Un mondo di virus di Giuditta Bricchi L'esercito misterioso a società non si è ancora occupata a sufficienza dei virus, che sono una potente e costante minaccia per l'uomo e per la natura. Dopo la paura suscitata, nell'Inverno scorso, dall'influenza H1N1, l'argomento è diventato di grande attualità. «/ virus- ha spiegato Umberto Veronesi, presidente della Conferenza mondiale sul futuro della scienza si possono vedere unicamente con il microscopio elettronico, perché sono piccolissimi. Eppure sono in grado di provocare danni giganteschi. Questi microrganismi continuano a rappresentare, per molti aspetti, un m/stero. E difficilmente chi si occupa di loro non ne subisce il fascino, perché è come se avessero un'intelligenza, quasi diabolica... Dopo la seconda guerra mondiale, grazie agli antibiotici e ai vaccini era sembrato che non dovessero più ripresentarsi epidemie pericolose. E invece, da circa trentanni, ci ritroviamo al centro di una delle più gravi epidemie virali, quella dell'Aids, con 25 milioni di persone morte fino a oggi nel mondo. Tuttora il virus HIV (virus dell'Aids) è la prima causa di morte in Africa. Ma oltre all'HIV, esistono altri milioni di virus diversi, non tutti così pericolosi, per fortuna. Ne conosciamo, però, solo alcune miglia/a». L II programma di conferenze The Future of Science, nato da un'idea della Fondazione Umberto Veronesi e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Silvio Tronchetti Provera, è, in Italia, il più importante appuntamento internazionale sui temi complessi che riguardano il rapporto tra scienza e società. Al dibattito veneziano hanno preso parte studiosi che hanno vinto il premio Nobel per la ricerca, scienziati, giornalisti, giuristi, filosofi, teologi, economisti. Un virus dell'influenza. Nella foto grande: II virus dell'influenza A. - 22 terzactà I progressi delle terapie Lue Montagner, premio Nobel per la medicina nel 2008, che ha isolato il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), ha sottolineato che «negli ultimi decenni i progressi delle terapie contro i virus sono stati notevoli. Adesso esistono decine di farmaci in grado di frenare l'Aids, le epatiti e l'herpes. Sistemi sempre più precisi di analisi molecolari e di sequenziamento dei virus (cioè di «lettura» degli elementi che li costituiscono) aprono le porte anche a cure più personalizzate. Sarà una lotta senza fine fra noi e i virus, che variano a grandissima velocità e si adattano ai farmaci. Ma sono fiducioso: sopravvivremo sempre meglio, nei prossimi secoli». Robert Gallo, direttore dell'lnstitute of Human Virology, University of Maryland, Baltimora, tra i massimi esperti al mondo di Aids, scopritore del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) ha ricordato che «negli anni 80 non eravamo preparati ad affrontare l'epidemia di HIV, per vari motivi. Intanto, dal punto di vista psicologico, si era convinti che l'epoca delle grandi malattie di massa fosse ormai terminata, grazie ai progressi della medicina, e dunque non sono state messe subito in campo dalle autorità sanitarie tutte le forze e le energie necessarie per decodificare e debellare l'H/V. Poi c'erano anche preconcetti scientifici, che hanno rallentato la risposta della comunità intemazionale: per esempio, si riteneva che i retrovirus, com'è l'HIV, non fossero in grado di infettare gli uomini». Lotta all'AIDS «Adesso tutto è diverso - prosegue Gallo - e le forze in campo per sconfiggere l'Aids sono notevoli, in particolare negli Stati Uniti. Da parte mia, mi sto impegnando, insieme ai colleghi dell'Istituto di virologia umana di Baltimora, per creare un network internazionale di specialisti (Global Virology Network), che unisca le forze di 75 centri di ricerca nel mondo. La speranza più grande, come sì sa, è quella di trovare un vaccino capace di impedire all'HIV di infettare l'organismo umano, ma l'impresa è quanto mai difficile. L'HIV cambia, infatti, da un paziente all'altro, e da una zona del mondo all'altra. Ma soprattutto, entra immediatamente, nel giro di un giorno o due, all'interno del codice genetico delle cellule umane, duplicandosi con loro, senza uscirne più. E questo meccanismo è davvero ANNO 29 - N. 1 - FEBBRAIO 2011 «Virus: nemico