ARGOMENTI PIÙ NOTEVOLfr Campagna d'Italia e Repubbliche italiane —» K |. • Napoleone e il Direttorio -> 1-2. Giovinezza! .di Napoleone -» 3. Campagna d'Italia —» 4-6; 8. Pa,cl di Campoformio -» 7. Repubbliche italiane -» 9-11. ! | Campagna d'Egitto e caduta delle Repubbliche 'italiane —» 1215. Spedizione d'Egitto -» 12-13. Caduta defi^" Repubbliche italiane —> 14-15. ; £• Dal Consolato all'Impeto -» 16-23. ?_ Colpo di Stato del 18 brumaio —> 16. Opera,: ^formatrice di Napoleone -» 17-18; 20. Pace di Lunéville. e' .di Amiens —» 19. Napoleone imperatore -» 22-23. ,' Dall'apogeo al tramonto -» 24-39. Terza coalizione —> 26. Quarta coalizione -» 27. Blocco continentale -> 28-29. Quinta coalizione —» 30. \a e debolezza dell'impero francese —> 31-32. Campagna di Russia —* 33. Sesta coalizione ->• 34. I « Cento giorni'» —> 36. Settima coalizione -> 37. Beauharnais e Murai -» ^58-39. Questioni di critica -» 40-45. ' Capitolo II Napoleone Bonaparte Campagna d'Italia e Repubbliche italiane Campagna d'Egitto e caduta delle Repubbliche italiane Dal Consolato all'Impero Dall'apogeo al tramonto Questioni di critica CAMPAGNA D'ITALIA E REPUBBLICHE ITALIANE 1. In quali condizioni interne il Direttorio esercitò il suo poterei II Direttorio svolse la sua opera tra enormi difficoltà finanziarie che rendevano instabile il suo potere. La crisi derivava dalla miseria che avevano apportato le guerre esterne e le lotte civili e dalla svalutazione sempre maggiore della moneta. Elevato era il debito pubblico, svalutati i titoli, mentre il disordine amministrativo non permetteva allo Stato di riscuotere le impostej^Indubbiamente l'economia francese avrebbe subito un disastroso fallimento se non l'avessero sollevata le prede di guerra (in oro, in argento e in preziosi) che l'esercito compiva in terre straniere ed inviava in patria a rinsanguarne l'erario. 2. Quale era la situazione militare della Francia all'avvento del Direttorio? Il Direttorio, che iniziò la sua attività il 1 ottobre 1795, aveva ereditato dalla Convenzione una buona situazione militare. Delle potenze, che avevano formato la prima coalizione (1793) 54 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II GAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 55 (—» I, 40), soltanto l'Austria, il Regno di Sardegna; il Regno di Napoli e l'Inghilterra rimanevano in armi. Il Direttorio si assunse perciò il compito di costringere alla pace questi. .Stati con l'intenzione di consolidare il proprio potere mediante, campagne vittoriose e trovare risorse economiche alle dissestate finanze. In queste imprese militari rifulse il genio di NAPOLEONE BONAPARTE a cui il Direttorio aveva affidato il comando Sell'Armata che operava in Italia. , | 5. In quali condizioni si trovava l'esercito che costituiva l'armata d'Italia? 3. Quale fu la giovinezza di Napoleone? 6. Come si svolse la campagna d'Italia? • f> Napoleone Bonaparte, nato ad Aiaccio, in Corsica, nel 1769, da famiglia italiana, frequentò le scuole militari, ^i. Francia ed a sedici anni ebbe il grado di sottotenente di artiglieria. Col grado di capitano partecipò all'assedio di Telone contro i Girondini e gli Inglesi (-» I, 45) e si distinse ottenendo la promozione a generale. Lo troviamo poi difensore; della Convenzione, per incarico di BARRAS, contro la reazione: monarchica del 13 vendemmiaio (—» I, 53). Per accrescere la sua autorità ed acquistare nuove aderenze politiche sposò l'influente GIUSEPPINA BEAUHARNAIS, vedova di un generale ghigliottinato' durante il periodo del Terrore. Nel marzo 1796 ottenne daL, Direttorio, grazie alla benevolenza di Barras, il comando dell'esercito; 4. Quale compito aveva l'armata di Napoleone? ?'' 'I : Secondo le intenzioni del Direttorio, l'armata di Napoleone avrebbe avuto una funzione secondaria perché le ara stato affidato il compito di impegnare una parte delle truppe ai|striache, mentre l'offensiva principale sarebbe spettata a due eserciti francesi provenienti dal Reno. Ma i piani del Direttorio non'poterono essere messi in pratica perché i due eserciti, francesi idei .Reno furono, r • ini -i r* |,<x$^oi3& .y^h^tS^ffiJ^ sconfitti dall arciduca austriaco CARLO tfed invece • i armata di Napoleone, passando rapidamente di vittoria in vittoria, marciò su Vienna costringendo il nemico alla pace. f; 56 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II L'esercito destinato alla campagna d'Italia era costituito da 36.000 soldati male armati, mal nutriti e sfiduciati. Con un proclama ardente NAPOLEONE infiammò questi uomini indicando nella guerra un mezzo per procurarsi gloria, ma anche per procacciarsi ricchezze attraverso conquiste e saccheggi. NAPOLEONE si trovava di fronte l'esercito