> Gruppo AcegasAps < IL CICLO IDRICO INTEGRato Area Saccisica iServizi Supplemento Iniziative per lo Sviluppo Sostenibile NUOVA EDIZIONE 2013 iQuaderni CONTENUTI 3 L'80% del corpo umano è composto d'acqua 4 La quantità d'acqua sul pianeta è sempre la stessa da millenni 6 L'Acquedotto della Saccisica serve oltre 66.000 persone 8 Il ciclo idrico integrato 10 La qualità è garantita da 15 mila controlli l'anno 11 I dati delle analisi dell'acqua consultabili ogni mese on line 12 La depurazione dei reflui a tutela dell'uomo e dell'ambiente 14 L'acqua nel mondo 16 Acqua in bottiglia una scelta poco sostenibile 17 Acqua di rubinetto quattro buoni motivi per berla 18 Consigli per il risparmio e per la sicurezza L'80% DEL CORPO UMANO È COMPOSTO D'ACQUA Il Pianeta blu L’acqua è fonte di vita. Miliardi di anni fa i primi organismi viventi iniziarono a svilupparsi proprio al suo interno, dando inizio a un lunghissimo cammino evolutivo. L'acqua è ovunque intorno e soprattutto dentro di noi. Il corpo umano è composto per circa l’80% da questo elemento, reintegrato quotidianamente attraverso le bevande e i cibi dei quali ci alimentiamo. Anche nella vita dei vegetali l’acqua ha un ruolo imprescindibile. Piante, alberi e foglie traggono il loro nutrimento dalla “fotosintesi clorofilliana”, un sofisticato processo durante il quale, in presenza di luce l’acqua si combina con la CO2 producendo sostanze nutritive e ossigeno vitale per la sopravvivenza del pianeta. Grazie all’acqua l’uomo ha complessivamente migliorato il suo stile di vita. La crescente attenzione dedicata alla qualità dell’acqua ha portato allo sviluppo di sistemi di distribuzione sempre più efficaci e, di conseguenza, al graduale miglioramento dell’igiene personale e dei luoghi nei quali viviamo. Sono state sconfitte così molte malattie, per esempio la malaria, il colera e la febbre tifoidea che in passato hanno rappresentato la causa di morte più diffusa per la popolazione. Dai tempi più remoti l’acqua è stata l’elemento propulsore per lo sviluppo delle attività umane. Non è un caso che le più antiche e importanti civiltà della storia siano sorte in prossimità di grandi fiumi: dalle civiltà mesopotamiche tra il Tigri e l’Eufrate; agli Egiziani e il culto del Nilo; ai Romani che fondarono un impero a partire dalle sponde del Tevere e furono i primi a costruire imponenti acquedotti. Nella corso della storia, l’acqua ha costituito un fattore determinante per lo sviluppo delle attività commerciali e per la nascita della civiltà industriale. Se osserviamo la Terra in una foto satellitare, vediamo predominare le zone blu degli oceani e azzurre dei mari e la grande ragnatela di fiumi e laghi che tagliano i continenti. La presenza di acqua è una caratteristica unica del nostro pianeta: ne sono ricoperti i due terzi della superficie terrestre. L’idrosfera è l'insieme di tutti gli ambienti terrestri dove è presente l’acqua, nei suoi diversi stati: liquido, solido e gassoso. 3 La quantità d'acqua sul pianeta è sempre la stessa da millenni Nel mondo ci sono circa 1.400 milioni di chilometri cubi di acqua che, per intenderci, equivalgono a 2 milioni e 800 mila miliardi di bottigliette da mezzo litro. Si direbbe una quantità davvero enorme, ma dobbiamo considerare che la maggior parte di questa massa di acqua si presenta in natura con caratteristiche chimico-fisiche che non ne consentono l’ immediato utilizzo da parte dell’uomo. Infatti il 96,5% di questa massa di acqua si trova negli oceani e nei mari, quindi è salata; quello che resta è acqua dolce. Ma di questa acqua dolce l’1,74% è intrappolata nei ghiacciai e nelle calotte polari e l’1,7% si trova nelle falde sotterranee. Meno dell’1% del totale di acqua si trova nei fiumi, nei laghi, nell’atmosfera e negli organismi viventi. Considerato che una buona parte evapora per poi tornare sulla Terra sottoforma di pioggia e neve, alla fine resta a disposizione del consumo umano solo una piccola percentuale del totale. Le risorse idriche presenti sul nostro pianeta fanno parte di un sistema chiuso, nel senso che la quantità d’acqua esistente sulla Terra è circa sempre la stessa da millenni: sempre in movimento continua a cambiare stato, da liquido a vapore a ghiaccio e si muove tra atmosfera, superficie terrestre e sottosuolo. Questo fenomeno perenne è il ciclo idrogeologico o “ciclo dell’acqua”. 