CAPITOLO 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale A. Fanelli, T. Meconi Considerazioni generali I nervi ileoipogastrico (IIPO), ileoinguinale (IING) e genitofemorale (GF), rami terminali del plesso lombare, sono nervi misti che forniscono innervazione alle strutture muscolari dell’addome e alla cute della regione ipogastrica, della natica, dei genitali esterni e della faccia mediale e anterosuperiore della coscia. Il blocco anestetico/analgesico dei nervi IIPO e ING e del nervo GF vengono comunemente utilizzati in anestesia pediatrica avendo mostrato una efficacia pari al blocco caudale in numerose procedure chirurgiche quali la riparazione dell’ernia inguinale, l’orchidopessi e l’idrocelectomia.1 Oltre che nel trattamento del dolore acuto postoperatorio, il blocco dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale trova applicazione nella diagnosi e nel trattamento di pazienti affetti da dolore cronico inguinale dovuto a danno iatrogeno delle suddette strutture nervose.2 I nervi IIPO, IING e GF avendo un decorso superficiale sono potenzialmente a rischio di lesione iatrogena durante comuni interventi chirurgici quali il taglio cesareo, l’ernioplastica inguinale e la maggior parte delle procedure laparoscopiche. Tale evenienza caratterizza frequentemente i pazienti sottoposti a ernioplastica inguinale i quali riportano una incidenza di dolore persistente postoperatorio che varia a seconda delle casistiche considerate dallo 0,7 al 43,3% con una prevalenza di dolore debilitante in grado di influenzare il regolare svolgimento delle attività della vita quotidiana dello 0,5-6%.3,4 97 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 97 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Gli approcci basati su punti di repere anatomici proposti per il blocco dei nervi IIPO e IING sono numerosi. Queste tecniche definite “blind” sono caratterizzate da una elevata percentuale di fallimento (10-40%) dovuta principalmente alla variabilità anatomica che caratterizzano questi nervi. Negli ultimi anni si è assistito alla sempre maggior implementazione dell’uso degli ultrasuoni nella pratica clinica quotidiana per l’esecuzione di tecniche di anestesia loco-regionale. L’ecografia, consentendo la visualizzazione diretta delle strutture anatomiche di interesse, ha migliorato il tasso di successo e ridotto i rischi di complicanze rispetto alle tecniche convenzionali in numerosi approcci. A oggi l’utilizzo degli ultrasuoni viene raccomandato con grado 1A, sia nella popolazione adulta sia in quella pediatrica, per l’esecuzione del blocco ileoipogastrico-ileoinguinale. Anatomia e sonoanatomia I nervi ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale sono rami terminali del plesso lombare. Il plesso lombare è un complesso anastomotico formato dalle radici anteriori di L1, L2, L3 e dalla maggior parte di L4. Ha forma triangolare: la base poggia sul rachide lombare e l’apice è formato dall’unione di L3 con il ramo ascendente di L4. Un’importante caratteristica anatomica del plesso lombare è la sua elevata variabilità e asimmetria. Il plesso lombare giace anteriormente ai processi trasversi delle vertebre lombari tra le due parti del muscolo psoas. Il plesso lombare presenta rami collaterali e terminali: • due rami collaterali principali per i muscoli quadrato dei lombi e psoas; • sei rami terminali: –– nervo ileoipogastrico (L1); –– nervo ileoinguinale (L1); –– nervo genitofemorale (L1-L2); –– nervo femorocutaneo laterale (L2-L3); –– nervo otturatorio (L2-L3-L4); –– nervo femorale (L2-L3-L4). Il nervi IIPO e IING sono branche del ramo anteriore di L1 e originano dopo che questo ha attraversato il muscolo grande psoas emergendo a livello del bordo laterale di quest’ultimo, davanti al muscolo quadrato dei lombi e posteriormente ai reni. A questo livello i due nervi penetrano la fascia lombare raggiungendo il piano tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome (Figura 5.1). Il nervo ileoipoigastrico decorre superiormente al nervo ileoinguinale e continua ventralmente tra i muscoli obliquo interno e obliquo esterno e, giunto all’altezza della cresta 98 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 98 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Muscolo obliquo interno Nervo ileoipogastrico Muscolo trasverso dell’addome Muscolo obliquo esterno