Uno sguardo rivolto alla Svizzera

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© Corriere del Ticino; 28.12.2007
Uno sguardo rivolto alla Svizzera
Il grande Dizionario storico nazionale è arrivato al sesto volume
La fine dell’anno coincide ormai da parecchi anni con la presentazione di un volume del
«Dizionario storico della Svizzera», la maggiore opera storico-enciclopedica del Paese. Il
volume contiene gli articoli compresi tra Fritz Gribi e Istruzione militare preliminare, contando
su quasi novecento pagine e più di tremila articoli. Tra le voci principali, figurano quella
dedicata al cantone dei Grigioni, quelle biografiche su Henri Guisan, Albrecht von Haller,
Jeanne Hersch, Hans Hürlimann, Severino Guscetti, Mario Gualzata. Nella linea di apertura
a temi e prospettive nazionali e internazionali, questa sesta tappa del progetto contiene per
esempio voci sul Grütli e su Adolf Hitler; ma anche monografie dedicate a Infanzia,
Immigrazione, Illuminismo e, ancora con particolare attenzione alla Svizzera italiana, la
rivista «Il Grigione italiano», Ulrico Hoepli, Max Huber. Il DSS è consultabile anche online, al
sito www.dss.ch.
Stefano Vassere
Il sesto volume del «Dizionario storico della Svizzera» (DSS), siamo tra la fine della lettera G e la
fine della I, conferma in queste settimane una delle sue caratteristiche più preziose: quella della
puntualità con cui presenta, alla fine di ogni anno, le sue tappe e i suoi volumi. Come sempre, il
DSS esce contemporaneamente nelle tre versioni linguistiche corrispondenti alle principali
comunità della Svizzera: per il meccanismo interlinguistico e perché l’ordine dei lemmi è
alfabetico, ciò fa sì che alcuni articoli che compaiono in una delle edizioni di lingua escano più tardi
nelle altre due.
Succede spesso che un volume del dizionario raggruppi, anche qui in linea con il suo carattere
lessicale, tematiche generali, trattate in gruppi di articoli affini: è stato il caso in passato per le voci
legate al diritto o all’economia, è il caso ora per la ‘famiglia’ delle voci che riguardano le imposte:
qui rappresentate da Imposte, Imposta federale diretta, Imposta sulla sostanza, Imposta sul reddito.
E, anche qui come spesso si dà in quest’opera, il lettore ritroverà nel volume qualche spunto per un
percorso interessante e circostanziato lungo tutto l’insieme dell’opera, in un utilizzo versatile e
aperto dello strumento: dopo la serie dedicata alle imposte, si potrà per esempio dare un’occhiata a
quella che ci racconta la storia delle finanze pubbliche, già pubblicata nel quarto volume. Sempre
per il gioco dei conguagli relativi all’ordine alfabetico, la voce Perequazione finanziaria, che uscirà
fra qualche volume, sarà aggiornata rispetto all’omologa tedesca Finanzausgleich, già uscita da
qualche anno e in riferimento alla quale si impongono ovviamente le attualizzazioni relative alla
recentemente votata nuova perequazione finanziaria intercantonale, che ovviamente modifica in
modo sostanziale il meccanismo confederale. Un fatto come questo, non certo raro nell’attività di
pubblicazione del DSS, mostra come il progetto sia tutt’altro che rigido e immobile e come si tratti
in effetti di un cantiere dinamico e attento anche agli sviluppi e alle modifiche dell’attualità.
Le voci di questo volume sono quasi tremila, quasi novecento le pagine. La selezione dei lemmi e
quindi dei contenuti permette un’apertura notevole: infatti, nelle premesse generali a quest’opera si
ha già avuto modo di enunciare l’intenzione di occuparsi dei fatti e degli avvenimenti direttamente
concernenti la Svizzera, ma anche di fatti e avvenimenti che abbiano riguardato anche solo
marginalmente il nostro paese. Ci sono dunque i paesi che hanno avuto e hanno rapporti con la
Svizzera. Ci sono i grandi temi generali, non necessariamente ed esclusivamente svizzeri. Ci sono le
tematiche ‘di frontiera’ e le curiosità. Per i percorsi, varrà qui da esempio la serie di articoli
dedicato alle guerre: Prima guerra mondiale e Seconda guerra mondiale, ma anche Guerra
economica e Guerra fredda. In questi ultimi casi il taglio è ovviamente particolare: al ridotto spazio
concesso agli eventi bellici nel loro insieme e nelle loro caratteristiche generali risponde un
approfondimento maggiore dedicato alla politica estera della Svizzera, alla sua politica interna, alle
minacce provenienti dall’estero, all’economia di guerra. Per gli approfondimenti sui due piani,
quello generale e quello nazionale, le voci dedicate ai grandi conflitti mondiali del Novecento
contengono i principali riferimenti e i rinvii bibliografici.
