Microbiologia e Microbiologia Clinica • Giulia Morace, – [email protected] - tel 02-50323240 – Polo Universitario San Paolo – Blocco C, 8°piano • L esame consisterà in due domande a risposta aperta e 10 quiz e riguarderà gli argomenti riportati nel programma Microbiologia e Microbiologia Clinica • studia nei suoi vari aspetti (biologici, molecolari e fisiologici) gli agenti infettivi • studia le interazioni patologiche e non tra agenti infettivi e esseri umani • perviene ad una diagnosi eziologica di infezione individuando l agente responsabile • differenzia gli agenti infettivi in virus , batteri (Monera), funghi, parassiti (protozoi e metazoi) Microbiologia Medica • • • • Batteriologia Micologia Parassitologia Virologia • • • • • (Immunologia) (Patologia Generale) (Malattie Infettive) (Farmacologia) Qualsiasi disciplina medica o chirurgica che abbia problemi correlati alle infezioni Monera Organismi unicellulari procarioti a riproduzione asessuata, chemiosintetici, autotrofi od eterotrofi Batteri patogeni (ambientali o clinici) EUBATTERI Batteri ambientali ARCHAEA Protisti Organismi unicellulari eucarioti a riproduzione sessuata e/o asessuata, eterotrofi o fototrofi (Protozoi ed alghe) Funghi Organismi unicellulari o pluricellulari, senza differenziazione tessutale, a riproduzione sessuata e/o asessuata, eterotrofi (Funghi macroscopici e microscopici) Metazoi Organismi pluricellulari, nei quali le funzioni vitali avvengono in strutture cellulari organizzate in tessuti e organi I Virus • • • • • Strutture viventi subcellulari Parassiti endocellulari obbligati Possiedono un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA) Hanno dimensioni piccolissime (sono filtrabili) Possiedono un involucro proteico (capside) e, a volte, un involucro lipoproteico (pericapside o peplos) • Presentano in superficie strutture proteiche (antirecettori) che si attaccano a specifici recettori della cellula bersaglio Modalità di contagio • • • • Ingestione di alimenti e bevande contaminati Inalazione dall ambiente aereo Contagio interumano (sessuale) Inoculazione diretta (Punture di insetti, Morsi di animali, Trasfusioni) • Penetrazione traumatica da terriccio, arbusti spinosi (Ferite lacero-contuse) I microrganismi possono: Penetrare nel nostro organismo ed instaurare uno stato di parassitismo Simbiosi Colonizzazione Commensalismo Patogenicità/Infezione Infezione Nessuna sintomatologia Sintomatologia/Malattia Provocare uno stato morboso senza vita parassitaria attraverso la produzione di sostanze tossiche che contaminano gli alimenti Infezione Colonizzazione Patogenicità/Infezione La probabilità che l infezione si verifichi dipende: Patogenicità/Virulenza del microrganismo x Numero microrganismi Resistenza dell’individuo La patogenicità di un microrganismo si esplica attraverso: Adesività Legame specifico tra alcune strutture superficiali del microrganismo e determinati siti recettoriali delle cellule dell ospite Produzione di Enzimi extracellulari in grado di favorire la penetrazione dei microrganismi attraverso la demolizione dei tessuti parassitati La patogenicità di un microrganismo si esplica attraverso: Inibizione della fagocitosi Strutture cellulari (es. capsula) o sostanze microbiche secrete che impediscono l attacco dei fagociti Produzione di Veleni microbici, generalmente di natura proteica, che causano danni tessutali, a volte mortali, nell uomo e negli animali Difese contro le infezioni FATTORI DELL OSPITE Sesso – Razza – Età – Genetica BARRIERE FISICHE Cute – Epitelio vibratile – Secrezioni – Movimenti peristaltici, etc IMMUNITA ASPECIFICA: • FAGOCITOSI • CELLULE CITOTOSSICHE • PROTEINE SERICHE (Transferrina) IMMUNITA SPECIFICA: • UMORALE • CELLULO-MEDIATA Difese contro le infezioni • Uso di sostanze ad attività