SISTEMA NERVOSO Il sistema nervoso è la sede dell'assunzione, elaborazione e trasmissione delle informazioni; in altre parole, assieme al sistema endocrino e immunitario, è un sistema di regolazione delle funzioni corporee Il sistema nervoso è un complesso sistema elettrochimico, composto da oltre 1000 miliardi di cellule, che viaggia a 400 km all’ora e che assorbe il 20% dell’ossigeno dell’organismo TEORIA DELLA NEUROTRASMISSIONE CELLULARE (primi studi di fisiologia sperimentale metà XIX sec.) il passaggio dell’informazione tra cellule nervose e tra queste e le rispettive cellule effettrici (connessioni intercellulari specializzate dette «sinapsi») è mediato dall’azione di una sostanza chimica definita «neurotrasmettitore o neuromediatore», il quale diffonde nello stretto spazio delimitato dalla cellula di origine e dalla cellula bersaglio giustapposta e, attraverso l’interazione con il suo recettore, assicura la trasmissione dell’informazione (si parla quindi di sinapsi chimica ≠ sinapsi elettrica) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SOMATICO CENTRALE AUTONOMO SISTEMA NERVOSO CENTRALE Encefalo e Midollo Spinale formano il sistema nervoso centrale (SNC) o asse cerebrospinale (o nevrasse o tubo neurale) che è in grado di raccogliere, trasmettere e integrare le informazioni. Custodito all'interno della scatola cranica (encefalo) e del canale vertebrale (midollo spinale), il SNC, viene protetto ulteriormente e nutrito dal sistema delle meningi, dal liquor cerebrospinale e dal proprio sistema di vascolarizzazione (barriera emato-encefalica, emato-liquorale e emato- retinica) to be continued……. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il sistema nervoso periferico (SNP) è formato dai nervi cranici o cefalici e dai nervi spinali (formanti assieme i nervi encefalospinali) e dai relativi gangli Il sistema nervoso periferico viene suddiviso funzionalmente (non solo) in: ❖ volontario o somatico ❖ involontario o vegetativo o autonomo Neurotrasmettitori del SNP •Acetilcolina •Noradrenalina •Adrenalina •Dopamina •Serotonina •Istamina •GABA •NO 7 I muscoli sono i principali organi effettori del sistema nervoso (ma non solo!) e attivano il loro sistema contrattile in risposta ai segnali inviati attraverso le fibre nervose Il controllo nervoso della contrazione può essere volontario o involontario, a seconda del tipo di fibre muscolari L’innervazione involontaria riguarda le fibre muscolari lisce degli organi viscerali e le fibre striate del miocardio; viene effettuata dal sistema neurovegetativo e gli effetti sull’organo innervato possono essere eccitatori o inibitori L’innervazione volontaria riguarda solo i muscoli scheletrici ed è effettuata dai motoneuroni, che collegano il sistema nervoso centrale con le fibre muscolari. Gli effetti sul muscolo innervato sono eccitatori SISTEMA NERVOSO SOMATICO Il sistema nervoso somatico (SNS) trasporta le informazioni relative ai movimenti e ai sensi dal sistema nervoso centrale al resto del corpo e viceversa È formato dalle fibre nervose periferiche che portano le informazioni sensoriali (provenienti dalla pelle e dagli organi di senso) al sistema nervoso centrale e dalle fibre nervose motorie che dal sistema nervoso centrale viaggiano verso i muscoli scheletrici All'interno del sistema nervoso somatico si trovano principalmente due tipi di neuroni: ❖ neuroni sensitivi o afferenti ❖ motoneuroni o efferenti I neuroni sensitivi portano le informazioni dalla periferia al sistema nervoso centrale I motoneuroni trasportano invece le informazioni dal cervello e dal midollo spinale alle fibre muscolari Il segnale nervoso, rappresentato da impulsi elettrochimici, viaggia lungo i prolungamenti dei neuroni per essere trasmesso dal cervello o dal midollo spinale alla pelle, agli organi di senso o ai muscoli e da qui al sistema nervoso centrale Il termine somatico deriva dalla parola greca soma (corpo) In effetti il sistema nervoso somatico si fa carico proprio di aspetti prettamente fisici, essendo responsabile: ❖ dei movimenti dei muscoli volontari ❖ del processamento delle informazioni sensoriali associate a stimoli esterni, incluse quelle legate all'udito, al tatto e alla vista Il sistema nervoso somatico è inoltre associato ai movimenti involontari anche detti arco riflesso spinale: in questo caso i muscoli si muovono involontariamente, senza ricevere un comando dal cervello Questo fenomeno si realizza quando una via nervosa si connette direttamente al midollo spinale (l'istinto a ritirare la mano dopo aver toccato un oggetto bollente o il movimento involontario della gamba quando viene stimolato un punto specifico del ginocchio) Il riflesso nervoso, definito arco riflesso, è una reazione del sistema nervoso centrale a stimolazioni esterne o interne (rilevate tramite i recettori sensoriali), atta a modificare lo stato di contrazione muscolare o di secrezione ghiandolare (reazione motoria, vasomotoria o ghiandolare) Rappresenta il meccanismo più semplice con cui il sistema nervoso può dare una risposta pronta e adeguata a determinati stimoli I riflessi interessano sia il sistema nervoso volontario che quello vegetativo Meccanismo di base, elementare, di un arco riflesso: recettore sensoriale > via nervosa afferente o sensitiva > centro nervoso (posto nel sistema nervoso centrale) > via nervosa efferente o motoria > effettore (muscolo o ghiandola) I riflessi nervosi vengono suddivisi in: ❖ semplici (detti anche incondizionati o congeniti) ❖ complessi (o condizionati o acquisiti) Quando i riflessi nervosi hanno come centro nervoso il midollo spinale, si definiscono riflessi spinali (monosinaptici o polisinaptici) gli archi riflessi monosinaptici sono principalmente adibiti al controllo dei movimenti gli archi riflessi polisinaptici (interneuroni) sono in genere determinati da stimoli dolorifici GIUNZIONE NEURO-MUSCOLARE struttura di collegamento tra terminale del motoneurone e fibra muscolare scheletrica (SINAPSI CHIMICA) Gli assoni dei motoneuroni fuoriescono dalle corna ventrali del midollo spinale o da alcuni nuclei motori di nervi cranici, e terminano, senza far sinapsi intermedie, sulla fibra muscolare formando un tipo di sinapsi molto specializzata, detta giunzione neuromuscolare La terminazione assonale è rigonfia (bottone sinaptico) di neurotrasmettitore (Ach) ed entra in contatto con una regione specializzata, ricca di recettori, della fibra muscolare (placca motrice) Gli effetti sul muscolo innervato sono eccitatori Ciascun motoneurone innerva più fibre muscolari, formando insieme un’unità motrice MECCANISMO DELLA TRASMISSIONE NEURO-MUSCOLARE Una volta che un impulso nervoso proviene alla giunzione, l’Ach viene estrusa dalle vescicole negli spazi sinaptici. Ciò è dovuto a un flusso di ioni calcio che dal liquido extracellulare entrano nelle membrane dei terminali al momento dell’arrivo del potenziale di azione (apertura dei canali del calcio voltaggio-dipendenti). La messa in libertà del mediatore avviene in modo rapido, in meno di 1 millisecondo, e si ritiene che per ogni impulso si liberino un milione di molecole di Ach a livello di ogni terminazione nervosa. L’Ach liberata viene rapidamente inattivata per distruzione ad opera della acetilcolinesterasi, ma il tempo per il quale essa rimane a contatto con la membrana della fibra muscolare, è quasi sufficiente ad eccitarla, mentre la rapida rimozione dell’Ach impedisce la rieccitazione della fibra, una volta che si sia esaurito il primo potenziale d’azione. L’acetilcolina viene idrolizzata dalla acetilcolinesterasi in colina e acetato: la colina viene conservata tramite riassunzione attiva all’interno della terminazione nervosa, dove viene riconvertita in acetilcolina dall’enzima colin-acetiltranferasi L’Ach si fissa a recettori (detti nicotinici) della membrana muscolare, con conseguente aumento della permeabilità agli ioni sodio con loro ingresso all’interno della cellula, che come risultato ha una modificazione locale (cioè a livello della placca motrice)del potenziale di membrana, che aumenta di circa 50-75 millivolt, detto potenziale di placca i recettori nicotinici sono recettori associati a canale ionico SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Il sistema nervoso autonomo (SNA), è quell’insieme di cellule e fibre che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo volontario (meglio dire cosciente) Il SNA è parte del sistema nervoso periferico ed ha la funzione di regolare l’omeostasi dell’organismo. Il suo sistema neuromotorio non è influenzabile dalla volontà. Opera con meccanismi appunto autonomi, relativi a riflessi periferici, sottoposti al controllo centrale (Ipotalamo) La comprensione di questo sistema ha un’importanza profonda nella pratica clinica Esempio: nel 1960 la sopravvivenza dei pazienti che andavano incontro a infarto miocardico non superava i cinque anni, soprattutto perché era molto difficile riuscire a controllare l’ipertensione che spesso si accompagna a questa patologia, essendone spesso anche la causa primitiva. Oggi, molti pazienti reduci da un infarto riescono a condurre una vita del tutto normale. Il cambiamento, in termini