Ippolito Caffi Tra Venezia e l`Oriente 1809

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Ippolito
Ippolito
Caffi
Caffi
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Tra Venezia e l’Oriente
Tra
Venezia e l’Oriente
1809-1866
1809-1866
Note biografiche
IPPOLITO CAFFI
La vita / Cronologia comparata
“ ...Fra pochi giorni la mia Virginia mi raggiungerà qui, e allora forse andremo
a passare l’inverno a Napoli, finché si potrà vedere rotte le catene che tiene
oppressa la nostra misera Venezia, ridotta all’ultimo della sua esistenza morale
e materiale [...]. Se ami qualche dettaglio del nostro miserabile paese, fammelo
sapere, che lo avrai, col patto di non compromettermi perché la polizia di
Venezia sarebbe capacissima di vendicarsi sull’innocente mia Virginia [...]”
Ippolito Caffi a Antonio Pavan, Milano 29 settembre 1860
Ippolito Caffi nasce il 16 ottobre 1809 a Belluno, dove muove i primi passi nell’arte sotto
la guida di Antonio Federici e Antonio Tessari. Rimasto orfano di padre, si trasferisce
ben presto a Venezia per frequentare l’Accademia di Belle Arti, coltivando il sogno di
poter raggiungere a Roma l’amico-maestro Pietro Paoletti, il che avviene nel 1832.
Nella Città dei Papi Ippolito trova la sua vera ispirazione e inizia a dedicarsi
essenzialmente alla veduta, sperimentandone nuove formule e accezioni.
Spirito indipendente, curioso e libertario, perennemente pendolare tra Roma e Venezia,
la sua vita fu costellata di viaggi e spostamenti continui, vuoi per motivi artistici, vuoi
per motivi di persecuzione politica: da Napoli a Genova, a Torino, così come da Nizza a
Parigi, a Londra, a Siviglia, per non dire della Grecia e dell’Egitto, girò l’Italia e l’Europa
in lungo e in largo, facendo conoscere e apprezzare ovunque la sua arte e la sua passione
politica per un’Italia libera e unita. Morì durante la battaglia di Lissa il 20 giugno 1866.
-
«...Lascio in dono alla Città di Venezia tutti i quadri, i disegni e gli studi del mio
sempre lacrimato marito Ippolito Caffi».
Virginia Missana, vedova di Ippolito Caffi, maggio 1888
È il maggio del 1888 e con queste parole Virginia Missana, vedova dell’artista, formalizza
la donazione di gran parte di quanto si trovava nell’atelier del pittore al momento della
morte. Il patrimonio cittadino si arricchisce così di 166 dipinti: è il più importante fondo
monografico dell’artista esistente.
Alcune di queste opere verranno concesse poi in deposito permanente al Museo Civico
di Belluno, la città che dette i natali al pittore. Il destinatario naturale di tale lascito fu
il Museo Correr, ma un ventennio più tardi la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di
Ca’ Pesaro, inaugurata nel 1902, ne divenne la sede ideale.
Autoritratto, 1840 circa,
Collezione Intesa San Paolo
CAFFI
1809
VENEZIA
16 ottobre, Ippolito Caffi nasce
a Belluno da Maria Castellani e
Giacomo Caffi Batti.
1810
MONDO
Viene firmata la Pace di Vienna tra Francia ed Austria.
A Milano viene inaugurata la Pinacoteca di Brera.
A Venezia, il decreto napoleonico del 23
aprile sopprime le corporazioni religiose.
Viene demolita la chiesa di S. Geminiano in
Piazza San Marco.
CAFFI
VENEZIA
1831
MONDO
Nasce la “Giovine Italia”, ideologo Giuseppe
Mazzini. Giacomo Leopardi pubblica la prima
edizione de I Canti.
1832
Lascia Venezia e il 16 gennaio giunge a Roma
presso il cugino Paoletti. Si paga il viaggio con
la vendita della Via Crucis, acquistata dalla
chiesa parrocchiale di Caerano San Marco
presso Montebelluna, dove è tuttora custodita.