invisibile» è stato il tema della sesta conferenza mondiale sul futuro della scienza, svoltosi a Venezia dal 20 al 21 settembre. troppo veloce per l'apparato immunitario, che invece ha bisogno di sei o sette giorni, in genere, per riconoscere il nemico e reagire in modo adeguato». Provenienza animale Ormai gli studiosi sono sicuri: una gran parte dei microrganismi che colpiscono gli uomini arrivano, in vari modi, dal mondo animale, che rappresenta un immenso serbatoio per il loro sviluppo e le loro mutazioni (l'HIV, presente inizialmente nelle scimmie e passato solo di recente agli uomini, è solo uno dei tanti esempi). Per questo diventa decisivo scoprire in anticipo quali forme virali, presenti negli animali più affini biologicamente agli uomini (le scimmie in primo luogo), sono destinate a evolversi anche in virus umani. «Il 70% dei virus che colpiscono gli uomini è di proASSOCIAZIONE TICINESE TERZA ETÀ venienza animale» spiega Ilaria Capua, direttore del Dipartimento di virologia dell'Istituto Zooprofilatticodelle Venezie: «Di fronte a questo dato, è facile capire quanto sia importante studiare e regolamentare la convivenza fra gli esseri umani e i loro vicini. Ma queste precauzioni non vengono applicate in ampie zone del mondo, dove i servizi veterinari sono insufficienti e la prevenzione davvero minima. Ma perché un virus, dopo una serie di mutazioni (molto frequenti fra questi microrganismi) può passare agli uomini? La risposta va cercata nei recettori presenti sulle cellule, che vengono utilizzati dai virus per infettare un organismo. Ebbene, gli esseri umani hanno recettori comuni con gli uccelli e con i maiali, per esempio. Dunque per il virus diventa abbastanza facile fare il salto da una specie all'altra». terzaetà li II medico statunitense Robert Charles Gallo (Connecticut, 23 marzo 1937). Figlio di immigrati italiani, è un noto viralogo soprattutto per aver scoperto nel 1983 il virus HIV di tipo 1, in collaborazione con Lue Montagnier. Nella foto grande: HlV-virus. Nella foto a pagina 25: virus dell'influenza Virus "globalizzati" «Per millenni - continua Capua - i nuovi virus sono però rimasti confinati nei luoghi geografici in cui si sviluppavano. Adesso, invece, lo spostamento di grandi masse di uomini da una zona all'altra del mondo ha portato a un'espansione anche di questi microrganismi. Insomma, la globalizzazione dei commerci e degli spostamenti ha portato anche a una globalizzazione dei virus. Di fronte a questo problema, per creare sistemi di controllo universali, l'Organizzazione mondiale della Sanità, la Fao e altri enti hanno dato il via al progetto One World, One Health. Si possono fare molte cose concrete, da subito, anche per limitare la diffusione dei virus più vecchi e ben conosciuti: per esempio, quello della rabbia, una malattia trasmessa dalle volpi e dagli animali domestici, che, se infetta gli uomini, risulta mortale. Ogni anno nel mondo muoiono 50.000 persone per questa malattìa, soprattutto nei Paesi più poveri. Anche in Europa, in verità, la rabbia è ricomparsa, sia pure con numeri molto più piccoli». Vaccini per gli anziani Numerosi gruppi di ricerca in tutto il mondo si dedicano alla messa a punto di vaccini per combattere le malattie caratteristiche dell'età avanzata come le terzaetà malattie respiratorie, i tumori e le malattie degenerative. L'obiettivo dei ricercatori è di far vivere in buona salute gli anni di vita che si sono guadagnati negli ultimi decenni. I risultati non sono molto lontani. Nella storia delle vaccinazioni si apre un capitolo completamente nuovo che riguarda gli anziani: si tratta di fare per gli anziani quello che nell'ultimo secolo si è fatto per i bambini. «Non c'è ancora un pacchetto di vaccini per gli anziani, ma tra 10 o 15 anni ci arriveremo» ha sottolineato Rino Rappuoli, direttore del centro ricerche sui vaccini della Novartis a Siena. «Come si sono sviluppati vaccini che hanno permesso ai bambini di oggi di non avere malattie che un tempo uccidevano, ora è il momento di considerare che il sistema immunitario di chi ha 50-60 anni non è più forte e ha bisogno di essere aiutato. Stiamo lavorando a una sorta di Viagra' del sistema immunitario a favore della popolazione anziana, la più colpita