antimicrobica in grado di contrastare la riproduzione dell agente patogeno • Possono essere naturali (prodotte da altri microrganismi o esseri viventi) o di sintesi • Possono avere effetto statico o letale • Uso di sostanze ad attività antivirale in grado di bloccare la replicazione virale Lotta contro i Parassiti • Contro i vettori (insetticidi, bonifiche, edilizia, ambiente); • Lotta contro i serbatoi (animali domestici, roditori); • Educazione sanitaria (istruzione, strutture, comunicazione); • Prevenzione (vaccinazione, profilassi farmacologica) Lotta contro gli agenti infettivi • Agenti fisici [calore secco, calore umido, filtrazione, ultrasuoni, radiazioni (raggi UV, raggi gamma)] • Agenti chimici (alcoli, fenoli, ioni di metalli pesanti, sostanze ossidanti o alchilanti, detergenti anionici o cationici) per Ottenere Sterilizzazione – Disinfezione - Asepsi Lotta contro gli agenti infettivi • Sterilizzazione completa assenza di agenti infettivi comprese le forme più resistenti (spore, micobatteri) • Disinfezione distruzione variabile – dipende dal potere del disinfettante (alto, medio o basso) – di agenti infettivi patogeni, ma non di spore • Asepsi riduzione del numero di agenti infettivi presenti sulla cute umana La cellula batterica • • • • Non presenta membrana nucleare Ha un unico cromosoma circolare La membrana cellulare è priva di steroli I ribosomi hanno costante di sedimentazione 70S con – subunità 30S (16S rRNA) – 50S (5S e 23S rRNA) Patogenicità nei batteri • Adesività – Generalmente rappresentata da particolari strutture cellulari (fimbrie) per i batteri Gram-neg che si legano a siti recettoriali (glicoproteine) delle cellule epiteliali delle mucose, oppure dalla componente polisaccaridica della parete cellulare • Enzimi – Ialuronidasi idrolizza l acido ialuronico del tessuto connettivo; Coagulasi trasforma il fibrinogeno in fibrina proteggendo il batterio dal sistema immunitario; Chinasi; Proteasi; Lipasi; DNAsi Patogenicità nei batteri Capsula Struttura cellulare mucopolisaccaridica protegge il batterio dall’attacco delle cellule fagocitarie (macrofagi tessutali e/o del sangue) deputate all’ingestione e digestione dei microrganismi Tossine Veleni microbici distinti in Endotossina ed Esotossine Endotossina • Esclusiva dei batteri Gram negativi, è rappresentata dal lipolisaccaride (Lipide A = porzione tossica) della membrana esterna • Termostabile, è scarsamente immunogena, si libera per lisi della cellula batterica ed ha effetto pirogeno (febbre). • Stimola la produzione di TNF ed interleuchina-1, che in elevate concentrazioni causano aumento della permeabilità vascolare, vasodilatazione, ipotensione e shock emodinamico (shock tossico). Esotossine • Citolitiche provocano la lisi della cellula bersaglio attraverso la disorganizzazione della membrana cellulare per solubilizzazione delle componenti lipidiche e proteiche (emolisine, fosfolipasi, tossina epidermolitica). Generalmente monomeriche. • Inibenti la sintesi proteica, inibiscono la sintesi proteica della cellula ospite mediante ADP-ribosilazione di EF-2 (difterica, tossina A P.aeruginosa) oppure mediante attività catalitica N-glicosidasica sull RNA ribosomiale 28S (tossina di Shiga o simili). Solitamente dimeriche, si legano irreversibilmente alla cellula mediante interazione tra un recettore specifico della cellula e il frammento B della tossina, mentre il frammento A costituisce la frazione tossica. Esotossine • Alteranti del contenuto intracellulare di AMP-c, distinte in quelle, ad attività ADP-ribosilante (tossina colerica, LT di E. coli, pertossica), che regolano il contenuto di AMP-c, ed in quelle, ad attività adenilato-ciclasica intrinseca (ciclolisina di B. pertussis e EF di B. anthracis), che sintetizzano autonomamente