Due soli nel cielo, la Terra illuminata e riscaldata

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Due soli nel cielo, la Terra illuminata e riscaldata come mille anni fa
Martedì 25 Gennaio 2011
Astronomia, il fisico australiano Brad Carter: "Potrebbe accadere a breve". L'effetto per
l'esplosione di una supernova
Fonte: Corriere della Sera
di Rossella Burattino
La Terra illuminata e riscaldata da «due soli». Ma soltanto per poche settimane. La causa?
L'esplosione di una delle stelle più brillanti del cielo notturno, visibile a occhio nudo e galattica.
La notizia arriva dall'Australia, dal fisico Brad Carter della prestigiosa università del
Queensland, e secondo il Daily Telegraph, il quotidiano del Regno Unito, «potrebbe succedere
a breve». Anche nell'ormai inflazionato e pieno di catastrofi «2012».
La candidata a «scoppiare» è Betelgeuse, una supergigante rossa di classe spettrale M1-2 Iab,
ovvero una stella in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione. Nella costellazione di
Orione, guardando in alto a sinistra è quella rossastra. L'altra in basso a destra, Rigel, è color
bianco-blu. Non è vicinissima, ma neanche così lontana da non poterla vedere a occhio nudo: si
trova a 640 anni luce dalla Terra. Con lo scoppio si «trasformerà» in supernova, un'esplosione
estremamente energetica che costituisce lo stadio finale dell'evoluzione delle stelle massicce.
«Che esploda come supernova è sicuro, ma sapere quando accadrà è una sciocchezza»,
chiarisce Piero Benvenuti, professore di astrofisica all'Università di Padova e presidente
dell'Inaf (istituto nazionale di astrofisica) fino al 2007. Cosa succede? «Si esaurisce la sorgente,
il combustibile nucleare che si trova all'interno della stella. Questa collassa e i materiali che la
compongono vengono proiettati verso l'esterno creando una sfera di fuoco che si allarga a una
velocità di 5, 10 mila chilometri al secondo». Nel caso di una stella come Betelgeuse,
«relativamente vicina - spiega Benvenuti -, l'evento sarebbe visibile anche di giorno. Ma
sarebbe davvero difficile definirlo come "secondo sole". Esiste comunque una grande distanza.
Basta pensare che la luce del sole arriva sul nostro pianeta in 8 minuti, mentre, quella di
Betelgeuse, adesso e quando sarà supernova, ci metterà 640 anni. Dal punto di vista scientifico
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Martedì 25 Gennaio 2011
è una grande opportunità di studio. È raro vedere un'esplosione galattica».
Videro brillare una stella gigante di giorno i cinesi nel 1054: «Era nella nostra galassia, nella
costellazione del Granchio - ricorda il professore -. Nel 1572 il danese Tycho Brahe ne osservò
una e nel 1604 Giovanni Keplero e Galileo Galilei ne videro un'altra a occhio nudo». Dove
finisce la materia stellare? «Un'enorme quantità di neutrini - continua - passa a velocità della
luce in tutte le direzioni, arriva sulla Terra senza trovare ostacoli. E gli elementi chimici interni
alla stella vengono espulsi, ma nel caso della stella Betelgeuse non ci raggiungeranno mai
perché viaggiano a una velocità inferiore della luce. Arriveranno radiazioni energetiche, raggi
gamma, X e ultravioletti. Ma prima di toccare la superfice della terra verranno assorbiti
dall'atmosfera». Al di là della scienza e dell'astronomia. Una volta di più una fa notizia la data
2012: «Diffondere terrore - conclude Benvenuti - è un modo criminale di divulgare la scienza».
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