4 L'Acqua sulla Terra Mari e oceani Ghiacciai Ghiaccio sotterraneo Bacini sotteranei Laghi Umidità del suolo Atmosfera Corsi d'acqua Biosfera Acqua di stagno 96,5000% 1,7400% 0,0220% 1,7000% 0,0130% 0,0010% 0,0010% 0,0002% 0,0001% 0,0008% Il sistema di approvvigionamento consente il rifornimento dell’acqua, che, dopo essere stata trasportata attraverso le tubature, esce dai nostri rubinetti. Per creare questo sistema occorre: Il “ciclo dell’acqua” comincia grazie al sole che riscalda l’acqua sulla superficie terrestre, facendone evaporare nell’aria una parte. Le correnti d’aria ascensionali sollevano il vapore fino agli strati più alti e più freddi dell’atmosfera, dove le goccioline di vapore si condensano formando le nuvole. I venti trasportano le nuvole in giro per il pianeta: nel loro viaggio le particelle di cui sono composte si scontrano, si fondono e infine ricadono sulla Terra sottoforma di pioggia, neve, grandine. 1 trovare in natura una o più fonti, che forniscano acqua della migliore qualità possibile, e in quantità adeguate, durante tutto l’anno; 2 costruire una rete di tubi per il trasporto del liquido dalla fonte naturale alla zona di distribuzione; 3 creare, se non esistono in natura, riserve d’acqua che potranno essere utilizzate in caso di necessità (per esempio in periodi di siccità prolungata); 4 effettuare eventualmente i trattamenti necessari a rendere potabile l’acqua che arriva nei rubinetti; 5 prevenire ogni possibilità di inquinamento dell’acqua in natura o lungo la rete di distribuzione. 5 L'ACQUEDOTTO DELLA SACCISICA Agli inizi degli anni ’60 nacque il Consorzio Acquedotto Valli Piovese, per volontà di 10 comuni che decisero di unificare gli sforzi per garantire a tutte le famiglie l’erogazione di acqua potabile. Fino ad allora solo Piove di Sacco e Pontelongo avevano delle strutture efficienti, Arzergrande e Correzzola stavano intraprendendo i loro primi sforzi, Cona in provincia di Venezia aveva appena un “embrione” di acquedotto. Quarant’anni fa questi comuni siglarono l’accordo con i comuni di Codevigo, Sant’Angelo di Piove, Legnaro, Brugine e Polverara. Gli anni ’70 per il Piovese sono stati quelli della “grande sete”, quando ebbero un notevole impulso i tentativi di garantire un servizio adeguato al maggior numero possibile di utenti. Il problema fu risolto all’inizio degli anni ’80 con interventi radicali: una stazione di prelievo dalla superficie dell’Adige e l’allacciamento all’acquedotto di Padova. La realizzazione di questi importanti interventi ha portato la rete acquedottistica alle attuali dimensioni: oltre 821 km di condotte che riforniscono più di 66 mila abitanti. Il Consorzio Acquedotto Valli Piovese, che nel 1995 è diventato Consorzio del Piovese, ha nuovamente cambiato nome nel 1997 quando è nata APGA, Azienda SERVE OLTRE 66.000 PERSONE Piovese Gestione Acque. A partire dall'ottobre 2007 Apga è stata incorporata nel Gruppo AcegasAps, che è subentrato in tutti i rapporti di fornitura e amministrativi. L’acqua potabile utilizzata quotidianamente dagli abitanti della Saccisica ha origine da due fonti: la centrale di Boscochiaro nel comune di Cavarzere, dove l’acqua arriva da otto pozzi golenali e dalla superficie del fiume Adige, per rifornire i comuni di Cona, Correzzola, Pontelongo e Codevigo; e il punto di collegamento all’acquedotto di Padova situato nel Comune di Saonara, che permette di dissetare i cittadini dei comuni di Brugine, Legnaro, Piove di Sacco, S.Angelo di Piove e Polverara. Al centro del territorio servito, c’è la centrale di Arzergrande dove confluiscono le condotte adduttrici di grosso diametro (250 e 