TETTONICA 2. Tettonica Planetaria Dr. Valentina Galluzzi Prof. Luigi Ferranti DiSTAR - Università di Napoli ‘Federico II’ I pianeti del nostro Sistema Solare Tutti i pianeti si sono formati all’incirca al tempo della formazione del sole – 4.6 Ga Il nostro Sistema Solare si distingue in Sistema Solare Interno e Sistema Solare Esterno S.S.Interno → Pianeti rocciosi → Silicatici → di interesse per la tettonica S.S. Esterno → Pianeti gassosi → Principalmente H, He → nessuna crosta da studiare Altri corpi solidi di interesse per la tettonica: Lune, Satelliti ghiacciati, Asteroidi, Pianeti nani Venere Mercurio Marte Giove Terra Saturno Urano Luna Ceres Nettuno Plutone, Haumea, Makemake, Eris « solar system scale » Cos’è la geologia planetaria? La geologia planetaria (o anche astrogeologia, esogeologia) consiste nell’applicazione dei principi delle scienze geologiche allo studio dei processi di superficie di corpi planetari. Il principale strumento della geologia planetaria per capire processi ed evoluzione di una superficie è il paragone con altri corpi planetari planetologia comparata. Cos’è la planetologia comparata? (per il geologo) Si tratta di confrontare diversi corpi planetari dotati di superficie solida tenendo conto che tali superfici possono essere modficate attraverso tre tipi di processi diversi: 1) processi geodinamici endogeni (tettonica e vulcanesimo) 2) processi di modellamento esogeni (fenomeni di erosione e deposizione ad opera di agenti legati ad atmosfera ed idrosfera) 3) craterizzazione da impatto Cosa paragonare? I corpi planetari • Corpo planetario: corpo non stellare solido composto da silicati e/o ghiacci, orbitante attorno ad una stella o ad un altro corpo planetario (sferico se di diametro maggiore di circa 300km) pianeti, satelliti, asteroidi. • Pianeta: corpo non stellare orbitante attorno ad una stella, abbastanza grande da presentare forma sferica e da allontanare altri oggetti dalla zona circostante la propria orbita. • Pianeta nano: corpo non stellare orbitante attorno ad una stella, abbastanza grande da presentare forma sferica, ma che non ha “ripulito” la propria orbita. • Satellite: corpo planetario che orbita attorno ad un altro corpo planetario. • Asteroide: corpo planetario composto di roccia o metallo; la maggior parte orbitanti tra Marte e Giove. Tutti quelli conosciuti hanno diametro minore di 1000 Km. Melosh, 2006 – Planetary Surface Processes Un fattore importante nella tettonica dei pianeti La massa planetaria La massa planetaria controlla il raffreddamento: < ~ ×1023 kg = inattivi; Pianeta • Luna • Mercurio • Marte • Venere • Terra Diametro (km) 3876 4880 6794 12103 12756 > ~ ×1023 kg = attivi Massa (kg) 7.35×1022 3.30×1023 6.42×1023 4.87×1024 5.97×1024 Tettonica inattivo attivo in passato parz. attivo attivo attivo Origine del Sistema Solare e Fascia degli Asteroidi Tutti i pianeti silacatici erano caldi all’inizio del Sistema Solare (~ 4.56 Ga) • I pianeti erano probabilmente fusi all’inizio (protopianeti), a causa di differenti sorgenti di calore: accrezione, formazione del nucleo, decadimento di radionuclidi, evento T-tauri del Sole. • I pianeti avevano «oceani magmatici» dai quali si formò una crosta silicatica primitiva (preservata ad esempio sulla Luna) Cintura degli asteroidi •La Cintura di Asteroidi separa il S.S. Interno dal S.S. esterno e marca l’orbita approssimativa di un pianeta abortito (a causa del forte campo gravitazionale di Giove) •Più di 10,000 asteroidi hanno orbite sufficientemente ben conosciute per essere catalogati e nominati. •La datazione dai meteoriti