Cerved: il mercato italiano dei contact center Assemblea Annuale: Roma 10 Marzo 2016 Urbano Granata Elena Pavan Indice Il Gruppo Cerved oggi Il mercato italiano dei contact center: contesto settoriale e competitivo Il mercato italiano dei contact center: tendenze e prospettive 2 Innovazione a sostegno della crescita Negli ultimi anni abbiamo fatto registrare una continua e significativa crescita dei ricavi e del margine grazie anche a investimenti continui per la ricerca di nuove fonti di informazioni e lo sviluppo di prodotti e servizi Ricavi 350 300 267 291 313 332 40MLN 250 200 di investimenti 150 stanziati ogni anno per aggiornare e arricchire i database con nuovi dati e fonti informative 100 50 0 2011 2012 2013 2014 (milioni di euro) 3 Chi guarda all’Italia sceglie Cerved Cerved affianca prestigiose istituzioni italiane e internazionali Fondo Monetario Internazionale Organisation for Economic Cooperation and Development Ha incluso Cerved tra gli interlocutori per le regolari consultazioni previste dall’articolo IV (Country surveillance) come osservatore privilegiato per il mondo delle PMI. Utilizza abitualmente i dati Cerved sulle procedure concorsuali e sui tempi di pagamento delle imprese. Banca d’Italia Associazione Bancaria Italiana Utilizza i nostri score come indicatore sintetico del rischio delle imprese e per distinguere le imprese solide dalle altre Utilizza i nostri dati e le nostre analisi relative alle procedure concorsuali e ai tempi medi di pagamento. 4 Il mercato italiano dei contact center Agenda Il Gruppo Cerved oggi Il mercato italiano dei contact center: contesto settoriale e competitivo Il mercato italiano dei contact center: tendenze e prospettive 6 Perimetro e segmentazione della ricerca o Tecnologia di prodotto: per call center si intende una organizzazione che svolge servizi specializzati d'interazione, mediante telefono e/o altri media (tipo fax, e-mail e web), con utenti, in modo strutturato. Si tratta quindi di una struttura, che accoglie hardware, software e risorse umane, che integra le funzionalità di telecomunicazione con i sistemi informativi, aggiungendo all'utilizzo del mezzo telefonico altri canali di comunicazione. Perimetro o Funzione d'uso: le aziende si configurano come centri specializzati nello sviluppo e nell'erogazione di servizi call center, vale a dire servizi telefonici in senso lato (tramite telefono, fax, e-mail, web) a carattere informativo e professionale, per conto d'imprese ed enti clienti. o Gruppi clienti: trattasi d'imprese ed enti che, invece di dotarsi delle infrastrutture e del personale necessario per la gestione di interazioni di front end, preferiscono rivolgersi a fornitori specializzati nell'erogazione di servizi di Call Center per conto terzi (in "outsourcing"). Segmenti I servizi telefonici possono essere suddivisi, in base alla modalità d'erogazione, in: o servizi inbound erogati al momento della ricezione delle chiamate effettuate dagli utenti finali, dopo che questi hanno composto un numero telefonico pubblicizzato dall'azienda cliente che offre il servizio. Rientrano in questa categoria: • i servizi di customer care; • altri servizi inbound: o i servizi di help desk tecnico; o i servizi di acquisizione di ordini e altri servizi. o servizi outbound, erogati attraverso l'effettuazione di chiamate telefoniche dal call center verso l'esterno, dirette a determinati target di utenti finali. In quest'area, i principali servizi erogati per conto delle aziende clienti sono: • servizi di telemarketing/teleselling, per la promozione e/o la vendita di prodotti e servizi; • sondaggi/interviste - ricerche di mercato; • altri servizi