Asteraceae 20.000 specie diffuse a tutte le latitudini: tra le dicotiledoni le più evolute. Specie spontanee, medicinali e coltivate come orticole, ornamentali o fonti di olio. Piante in gran parte erbacee Fiori sessili portati in infiorescenze a capolino. Capolini solitari o riuniti in infiorescenze composte (racemi, corimbi, capolini di capolini). Corolla gamopetala di due tipi principali: tubulosa attinomorfa (fiori tubulosi o del disco) o ligulata zigomorfa (fiori ligulati o del raggio). Corolle di altra forma meno frequenti. Fiori in genere ermafroditi Rare le specie dioiche. Ovario infero Frutto: achenio, sormontato dal pappo, oppure munito di strutture atte alla dispersione zoocora (denti, uncini) o nudo. Cipsela. Impollinazione per lo più entomofila; non mancano specie anemofile. Si distinguono due principali sottofamiglie: Asteroideae (o Tubuliflorae): infiorescenze con fiori tubulosi (fiori del disco), accompagnati o meno da fiori ligulati periferici con funzione di richiamo degli insetti (fiori del raggio). Sono presenti ghiandole con oli eterei Cichorioideae (o Liguliflorae): infiorescenze con soli fiori ligulati. Fusti e foglie emettono lattice se spezzati, per la presenza di canali laticiferi. • Precedentemente denominate Compositae. Molte contengono inulina (prebiotica, depurativa) e lattoni sesquiterpenici (allergizzanti) • Asteraceae Appartengono a questa famiglia molte piante alimentari: Carciofo (Cynara scolymus L.): contiene inulina e cinarina. A scopo farmaceutico si usano le foglie del primo anno più ricche di principi attivi. Attività epatoprotettiva, coleretica e diuretica. Cardo (Cynara cardunculus L.) Tutte le insalate (lattuga, cicoria, radicchio). Girasole (Helianthus annus L.). Estrazione di olio molto ricco di acidi grassi insaturi Molte piante medicinali e officinali: • Calendula (Calendula officinalis L.), • Bardana (Arctium lappa L.) • Cardo mariano (Silybum marianum L.), • Arnica (Arnica montana L.) • Tarassaco (Taraxacum officinalis Weber), • Echinacea spp. (adattogena immunostimolante) • Camomilla (Chamomilla recutita L. Anthemis nobilis L.) Lamiaceae o Labiatae Oltre 3.000 specie, diffuse soprattutto nelle zone temperate e nella regione mediterranea. In maggioranza erbe, ma anche suffrutici e arbusti, con fusti giovani a sezione quadrangolare. Infiorescenze di tipo composto: simili a spighe (spicastri) o a capolini. Fiori ermafroditi. Corolla gamopetala zigomorfa, pentamera, solitamente del tipo bilabiato (labbro superiore due petali e quello inferiore tre. Androceo costituito da 4 stami didinami (2 più corti e 2 più lunghi), raramente (gen. Salvia, gen. Rosmarinus) ridotti a 2 soli. Gineceo con ovario supero diviso in 4 lobi. Frutto: (tetrachenio). La corolla bilabiata è un adattamento all’impollinazione entomofila Moltissime labiate impollinate dalle api sono importanti piante mellifere. Su fusto e foglie peli ghiandolari secernenti oli eterei: erbe aromatiche e medicinali. Impieghi in ambito alimentare, ma importanti piante medicinali ricche di principi attivi: Lavanda (L. angustifolia Miller e altre specie, ibridi lavandini) Basilico (Ocimum basilicum L.) Salvia (Salvia officinalis L.) Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) Melissa (Melissa officinalis L.) Timo (Thymus vulgaris L.) Maggiorana (Origanum majorana L.) Menta piperita (Menta x piperita L.) Solanaceae Maggiore diffusione nelle regioni tropicali del continente americano. Comprende molte piante orticole, medicinali, ornamentali. In molte Solanacee sono presenti elevati contenuti in alcaloidi tossici. Circa 3000 specie a portamento vario Fiori di solito ermafroditi, attinomorfi, pentameri, riuniti in infiorescenze cimose. Corolla gamopetala di varia forma Gineceo con ovario supero. Sono impollinati da vari tipi di insetti. Frutto: bacca o capsula. Importanza in ambito alimentare: la patata (Solanum tuberosum) (riserva di amido), la melanzana (Solanum melongena), il pomodoro (Solanum lycopersicum) (elevato contenuto di vitamine, di βcarotene e licopene), i peperoni (ricchi di vitamine e di capsaicina). Molte contengono alcaloidi (solanina, nicotina, atropina, scopolamina): ambito farmaceutico. Datura stramonium (Stramonio) Atropa belladonna (Belladonna) (bacche nere velenose) Hyoscyamus niger (Giusquiamo nero) Nicotiana tabacum (Tabacco) Umbelliferae o Apiaceae Circa 3000 specie: regioni temperate subtropicali dell’emisfero boreale. Canali secretori con oli eterei, resine e altre sostanze aromatiche. Piante quasi esclusivamente erbacee, con radici fittonanti, fusti con internodi cavi e nodi spesso ingrossati. Frequenti le specie a ciclo vitale bienne Fiori: per lo più ermafroditi, piccoli, attinomorfi, pentameri riuniti in ombrelle, semplici o più spesso composte. Gineceo bicarpellare sincarpico con ovario infero. Frutto: diachenio. Con costolature, oppure adattamenti per la diffusione per mezzo del vento o degli animali come ali o aculei. Vengono utilizzate per i loro aromi (prezzemolo, cumino, coriandolo). Sono importanti dal punto di vista alimentare: le carote, il finocchio (anetolo), il sedano. Piante medicinali: Pimpinella anisum L.(anice verde) e Hydrocotile asiatica L. (Centella asiatica), Foeniculum vulgare Miller Piante velenose: Conium maculatum L.(cicuta maggiore o cicuta di Socrate) coniina paralisi muscolare e respiratoria e Cicuta virosa L.. Rimedio omeopatico per le coliche addominali Rutaceae Distribuzione prevalentemente tropicale e subtropicale. Circa 900 specie, per la maggior parte alberi o arbusti, con ghiandole secretrici di oli eterei aromatici. Foglie: alterne o opposte, semplici o composte, prive di stipole. Presenza di punti traslucidi sulla lamina, che corrispondono a cavità piene di oli eterei. Fiori ermafroditi o unisessuali, in genere attinomorfi, tetrameri o pentameri. Gineceo pluricarpellare, frutti di tipo vario. Il genere Citrus è caratterizzato dal frutto esperidio. Tra le produzioni più ingenti di oli essenziali. Foglie con picciolo alato A questa famiglia appartengono le piante da frutto note come agrumi: limone, arancio, pompelmo, mandarino. Piante alimentari Frutto: esperidio con esocarpo ricco di tasche lisigene (oli essenziali) Rutacee officinali: campo cosmetico e aromatizzazione. In ambito farmaceutico:Citrus aurantium subsp. amara (arancio amaro) OE di: Citrus bergamia Risso, Citrus aurantium L. var. dulcis Citrus limon L., Citrus reticulata Blanco Tossicità: furanocumarine Ruta graveolens L. (dolori articolari e liquoristica) Leguminosae Famiglia di interesse agrario: seconde solo alle Graminacee 3 famiglie con la nuova nomenclatura ICBN: Fabaceae, Mimosaceae e Cesalpiniaceae Gineceo monocarpellare da cui si origina un frutto a legume. Oltre 10.000 specie diffuse nelle regioni temperato-fredde e tropicali. Sono alberi, arbusti, erbe Nei generi con caratteri di maggiore primitività, si hanno foglie imparipennate I fiori, riuniti in infiorescenze di avrio tipo. Corolla pentamera, dialipetala, zigomorfa di tipo papilionaceo nelle Fabaceae Impollinazione entomofila delle api L’androceo è costituito da 10 stami, raramente liberi, più spesso monadelfi o diadelfi (9+1); il gineceo è monocarpellare con ovario supero, contenente di solito più ovuli. Batteri simbionti (Rhizobium) che essendo azotofissatori arricchiscono le piante di proteine: elevato