provenienti dalla fascia degli asteroidi dà un’età di ~4.55 Ga (età del sistema solare). Asteroidi un pianeta mai sviluppato – Detrito roccioso colliso a formare aggregati – Aggregati collisi a formare asteroidi – in media 40 km diametro Cerere: Il pianeta nano che costituisce un terzo della massa della Cintura di Asteroidi La sonda Dawn della NASA ha visitato Cerere nel 2015. Ceres fotografata da Dawn Asteroide 4 Vesta D = 530 km Cerere crater Occator 946 km DD==92 km Titius-Bode Law for planetary orbits 1766 – 1772 Serie iniziale Somma +4 Diviso /10 Distanza reale Corpo planetario 0 4 0.4 0.39 Mercurio 3 7 0.7 0.72 Venere 6 10 1 1.00 Terra 12 16 1.6 1.52 Marte 24 28 2.8 2.80 48 52 5.2 5.20 Giove 96 100 10 9.54 Saturno 192 196 19.6 19.19 384 388 38.8 30.06 Cerere 1801 Urano 1781 Nettuno Luna La Luna (terrestre) Tecnicamente non è un pianeta ma contiene informazioni critiche su come evolvono i piccoli pianeti • Due tipi di crosta lunare: Highlands (chiare) Mari (o Maria) (scuri) • Highlands sono dominati da rocce feldspatiche di ~4.5 Ga, resti di una crosta primordiale. • Mari sono più giovani, composti di flussi basaltici di età fra 4.0 e 3.16 Ga, che hanno riempito vecchi crateri da impatto. Origine della Luna La Luna si è formata da detrito gettato fuori dalla Terra dall’impatto di un corpo della taglia di Marte. Questo spiegherebbe la sua bassa densità dovuta ad un’alta percentuale di materiali silicatici. La crosta anortositica della Luna è una evidenza fossile dell’Oceano Magmatico. Questa “crosta Primitiva” si è formata alla sommità dell’oceano magmatico in raffreddamento, probabilmente quando i metalli Fe-Ni affondarono a formare il nucleo planetario. • Sulla Luna non c’è evidenza di attività tettonica significativa. • Superficie satura di crateri di impatto. Regione del Polo Nord (Kaguya, 2007) La superficie della Luna (e di altri pianeti inattivi) è dominata da creteri da impatto Il Sistema Solare iniziale aveva molti più impatti meteoritici di adesso. Questo record è preservato sui pianeti tettonicamente morti: Luna, Mercurio, Marte meridionale. • Superficie lunare satura di crateri da impatto risultanti dall’intenso bombardamento iniziale della primitiva crosta feldspatica Late Heavy Bombardment ( LHB ) Il Late Heavy Bombardment ha interessato Luna, Terra, Marte, Venere e Mercurio e si colloca tra 4.1 Ga e 3.8 Ga Probabilmente causato da uno spostamento dei giganti gassosi che hanno destabilizzato gli equilibri gravitazionali dei corpi minori (asteroidi). LHB relativo alla Luna Crateri formati da impatti meteoritici Clearwater West, Canada, 32 km Barringer Crater (detto anche Meteor Crater), Winslow, Arizona. Formato ~ 50,000 anni fa da un meteorite ferroso con diametro 30-50 m. Cratere con diametro 1200 m e profondo 200 m. Sulla terra sono stati identificati ~120 crateri da impatto; molti di più sono coperti o rimossi da erosione, o da tettonica. Formazione ed età dei crateri 1 2 3 4 5 6 I Mari Lunari L’ultimo singulto tettonico della Luna MARE MOSCOVIENSE Sea of Moscow NORTH SOUTH I Mari Lunari sono flussi basaltici eruttati 4.0-3.16 Ga. Coprono ~15% della superficie, la maggior parte sul lato vicino. I Mari sono larghi 200-1200 km e spessi ~ 500-1500 m. Dopo l’eruzione dei Mari, la Luna divenne tettonicamente morta. Le Wrinkle Ridges Le wrinkle ridges sono delle dorsali sinuose e poco elevate che si estendono per centinaia di chilometri. Si trovano tipicamente nei maria lunari e sono state generate probabilmente dal raffreddamento degli stessi. Sono quindi associabili a dei thrust. Mercurio