Nervo ileoinguinale Nervo genitofemorale Nervo femoro cutaneo laterale GF:ramo femorale GF: ramo genitale Figura 5.1 Principali rapporti muscolari dei nervi ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale. iliaca, poco al di sopra del legamento inguinale, si divide nelle sue due branche terminali: il ramo genitale, che provvede all’innervazione della cute dei genitali esterni, e il ramo cutaneo anteriore, per la cute della regione ipogastrica (Figura 5.1). Prima della sua divisione terminale emette come collaterali rami muscolari e un ramo cutaneo laterale che fornisce l’innervazione alla cute della regione ventrale delle natiche. Il nervo ileoinguinale decorre al di sotto del nervo ileoipogastrico. Esso attraversa il muscolo trasverso dell’addome a livello della cresta iliaca, poi continua ventralmente e perfora sia il muscolo obliquo interno sia esterno fino a raggiungere il margine inferiore del legamento rotondo dell’utero nella donna e del cordone spermatico nell’uomo ed entrare nel canale inguinale. Nel suo decorso emette collaterali sensitivi deputati all’innervazione della cute della porzione supero-mediale della coscia, dello scroto e della radice del pene o delle grandi labbra. Il nervo genitofemorale, al contrario, origina dal ramo anteriore di L2 e dopo la sua formazione si dirige in basso e in avanti perforando il muscolo psoas, portandosi fino al legamento inguinale dove si divide nei suoi due rami terminali: il ramo genitale e il ramo femorale (Figura 5.1).5,6 99 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 99 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Figura 5.2 Posizione della sonda per l’individuazione dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale e delle principali strutture muscolari. La letteratura ha evidenziato la presenza di una notevole variabilità interindividuale nel decorso di queste strutture. Appare, quindi, di estrema importanza la possibilità di visualizzarle direttamente mediante tecniche di imaging quali l’ecografia. I nervi ileoipogastrico e ileoinguinale sono localizzati solitamente a una distanza dalla cute non superiore ai 4 cm per cui per la loro corretta visualizzazione ecografica è sufficiente una sonda lineare ad alta frequenza. La sonda viene posizionata perpendicolarmente al legamento inguinale lungo una linea che congiunge la spina iliaca anterosuperiore (ASIS) e l’ombelico (Figura 5.2). A questo livello dovrebbe essere possibile osservare, a partire della superficie: lo strato cutaneo e sottocutaneo, il muscolo obliquo esterno, il muscolo obliquo interno, il muscolo trasverso dell’addome, il peritoneo e la cresta iliaca. I nervi IIPO e IING decorrono all’interno della fascia tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome (Figura 5.2). Con questo approccio le strutture nervose vengono visualizzate secondo un piano trasversale e appaiono come strutture ovalari iperecogene (Figura 5.2): il nervo ileoinguinale viene individuato vicino alla cresta iliaca (circa 4-8 mm) mentre il nervo ileoipogastrico decorre più medialmente a circa 5-15 mm dalla spina iliaca anterosuperiore.4 100 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 100 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Blocco ileoipogastrico-ileoinguinale: dove viene iniettato l’anestetico locale utilizzando le tecniche “BLIND”? 14% Intorno alla struttura target 86% Altra localizzazione 45% Failure rate 8% muscolo iliaco 2% sottocutaneo 9% muscolo obliquo esterno 29% muscolo obliquo interno 2% peritoneo N 26% muscolo traverso dell’addome Figura 5.3 Localizzazione dell’anestetico locale dopo somministrazione “blind” utilizzando punti di repere anatomici. N: nervi ileoipogastrico e ileoinguinale. Target del blocco Il target del blocco dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale è rappresentato dallo distribuzione di anestetico locale attorno ai suddetti nervi nel loro passaggio tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome. Sia con un approccio di tipo ecografico sia con una tecnica “blind”, la conferma del target nervoso può essere ottenuta adiuvandosi di un elettroneurostimolatore che con un voltaggio superiore a 2 mA, può evocare parestesie nell’area inguinale.7 La valutazione ecografica della distribuzione dell’anestetico locale dopo blocco con tecnica “blind” dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale ha mostrato come solo nel 14% dei casi l’anestetico locale viene iniettato intorno alle strutture nervose; tuttavia, il fallimento del blocco in termini di mancata analgesia intra- e postoperatoria si riscontrava solo nel 45% dei casi (Figura 5.3). Sebbene un tasso di fallimento del 10% sia considerato inaccettabile per la medicina moderna, questi dati dimostrano che l’anestetico locale, anche se somministrato in siti limitrofi, è in grado di diffondere e raggiungere le strutture target.8,9 Una volta individuate le strutture nervose di interesse si procede all’iniezione dell’anestetico locale. Non esiste ancora un consenso globale su quale sia il volume ottimale 101 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 101 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale da iniettare. In ambito pediatrico la letteratura riporta come il volume ottimale di anestetico locale a lunga durata di azione (levobupivacaina o ropivacaina) dovrebbe essere compreso tra 0,3 e 0,5 mL/kg. Tuttavia, l’approccio ecografico ha consentito una più precisa individuazione del target, con una progressiva riduzione dei volumi richiesti. Secondo gli ultimi dati il volume di levobupivacaina 0,25% potrebbe essere ridotto fino a 0,075 mL/kg.10 Nell’adulto solitamente vengono somministrati circa 6-7 mL di levobupivacaina a una concentrazione variabile tra lo 0,25 e lo 0,5% oppure ropivacaina a dosi equianalgesiche. Descrizione della tecnica Nell’arco degli anni sono state proposte numerose tecniche per l’esecuzione del blocco dei nervi IIPO e IING, la maggior parte delle quali prevede l’utilizzo di punti di repere anatomici quali la spina iliaca anterosuperiore, il tubercolo pubico e l’ombelico. Nel 1979, Von Bahr descrisse una tecnica che prevedeva la suddivisioni in quattro parti di una linea virtuale tracciata tra la spina iliaca anterosuperiore e l’ombelico. L’ago veniva inserito perpendicolarmente alla cute nel punto di passaggio tra il quarto laterale e il terzo quarto. L’anestetico locale veniva iniettato dopo aver avvertito il superamento dell’aponeurosi del muscolo obliquo esterno. Nel 1989 Sethna e Berde suggerirono che il punto di ingresso dell’ago dovesse essere 10 mm medialmente e 10 mm inferiormente alla spina iliaca anterosuperiore. Come nell’approccio descritto da Von Baht, l’ago veniva introdotto perpendicolarmente alla cute e fatto avanzare lentamente fino al passaggio dell’aponeurosi del muscolo obliquo interno. Successivamente, nel 1990 Schulte-Steinberg proposero un terzo approccio: il punto di introduzione dell’ago veniva spostato inferiormente e 5-10 mm nei bambini e 20 mm negli adolescenti medialmente alla spina iliaca anterosuperiore. L’ago, inserito perpendicolarmente, veniva fatto avanzare lentamente fino a che non si percepiva la classica perdita di resistenza (passaggio dell’aponeurosi del muscolo obliquo esterno).6 Le cosiddette tecniche “blind”, anche in mani di operatori esperti, hanno mostrato un tasso di fallimento elevato pari al 20-30%.11 I motivi principali del fallimento sono riconducibili a una elevata, soprattutto nel bambino, variabilità anatomica nel decorso delle strutture nervose.12 Per questi motivi la tecnica ecoguidata, caratterizzata da una migliore accuratezza nell’individuazione delle strutture target, si è sempre più affermata. L’approccio ecoguidato prevede l’utilizzo di una sonda lineare ad alta frequenza (5-15 MHz). Prima di procedere alla scansione ecografica è opportuno identificare i seguenti punti di repere: spina iliaca anteriore superiore, legamento inguinale e la linea che connette l’ombelico alla ASIS.13 102 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 102 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Figura 5.4 La sonda viene fatta lentamente scivolare lungo la linea immaginaria che congiunge la spina iliaca anterosuperiore e l’ombelico. I nervi (freccia rossa), posti tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome, possono apparire come strutture ovali ipoecogene con una velatura iperecogena. La ASIS rappresenta il punto di partenza da cui la sonda viene fatta lentamente scivolare lungo la linea immaginaria che congiunge la ASIS e l’ombelico. In una prima scansione è necessario identificare tutte le strutture: il tessuto adiposo sottocutaneo, il muscolo obliquo esterno, il muscolo obliquo