contenuto proteico nei semi Alimentazione umana: Phaseolus e Pisum. Fave (Vicia faba), i ceci (Cicer aretium), le lenticchie (Lens esculenta) e i lupini (Lupinus sativus) la soia (Glycine max) e l’arachide (Arachys hypogaea): 2 specie di Leguminose con sostanze di riserva anche lipidiche. Olii di notevole valore dietetico perché ricchi di acidi grassi insaturi. I semi inoltre contengono proteine che possono sopperire alla mancanza di quelle animali, e vitamine. latte di soia (DIABETE e intolleranze al latte). È usata anche per la preparazione di farina integrale per la produzione di pane, biscotti, pasta. FITOESTROGENI della soia I frutti dell’arachide possono essere cancerogene: presenza di aflatossine prodotte dal fungo Aspergillus flavus che può infettare i frutti non bene essiccati. Specie di interesse farmaceutico: Cassia acutifolia e angustifolia (senna) della famiglia delle Cesalpiniacee Glycyrrhiza glabra. Myroxylon balsamum GINESTRA (Spartium junceum L.); fam.: Leguminose. Parti velenose: tutta la pianta. Principi attivi: citisina, sostanza alcaloidea molto velenosa. Tossicologia - pericolo mortale. Sintomatologia: disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), crisi convulsive, stato comatoso fino alla morte. GINESTRA DEI CARBONAI (Cystus scoparius L.); fam.: Leguminose. Parti velenose: l'intera pianta, soprattutto fiori e semi. Principi attivi: sparteina, scoparina. Tossicologia - Meno tossica della ginestra. Sintomatologia: tachicardia, cefalea, nausea e vomito. Evitare preparazioni alimentari con la pianta. Rosaceae Famiglia cosmopolita Ricca di specie (oltre 3.000, tra cui molte coltivate) che presentano grande varietà di forme. Alberi, arbusti, erbe, a foglie sparse, semplici o composte. Fiori spesso vistosi, solitari o riuniti in infiorescenze di vario tipo, in genere ermafroditi, pentameri. Corolla per lo più dialipetala attinomorfa, di forma rosacea Impollinazione entomofila, disseminazione di tipo vario. Piante coltivate come fruttiferi, ornamentali e medicinali. Importanti dal punto di vista economico per il consumo fresco e per l’industria della produzione di frutta sciroppata, marmellate, succhi. A questa famiglia appartengono la maggior parte degli alberi da frutto. Si suddivide in 4 sottofamiglie, di cui ne ricordiamo 3: Prunoidee (pesco, susino, albicocco, mandorlo). Frutto: drupa. Pomoidee (melo, pero e nespolo). Frutto: pomo. BIANCOSPINO: Crataegus monogyna Rosoidee (fragole, lamponi, more). Frutti aggregati. Rosa canina L. Brassicaceae o Cruciferae Famiglia diffusa soprattutto nell’emisfero boreale. Comprende oltre 2.000 specie, in massima parte erbacee. Fiori tetrameri in genere attinomorfi, corolla crucifera; androceo costituito da 6 stami tetradinami; gineceo con ovario supero. ghiandole nettarifere Il frutto è una siliqua o siliquetta Impollinazione entomofila ad opera di api, mosche, falene, coleotteri. Famiglia caratterizzata dalla presenza di composti glucosidi solforati. Importanti dal punto di vista alimentare: specie e varietà di cavoli, le rape e i ravanelli, la senape ed inoltre piante oleifere quali la colza e il ravizzone. Le Brassicaceae contengono glucosinati che vengono scissi per azione enzimatica liberando composti solforati. A questo è dovuto il loro sapore acre. Senape bianca e senape nera (Sinapsis alba e Brassica nigra) i cui i semi contengono glucosidi, la sinalbina e la sinigrina Revulsivi Cucurbitaceae • Piante importanti prevalentemente in ambito alimentare. • Fanno parte di questa famiglia: cocomeri, meloni, cetrioli, zucche e zucchine di cui si consumano principalmente i frutti (peponide). • Sono in massima parte piante erbacee