Mercurio • Il più piccolo dei pianeti rocciosi interni (Marte, Terra, Venere) e il più vicino al Sole. • Alta densità (5.4 gr x cm3) indica un grande nucleo metallico (c. 3/4 del raggio planetario) rispetto a mantello e crosta. Mercurio • • • 3x la massa dela Luna Fotografato da Mariner 10 negli anni 70 e da MESSENGER a partire dal 2011 fino al 2015 Superficie satura di crateri, ma senza maria (tipo la Luna) Composizione della superficie di Mercurio • Rapporti di massa Mg/Si, Al/Si, e Ca/Si per la superficie di Mercurio comparati con composizioni lunari e terrestri, e composizioni modellate per Mercurio. • Mercurio: (spettri) ipotizzati da spettri all’infrarosso terrestri, modelli di prodotti di oceani magmatici parzialmente fusi, condriti parzialmente fuse (CB e EC), e fusi parziali da un mix di materiali refrattari e volatili (MA) (Nittler et al. 2011). S t r u t t u re E r m i a n e • Strutture DISTENSIVE intra-crateri - GRABEN RADIALI - GRABEN CONCENTRICI • Strutture COMPRESSIVE intra-crateri - WRINKLE RIDGES • Strutture COMPRESSIVE ubiquitarie - LOBATE SCARPS (thrusts) 50 Km Caloris Planitia N 100 Km Victoria Rupes Beagle Rupes 50 Km global contraction tidal despinning mantle convection (Strom, 1975) (Melosh & Dzurisin, 1978) (King, 2008) ↓ core solidification ↓ rotation despinning ↓ convective cells ↓ surface shrinking ↓ inversion tectonics • cells changed over time • widespread thrusts • all kind of faults • random orientations • latitudinal variations Thrusts su Mercurio Alcuni thrust tagliano i crateri. Molti altri invece sono suturati dai crateri. Le Lobate Scarps Immagine MESSENGER di Victoria Rupes Le lobate scarps si sono formate per la contrazione termica legata al raffreddamento del nucleo e/o per il Tidal Despinning Galluzzi et al. (2015) Analisi crateri fagliati Δx ☿ L’analisi dei crateri fagliati consiste nel ricavare: Δx Δh componente orizzontale dello slip Δh D componente verticale dello slip – + ς ≡ δ dip-slip Δx ☿ Così da ricavare i seguenti parametri: ς D slip plunge / apparent dip δ true dip della faglia λ rake su piano di faglia displacement ς = tan-1(Δh / Δx) δ = tan-1(tanς / sinφ) λ = cos-1 (strike· slip) D = Δh / sinς V i c t o r i a – E n d e av o u r R u p e s a r r ay 1 Faulted craters as kinematic indicators Galluzzi et al., 2015 2 3 •Log–log plot della dislocazione massima vs. lunghezza della faglia per 8 lobate scarps su Mercurio. •Il rapporto g (~7x10−3 ) è ottenuto dal fit lineare ai dati D–L Planetary Tectonics (Watters and Schultz, eds.) 2009 Hollows Analoghi Marte Terreno “Swiss cheese” : sublimazione di CO2 nella calotta polare Luna nei basalti dei Maria Blewett et al., 2011 (Science) Il campo magnetico di Mercurio • Mercurio ha un campo magnetico globale approssimato da un dipolo (due poli magnetici). • Campo magnetico ~ 1.1% di quello terrestre. • Origine del campo spiegata dalla teoria della dinamo che richiede che almeno parte del nucleo è fuso e ha moti convettivi. Il campo magnetico di Mercurio è più debole di quello terrestre ma più forte di quello di Venere o Marte Planet Magnetic Field Mercury 100 times weaker than Earth Venus 25,000 times weaker than Earth Earth 30,000 – 60,000 nT Mars 5000 times weaker than Earth Jupiter 20,000 times greater than Earth Saturn 540 times greater than Earth Uranus 40 times greater than Earth Neptune ¼ that of Earth Pluto None that we know of Ricapitolando i pianeti “morti” (Luna & Mercurio) • Assenza di attività magmatica o tettonica per miliardi di anni • Preservazione della crosta primitiva (Luna) e dell’antica superficie bombardata • No