AMP-c. • Superantigeni , tossine generalmente monomeriche caratterizzate dalla capacità di attivare in modo non specifico i linfociti T, legandosi sia direttamente sia alle cellule di classe MHCII. L attivazione provoca il rilascio di IL-1, IL-2, TNF-α e Interferon γ, coinvolti nella patogenesi dello shock (SPE, enterotossine stafilococciche, TSST-1) Esotossine • Enterotossiche, gruppo piuttosto eterogeneo di tossine che esplicano la loro azione a livello della mucosa intestinale causando diarrea e vomito. La gravità è strettamente dipendente dal tipo di enterotossina coinvolta e dal suo meccanismo d azione. • Neurotrope, agiscono a livello del sistema nervoso interferendo con la trasmissione degli impulsi nervosi. La tossina tetanica blocca il rilascio dei neurotrasmettitori a livello inibitorio della contrazione muscolare (paralisi spastica), quella botulinica impedisce il rilascio di acetilcolina dalle sinapsi colinergiche periferiche (paralisi flaccida) Crescita batterica Un terreno base per la coltura dei batteri DEVE avere come costituenti essenziali: sostanze azotate e saccaridiche (peptone [digerito enzimatico di carne], estratto di carne, zuccheri, sali) e DEVE essere tamponato per avere un pH neutro. I terreni liquidi (brodi) possono essere resi solidi m e d i a n t e l a g g i u n t a d i a g a r, u n a s o s t a n z a metabolicamente inerte che gelifica al di sotto dei 45°C. Classificazione Suddivisione in gruppi minori sulla base di affinità sempre maggiori ü Regno ü Classe ü Ordine ü Famiglia: generi correlati ü Genere: specie correlate ü Specie: Insieme di individui con caratteri comuni Ceppo: clone microbico I batteri sono classificati in base a: • Colorazione di Gram (forma, disposizione, etc); • Profili metabolici (utilizzazione differenziale di carboidrati e sostanze azotate, etc), • Profili strutturali (acidi grassi, carboidrati, capsula, etc), • A n a l i s i m o l e c o l a r e ( c o n t e n u t o G + C , ibridizzazione DNA-DNA, sequenziamento [16S rRNA], etc). Proprietà generali dei Virus • Sono piccoli conservano la loro infettività anche dopo filtrazione • Sono parassiti endocellulari obbligati dipendono totalmente dalla cellula ospite (eucariota o procariota) per la loro esistenza e duplicazione • Presentano un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA), depositario dell informazione genetica per la produzione delle proteine strutturali virali e di altre che servono ad alterare le funzioni della cellula ospite Proprietà generali dei Virus • Hanno un componente superficiale di natura proteica (antirecettore), che permette l attacco alla superficie delle cellule bersaglio, che, a loro volta, presentano una struttura complementare (recettore) • Strutturalmente sono composti da: – acido nucleico (genoma virale), capside (involucro proteico), il cui insieme è detto nucleocapside. – Alcuni virus possiedono un involucro lipoproteico (pericapside o peplos) provvisto di microfilamenti esterni (peplomeri) Infezione virale I virus penetrano nell ospite umano per Trasmissione orizzontale • Contatto diretto (rapporti sessuali, bacio, sangue, etc) • Via oro-fecale (ingestione di acqua o alimenti contaminati) • Via aerogena (aerosol di goccioline) • Morsi di animali o punture di insetti infettati dal virus Trasmissione verticale • Attraverso la placenta dalla madre al feto • Durante il parto naturale, durante l’allattamento Una volta penetrato, il virus utilizza l apparato cellulare dell ospite per moltiplicarsi Fasi del ciclo replicativo virale Adsorbimento Attacco del virione alla cellula ospite attraverso legame antirecettore/recettore. La specificità del legame spiega il tropismo per particolari cellule dell ospite Penetrazione Ingresso del genoma virale, a volte di altri componenti (capside, enzimi), nella cellula per fusione o endocitosi Spoliazione Fase endocellulare, in cui per idrolisi delle proteine virali si ha esposizione dell acido nucleico virale, che prende il controllo del metabolismo cellulare Fasi del ciclo replicativo virale Replicazione = Sintesi delle varie componenti virali, in cui un ruolo importante è svolto dalle proteine virali distinte in: • Inibenti o attivanti biosintesi cellulari • Regolatrici dell espressione del genoma virale • Coinvolte nella trascrizione e replicazione del genoma virale • Strutturali del virione • Assemblaggio Costruzione della particella virale (virione) e sua liberazione per esocitosi o lisi cellulare Infezione virale • Infezioni latenti (sorta di parassitismo controllato) in cui il genoma virale non è attivo per il ciclo replicativo • Infezioni persistenti (sorta di parassitismo controllato) in cui il genoma virale produce antigeni e, a volte, anche virioni • Trasformazione (cellule infettate indotte ad un attiva proliferazione) ad opera di virus oncogeni Vaccini utilizzati per la prevenzione di malattie virali VIVI (attenuati) UCCISI Adenovirus Influenza Morbillo Parotite Poliomielite (Sabin) Rosolia Febbre gialla Influenza FRAZIONI Epatite B (HbsAg ricombinante) Poliomielite (Salk) Influenza (HAAg e NAAg) Rabbia Funghi Organismi unicellulari o pluricellulari, senza differenziazione tessutale, a riproduzione sessuata e/o asessuata, eterotrofi (Funghi macroscopici e microscopici) Funghi - Caratteristiche La parete cellulare rappresenta la principale caratteristica della cellula fungina ed è costituita da: Ø CHITINA polimero di N-acetil glucosamina con legami β 1-4; Ø CHITOSANO polimero di D-glucosamina con legami β 1-4; Ø GLUCANI polimeri di D-glucoso con conformazione β 1-3 e β 1-6, in alcuni funghi in conformazione α; Ø MANNANI polimeri di D-mannoso; Ø LIPIDI e PROTEINE Modalità di Infezione fungina v Inalazione v Impianto traumatico v Da lieviti endogeni v Raro il contagio interumano Funghi - Patogenicità ü Adesività ü Attività enzimatica ü Sostanze tossiche ü Strutture cellulari ü Pleomorfismo • Dimorfismo mediato dalla temperatura Funghi - Micosi La maggior parte dei funghi patogeni per l’uomo sono da considerare Patogeni opportunisti, cioè in grado di provocare uno stato patologico solo in un individuo debilitato. Tra le centinaia di migliaia di funghi presenti solo qualche centinaio di specie può essere causa di infezioni umane. Le infezioni fungine sono dette micosi. Fattori di rischio per infezioni fungine Ø Estreme età della vita Ø Disordini ormonali Ø Terapie antibatteriche prolungate Ø Neoplasie Ø Compromissione del sistema immunitario Ø Abbattimento delle barriere geografiche Ø Hobbies Protisti Organismi unicellulari eucarioti a riproduzione sessuata e/o asessuata, eterotrofi o fototrofi (Protozoi ed alghe) Metazoi Organismi pluricellulari, nei quali le funzioni vitali avvengono in strutture cellulari organizzate in tessuti e organi Modalità di trasmissione dei parassiti Ø Circuito oro-fecale ü il parassita è ingerito dall ospite (forme cistiche dei protozoi) (uova, cisticerchi, cisti, larve, etc dei metazoi) Ø Tramite artropode vettore ü Il parassita (per lo più protozoi) è trasmesso dall insetto vettore (zanzare, pappataci, mosche, cimici) durante il pasto ematico Ø Penetrazione diretta del parassita ü esclusiva di alcuni elminti Meccanismi patogenetici delle parassitosi Ø PRODOTTI TOSSICI (enzimi idrolitici, endotossine, cataboliti dell indolo) Ø DANNO TESSUTALE (blocco di organi interni, atrofia da pressione, migrazione attraverso i tessuti) Ø IMMUNOPATOLOGIA (mimetismo antigenico ipersensibilità, autoimmunità, metaplasia, enteropatie associate a perdita di proteine) Diagnosi microbiologica d’infezione • Lo scopo è quello