400 mm) che provengono dalla centrale di Boscochiaro e dalla presa di Padova. Qui l’acqua arriva e da qui viene distribuita a tutte le case, scuole, uffici, fabbriche, negozi, etc. allacciati alla rete. Un serbatoio di accumulo della capacità di 5mila metri cubi consente lo stoccaggio di acqua, prevalentemente nelle ore notturne, tale da garantire la costante distribuzione di acqua sopratutto nei momenti di maggiore consumo. IL CICLO IDRICO INTEGRATO L’acqua della rete di Padova, che proviene dalla risorgiva dell'oasi di Villaverla, è immessa direttamente nelle tubature senza alcun trattamento, mentre quella attinta dall’Adige è sottoposta ad alcune lavorazioni prima di essere destinata al consumo. L’approvvigionamento dal fiume avviene secondo due modalità: il prelievo in superficie o attraverso “pozzi golenali” alimentati dal fiume stesso. Dai pozzi golenali sono attinti circa 80 litri al secondo, mentre l’impianto di superficie, entrato in funzione negli anni ’80, contribuisce con altri 100 litri al secondo. L'acqua dei pozzi golenali è più pura in quanto la sabbia assicura una buona azione di filtraggio. Quella proveniente dal fiume, invece, per raggiungere la medesima purezza è immessa in un “flocculatore”, cioè una vasca di decantazione. Successivamente sia l'acqua dei pozzi, sia quella del fiume entrano in filtri a pressione, cioè degli enormi cilindri chiusi ermeticamente e pieni di quarzi, che assicurano un secondo e più energico trattamento. Lungo un percorso di alcuni metri, infatti, il prezioso liquido perde ogni impurità ed è quasi pronto per l’immissione nelle condotte. Resta da fare un’ultima operazione, “la clorazione”, ovvero l’immis- sione di cloro, intervento necessario per disinfettare l’acqua da elementi microbiologici che non vengono neutralizzati nelle precedenti operazioni di filtraggio. A conclusione di questo ciclo AcegasAps è in grado di immettere nella rete un’acqua la cui potabilità è garantita nel rispetto di tutti i parametri stabiliti dalle norme vigenti: l’acqua del rubinetto con cui possiamo dissetarci, cucinare, lavare gli alimenti, e utilizzare per le necessità il cui soddisfacimento è essenziale per la qualità della nostra vita quotidiana. Lo stato di salute dell’acqua che arriva nelle case e l’efficienza della rete sono costantemente verificati tramite gli accurati controlli dei laboratori aziendali e un sofisticato sistema informatico con il quale è possibile individuare in tempo reale ogni possibile anomalia nella distribuzione. Distributori acqua depurata ad uso industriale risollevamenti sollevamenti Trattamento trasporto trasporto Depuratori scarico distribuzione captazione rete fognaria utenze 8 Acquedotto Come comprendiamo analizzando l’origine della parola stessa, che deriva dall’unione dei due termini latini aqua (acqua) e ducere (condurre), è un servizio costituito dalle fasi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile per soddisfare vari scopi: uso potabile, uso irriguo, uso industriale. Fognatura Attraverso un’articolata rete di tubature sotterranee, le acque reflue domestiche e industriali e le acque meteoriche vengono raccolte e convogliate, lontano da insediamenti civili e produttivi, ad appositi impianti di depurazione. Depurazione È l'attività con cui il ciclo idrico si chiude. Convogliate attraverso la rete fognaria, le acque reflue vengono raccolte in collettori che confluiscono negli impianti di depurazione. Qui, mediante adeguati processi chimici, fisici e biologici, vengono trattate per raggiungere gli standard di qualità che ne consentono la reimmissione nell’ambiente (fiumi). Nel 2006 è stato varato il decreto legislativo 152/2006 o Testo Unico Ambientale che, abrogando la legge 36/94 nota come Legge Galli, si pone come obiettivo la salvaguardia dell’acqua attraverso un uso sostenibile di questa preziosa risorsa. Il ciclo inizia dalla fase del prelievo sino all’utilizzo e alla sua depurazione. Al fine di consentire un’effettiva gestione ecologicamente sostenibile della risorsa idrica mediante il superamento della frammentazione delle gestioni locali e per garantire un suo più razionale utilizzo attraverso l’integrazione del ciclo dell’acqua, il Servizio Idrico Integrato costituisce l’insieme dei servizi di prelievo, trasporto ed erogazione dell’acqua all’utente, la gestione dei sistemi fognari e la depurazione delle acque reflue. 