evidenza di dorsali, fosse e faglie trasformi… …quindi: assenza di tettonica delle placche Venere Venere: un pianeta tettonicamente attivo grande come la terra • • • • La massa è simile alla terra (82% of ME) Superficie T = + 480°C Numerose missioni US & USSR 98% della superficie di Venere è stata cartografata usando immagini radar prima che la sonda Magellan si incendiasse nella atmosfera venusiana nel 1994. La superficie solida di Venere è nascosta da una densa atmosfera di CO2 (90 atm) USSR Landers hanno documentato che Venere ha una superficie rocciosa Venera 9, 1975 Venera 10, 1975 Venera 13, 1982 La superficie vista da sonde Venera V13 V14 Topografia di Venere da Magellan (66.5°N to 66.5°S) • Vaste piane coperte di flussi lavici (almeno 85% della superficie). Più di 100,000 vulcani a scudo con centinaia di grandi vulcani. I flussi lavici hanno prodotto canali sinuosi estesi centinaia di km, uno c. 7,000 km • Regioni montagnose o altipiani deformate da attività tettonica. • Numerosi crateri da impatto distribuiti irregolarmente. • La superficie di Venere è relativamente giovane, completamente rimodellata 300500 Ma fa Crateri da impatto su Venere • Venere non ha evidenze del primitivo intenso bombrdamento , il che indica la rimobilizzazione della superficie 300-500 Ma fa. • Venere ha meno piccoli crateri di ogni altro pianeta. Piccoli proiettili si vaporizzano nell’atmosfera venusiana prima di raggiungerne la superficie. Crateri da impatto su Venere • • Il cratere Addams è caratterizzato da un flusso che si estende >600 km oltre il bordo. A causa delle alte T° sulla superficie di Venere, gli impatti producono più fusi che su altri pianeti. I depositi eiettati sono molto sottili. Vulcanologia di Venere • Caldere giganti con diametro >100 km si trovano su Venere (sulla terra arrivano a alcuni km). • Coronae sono grandi strutture circolari od ovali, circondate da scarpate, ampie centinaia di km. Si pensa siano l’espressione superficiale di pennacchi mantellici. • Arachnoids sono strutture circolari o elongate simili alle coronae. Possono essere state formate da rocce fuse infiltrate in fratture superficiali che hanno prodotto sistemi di dicchi radiali e fratture. Caldere giganti •Questo tipo di vulcano è chiamato "anemone" per I flussi lavici a forma di petalo e il pattern radiale radar –chiaro. Normalmente si trovano in associazione con eruzioni fissurali. •Questo vulcano ha dimensioni di 40 x 60 km e ha un edificio centrale scuro con flussi lavici centrali chiari. Si notano summit pits allungati e un graben arcuato lungo la sommità S. Erta Ale, nell’ Afar rift del NE Ethiopia, ha eruttao di continuo dal 1967. Flussi lavici a blocchi emergono in giallo chiaro a causa dello scatter nel segnale radar. Flussi più regolari sono marrone e rosa. Coronae • • • • • • Coronae sono immense strutture circolari o oblunghe, generalmente con diametro di 200-250 km, sebbene talune possono arrivare a 1100 km. Queste strutture sembrano uniche di Venere. Hanno una espressione topografica positiva, circondati da un fosso, e tipicamente si innalzano di 2 km sopra le piane circostanti. Il loro interno, può essere sia a duomo che a scodella. Sono anche caratterizzati da dorsali ad anello, fratture parzialmente chiuse, o fratture radiali. L’interno di numerose coronae contiene numerose strutture vulcaniche minori. Ba'het Corona (230 x 150 km). • • • • • Sono strutture da circolari a ovoidali con anelli concentrici e un complesso network di fratture che si estende anche all’esterno. Dimensioni: ~50 x 230 km. Gli Arachnoidi sono simili