di definire l’eziologia di uno stato infettivo • L’agente individuato deve correlare con il quadro clinico ed anamnestico (sospetto clinico) • L’approccio diagnostico deve tener conto delle peculiari caratteristiche degli agenti infettivi – Batteri, Funghi, Protozoi e Virus – Parassiti (metazoi) Principi di diagnosi d infezione Diagnosi diretta Evidenziare nella sua integrità fisica l’agente eziologico o sue molecole Diagnosi indiretta Evidenziare tramite ricerca anticorpale traccia dell’incontro con un determinato agente eziologico Principi di diagnosi d’infezione Diagnosi diretta Osservazione microscopica diretta Batteri, funghi, parassiti, (virus) Esame colturale Batteri, funghi, alcuni protozoi, (virus) Saggi in vitro delle sostanze antiinfettive Ricerca di antigeni circolanti Batteri, funghi, alcuni protozoi, (virus) Amplificazione degli acidi nucleici Batteri, funghi, alcuni protozoi, (virus) Ricerca di prodotti metabolici Principi di diagnosi d’infezione Diagnosi indiretta Ø Sierologia (anticorpi) Batteri, funghi, protozoi, virus Ø Marker aspecifici di infezione enzimi (transaminasi) Infezioni ospedaliere o nosocomiali e associate ad assistenza sanitaria • Infezioni ospedaliere o nosocomiali – Si definiscono tali le infezioni insorte nel corso del ricovero ospedaliero non manifeste clinicamente o in incubazione all ammissione – Anche le infezioni insorte dopo la dimissione sono considerate ospedaliere, se i microrganismi si ritengono acquisiti nel corso del ricovero • Infezioni associate ad ambienti sanitari – Si definiscono tali (Health care associated infections) le infezioni acquisite durante un trattamento per altre condizioni patologiche • Infezioni comunitarie – Si definiscono tali le infezioni già clinicamente manifeste o in incubazione al momento del ricovero Infezioni più frequenti • Le infezioni dell apparato urinario, pur importanti, non hanno, fortunatamente, un elevato indice di mortalità • Le polmoniti, le ferite chirurgiche profonde e le infezioni a carico del torrente circolatorio (spesso correlabili all uso di cateteri) sono causa delle maggior parte delle malattie e delle morti nei pazienti ospedalizzati Infezioni • La frequenza di infezione nei diversi siti anatomici e il tipo di infezione variano a seconda della tipologia del reparto, e la frequenza dei patogeni differisce in funzione del sito • I reparti di terapia intensiva sono a maggior rischio • Il problema principale è costituito dalle resistenze antimicrobiche emergenti fra i patogeni responsabili di infezioni nosocomiali Stafilococchi Ø Cocchi gram positivi, capsulati, asporigeni, aerobianaerobi facoltativi, alofili, catalasi positivi, con disposizione a grappolo; Ø Tra i maggiori rappresentanti dei microrganismi residenti (cute, mucose delle prime vie aeree) • Staphyloccocus aureus • Stafilococchi coagulasi negativi Staphyloccocus aureus Caratteri di patogenicità Ø Esotossine (emolisine α, β, γ, δ, leucocidina, enterotossine A-E, tossina dello shock tossico [TSST-1], tossina epidermolitica) Ø Esoenzimi (coagulasi, ialuronidasi, proteasi, lipasi varie, stafilochinasi, DNAasi) Ø Antigeni (capsula e proteina A) Staphyloccocus aureus infezioni tossiche acute ü Sindrome della cute ustionata, ü Intossicazione alimentare, ü Sindrome da shock tossico Staphyloccocus aureus frequente causa di infezioni opportunistiche ospedaliere e comunitarie ü Polmoniti, ü Endocarditi, ü Setticemie, ü Meningiti ü Osteomieliti ü Ascessi ü Artrite settica ü Foruncoli, favi Stafilococchi coagulasi negativi • Responsabili di infezioni delle vie urinarie, endocarditi, setticemie in pazienti immunocompromessi; • Sono causa di infezioni nosocomiali; • L a s p e c i e d i p i ù f r e q u e n t e i s o l a m e n t o è Staphylococcus epidermidis; • Staphylococcus