outbound: o gestione di appuntamenti della forza vendita; o servizi di ricerca di clienti; o inviti a eventi (es. fiere, convegni ecc.); o phone collection e altri servizi 7 Dati chiave di settore o Il settore è caratterizzato dalla presenza dominante di alcuni operatori, prevalentemente nazionali, di mediograndi dimensioni, appartenenti a gruppi diversificati e integrati, in grado di gestire processi di business completi (nelle aree di marketing, vendite, customer service, logistica, ICT, gestione documentale, ecc.), a cui si affiancano numerosi operatori medi e piccoli prevalentemente specializzati. o Sono presenti circa 160-190 outsourcers, con attività continuativa, a cui corrispondono 330-350 sedi operative o Il settore è estremamente labour intensive: gli addetti specifici (dipendenti, collaboratori esterni) sono stimati in 48.800-49.800 unità FTE, pari a 80.000 teste, e sono costituiti prevalentemente da personale dipendente (73% degli addetti totali). o Il settore si conferma a bassa marginalità e presenta un MOL in diminuzione: dal 5,7% del 2013 al 3,8% del 2014. CALL CENTER: DATI CHIAVE DI SETTORE Anno 2014 Numero imprese (a) Numero imprese rilevanti Numero addetti (b) Numero imprese trattate 2.501 160-190 48.800-49.800 65 Concentrazione settore (%) - Top 4 imprese 38,8 - Top 8 imprese 59,3 Fatturato (Mn. euro) (c) 1.191,0 a) - codice ATECO 82.20.00 Attività dei call center b) - operatori telefonici dipendenti e collaboratori esterni-full time equivalent c) - realizzato sul mercato interno Fonte: analisi Databank-Cerved Group su fonti varie o La redditività è negativa: il ROE risulta in netto peggioramento, passando dal 9,4% del 2013 al -6,3% del 2014. 8 Contesto settoriale Dimensione del settore e trend Preconsuntivo 2015 (1.219 milioni di euro) in lieve ripresa (+2,4%) rispetto al precedente esercizio. Inbound o È la principale area d’affari, che copre il 74% circa del fatturato settoriale e cresce ad un tasso inferiore alla media di mercato (+2,3%), ma in accelerazione rispetto al 2014; o Si tratta prevalentemente di servizi di customer care, che comprendono anche i nuovi servizi Digital Care legati alla multicanalità. I servizi di gestione del cliente attraverso web call center e social media sono valutabili in oltre 32 milioni di euro (+23% circa rispetto al 2014) e sono richiesti trasversalmente da tutti i settori; o Emerge lo spostamento dei servizi sulle attività meno labour intensive (più economiche), e l’utilizzo di risorse professionali soprattutto per le attività a maggior valore aggiunto. Outbound o Copre il restante 26% circa del fatturato settoriale e presenta una dinamica in ripresa, in controtendenza rispetto al 2014, con il recupero dei volumi persi; o Resta l’area maggiormente sottoposta alla forte pressione sulle tariffe, intensificata sia dal crescente fenomeno dell’off shoring, che dalla concorrenza dai Paesi nearshore; o Telemarketing/Teleselling è il segmento principale, il cui peso è riconducibile all’elevata propensione alla vendita da parte dei committenti (effetto della crisi economica); si riscontra, tuttavia, un certo ridimensionamento delle campagne massive di outbound, a favore dei servizi più legati al cross selling e up selling sui clienti già acquisiti. 