sardo, comandato dal generale COLLI, e un'armata austriaca agli ordini del barone BEAULIEU. Con una mossa fulminea egli superò il colle di Cadìbona, si incuneò fra i due eserciti nemici, li separò e impedì anche in seguito il loro ricongiungimento. Cosi divisi, li battè separatamente: gli Austriaci a Montenotte (12 aprile 1796), i Piemontesi a millesimo (13 aprile), di nuovo gli Austriaci a Dego (14 aprile) ed ancora i Piemontesi a Mondavi (22 aprile). Per questa sconfitta il re di Sardegna, VITTORIO AMEDEO III, chiese P'WHifc stiafe* che si concluse a Cteeasqo il 28 aprile e si convertf nella pace di Parigi il 15 maggio. Il trattato di pace riesmaseewa; ali» Fisttìeisr 11 possesso, di- Ni«za,-t -della Savoia e detto eontea e consentiva alPeseséw^ìSafieese 'iì"4ìBér"o Ripresa la guerra contro gli Austriaci, NAPOLEONE li vinse a Lodi (10 maggio) e potè entrare a Milano, accolto dall'entusiasmo del popolo che lo acclamava liberatore. Poi assediò la fortezza di Mantova, dove il nemico si era rinchiuso, occupò Crema, Bergamo e Brescia ed invase il Veronese non rispettando la neutralità della Repubblica Veneta, mentre i duchi di Parma e di Modena, le repubbliche di Genova e Lucca, il Granduca di Toscana ed il papa pagavano gravi contributi, cedendo opere d'arte e preziosi per ottenere la pace. Il re di Napoli, a sua volta, si ritirò dalla coalizione. Altri eserciti austriaci discesi in Italia furono sconfitti ad Arcale, a Rivoli Veronese (14 gennaio 1797) e la fortezza di Mantova CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTF. - si arrese (2 febbraio 1797). Il papa Pio Vigilie aveva tentato la sorte delle armi, dovette subire la bjgÌBSS^?') con la quale rinunciava a4,,A,vignojnèi;éd alle legazioni di Ferrara, Bologna _e Ravenna e si impegnava , al pagare una forte indennità di guerra. '| Intanto un nuovo esercito austriaco, al com|pao dell'arciduca CARLO, fratello dell'imperatore FRANCESCO II, richiamato dal fronte del Reno ed inviato in Italia, fu fermato da NAPOLEONE che Io incalzò vittoriosamente fino a Lwben (7 aprile^. 1797), a pòca distanza da Vienna, dove fu concluso un 7. Che cosa stabiliva la pace di Campoformio?' La pace di Campoformio ( WSKBSÈHS^) | presso ^ confermava i patti di Leoben. Con questo trattato la quistòUJielgio, alcuni^etóojrijtungojl^eijoije! la Lombardia. L'sÉHnfe otteneva a sua volta, come compenso, fjil teE^lSlSTSèlTà*' Res4kfea .jdj,Jlsasàtjssmssse^l!ÈBàULk Sftj^' La Repubblica Veneta così cessò di esistere, ed a nulla e^a valsa la proclamata" neutralità, che era stata più volte violata gelagli eserciti austriaci e francesi e che aveva subito un colpo decisivo quando Napoleone era entrato in Venezia come conquistatóre. ' I : .' 8. Quali doti permisero a Napoleone una vittoria* cbsì rapida? Napoleone possedeva in grado eccezionale le' doti dell'uomo di azione: aveva visione concreta delle situazioni, • fulminea prontezza di decisione, conoscenza intuitiva degli Domini e capacità di dominio. A queste doti si aggiungevano Dualità strategiche non comuni, che dimostrò largamente fino da questa prima campagna militare in terra d'Italia: pur disponendfo di un esercito numericamente inferiore a quello degli Austro-Piemontesi, riusci a sgominare i nemici, separando gli uni dagli altri e impedendo loro la ricongiunzione. In tal modo doveva cofnb'attere, volta per volta, solo contro una parte delle truppe avversarie e fulmineamente assaliva ora i Piemontesi, ora gli Austriaci (quando meno se Io aspettavano. ;•'.£,! i 9. Quale scopo attribuiva Napoleone alla guerra? I principi della Rivoluzione condannavano la guerra, considerata disordine e pervertimento propri della monarchia borbonica; ma, dopo aver cacciato i nemici dal territorio nazionale, gli eserciti francesi intrapresero una politica di aggressione che si giustificava ed esaltava come strumento di liberazione per le altre nazioni: infatti la guerra diffondeva fra i popoli oppressi i principi immortali di libertà, uguaglianza, fraternità. Napoleone accettò la guerra come mezzo di diffusione delle idee rivoluzionarie e le assegnò anche lo scopo di conquista e di spoliazione delle ricchezze e dei beni dei tenitori occupati. Nella campagna d'Italia, ed anche nelle guerre successive, riuscì benissimo nel duplice intento. Infatti molte popolazioni si sollevarono e si formarono governi autonomi ispirati alle idee di libertà: la formazione della Repubblica Cispadana, Transpadana e Cisalpina lo confermano. D'altra parte Napoleone impose gravosi tributi agli stati conquistati e potè in tal modo rinsanguare le finanze esauste della Francia (-> I, 7). 