di sopravvivenza e qualità di vita, è dovuto proprio al fatto che abbiamo imparato a controllare il SNA mediante l’uso di farmaci e di procedure mediche COSTITUITO DA PORZIONI ANATOMICAMENTE E FUNZIONALMENTE DISTINTE MA SINERGICHE (singolarmente composte da una porzione sensitiva, o afferente, ed una motoria, o efferente) ❖ sistema nervoso simpatico o ortosimpatico ❖ sistema nervoso parasimpatico ❖ sistema nervoso metasimpatico o enterico (fibre nervose che innervano i visceri) Le due principali componenti del sistema nervoso vegetativo (orto e parasimpatico) scatenano negli organi bersaglio degli effetti in parte contrastanti In buona sostanza l’ortosimpatico svolge una funzione di stimolazione e reazione (due sono i termini che sintetizzano questa reazione: combatti o fuggi) Il parasimpatico svolge una funzione contraria, infatti ha la proprietà di coordinare il riposo e le fasi digestive ORGANIZZAZIONE ANATOMICA DELLE EFFERENZE AUTONOMICHE I centri per il controllo dell’attività autonoma si trovano nell’IPOTALAMO, il quale è collegato indirettamente con la corteccia cerebrale (attraverso di esso, la vita affettiva e di relazione può condizionare l’attività vegetativa), BULBO e PONTE Le vie efferenti del sistema nervoso autonomo si compongono di due neuroni: neurone pregangliare e di neurone postgangliare I corpi cellulari dei neuroni pregangliari si trovano nella colonna grigia intermedio-laterale del midollo spinale, gli assoni dei postgangliari (detti fibre postgangliari) vanno a terminare sugli effettori viscerali Le fibre pregangliari abbandonano il SNC e fanno sinapsi con i neuroni postgangliari, cioè con i neuroni motori viscerali che si trovano all’interno di gangli periferici. Tali gangli, che contengono dalle centinaia alle migliaia di neuroni gangliari, vengono chiamati gangli autonomi I neuroni postgangliari innervano effettori viscerali quali il muscolo cardiaco, i muscoli lisci, le ghiandole e il tessuto adiposo Gli assoni dei neuroni postgangliari vengono chiamati fibre postgangliari, cioè fibre che partono dai gangli autonomi estendendosi fino agli organi bersaglio periferici GANGLIO AUTONOMO funziona come una corsa a staffetta Nel ganglio, il primo staffettista (fibra pregangliare) passa il testimone (il neurotrasmettitore) al successivo corridore (fibra postgangliare), che poi lo porta al traguardo (organo bersaglio) La trasmissione a livello delle giunzioni sinaptiche fra i neuroni pregangliari e postgangliari, e fra i neuroni postgangliari ed effettori autonomici è mediata da sostanze chimiche, e più precisamente da acetilcolina (Ach) e noradrenalina (in minima parte anche da dopamina) sistema simpatico sez. toraco-lombare del midollo spinale Fibre pregangliari corte, fibre postgangliari lunghe (azione estesa) sistema parasimpatico sez. cranio-sacrale (craniale e sacrale) del midollo spinale Fibre pregangliari lunghe, fibre postgangliari corte SIMPATICO Sistema nervoso simpatico Organizzato in modo da inviare impulsi generalizzati. Interviene nell’adattamento all’ambiente e nelle situazioni di stress (pericolo, rabbia, paura…), pertanto: -aumenta la frequenza cardiaca -aumenta la pressione arteriosa -determina vasocostrizione cutanea e splancnica, e vasodilatazione muscolare -causa dilatazione della pupilla e dei bronchioli -Non è essenziale per la vita se il soggetto viene mantenuto in un ambiente controllato 23 EFFETTI DELL’ATTIVAZIONE SIMPATICA L’innervazione simpatica viene tradizionalmente descritta come una componente che svolge una funzione di attacco o fuga (fight or flight) Fa capo a reazioni spesso opposte rispetto all’innervazione parasimpatica: broncodilatazione, vasocostrizione, tachicardia, costrizione degli sfinteri, contrazione della muscolatura delle vie spermatiche (quindi contribuisce all’eiaculazione) La componente simpatica decorre con i rami anteriori dei nervi spinali compresi fra C8 e L2 (alcuni testi riportano T1 ed L3) Le fibre mieliniche pregangliari si portano ai gangli del sistema toraco-lombare; da qui le fibre postgangliari amieliniche (grigie) si portano ai territori di innervazione L’innervazione degli organi è composita: ❖ i gangli cervicali innervano la faccia e in parte il cuore ❖ i gangli toracici vanno a innervare la componente polmonare e ghiandolare ❖ le regioni inferiori sono innervate da fibre che fuoriescono da tre gangli prevertebrali (celiaco, mesenterico superiore e mesenterico inferiore) CONDIZIONI SPERIMENTALI DI SIMPATECTOMIA RECETTORI ADRENERGICI ❖ I recettori α1 sono accoppiati a una proteina G con effettore la fosfolipasi C e producono i loro effetti principalmente grazie al rilascio di Ca2+ intracellulare (EFFETTO ECCITATORIO) ❖ I recettori α2 sono accoppiati a una proteina Gi (proteina G inibitrice) la quale inibisce l'azione dell'adenilato ciclasi riducendo pertanto la formazione di cAMP inibendo i canali del calcio (EFFETTO INIBITORIO) ❖ I recettori β1 sono accoppiati a Proteine G stimolatrici che innalzano il livello di cAMP attivando delle proteinchinasi che innalzano il livello di calcio intracellulare (EFFETTO ECCITATORIO) ❖ I recettori β2 sono accoppiati a una proteina G stimolatrice e attivatrice della Proteinchinasi A che ha come substrato la chinasi della catena leggera della miosina (MLCK), generando così un rilassamento muscolare (liscia bronchiale e vasale) (EFFETTO ECCITATORIO) POSIZIONE E FUNZIONE DEI RECETTORI ADRENERGICI α1: è un recettore di tipo eccitatorio postsinaptico presente in prevalenza sulla muscolatura liscia dei piccoli vasi (resistenze periferiche), la cui stimolazione genera contrazione della muscolatura liscia vasale generando un aumento della pressione. Presente anche sulla muscolatura del sistema urogenitale e degli sfinteri (sembra inoltre che questo recettore abbia dei ruoli importanti per il controllo dell'umore e del comportamento) α2: è un recettore presinaptico, presente sulle terminazioni nervose, è deputato alla regolazione della secrezione di neurotrasmettitori catecolaminergici: la sua attivazione determina una diminuzione della produzione di noradrenalina - feedback negativo. (il suo antagonista yohimbina è utilizzato per la cura dell'eiaculazione tardiva) β1: è un recettore di tipo eccitatorio, importantissimo per l'attività cardiovascolare, è principalmente presente a livello cardiaco e renale, la sua stimolazione genera a livello cardiaco un effetto inotropo e cronotropo positivo mentre a livello renale stimola la secrezione di renina da parte delle cellule juxtaglomerulari β2: è un recettore di tipo eccitatorio accoppiato a proteina Gs come tutti i beta recettori; è presente a livello della muscolatura liscia di alcuni apparati: muscolatura liscia bronchiale, muscolatura liscia gastrointestinale ed è inoltre presente sulla muscolatura liscia di coronarie e grandi vasi che irrorano la muscolatura scheletrica. L'attivazione di questo recettore genera quindi il rilassamento della muscolatura liscia bronchiale, gastrointestinale e dei grandi vasi periferici. Inoltre è importante per il metabolismo glucidico conducendo ad un innalzamento della glicemia. (questo recettore sembra essere il mediatore degli effetti di vasodilatazione ortosimpatica che si evidenziano al livello del tessuto muscolare scheletrico) β3: è un recettore di tipo eccitatorio, presente soprattutto a livello del tessuto adiposo. Qui attiva l'enzima lipasi che libera acidi grassi dai trigliceridi. Eventuali agonisti di questo recettore potrebbero essere target terapeutici potenziali per la cura dell'obesità Muscolatura vasale PARASIMPATICO Sistema nervoso parasimpatico Organizzato per inviare impulsi ben definiti e localizzati. Implicato nella conservazione dell’energia e della funzionalità degli organi nei periodi di bassa attività, pertanto: -rallenta la frequenza cardiaca -diminuisce la pressione arteriosa -Stimola motilità e secrezione gastrointestinale -Facilita l’assorbimento delle sostanze nutritive -Protegge la retina dalla luce eccessiva -Favorisce le funzioni della vescica 37 EFFETTI DELL’ATTIVAZIONE PARASIMPATICA Il parasimpatico è dato da quella parte del sistema nervoso autonomo che provvede a funzioni viscero-sensitive e somato-sensitive oltre a: ❖ broncocostrizione, peristalsi della muscolatura gastroenterica, eccitosecrezione di ghiandole salivari, lacrimali nonché ghiandole extramurarie annesse al tubo digerente (pancreas e fegato) ❖ interviene nell’innervazione del muscolo detrusore della vescica, la cui contrazione, accompagnata dal rilassamento del muscolo sfintere liscio della vescica, porta alla minzione Le fibre parasimpatiche decorrono in molti nervi cranici quali: nervo oculomotore, nervo faciale, nervo glossofaringeo, nervo vago. Quest’ultimo (uno dei nervi più lunghi) concorre all’innervazione viscerale di tutto il tratto digerente fino al colon discendente, del cuore e dei polmoni, nonché della regione faringo-laringea Le fibre parasimpatiche per l’innervazione della porzione terminale del tubo digerente e delle porzioni caudali dell’apparato urinario originano dai nervi S2, S3, S4 ed S5 Al fine della risposta degli organi effettori agli impulsi dei nervi