9 Contesto settoriale Dimensione del settore e trend CALL CENTER: ANDAMENTO DEL FATTURATO DEI DIVERSI SEGMENTI PER AREA D’AFFARI, DAL 2012 AL 2016 (Mn Euro) PreconPrevisioni suntivo Var. % Var. % Var. % Var. % 2012 2013 2014 2015 1.160,0 1.190,0 1.191,0 1.219,0 1.246,0 2,2 2,4 0,1 2,6 Servizi inbound 860,0 875,0 885,0 905,0 927,0 2,4 2,3 1,1 1,7 - customer services 756,0 769,0 777,0 794,0 813,0 2,4 2,2 1,0 1,7 - altre attività inbound 104,0 106,0 108,0 111,0 114,0 2,7 2,8 1,9 1,9 Servizi outbound 300,0 315,0 306,0 314,0 319,0 1,6 2,6 -2,9 5,0 - Telemarketing/teleselling 238,0 255,0 249,0 256,0 259,5 1,4 2,8 -2,4 7,1 - Sondaggi/interviste - ricerche di mercato 27,0 23,5 18,5 17,0 16,0 -5,9 -8,1 -21,3 -13,0 - altre attività outbound 35,0 36,5 38,5 41,0 43,5 6,1 6,5 5,5 4,3 Fatturato (a) 2016 2016/2015 2015/2014 2014/2013 2013/2012 a) - realizzato sul mercato interno Fonte: elaborazione Cerved-Databank su fonti varie 10 Contesto ambientale Dimensione del settore e trend Nel 2014 i clienti più dinamici sono nei settori delle utility, della finanza e assicurazioni e del commercio, mentre risultano in contrazione i settori dell'industria, dei trasporti, della Pubblica Amministrazione ma soprattutto delle telecomunicazioni, in evidente difficoltà. CALL CENTER: RIPARTIZIONE DEL FATTURATO PER PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO, 2013 E 2014 (% sul fatturato del settore) 43.6 42.4 TLC e media 18.7 20.1 Utilities 16.3 16.9 Finanza e Assicur. 7.8 7.4 Industria 6.3 6 Pubblica Amministrazione Trasporti 2014 2.8 2.4 Commercio e turismo 1.9 2 Sanità 1.6 1.7 Altro 2013 1.0 1.1 11 Contesto ambientale I settori con migliori prospettive di crescita sono riconducibili a Finanza e Assicurazioni, Utilities, alcuni settori dell'industria (in particolare consumer goods/high tech, food, farmaceutiche), Media (web company, social media), on line market, PA e Gaming CALL CENTER: CALL CENTER: SETTORI CLIENTI CON MIGLIORI PROSPETTIVE DI CRESCITA, 2015 (graduatoria sulla base delle risposte delle aziende intervistate) Settori Finanza e Assicurazioni 1° Utilities 2° Industria (consumer goods/high tech, food, farmaceutiche, IT, automotive) 3° TLC e Media (web company, social media) 4° Commercio e Turismo (ecommerce, on line market) 5° Pubblica Amministrazione 5° Altro (gaming) 6° Trasporti (logistica) 7° Sanità 8° Fonte: elaborazione Cerved-Databank su fonti varie 12 Contesto settoriale Impatto delle forze competitive ALTO Concorrenza Il settore è caratterizzato da un’elevata competizione. A fianco di un numero ridotto di operatori di grandi dimensioni, che detengono il controllo sul mercato, e di medie dimensioni, operano diverse piccole imprese, con un’offerta limitata ad alcuni servizi base o in mercati verticali. Permane, sulla fascia bassa, una concorrenza aggressiva sul prezzo da parte di piccoli/piccolissimi operatori, che possono beneficiare di agevolazioni localizzate o che, in alcuni casi, operano border line (per esempio in termini di contrattualistica del lavoro), con effetti di distorsivi della concorrenza. Cresce la competizione dei near shore competitors MEDIO Concentrazione (quota di mercato top 4 = 38,8%) Si riduce nel 2014 la concentrazione del settore: i primi 4 operatori concentrano il 38,8% del mercato (40,1% nel 2013) e i primi otto il 59,3% (60% nel 2013) MEDIO-ALTO Potere contrattuale clienti: Alto, in funzione dell’elevata concorrenza interna e maggiore in presenza di gare d’appalto pubbliche ALTO. Il fatturato del settore è sviluppato per oltre il 42% verso i clienti delle Telecomunicazioni, con elevata influenza sul mercato da parte -Medie Grandi Imprese - PMI di pochi committenti di grandi dimensioni MEDIO. Le piccole e medie aziende hanno un potere negoziale più limitato, in relazione alla capacità di generare attività con volumi limitati MEDIO Potere contrattuale fornitori Maggiore per le aziende non integrate (in particolare con le competenze ICT) BASSO Complessivamente risulta relativamente semplice creare un’organizzazione aziendale, grazie alla disponibilità di personale