saprophyticus è fra i più frequenti agenti di infezioni urinarie. Streptococchi Ø Cocchi gram positivi, capsulati, asporigeni, anaerobi facoltativi, catalasi negativi, con disposizione a catena o a coppia; Ø L uomo è il serbatoio naturale degli streptococchi e, quindi, la più importante fonte di infezione Ø S treptococcus pyogenes, S. pneumoniae, S. agalactiae, Enterococchi, Streptococchi orali Streptococchi La classificazione degli streptococchi si basa: • sull osservazione dell emolisi prodotta su piastre di agar sangue (α, β, γ): – l emolisi di tipo α è incompleta, – quella di tipo β è completa, – mentre nessuna emolisi viene definita di tipo γ • sulla diversità antigenica (gruppi di Lancefield) del polisaccaride C • su caratteristiche metaboliche, ad esempio la capacità di fermentare determinati zuccheri. Streptococchi L azione patogena si esplica attraverso: • Strutture batteriche (capsula, proteine fibrillari) • tossine (emolisine, tossine eritrogeniche) • Esoenzimi (ialuronidasi, proteasi, lipasi) Streptococchi responsabili di infezioni umane • Classificabili secondo Lancefield – Gruppi A, B (emolisi β) e D (emolisi α o γ), i più importanti – Gruppi C, G ed F, rari • Non classificabili secondo Lancefield – S. pneumoniae – Streptococchi viridanti Neisseria Ø Il genere è rappresentato da cocchi Gram negativi, aerobianaerobi facoltativi, capsulati, asporigeni, ossidasi positivi, catalasi positivi, con disposizione a coppia Ø Le specie patogene per l uomo sono due: N. meningitidis e N. gonorrhoeae, le altre (N. sicca, N. flavescens, N. perflava) sono comuni commensali delle prime vie aeree Ø E siste un vaccino per N. meningitidis ma non per N. gonorrhoeae Ø Le due specie patogene sono esigenti dal punto di vista colturale Neisseria Ø Entrambe le specie (N. meningitidis e N. gonorrhoeae) sono patogene esclusivamente per l uomo Ø Tale parassitismo estremo rende le due specie particolarmente fragili nell ambiente Ø L esigenza colturale delle due specie patogene implica l utilizzazione di terreni particolarmente ricchi come l agarcioccolato (sangue cotto), che può essere reso selettivo per favorire l isolamento (terreno di Thayer-Martin) Mycobacteria • Bacilli aerobi, immobili, non sporigeni, occasionalmente in forma filamentosa • Sono definiti bacilli acido-resistenti in quanto non sono decolorati dagli acidi (colorazione di Ziehl-Neelsen) • Hanno un tempo di sviluppo piuttosto lungo (2-20 ore) Mycobacteria • L’involucro esterno è peculiare del genere e condiziona sia gli aspetti fisiologici (caratteristiche tintoriali e di sviluppo) sia quelli patogenetici (sopravvivenza intracellulare, fattore cordale) • I componenti essenziali sono arabino-galattani, acidi micolici (acidi grassi ramificati), glicolipidi (lipo-arabinomannani, fosfoinositido-mannani) • Crescono in terreni arricchiti (tuorlo d’uovo, inibitori batteri a rapida crescita) o a composizione chimica definita (solidi e liquidi) Mycobacteria • I micobatteri di interesse medico sono: • Mycobacterium tuberculosis • Mycobacterium africanum • Mycobacterium bovis • Mycobacterium ulcerans • Mycobacterium leprae • MOTT (micobatteri non tuberculari) Mycobacterium tuberculosis Ø M. tuberculosis rappresenta uno dei più frequenti agenti eziologici di infezioni umane Ø 1/3 dell’umanità è infettato da M. tuberculosis Ø ogni anno muoiono di tubercolosi circa 3.000.000 di individui causa malattia anche in individui sani la trasmissione è interumana si contrae tramite aerosol Pseudomonas aeruginosa Ø Bacillo Gram negativo, capsulato, mobile per la presenza di un singolo flagello polare, aerobio, ossidasi positivo, privo di capacità fermentanti, senza particolari esigenze nutritive Ø Presenta scarse richieste nutrizionali Ø Possiede l’enorme versatilità