ad esempio dalle infezioni ospedaliere e da altre malattie infettive». È naturale che tutte queste misure preventive avrebbero un importante effetto sui bilanci sanitari nazionali, visto anche l'invecchiamento demografico in corso. ANNO 29 - N. 1 - FEBBRAIO 2011 «E' purtroppo un sogno trovare un antidoto contro un tumore allo stadio avanzato spiega Rappuoli - ma ritengo possibile prevedere alcuni vaccini, per esempio nel caso del tumore alla prostata, che potrebbero essere destinati a uomini di 50-55 anni e ritardare di una ventina danni la possibilità del tumore o anche eliminarlo». Virus e tumori Martin Weiss, professore dì oncologia virale all'University College di Londra, ha introdotto l'argomento del rapporto tra i virus e i tumori, spiegando come gli scienziati stiano sempre più scoprendo un legame tra le infezioni, e in particolare quelle accese dai virus, e lo sviluppo di forme tumorali. Il 20% circa dei casi di cancro che colpiscono il genere umano sono provocati da agenti infettivi, nella maggioranza dei casi da virus. Il più noto è quello del papilloma umano, che provoca il cancro della cervice nelle donne, ma anche alcune forme di carcinoma del fegato, di sarcoma, di leucemia e di linfoma hanno una causa virale. Interessanti sono inoltre le ricerche sui vaccini oncologici. «E' purtroppo un sogno trovare un antidoto contro un tumore a/lo stadio avanzato - spiega Rappuoli - ma ritengo possibile prevedere alcuni vaccini, per esempio nel caso del tumore alla prostata, che potrebbero essere destinati a uomini dì 50-55 anni e ritardare di una ventina d'anni la possibilità del tumore o anche eliminarlo». vocano, anche se non si riesce a sconfiggere il virus. Gli antibiotici, così efficaci contro i batteri, non hanno nessun effetto nei confronti dei virus. Ma sono stati sviluppati alcuni farmaci per combattere efficacemente qualcuno di questi. Anche se al momento questi farmaci sono pochissimi e spesso risultano avere gravi effetti collaterali, questo successo parziale dimostra che è possibile scoprire farmaci capaci di fermare le infezioni virali e le loro conseguenze. Un mezzo molto efficace per sconfiggere un virus è vaccinarsi. I vaccini permettono la prevenzione dell'infezione perché preparano il nostro sistema immunitario a reagire prontamente il giorno che dovessimo incontrare il virus per il quale ci siamo vaccinati. In altre parole i vaccini impediscono che le nostre difese naturali vengano colte di sorpresa da un virus, reagendo quando ormai è troppo tardi. Per ora sono disponibili vaccini contro un numero limitatissimo di virus (Associazione Italiana per la Ricerca sui Virus ). Per saperne di più: I vaccini dell'era globale (Zanichelli Chiavi di lettura, 200 pagine. Euro 10-20 circa) di Lisa Vozza, bioioga, e Rino Rappuoli, uno tra i massimi esperti di vaccini al mondo. Virus e vaccini I virus sono strutture biologiche non visibili ad occhio nudo, così piccole da non possedere tutte le funzioni necessarie alla propria riproduzione, per cui per moltipllcarsi hanno la necessità di penetrare all'interno delle cellule di organismi viventi. Si dice pertanto che un virus deve "infettare" una cellula, ovvero entrarvi e sfruttare le funzioni che essa possiede per potersi duplicare. Facendo questo però i virus tendono anche a modificare la funzionalità della cellula che li ospita, compromettendola a volte gravemente, tanto da provocarne la morte. Per questo motivo alcuni virus sono in grado di provocare malattie, alcune delle quali molto gravi. Esistono numerosi tipi di virus, che sono in grado di infettare praticamente ogni organismo vivente: mammiferi, uccelli, pesci, insetti, piante, funghi, batter!. Alcuni non provocano disturbi evidenti al loro ospite, e possono rimanere al suo interno per tutta la sua vita, rimanendo silenti per la maggior parte del tempo. Altri invece provocano malattie, come il raffreddore, l'influenza o la gastroenterite. Purtroppo alcuni sono causa di malattie gravissime come la poliomielite, l'epatite o l'Aids e altri ancora sono in grado di provocare l'insorgenza di tumori. La maggioranza delle infezioni da virus è incurabile. In alcuni casi si riesce a trattare la malattia che pro- ASSOCIAZIONE TICINESE TERZA ETÀ terzaetà