scolarizzato Barriere all’ingresso (soprattutto nelle zone più appetibili del Sud Italia), alla possibilità di sfruttamento sgravi contributivi e fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno e rivolgendosi al mercato per la dotazione tecnologica MEDIO Possibili nuovi entranti, come spin off di grandi call center in-house o di settori limitrofi- BPO, SI, logistica e distribuzione, media, offshores Possibilità nuovi entranti competitors di imprese italiane, che decidono di operare da Paesi a basso costo del lavoro. Più limitata la possibilità di nuovi entranti internazionali in relazione a rischio Paese, bassa attrazione degli investimenti, costo del lavoro MEDIO Prodotti sostitutivi Cresce l'utilizzo dello strumento elettronico (web, internet, social network, forum, blog, ecc.) come modalità di autorisoluzione delle proprie esigenze in self-service (self-caring) Fonte: Cerved-Databank 13 Analisi competitiva Operatori di settore - tipologie Operatori nazionali di medie-grandi dimensioni I maggiori fanno parte di gruppi diversificati e integrati, in grado di gestire processi di business completi (nell'area di marketing, delle vendite, del customer service, della logistica, dell'ICT, della gestione documentale, ecc.). A questi si affiancano operatori specializzati con core business nel settore Multinazionali estere Attive con proprie filiali specializzate. Tra queste emergono IN & OUT del Gruppo Teleperformance SE (F), leader nel settore a livello mondiale, TRANSCOM WORLDWIDE, affiancate a quelle meno rilevanti, come XEROX BUSINESS SERVICES ITALY e la consociata NUOVA KAREL SOLUZIONI e CONVERGYS ITALY. Aziende ad elevata diversificazione Operatori che non hanno il loro core business nel settore dei call center in outsourcing ma nell’attività captive del gruppo di appartenenza (come TELECONTACT CENTER del gruppo Telecom Italia o EUROP ASSISTANCE VAI del gruppo Europ Assistance) o in altre attività di vari comparti Aziende di mediepiccole dimensioni Specializzate che spesso integrano l'attività di call center con l'offerta di servizi di contabilità, archiviazione dati e back office. Numerosi piccoli/ piccolissimi operatori locali Piccole imprese, con un’offerta limitata ad alcuni servizi base o in mercati verticali. Tra questi esistono piccoli/piccolissimi operatori in genere attivi nell’outbound che, beneficiando di agevolazioni localizzate, possono rimanere attive per pochi anni o, al limite, soltanto per la durata dell’incentivo 14 Analisi competitiva Concentrazione e consolidamento Quote di fatturato top 4 (in ordine alfabetico) e top 8 40.0 40.7 60.0 59.3 o ALMAVIVA CONTACT 40.1 38.8 2013 2014 Top 4 Top 8 o COMDATA (CONS.) o IN & OUT o TRANSCOM WORLDWIDE Altri Fonte: elaborazione Cerved-Databank su fonti varie 15 Agenda Il Gruppo Cerved oggi Il mercato italiano dei contact center: contesto settoriale e competitivo Il mercato italiano dei contact center: tendenze e prospettive 16 Tendenze e prospettive Opportunità e minacce ad impatto medio-alto nel breve periodo o Vantaggi sulla pressione fiscale per defiscalizzazione dell'IRAP del lavoro a tempo indeterminato (Legge Stabilità 2015), esonero contributivo introdotto a favore delle imprese che assumono a tempo indeterminato (inbound) e riconoscimento per la continuità dei contratti a progetto dei call center (outbound) previsto dalla nuova normativa sul lavoro (Jobs Act) o Crescita della domanda delle aree Finanza e assicurazioni, Utilities, alcuni settori dell'industria (in particolare consumer goods/high tech, food, farmaceutiche), Media (web company, social media), on line market (inbound e outbound) e Gaming o Opportunità derivanti