FEDERAZIONE ITALIANA SPORT ACQUATICI Centro Nazionale Attività Subacquee PARLIAMO DI AMBIENTE PRONTUARIO IN ABBINAMENTO AI CORSI DI 1° GRADO SOMMOZZATORI Cosa incontriamo durante le immersioni e piccole regole comportamentali per non danneggiare l’ambiente In collaborazione con Foto Cesarini Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera A. BENTIVEGNA - V. DI MARIO CENTRO SUB NADIR PARLIAMO DI AMBIENTE di A. Bentivegna - V. Di Mario Testi: A. Bentivegna V. Di Mario Disegni: A. Bentivegna Veste grafica V. Di Mario PREMESSA Questo piccolo opuscolo, ha la funzione di dare alcune informazioni sul comportamento più idoneo da tenere in immersioni, avendo come riferimento le due sicurezze fondamentali: Quella dell'uomo e quella dell'ambiente. L'inserimento di tali argomenti già nei corsi di 1° grado è importante perché permette, al futuro subacqueo, di avvicinarsi al mondo sommerso, con un bagaglio di conoscenze legato alla sua sicurezza dal punto di vista della preparazione tecnica, ma anche con la consapevolezza e la conoscenza di muoversi in un ambiente a cui deve essere garantita la salvaguardia. Il testo è articolato in modo didascalico con consigli, domande, risposte semplici, come una chiacchierata fatta in barca a fine immersione. Sono qui elencate varie specie che sicuramente attraggono maggiormente l'attenzione del subacqueo neofita. Per identificarle con più facilità, per evitare che la tentazione di riemergere con un souvenir sia più forte del rispetto di alcune forme di vita già pericolosamente a rischio, sono riportati anche dei suggerimenti su come comportarsi in caso di ritrovamenti particolari. Gli autori COSA INCONTRIAMO SCENDENDO IL POLPO Il polpo è un incontro comune durante le nostre immersioni e solitamente è possibile incontrarlo direttamente nella sua tana. La tana del polpo molte volte è facilmente riconoscibile perché all’ingresso è possibile notare una serie di conchiglie vuote disposte come abbellimento. Se le conchiglie sono disposte in modo ordinato sicuramente il polpo è intanato. Potendo essere intanato a protezione delle uova è consigliabile non disturbarlo evitando di danneggiarne la covata. IL FINTO CORALLO Più volte scambiato dai neofiti, a fronte del suo colore rosso vivo, come il vero corallo rosso (corallo rubrium), questa concrezione di origine madreporica si trova spesso in zone di ombra fra scogli o in a n f r a t t i . Fa t t e s a l v e l e responsabilità di mantenere l’ambiente come e meglio di come si è trovato, va detto che, questo finto corallo, una volta colto e portato in superficie, perde rapidamente il suo colore. Particolarmente friabile nella struttura, diventa complesso una volta colto riportarlo a casa sano, è quindi ancora più giusto lasciarlo vivere nel suo ambiente e vederlo vivo. Ambiente: pag. 1 COSA INCONTRIAMO SCENDENDO GORGONIA GIALLA Della famiglia dei gorgoniacei questa colonia di microorganismi animali detti polipi, è spesso confusa come pianta. La gorgonia si nutre, filtrando l’acqua con la sua forma a ventaglio, dei microorganismi in essa contenuti, per questo motivo è possibile incontrarla già a basse profondità e in posizione esposta alla corrente. La conformazione scheletrica molle è molto delicata, spesso rischia di essere distrutta dalle pinneggiate maldestre dei subacquei. Come tutti gli animali non va raccolta. OLOCINTHIA pomodoro di mare L’olocinthia, detto anche pomodoro di mare per la sua conformazione piuttosto simile ad un pomodoro, è una animale parente delle attinie, vive in anfratti o antri sempre riparato dalla luce. Anch’esso si nutre filtrando l’acqua attraverso i suoi sifoni (laterale ed in testa). Molto delicato non va assolutamente toccato, quando sollecitato al tatto tende a restringersi, mutando colore e diminuendo le dimensioni irrigidisce la sua struttura. Ambiente: pag. 2 COSA INCONTRIAMO SCENDENDO GORGONIA ROSSA Paramuricea clavata LO SPIROGRAFO La gorgonia rossa (paramuricea clavata) appartiene alla stessa famiglia delle gorgonie, sottospecie paramuricee, è facile incontrarla già oltre i 20 metri di profondità. Anch’essa esposta a corrente per la nutrizione si presenta ai nostri occhi di un colore porpora scurissimo, se illuminata si rivela di un colore rosso scarlatto intenso. Molto delicata è spesso occupata da altri animali (briozoi) che