autonomici, è necessario sapere che la muscolatura delle pareti degli organi cavi è normalmente innervata sia da fibre noradrenergiche e colinergiche; avremo allora una fase eccitatoria sulla muscolatura liscia in un caso, ed una fase inibitoria nell’altro caso. Questo processo, comunque, non deve essere interpretato come unico ed assoluto: se prendiamo l’area degli sfinteri, questa riceve impulsi eccitatori sia dalle fibre noradrenergiche che da quelle colinergiche, con la sola differenza che le fibre noradrenergiche agiscono sui muscoli costrittori degli sfinteri, mentre le fibre colinergiche sui muscoli dilatatori. Questo esempio ci ricorda, quindi, che non esiste una regola ferrea in relazione a quale sia il sistema che stimola e quale quello che inibisce La liberazione di noradrenalina ha la funzione di aumentare l’attività simpatica del sistema nervoso autonomo, quindi la scarica noradrenergica entra in azione nel momento in cui si presenta una situazione di emergenza. Questa condizione determina una midriasi pupillare, aumento del battito cardiaco e pressione arteriosa con relativo miglioramento dell’irrorazione ematica ai muscoli ed organi vitali, per contro restringimento dei vasi sanguigni della cute con netta riduzione del sanguinamento delle ferite. Rinforza lo stato di vigilanza ed innalza la concentrazione di glucosio ed acidi grassi nel sangue, aumentando in questo modo l’energia L’azione colinergica favorisce la digestione e l’assorbimento intestinale, ciò dovuto al fatto che aumenta la secrezione gastrica e la motilità intestinale con rilascio dello sfintere pilorico. È a causa di ciò che viene chiamata anabolica la componente colinergica del sistema nervoso autonomo, in contrasto con la fase catabolica, di pertinenza noradrenergica. riepilogo dell’organizzazione anatomo-funzionale dei sistemi simpatico e parasimpatico L’organizzazione di base è costituita da un neurone pre-gangliare e da un neurone postgangliare (mente nel sistema somatico vi è un singolo motoneurone che connette il SNC con la muscolatura scheletrica) ❖ fibre pre-gangliari parasimpatiche e simpatiche: rilasciano acetilcolina, che agisce sui recettori nicotinici ❖ fibre post-gangliari parasimpatiche: rilasciano acetilcolina, che agisce sui recettori muscarinici ❖ fibre post-gangliari simpatiche: rilasciano noradrenalina, che agisce sui recettori α o βadrenergici FIBRE COLINERGICHE e FIBRE ADRENERGICHE sono neuroni colinergici: ❖ tutti i neuroni pregangliari, sia parasimpatici che simpatici; ❖ i neuroni postgangliari parasimpatici; ❖ i neuroni postgangliari simpatici che innervano le ghiandole sudoripare; ❖ i neuroni postgangliari simpatici che terminano sui vasi sanguigni dei muscoli con funzione di vasodilatazione sono neuroni adrenergici: ❖ tutti gli altri neuroni simpatici postgangliari SISTEMA NERVOSO METASIMPATICO o ENTERICO o INTRAMURALE Il sistema nervoso enterico (SNE) rappresenta la terza divisione anatomica del SNA È quella porzione di sistema nervoso che sta dentro la parete dei visceri (costituito da neuroni i cui corpi cellulari sono localizzati nei plessi intramurali della parete intestinale) Al sistema nervoso intramurale giungono fibre ortosimpatiche e parasimpatiche del sistema extramurale Strettamente connesso con i sistemi simpatico e parasimpatico, possiede capacità integrative sufficienti da consentire il proprio funzionamento in assenza di informazioni provenienti dal sistema nervoso centrale (sistema intrinseco «secondo cervello o cervello intestinale») Il SNE è organizzato in due principali plessi neuronali: ❖ plesso mienterico (o di Auerbach) Il plesso mienterico è localizzato tra ❖ plesso sottomucosale (o di Meissner) muscolare longitudinale più esterno lo strato e quello circolare ed interessa il tratto gastrointestinale in tutta la sua lunghezza, mentre il plesso sottomucosale, che interessa solo il tratto intestinale, è localizzato tra lo strato muscolare circolare e la sottomucosa I due plessi mienterico e sottomucosale sono organizzati a formare un complesso circuito neuronale comprendente neuroni sensoriali, interneuroni, motoneuroni, neuroni secretori e vasomotori che utilizzano come neurotrasmettitori: Ach, adrenalina, serotonina, purine e peptidi riepilogo dell’organizzazione delle vie efferenti del sistema nervoso somatico e autonomo In entrambi i casi si tratta di compartimenti efferenti che trasportano comandi motori Il SNS controlla i muscoli scheletrici, mentre il SNA controlla gli effettori viscerali La principale differenza strutturale fra i due sistemi sta nel fatto che nel SNS i motoneuroni del sistema nervoso centrale esercitano un controllo diretto sui muscoli scheletrici mentre, nel SNA i motoneuroni del sistema nervoso centrale fanno sinapsi con i motoneuroni viscerali che si trovano all’interno di gangli i quali, a loro volta, sono quelli che controllano gli effettori viscerali Recettore accoppiato a canali ionici recettore colinergico nicotinico (e gabaergico) Recettori accoppiati all’adenilato ciclasi (chinasi) recettore ß-adrenergico e a2-adrenergico Struttura ed meccanismo d'azione simile a quello dei recettori tirosin chinasici. Al contrario di questi, non hanno attività tirosin chinasica intrinseca, ma l'attività è mediata da una chinasi cellulare Recettori accoppiati alla proteina G (con effettore fosfolipasi C - PLC) recettore a1-adrenergico e colinergico muscarinico ACETILCOLINA NORADRENALINA L’acetilcolina è fondamentalmente racchiusa in La noradrenalina è immagazzinata nei bottoni piccole vescicole sinaptiche chiare, molto sinaptici dei neuroni che la secernono concentrata nei bottoni terminali dei neuroni (vescicole granulate). colinergici. La noradrenalina ed il suo metil-derivato, che è L’arrivo di un impulso ad un bottone sinaptico l’adrenalina, vengono secrete dalla midollare aumenta la permeabilità della membrana al surrenalica, anche se comunque neuroni che Ca++, e l’afflusso di questo che ne risulta secernono noradrenalina, dopamina ed provoca la liberazione di acetilcolina nella adrenalina sono anche presenti nel cervello fessura sinaptica mediante un processo di esocitosi. Acetilcolina (Ach) E’ un neurotrasmettitore centrale e periferico In periferia è il neurotrasmettitore primario nelle giunzioni neuromuscolari scheletriche, nel sistema nervoso parasimpatico e nel sistema simpatico pregangliare I recettori colinergici sono di due tipi principali: Muscarinici (accoppiati a proteine G) Nicotinici (canali del cloro) N.B.: i recettori nicotinici muscolari si differenziano dai recettori nicotinici presenti sui gangli, perciò i farmaci che agiscono su tali recettori devono avere un'azione selettiva, viceversa si rischierebbe di compromettere l'intera trasmissione simpatica pre-gangliare 56 Noradrenalina (nor-epinefrina) È un neurotrasmettitore centrale e periferico In periferia è il neurotrasmettitore primario nel sistema nervoso simpatico (postgangliare). I recettori adrenergici sono di due tipi principali: a (alfa; accoppiati a proteine G) b (beta; accoppiati a proteine G) 57 Trasmissione adrenergica 1. La nor-adrenalina (NA) viene sintetizzata nel citosol dei neuroni adrenergici. La sintesi avviene in più stadi; il precursore è l’aminoacido tirosina. 2. La NA viene trasportata all’interno di vescicole (granuli cromaffini), insieme a ATP (co-trasmettitore) (Il trasportatore viene inibito dall’alcaloide vegetale reserpina, che determina deplezione dei depositi di NA (e altre catecolamine): inibendo il trasporto, la NA rimane nel citoplasma dove viene metabolizzata dalle MAO) 3. L’arrivo di un impulso nervoso provoca il rilascio di NA dalla terminazione nervosa, processo Ca++-dipendente. Il rilascio di NA dalle vescicole è inibito dalla guanetidina 4. 5. La NA rilasciata interagisce con i recettori postsinaptici e pre-sinaptici. La fine del segnale di trasmissione è determinata dalla ri-captazione (re-uptake) di NA all’interno dei neuroni (fino 80%). NA viene trasportata all’interno dei neuroni da un trasportatore definito uptake 1 (trasportatore ad alta affinità). Esiste anche un trasportatore nelle cellule non neuronali (uptake 2, a bassa affinità) (Diversi farmaci inibiscono l’uptake 1 - antidepressivi triciclici, cocaina) Una parte della NA viene metabolizzata nello spazio intersinaptico dalle catecol-O-metiltrasferasi (COMT) • Nel citoplasma del neurone, la NA in parte viene immagazzinata nelle vescicole pronta per essere riutilizzata ed una parte viene metabolizzata e inattivata da enzimi denominati MAO (Mono Amino Ossidasi). Le MAO metabolizzano anche altre ammine neurotrasmetitrici (dopamina, serotonina, adrenalina) 61 CATECOLAMINE amina + gruppo chimico detto CATECOLO la noradrenalina è il principale neurotrasmettitore nei neuroni simpatici …….. adrenalina (epinefrina) e dopamina Localizzazione dei recettori α1 PRINCIPALE LOCALIZZAZIONE RISPOSTA Muscolatura liscia vascolare contrazione Muscolatura liscia genitourinaria contrazione Muscolatura liscia gastrointestinale rilasciamento Cuore Aumento della forza di contrazione, tachicardia, aritmie Fegato Glicogenolisi, gluconeogenesi Muscolatura radiale dell’iride Contrazione SONO