9 LA QUALITÀ È GARANTITA da 15 mila controlli l'anno AcegasAps gestisce con attenzione e professionalità tutti gli stadi del ciclo idrico integrato per garantire un servizio di alta qualità. Inoltre, l’acqua potabile erogata è costantemente sottoposta a verifiche quotidiane da parte del Centro Idrico Novoledo, tramite molteplici analisi chimicofisiche e microbiologiche lungo tutto il suo percorso dalla fonte di approvvigionamento al rubinetto. Tra i parametri dei controlli ci sono per esempio il pH, la conducibilità elettrica e la verifica delle sostanze disciolte come il calcio e il ferro, indispensabili alla vita umana. Innanzitutto, è costantemente monitorato lo stato di salute delle falde situate nel nord-vicentino, da cui proviene l’acqua distribuita nei comuni di Brugine, Legnaro, Piove di Sacco, Sant'Angelo di Piove, Polverara e parte dell'acqua distribuita ad Arzergrande. L’acqua distribuita in tutti i Comuni della Saccisica è sottoposta a controlli in tutte le fasi: preliminarmente al prelievo, in fase di prelievo, durante il trasporto, in fase di potabilizzazione e di immissione nella rete acquedottistica cittadina. Infine, ogni settimana vengono prelevati, a rotazione, campioni di acqua erogata su utenze selezionate situate in diversi punti della rete (mense universitarie, ospedali, aziende, etc.), un ulteriore monitoraggio eseguito per garantire la 10 purezza e la conformità di legge dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. In totale, la bontà dell’acqua distribuita è garantita da 15.000 analisi all’anno, un numero che supera abbondantemente lo standard minimo di controlli previsti dalla legge (D.Lgs.31/01). L’acqua che esce dai rubinetti è classificata come oligominerale: può avere effetti diuretici ed è indicata per le diete povere di sodio I DATI DELLE ANALISI DELL'ACQUA CONSULTABILI OGNI MESE ON LINE Le analisi condotte nel laboratorio chimico del Centro Idrico di Novoledo in provincia di Vicenza, permettono di garantire la conformità ai parametri previsti dalla legge. Tutti i controlli sono concordati con le rispettive Usl. AcegasAps, attraverso la sistematicità di questi controlli, offre ai cittadini una garanzia di assoluta qualità. L'acqua, in base alla sua durezza, può essere definita come “Acqua di medio-bassa durezza”, mentre in relazione alle particolarità batteriologiche è da considerarsi microbiologicamente pura. I dati sulla qualità dell’acqua erogata sono consultabili anche sul sito web del Gruppo AcegasAps. L'acqua che beviamo Parametri chimico - fisici u.m. Torbidità pH Conduc. elettr. a 20°C Residuo fisso a 180°C Durezza totale Ossidabilità Ammoniaca Nitriti Cloro residuo lib. Sodio Potassio Calcio Magnesio Ferro Manganese Rame Cloruri Solfati Nitrati Fluoruri NTU U.pH μS/cm mg/l °F mg/l (02) mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l μg/l μg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l Brugine, Legnaro, Cona, Correzzola, Piove di Sacco, S. Angelo Pontelongo e Codevigo di Piove e Polverara 0,3 7,4 450 310 27 <0,5 <0,05 <0,02 0,15 4 1 68 23,5 9 <1 <0,1 9 16 16 <0,1 0,6 7,7 295 195 15,1 <0,5 <0,05 <0,02 0,2 7 2 46,7 8,9 9 <1 <0,1 11 30 4 <0,1 Arzergrande 0,5 7,6 350 235 18,8 <0,5 <0,05 <0,02 0,2 7 2 48 6,7 23 1 <0,1 12 36 7 <0,1 Valori di parametri 1 6,5-9,5 2500 1500 15-50 5 0,5 0,5 0,2 200 200 50 1 250 250 50 1,5 dati medi 1° trimestre 2012 11 La depurazione dei reflui a tutela di uomo e ambiente 2,6 miliardi All’inizio del ‘900, quando le abitazioni in molte zone d’Italia erano sprovviste di acqua corrente e di scarichi fognari, i casi di morte per malaria o per altre malattie