Bioetica dello stile di vita nella prevenzione dei tumori cutanei Elisa M.Difonzo Firenze Fattori di rischio Acquisiti Costituzionali (genotipici o fenotipici) Da esposizione Fattori di rischio costituzionali(*) Tumori cutanei non melanoma (NMSC) Melanoma Fototipo (I, II) Fototipo (I-III) Genodermatosi precancerose Nevi congeniti di grande dimensione (∅ >20 cm) (xeroderma pigmentoso, epidermodisplasia verrucifome ) (*) Forza del consensus =100% Fototipo I II III IV Celtico Europeo chiaro Chiara Europeo scuro Media Mediterraneo Pelle “Lattea”, efelidi Occhi Verdi,blu Verdi,blu, marroni Grigi, marroni Marroni Capelli Rossi Biondi Castani Scuri Abbronzatura Mai Sempre Ustione Sempre Talvolta, lieve Sempre Scura e rapida Mai Talora Olivastra Fattori di rischio acquisiti NMSC •Cheratosi attinica (C.squamocellulare) • Anamnesi personale positiva per NMSC •Immunosoppressione farmaco-indotta (nei trapiantati di cuore rischio di C. squamocellulare 65 volte rispetto ai controlli) (ciclosporina, azatioprina) •Danni da radiazioni ionizzanti (C.basocellulare ; per il C. spinocellulare in associazione alla esposizione UV) Fattori di rischio acquisiti Melanoma • Anamnesi familiare positiva ( parente di 1° grado: RR=2,2 ) • Precedente melanoma (RR =8,5) • Numero di nevi acquisiti ( in soggetti con 101-120 nevi vs soggetti con 15 nevi :RR= 6,89) • Nevi atipici (nel 40% dei soggetti con melanoma di tipo superficiale sono presenti nevi atipici; la prevalenza dei nevi atipici nella rimanente popolazione è del 10-15 %) Nevi atipici •Limiti irregolari mal definiti • Tonalità di colore diverse Fattori di rischio da esposizione Evidenze “sufficienti” o “convincenti” NMSC Radiazioni solari PUVA terapia (> 350 sedute) Arsenico e suoi composti inorganici (valori limite nell’acqua potabile : ≤10μg/l) Melanoma Radiazioni solari Lampade solari Bifenili policlorurati Catrame (esposizione cronica nei lavoratori, non nell’uso medico!) Oli minerali (*) (*) IARC/World Cancer Research Fund Fattori di rischio (*) (*) IARC/World Cancer Research Fund Evidenze “limitate” Lampade solari (c.squamocellulare) Infezione da HIV (incidenza lievemente più alta, carcinomi in età più giovanile ; > metastasi in particolare nei soggetti con altri fattori di rischio) Mostarde azotate Creosoti Distillati del petrolio Non sufficientemente documentati Fattori di rischio Fattori protettivi • Contraccettivi orali e terapia ormonale sostitutiva • Fumo e alcol • Sovrappeso ed obesità • • • • • • • • • Vitamina A Beta-carotene Folati Statine Aspirina FANS Vitamina D Selenio Acidi grassi Omega 3 Tumori cutanei e radiazioni solari Carcinoma squamocellulare • Legato alla dose cumulativa di luce solare assorbita dalla pelle durante la vita • Più frequente nei lavoratori out-door e in persone d’età avanzata • Su cute foto-danneggiata Cheratosi attinica •In Italia è affetto il 3% della popolazione dopo i 74 anni •Probabilità di evoluzione in carcinoma: 6-10% Carcinoma basocellulare • Anche in età adulto-giovanile (dai 25-30 anni) •Insorgenza associata ad esposizioni solari intermittenti ed intensive con ustioni, soprattutto in età infantile Melanoma “ L’esposizione solare è la causa principale per la comparsa di melanoma” (IARC, 2012) Melanoma • Esposizioni solari intermittenti ed intensive con ustioni, soprattutto in età infantile •Stretta correlazione tra numero di lentigo solari e rischio di melanoma • La lentigo solare riveste una posizione centrale nella catena causale tra esposizione UV e insorgenza di melanoma RADIAZIONI SOLARI alterazioni cutanee totalmente assorbite dall’atmosfera •95% delle radiazioni UV •Non sono riflesse dalle nuvole •Attraversano il vetro •Attraversano l’abbigliamento in cotone più di UVB Fattori ambientali che influenzano il livello di radiazioni UV 1. Altezza del sole : livello massimo intorno a mezzogiorno solare nei mesi estivi a livello del mare 2. Latitudine : > man mano che ci si avvicina all'equatore 3. Nuvolosità : livello elevato per la dispersione delle radiazioni dovuta alla presenza nell’atmosfera di molecole d'acqua e particelle sottili 4. Altitudine : aumento del 10-12% ogni 1000 metri di altitudine 5. Ozono 6. Rifrazione terrestre: la neve riflette l'80% delle radiazioni UV, la sabbia asciutta il 15% e la schiuma di mare il 25% Interazione radiazioni UV-cute Una parte è riflessa dallo strato corneo , una assorbita dai cromofori della cute (95% delle radiazioni UVB) e l’ultima (in particolare UVA) trasmessa nei successivi strati