ACCOPPIATI A PROTEINA G STIMOLATORIA, ATTIVANO LA FOSFOLIPASI C CHE PROMUOVE UN INCREMENTO INTRACELLULARE DI Ca++ Localizzazione dei recettori α2 PRINCIPALE LOCALIZZAZIONE RISPOSTA Terminazione nervose Riduzione del rilascio di neurotrasmettitori Muscolatura liscia vascolare Contrazione (postsinaptici)/ rilasciamento (presinaptici) Isole di Langherans Riduzione secrezione insulina Piastrine Aggregazione SONO ACCOPPIATI A PROTEINA G INIBITORIA, MODULANDO IN SENSO NEGATIVO L’ATTIVITA DELL’ADENILATO CLICLASI, OSTACOLANDO LA FORMAZIONE DI AMPc E DI CONSEGUENZA L’INGRESSO DEL Ca++ • Nel SNA i recettori a2 sono principalmente presinaptici; la loro stimolazione determina diminuzione del rilascio di NA dalle terminazione simpatiche (apertura dei canali K+ iperpolarizzazione diminuita suscettibilità allo stimolo depolarizzante) Localizzazione dei recettori β1 PRINCIPALE LOCALIZZAZIONE RISPOSTA Cuore Aumento della forza di contrazione, tachicardia, aritmie Cellule iuxtaglomerulari Aumento della secrezione di renina Localizzazione dei recettori β2 PRINCIPALE LOCALIZZAZIONE RISPOSTA Muscolature lisce (tutte) Rilasciamento Muscolatura scheletrica Glicogenolisi, captazione K+ Fegato Glicogenolisi, gluconeogenesi TUTTI I RECETTORI β PROMUOVONO L’ATTIVAZIONE DELL’ADENILATO CICLASI CHE A SUA VOLTA ATTIVA SPECIFICHE FOSFOCHINASI CELLULARI PROMUOVENDO EVENTI POST-SINAPTICI DIFFERENTI I recettori b-adrenergici • I recettori b1 sono localizzati principalmente nel cuore, i b2 nella muscolatura liscia dei vasi, dei bronchi e di altri organi, i b3 nel tessuto adiposo. • Tutti i recettori b sono accoppiati a proteine Gs; la loro stimolazione attiva l’adenilato ciclasi. • La stimolazione dei recettori b1 cardiaci determina: aumento della forza di contrazione, della frequenza, della velocità di conduzione e dell’eccitabilità uso dei ß1 agonisti selettivi nell’insufficienza cardiaca Riduzione della risposta a seguito di trattamenti protratti con agonisti • La somministrazione cronica di agonisti ß provoca tolleranza (diminuzione della risposta). La tolleranza rappresenta un serio problema terapeutico. • La tolleranza è dovuta a tre meccanismi, che hanno cinetiche diverse e dipendono tutti dalla fosforilazione del recettore. La tachifilassi è invece legata ad una diminuzione della risposta senza interferenza diretta con i recettori (meccanismi presinaptici). In seguito alla riduzione della sintesi dei neurotramettitori (esaurimento delle riserve sinaptiche del neurotrasmettirore) Meccanismi di tolleranza rapida (secondi-minuti) ✓ Riduzione dell’affinità per l’agonista e riduzione della capacità del complesso agonista-recettore di attivare la proteina G: la fosforilazione del recettore su particolari aminoacidi intracellulari provoca diminuzione dell’affinità per il ligando. Inoltre, una proteina, la ß-arrestina, si lega al recettore fosforilato impedendo l’interazione recettoreproteine G. ✓ Il recettore può essere fosforilato da: • una chinasi specifica (ßARK, ß-Adrenergic Receptor Kinase), che fosforila solo il recettore occupato dall’agonista è il legame agonista –recettore a innescare la desensitizzazione desensitizzazione omologa; • la fosforilazione del recettore può essere causata da altri trasmettitori, in grado di attivare PKA o PKC (proteinchinasi A e C) desensitizzazione eterologa. ✓ Down-regulation • Down-regulation rapida. Il recettore fosforilato, legato alla ß-arrestina, viene ‘internalizzato’ con un processo di endocitosi riduzione del numero di recettori sulla membrana. Il recettore internalizzato può essere defosforilato (da una fosfatasi) e ritornare sulla membrana (riciclo o turn-over) oppure essere degradato dalle proteasi. In ogni cellula vi è una quota di recettori internalizzati (pool intracellulare) che può ritornare sulla membrana in assenza di agonista • Down-regulation tardiva. Determina la riduzione a lungo termine dei recettori. È causata da un aumento della degradazione del recettore e/o da una diminuzione della sua sintesi. Farmaci attivi sulla neurotrasmissione ADRENERGICA • Il sistema simpatico modula importanti funzioni: ✓ Attività cardiaca ✓ Pressione sanguigna ✓ Sistema respiratorio • Agonisti ed antagonisti adrenergici hanno grande importanza terapeutica. FARMACI LITICI e FARMACI MIMETICI Tra i recettori muscarinici si distinguono tre categorie, strutturalmente simili, ma differenti per la sequenza amminoacidica e per la localizzazione: ❖ M1 localizzati soprattutto a livello nervoso (gangli, corteccia cerebrale, ippocampo, cellule parietali della mucosa gastrica), con azione eccitatoria per aumento dell'AMPc, IP3 e DAG; ❖ M2 localizzati prevalentemente a livello cardiaco, dove inducono una riduzione della frequenza cardiaca per inibizione dell'adenilatociclasi; ❖ M3 anch'essi di tipo eccitatorio e situati nelle ghiandole esocrine (salivari, lacrimali, bronchiali...) e nei muscoli lisci ………M4 (SNC), M5 (poco caratterizzato) L'Ach agisce indifferentemente su ognuno di questi recettori, ma i composti di sintesi ad azione farmacologica possono essere formulati in modo da avere un'azione selettiva La presenza del gruppo metilico ne determina la selettività verso il recettore muscarinico rispetto al nicotinico Gli organo fosfati si legano inizialmente all'enzima e vengono idrolizzati; ne risulta un enzima fosforilato al sito attivo. Il legame fosforo-enzima è estremamente stabile e l'idrolisi richiede tempi molto lunghi (centinaia di ore); inoltre, l'enzima fosforilato può subire il processo di “invecchiamento”, questo implica la rottura di uno dei due legami ossigeno-fosforo dell'inibitore ed un ulteriore rafforzamento del legame fosforo-enzima. La velocità di invecchiamento varia a seconda della natura chimica dell'organo fosfato, ad esempio i gas nervini, costituenti delle più pericolose armi chimiche, hanno un tempo di invecchiamento estremamente ridotto. Sostanze fortemente nucleofile, come la pralidossima (ANTIDOTO), sono in grado di scindere il legame fosforoenzima, a patto che vengano somministrate prima che sia avvenuto l'invecchiamento INSETTICIDI ANTICOLINESTERASICI (organofosforici e carbammati) FONTI Foraggi contaminati in campo per trattamenti diretti o indiretti Foraggi contaminati durante la conservazione Contaminazione dell’acqua o dei recipienti Disinfestazione dei locali Trattamenti antiparassitari sistemici o topici degli animali Origine dolosa Pesticidi Anticolinesterasici Tossicocinetica Gastroenterica Assorbimento Cutanea Respiratoria Distribuzione Maggiore affinità per i tessuti adiposi Metabolizzazione Rapida metabolizzazione a livello epatico Escrezione Rene Pesticidi Anticolinesterasici Fattori che condizionano la tossicità Fattori intrinseci o legati all’ambiente Fattori chimico-fisici: • Luce • Umidità • pH ambiente • pH soluzioni • Preparati tecnici • Temperatura • Adiuvanti tecnologici Pesticidi Anticolinesterasici Fattori che condizionano la tossicità Fattori estrinseci • Specie • Età • Sesso i bovini sono più sensibili degli ovini i giovani meno sensibili al parathion le femmine più sensibili al parathion Pesticidi Anticolinesterasici Sinergismo Fenomeni di sinergismo con: Organoclorurati Miorilassanti Farmaci parasimpaticomimetici Inibizione secondaria dell’ACh Induttori enzimatici Fenomeni di antagonismo con: Induttori enzimatici Composto Specie Parathion Bovino 50 Suino 25 Forate Ratto 3 Cane 3 DT os mg/kg Bovino 1 Pecora 0,75 Ratto Ronnel DL50 os mg/kg 1 Bovino 125 Pecora 400 Ratto 906 Topo 2000 Aldicarb Ratto 0,6-1 Propoxur Ratto 100 Benomyl Ratto 9500 Tossicità dei pesticidi anticolinesterasici più comuni Pesticidi Anticolinesterasici Sintomatologia Accumulo di ACh nei siti recettoriali Effetti Sindrome dei “rubinetti aperti” 1. • • • • • • • • Muscarinici Scialorrea Lacrimazione Scolo nasale sieroso Miosi Sudorazione Aumento della pèeristalsi intestinale Vomito Diarrea • Minzione involontaria • Secrezione brinchiale • Bradicardia Pesticidi Anticolinesterasici Pesticidi Anticolinesterasici Sintomatologia Accumulo di ACh nei siti recettoriali Effetti Sindrome dei “rubinetti aperti” 2. Nicotinici • Fascicolazioni • Tremori muscolari • Barcollamento • Tachicardia 3. Centrali • Irrequietezza • Eccitazione • Atassia • Depressione dei centri respiratori e circolatori • Convulsioni MORTE PER INSUFFICIENZA RESPIRATORIA Pesticidi Anticolinesterasici Sintomatologia Neurotossicità ritardata Se assunto in piccole dosi, nell’uomo ed in alcuni animali (pollo, gatto, vitello) determinano degenarazione retrograda dei nervi motori. La sintomatologia compare dopo 10-20 giorni. NON E’ STATA OSSERVATA PER I CARBAMMATI Inizia dalle porzioni distali dell’assone e progredisce fino ad interessare le zone spinocerebellari e vestibolospinali. Patogenesi Non chiara. Possibile legame a delle esterasi specifiche della mielina con modificazione del flusso intracellulare di enzimi e principi nutritivi alterazioni guaina mielinica Pesticidi Anticolinesterasici Terapia Trattamento differenziato Atropina solfato: 0,2-0,5 mg/Kg (antagonista) Ossime: Pralidossima Pralidossina metilsolfato Piccoli animali 15-40 mg/Kg IV (lentamente) Grandi animali: 25-50 mg/kg IV (lentamente) LE OSSIME NON VANNO SOMMINISTRATE NELL’AVVELENAMENTO DA CARBAMMATI Trattamento sintomatico FARMACI ATTIVI SUL SISTEMA SIMPATICO DIRETTI (agonisti recettoriali selettivi e non) ❖ SIMPATICOMIMETICI ❖ SIMPATICOLITICI ANTAGONISTI RECETTORIALI AGENTI DI BLOCCO NEURONALE INDIRETTI • • • • liberazione catecolamine dai depositi endogeni inibizione re-uptake riduzione attività MAO e COMT colinergici ad attività nicotinica gangliare (ma effetti finali complessi perché non distingue tra simpatico e parasimpatico) DIRETTI ❖ l’attività dipende dalla selettività dell’agente verso i vari tipi e sottotipi recettoriali tale caratteristica permette di modulare selettivamente le funzioni regolate da quel particolare recettore limitando gli effetti dovuti alla concomitante attivazione di altri sottotipi recettoriali ❖ la selettività avviene solo a particolari intervalli di concentrazione, poiché si perde a concentrazioni maggiori struttura di base: β-feniletilamina maggiore affinità recettoriale se anello catecolico integro e presente –OH sul C β della catena laterale minore affinità recettoriale se manca uno dei due ma molecola meno aggredibile dalle COMT e più lipofila (SNC) a1 Agonisti adrenergici a2 b1 adrenalina noradrenalina metossamina fenilefrina clonidina b2 isoprenalina dobutamina clenbuterolo Noradrenalina e Adrenalina: vasocostrizione generalizzata (dovuta alla stimolazione degli α recettori presenti sulla fibrocellula muscolare liscia vasale) Adrenalina anche β (gli effetti dipendono dalla distribuzione dei recettori α e β …. in alcuni distretti vascolari predomina la popolazione di tipo α es. sottocute, in altri si manifesta vasodilatazione conseguente alla stimolazione della predominante popolazione β es. vasi muscolatura scheletrica) FARMACI SIMPATICOMIMETICI AD AZIONE DIRETTA Farmaci simpaticomimetici a struttura catecolica: Adrenalina, Noradrenalina e Dopamina – Dobutamina (sintesi) Farmaci simpaticomimetici a struttura non catecolica: Fenilefrina, Clonidina Clenbuterolo, Salbutamolo, Terbutalina Adrenalina Fiale 1mg/ml ADRENALINA® Catecolamina endogena agonista a e b adrenergico non selettivo Effetti cardiovascolari: - vasocostrittore arteriolare e venoso - azione inotropa e cronotropa positiva - del consumo miocardico di ossigeno - della pressione arteriosa sistolica e differenziale - resistenze arteriose e venose polmonari Effetti polmonari: potente broncodilatatore Effetti metabolici: glicemia, consumo di ossigeno Effetto antagonista all’Istamina Adrenalina FARMACOCINETICA ➢ Emivita: 1-2 minuti ➢ Onset time: 1-2 minuti ➢ Durata d’azione: 2-5 minuti ➢ Metabolismo: fegato (MAO e COMT) ➢ Eliminazione: renale Adrenalina INDICAZIONI D’IMPIEGO: ➢ Arresto cardiaco ➢ Anafilassi CONTROINDICAZIONI: Assolute: ➢ Ipersensibilità al farmaco Relative: ➢ Ipertensione ➢ Ipertiroidismo ➢ Malattie vascolari occlusive ➢ Diabete mellito ➢ Feocromocitoma ➢ Uso di b bloccanti ➢ Gravidanza a termine (vasocostrizione flusso utero-placentare e aritmie fetali) INTERAZIONI FARMACOLOGICHE DELL’ADRENALINA Alfa-bloccanti: antagonizzano l’azione farmacologica dell’adrenalina (in particolare l’aumento della pressione arteriosa). La co-somministrazione di adrenalina e tolazolina non è raccomandata. Anestetici generali (alotano, ciclopropano): la somministrazione di anestetici liquidi volatili in associazione con adrenalina può determinare la comparsa di aritmie gravi e di fibrillazione ventricolare. Anestetici locali: l’adrenalina potenzia l’attività anestetica perchè, tramite vasocostrizione, rallenta l’assorbimento dell’anestetico e ne prolunga l’azione farmacologica. Anfetamina: la co-somministrazione con adrenalina potrebbe precipitare l’insorgenza di aritmia. Antidepressivi triciclici: può aumentare la risposta pressoria indotta dall’adrenalina (2-4 volte). Poichè gli antidepressivi possono causare aritmie, la co-somministrazione con adrenalina potrebbe precipitare l’insorgenza di aritmia. Antipsicotici: possono antagonizzare l’effetto ipertensivo dei simpaticomimetici. Antistaminici (clorfenamina, difenidramina, tripelennamina): possono potenziare gli effetti simpaticomimetici dell’adrenalina. Beta-bloccanti: in associazione con adrenalina può manifestarsi ipertensione grave (per predominanza del tono alfa) e bradicardia (per aumento del riflesso vagale). I beta-bloccanti potrebbero diminuire la risposta all’adrenalina. Chinidina, glucosidi cardioattivi: in associazione con adrenalina possono provocare fibrillazione ventricolare. Clonidina: possibile rischio di ipertensione con adrenalina. Guanetidina, levotirosina sodica, MAO-inibitori, reserpina: possono potenziare gli effetti simpaticomimetici dell’adrenalina. Entacapone: è possibile un aumento degli effetti farmacologici dell’adrenalina. Ergotamina, ergometrina: in associazione con farmaci simpaticomimetici aumenta il rischo di ergotismo. Dopexamina: può potenziare l’effetto della adrenalina. Doxapram: con adrenalina può verificarsi aumento del rischio di ipertensione Insulina e ipoglicemizzanti orali: l’adrenalina ne riduce l’effetto terapeutico per aumento della glicemia indotto dall’inibizione dell’uptake periferico di glucosio e dalla stimolazione della glicogenolisi. Oxitocina: in associazione ad adrenalina si può avere un effetto additivo di vasocostrizione con aumento della pressione arteriosa. Propanololo: può inibire la risposta pressoria e la broncodilatazione indotte dall’adrenalina. Noradrenalina Fiale 2 mg/ml NORADRENALINA TARTRATO ® Agonista dei recettori a e b adrenergici farmacocinetica ➢ Eliminazione: epatica ➢ Onset time e durata d’azione: 1-2 minuti INDICAZIONI D’IMPIEGO: ➢ Shock cardiogeno ➢ Shock settico ➢Arresto cardiaco CONTROINDICAZIONI: ➢ Trombosi arteriosa ➢ Ipercapnia e/o ipossia grave Dobutamina Catecolamina sintetica miscela racemica l’enantiomero (-) presenta attività α1 e β1 agonista, l’enantiomero (+) antagonista per gli α1 e agonista β1 10 volte maggiore del (-) Agente simpaticomimetico sintetico selettivo sui recettori b1. Ha potente attività inotropa positiva e lieve attività cronotropa positiva (la minor stimolazione della frequenza e quindi minor consumo di O2 la rende più idonea della dopamina nel trattamento dell’insufficienza congestizia acuta grave) Dobutamina Farmacocinetica ➢ Emivita: 2 minuti ➢ Onset time: 1-2 minuti ➢ Massima azione dopo la somministrazione: 10 minuti ➢ Durata azione: non superiore a 10 minuti ➢ Metabolismo: fegato ed in altri tessuti (COMT e glicuronazione per i 2/3 della dose) ➢ Escrezione sotto forma di metaboliti urinari entro 48 ore Farmaci simpaticomimetici a struttura non catecolica: Fenilefrina (α1 agonista) Clonidina, Xilazina, Detomidina, Medetomidina (α2 agonisti) Clenbuterolo, Salbutamolo, Terbutalina (β2 agonisti) FENILEFRINA Amina non catecolica agonista α1 (nonostante la sostituzione sul gruppo amminico della catena etilaminica di un H con CH3 fornisce a regola maggiore selettività β!!) Ha durata d’azione più prolungata per l’assenza di un ossidrile (OH) dell’anello benzenico che la rende meno degradabile da parte delle COMT, ma meno potente dell’adrenalina Ipertensivo per intensa vasocostrizione se somministrato per via parenterale Principale uso: decongestionante delle mucose per uso topico midriatico in oftalmologia α2 agonista impiegato nella terapia dell’ipertensione arteriosa Azione legata alla interazione con i recettori α2 presinaptici periferici e α2 postsinaptici localizzati nei centri di controllo cardiovascolare del SNC (nucleo del tratto solitario), la cui stimolazione sopprime il tono simpatico Prevale quindi il tono parasimpatico determinando ipotensione e bradicardia La somministrazione endovenosa determina in una prima fase ipertensione transitoria (α1 e α2 postsinaptici….mantiene una certa affinità per α1) L’attivazione dei recettori α2 presinaptici centrali è responsabile delle proprietà sedative della clonidina CLONIDINA Xilazina Detomidina Medetomidina agiscono in modo analogo alla clonidina seppur con qualche differenza relativamente ad es. alla risposta della muscolatura uterina (la xilazina nelle bovine può dare contrazioni del miometrio, raramente la detomidina e la medetomidina) Impiegati in Medicina Veterinaria come SEDATIVI (SNC) Clenbuterolo Salbutamolo Terbutalina Sono simpaticomimetici agonisti b2 selettivi Rispetto alle catecolamine classiche (isoprenalina) sono ridotti gli effetti collaterali indesiderati legati all’attivazione dei recettori b1 cardiaci. In medicina veterinaria il clenbuterolo trova impego: • in numerose patologie dell’apparato polmonare del cavallo (malattia polmonare ostruttiva cronica COPD) • come tocolitico nel bovino (minaccia aborto, parto prematuro) AGENTI PROMOTORI DI CRESCITA «RIPARTITORI DI ENERGIA» Nella muscolatura striata sono presenti recettori b2 la cui attivazione promuove un effetto che indirizza il metabolismo dei principi attivi assunti con la dieta verso la sintesi proteica muscolare piuttosto che verso la sintesi di grasso di deposito (effetto metabolico anabolizzante) Questo effetto è coadiuvato dalla vasodilatazione b2 mediata del distretto vascolare muscolare Tale effetto si consegue però con