caratterizzate da un fusto strisciante o rampicante spesso peloso Liliaceae In gran parte erbacee perenni (rizomi, bulbi, bulbo-tuberi). La famiglia comprende anche poche specie di climi caldi a portamento arboreo, come la Dracaena Alcune specie come l'asparago e il pungitopo hanno fusti trasformati in strutture fotosintetiche simili a foglie (cladodi), mentre le vere foglie sono ridotte a squame. Foglie spesso parallelinervie con attacco guainante, parallelinervie Fiori per lo più ermafroditi, solitari o riuniti in infiorescenze di vario tipo, con perigonio spesso di aspetto petaloideo, in genere attinomorfo, formato da 3+3 tepali, liberi o saldati; androceo costituito da 6 stami (3+3); gineceo con ovario supero. Frutto: capsula o bacca. Propagazione vegetativa diffusa. Specie spontanee, orticole, ornamentali. Alcune piante hanno la caratteristica di avere fusti sotterranei trasformati in rizomi e bulbi. Ornamentali: genere Tulipa In ambito alimentare: cipolla (Allium cepa), aglio (Allium sativum) porro (Allium porrum) asparago (Asparagus officinalis) che ha fusti carnosi detti “turrioni”. In ambito farmaceutico: Colchicum autumnale (colchico): contiene alcaloidi tossici. Ruscus aculeatus Veratrum album L. Parti velenose: tutta la pianta; rizoma e radice in particolare. Principi attivi: jervina, protoveratrina. Aloe spp. (Aloeaceae): si utilizza il succo dalle foglie recise che contiene principalmente glucosidi antrachinonici (aloine). Aloe gel: Ricca di mucillagini (immunostimolante, esternamente lenitiva, protettiva per le scottature) Gramineae o Poaceae La famiglia più importante da un punto di vista economico (cereali). Oltre 8.000 specie, diffuse a tutte le latitudini Piante nella quasi totalità erbacee, con fusti (culmi) articolati. Nelle specie perenni è diffusa la presenza di rizomi sotterranei più o meno modificati. I bambù sono un esempio a portamento arboreo. i fusti di graminacee presentano meristemi intercalari Le foglie sono alterne, con lamine lineari, parallelinervie che si inseriscono sul fusto per mezzo di guaine in genere aperte che avvolgono l'internodo per lungo tratto. Foglie e guaine sono impregnate di silice. Nel punto di passaggio dalla lamina alla guaina è spesso presente la ligula. Infiorescenza: spighetta (anche fino a 50 fiori, ma più spesso 2-10). Più spighette si uniscono a formare infiorescenze composte Il frutto è una cariosside (scutello). Molte specie originarie di climi tropicali e subtropicali (ad esempio il mais): via fotosintetica C4. Graminaceae • • Sono piante prevalentemente erbacee annuali o perenni. • Cariossidi ricche di amido (negli strati più interni) e proteine (strati più esterni). • Crusca e cruschelli sono gli sfarinati ad elevato contenuto proteico (strati esterni della cariosside). farine integrali: oltre alle proteine contengono sali minerali, vitamine. Inoltre hanno un elevato contenuto anche di fibra grezza. • Le farine e le semole sono ricchissimi di amido (derivano dagli strati interni). • Nel germe (o embrione contenuto nello scutello) è contenuta una piccola quantità di olio che può essere estratto • La segale può ospitate il fungo parassita Claviceps purpurea i cui sclerozi conferiscono tossicità alle farine. I casi di contaminazione sono diventati rari Coltivazioni di segale infettate per estrarre dagli sclerozi gli alcaloidi in essi contenuti che vengono poi utilizzati in ambito farmaceutico (ergotina). Appartengono a questa famiglia i cereali: frumento, segale, orzo, mais, sorgo, riso, avena, miglio. Le cariossidi dell’orzo sono utilizzate anche per la produzione di birra e ꑨ di alcuni tipi di whisky e come surrogato del caffè dopo tostatura