legati alla scarsa igiene, erano numerosi. Oggi i liquami sono raccolti, depurati, e lavorati in appositi impianti che hanno eliminato le gravi malattie infettive ed evitano il disperdersi di cattivi odori. Nelle zone dove ancora manca un impianto per il trattamento dei reflui, sono in funzione le cosiddette “fosse biologiche”. Si tratta di costruzioni interrate in prossimità delle abitazioni, proporzionate al numero degli abitanti che devono servire: sono realizzate con mattoni, calcestruzzo, ma possono essere anche di metallo (cisterna). Le deiezioni e le acque che provengono dai sanitari presenti nelle abitazioni, fabbriche, negozi, ecc., dove non sono presenti le fosse biologiche o le cisterne, finiscono nei terreni circostanti. Questa 12 soluzione è vietata in presenza di insediamenti consistenti, allo scopo di evitare gravi problemi per la salute dell’uomo. Anche se nessuna tecnica depurativa consente di eliminare completamente i fenomeni di inquinamento, i trattamenti applicati ai reflui riducono la concentrazione degli stessi nel rispetto dei limiti imposti dalla legge. Gli inquinanti presenti nelle acque reflue urbane sono soprattutto sostanze organiche: oli, grassi, proteine, carboidrati e batteri. Per la depurazione delle acque utilizzate nei processi industriali non esiste una tipologia fissa di impianti, poiché questi variano secondo il tipo di inquinanti presenti negli scarichi. Le acque meteoriche che defluiscono nei tombini e quelle degli scarichi domestici, attraverso le tubazioni sotterranee della rete fognaria cittadina, giungono agli impianti di trattamento. di persone al mondo non hanno ancora accesso agli impianti igienicosanitari di base. L' Ordine Mondiale della Sanità e Unicef hanno stabilito un obiettivo di sviluppo del millennio: dimezzare, entro il 2015, il numero di persone prive di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari di base. Nonostante dal 1990 al 2008, 1.3 miliardi di persone abbiano guadagnato l’accesso a impianti igienicosanitari adeguati, questi risultati non sono ancora sufficienti per raggiungere l’obiettivo di sviluppo del millennio. I paesi dell’ Asia meridionale e dell’Africa sub-sahariana sono le regioni dove meno della metà della popolazione ha accesso agli impianti igienico-sanitari di base. Il depuratore più importante della Saccisica è quello di Codevigo, che ogni anno tratta 3.500.000 mc di materiale fognario. Altri cinque depuratori sono in servizio a Civè, Concadalbero, Pontelongo, Pegolotte di Cona e Villa del Bosco. Il processo di depurazione inizia con la sgrigliatura che permette di isolare, all’interno di un compattatore, la frazione solida poi depositata in appositi cassoni e avviata allo smaltimento. Dopo avere attraversato una seconda griglia dalle maglie più strette, un sistema di pompaggio fa defluire il liquame in una grande vasca di pretrattamento, dove i residui sabbiosi e oleosi possono essere agevolmente rimossi dal momento che, i primi, si depositano sul fondo, mentre i secondi, galleggiano in superficie non essendo solubili. L’immissione di ossigeno nell’impianto di trattamento garantisce la proliferazione dei batteri e la sospensione omogenea delle particelle organiche. A questo punto, attraverso i processi di nitrificazione e denitrificazione a fanghi attivi, inizia il trattamento biologico dei liquidi fognari. In pratica, all’interno di un bacino artificiale, si riproducono le caratteristiche dell’ecosistema naturale, formato da colonie di batteri a forma di fiocchi gelatinosi che “divorano” la materia organica inquinante presente nel liquame. I microrganismi trasformano le sostanze inquinanti in elementi assolutamente innocui (anidride carbonica e acqua) che generano, come prodotti di scarto, i fanghi. Nell’ultimo bacino, chiamato sedimentatore, i fanghi attivi decantano sul fondo, mentre l’acqua ormai depurata defluisce mediante condotte nei canali di scolo destinati a sfociare, lontano dai centri abitati, nei fiumi. I fanghi che si accumulano sul fondo sono detti di “ricolloco”. Alla fine il fango raffreddato e ormai privo di batteri, è disidratato in grandi centrifughe, in modo da perdere parte della componente liquida e poter essere impiegato come concime in agricoltura. Nel caso dell’impianto di depurazione di Codevigo, una parte dei fanghi è immessa nel reattore biologico. La frazione restante, invece, è riscaldata e avviata a un processo di digestione anaerobica, dal quale si origina il biogas, sfruttato per la produzione di energia elettrica. Nel 2011 l’impianto ha prodotto 292.000 KWh di energia. 