cellulari, fino ad esaurimento dell’energia Radiazioni UVB Ustioni Flogosi Danno diretto DNA Danno oculare Tumori cutanei Radiazioni UVA Photoaging Stress ossidativo Danno indiretto DNA Tumori cutanei UVB : Formazione di legami covalenti o ponti tra basi pirimidiniche adiacenti e trasformazione delle citosine adiacenti in timine; tipo di mutazione prodotta solo da UV Effetti delle radiazioni UV sugli equilibri cellulari Mutazione dei geni oncosoppressori e dei sistemi di controllo riparativo • p53 : mutazione presente nel 14% della cute sana e nel 69% del C.squamocellulare • CDKN2 • CD95 (proteina di membrana che controlla il danno della luce solare e innesca apoptosi, importante meccanismo di difesa verso carcinogenesi UV indotta) : frequentemente assente nella cheratosi attinica ed espresso solo focalmente nel C. squamocellulare • Modificazione della espressione di Ligando CD05, TRIAL e recettori TRIAL, molecole che preservano l'integrità cellulare e ne prevengono la trasformazione • Attivazione sistema riparativo MSH2 per il danno sul DNA Immunomodulazione • I cromofori cutanei fotorecettori (DNA, UCA ecc. ) determinano una cascata di alterazioni immunologiche • In particolare l’acido urocanico (importante componente del corneo) si trasforma in acido cis-UCA che : 1) riduce la funzionalità delle cellule di Langerhans; 2) attiva linfociti CD8; 3) diminuisce IL1 sulla superficie dei cheratinociti ; 4) produce PGE2 che inibisce apoptosi e immunosorveglianza •La produzione di acido cis-UCA è maggiore nei bambini e nei soggetti con fototipo I-II •Il livello di acido cis-UCA è un marker di recenti esposizioni solari e ritorna ai valori normali in 2-3 settimane Difese della cute contro le radiazioni UV •Melanine (rapporto eumelanine/feomelanine) e fototipo • Ispessimento dello strato corneo (dura soltanto sette giorni per cui chi prende il sole nel week-end si trova ogni volta sprovvisto di questa protezione) •Cromofori : basi del DNA, melanina, triptofano ed altri aminoacidi , NADH-NADPH, acido urocanico(epidermide); emoglobina, beta-carotene e bilirubina (derma) • Sistemi di protezione : antiossidanti endogeni e scavenger di radicali liberi (alfa-tocoferolo, ascorbato , beta-carotene, catalasi, licopene , luteina, zeaxantina , ubichinone, glutatione, taurina), heath shock proteins, citocromo P 450, citochine, e altri mediatori • La capacità dei sistemi di fotoprotezione naturale della cute è elevata; tuttavia una intensa irradiazione solare può determinare una “down-regulation” di questi sistemi • La fotoesposizione “moderata nel tempo” costituisce in alcuni soggetti un elemento di protezione Potenziamento della fotoprotezione naturale Fotoprotezione per via sistemica • L’assunzione di antiossidanti appare la più interessante anche se mancano ancora dimostrazioni sicure sulla loro efficacia • In considerazione del fatto che vi è interdipendenza tra i vari antiossidanti con incremento della totale capacità si dimostrano più efficaci le combinazioni : Esempi: Vit. C + Vit. E ; Betacarotene + Vit.C + Vit.E, Vit. C+ Vit. E + licopene +selenio + proantocianidine • Beta carotene : assorbito in piccola parte, per • • • • • cui sono necessarie alte dosi (effetti collaterali!) Licopene : protezione verso eritema Ubichinone (Coenzima Q) attivano i sistemi fotoprotettivi endogeni Derivati della cisteina (glutatione) Polifenoli del tè verde (epigallocatechin-3gallato) : inibiscono la carcinogenesi UV indotta in animali di laboratorio Polypodium leucotomos (estratto idroalcolico di una felce) : sembra prevenire ustioni, reazioni fototossiche e la immunodepressione Fotoprotezione locale: Schermanti solari •Disponibili in una grande varietà di formulazioni che va dall’uso quotidiano (cosmetici da giorno antinvecchiamento) a particolari situazioni di intensa esposizione solare Fattore di protezione • Rapporto tra la minima dose di UVB in grado di indurre eritema (MED) su un’area di cute protetta dal filtro e quella necessaria a indurre lo stesso grado di eritema su un’area di cute non protetta • Il numero indica di quante volte il filtro è capace di ridurre l’intensità della reazione provocato dalla radiazione (ad es. 3 vuol dire capacità di filtrare 3 volte,10 vuol dire capacità di filtrare 10 volte,etc.) Filtri chimici Schermi fisici • • Riflettono le radiazioni solari Riducono marcatamente la formazione di acido cis-UCA • Sostanze che per la loro conformazione strutturale e chimica assorbono le radiazioni solari Schermi