trattamenti cronici e dosaggi 10 – 20 volte quelle impiegate per il trattamento terapeutico che deve essere protratto fino al momento della macellazione (RESIDUI rischiosi, la cui assunzione cronica può causare una downregulation della popolazione b2 del consumatore condizionandone la risposta in caso di patologie, quali l’asma, trattate con b2 bloccanti DIVIETO D’USO DEI β2 AGONISTI PER SCOPI ZOOTECNICI Farmaci simpaticomimetici ad azione indiretta Farmaci che per la loro somiglianza alle catecolamine endogene, penetrano all’interno del terminale nervoso utilizzando l’uptake1 si localizzano nelle vescicole determinando l’estrusione della NA nel citoplasma che, in parte, viene liberato nello spazio intersinaptico Tiramina, amfetamina, efedrina, fenilpropanolamina; cocaina e antidepressivi triciclici (Farmaci che modulano i meccanismi di interruzione del segnale) Tiramina Efedrina Amfetamina Fenilpropanolamina La Tiramina è un’ammina biogena (nell’organismo come prodotto del metabolismo della Tirosina) è non ha alcun impiego terapeutico. I formaggi stagionati possono contenere concentrazioni elevate e se assunti da pazienti trattati con farmaci anti MAO, possono dare crisi ipertensive! Farmaci simpaticomimetici ad azione indiretta Amfetamina Efedrina Fenilpropanolamina L’amfetamina è un potente liberatore di noradrenalina dalle fibre nervose Noradrenergiche del SNA e grazie alla presenza del metile che lo rende liposolubile questo effetto è particolarmente pronunciato nel SNC. Nel SNC provoca la liberazione di ammine endogene quali dopamina e 5-HT, che spiega la maggior parte degli effetti comportamentali L’amfetamina inoltre limita il re-uptake della NA nel terminale assonico potenziandone ulteriormente gli effetti In veterinaria uso limitato (narcolessia del cane) Farmaci simpaticomimetici indiretti ad azione mista L’efedrina è un alcaloide estratto da Piante del genere Ephedra L’assenza degli – OH sull’anello aromatico e dei due gruppi metilici ne giustifica la durata d’azione e gli effetti centrali. Efedrina Fenilpropanolamina (nor-efedrina) Il meccanismo d’azione è definito misto perché agisce sia promuovendo la liberazione della NA (predominante) che direttamente con agonismo non selettivo sugli ae b In Medicina Veterinaria viene impiegata raramente. Nelle sindromi respiratorie ostruttive; per applicazioni topiche come decongestionante delle mucose (TACHIFILASSI per depauperamento NA) Farmaci simpaticolitici recettoriali e neuronali I farmaci che bloccano o inibiscono gli effetti delle ammine simpaticomimetiche si dividono in due gruppi: a) Farmaci antagonisti dei recettori adrenergici o simpaticolitici Antagonisti dei recettori a Antagonisti dei recettori b b) Farmaci agenti di blocco neuronale adrenergico o antiadrenergici Antagonisti adrenergici a1 a2 b1 b2 labetololo fenossibenzamina prazosina yohimbina propranololo atenololo butoxamina Farmaci antagonisti dei recettori a-adrenergici I farmaci antagonisti dei recettori a-adrenergici sono strutturalmente molto eterogenei le principali classi chimiche sono: Antagonisti a -adrenergici non selettivi (fenossibenzamina) Antagonisti a1 – adrenergici selettivo (prazosina) Antagonisti a2 – adrenergici selettivo (Yoimbina) Altri farmaci con effetti a-adrenergico antagonisti Farmaci antagonisti dei recettori a-adrenergici Antagonisti a -adrenergici non selettivi Fenossibenzamina, Fentolamina La fenossibenzamina è una aloalchilamina (derivato imidazolinico) che promuove effetti di blocco a1- e a2-adrenergici. Inoltre ha attività anticolinergica ed antiserotoninergiche. Gli effetti sono di lunga durata – legame covalente. La fentolamina è un imidazolina ad attività più selettiva verso i recettori aadrenergici, l’azione è di tipo competitivo-reversibile. Effetti di breve durata. L’effetto farmacologico più importante è l’ipotensione sistemica (blocco dei recettori adrenergici vasali. La fenossibenzamina è impiegata nel cane e nel gatto per ridurre il tono della muscolatura dell’uretra e nel cavallo per ridurre lo spasmo amediato nel corso della laminite acuta Farmaci antagonisti dei recettori a-adrenergici Antagonisti a1 – adrenergici selettivo (prazosina) Antagonisti a2 – adrenergici selettivo (Yoimbina) La prazosina è un derivato piperazonil chinazoline di elevata selettività vs gli a1- recettori e provoca intensa vasodilatazione e ipotensione. L’aumento della frequenza e della gittata cardiaca sono meno imponenti degli antagonisti non selettivi. Impiegato nel trattamento dell’ipertensione sistemica e dll’insufficienza congestizia. La yoimbina è un alcaloide naturale ricavata dall'albero Pausinystalia yohimbe (Fam. Rubiaceae), particolarmente diffuso nelle regioni dell'Africa occidentale. (burundanga) a2 selettivo competitivo, efficace nell’antagonizzare gli effetti centrali e periferici della xilazina. Farmaci antagonisti dei recettori b-adrenergici Farmaci capaci di antagonizzare, in modo competitivo, il legame delle catecolamine Endogene con i recettori adrenergici. Sono molecole caratterizzati dall’avere una struttura chimica simile alla isoprenalina - Agonista b non selettivo. Isoprenalina Propanololo Propanololo – Antagonista selettivo per i recettori b,privo di selettività nei confronti delle differenti popolazioni b1e b2 recettoriali. Le modifiche chimiche effettuate intorno alla struttura “attiva b” ha permesso di ottenere farmaci: Antagonisti selettivi b1 – metoprololo, atenololo. Antagonisti non selettivi con capacità di bloccare recettori a.labetololo Con residua attività simpatico mimetica –agonisti parziali - pindololo Farmaci antagonisti dei recettori b-adrenergici Antagonisti selettivi b1 – metoprololo, atenololo. Antagonisti non selettivi con capacità di bloccare recettori a.labetololo Con residua attività simpatico mimetica –agonisti parziali - pindololo metoprololo atenololo Gli effetti più importanti sono riconducibili al blocco dei recettori b1 cardiaci, con Conseguente riduzione della forza di contrazione, della gittata e della frequenza. Effetti evidenti soprattutto nei soggetti con simpatico attivato (attività fisica, Stress o patologie come l’ipertensione e l’ischemia miocardica). Farmaci antagonisti dei recettori b-adrenergici Antagonisti selettivi b1 – metoprololo, atenololo. Antagonisti non selettivi con capacità di bloccare recettori a.labetololo Con residua attività simpatico mimetica –agonisti parziali - pindololo I farmaci di blocco hanno anche effetti sul ritmo e sull’automatismo del cuore: Riducono la frequenza di scarica del nodo del seno; Diminuiscono la velocità di depolarizzazione di focolai ectopici di eccitazione; Rallentano la conduzione atriale e la conduzione atrio-ventricolare; Aumentano il periodo refrattario del nodo atrio-ventricolare. Sul sistema vascolare, il propanololo, determina un iniziale innalzamento delle resistenze periferiche per vasocostrizione riflessa a- mediata. Effetto che non è accompagnato da un”ovvio” aumento della pressione sistemica: Blocco dei recettori b1 cardiaci; Probabile effetto inibitorio sugli autorecettori b2 presinaptici (centrali e periferici); Riduzione della produzione di renina b-mediata (cellule justaglomerulari rene); Farmaci antagonisti dei recettori b-adrenergici Antagonisti selettivi b1 – metoprololo, atenololo. Antagonisti non selettivi con capacità di bloccare recettori a.labetololo Con residua attività simpatico mimetica –agonisti parziali - pindololo In medicina veterinaria Il propanololo viene impiegato per il trattamento dell’ipertensione associata al feocromocitoma (tumore cellule cromaffini midollare surrene). L’atenololo ed il metoprololo sono impiegati nel trattamento di patologie Broncopolmonari di varia natura. Nel gatto l’atenololo è impiegato nelle aritmie sopraventricolari. Il carazololo antagonista b-adrenergici impiegato nel suino nella gestione dello stress da trasporto e per facilitare il parto e l’espulsione della placenta (blocco dell’effetto tocolitico b2 mediato. Farmaci di blocco neuronale adrenergico o antiadrenergici. Sono definiti antiadrenergici quei farmaci capaci di bloccare le attività delle sinapsi adrenergiche. I meccanismi con cui avvengono queste interruzioni possono essere diversi ma il risultato finale è l’interruzione della liberazione di neurotrasmettitori nello spazio sinaptico. Reserpina (impiegata in passato nei cavalli- blocca l’entrata della NA all’interno delle vescicole per interferenza sul meccanismo di Mg e ATP dipendente) Guanetidina (entra nelle sinapsi tramite uptake1 si concentra nelle vescicole e stabilizza le membrane impedendo l’esocitosi) Bretilio (determina la deplezione del neurotrasmettitore) Farmaci di blocco neuronale adrenergico o antiadrenergici. La reserpina è un alcaloide estratto dalla Rauwolfia serpentina, usato in passato per trattare soggetti con disturbi mentali. In veterinaria per sedare cavalli “nevrili”. La reserpina blocca il trasporto della noradrenalina all’interno delle vescicole Interferendo con il trasporto Mg++ e ATP dipendente. Con accumulo in sede Citoplasmatica di NA demolita dalle MAO. Farmaci di blocco neuronale adrenergico o antiadrenergici. guanetidina La