interno, il muscolo trasverso dell’addome, la cresta iliaca e talvolta un quarto muscolo, il muscolo iliaco posto al di sotto del trasverso dell’addome.14 Durante questa fase, così come nella successiva, è utile che l’operatore compia movimenti di tilting e rotazione della sonda al fine di orientarla nella maniera più idonea a visualizzare le strutture di interesse. I nervi, posti tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome, possono apparire come strutture ovali ipoecogene con una velatura iperecogena (Figura 5.4). Dopo aver accuratamente disinfettato la cute con clorexidina 2% o iodopovidone e aver coperto la sonda con un involucro sterile, si procede al blocco con due possibili approcci: in-plane (IP) o out-of-plane (OOP). Nonostante l’approccio OOP sia il più utilizzato l’inserzione dell’ago IP consente il potenziale vantaggio di visualizzare in continuo l’ago e la sua punta. In caso di approccio IP l’ago viene introdotto 1-2 cm medialmente rispetto alla sonda e viene fatto avanzare parallelamente all’asse lungo della sonda. Nell’approccio OOP l’ago viene inserito perpendicolarmente alla sonda in direzione lateromediale e la sua punta viene fatta avanzare lentamente fino a raggiungere lo spazio tra il muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome in corrispondenza dei due nervi. A questo punto il volume di anestetico viene iniettato e la sua distribuzione viene seguita real-time. L’iniezione di anestetico deve avvenire in maniera agevole, non si devono riscontrare particolari resistenze che potrebbero essere indice di un non corretto posizionamento della punta dell’ago (es. all’interno del ventre muscolare). La conferma visiva di essere nella sede desiderata è rappresentata dalla formazione di un’immagine ipoecogena a forma di lente biconvessa che separa progressivamente i muscoli obliquo interno e trasverso dell’addome. È frequente che in questo stesso piano sia presente un ramo dell’arteria circonflessa profonda individuabile con la metodica power Doppler.15 103 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 103 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Nonostante l’applicazione degli ultrasuoni permetta l’individuazione dei nervi IIPO e IING nella maggior parte dei pazienti,11 è importante sottolineare come questo tipo di blocco risulti difficilmente selettivo, visto che la somministrazione di anestetico locale nel corretto piano fasciale porta al blocco di entrambi i nervi. Per quanto riguarda il blocco del nervo genitofemorale esistono numerosi approcci, sia “blind” sia ecoguidati. Una prima tecnica proposta per il blocco del nervo genitofemorale prevede il posizionamento del paziente supino, eventualmente, con un cuscino sotto le ginocchia per estendere l’articolazione dell’anca e l’individuazione dei principali punti di repere anatomici: l’ASIS, il legamento inguinale, la cresta iliaca, il tubercolo pubico e l’arteria femorale. La branca femorale viene bloccata inserendo l’ago e iniettando la soluzione anestetica lateralmente al tubercolo pubico e inferiormente al legamento inguinale.15 L’approccio ecografico descritto da Peng16 prevede l’utilizzo di una sonda lineare ad alta frequenza e la visualizzazione del canale inguinale il quale può contenere anche il nervo IING. La sonda viene posizionata perpendicolarmente al legamento inguinale lateralmente al tubercolo pubico. Nel caso in cui il canale inguinale fosse di difficile visualizzazione l’arteria femorale può essere utilizzata come repere (Figura 5.5). Muovendo la sonda in direzione cefalica si arriva a individuare il punto in cui l’arteria iliaca si divide in arteria femorale e arteria iliaca esterna in corrispondenza dell’anello inguinale esterno. A questo livello il canale inguinale si dovrebbe trovare più superficialmente e apparire come una struttura rotondeggiante (Figura 5.6). L’utilizzo del color-Doppler e la richiesta al paziente di eseguire una manovra di Valsalva possono facilitare l’individuazione delle strutture vascolari contenute all’interno del canale inguinale. Dopo il riconoscimento non sempre agevole delle strutture del canale Figura 5.5 Visualizzazione del cordone spermatico e dell’arteria femorale con color-Doppler. Figura 5.6 In corrispondenza dell’anello inguinale esterno il canale inguinale si dovrebbe essere visualizzabile come una struttura rotondeggiante (freccia rossa). 