apparato scheletrico - Istituto Garcia Marquez

APPARATO SCHELETRICO:
Le sue funzioni sono: sostegno; protezione (gabbia toracica, cassa cranica);
movimento; produzione globuli; protezione midollo osseo e spinale; riserva
sali minerali (calcio).
Classificazione delle ossa:
• Ossa lunghe: più lunghe che spesse. Sono le falangi; gli arti inferiori
(femore, tibia, perone) e gli arti superiori (il radio, l’ulna e l’omero).
• Ossa corte: circa stesso spessore e stessa lunghezza. Sono le vertebre, il
carpo, il metacarpo, il tarso e il metatarso.
• Ossa piatte: sono sottili e forniscono protezione. ES: sterno, scapola,
cranio e bacino.
• Irregolari : hanno forme complesse e non rientrano nelle precedenti
categorie.
Tipi di cellule presenti nel tessuto osseo:
• cellule osteoprogenitrici , staminali non specializzate che originano gli
osteoblasti;
• osteoblasti , sintetizzano e secernono collagene;
• osteociti , principali componenti del tessuto osseo;
• osteoclasti ,secernono enzimi e acidi lisosomiali per digerire la matrice
extracellulare (rimuove la matrice ossea per riassorbimento).
Il tessuto osseo è formato da osseina, che da elasticità e flessibilità, e da sali
minerali che danno compattezza.
Tipi di tessuto osseo:
• compatto ha un canale centrale dove passano vasi sanguigni, linfatici e
nervi (unità ripetute dette osteoni)
• spugnoso è un reticolo irregolare di sottili colonne ossee (unità ripetute
dette trabecole)
Il tessuto osseo è rivestito esternamente dal periostio. Qui troviamo gli
osteoblasti, cellule che hanno la capacità di produrre tessuto osseo.
La CARTILAGINE ha un tessuto connettivo più elastico e flessibile perché ha più
osseina. Si trova nel naso, nell’orecchio e ricopre le estremità delle ossa nelle
articolazioni; protegge le ossa che vengono a contatto fra loro. Non è un
tessuto vascolarizzato; si nutre attraverso il tessuto osseo.
Il MIDOLLO OSSEO è una sostanza che si trova all’interno delle ossa e si divide
in midollo giallo (grasso e tessuto connettivo) e midollo rosso.
La COLONNA VERTEBRALE è la struttura portante del corpo umano. È
composta da 33/34 vertebre (7 cervicali, 12 dorsali, cinque lombari, cinque
sacrali e 4/5 coccigee).
Dimorfismo: non si possono ottenere benefici con attività fisica, ma con
corsetti, gessi o interventi chirurgici. È una patologia con modificazione ossea.
Paramorfismo: è un atteggiamento. Si può correggere con attività fisica.
Piede piatto: non ci sono i tre archi per ammortizzare. Si interviene mettendo
dei plantari nelle scarpe; sin dalla nascita.
IL SISTEMA MUSCOLARE
Il muscolo è l’apparato che permette il movimento.
Esistono tre tipi di muscoli:

muscoli scheletrici: detti anche volontari (se innervati dal sistema
nervoso somatico che determina la volontarietà della contrazione) o
striati (se formati da tessuti muscolari striati)
 muscolo cardiaco: striato ma involontario perché innervato dal sistema
neurovegetativo

muscoli lisci: proprio dei vasi sanguigni e degli organi interni, sono
controllati al sistema nervoso autonomo e quindi involontari.
L’organizzazione del muscolo scheletrico
Il muscolo scheletrico è composto da migliaia di cellule a forma allungata: le
fibre muscolari, che si organizzano in fasci. Esse hanno lunghezza differente.
Ogni fibra, fascio di fibra, muscolo è rivestito da tessuto connettivo, che funge
da collante tra le varie fibre, così che la loro contrazione venga estesa a tutto il
muscolo.
All’estremità il tessuto si fonde e prosegue con un tessuto più denso che si
chiama tendine, e rappresenta la struttura attraverso la quale il muscolo
esercita la trazione e determina lo spostamento di una parte del corpo.
Il muscolo presenta caratteristiche di: estensibilità, elasticità e contrattilità.
Muscoli agonisti, antagonisti e sinergici
Il movimento è reso possibile dalla contrazione di uno o più muscoli, detti
agonisti, che realizzano l’azione di spostamento di un segmento scheletrico.
All’inizio di quest’azione, è necessario che i muscoli che compiono l’azione
contraria, gli antagonisti, siano rilasciati per non risultare di freno al
movimento. I ruoli si invertono nell’azione opposta.
Quando i due muscoli concorrono a realizzare un movimento la loro azione
verrà definita sinergica.
La cellula muscolare si chiama : fibra muscolare
la membrana plasmatica di questa cellula si chiama : sarcolemma
il reticolo endoplasmatico liscio si chiama: reticolo sarcoplasmatico ( è un
deposito di calcio)
all'interno della fibra muscolare vi sono numerosi fasci di miofibrille, le cui
unità funzionali sono i sarcomeri.
Il sarcomero è formato da 2 proteine:
actina: filamento sottile, ancorato al sarcomero sulla linea Z, ed è una proteina
globulare
miosina: filamento spesso, ancorato al sarcomero sulla linea M, proteina
formata da 2 domini, definiti testa e coda.
Come si avvia il processo di contrazione?
Lo stimolo arriva dal cervello al muscolo tramite i neuroni, che rilasciano i
neurotrasmettitori in vicinanze del muscolo, in un sito chiamato giunzione
neuromuscolare
1) Il neurotrasmettitore si lega ai recettori sulla cellula muscolare e libera il
calcio che si trova all'interno del reticolo sarcoplasmatico.
I siti dove l'actina lega la miosina, sono coperti da una proteina, la
tropomiosina.
2) Il calcio si lega alla troponina (altra proteina legata all'actina)
3) la troponina con il calcio è in grado di spostare la tropomiosina
4) Spostando la tropomiosina si liberano i siti di legame sull'actina
5) la miosina, a questo punto può legare l'actina e farla scorrere verso il centro
del sarcomero.