metabolica tipica delle Pseudomonadaceae Ø Cresce bene a 37°C, ma è in grado di crescere a temperature più alte (42°C) Ø Tollera diverse condizioni estreme Ø Presenta una notevole predilezione per gli ambienti umidi Ø Causa: Ø infezioni urinarie, respiratorie, intestinali, sistemiche e disseminate Ø dermatiti Ø infezioni dei tessuti molli Ø artriti ed osteomieliti Ø batteriemia Pseudomonas aeruginosa Ø E’ causa di infezioni in presenza di cause locali (ustioni, traumi,) o generali predisponenti Ø E’ tra i principali agenti eziologici di infezioni nosocomiali delle basse vie respiratorie Ø Rappresenta la principale causa di complicanze infettive nei pazienti con fibrosi cistica Ø E’ resistente ai farmaci antibatterici di più comune impiego in quanto: Ø produce β-lattamasi ad ampio spettro ed aminoglicosidasi Ø impedisce l’ingresso modificando le porine Ø è dotato di efficaci meccanismi di estrusione Ø produce “slime” Legionella pneumophila Bacillo Gram negativo, sottile e pleomorfo, che nei tessuti è in forma di coccobacillo, mobile, catalasi positivo, esigente per richieste nutrizionali (sali di ferro e cisteina) E’ un parassita endocellulare facoltativo, causa di: Ø Malattia dei legionari Ø Polmonite letale, se non trattata Ø Febbre di Pontiac Ø Sindrome simil-influenzale con mialgia, auto-limitante Ø L’incubazione così come la mortalità varia Ø Malattia dei legionari (2-10 giorni) (15-20%) Ø Febbre di Pontiac (1-2 giorni) (< 1%) Ø Si trasmette per via aerogena e si trova in: Ø Acque stagnanti Ø Colonne d’acqua calda Ø Sistemi d’aria condizionata Ø Sopravvive probabilmente in protozoi (amebe) Ø Si colora male con la colorazione di Gram Herpesvirus • Genoma a DNA bicatenario e lineare (con corte sequenze di basi che si ripetono nello stesso ordine ad uno o a entrambi gli estremi, in alcuni herpesvirus anche all interno del genoma) • Presentano tre sottofamiglie (Alfa-, Beta- e Gamma-herpesvirus) • Herpes simplex 1 e 2, Varicella-Zoster (α), Cytomegalovirus, HHV6 e HHV7 (β), virus di Epstein-Barr ed HHV8 (γ) (umani) • Virus B (α) del cercopiteco (raro) • Caratteristica importante: la latenza – Alfaherpesvirus > gangli dei nervi sensitivi – Betaherpesvirus: CMV > monociti, HHV-6 > linfociti T – monociti, HHV-7 > linfociti T? – Gammaherpesvirus: EBV > linfociti B, HHV-8 > linfociti B? ORTHOMYXOVIRUS • • • • • • • • • RNA monocatenario, segmentato a polarità negativa Provvisti di envelope Pleomorfi, con nucleocapside a simmetria elicoidale Causano l’influenza, una malattia respiratoria Si contraggono tramite AEROSOL:100.000 a 1.000.000 di particelle virali (virioni) per gocciolina, 18 – 72 ore di incubazione I virus influenzali sono distinti in A, B e C I virus influenzali A e B presentano 8 segmenti, il C solo 7 Ciascun segmento codifica per una singola proteina ad eccezione del 7° e dell 8°, che trascrivono due mRNA Il genoma segmentato favorisce la deriva antigenica (antigenic drift) Epatiti virali primarie • HAV (Hepatitis A Virus), Picornaviridae senza envelope (Hepatovirus), RNA monocatenario a polarità positiva (ORO-FECALE, Familiare, ematica rara) • HBV (Hepatitis B Virus), Hepadnaviridae con envelope, DNA circolare, parzialmente bicatenario (PARENTERALE) • HCV (Hepatitis C Virus), Flaviviridae con envelope, RNA monocatenario a polarità positiva PARENTERALE) • HDV (Hepatitis D Virus), Virus defettivo si replica solo in presenza di HBV, RNA monocatenario a polarità negativa PARENTERALE) • HEV (Hepatitis E Virus), Hepeviridae senza envelope, RNA monocatenario a polarità positiva (ORO-FECALE) • HGV – HFV? (Hepatitis G Virus – Hepatitis F Virus), Flaviviridae? con envelope, RNA monocatenario a polarità positiva PARENTERALE) Fonte: Centers for Disease Control and Prevention, USA Vaccini contro virus epatitici