Violenza negli stadi: una storia antichissima

LA PAGINA DEL FAI
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Fondo per l’Ambiente Italiano
a cura della Delegazione FAI di Teramo
ATTIVITÀ
Violenza negli stadi: una storia antichissima
Domenica 11 novembre 2007: un tifoso laziale
nissima età dalla madre assieme alle sorelle ed era
Che in pista o sulle gradinate ci scappasse il morto
viene ucciso accidentalmente dalla polizia nei presdivenuta danzatrice e attrice di spettacoli osceni. Lo
era la norma. Ma l’escalation di violenza era stata
si di Arezzo. Al diffondersi della notizia si scatena la
storico Procopio racconta di lei cose che farebbero
tale che l’imperatore Giustiniano aveva deciso di
violenza degli ultras. A Roma viene assaltato ed
arrossire di vergogna la più navigata pornodiva
mettervi fine. Giustiniano era preoccupato: il risenincendiato un commissariato di polizia. Disordini a
odierna. C’è da chiedersi come mai fosse stata sceltimento della popolazione angariata dalle tasse
Milano e Bergamo. Le partite di queste tre città
ta in moglie da Giustiniano. Ella era di certo molto
stava superando il limite di guardia, mentre egli era
vengono annullate.
bella, e pare che le sue arti amatorie fossero le sole
nel mezzo di complessi negoziati di pace con i
Questo è solo uno dei tanti episodi degli ultimi
in grado di risvegliare i sensi piuttosto torpidi delPersiani. Fu così che, quel 10 gennaio del 532, su
anni. La memoria ritorna a quel 29 maggio 1985 in
l’imperatore. Fatto sta che, nella delicata situazione
suo ordine vennero impiccati sette ultras arrestati
cui la violenza degli hooligans si
che si era creata, Teodora dimostrò di avere attribualcune settimane prima e
scatenò all’Heysel Stadium di
ti assai più sviluppati dell’augusto consorte. Di fronriconosciuti colpevoli di omiBruxelles in occasione della
te al consiglio convocato dall’imperatore, ella prese
cidio. L’impiccagione si svolse
finale di Champions League tra
la parola e disse:
nel sobborgo di Sika, sul
“Anche se potessi salvarmi fuggendo, non potrei più viveLiverpool e Juventus. 39 tifosi,
Corno d’Oro. Senonchè due
re senza essere salutata da imperatrice, tanto vale moriquasi tutti italiani, morirono.
condannati (un Verde e un
re qui. Se tu (Giustiniano) vuoi, la nave è pronta, hai il
Ma la storia delle violenze negli
Azzurro) scamparono miradenaro, fuggi dunque. Quanto a me, sapevo già che la
stadi affonda nella notte dei
colosamente per rottura del
porpora sarebbe stata il mio sudario, quindi non verrò
tempi...
patibolo, e corsero a rifugiarsi
con te, io resto!”
Sabato, 10 gennaio 532 d.C.:
in una chiesa lì vicino. Le
Le ipotesi di fuga furono quindi prontamente
ormai
da
settimane
a
guardie imperiali circondaroaccantonate. Giustiniano chiamò i due generali
Costantinopoli tirava aria di
no la chiesa in attesa di poterBelisario e Narsete che erano da poco tornati dalla
disordini. Durante le corse di
li di nuovo catturare.
guerra persiana con una scorta di 3.000 veterani. Il
bighe all’ippodromo c’erano Ippodromo di Costantinopoli, base dell’obelisco di Tre giorni più tardi, martedì
Karnak, raffigurante l’Imperatore Teodosio che inaugupopolo venne nuovamente convocato nell’ippodrostate risse tra gli Azzurri e i ra i giochi dell’ippodromo nel 390 d.C.
13 gennaio, ci fu una nuova
mo dietro promessa di distribuire il tesoro imperiaVerdi. Queste fazioni erano
giornata di corse all’ippodrole scaricato dalla nave. Narsete convinse personaldiventate sempre più potenti negli ultimi anni, divimo, alla presenza dell’imperatore. L’immensa folla
mente i caporioni della rivolta corrompendoli. Il 20
se da irriducibile antagonismo sportivo che si era
cominciò a cantare, e continuò senza interruzione
gennaio una folla enorme si riversò nell’ippodromo.
progressivamente tinto di passione politica. Anche
per 22 delle 24 corse in programma, per invocare la
Narsete e Belisario bloccarono le due opposte uscinella Roma di oggi i tifosi della Lazio sono prevalenclemenza di Giustiniano verso i due condannati.
te ed irruppero con i soldati in tenuta da battaglia.
temente di destra, e quelli della Roma di sinistra.