guanetidina è il prototipo dei farmaci che inibiscono l’attività dei Neuroni adrenergici postgangliari periferici. Non presenta effetti centrali non attraversando la barriera ematoencefalica. La guanetidina entra nel bottone simpatico con lo stesso meccanismo Di uptake della NA si concentra nelle vescicole e si sostituisce ad essa. Per un meccanismo di stabilizzazione delle membrane ne impedisce la Liberazione nello spazio sinaptico (simile ad un’azione anestetica locale). FARMACI CHE AGISCONO SULLA PLACCA NEURO-MUSCOLARE Diverse sostanze chimiche possono influenzare la trasmissione dell’impulso nervoso sulla placca motrice con vari meccanismi 1)Sostanze che bloccano la trasmissione a livello della placca motrice Esistono sostanze come il curaro , capaci di impedire la propagazione degli impulsi attraverso la GNM Esse esplicano un’azione competitiva con l’Ach, bloccando i recettori della placca ai quali questa si dovrebbe fissare, pertanto essa non è più in grado di estrinsecare la sua attività stimolante Altre sostanze come la tossina del bacillo botulinico, agiscono invece a livello presinaptico, bloccando i canali del calcio, determinando una riduzione o abolizione del rilascio dell’Ach 2)sostanze che eccitano la fibra muscolare per azione acetilcolino-simile Varie sostanze come la metacolina, il carbacol, e la nicotina, hanno sulla fibra muscolare un’azione simile a quella dell’Ach; la differenza tra queste sostanze e l’Ach, sta nel fatto che esse non vengono distrutte dalla colinesterasi, sicché una volta applicate alla fibra muscolare, la loro azione persiste per molti minuti o per molte ore Queste sostanze creano aree circoscritte di depolarizzazione, ed ogni volta che la rimanente fibra muscolare si ripolarizza, queste aree depolarizzate, a causa della loro permeabilità agli ioni, fanno esplodere nuovi potenziali d’azione, provocando perciò una condizione di spasmo 3)sostanze che eccitano la placca motrice mediante inattivazione della colinesterasi Esistono tre sostanze la fisostigmina, la neostigmina ed il diisopropilfluorofosfato, che si combinano con la colinesterasi rendendola inattiva, per cui questa non degrada l’Ach liberata nella placca motrice. Conseguentemente l’Ach si accumula nella GNM, determinando un susseguirsi di nuovi impulsi nervosi con spasmo muscolare. FISOSTIGMINA Physostigma venenosum (fava del Calabar -Africa occidentale) droga: semi p.a.: alcalodie fisostigmina o eserina Inibitore reversibile dell’acetilcolinesterasi NEOSTIGMINA derivato semisintetico (non passa la BEE) MIORILASSANTI Sostanze in grado di ridurre il tono della muscolatura, scheletrica (volontaria) o liscia (involontaria) a) ad azione centrale b) ad azione periferica 1. miorilassanti competitivi o non depolarizzanti 2. miorilassanti polarizzanti a) agiscono soprattutto a livello del midollo spinale, deprimendo i riflessi mono e poli-sinaptici, sono utilizzati come antispastici e bloccanti neuromuscolari nelle anestesie chirurgiche (tiocolchicoside, baclofen, pridinolo-anche periferico) b) 1. I miorilassanti competitivi entrano in competizione con l'acetilcolina, poiché sono in grado di occupare gli stessi siti recettoriali posti sulla placca motrice, inibendo così la funzione dell'acetilcolina di attivare la contrazione muscolare. In questo modo, in seguito ad un egual impulso nervoso, si avrà una risposta in termini di contrazione muscolare minore. Questi farmaci sono utilizzati nelle operazioni maggiori in quanto la loro azione è piuttosto prolungata (metocurina, il pancuronio, la tubocurarina, l'alcuronio, l'atracurio, la gallamina e il vecuronio) b) 2. I miorilassanti depolarizzanti agiscono invece producendo una iniziale depolarizzazione della placca motrice (fascicolazioni) e dopo si ha paralisi della muscolatura per blocco (desensibilizzazione recettoriale) Questi farmaci vengono utilizzati nelle operazioni di più breve durata e nelle manipolazioni (decametonio e succinilcolina) ANESTETICI LOCALI L'anestesia locale è una perdita della sensibilità in una determinata regione senza perdita della coscienza o compromissione del controllo di funzioni vitali ❖ Bloccano la generazione e la propagazione degli impulsi della fibra nervosa in maniera prevedibile e reversibile ❖ Eliminano la sensibilità, e quindi anche la percezione degli stimoli nocicettivi, solo nelle aree corporee innervate dalla fibra bloccata ❖ Gli anestetici locali bloccano transitoriamente e reversibilmente la conduzione assonica dell'impulso nervoso a livello sia degli assoni che di altre membrane eccitabili in cui i canali del Na+ rappresentano lo strumento principale per la generazione del potenziale d'azione MECCANISMO D’AZIONE Disattivazione dei canali del sodio dell’assolemma per ancoraggio all’interno del canale ed impedimento al transito del Na+ AL In condizioni di riposo la porta d’ingresso del Na+ è chiusa; con la depolarizzazione si apre e permette il transito di Na+ all’interno della cellula. Contemporaneamente ed in maniera molto lenta il canale raggiunge una configurazione inattivata (porta esterna aperta, porta interna chiusa), che resta tale fintanto che la membrana non si è completamente ripolarizzata. Il canale in questo stato è completamente refrattario alle variazioni di potenziale. MECCANISMO D’ AZIONE Gli anestetici locali si legano a recettori situati sull'estremità intracellulare dei canali del sodio, bloccandone l'attività (apertura) in maniera tempo- e voltaggio-dipendente. Ne conseguono un aumento della soglia di eccitazione, il rallentamento della velocità di conduzione dell'impulso, la riduzione dell'ampiezza del potenziale d'azione e infine l'estinzione della formazione del potenziale d'azione stesso. Per agire (legarsi al sito all’interno del canale ionico) l’anestetico locale deve essere in forma dissociata = idrofilica, ma per oltrepassare la membrana delle strutture adiacenti al nervo (epinevrio,perinevrio, endonevrio) deve essere in forma neutra = lipofila L'azione degli anestetici locali non è limitata alla perdita di sensibilità, in quanto essi sono in grado di bloccare i nervi di ogni tipo. Tuttavia, vengono bloccate preferenzialmente le fibre più piccole. In generale, vengono bloccate prima le fibre mieliniche più piccole e poi quelle amieliniche. Inoltre, la dipendenza dell'azione degli anestetici locali dalla frequenza favorisce il blocco delle piccole fibre sensitive (e di quelle dolorifiche in particolare) che hanno una frequenza di firing (unità di stimolazione elettrica) più elevata di quelle motorie Le funzioni sensitive scompaiono nel seguente ordine. Il ripristino è in maniera inversa : dolore freddo caldo tatto sensibilità articolare pressione profonda (barestesica) La struttura della maggior parte degli anestetici locali è caratterizzata da un GRUPPO LIPOFILO (generalmente un anello aromatico) unito ad una CATENA INTERMEDIA a cui è legato un GRUPPO IONIZZABILE (generalmente un'amina terziaria) Caratteristiche chimiche degli A.L Gli anestetici locali sono amine terziarie debolmente basiche Gli AL sono in genere costituiti da tre porzioni: • Polo lipofilo rappresentato spesso da un anello aromatico. Responsabile della liposolubilità del prodotto, della diffusione nei tessuti e nelle membrane, del legame alle proteine plasmatiche e dell'attività. • Polo idrofilo condiziona la diffusione della forma non ionizzata, e la ionizzazione della molecola dell'anestetico locale. • Catena intermedia permette la classificazione degli AL. a seconda del legame presente in : Amino-esteri (leg.estereo) procaina, clorprocaina, tetracaina Amino-amidi (leg.amidico) lidocaina, mepivacaina, prilocaina, bupivacaina, etidocaina, ropivacaina La natura della catena intermedia condiziona il metabolismo di queste sostanze: • Amino-esteri rapidamente idrolizzati nel plasma dalle pseudocolinesterasi • Amino-amidi degradati meno rapidamente e catabolizzati a livello dei microsomi epatici. Questo conferisce a queste molecole una stabilità e una durata d'azione maggiore. PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE I fattori che influenzano l’attività farmacologica (POTENZA, LATENZA, DURATA DEL BLOCCO): ▪ LIPOSOLUBILITA’ ▪ COSTANTE DI DISSOCIAZIONE Pka ▪ BINDING PROTEICO DURATA POTENZA ONSET PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE CHE CONDIZIONANO LA CINETICA E DINAMICA LIPOSOLUBILITA’ pKa I composti più liposolubili sono i più potenti, per la maggior diffusibilità tra le membrane biologiche. Possono essere sequestrati da tessuto adiposo peridurale o perinevrio È il grado di dissociazione a pH fisiologico. Tanto più il pH è lontano dal pKa, tanto minore è il farmaco in forma neutra, quindi tanto maggiore sarà la latenza BINDING PROTEICO È direttamente proporzionale alla durata d’azione dell’anestetico. Definisce l’affinità di legame del farmaco con la proteina di membrana dove risiede il sito d’azione del farmaco L'ASSORBIMENTO SISTEMICO degli anestetici locali è influenzato da: dose, sede di iniezione, legame farmaco-tessuti, sostanze vasocostrittrici, proprietà fisico-chimiche e farmacologiche della molecola METABOLISMO ED ESCREZIONE: gli anestetici locali vengono trasformati