HBV • Ricombinante per intramuscolo • Tre dosi (nel bambino nella coscia, nell adulto nel deltoide) • Eventi indesiderati (gonfiore e arrossamento, raramente shock anafilattico) • In neonati a rischio di infezione perinatale è consigliabile la somministrazione di una dose HAV • Inattivato per intramuscolo • Due/tre dosi (la seconda dose 6-18 mesi dopo la prima) • Probabile un richiamo dopo dieci anni • Non protettivo in individui con meno di 12 mesi d età Per i virus HCV ed HEV i vaccini sono ancora allo stadio di ricerca Epatite da Virus Epatitici • Indagini di screening per la diagnosi differenziale di epatite acuta (fino a 12 settimane dopo l inizio della sintomatologia = Elevati valori di transaminasi con o senza ittero) – – – – – HbsAg AntiHBc IgM AntiHAV IgM AntiHCV antiHEV • Se positivi, controllo dello stato di infettività anche attraverso amplificazione dell acido nucleico virale e/o dello stato di immunità – Marcatori specifici • Screening in soggetti a rischio; controllo dei partner sessuali di soggetti con epatite cronica (B o C); screening dei donatori di sangue – HbsAg, AntiHBc, AntiHBs – AntiHCV Epatite da Virus Epatitici • Gravidanza – HBsAg – AntiHCV • Follow-up infantile – Monitoraggio della vaccinazione (12-15 mesi dopo la nascita) – HBsAg – AntiHBs • Follow-up vaccinale – Controllo del raggiungimento dell immunità a seguito di vaccinazione contro HBV – AntiHBs (dosaggio quantitativo) RETROVIRUS Ø Virus ad RNA monocatenario a polarità positiva (diploide), provvisti di envelope, con replicazione peculiare tramite un intermedio a DNA e con morfologia varia Ø Sono classificati in base alla malattia che causano, al tropismo tessutale, alla morfologia del virione in Oncovirus, Lentivirus, Spumavirus e Virus endogeni Ø La trasmissione è: Ø Parenterale Trasfusioni, uso di siringhe in comune, punture d ago, tatuaggi Ø Sessuale Ø Perinatale Vita intrauterina, alla nascita, allattamento HIV - Patogenesi Ø L infezione inizia quando il virus tramite la gp120 si lega alla molecola CD4 (tali molecole sono espresse sia in macrofagi sia in linfociti T helper), ma necessita di un corecettore per completare l adsorbimento e, quindi, la fusione Ø La patogenesi di HIV è correlata al suo particolare tropismo per le cellule immunitarie ed al ciclo litico di HIV Ø L immunodeficienza è dovuta alla riduzione dei linfociti T helper I Lieviti – Patogeni Opportunisti Candida albicans, tropicalis, glabrata, parapsilosis, krusei, lusitaniae, kefyr, ……. Cryptococcus neoformans (var. neoformans e var. gattii) Malassezia furfur, (pachydermatis) Trichosporon spp, Geotrichum spp, Saccharomyces spp (emergenti) Funghi responsabili di Infezioni nosocomiali • Fattori di rischio - Terapie con antibiotici a largo spettro - Terapie cortisoniche - Chemioterapie antitu-morali - Nutrizione parenterale - Cateterizzazione - Neutropenia - Chirurgia demolitiva • Agenti eziologici - Candida albicans - Candida spp. - Malassezia furfur - Trichosporon asahii - Aspergillus spp. - Acremonium spp. - Fusarium spp - Zigomiceti - Funghi dematiacei Candida e Candidosi • L infezione, di solito endogena, si manifesta quando vi sono alterazioni – a carico del sistema immunitario, – nell equilibrio dei microrganismi residenti – in particolari condizioni fisiologiche • Le varie specie di Candida, in particolare C. albicans, possono determinare numerose manifestazioni patologiche (dal banale mughetto a meningite) I Lieviti – Patogeni Opportunisti Ø Cryptococcus neoformans (var. neoformans e var. gattii) è l’unica specie con riconosciuta patogenicità nell’ambito del genere È un lievito capsulato Le feci del piccione (Columba livia) risultano essere la nicchia ecologica per la varietà neoformans, poco nota (alberi di eucalipto) quella della varietà gattii