Conferme Alla Teoria Dell`evoluzione (Approfondimento Pag 101)

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Appro
le conferme alla teoria dell’evoluzione
UOMO
2
CANE
I processi evolutivi hanno lasciato tracce in tutti gli
esseri viventi. Quando l’evoluzione era un fatto non ancora accettato da tutti, queste tracce erano presentate
come “prove dell’evoluzione”. Ancora oggi, se vogliamo,
possiamo considerarle come prove, anche se il loro interesse va oltre questo fatto.
Fossili. La paleontologia rivela che pochi milioni di
anni fa tutte le specie di piante e di animali oggi viventi
non esistevano ancora sulla Terra, mentre c’erano numerose altre specie oggi scomparse.
I fossili più recenti denotano maggiori somiglianze
con gli organismi attuali (fig. 1), mentre in genere le somiglianze si attenuano a mano a mano che si retrocede
nel tempo per decine o, ancor più, per centinaia di milioni di anni. Tutto ciò non avrebbe spiegazione al di
fuori di una visione evoluzionistica.
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Fig. 1.
Fossile di pesce rinvenuto
nel parco naturale della Lessinia.
AnAtomiA compArAtA. È la scienza che studia e confronta tra loro le strutture anatomiche di animali di specie differenti. Se esaminiamo gli arti anteriori di diverse
specie di vertebrati, per esempio di un uomo, di un cane, di un uccello e di un delfino, possiamo osservare che
sono strutture omologhe, così definite in quanto, pur
presentando una forma dissimile, sono costituite dalle
stesse strutture ossee di base, destinate però a svolgere
funzioni differenti.
Questo fatto può essere ragionevolmente spiegato
ipotizzando che i quattro animali si siano evoluti a partire dal medesimo antenato comune: l’arto ancestrale di
quest’ultimo si sarebbe modificato nel tempo nelle varie specie da esso derivate per adattarsi a differenti condizioni ambientali e differenti stili di vita (si tratta di un
fenomeno di divergenza evolutiva; fig. 2).
1
B
UCCELLO
omero
DELFINO
radio
ulna
carpo
falangi
metacarpo
Fig. 2.
Le strutture omologhe sono
un esempio di divergenza evolutiva.
Vi sono inoltre strutture corporee, dette strutture
vestigiali, che non hanno alcuna utilità e la cui presenza può essere spiegata ammettendo che siano il residuo
(vestigio) di parti anatomiche ereditate, attraverso l’evoluzione, da antenati in cui svolgevano una determinata funzione; per esempio, le balene conservano nell’addome piccole ossa rudimentali che sono il residuo delle
ossa del bacino dei loro progenitori terrestri: nelle balene non servono ormai a nulla essendo prive degli arti
posteriori. Anche la ridotta peluria del nostro corpo è
un esempio di struttura vestigiale: è tutto ciò che rimane della pelliccia dei nostri predecessori.
Le strutture analoghe, invece, sono quelle con forma
esteriore simile, in quanto svolgono la stessa funzione,
ma che non hanno la medesima origine, come le ali di un
uccello e di un insetto. Le strutture analoghe mostrano
come, in risposta a uno stesso problema, si siano sviluppati adattamenti simili (si tratta di un fenomeno di
convergenza evolutiva, fig. 3).
3
UCCELLO
INSETTO
Fig. 3.
Le strutture analoghe sono
un esempio di convergenza evolutiva.
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Capitolo 5. teorie
interpretative dell’evoluzione delle speCie
EmbriologiA. È la scienza che studia lo sviluppo dell’embrione.
Se si esaminano gli embrioni di alcuni vertebrati (fig. 4), si osserva una somiglianza che decresce con il progredire dello sviluppo e
che è tanto maggiore quanto più è vicino il legame di parentela tra
le specie.
Gli studi embriologici mostrano che la formazione di molte strutture non avviene secondo una logica lineare, ma segue vie contorte, spiegabili soltanto come tracce di antichi percorsi evolutivi.
Per esempio, sui lati del collo dell’embrione umano vi sono fessure che compaiono anche nell’embrione dei pesci, dove poi diventano fessure branchiali (noi, difatti, discendiamo da antichi pesci).
Nell’embrione umano, invece, tali fessure si trasformano nella
membrana del timpano, nella tromba di Eustachio, e in certe cartilagini e ossa della mandibola, della laringe e dell’orecchio medio.
Un’altra interessante caratteristica dell’embrione umano è la
presenza di una sorta di coda che, con lo sviluppo, viene riassorbita (nelle scimmie e negli altri mammiferi questa struttura diventa
invece una coda).
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codicE gEnEtico. In tutti gli organismi viventi il codice genetico (il meccanismo di
trasmissione dell’informazione genetica basato sulle quattro basi del DNA) è esattamente lo stesso (tranne rari casi). Il codice
genetico è dunque universale, anche se “arbitrario”: infatti potrebbe funzionare benissimo anche se fosse diverso. L’esistenza di
un codice universale dimostra che tutti gli
organismi sono imparentati fra loro.
somigliAnzE dEl dnA. Una particolare tecnica biologica (ibridazione del DNA) consiste nell’appaiare filamenti di DNA prelevati
da due specie diverse: tanto più simili sono i
due DNA (e quindi le due specie), tanto più
saldo è l’appaiamento. Si può così confermare l’esistenza di rapporti di parentela tra gli
organismi.
somigliAnzE dEllE protEinE. Alcune proteine sono talmente importanti da trovarsi
pressoché in tutti gli organismi viventi. È il
caso del citocromo c, essenziale per la respirazione cellulare. Questa proteina (costituita quasi sempre da una catena di 104 amminoacidi) presenta una struttura leggermente diversa nei diversi gruppi di organismi:
alcuni tratti della catena non sono fatti dei
medesimi amminoacidi. Questo, però, non
influisce sul funzionamento della proteina,
perché i tratti in questione non sono importanti per la sua funzionalità.
Le somiglianze e le differenze del citocromo c di specie diverse riflettono i rapporti di
parentela dedotti con i metodi, più tradizionali, dell’anatomia comparata: quello di un
moscerino (insetto) è più simile a quello di
una farfalla (insetto) che a quello di un cavallo (mammifero). Inoltre c’è maggiore somiglianza tra il citocromo del cavallo (animale) e della farfalla (animale) che tra questi e il citocromo del frumento (vegetale).
Guida allo studio
Fig. 4.
Il confronto tra embrioni di organismi assai diversi tra loro come Pesci, Anfibi,
Uccelli e Mammiferi (maiale e uomo) mette in evidenza le loro somiglianze e
quindi l’origine comune.
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
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Capitolo 5. teorie
✔ Perché la presenza di strutture omologhe
è considerata una prova a sostegno
dell’evoluzione?
✔ Che cosa significa convergenza evolutiva?
✔ E divergenza evolutiva?
interpretative dell’evoluzione delle speCie
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