utilizzano le ramificazioni quale dimora. Lo scheletro molle è molto delicato e le ramificazioni spesso presentano polipi espansi molto belli quale soggetto per la macro fotografia. Delicatissima bisogna astenersi anche dal toccarla, una volta estirpata muore e perde rapidamente il colore rosso scarlatto. Quello che vediamo della spirografo (ciglia), è la parte deputata alla nutrizione, ovvero la parte che cattura i microrganismi portati dalla corrente. Lo spirografo è un animale piuttosto simile ad un verme, esso produce quale prodotto di scarto della nutrizione un composto che utilizza per la fabbricazione del tubicolo. Le ciglia sono retrattili, sensibili ad ogni piccolo movimento non riconosciuto. Molto delicato strutturalmente è spesso vittima delle pinneggiate maldestre dei sub. Lo spirografo si trova già a pochi metri di profondità sia su fondale sabbioso che tra anfratti e scogli. Ambiente: pag. 3 COSA INCONTRIAMO SCENDENDO PINNA NOBILIS Chiamata anche “Gnacchera” oppure “nacchera” La Pinna Nobilis appartenente alla famiglia dei bivalvi, spesso chiamata anche Nacchera o Gnacchera, è il più grande fra i bivalvi presenti nel nostro mare. La nacchera è un animale che vive nascosto nella posidonia oceanica piantato nella sabbia o nel fango. Estirparlo dalla sua sede naturale significa uccidere l’esemplare. La Pinna Nobilis è fra le specie protette, questo è dovuto anche alle resti a strascico che fanno stragi. E’ possibile incontrarla già a bassa profondità e trovare anche esemplari di oltre 50 cm di lunghezza. CORALLO ROSSO Corallo “Rubrium” Il corallo Rubrium è il vero corallo rosso. Oggetto negli anni, ed in misura minore anche adesso, di una raccolta sfrenata è diventato raro da trovare sott’acqua. Anche il corallo rosso è una colonia animale e vive in anfratti ed in zone riparate dalla luce. Il colore arancione è dato da una pellicola che ricopre lo scheletro duro e resistente. Ricoperto da polipi che quando sono espansi lo rappresentano come infiorito di bianco, cresce pochi millimetri all’anno. In alcune parti del mediterraneo è presente sottoforma di piccoli rametti anche quote non troppo impegnative. Il valore commerciale di questi piccoli rametti è praticamente pari a zero, per tanto non deve essere toccato. Ambiente: pag. 4 COSA INCONTRIAMO SCENDENDO STELLA MARINA La stella marina è sicuramente l’animale più conosciuto e riconoscibile del nostro mare. Spesso si incontra di colore rosso, anche se, della stessa specie vi sono presenti, anche nel meditarraneo, decine di sottoforme diverse. La stella marina è un animale molto delicato, portarlo fuori dall’acqua, anche per poco, può significare creargli dei danni se non anche la morte. E’ presente su diversi tipi di fondali (sabbia e/o scogli) ed è piuttosto comune. CAVALLUCCIO MARINO Hippocampus Rarissimo, è vietata anche la detenzione in acquario. Difficile da trovare perché vive nascosto nella posidonia oceanica. Specie protetta. Delicatissimo, soprattutto il maschio che cova le uova. Dobbiamo astenerci anche dal toccarlo, chi ha la fortuna di trovarlo si limiti ad osservarlo, è bellissimo, ed è già una grande fortuna averlo incontrato. Ambiente: pag. 5 RISPETTANDO L’AMBIENTE... Piccoli consigli... utili al mare Se usi la barca per raggiungere il luogo del’immersione, ricorda di non dare fondo all’ancora su una prateria di Posidonia Oceanica. Oltre a non essere un fondale “buon tenitore”, arando con l’ancora distruggi un tratto di “Polmone del mare”. La Posidonia Oceanica è una pianta che contribuisce all’ossigenazione del mare. L’IMPORTANZA DELL’ASSETTO L'uso corretto dell'equilibratore, oltre a garantire un minore rischio di affanno, dovuto allo sforzo che si fa pinneggiando per mantenere l'assetto, è un modo di salvaguardare l'ambiente circostante, evitando di danneggiarlo con sconsiderati colpi di pinne. L'avvicinamento e il distacco dal fondo vanno regolati usando l'equilibratore e cercando di non arrivare mai a contatto del fondale con nessuna parte del corpo. Non poggiarti mai su un fondale che non sia sabbia, se lo fai, quando riprendi quota, usa un poco l'equilibratore facendo attenzione immettendo aria gradualmente. Eviterai di distruggere, con sconsiderati colpi di pinne, quello che è cresciuto vicino te. Non avvicinarti mai di spalle ad una parete, urtando, non