104 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 104 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale inguinale, con un approccio IP o OOP, vengono somministrati nell’uomo 4 mL di anestetico locale all’interno e 4 mL all’esterno del cordone spermatico nella compagine del canale inguinale.17 Nella donna 5 mL di anestetico locale vengono somministrati nel canale inguinale circondando il legamento rotondo. Indicazioni Il blocco dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale trovano potenzialmente vasta applicazione in ambito clinico. Sebbene la maggior parte delle evidenze lo raccomandino nella popolazione pediatrica, è stato dimostrato che anche i pazienti adulti possono beneficiare di questo tipo di approccio per la gestione del dolore intra- e post operatorio. Le indicazioni principali riguardano l’anestesia per procedure chirurgiche che coinvolgono il basso addome e la regione inguinale come le ernioraffie o le orchidopessi e l’analgesia dopo procedure chirurgiche in cui si utilizzi la tecnica di Pfannenstiel (taglio cesareo e isterectomia). Tuttavia, questi blocchi, non provvedendo un’anestesia di tipo viscerale, non possono essere impiegati come unico approccio anestestico e quindi si associano a un’anestesia generale o, nel caso nell’ernioraffia inguinale, all’infiltrazione da parte del chirurgo del sacco contente il peritoneo con anestetico locale. Complicanze e controindicazioni Le complicanze dei blocchi ileoinguinale e ileoipogastrico sono piuttosto rare, rendendo queste procedure sufficientemente sicure. Le più complicanze più frequenti riportate in letteratura sono rappresentate dall’iniezione intravascolare, dalla puntura dell’intestino e dal sanguinamento con formazione di ematomi o ecchimosi (che si verificano più frequentemente in pazienti con disturbi coagulativi o in terapia con farmaci anticoagulanti). Altro eventi che si possono verificare sono la paralisi temporanea del nervo femorale, la ritenzione urinaria e l’infezione.4 Complicanze del blocco del nervo genitofemorale sono infezioni, ecchimosi e formazione di ematomi. Le controindicazioni all’esecuzione di queste tecniche di anestesia locoregionale sono veramente poche e sono rappresentate da: • rifiuto del paziente; • allergia agli anestetici locali; • stati infettivi localizzati e/o generalizzati. 105 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 105 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Dolore cronico L’incidenza di dolore cronico inguinale debilitante in seguito a chirurgia addominale varia dallo 0,5 al 6%. Nonostante l’esatta eziologia di questo dolore non sia ancora perfettamente conosciuta, appare verosimile che esso possa essere di natura neuropatica. Spesso i pazienti lamentano un dolore urente, descritto come una sorta di bruciore intenso e continuo, associato a sensazioni quali formicolii della regione inguinale, i quali spesso si irradiano all’emiscroto, alla parte superiore della gamba e alla schiena. Il dolore ha spesso natura episodica e viene esacerbato dalla deambulazione o dalla posizione seduta.18 Le modificazioni dello stile di vita e le terapia di supporto psicologica risultano generalmente inefficaci nel trattamento di questa condizione per cui spesso risulta necessario un approccio farmacologico e/o interventistico. Le opzioni farmacologiche più frequentemente utilizzate comprendono il gabapentin o il pregabalin, gli antidepressivi triciclici e gli oppiacei.19-21 Il dolore a livello inguinale, nonostante la terapia farmacologica, risulta di difficile gestione nella pratica clinica quotidiana. Le maggior criticità sono riconducibili a una innervazione dell’area interessa complessa e variabile che rende non sempre agevole giungere a una diagnosi. I blocchi dei nervi IING IIPO e GF sono utilizzati come strumento diagnostico per discriminare le neuropatie dalle radiculopatie e in caso di successo a scopo terapeutico nella gestione di pazienti con dolore cronico della regione anatomica innervata da questi nervi.15 Anche il nervo genitofemorale può diventare target di intervento nel trattamento di sindromi dolorose inguinali nel suo territorio di distribuzione. Tipicamente in questi casi i pazienti vengono sottoposti a un blocco diagnostico con anestetico locale. Nel caso in cui il paziente riferisse un beneficio