Didasfera - Ambiente didattico digitale Le ere geologiche – Eone fanerozoico Nota anche come era Primaria, il Paleozoico è una delle più importanti partizioni della scala dei tempi geologici, nonché una delle quattro ere geologiche tradizionali. Ricopre quell'intervallo temporale che comincia con la comparsa dei primi fossili con parti dure e termina con la grande estinzione di massa del Permiano-Triassico. Geologicamente il Paleozoico iniziò poco dopo la disgregazione del supercontinente Rodinia, alla fine di un'era glaciale globale. Durante il primo periodo (Cambriano) del Paleozoico, le terre emerse furono disperse in un gran numero di continenti relativamente piccoli. Solo verso la fine dell'era (Permiano), i frammenti continentali si riunirono nuovamente in un unico supercontinente denominato Pangea, che includeva la maggior parte degli attuali continenti. La presenza di vita si limitava a primitive forme di batteri, alghe, spugne e a una varietà di indecifrabili forme di vita denominate complessivamente fauna Ediacariana. Tipico di questa era fu appunto il fenomeno noto come "esplosione cambriana": un grandissimo numero di specie viventi, progenitrici delle attuali, apparvero simultaneamente all'inizio di questa era. Le specie più significative di piante e animali continentali sono note però solo dal periodo Siluriano e non prosperarono fino al Devoniano. Durante il tardo Paleozoico si diffusero sulla terraferma le grandi foreste di piante primitive, formando i grandi bacini carboniferi dell'Europa e della costa orientale del Nord America. Verso la fine di questa era, comparvero i primi grandi rettili e le prime piante moderne (conifere). Mesozoico (225-65 milioni di anni fa) Detta anche era Secondaria, fu caratterizzata dalla dominazione dei grandi rettili, prima dell'imporsi di mammiferi e uccelli. È suddivisa in tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretacico. Si ritiene che durante il Mesozoico il clima fosse più caldo di quello attuale e soggetto a forti monsoni. Cenozoico (65-2 milioni di anni fa) Nota anche come era Terziaria, vide la comparsa di tutti gli ordini di mammiferi placentati, compreso il Ramapithecus (o scimmia di Rama), ritrovato nel 1936 in India, sulle colline Siwalik. Il Cenozoico è detto era dei mammiferi, dato il loro imponente sviluppo, ma anche gli uccelli sostituirono i Pterosauri conquistando il volo. All'inizio del Cenozoico la disposizione dei continenti sulla crosta terrestre risultava simile a quella attuale: l'oceano Atlantico era meno largo, l'India ancora staccata dall'Asia, Australia e Antartide erano uniti, così come Europa e America del Nord (attraverso l'estremo settentrionale). In quest'era si formarono le Alpi, i Pirenei, il Caucaso, le Montagne Rocciose, l'Himalaya e le Ande. Le stagioni si diversificarono ulteriormente e la temperatura media si abbassò, causando la continua migrazione da nord a sud delle forme vegetali di tipo tropicale. Per quanto riguarda l'Italia, non esistevano gran parte delle odierne pianure (per esempio quella Padana), non ancora riempite dai sedimenti di origine alluvionale. Verso la fine dell'era, circa 3,9 milioni di anni fa, comparvero i primi Ominidi. Neozoico (2 milioni di anni fa-oggi) Detta anche era Quaternaria, è stata in principio definita come l'ultimo periodo di estrema variabilità climatica nella storia della Terra. Continenti e mari assunsero le forme attuali: l'Inghilterra si separò dall'Europa, la Sicilia dall'Africa e dalla Calabria, si aprì la comunicazione tra mar Nero e mar Egeo. Mutamenti dovuti a variazioni del livello del mare, in seguito a deglaciazioni, più che a variazioni tettoniche: in altre parole, l'Inghilterra si separò dall'Europa non per un reale allontanamento, ma solo perché il collegamento venne sommerso dal mare. Pagina 1/3 Didasfera - Ambiente didattico digitale La flora non si differenziava molto da quella attuale, così come la fauna, fatta eccezione per quegli animali che si estinsero agli inizi dell'era, come mammut, orso delle caverne e megaterio. Recentemente il termine Neozoico è stato contestato per diversi motivi e sono nate due scuole di pensiero principali: - la prima, a favore della conservazione del termine per ragioni storiche, suggerisce di spostare tale limite a 2,6 milioni di anni fa, in corrispondenza con l'ultima inversione del campo magnetico terrestre. In questo caso il Quaternario abbraccerebbe tutto l'Olocene, il Pleistocene e il Gelasiano; - la seconda, invece, a favore dell'eliminazione del termine, propone l'inclusione delle suddette epoche nel Cenozoico per la difficoltà oggettiva di definire questo limite in aree a clima tropicale e per la mancanza di crisi biologiche evidenti. Un'altra tesi a favore di questa scuola di pensiero è connessa alla durata estremamente breve di questa era, se rapportata a quelle precedenti, al punto da rendere spesso inefficaci i metodi classici della stratigrafia. La seconda opzione risulta quindi quella attualmente accettata a livello internazionale: nel 2004 la Commissione Internazionale di Stratigrafia ha deliberato a favore dell'eliminazione di questa era dall'ultima edizione della scala dei tempi geologici internazionale, seppure la discussione sia ancora in atto. © Un breve documentario sulla nascita della vita sulla Terra Video di Aion85, ultima consultazione 01/2015. Il video è rilasciato ai sensi dell'articolo 70 della Legge sul diritto d'autore, comma 1 bis. Pagina 2/3 Didasfera - Ambiente didattico digitale In questa unità Testo: Civiltà in rete autore: Nicole Montanari curatore: Maurizio Châtel metaredazione: Donatella Piacentino redazione: Nicole Montanari Revisione: Giovanna Flego editore: BBN Pagina 3/3