10. In quale modo e quando si formarono le Repubbliche Cispadana, Transpadana e Cisalpina? Dapprima sorse la Repubblica Cispadana ( = al di qua del Po), sorta dall'unione delle città di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Ferrara. I rappresentanti di queste quattro città convennero prima a Modena (ottobre 1796) e successivamente a Reggio (gennaio 1797) e decisero di dar vita ad una « repubblica una e indivisibile » retta su ordinamenti democratici. La Cispadana ebbe una sua bandiera (il tricolore italiano, derivato da quello francese con la sostituzione del verde all'azzurro) ed un proprio esercito. Analoga unione formarono le città della Lombardia che, nel novembre 1796, si costituirono in Repubblica Transpadana ( = al di là del Po). 58 - NAPOLEONE BONAPARTE - CAP. II GAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 59 "i •ì La fusione poi della Cispadana e della [nspadana, avvenuta = al i^Q.- era protetta e vigilata dalla Francia ed anche,si, ; in seguito, molti furono i delusi; ma la formazione di queste'! Repubbliche e l'instaurazione nel territorio italiano di altri stati rlfeubblicani promossero ideali di libertà, facendo insorgere un sentimento nazionale che troverà successivo sviluppo nei moti risorgimentali. 11. Quali altre repubbliche democratiche si costituirono in Italia? ' Altre repubbliche democratiche sorsero ili; ffitàlila dopo l'esempio della Cisalpina, o per intervento diretto \\n..,.__.. ' Frenica,, o per le sommosse dei liberali italiani appoggiate dalle truppe francesi. Nel gennaio 1798 fu abbattuta la repubbjLta di Genova e fu proclamata la Repubblica Ligure. Hi *^Mw «t- tréjjo-cJa- <**-* •< $ - 5 Nel febbraio 1798 fu costituita la Repubblica Romana .fid-U papa Pio VI fu arrestato e deportato in Francia. I «SU xa/oto^l Anche a Napoli si proclamò la repubblica. Il re borbonico FERDINANDO IV era intervenuto contro la Repubblica Romana ed era riuscito ad occupare Roma, ma le truppe: francesi guidate dal generale CHAMPIONNET cacciarono l'esercito napoletano e lo inseguirono entrando vittoriose a Napoli dove, con. ila partecipazione di insigni patrioti (quali MARIO PAGANO, DpME,Nico CIRILLO, FRANCESCO CARACCIOLO), si costituLla Repubbfe Partenopea (23 gennaio 1799). fce^bsta <M^ thx^c^K (-t^^ ) Due mesi dopo anche Lucca si costituì io • repubblica ed in Toscana fu istituito un governo provvisorio mentre il granduca FERDINANDO III andava in esilio. {. Cosi nella primavera del 1799 tutta l'Italia/ era divenuta repubblicana e fedele alla Francia — ad 'ecceziorìé. idi Venezia (sotto l'Austria), Parma (rispettata per i buoni rapporti con la Francia), e delle due isole, Sardegna (dove, nel dicèmbre 1798, si era rifugiato CARLO EMANUELE IV, perché il Pièrùolitè era stato annesso alla Francia) e Sicilia (asilo di FERDIN^BÓ IV di Napoli) .: 60 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II \ i \ l - CAMPAGNA D'EGITTO E CADUTA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE 12. Per quali molivi fu decisa la spedizione in Egitto? Dopo la pace di Campoformio (-» 7) solo l'Inghilterra era rimasta in armi, potenza invincibile sui mari. II Direttorio decise perciò di occupare l'Egitto per preparare una successiva azione militare contro l'India, colonia inglese, dove era scoppiata una insurrezione. La campagna in Egitto avrebbe anche dato alla Francia l'egemonia politica e commerciale nel Mediterraneo orientale e avrebbe permesso al Direttorio di tener lontano l'ambizioso Napoleone che, dopo le vittorie in Italia, aveva conquistato una grande popolarità. 13. Come si svolse la spedizione d'Egitto? Nel maggio 1798 l'armata francese sotto il comando di NAPOLEONE salpò dal porto di Tolone; faceva parte del seguito una schiera di letterati ed archeologi che avevano il compito di studiare la civiltà dell'Egitto e di raccogliere documenti per la decifrazione dell'antica scrittura di quel Paese. Durante il tragitto fu occupata l'isola di Malta, che dal 1530 era possesso dei Cavalieri di S. Giovanni. Sbarcato in Egitt$>, l'esercito francese avanzò verso il Cairo vincendo nella decisiva battaglia delle Piramidi (21 luglio) l'esercito della casta feudale musulmana dei Mamelucchi che governava l'Egitto in nome del sultano di Turchia. Ma pochi giorni dopo (1 agosto) la flotta inglese, comandata dall'ammiraglio GRAZIO NELSQN, assali e distrusse la flotta francese ancorata nella rada di Abukir. Cosf l'esercito francese rimaneva bloccato in Egitto e tagliato dalle comunicazioni con la patria, mentre la Turchia dichiarava guerra. Rapidamente allora Napoleone avanzò verso la Siria, per affrontare le forze turche che muovevano alla riconquista dell'Egitto, e dopo alcuni scontri vittoriosi giunse fino a S. Giovanni d'Acri e vi pose l'assedio. Ma dovette ritornare indietro