13 L'acqua nel mondo L’ acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi, una fonte di vita insostituibile, senza la quale non è possibile attuare alcuna forma di sviluppo economico. è un bene comune dell’umanità, per questo motivo l’accesso all’acqua potabile dovrebbe costituire un diritto fondamentale dell’uomo. Nella realtà, invece, questo diritto non è ancora Nel settembre del 2000 tutti universalmente riconosciuto, poiché la distrii 191 stati membri dell’ONU buzione di acqua nel mondo è estremamenhanno firmato la Dichiarazione te disuguale: l’89% dell’acqua disponibile del Millennio delle Nazioni Unite, è consumato dall’11% degli abitanti della impegnandosi a raggiungere Terra. entro il 2015, 8 Obiettivi di Un quinto della popolazione mondiale, Sviluppo del Millennio. circa 1,2 miliardi di persone, beve acqua Il 7° obiettivo stabilito è non sicura, non avendo accesso agevole “garantire la sostenibilità e a prezzo accettabile all’acqua potabile. ambientale”: per il suo Le percentuali più basse di accesso a fonraggiungimento sono stati ti di acqua potabile si registrano nell’Afriindividuati vari punti, fra cui la ca sub sahariana (64% degli abitanti non necessità di “ridurre della metà ha accesso) e nella penisola arabica (63%). la percentuale di popolazione Nelle nostre case per usare acqua potabile senza un accesso sostenibile buona e sana basta aprire il rubinetto, non all’acqua potabile e agli impianti è così per un quarto degli abitanti della igienici di base”. Terra, che vivono in paesi in via di sviluppo, dove la scarsità di questo elemento vitale è dovuta all’assenza di infrastrutture adeguate per la sua captazione (da bacini acquiferi e fiumi) e potabilizzazione. Si calcola che 2.600 milioni di persone -il 42% della popolazione mondiale- non dispongano nelle proprie abitazioni di acqua corrente. Il ricorso all’uso di acqua di cattiva qualità contribuisce ad aumentare il rischio di diffusione di malattie endemiche come dissenteria, colera, tifo, malaria. Ogni anno muoiono 10 mila persone per malattie legate alla mancanza di acqua o al consumo di liquidi contaminati. (fonti: Forum mondiale sull’acqua Istanbul 2009 – OMS – Unicef ) 14 I più fortunati sono gli abitanti dell’Islanda, ciascuno ha a sua disposizione 605 mila metri cubi all’anno di acqua potabile, cioè 1 milione 657 mila litri al giorno L’ Come si consuma l’acqua nel mondo agricoltura70% industria22% domestico08% Quanto basta? ONU e il Consiglio mondiale dell’acqua hanno dichiarato che “il diritto minimo di acqua” è di 40 litri al giorno a persona, che costituiscono la quantità minima necessaria che consente di lavarsi, indossare vestiti puliti, cucinare e abitare in una casa pulita. A giudicare dalla quantità media d’acqua che vi si consuma, sembra paradossale affermare che l’acqua costituisca una risorsa ugualmente vitale in tutti i paesi del mondo: un americano consuma 5.500 litri al giorno, un europeo 2.700, un giordano 270 e un africano 10. In Italia, solo per le necessità domestiche, in media ogni abitante consuma circa 240 litri di acqua, di questi è stato stimato che il 30% serva per bagno e doccia, il 30% per WC e pulizia domestica, il 12% per il lavaggio della biancheria, il 10% per lavare le stoviglie, il 6% per cucinare, il 6% per giardinaggio e lavaggio auto, l’1% per bere, il 5% per altri usi. 15 ACQUA IN BOTTIGLIA una scelta poco sostenibile Avete