Silvio Pellico scrive Le mie prigioni.
1812
Nasce Giuseppe Verdi.
1833
Dipinge le scene per due teatri di Roma.
Durante l’estate si trasferisce a Napoli per tre
mesi.
1813
Napoleone viene sconfitto a Lipsia.
1834
Viene incaricato della decorazione di una
chiesa romana. Scrive il volume Lezioni di
prospettiva pratica. Ottiene la commissione per
la decorazione ad affresco della sala da pranzo
nel palazzo di un principe romano. Esegue
quattro litografie.
Inizia il Congresso di Vienna.
1835
Muore Bartolomeo Pinelli, disegnatore ed
incisore romano.
1836
A Roma viene fondato il Museo Gregoriano
Egizio. Muore Gerolamo Segato, esploratore in
Egitto e Nubia.
1814
Inizia la seconda dominazione austriaca di
Venezia (1814 -1848).
1815
Termina il Congresso di Vienna che consegna definitivamente Venezia e il Veneto
all’Austria.
1816
Il poeta inglese George G. Lord Byron
arriva a Venezia.
1817
1819
William Turner visita Venezia per la prima
volta.
1820
1821
Inizia a studiare pittura a Belluno con
Antonio Federici e Antonio Tessari.
1822
Muore Antonio Canova.
Muore Alessandro Longhi.
Viene costruito il primo stabilimento
bagni galleggiante nel bacino di San
Marco.
Giovanni Berchet pubblica Lettera semiseria di
Grisostomo, manifesto del romanticismo italiano.
Gioachino Rossini scrive Il barbiere di Siviglia.
1837
Torna a Venezia, dove c’era il fratello medico.
Esegue delle vedute da riportare poi ad affresco
in un palazzo romano. Espone all’Accademia di
Belle Arti L’ultima sera di Carnevale a Roma. A
novembre è a Roma. Al caffè Greco dipinge due
vedute di Venezia e due di Roma,
W. Goethe pubblica Viaggio in Italia.
Gioachino Rossini scrive La gazza ladra.
1838
A Venezia documenta l’arrivo dell’imperatore
d’Austria, che gli acquista L’ingresso a Venezia
e la Regata. Nell’ottobre invia a Milano dodici
quadri per l’Esposizione. Per due anni risiede
tra Venezia e Roma, con brevi soggiorni a
Milano e Trieste dove partecipa all’Esposizione
Triestina di Belle Arti. Dipinge la città.
Giacomo Leopardi scrive Alla luna e Infinito.
Al Salon di Parigi viene esposta La zattera della medusa
del pittore francese Théodore Géricault.
1839
Nel Regno di Napoli scoppia una rivolta guidata da
Guglielmo Pepe che costringe Ferdinando I a concedere
una costituzione. In Lombardia vengono arrestati Silvio
Pellico e Pietro Maroncelli. Manzoni scrive Il conte di
Carmagnola. Leopardi scrive Ad Angelo Mai e La sera
del dì di festa. Giovanni Battista Belzoni pubblica il
resoconto dei propri viaggi in Oriente.
1841
A Padova dipinge ad affresco Campo Vaccino,
Le Colonne Traiane, Castel Sant’Angelo e il
Foro di Augusto nelle sale superiori del Caffè
Pedrocchi, dove lavorano anche Giovanni De
Min, Pietro Paoletti e Vincenzo Gazzotto.
1842
Dipinge Effetto di nebbia sul Campanile e su
Piazza San Marco e Eclissi totale di sole. A Padova esegue ad affresco otto vedute di Napoli
e Pompei per il palazzo del conte Manfren. A
dicembre torna a Roma. Dona due vedute di
Belluno al papa bellunese Gregorio XVI.
1843
Il 5 settembre parte da Napoli per l’Oriente.