fisici (ossido di zinco e biossido di titanio) Filtri chimici Derivati dell’acido paraaminobenzoico, dell’acido cinnamico, del benzofenone e del dibenzoilmetano •In molti prodotti sono associati ai filtri chimici vengono aggiunti schermi fisici • Sempre più spesso presenti anche antiossidanti In base alla sostantività (*) i filtri si distinguono in: Water Resistant (WR) : conservano immutata la loro efficacia fotoprotettiva dopo 40 minuti di immersione in acqua; • Water Proof (WP) : conservano la loro efficacia protettiva anche dopo 80 minuti di immersione • (*) Capacità di permanere sulla cute senza essere rimossi dalla sudorazione, da bagni o lavaggi Come utilizzare correttamente uno schermante solare • Preferire formulazione in emulsione o gel grasso con azione emolliente per prevenire la desquamazione • La formulazione in stick (FP elevato) è indicata per zigomi, naso e labbra (sedi da proteggere con maggiore attenzione) • Riapplicare il filtro ogni 2-3 ore per tutto il periodo di permanenza al sole • Anche i prodotti waterproof vanno riapplicati dopo aver nuotato o sudato abbondantemente •L’uso regolare di prodotti ad alto FP nei primi 18 anni di vita riduce l’incidenza di carcinomi (80%) e di cheratosi attiniche (40%) • Devono usarli anche soggetti con fototipo III-IV , in particolare nei primi giorni dell’esposizione solare Si può ridurre il FP dopo le prime esposizioni al sole? • I soggetti con fototipo I e II devono usare sempre un FP alto • I soggetti con fototipo >III possono utilizzare dopo la prima settimana di esposizione solare un filtro con FP più basso Norme per una corretta fotoesposizione Evitare l’esposizione dalle 11 alle 15 Non esporre i bambini al sole fino ai 6 mesi di vita Usare schermanti solari Proteggersi con indumenti (cappello a falda larga, abiti aderenti e coprenti ecc.) Tempi di esposizione massima per un soggetto con fototipo medio Giorno Immobile In movimento Ombra 1 14’ 45’ 30’ 2 30’ 60’ 45’ 3 45’ 75’ 60’ Da 4 in poi Aumento progressivo Aumento progressivo Aumento progressivo • Evitare le esposizioni eccessive e le ustioni solari 51 Proteggere in modo particolare alcune zone come naso, orecchio, spalle, cuoio capelluto (se calvi) 52 Codice colore internazionale per la protezione dai raggi UV Non necessaria fotoprotezione Necessaria fotoprotezione: filtro solare, T-shirt, cappello, occhiali Necessaria fotoprotezione: filtro solare, T-shirt, cappello, occhiali Come sopra + evitare il più possibile attività all’aperto Come sopra + evitare il più possibile attività all’aperto Il sole e la pelle L’abbronzatura è salutare L’ abbronzatura è il risultato di un tentativo di difesa della pelle nei confronti di danni da radiazioni UV Falso Vero I bambini per crescere bene necessitano di una intensa esposizione solare Per la salute del bambino e per evitare il rachitismo sono sufficienti piccole quantità di raggi UV Falso Vero I danni dell’esposizione solare sono solo temporanei e si riparano spontaneamente Anche ustioni superficiali facilmente guaribili lasciano un danno nel tempo Falso Vero I tumori della pelle sono aumentati negli ultimi anni perché “il sole è cambiato” E’ cambiato invece il nostro comportamento, ci esponiamo di più al sole Falso Vero Le creme solari sono la migliore protezione contro il sole Gli schermanti solari hanno efficacia limitata per cui bisogna comunque usare le altre precauzioni Falso Vero Falso Non ci si scotta durante la settimana bianca Non ci si scotta nelle giornate nuvolose Non ci si scotta in acqua L’abbronzatura del lettino solare protegge da scottature da esposizione al sole I responsabili delle scottature sono i raggi UVB, mentre le lampade solari emettono prevalentemente UVA Secondo i produttori americani di lettini solari I lettini solari stimolano la produzione di vit.D La sintesi di vit. D è mediata dalle radiazioni UVB, mentre le lampade dei lettini emettono UVA Lettini solari • • • “ Il rischio di melanoma aumenta del 75% in persone che hanno iniziato ad utilizzare regolarmente (una volta al mese) lettini solari prima dei 35 anni di vita” (IARC) Il rischio di tumori cutanei (carcinomi e melanoma) aumenta di oltre il 20% per ogni 10 anni di uso di lettini solari” (Associazione Medici Britannici) Dal 2009 le radiazioni UV emesse dai lettini solari rientrano nei carcinogeni del gruppo 1 Lettini solari • Sono sconsigliate più di 10 applicazioni l’anno • Sono da evitare per fini estetici e in ragazzi al di sotto dei 18 anni Grazie dell’attenzione