Ai") CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 61 per fronteggiare e respingere un esercito turcOs Sbarcato a Abukir (25 luglio 1799). Per le notizie inquietanti che giungevano a là, Francia NapoIcone lasciò in Egitto il luogotenente KLÉBB^I >." fon l'esercito partì alla volta della patria, eludendo la caccia ideila flotta inglese; sbarcò a Fréjus, sulla Costa Azzurra, il 9 ottobre |1'?99. i t ', 14. Che cosa era avvenuto in Europa leone"? durante- l'assenza di NapoI'' : ; Mentre Napoleone si trovava in Egitto, l'I^fàmterra aveva promosso la seconda coalizione (1799 - 1802) ^M; quale aderirono l'Austria, la Turchia, la Russia e gli esuli ttrjlwf $ardegna e di Napoli. Gli alleati si mossero agli inizi del IT^ ', e. (ripresero quasi tutti i territori occupati dalla Francia oltre jj p!eno e in Italia, ad eccezione di Genova dove si era rinchiuso i i|j generale francese MAS SENA. Solo le discordie sorte fra Austria ej[ Russia salvarono la Francia dall'invasione. La Russia infatti accusava, l'Austria di voler dominare su tutta l'Italia e si ritirò dalla coalizione. 15. Quale sorte avevano subito le repubbliche democratiche italiane legate dia Francia durante l'assenza di\ 'l( Sotto l'incalzare degli eserciti austro-russi le1 repubbliche democratiche italiane si sfasciarono fra l'esultanza, di quella parte del popolo che odiava i Francesi e le loro idee* | II generale russo SUVAROV riportò varie vittorie nell'Italia settentrionale (Cassano d'Adda, Trebbia, Novi Ligure) e la Repubblica'• Cisalpina fu travolta.-f; ' I successi austro-russi incitarono le forze della reazione ed i patrioti frono dispersi. Cadde cosf la Repubblica, Partenopea per opera di bande, composte di soldati borbonÌQÌJì.di .contadini e di briganti sotto il comando del cardinale FABRI|ÌO RUFFO, e protette dal mare dall'ammiraglio inglese NELSQN tu governo repubblicano fu costretto a capitolare, ma i patti dtjfej rissa, che garan62 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II tivano la vita ai vinti, non furono rispettati dal re FERDINANDO IV e dal NELSON e molti patrioti furono giustiziati. Gli avvenimenti di Napoli ebbero ripercussioni a Roma e in Toscana dove furono abbattuti i regimi repubblicani e si instaurarono governi reazionari.,> DAL CONSOLATO ALL'IMPERO 16. Che cosa fu il colpo di Stato del 18 brumaio 1799? In Napoleone, sbarcato improvvisamente in suolo francese, molti riponevano le speranze nella disastrosa situazione militare e nella caotica incertezza in cui era caduto il Direttorio: ovunque si riconosceva la necessità di una dittatura rivoluzionaria. E Napoleone seppe approfittare del momento. Accordatosi con due direttori, SIEYÈS e ROGER Ducos, e col fratello LUCIANO, presidente del Consiglio dei Cinquecento, il 18 brumaio (9 novembre) 1799 egli si presentò alle due Assemblee, quella dei Cinquecento e quella degli Anziani, riunite lontano da Parigi, a Saint-Cloud, annunziando che era stato scoperto un complotto giacobino e che, per la salvezza della Repubblica, occorrevano la riforma della Costituzione e la nomina di un triumvirato con poteri straordinari. La proposta non fu bene accolta, ma l'opposizione fu domata dall'intervento dei fedeli granatieri che espulsero con violenza i deputati. A sera i pochi deputati favorevoli, riconvocati in fretta, votarono un decreto col quale si delegavano tutti i poteri ad una Commissione Consolare Esecutiva, composta da Bonaparte, Sieyès e Roger Ducos, che fu anche incaricata di preparare una nuova Costituzione. 17. Quale fu la nuova Costituzione? La nuova Costituzione, promulgata il 15 dicembre 1799, affidava il potere esecutivo a tre Consoli per la durata di dieci anni; fra questi uno era « il primo » con il compito di promulgare le leggi, di nominare i ministri, gli ambasciatori e gli alti funGAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 63 I 1 zionari, mentre gli altri due avevano solo funzioni consultiva. Naturalmente Napoleone assunse la carica di primo console. Il potere legislativo era affidato a quattro assemblee: 'Consiglio di Stato che elaborava i progetti di legge proposti dèi Consolato, Tribunato che li discuteva, Corpo legislativo che li-approvava o respingeva, Senato che controllava la costituzionalità! delle leggi e degli atti di governo. Al Senato inoltre spettava i ijl compito di scegliere i membri del Tribunato e del Corpo legislatfyq» dalle liste di « notabili » eletti a suffragio universale fra i ricchi esponenti dell'alta e media borghesia. Era già una dittatura, anche se mascherata, che sj[ .attuava secondo la formula di SIEYÈS: « l a fiducia deve venire"?dal basso e il potere dall'alto » che ridava vita all'assolutismo monarchico per il processo