transitorio è giustificato un approccio in grado di protrarre tale beneficio come la radiofrequenza o tecniche ablative. Recentemente per il trattamento della neuropatia del nervo genitofemorale è stato proposto un approccio TC guidato.22 Il paziente viene posizionato in posizione supina e viene eseguita una scansione iniziale. Il cordone spermatico viene identificato in quanto struttura che discende a livello testicolare. Il punto ottimale per l’approccio al nervo GF sembra essere poco al di sopra e lateralmente il tubercolo pubico in quanto l’ago può essere introdotto seguendo una traiettoria libera dai vasi femorali. A questo livello il cordone spermatico viene visualizzato come una struttura circolare. L’ago viene fatto avanzare con direzione lateromediale sotto guida TC sino a posizionarne la punta lateralmente e posteriormente il cordone spermatico. Se viene utilizzato un ago stimolante, bassi voltaggi, saranno sufficienti per riprodurre una sintomatologia dolorosa sovrapponibile a quella lamentata dal paziente. 106 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 106 17/06/16 10:40 Capitolo 5 Blocco del nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e genitofemorale Bibliografia 1. Weintraud M, Lundblad M, Kettner SC, et al. 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Tecnica Blocco dei nervi ileoipogastrico e ileoinguinale: la sonda lineare ad alta frequenza viene posizionata perpendicolarmente al legamento inguinale lungo una linea che congiunge la spina iliaca anterosuperiore (ASIS) e l’ombelico. A questo livello dovrebbero essere individuabili lo strato cutaneo e sottocutaneo, il muscolo obliquo esterno, il muscolo obliquo interno, il muscolo trasverso dell’addome e il peritoneo. Con questo approccio, le strutture nervose vengono visualizzate secondo un piano trasversale e appaiono come strutture ovalari iperecogene: il nervo ileoinguinale viene individuato vicino alla cresta iliaca (circa 4-8 mm) mentre il nervo ileoipogastrico decorre più medialmente a circa 5-15 mm dalla spina iliaca anterosuperiore. L’ago viene inserito perpendicolarmente alla sonda in direzione lateromediale e la sua punta viene fatta avanzare lentamente fino a raggiungere lo spazio tra il muscolo obliquo interno e traverso dell’addome in corrispondenza dei due nervi. A questo punto il volume di anestetico viene iniettato e la sua distribuzione viene seguita in tempo reale. Blocco del nervo genitofemorale La sonda viene posizionata perpendicolarmente al legamento inguinale lateralmente al tubercolo pubico. Muovendo la sonda in direzione cefalica si arriva a individuare il punto in cui l’arteria iliaca si divide in arteria femorale e arteria iliaca esterna in corrispondenza dell’anello inguinale esterno. A questo livello il canale inguinale si dovrebbe trovare più superficialmente e apparire come una struttura rotondeggiante. Dopo aver inserito l’ago con approccio in-plane o out-of-plane, vengono somministrati nell’uomo 4 mL di anestetico locale all’interno e 4 mL all’esterno 108 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 108 17/06/16 10:40 BLOCCO “A COLPO D’OCCHIO” del cordone spermatico nella compagine del canale inguinale. Nella donna vengono somministrati nel canale inguinale 5 mL di anestetico locale circondando il legamento rotondo. Obiettivo L’iniezione di anestetico deve avvenire in maniera agevole, non si devono riscontrare particolari resistenze che potrebbero essere indice di un non corretto posizionamento della punta dell’ago. La conferma visiva di essere nella sede desiderata è rappresentata dalla formazione di un’immagine ipoecogena a forma di lente biconvessa che separa progressivamente i muscoli obliquo interno e trasverso dell’addome. Indicazioni Anestesia e analgesia postoperatoria in pazienti sottoposti a interventi chirurgici di ernioplastica inguinale orchidopessi e idrocelectomia. In chirurgia pediatrica può rappresentare una valida alternativa all’anestesia caudale. Diagnosi e trattamento dei pazienti affetti da neuralgia cronica in seguito a danno iatrogeno delle strutture nervose. Anestetico locale Paziente pediatrico: levobupivacaina 0,25% 0,3-0,5 mL/kg. Paziente adulto: levobupivacaina 0,25-0,5% 6-7 mL per ciascun nervo. 109 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 109 17/06/16 10:40 05_FUSCO_ch05_097_110.indd 110 17/06/16 10:40