rischi di danneggire solo la tua attrezzatura, ma anche le forme si vita che colpisci. Ambiente: pag. 6 RISPETTANDO L’AMBIENTE... Piccoli consigli... utili al mare Evitate sempre, specialmente se siete in gruppo, di soffermarvi sotto volte o tettoie naturali. Le bolle di aria che rimangono intrappolate in alto, nelle volte o tettoie, provocano danni gravissimi alla vita bentonica. Non pinneggiare mai in verticale stando troppo vicino al fondo, potresti danneggiare le forme di vita presenti con sconsiderati colpi di pinne. Sott’acqua è necessario, per altro di vitale importanza per la vita marina, mantenere un giusto assetto. In immersione dobbiamo prestare la massima attenzione all’uso del jacket, questo significa anche non lasciare traccia del proprio passaggio. Chi ci segue potrà vedere così le stesse cose. Ambiente: pag. 7 ...E SE INCONTRASSIMO.... Cosa fare se durante una immersione ci imbattessimo in rifiuti pericolosi per l'uomo e per l'ambiente? ACCUMULATORI DI CORRENTE Possiamo rimuoverla senza particolari precauzioni, ricordando che il peso della batteria consta di maggior attenzione nell’uso del jacket. Se si deciderà di utilizzare palloni, ricordiamo di assicurare bene l’oggetto eliminando la possibilità che nella risalita si sciolga e ci ricada sopra. UNA RETE ABBANDONATA Controllare da debita distanza come è incagliata, avvicinarsi troppo può voler dire restare impigliati. Non tentare di rimuoverla da soli, se possibile organizzate un recupero insieme ai vostri istruttori o a persone esperte. Una rete abbandonata in fondo al mare pesca ancora, ed uccide il mare, segnalane la presenza alla Capitaneria di Porto del luogo SOSTANZE INQUINANTI Evitare di muovere il contenitore per evitare ulteriori fuoriuscite del prodotto. Annotare la posizione e avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto al N°1530 oppure i Carabinieri al N°112. Evitate ogni qualsiasi contatto con la sostanza inquinante. Ambiente: pag. 8 ...E SE INCONTRASSIMO.... SOSTANZE NOCIVE NON TOCCARE!! controllare che non ci siano altri contenitori sparsi, avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto al N°1530 oppure i Carabinieri al N°112 Prendete nota in modo accurato della zona, se possibile segnalate il punto con un pedagno. SOSTANZE RADIOATTIVE NON TOCCARE!! Allontanarsi immediatamente dalla zona, avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto al N°1530 oppure i Carabinieri al N°112 Prendete nota in modo accurato della zona, se possibile segnalate il punto con un pedagno. Rivolgersi ad una unità ospedaliera per una adeguata profilassi ad una eventuale contaminazione. NON TOCCARE!! ORDIGNI BELLICI Evitate di toccare e/o tentare di sollevare l’ordigno, avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto al N°1530 oppure i Carabinieri al N°112 Prendete nota in modo accurato della zona, se possibile segnalate il punto con un pedagno. Ricordate che alcuni tipi di esplosivo mantengono inalterate le loro potenzialità anche dopo anni in immersione. Ambiente: pag. 9 ...E SE INCONTRASSIMO.... REPERTI ARCHEOLOGICI Non toccate o spostate nulla, se possibile effettuate un disegno della zona circoscritta, la presenza di anfore ed altri oggetti potrebbero indicare la posizione di un relitto. Avvisate la Capitaneria di Porto al N°1530 ANCORE ANTICHE Non toccate o spostate nulla, se possibile effettuate un disegno della zona circoscritta, la presenza di ancore ed altri oggetti potrebbero indicare la posizione di un relitto. Avvisate la Capitaneria di Porto al N°1530 A conclusione di questo breve opuscolo illustrato è giusto dire che parlare di ambiente, oggi, è sicuramente impegnativo e difficile. Non bastano certo opuscoli come questo per trattare in modo esaustivo la materia, ma essi possono contribuire in piccolo alla formazione di una coscienza ambientale dei nuovi subacquei. Nell’opuscolo non sono state trattate, volutamente, tutte quelle specie animali protette, già menzionate in innumerevoli campagne nazionali, come ad esempio i datteri di mare di cui è vietata la pesca, la vendita e la trasformazione. Si è invece cercato di sensibilizzare i lettori su altre specie, forse meno a rischio, ma sicuramente più riconoscibili da chi si appresta, per la prima volta, ad entrare in un mondo affascinante e sconosciuto. Ambiente: pag.10