Da Atene va a Smirne, Costantinopoli e Efeso,
Visita l’Egitto. Torna in Italia nel febbraio ‘44.
Parte l’illuminazione a gas : 128 fiammelle
lungo il perimetro di Piazza San Marco e
49 sotto le Procuratie. Record di presenze
turistiche in città con 113 mila persone.
Sale al trono d’Inghilterra la regina Vittoria.
A Napoli, muore Giacomo Leopardi.
Ferdinando I d’Asburgo visita Venezia e
fonda l’Istituto Veneto di Scienze Lettere
ed Arti.
David Roberts parte per l’Egitto e per il MedioOriente.
Stendhal scrive La certosa di Parma.
Muore l’architetto Giuseppe Valadier, autore
della ristrutturazione di Piazza del Popolo, del
Pincio e dei restauri del Colosseo ecc.
Posa della prima pietra del Ponte
translagunare ferroviario che unirà
Venezia alla terraferma.
Alessandro Manzoni pubblica I Promessi Sposi
in edizione definitiva e Storia della colonna
infame.
A Roma vengono fondati i Musei Lateranensi.
1825
Muore Giacomo Caffi. Ippolito si
trasferisce a Padova presso Pietro
Paoletti.
1844
L’Accademia di Belle Arti di Venezia gli offre
la cattedra di prospettiva; l’artista rifiuta. È a
Belluno, Venezia e ancora a Roma, dove espone
le suo vedute orientali.
Alla Fenice Giuseppe Verdi debutta con
Ernani.
1826
All’Accademia di Belle Arti di Venezia:
suoi docenti Tranquillo Orsi, Teodoro
Matteini e Francesco Bagnara.
18451846
Realizza affreschi per Casa Prosdocimi a
Padova. Papa Gregorio XVI commissiona due
quadri con Piazza San Pietro e Piazza San
Marco durante funzioni religiose.
Si inaugura il ponte ferroviario, ideato da
Tommaso Meduna e portato a termine
da Andrea Noale: ha 222 arcate, è lungo
3.602 metri e largo 9.
A. Dumas scrive Il conte di Montecristo.
1830
Vince il premio per la prospettiva
dell’Accademia.
1847
Il 5 aprile partecipa all’ascensione in
mongolfiera con Francois Arban, raggiungendo
i tremila metri. Un suo dipinto esposto a
Venezia, Dimostrazione popolare a Pio IX,
suscita sospetti nella polizia austriaca. Tornato
a Roma, si arruola nella guardia civica.
Daniele Manin chiede riforme per
il Lombardo Veneto e in particolare
l’autonomia militare e finanziaria da
Vienna.
Il genovese Goffredo Mameli scrive l’inno
“Fratelli d’Italia”, in seguito musicato da M.
Novaro.
CAFFI
VENEZIA
MONDO
1848
Il 24 marzo lascia Roma per
Venezia, insorta contro gli Austriaci.
A Palmanova si unisce ai crociati
bellunesi, sconfitti a Vasco Illiria.
Caffi è fatto prigioniero confinato
a Belluno. Fugge tra le montagne
dell’Agordino. Riattraversa le linee
austriache e raggiunge Venezia, dove
entra nella Guardia Civica come
capitano. A dicembre, sposa Virginia
Missana, amore di gioventù.
Venezia insorge contro gli austriaci. Il 22
marzo viene proclamata la Repubblica di
San Marco.
Moti rivoluzionari esplodono in tutta la
penisola: in Sicilia Ferdinando II è costretto
a concedere una costituzione al Regno delle
Due Sicilie; Carlo Alberto al Regno di Sardegna
lo Statuto Albertino; concesse costituzioni
anche nel Gran Ducato di Toscana e nello Stato
Pontificio. A Milano, il popolo guidato da Carlo
Cattaneo caccia gli austriaci dopo 5 giorni di
scontri. Karl Marx e Friedrich Engels scrivono Il
Manifesto del partito comunista.
1849
Venezia si arrende agli austriaci.