di accentramento operato da Napoleone nella riforma dello Stato. , : 18. Quale fu /'opera riformatrice di Napoleone? ' R Napoleone istituì l'accentramento politico-amministrativo. Dipendeva direttamente da lui il Consiglio di Stato (-» 171, come alle sue dirette dipendenze erano i prefetti, i sottoprefetti^«d i sindaci, funzionar! da lui nominati rispettivamente per i dipartimenti, per i circondati e per i comuni. Anche le forze di polizia, ([notevolmente accresciute, erano a servizio del governo e dirette da, un, apposito ministero. Nel campo finanziario favori una rapida ripresa economica, dando fiducia alla borghesia e appoggiandosi ai ceti ipiù abbienti, e pose riparo alla svalutazione monetaria, emettendo!-carta-moneta con la corrispondente copertura metallica e creando II potente organismo della Banca di Francia sotto il controllo dello, Stato. 19. In qual modo Napoleone concluse la guerra contro, la seconda coalizione? ,Nella primavera del 1800 Napoleone riprese le armi contro le potenze che ancora aderivano alla seconda coalizione cioè l'Austria, il regno di Napoli e l'Inghilterra. Affidò al generale MOREAU 64 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II il comando delle truppe del Reno e riservò per sé il compito di una nuova campagna in Italia. Dopo aver valicato il Gran San Bernardo, Napoleone si scontrò nei pressi di Marengo (14 giugno) con l'esercito austriaco comandato da MELAS e riportò una vittoria decisiva, favorito dall'arrivo di freschi rinforzi agli ordini di DESAIX che mori sul campo di battaglia. La vittoria di Marengo permetteva ai Francesi la conquista dell'Italia settentrionale ed infatti la pace di Lunéville (9 febbraio 1801), stipulata dopo che MOREAU aveva vinto a Hohenlinden (3 dicembre 1800), in Baviera, l'Austria riconosceva la ricostituzione della Repubblica Cisalpina, chiamata poi Italiana, e della Repubblica Ligure, la formazione del regno di Etruria, in Toscana, ed il dominio francese nel Piemonte, riconfermando inoltre a favore della Francia la cessione del Belgio e delle terre renane. Dopo l'Austria anche il re di Napoli concluse la pace ( di Firenze ) nel ma-rzÉf^SÒt con la quale cedeva alla Francia Io Stato dei Presidi, nella costa Toscana. Dopo pochi mesi in Inghilterra cadde il governo di GUGLIELMO PITT il giovane fautore della lotta a fondo contro la Francia e si formò un governo propenso alla pace con Napoleone. Tale pace fu conclusa col trattato di Amiens (25 marzo 1802) secondo il quale l'Inghilterra riconosceva la Repubblica francese nei suoi confini e si impegnava a restituire Malta ai cavalieri di S. Giovanni e tutte le colonie francesi, olandesi e spagnole che aveva occupato, ad eccezione di Ceylon e di Trinidad, nelle Andile La grande pace europea suscitò immensa gioia e fu considerata un successo personale di Napoleone. 20. Qualii altri provvedimenti adottò Napoleone nell'opera di governo?•) Proseguendo nell'opera riformatrice rivolta a dare un assestamento alla Francia, Napoleone attuò un Concordato con la S. Sede ( 15 luglio 1801 ) col quale intendeva pacificare le coscienze dei cattolici ed averli fedeli sostenitori. In virtù del Concordato il governo francese riconosceva il cattolicesimo come religione della grande maggioranza della nazione e abbandonava la Costituzione civile del clero con la conseguente distinzione tra preti costiGAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 65 frizionali e preti refrattari; d'altra parte il papa, cjjie era allora Pio VII, accettava la riduzione del numero dei Vescovi, e l'incameramento dei beni ecclesiastici compiuto durante laj -Rivoluzione. Inoltre la Francia concedeva che il clero venisse consacrato dalla autorità ecclesiastica, ma esigeva che giurasse fedeltà ;allo Stato. Sanata la questione religiosa, Napoleone riorganizzò anche la legislazione promulgando un codice civile, che va sótto il nome di Codice Napoleone (1804). In esso i pricìpi del diritto romano si fondevano con quelli della Rivoluzione e si affermava definitivamente l'uguaglianza giuridica di tutti i cittadini con l'abolizione dei privilegi e delle distinzioni di classe. '^:^ '<~^% < » Nel campo culturale Napoleone riordinò gli studi, istituendo i licei dove si sarebbero formati i futuri funzionari mediante una preparazione regolata da un ordinamento quasi militare. 