Per gli articoli geografici, oltre al cantone dei Grigioni, il sesto volume contiene ad esempio
l’articolo dedicato alla città di Herisau e a Interlaken. A tematiche legate al territorio è dedicato per
esempio un articolo Idrovie, che fornisce anche una bella cartina geografica con la rappresentazione
dei corsi d’acqua navigabili e adatti alla fluitazione del legname dal Cinquecento all’Ottocento, non
solo in Svizzera ma anche nella Germania meridionale, nell’Italia settentrionale e in parte
dell’Austria e della Francia. Per i temi generali, di portata anche qui non solo nazionale, si vedranno
Igiene, Islam, Illuminismo, Illuminazione, Infanzia, Informatizzazione, Istruzione, Imperialismo,
Impero romano, Induismo, oltre alla numerosa serie delle industrie, Industria degli armamenti,
Industria dei generi voluttuari e alimentari, Industria dei trasporti, dell’abbigliamento, della
pietra, delle calzature, del legno, delle macchine, delle conserve alimentari, del mobile ecc., mentre
all’industrializzazione è dedicata una voce separata.
Non aiuta certo a concentrarsi verso le realtà della Svizzera italiana il fatto che parte notevole di
questo volume sia dedicata a voci che iniziano con la lettera H. Ma anche in questo ambito, però,
questo volume registra per esempio la voce Hermann Hesse, lo scrittore premio Nobel che visse e
morì a Montagnola e cui in questo villaggio è dedicato, da una decina d’anni, l’omonimo museo.
Altra caratteristica importante riguarda il fatto che temi cui altrove sarebbe dedicata molta
attenzione (e molte battute di testo) ricevono qui una trattazione evidentemente ridotta, in quanto
spesso limitata, nei suoi tratti principali, alle implicazioni riguardanti la Svizzera. Si pensi alla voce
dedicata ad Adolf Hitler, che ha a pagina 493 poco più di una colonna, ma tutto quello che serve per
delineare le caratteristiche principali dei rapporti tra la Svizzera e il dittatore tedesco. Tra le
curiosità si menzionerà la piccola famiglia di voci dedicate al termine Helvetia: qui avremo il nome
della compagnia di assicurazioni, ma anche la rivista «Helvetia», «mensile di letteratura, arte e
vita», fondato alla fine dell’Ottocento a Basilea, la società studentesca «Helvetia» e le figure
allegoriche legate al concetto di Helvetia, «personificazione femminile che rappresenta la Svizzera,
nota anche nella variante esclusivamente concettuale e verbale».
Si è detto del valore della puntualità e del rispetto dei tempi. Conviene ribadirlo, perché non sempre
le grandi imprese a livello lessicografico giungono a compiere l’intero percorso che i loro ideatori si
erano prefissati. Siamo al sesto volume di quest’opera nel sesto anno dall’inizio della sua
pubblicazione. Alla fine i volumi saranno tredici, per un totale di 36'000 voci, nelle tre edizioni in
lingua dell’opera complessiva.
Il DSS ha anche un suo sito Internet molto generoso. Vi sono già disponibili quasi la metà dei
lemmi dell’opera complessiva e, dato non certo secondario, sono messe a disposizione tradotte in
lingua italiana gran parte delle voci già pubblicate nelle altre lingue. Ciò significa che sono già
pubblicate sul sito voci che non sono ancora uscite nell’edizione cartacea in italiano. Il tutto, va
ribadito, del tutto gratuitamente. Si tratta probabilmente di una delle più interessanti e, come detto,
generose opere di qualità nell’ambito lessicografico che risiedono nella Rete.
Il DSS ci ha ormai abituato la comunità dei suoi utenti anche alla ricchezza del suo apparato
iconografico e delle illustrazioni, fotografie, riproduzioni di dipinti, grafici, tabelle, cartine
geografiche, non di rado originali e creati esclusivamente per l’opera, oltre che presenti nella sola
versione a stampa. Per una sommaria ma significativa esemplificazione basterà citare qui tra l’altro
le riproduzioni delle tessere di razionamento emesse durante la seconda guerra mondiale, il fatto
che l’articolo dedicato a Hitler sia illustrato solamente da una caricatura del dittatore, il fatto che
spesso nelle voci geografiche l’evoluzione degli insediamenti sia delineata in modo molto
chiaramente decifrabile da cartine, disegni e fotografie cronologicamente successivi (si veda qui il
caso di Herisau).
Il sesto volume del «Dizionario storico della Svizzera» consolida un’abitudine ormai acquisita
dell’editoria svizzera anche in lingua italiana. Un’opera di riferimento importante, ma anche
l’occasione per accostare tematiche talora imprevedibili e inusuali, con un taglio che risponde anche
al semplice criterio della curiosità e dell’originalità delle scelte.
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