dalle nuove tecnologie e integrazioni con il mondo social network e mobile app e con gli strumenti di web communication (web call center, social media, ecc.) con sviluppo del Digital care o Tecnologie di automazione e di speech recognition, sistemi automatici di risposta per attività non human e servizi meno people intensive o Internazionalizzazione legata sia all'off shoring verso l'Italia che allo sviluppo di attività estero su estero o Maggiore valorizzazione degli operatori telefonici da parte delle aziende che prestano servizi ad alto valore aggiunto e crescita degli investimenti destinati alla formazione degli operatori telefonici, ai quali sono richieste competenze e qualifiche sempre più specifiche OPPORTUNITA’ o Gli effetti prolungati della crisi economica portano alla razionalizzazione/riduzione di investimenti in outsourcing, con maggiore pressioni sulle tariffe e conseguentemente sui margini degli outsourcers. o Vincoli normativi (Privacy, Agcom) o Alla fine del 2015 approvazione dal Consiglio Europeo del nuovo Regolamento UE sulla protezione dei dati personali, e la sua entrata in vigore prevista nella primavera 2018, potrebbe contribuire a ridimensionare l’area outboud per nuovi obblighi di raccolta di un consenso “espresso” per il trattamento dei dati o Minori volumi sviluppati dalle Telco per la saturazione del mercato di riferimento o Crescita della concorrenza di operatori esteri e di quelli delocalizzati in Paesi a basso costo del lavoro (in primis Romania, Albania, Croazia), soprattutto sui servizi a limitato valore aggiunto o Gare al massimo ribasso o Limitata marginalità delle tariffe (soprattutto outbound) o Eccessivo peso del pricing rispetto alle altre componenti nel ciclo dell’offerta, aumento dei tempi di pagamento e richiesta di rinegoziazione tariffe al ribasso o Tendenza all'insourcing nell'area Finance e Telco nei casi di esubero di personale o Sgravi regionali e/o concessi per operazioni di salvataggio che potrebbero innescare nuovo dumping sui prezzi MINACCE Fonte: elaborazione Cerved-Databank su fonti varie 17 Principali evidenze Digital care o Crescente interesse della domanda verso il Digital care. o E’ una tipologia di servizi con grandi potenzialità, nonostante il fatturato sviluppato dai contact center risulti ancora piuttosto limitato (3,5% ca. dell’inbound da web call center e gestione social media). o L'espansione dei servizi di gestione dei clienti attraverso strumenti digitali (web, chat, social network, app,ecc.) crescerà con il maggior sviluppo della Digital Economy, che sta trasformando in maniera radicale molti settori (banche, assicurazioni, retail, Pubblica Amministrazione, utility, automotive, ecc.) in un'ottica di strategia di interazione multicanale. Internazionalizzazione o E’ legata sia all'off shoring verso l'Italia sia allo sviluppo di attività estero su estero: o si rafforza la spinta all'internazionalizzazione soprattutto dei grandi gruppi che aprono proprie filiali all’estero o si rileva il progresso del fenomeno dell’off shoring verso l’Italia, sviluppato da outsourcers italiani che si avvalgono di proprie strutture o partners esteri, soprattutto in Est Europa (Romania, Albania, Croazia), per accrescere la sostenibilità economica del business. Si stima che attualmente l’off shoring possa incidere sul mercato intorno al 10%. Private Equity o Cresce l’interesse dei fondi di private equity nel settore dei call center. o A dicembre 2015 The Carlyle Group ha siglato l’accordo per l’acquisizione di Comdata, mentre Askìa Group SGR ha acquisito Visiant Contact srl e Contacta SpA, gettando le basi per la creazione del terzo player del settore. 19