21. In qual modo Napoleone fu nominato console a vita? I successi militari e la riorganizzazione dello Statq consolidarono il prestigio di Napoleone che ottenne l'elezione eli primo console a vita (2 agosto 1802) col diritto di nominare, un successore. Per questa nomina egli aveva poteri sovrani che lo elevavano alla dignità ed alle prerogative di un monarca, per cui fu logica conclusione la sua proclamazione ad imperatore. f 22. Quando fu assegnato a Napoleone il titolo di imperatore? Napoleone fu proclamato imperatore il 18 maggio, 1804 mediante un decreto del senato ratificato da un plebiscito popolare. Tale nomina fu riconosciuta necessaria e affrettala perché era stata scoperta una congiura monarchica incoraggiata (dagli Inglesi, nella quale figuravano persone in vista; fu diffusa Berciò la voce che occorreva consolidare il potere di Napoleone, conferendogli la carica di imperatore, per togliere ogni speranza ; e velleità ai simpatizzanti dell'antica monarchia.-, 5 , II 2 dicembre 1804 il papa Pio VII si recò appositamente a Parigi, dove incoronò Napoleone imperatore insieme, con !a moglie GIUSEPPINA BEAUHARNAIS. 66 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II In conseguenza della trasformazione costituzionale dello Stato francese, la Repubblica italiana divenne Regno d'Italia e Napoleone si recò a Milano per ricevere l'incoronazione (26 maggio 1805); subito dopo nominò viceré il figliastro EUGENIO BEAUHARNAIS. 23. Quali furono i caratteri del governo imperiale di Napoleone? Con Napoleone, assurto alla dignità imperiale, risorgeva in Francia la monarchia, anche se fondata non più sul diritto divino, bensì sulla virtù di un uomo e sul consenso del popolo. Tale monarchia aveva però i caratteri dell'assolutismo perché Napoleone accentrò sempre più nella sua persona tutto il potere, insofferente di ogni critica e intollerante di ogni controllo: la stampa fu sottoposta alla censura; il Tribunato ed il Corpo legislativo (—» 17) furono convocati sempre più raramente e solo per approvare le leggi già decise dall'imperatore. Egli si circondò di una corte fastosissima, creò una nuova nobiltà istituendo il nuovo ordine cavalieresco della Legion d'onore di cui potevano essere insigniti anche coloro che provenivano dalle classi più umili ma che si fossero distinti in qualche impresa particolare. Per il suo carattere autoritario, per la sua orgogliosa arroganza, raramente suscitava simpatie, per cui piano piano si creò il vuoto intorno a lui ed il consenso popolare andò sempre più diminuendo. Per questo la guerra divenne una necessità per Napoleone. La potenza e la gloria gli erano venute dalle vittorie militari e queste imprese egli doveva continuare, se voleva conservare la posizione raggiunta. DALL'APOGEO AL TRAMONTO 24. Quale fu il principale e irriducibile avversario di Napoleone? L'Inghilterra, soprattutto, non si rassegnò mai all'egemonia napoleonica sull'Europa anche perché non poteva ignorare il sogno ambizioso d'invasione accarezzato dall'imperatore francese. Per GAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 67 questo promosse per pili di dieci anni una ser^e continua di guerre con lo scopo di abbattere il tenace nemico, trouatodq nelle potenze europee, e in modo particolare nell'Austria, alleati preziosi e formando così numerose coalizioni. ,M L'Inghilterra potè sostenere una lotta cosi'! estenuante grazie alla sua potenza economica efinanziariaed ài | dominio incontrastato dei mari che Napoleone non riuscf mai ^ spezzare. la Francia na- 25. Quante furono le coalizioni promosse poleonica? Oltre alle due già ricordate (contro la Francia cinque coalizioni: I, 40; ltffÌ4) si formarono terza coalizione nel 1805; '• quarta coalizione dal 1806 al 1807; '/,. quinta coalizione nel 1809; • j»v, (detta dei tre imperatori perché combattuta da NAPOLEONE, da ALESSANDRO I e da FRANCESCO II, imperatori rispettivamente di Francia, di Russia e di Austria). Dopo questa battaglia decisiva i Russi si ritirarono in Polonia e l'Austria fu costretta alla pace di Presburgo (26 dicembre), con la quale veniva esclusa dall'Italia e da quasi tutta la Germania: il territorio di Venezia, l'Istria e la Dalmazia furono cedute al Regno d'Italia; il Tirolo ed il Trentino andarono alla Baviera che, insieme col Wùrttemberg ed altri piccoli stati tedeschi, costituiva la Confederazione del Reno di cui Napoleone si riservò la presidenza. Cessata cosf ogni influenza austriaca sulla Germania, FRANCESCO II proclamò la fine del Sacro Romano Impero e assunse il titolo di FRANCESCO I imperatore d'Austria. Nei Paesi Bassi la Repubblica Batava si trasmutò in regno di Olanda che fu assegnato al fratello Luigi Eonaparte. In Italia FERDINANDO IV di Napoli, che aveva partecipato alla coalizione, fu costretto a ritirarsi in Sicilia ed il regno di Napoli fu affidato al fratello GIUSEPPE BONAPARTE. sesta coalizione dal 1813 al 1814; settima coalizione nel 1815. ' 27. Quali conclusioni ebbe la quarta coalizione? . v. j V ;,j I 26. Quali conclusioni ebbe la terza coalizione? \ 1 '! Alla terza coalizione — promossa nell'estate, del, 1805 dall'Inghilterra, che, contro il trattato di pace di À^iens. (—» 19), voleva mantenere il possesso dell'isola di Malta adottando come pretesto la cresciuta potenza francese — presero iparte, oltre all'Inghilterra, Austria, Russia, Regno di Napoli. ' Popò aver invano progettato di invadere l'Inghilterra, Napoleone FI diresse contro gli Austriaci che sconfisse a Ulma, nell'alto Danubio 1('2;0 ottobre 1805). Ma il giorno successivo la sua flotta fu distratta a Trafalgar, presso Cadice, ad opera dell'ammiraglio inglese NELSOI? che mori in battaglia. Napoleone marciò allora su Vienna che; bctupò senza combattere, poi affrontò in Moravia le forze austro-russe e le vinse strepitosamente il 2 dicembre 1805 nella battaglia di Austerlitz I 68 - NAPOLEONE BONAPARTE - CAP. II L'Inghilterra e la Russia non si erano piegate alla pace di Presburgo e formarono la quarta coalizione alla quale partecipò anche la Prussia, preoccupata dell'egemonia francese in Europa ( 18061807). I Prussiani furono sconfitti in due battaglie avvenute lo stesso giorno (14 ottobre 1806) a ]ena e a Auerstàdt, dopodiché la via di Berlino era aperta. Da Berlino Napoleone decretò il blocco continentale (21 novembre 1806) contro l'Inghilterra col quale sperava di colpire la sua invincibile rivale con la guerra economica. In conseguenza del blocco tutti i porti della Francia e degli Stati alleati ed amici dovevano rimanere chiusi alle navi ed ai commerci inglesi. Proseguiva intanto la guerra contro i Russi che furono vinti a Eylau (8 febbraio 1807) e a Friedland (14 giugno 1807). La pace, firmata a Tilsit, sul Niemen, fu conclusa a spese della Prussia: i territori ad ovest dell'Elba, assegnati al fratello GEROLAMO BONAPARTE, costituirono il Regno di Westfalia che entrò a far parte CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 69 della Confederazione del Reno; i territori polacchi formarono il Granducato di Varsavia, che fu conferito al re di' Sàssonia FEDERICO AUGUSTO. Lo zar ALESSANDRO I si alleò con la Francia attratto dal sogno di poter estendere il suo dominio! in Turchia e nei Balcani. j f'. 28. Il blocco continentale danneggiò soltanto l'Inghilterra? Il blocco continentale, che per essere efficace doveva funzionare in ogni parte d'Europa, danneggiò il commercio inglese ma produsse anche conseguenze gravi sull'economia della' Erancia e degli Stati alleati. Infatti si paralizzarono i commerci marittimi e vennero a mancare sul continente europeo le materie;'prime per le industrie ed i prodotti coloniali che prima erano "riforniti dall'Inghilterra. È vero che il blocco poteva rappresentare uno stimolo ad una attività industriale nuova, ma i prodotti Jlejla Francia e degli Stati alleati rimanevano insufficienti a soddisfare le richieste di tutta l'Europa. Inoltre la Francia non poteva assorbire tutte le esportazioni degli altri Stati dirette prima in Inghilterra e non aveva possibilità di smerciare i suoi prodotti che .una volta forniva all'Inghilterra. Queste conseguenze negative suscitarono contro Napoleone le proteste dei Paesi europei danneggiaci I dal blocco e quelle dei commercianti francesi che non potevano'vendere i loro prodotti. i II decreto di Napoleone non fu perciò rispettato iovunque e si istituì in molte parti d'Europa un pericoloso contrabbando che ,,. f . . . • ' "V__x~— "imperatore francese non riuscì mai a stroncare. . ,-, • . 29. Che cosa fece Napoleone per far rispettare ovunque il blocco continentale"? _ | t Perché il blocco fosse efficace, Napoleone doylva svolgere un attento e sfibrante controllo in ogni parte d'Eui^pa. Intervenne perciò in Portogallo (1807), che si rifiutava di; chiudere i suoi porti al commercio inglese, e lo occupò; obbligò poijiJ.re di Spagna, 70 - NAPOLEONE BONAPARTE - CAP. II CARLO IV, ad abdicare in favore della Francia: sul trono fu posto il fratello GIUSEPPE che cedette il regno di Napoli al cognato GIOACCHINO MURAT, marito di CAROLINA BONAPARTE (1808). Ma gli Spagnoli mal sopportavano il nuovo governo ed insorsero appoggiati dall'Inghilterra, iniziando una snervante guerriglia, favorita dalle condizioni di terreno e dalla mancanza di strade, che si protrasse ininterrotta fino al 1814. Intanto Napoleone sopprimeva il Regno di Etruria, incorporandolo nell'impero francese ed assegnandolo alla sorella ELISA, che ebbe il titolo di Granduchessa di Toscana (marzo 1809); spodestava anche il papa Pio VII e lo confinava prima a Savona e poi a Fontainebleau, annettendo l'intero Stato pontificio alla Francia (maggio 1809). 