come forma ma più piccoli delle coronae Una teoria prevede che siano I precursori delle coronae Le linee radar-chiare che si estendono per molti km potrebbero essere dicchi di push-up. Arachnoidi Pancake Volcanoes • • • Cluster di 4 duomi sovrapposti sul limite orientale di Alpha Regio. I duomi hanno diametro medio di 25 km e altezza massima di 750 m. Queste strutture riflettono eruzioni di lave viscose su terreno piano con espandimenti laterali omogenei. Piccoli coni vulcanici • I vulcani a cono in questo cluster hanno diametro di c. 2 km, altezza 200 m e scarpate 12° • I vulcani sovrastano un network di fratture in Niobe Planitia. Alcuni coni sono tagliati da fratture più spaziate orientate N-S. Tettonica Venusiana Spessori litosferici Fase 1 Fase 2 La tettonica venusiana è dominata da pennacchi mantellici e litosfera delaminata? Phillips & Hansen, 1998 Terra Plate tectonics Venere Blob tectonics Marte Marte: Tettonicamente vivo o morto? L’interpretazione di Lowell (1906) dei “canali” Marziani da un telescopio a 24” Mosaico Viking, 1976 La dicotomia tra gli emisferi di Marte •Emisfero meridionale pesantemente craterizzato e ritenuto vecchio. Include il più grande impatto (Hellas Planitia, emisfero sinistro, vasta area (p) a S). •Emisfero settentrionale dominato da basse piane, essenzialmente flussi lavici e sedimenti, pochi crateri da impatto. •Grandi vulcani nell’emisfero sinistro (3 vulcani in fila = gruppo di Tharsis Montes; due grandi vulcani a N e W sono Olympus Mons (il più grande vulcano del sistema solare) e Alba Patera. •La lunga struttura curvilinea all’ equatore nell’emisfero destro è Valles Marineris, molto più grande e profonda del Grand Canyon. •I vulcani e il rift della Valles Marineris indicano tettonica recente. Alba Patera Olympus Valles Marineris Tharsis Montes Hellas Planitia La dicotomia emisferica è chiara sulle mappe topografiche Elevazioni maggiori in bianco, minori in blu Marte può essere ancora magmaticamente e tettonicamente attivo, ma non vi è evidenza di limiti di placca e dunque di tettonica a zolle. Valles Marineris Rift • Valles Marineris: la più grande depressione tettonica del sistema solare. • VM lunga c. 4,000 km e profonda da 2 a 7 km. • Il canyon è formato da una serie di fosse strutturali di rift, radiali al Tharsis bulge a NW. Mosaico a colori Viking della Valles Marineris Valles Marineris non è stata incisa da un fiume (tipo il Grand Canyon) ma esiste evidenza di erosione Altre evidenze di estensione su Marte Graben paralleli a piccola spaziatura Fratture nella regione settentrionale di Tharsis Vulcanismo su Marte: Monte Olympus • Monte Olympus ha diametro medio di 625 km, altezza di 22 km, con una caldera ellittica lunga 80 km • E’ il monte più alto del Sistema Solare. • Una scarpata alta 6 km circonda Mons Olympus. • I rigonfiamenti e i grandi vulcani sono costruiti sopra pennacchi mantellici. Si comportano come hot spots… …ma non essendo sovrastati da placche in movimento (ad es. Hawaii), il vulcano può crescere molto in altezza. Spessore Crostale di Marte Zuber, 2001 Antica espansione del fondo marino su Marte? • • Anomalie magnetiche lineari nell’emisfero meridionale di Marte. Le bande hanno un trend E-W, con larghezza c. 160 km e lunghezza c. 1000 km, con le più lunghe fino a 2000 km. Le anomalie magnetiche lineari non sono presenti nell’emisfero settentrionale. Europa Europa: tettonica sulla crosta ghiacciata? Earth Moon 20 km 13 km -6 -11 8 Topographic scale range Venus Mars 16 km 30 km -8 -3 13 7 22 La terra ha (ancora) la tettonica delle placche. Perchè solo noi?