nel fegato o nel plasma in metaboliti più idrosolubili che vengono poi escreti per via urinaria. ASSOCIAZIONE CON VASOCOSTRITTORI La durata d'azione degli anestetici locali è proporzionale al tempo in cui rimangono a contatto con il nervo Nella pratica clinica, le preparazioni di anestetici locali contengono spesso anche una sostanza vasocostrittrice (di solito adrenalina) che ha una duplice azione: diminuire la velocità con cui l'anestetico locale viene rimosso dal sito desiderato e limitare la tossicità sistemica. EFFETTI SISTEMICI Gli anestetici locali sono in grado di interferire con l'attività di TUTTE le fibre nervose e possono quindi avere importanti effetti anche sul sistema nervoso centrale, sui gangli del sistema autonomo, sulla giunzione neuromuscolare e su tutta la muscolatura. Effetti sul SNC: agitazione, tremore, convulsioni cloniche, depressione dell'attività neuronale, arresto respiratorio. Effetti sul sistema cardiovascolare: tachicardia, fibrillazione, collasso e morte. Effetti sulla muscolatura liscia: aumento del tono gastrointestinale, rallentamento delle contrazioni uterine. Ipersensibilità agli anestetici locali: dermatite allergica, asma. Tecniche di anestesia Anestesia di superficie o topica applicazione diretta sulla pelle o mucose con paralisi delle strutture nervose affioranti. Inefficace su cute integra Anestesia di infiltrazione iniezioni nel sottocute di piccoli volumi di anestetico. Usato per caudectomia (no associazione con vasocostrittori per non provocare necrosi) Anestesia di blocco (nervoso regionale) si inietta l’A.L nelle vicinanze del nervo, il farmaco diffonde e anestetizza tutta l’area innervata Anestesia epidurale o peridurale si inietta l’A.L nello spazio extradurale del canale spinale in regione lombosacrale. Azione sui nervi prima che questi fuoriescano dalla colonna vertebrale Anestesia paravertebrale tipo di anestesia da conduzione. Viene applicato sui nervi prima della loro emergenza dai fori intervertebrali. Usato per la ruminotomia. Anestesia intratecale o spinale farmaco nel liquido spinale poco usata negli animali, si pratica iniettando il Procaina Di largo impiego per scarsa tossicità. Rapidamente assorbito ma azione breve perché è idrolizzato da pseudocolinoesterasi o metabolizzato nel fegato e metaboliti escreti con urine Impiego clinico: 1)A.di infitrazione 2)A.di conduzione 3)A. epidurale Lidocaina Potenza anestetica maggiore di quella della procaina e più rapida velocità di azione. Rapidamente metabolizzata dal fegato ed eliminata con le urine. Impiego clinico: 1)A.topica 2)A.di infiltrazione 3)A.di conduzione 4)A.epidurale Sia nei grossi animali che nei piccoli. Possiede anche un’azione antiaritmica (depressione dell’eccitabilità miocardica) Benzocaina Proprietà anestetiche limitate e poco solubile. Impiego clinico: 1)sedazione nei pesci Carbocaina Potenza anestetica maggiore di quella della procaina ed uguale a quella della lidocaina. Impiego clinico: 1)A.epidurale Cavallo e cane Bupivacaina 2-4 volte più potente di lidocaina. Impiego clinico: 1)A.spinale pecora Dibucaina Molto potente e tossica. Stretto margine di manegevolezza. Impiego clinico: 1)pomata CARBONAZIONE • Alcalinizzando la soluzione si ottiene una quota maggiore di farmaco in forma neutra e quindi maggiormente in grado di attraversare le membrane fosfolipidiche. • Da ciò ne deriva un aumento dell’onset, della durata e della potenza. • La quantità di bicarbonato da aggiungere dipende dalla pKa del farmaco ▪ LIDOCAINA pKa 7.9 – 1 ml bicarbonato 8.4% ogni 10 ml di soluzione ▪ BUPIVACAINA pKa 8.1 – 0.1 ml bicarbonato 8.4% ogni 10 ml di soluzione MISTURE DI ANESTETICI LOCALI Il razionale è quello di sfruttare la rapidità di onset di uno e la lunga durata d’azione di un altro: 1. MEPIVACAINA + BUPIVACAINA 2. LIDOCAINA + BUPIVACAINA 3. MEPIVACAINA + ROPIVACAINA 4. MEPIVACAINA + L-BUPIVACAINA CARAZOLOLO Farmaco indicato nel bovino e suino per proteggere l'animale in situazioni di stress Farmaco beta-bloccante (antagonista dei recettori beta-adrenergici, betasimpatolitico) Legandosi in modo reversibile impedisce alle catecolamine ( adrenalina e noradrenalina ) liberate in caso di stress di esplicare la loro azione Viene usato per prevenire gli effetti dello stress da trasporto o da costituzione dei nuovi gruppi di animali di qualsiasi età e sesso. Trova impiego anche nel campo ostetrico-ginecologico: inibendo l'azione tocolitica dell'adrenalina permette all'ossitocina di indurre le contrazioni ampie e regolari necessarie per il parto e espulsione della placenta. L'assorbimento è rapido, l'efficacia clinica rimane circa 10 ore dopo la somministrazione, l'eliminazione in parte per via epatica in parte via urinaria. Somministrazione per via IM e EV in forma di sale (carazololo cloridrato) Tempo di attesa : carne 24 ore latte 12 ore Specialità registrate : SIMPANORM 100 ml XYLAZINA agonista alfa 2-adrenergico usato ampiamente in medicina veterinaria. Nel cane, gatto e cavallo viene usato come pre-anestetico riducendo fino a 50% l’uso di barbiturici o anestetici inalatori. I Bovini sono estremamente suscettibili agli effetti della xylazina, 10 volte più sensibili in confronto con altri animali. Nel gatto può essere usato come emetico in caso di bisogno. Nella cattura degli animali esotici viene usata con fucile-siringa. Xylazina è agonista dei recettori alfa 2 adrenergici. Attraverso la stimolazione dei questi recettori provoca sedazione, analgesia e rilasciamento muscolare (effetto miorilassante). Assorbimento di xylazina rapido, come anche la metabolizzazione epatica . L'escrezione avviene tramite l’urina. Dopo assorbimento i sintomi possono comprendere effetti clinici dose-dipendenti (depressione respiratoria, bradicardia, ipertensione, aritmia..) Xylazina può essere usata: via IM o SC con effetto dopo 10-15 min. via EV effetto più immediato, dopo 3-5 min. Tempo di attesa : bovini carne 1 giorno latte 0 giorni equini carne 1 giorno latte 0 giorni Specialità registrate :NERFASIN 20mg/ml cani, gatti, bovini =< 200kg NERFASIN 100mg/ml cavalli, bovini => 200kg MEGAXILOR ROMPUN MEDETOMIDINA Viene ampiamente utilizzata nel cane e nel gatto per suo effetto sedativo ed analgesico. Permette il risparmio degli anestetici. Agonista altamente selettivo dei recettori alfa 2-adrenergici: MEDETOMIDINA >>> ROMIFIDINA > XYLAZINA.....(selettività) specialità: MEDETOR DOMITOR DORMILAN SEDATOR (solo ad uso del veterinario no vendita al pubblico) Antagonista alfa 2: atipamezolo (ANTISEDAN, REVERTOR) …risveglio DETOMIDINA (DOMOSEDAN) ALFA-2-AGONISTA ; ALFA-SIMPATOMIMETICO La detomidina stimola direttamente i recettori alfa-2-adrenergici al livello del SNC , blocca trasmissione dell'impulso dolorifico a livello centrale esplicando potente effetto analgesico. Inoltre, la detomidina possiede notevoli proprietà sedative e tranquillanti senza essere ipnotica. In forma di sale, detomidina cloridrato ,si somministra per via IM o EV. Si assorbe rapidamente (Tmax 15-30 min) , la distribuzione è veloce (Vd 0,75l/kg-1,89l/kg); legame proteico 75%-85%; è metabolizzata principalmente nel fegato e una parte nel rene. La maggior parte dei metaboliti viene escreta con le urine. L'emivita della molecola è di 1-2 ore. INDICAZIONI: Sedazione e analgesia dei equini e bovini al fine di facilitare l'esecuzione di esami clinici(endoscopia, raggi x, esplorazione rettale e ginecologica) e di interventi di piccola chirurgia (trattamenti di ferite, tendini, capezzoli, trattamenti odontoiatrici, castrazione....) La durata e l'intensità sono dose-dipendenti. Negli animali al di sotto dell'anno di età e nei soggetti anziani e consigliato impiego del dosaggio minimo. CONTROINDICAZIONI: Insufficienza cardiaca (detomidina ,alfa 2-agonista riduce frequenza cardiaca ), problemi renali ed epatici. AVVERTENZE SPECIALI PER CIASCUNA SPECIE DI DESTINAZIONE: BOVINI: Per evitare l'aspirazione di cibo o saliva devono essere tenuti in decubito sternale , con la testa e il colo abbassati. Inibizione della motilità del rumine, meteorismo, possibile leggero timpanismo paralisi della lingua e aumento di glicemia e salivazione . CAVALLI: Aritmia cardiaca, blocco atrioventricolare, e blocco senoatriale. Qualora si vuole ottenere un buon livello di analgesia perianale utilizzare esclusivamente la via EV. In modo transitorio detomidina inibisce la motilità intestinale quindi si dovrebbe utilizzare con cautela nei cavalli con sintomi di colica o di occlusione intestinale. SOVRADOSAGGIO: In caso di sovradosaggio si possono verificare : aritmia cardiaca, ipotensione, ritardo del risveglio, depressione del SNC e respiratoria. In cavallo si può osservare la sudorazione e pilo erezione. Nello stallone e nel castrone si può inoltre notare un parziale e transitorio prolasso del pene . Trattare ,in caso di sovradosaggio con atropina e fentolamina TEMPO DI ATTESA: Bovini -carne e visceri :48 ore latte 48 ore (4 mungiture) Equini-carne e visceri: 48 ore uso non consentito in equidi che producono latte per consumo umano.. Lezione di medicina Prof: "Il paziente si è fratturato un femore e zoppica; tu cosa faresti?» Studente: «Zoppicherei anch'io!»