Nell’elenco di quaranta proscritti
figura per errore il nome del pittore
esiliato per rapine, furti e vandalismo.
A settembre Caffi è a Genova, e poi a
Nizza. Esegue l’Interno di San Lorenzo
a Genova e l’Ingresso di Vittorio
Emanuele II in Genova. A Natale è a
Firenze.
Bombardamenti austriaci dal 25 maggio
al 9 luglio su Forte Marghera e sul ponte
ferroviario.
Inizia la terza dominazione austriaca di
Venezia, sotto l’imperatore Francesco
Giuseppe.
Muore il pittore Giuseppe Borsato.
A Parigi muore Fryderyk Chopin e a Vienna
Johann Strauss.
1850
Si reca in Svizzera, a Locarno, a
Bellinzona, Domodossola, Briga,
Sion, Ginevra e Losanna; passa poi a
Novara e a Torino, dove rimane fino
all’aprile dell’anno successivo.
1851
A Londra, espone sei dipinti a una
mostra nel Club Esercito e Marina
in St.James Square. Torna a Torino.
Esegue un quadro della grandezza
di 12 piedi per otto che raffigura la
“barricata a San Pietro in Montorio”.
1852
È ancora a Torino e poi a Genova.
1854
Viaggia in Spagna, a Madrid,
Barcellona, Siviglia e Granada, e
poi raggiunge Parigi, dove incontra
esule Daniele Manin. Espone tre
vedute all’Exposition Universelle. In
agosto ritorna a Roma, dopo otto
anni di assenza. Dipinge vedute per la
Biblioteca Vaticana per papa Pio IX.
1857
Prima assoluta della Traviata di Verdi alla
Fenice.
John Ruskin completa The Stones of
Venice.
Apre il museo Ermitage a San Pietroburgo.
Apertura del primo stabilimento bagni al
Lido. Muore a Parigi Daniele Manin.
1858
Nel mese di agosto viene prosciolto
dalle accuse per cui era stato
condannato nel 1849 e può tornare a
Venezia. Prende casa, con la moglie,
in calle del Selvadego, che affrescherà
con soggetti orientali e romani.
1859
È in Lombardia, in Piemonte e
nuovamente a Venezia.
1860
A luglio viene arrestato dalla
polizia austriaca su denuncia
del commissariato di Belluno.
Scarcerato si reca a Milano e da qui
a Napoli, dove dipinge L’arrivo di
Vittorio Emanuele nella Piazza San
Ferdinando.
1862
Per decreto di Vittorio Emanuele II
diviene cittadino italiano e “cavaliere”.
18631865
A Venezia espone al Ridotto quattro
prospettive. Esegue sette affreschi
in una casa e disegna il tempietto
moresco a Carpenedo per alcuni
parenti di cui decora le pareti.
1866
Allo scoppio del conflitto tra Italia
e Austria, Caffi ha il permesso di
imbarcarsi a Taranto in una nave
italiana. Il 20 luglio nella battaglia di
Lissa perde la vita nell’affondamento
della nave ammiraglia “Re d’Italia”.
C. Baudelaire scrive I fiori del male.
L’egittologo Mariette inizia campagne di scavi
e in circa vent’anni raccoglie il materiale che
costituisce il nucleo del Museo eigizio del Cairo.
Francesco Hayez dipinge Il bacio.
Fine della seconda Guerra di Indipendenza
con il Trattato di Villafranca: gli austriaci
perdono Lombardia ma tengono il Veneto.
Fattori dipinge Il campo italiano dopo la
battaglia di Magenta. Darwin pubblica L’origine
della specie attraverso la selezione naturale.
Inizia la spedizione dei Mille di Garibaldi.
L’Italia dichiara guerra all’Austria e inizia la
Terza Guerra d’Indipendenza. Il Veneto e
Venezia passano all’Italia, ma il confine Nord
Orientale (Trentino e Venezia Giulia) rimane in
mano austriaca.
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