notato? Sono molto rare le occasioni in cui in un ristorante o in una pizzeria ci viene offerta l’acqua di rubinetto. A torto, perchè l’acqua che sgorga dal rubinetto è buona, è garantita, è molto meno costosa e non ha nulla da invidiare all’acqua in bottiglia. Eppure ben l’88,6% degli italiani preferisce andarla a comprare. Siamo tra i più grandi consumatori di acqua in bottiglia al mondo e a livello europeo deteniamo il primato. Nel 2010 abbiamo consumato in media 196 litri a testa di acqua in bottiglia. Un dato in costante aumento: si stima che dal 1980 a oggi, il consumo di acqua in bottiglia in Italia sia aumentato del 310%. Nonostante la fortuna di poter bere acqua buona e sana comodamente dal rubinetto di casa, nei negozi italiani possiamo scegliere fra ben 321 marche differenti di acqua in bottiglia. CONSUMO ANNUO ACQUA IN BOTTIGLIA PAESI Litri pro-capite Emirati Arabi Uniti 260 Messico 205 Italia 196 Belgio-Lussemburgo 149,7 Francia 135,6 Germania 126,2 Spagna 120 Libano 111 U.S.A. 111 Ungheria 108 Nel 2007 nel mondo sono stati consumati circa 189 miliardi di litri di acqua in bottiglia – con un incremento del 7,6% rispetto al 2002 – dovuto soprattutto alla crescente domanda dei Paesi di nuova industrializzazione come Messico, Brasile e Cina 16 ollata E’ più contr qua di rubinetto sono c ontrolli sull’a erenti e Ic diff a normative d ti ta n e m la sull’acrego uelli previsti q a o tt e sp ri più rigide lia. qua in bottig a da qua distribuit c ’a ll e d tà li alisi a La qu da 15.000 an ta ti n ra a g è AcegasAps all’anno. Si producono meno rifiuti Gli imballaggi e le bottiglie contribuiscono sensibilmente ad aumentare la quantità di rifiuti prodotti, soprattutto plastica (PET), che stanno soffocando il Pianeta.130 litri di acqua imbottigliata producono circa 4 chili di rifiuti. ACQUA DI RUBINETTO quattro buoni motivi per berla Si riduce l’inquin amento o delle confezioni La fase del trasport n poco sulla qualità d’acqua influisce no no le bottiglie percorro dell’aria, visto che strada prima di arrimolti chilometri su lo vole, viaggiando so vare sulle nostre ta le su ferrovia. per il 18% del tota Si spende di meno Un litro d’acqua di rubin etto ha un costo infinitamente inferiore ris petto a un litro di minerale in bottiglia: da 300 a 1.000 volte di meno! Acquistando l’acqua imbo ttigliata si pagano anche i costi dell’im ballaggio, del trasporto e della pubblic ità. 17 Consigli per il risparmio e la sicurezza Evitiamo di lasciar scorrere l’acqua quando ci laviamo i denti. Per un risciacquo della bocca bastano pochi sorsi. Eviteremo di sprecare inutilmente fino a 2.500 litri. Per lavare le verdure è meglio lasciarle a mollo anziché usare l’acqua corrente: si ottengono risultati altrettanto buoni e si spreca meno acqua. Durante l’inverno controllare i contatori esterni: il freddo li può danneggiare. Un rubinetto che gocciola può sprecare sino a 50 litri di acqua al giorno. Accertare che non ci siano perdite invisibili: basta chiudere tutti i rubinetti e controllare che il contatore non giri a vuoto. Non gettare assolutamente nel water pannolini, buste di plastica e qualsiasi altro materiale diverso dalla carta igienica. Per fare una doccia si utilizzano mediamente 20 litri d’acqua mentre per il bagno ce ne vogliono 150. Quando utilizzi lo sciacquone, non sprecare più acqua di quanta effettivamente serva. iQuaderni Speciale de iServizi Testi di Marco Gerometta e Chiara Crestani Fotografie e grafica di Damiano Rotondi Vignette di Marco Frison iServizi Registrazione al Tribunale di Padova n. 1738 del 18.4.2001 Direttore responsabile Maurizio Stefani Editore AcegasAps SpA Trieste Ristampa dicembre 2012 Stampa Grafiche Gemma - Camposampiero PD AcegasAps Sede Legale e Direzione Generale Via del Teatro, 5 34123 Trieste T +39 040.7793111 F +39 040.7793427 Iwww.acegas-aps.it [email protected] Uffici Amministrativi, Reti e Impianti di Padova Corso Stati Uniti, 5/A 35127 Padova T +39 049.8280511 F +39 049.8701541 [email protected]