L’imperatore ignorò le invocazioni. A quel punto
Quando la gente vide le truppe corazzate e con le
Per gli Azzurri ed i Verdi, gli uni fautori degli aristol’ira della folla esplose improvvisa, e al grido “Nika”
che vuol dire “conquista” il popolo dei Verdi e degli
spade sguainate, ci fu un fuggi fuggi generale verso
cratici, gli altri del popolo, la rivalità sportiva era tutAzzurri si riversò nelle vie di Costantinopoli. La
il centro dell’ippodromo dove i più morirono orrent’uno con quella politica, resa incandescente da un
“rivolta di Nika” durò sei giorni. Fu dapprima assaldamente calpestati. Quelli che sopravvissero furono
crescente peso politico che essi si trovarono ad esertato e dato alle fiamme il Pretorio, quindi la stessa
massacrati dai soldati, mentre una pattuglia andò a
citare nella vita pubblica, fino ad influenzare la
sorte toccò alla basilica di Santa Sofia. A questo
cercare e regolò i conti con il povero Ipazio. Alla
nomina degli stessi imperatori, e la presa di molte
punto la folla circondò il palazzo imperiale chiedenfine della giornata si contarono 30.000 morti.
importanti decisioni che venivano discusse ed
do a gran voce che i tre funzionari ritenuti responConosciamo il seguito come ci viene insegnato nei
approvate (o respinte) per acclamazione nell’ipposabili della cattiva amministrazione e delle malverlibri di storia. Dopo questa terribile strage
dromo.
sazioni fossero deposti: anzitutto il prefetto di
Giustiniano regnò per moltissimi anni, concluse la
Il grande ippodromo di Costantinopoli, che fianCostantinopoli Eudemone, poi Triboniano,
pace con i Persiani e lasciò un segno nella storia per
cheggiava su un lato il palazzo imperiale (il quale
Questore del Palazzo, e Giovanni di Cappadocia,
la riconquista di Roma e dell’Italia da tempo domisull’altro lato si affacciava sul Bosforo), si estendeva
prefetto pretoriano d’Oriente. Spaventato dalla
nate dai barbari. Teodora morì ancora giovane, ma
per oltre 400 metri di lunghezza e 100 di larghezza
piega imprevista degli avvenimenti, Giustiniano
da imperatrice, come desiderava sopra ogni altra
dalla basilica di Santa Sofia verso sud-ovest, fin dove
prontamente acconsentì. Invece di placare gli
cosa. Belisario e Narsete si riscattarono dal massaoggi sorge la Moschea Blu. L’imperatore poteva
animi, questa manifestazione di debolezza eccitò
cro di Nika coprendosi di gloria sui campi di battaaccedere ad un suo palco privato direttamente dal
ulteriormente la folla che ritenne di poter realizzare
glia. Triboniano e Giovanni di Cappadocia “firmaropalazzo. La pista era costituita da due rettilinei
il colpo grosso: deporre lo stesso imperatore.
no” la più gigantesca revisione dei codici di tutti i
paralleli separati da una balaustra (chiamata
Combattimenti si accesero in
tempi, che ancora oggi costi“spina”) alle cui estremità c’erano le mete attorno a
città, che impegnarono la
tuisce la base delle leggi del
cui le bighe dovevano percorrere vorticose curve a
guarnigione Tracia. Domenica
mondo occidentale. La lingua
180 gradi.
18 gennaio Giustiniano riunì
latina celebrò, con i codici giuL’ippodromo era ornato con opere d’arte che pronuovamente il popolo nell’ipstinianei, il suo canto del cigno
venivano da tutto l’impero, come il colossale obepodromo e, dal palco imperiain Oriente, dove presto prevallisco di Karnak, la colonna con i serpenti in bronle, ammise i suoi errori, promise il greco. Santa Sofia fu ricozo presa dal tempio di Apollo a Delfi, ed i meravise di ridurre le tasse e di libestruita da Giustiniano in soli
gliosi cavalli che oggi si trovano sulla sommità di
rare i ribelli imprigionati. Per
cinque anni, ancora oggi visibiSan Marco a Venezia. Le corse si svolgevano di
tutta risposta la folla ululò
le in tutto il suo splendore ad
solito su 7 giri, ed una manifestazione consisteva
all’imperatore di dimettersi e,
Istanbul, il più grande capolain ben 24 corse. Nell’ippodromo si accalcavano
mentre questi riparava precivoro architettonico lasciatoci
fino a 50.000 spettatori.
pitosamente nel Palazzo, Costantinopoli all’epoca di Giustiniano - sessione di dalla romanità.
nominò al suo posto Ipazio, corse di bighe all’ippodromo di Costantinopoli all’epo- E l’ippodromo? Venne chiuso
nipote del precedente impera- ca di Giustiniano. Sullo sfondo Santa Sofia ricostruita per molti anni, finchè lo stesso
dopo l’incendio.
tore Anastasio. Il poveretto a
Giustiniano decise di riaprirlo.
malincuore accettò. Giustiniano si barricò nel
Di Azzurri e Verdi non si parlò più. Per quante traPalazzo e progettò di abbandonare la capitale. In
gedie si siano consumate da allora negli stadi, nessugran segreto il tesoro imperiale venne caricato su
na ricorda neppure da lontano la rivolta di Nika.
una nave ormeggiata sull’inaccessibile molo privato
Oscar Marcheggiani
Gentile Lea Norma sas
**L’ispiratore di queste memorie, l’Ippodromo di
del Palazzo.
Via Paris 16 - 64100 Teramo
Costantinopoli, è stato visitato dal gruppo FAI Abruzzo lo
A questo punto entra in scena Teodora, moglie di
Tel. 0861.245441 - 0861.240755
scorso 28 ottobre, nel corso di un viaggio che ha toccato tutti
Giustiniano ed essa stessa imperatrice. Costei era
i principali siti archeologici della Turchia. Lo scrivente è
Fax 0861.253877
donna di umili origini, figlia del guardiano degli orsi
aderente del FAI Milano.
dell’ippodromo, che era stata abbandonata in giova-
ZURIGO
la tenda n. 9 - novembre 2007
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