Glossario Salvaguardare la biodiversità La biodiversità (diversità biologica) comprende tutti e tre i livelli di organizzazione della vita: gli ecosistemi, le specie e le caratteristiche ereditarie (geni). Con «diversità genetica» si intende l’eterogeneità delle caratteristiche ereditarie all’interno di una specie o di una popolazione; essa si esprime con un numero più o meno elevato di «varianti genetiche», i cosiddetti alleli. In una conferenza internazionale tenutasi a Strasburgo nel 1990 i ministri europei delle foreste decisero di perseguire una politica volta a salvaguardare le risorse genetiche del bosco. Anche la Svizzera si è impegnata a perseguire questa politica della sostenibilità genetica. Salvaguardare la diversità genetica Favorire la capacità di adattamento Garantire le prestazioni del bosco Senza diversità genetica non vi è alcuna evoluzione. I singoli organismi di una popolazione si differenziano, grazie alle loro caratteristiche genetiche, nella capacità di adattarsi a condizioni ambientali mutevoli. Gli organismi mal adattati muoiono o non producono alcun discendente. Quelli che invece sono ben adattati si riproducono e trasmettono così le loro caratteristiche genetiche ai loro discendenti. Nel corso di molte generazioni, attraverso questo processo evolutivo di selezione, la popolazione si può adattare a nuove condizioni. L’ambiente in cui viviamo cambia continuamente. Coloro che studiano gli effetti climatici prevedono grandi e rapidi cambiamenti, come ad esempio il riscaldamento di circa 4°C dell’atmosfera terrestre nei prossimi 100 anni. Gli alberi del bosco dovranno adattarsi alle nuove condizioni. Più grande sarà la loro diversità genetica e meglio riusciranno in questo intento. La salvaguardia e la promozione di popolazioni di alberi geneticamente diversi è dunque un’assicurazione sulla vita per tutto il bosco. I cambiamenti ambientali interessano gli abitanti di tutto il planeta. La considerazione vale in modo particolare per la Svizzera, Paese dell’arco alpino in cui ci si aspetta che il bosco offra una protezione sicura contro le valanghe, le frane e le inondazioni. Il bosco deve inoltre produrre legno, servire da habitat per piante e animali ed essere a nostra disposizione come attraente luogo di svago. La salvaguardia della biodiversità del bosco è una condizione per l’adempimento di queste prestazioni anche in futuro. Diversità genetica: Numero dei diversi tipi genetici (alleli) in una popolazione. Foreste d‘interesse genetico particolare (foreste IGP) Evoluzione: Sviluppo degli organismi nel corso della storia naturale. In questo processo, l’adattamento ai cambiamenti ambientali è una forza motrice. Conservazione e utilizzazione delle risorse genetiche nel bosco Autoctono: Adattato alle condizioni locali attraverso processi di selezione naturale nel corso di molte generazioni. Gene: Singole caratteristiche ereditarie. Un gene contiene le informazioni necessarie alla creazione di una determinata molecola proteica (proteina). I geni sono parte dei cromosomi e sono composti chimicamente da acido desossiribonucleico (ADN). Microsatellite: Brevissima e ripetuta sequenza nel materiale genetico, caratteristica dell'individuo portatore. Popolazione: Comunità di riproduzione di individui di una specie. Provenienza: Luogo geografico-ecologico da cui proviene una popolazione di alberi; luogo di crescita in cui sono stati raccolti semi, pollini o piantine. Risorse genetiche: Il patrimonio ereditario di una specie o di una popolazione: materiale biologico che contiene informazioni genetiche di valore attuale o potenziale. Diversità genetica: evidente o nascosta Talvolta le differenze genetiche all’interno di una specie sono visibili anche esteriormente. Un esempio sono le forme delle foglie di diverse varietà di faggio (figura a sinistra: a sinistra si vede la foglia normale, in alto le foglie intagliate della varietà laciniata, in basso le foglie rosse della varietà atropunicea). Tuttavia anche fra alberi esteriormente identici, come ad esempio nella farnia (Quercus robur), possono esistere delle differenze genetiche notevoli. La tecnica dei microsatelliti permette, assieme ad altri metodi, di rendere visibili le peculiarità genetiche degli individui. Si ottiene così per ogni albero un’impronta genetica sotto forma di diagramma a bande (figura a destra). Selezione: Scelta naturale o artificiale degli individui più vitali e meglio adattati di una popolazione. Sigla editoriale Editore: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), un ufficio del DATEC, www.ambiente-svizzera.ch © UFAFP, Berna, 2003 Testo: Patrick Bonfils e Marcus Ulber, WSL Redazione: Markus Bolliger, UFAFP Lay-out: AVD, Hanspeter Hauser, Berna Ordinazioni: UFAFP, Documentazione, 3003 Berna, [email protected], www.buwalshop.ch, n° di ordinazione DIV-7027-I; questa pubblicazione è disponibile anche in lingua tedesca e francese. Foto copertina: UFAFP/Ducuphot Questo opuscolo è stato redatto nell’ambito del progetto dell’UFAFP «Conservazione e utilizzazione delle risorse genetiche nel bosco» presso l’Istituto federale di ricerca WSL. Una pubblicazione dettagliata sul tema delle foreste IGP può essere ordinata all’UFAFP (P. Bonfils, M. Bolliger 2003: «Wälder von besonderem genetischem Interesse», n° di ordinazione VU-7025-D). Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio UFAFP La foresta IGP «Ochsenboden» * Il concetto di «foreste d’interesse genetico particolare» sostituisce il concetto di riserve genetiche della Confederazione e dei Cantoni del 1987 dal quale esso deriva. Le riserve genetiche già esistenti sono ora considerate foreste IGP. Riprodotto con l‘autorizzazione dell‘Ufficio federale di topografia (BA024479). Questa abetaia situata sopra Sierre, in Vallese, presenta un interesse genetico particolare. Gli abeti bianchi di questa popolazione autoctona emergono per il loro carattere pionieristico, che si manifesta soprattutto nella rinnovazione su superfici libere e che altrimenti non è tipico per l’abete bianco. Anche analisi genetiche mettono in evidenza la differenza tra questa razza locale e altre popolazioni svizzere di abete bianco. Un motivo sufficiente, tutto sommato, per prestare particolare attenzione alla popolazione di abeti bianchi dell’Ochsenboden. Nel 2001, un’area di 390 ettari è quindi stata selezionata come foresta IGP nell’ambito del piano forestale regionale (piano di sviluppo forestale). La salvaguardia della molteplicità genetica degli alberi del bosco è parte costitutiva di una vasta politica volta a favorire la biodiversità nel bosco svizzero. I seguenti provvedimenti mirano alla conservazione delle risorse genetiche degli alberi e degli arbusti ed al loro uso sostenibile: 1 Utilizzazione di materiale di riproduzione adatto alla stazione (semi, piantine) per la rinnovazione artificiale dei popolamenti. Gli strumenti più importanti a tal fine sono il catasto nazionale dei popolamenti da seme e le prescrizioni dell’OCSE sul commercio con materiale di riproduzione forestale. Aiuti finanziari Nelle foreste IGP si lavora unicamente con la provenienza locale, Il servizio forestale cantonale predispone la selezione delle foreste IGP, vincolante per le autorità, nella pianificazione forestale (per es. nel piano forestale regionale / piano di sviluppo forestale). Con l’approvazione del proprietario del bosco, le disposizioni relative alla foresta IGP diventano vincolanti anche per il proprietario (per es. nel piano di gestione o per contratto). La Confederazione sostiene le misure particolari di conservazione dei geni quando vi è una particolare necessità di intervento e quando anche il Cantone partecipa ai costi. Le misure per le quali può essere richiesto un contributo e le procedure relative all’ottenimento di sussidi finanziari sono descritte nelle rispettive circolari della Direzione federale delle foreste dell’UFAFP. Informazioni a tal riguardo possono pure essere ottenute presso gli Uffici forestali cantonali. per cui di regola la rinnovazione avviene in modo naturale. Per la rinnovazione artificiale viene utilizzato il materiale di riproduzione della foresta IGP stessa. Lo sfruttamento si basa sui principi della selvicoltura naturalistica. La superficie occupata dalle specie bersaglio all’interno della foresta IGP deve essere mantenuta o aumentata. Non esiste altrimenti nessuna limitazione allo sfruttamento forestale. 2 Promozione mirata di specie arboree rare in regioni specifiche. 3 La conservazione di popolazioni locali adatte alla stazione e del loro potenziale di adattamento in foreste IGP. Jeanne Chevalier il ciavardello (o sorbezzolo). Le foreste d’interesse genetico delle risorse genetiche nel bosco. Solo quando materiale ereditario di particolare importanza viene riconosciuto come tale, può essere tutelato efficacemente ed utilizzato in modo ragionevole. Gestione Progetto «SEBA», ETHZ particolare sono un importante strumento per la gestione sostenibile M. Ulber (WSL) Le foreste IGP indicano aree boschive nelle quali viene attribuita un’importanza particolare alla conservazione delle risorse genetiche di determinati alberi e arbusti (specie bersaglio)*. Le particolari caratteristiche delle popolazioni locali e la loro capacità di adattamento evolutivo devono essere conservate e favorite a lungo termine. La delimitazione delle foreste IGP può avvenire sia per specie costituenti popolamento, come ad esempio l’abete bianco, come pure per specie disperse, quali ad esempio Le risorse genetiche nei boschi – il programma nazionale A. Bürgi (WSL) Foreste d‘interesse genetico particolare (foreste IGP) Dimensioni delle superfici e specie Distribuzione dell’abete bianco in Svizzera (WSL, 2000: Inventario Forestale Nazionale Svizzero. Estratto della banca dati del rilevamento 1983-85, 15 febbraio 2000. Ulrich Ulmer, Istituto federale di ricerca WSL, Birmensdorf ZH). Le dimensioni delle foreste IGP dipendono dalle condizioni locali e dalle esigenze e proprietà ecologiche delle specie di alberi e arbusti interessate. Per le specie molto diffuse possono, ad esempio, essere selezionate intere valli come foreste IGP. Per le specie meno frequenti le parti disperse di singole popolazioni possono essere riunite in una più grande zona IGP. Nel caso di piccole popolazioni geneticamente isolate viene presa in considerazione l’intera potenziale zona di crescita della specie bersaglio. La prima foresta IGP della Svizzera ad essere selezionata è stata la «riserva genetica Galmwald» nei pressi di Morat (FR) nel 1993. Si tratta di un querceto d’alto fusto autoctono di circa 25 ettari, composto da roveri (Quercus petraea) di più di 270 anni. L’analisi genetica di questa popolazione ha rivelato una molteplicità straordinaria di caratteristiche ereditarie che deve essere conservata.