30. Quali furono le reazioni alle nuove imprese napoleoniche? Le imprese di Napoleone in Portogallo, in Spagna e nello Stato pontificio permisero all'Inghilterra di costituire una nuova coalizione (la quinta) in alleanza con l'Austria, che non poteva rassegnarsi all'egemonia napoleonica, e con la Spagna insorta. La lotta si svolse nell'anno 1809 e si concluse con la vittoria francese di Wagram, presso Vienna (6 luglio 1809), a cui seguf la pace detta di Schonbrunn, dal nome del castello imperiale presso Vienna dove fu firmata il 14 ottobre 1809. In conseguenza della pace l'Austria perdeva la Galizia, riunita al Granducato di Varsavia, il Trentino, annesso al Regno d'Italia, e la Croazia, la Carniola e la Corinzia, che con l'Istria e la Dalmazia, cedute fino dal 1805 (—» 26), formarono lo Stato delle Province Illiriche, dipendente dall'Impero francese. Con la pace di Schonbrunn Napoleone era giunto all'apogeo della potenza e della gloria. 31. Quali furono la grandezza e la potenza della Francia conseguite con la pace di Schonbrunn'? Nel 1810 l'Impero francese si estendeva dai Pirenei al Reno e comprendeva l'Olanda (era stata tolta al fratello LUIGI BONAPARTE perché accusato di non rispettare il blocco continentale), CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 71 il Piemonte, la Liguria, la Toscana, l'Umbria, il Lazio,- le Province Illiriche e le isole Ionie. , : Erano Stati vassalli della Francia Spagna, Confederazione del Reno, Regno di Westfalia, Granducato di Varsavia, Regno d'Italia, Regno d i Napoli. •••'!', Erano alleati della Francia Danimarca, Svezia e Ruàs^a: Ma così vasto impero si avviava al tramonto; né potatori o trattenerlo la parentela con cui Napoleone si era legata wa Casa d'Asburgo sposando MARIA LUISA D'AUSTRIA figlia dell'imperatore FRANCESCO I, dopo il divorzio da GIUSEPPINA BEAUIMNAIS, né la nascita dell'erede salutato col titolo augurale di re di Roma (1811). L'impero stesso conteneva in sé i germi della dissoluzione. 32. Quali erano i motivi di debolezza dell'impero napoleonico ? ~ , r •• t La fragilità dell'impero napoleonico derivava da a) tóiotivi di politica interna e da b ) motivi di carattere europeo. ' '•'. . a) La riorganizzazione della Francia compiuta secondo i principi della Rivoluzione aveva assicurato a Napoleone la simpatia e l'appoggio di quasi tutte le classi sociali: dei contadini che potevano conservare le terre avute dalla Rivoluzione; della borghesia che aveva ripreso con profitto la propria attività: del clero e dei cattolici che avevano accolto con gioia la pace religiosa; dei militari che dalle guerre avevano acquistato ricchezze. e gloria. Ma la simpatia e l'appoggio piano piano vennero meno per il carattere autoritario che Napoleone dimostrava sempre .più"* violentemente. I contadini si ribellarono alle continue leve militari che spopolavano le campagne; la borghesia reagì all'assolutismo dispotico che riproduceva quello odiato della monarchia; il clero ed i cattolici condannarono le violenze perpetrate contro il 'pontefice; l'esercito era logorato dalle continue guerre e, stanco, adirava alla pace. | b) II sentimento nazionale suscitato da Napoleone nei popoli oppressi aveva acceso ovunque speranze di libertà [e di indipendenza; ma queste aspettative erano state deluse e |e nazioni vinte e soggiogate alla politica francese mal sopportavano il peso dell'egemonia napoleonica. A questo stato d'animo di insofferenza 72 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II si aggiungeva il malcontento generale per i disagi economici prodotti dal blocco continentale per cui si affermavano in tutta Europa sempre più vasti sentimenti di riscossa. 33. Per quali motivi Napoleone si avventurò nella campagna di Russia? La Russia si opponeva decisamente al blocco continentale che danneggiava la sua economia perché non poteva esportare in Inghilterra legname, canapa e cuoio e non poteva importare i manufatti inglesi. Di qui l'inimicizia fra Alessandro I e Napoleone dopo l'effimera pace e alleanza di Tilsit. La spedizione, iniziata nel giugno 1812 con un esercito di oltre 500.000 uomini raccolti da ogni parte dell'Impero, avanzò nel vasto territorio russo, trovando ovunque distruzioni, mentre l'esercito nemico si ritirava evitando uno scontro decisivo. Napoleone però riuscf ad agganciare l'avversario ed a batterlo a Smolensk (17 agosto) e a Eorodino (1 settembre) ma non a distruggerlo. Il 14 settembre l'esercito francese entrava a Mosca, ma un terribile incendio sviluppatosi nella città impedì alle truppe di acquartierarvisi. L'inverno era ormai prossimo e Napoleone, dopo inutili tentativi di pace, decise la ritirata, che si tramutò in un disastro. La fame, il freddo, le malattie decimarono la Grande Armata che veniva assalita di sorpresa dalla cavalleria cosacca. Tragico fu il passaggio del fiume Beresìna (26-28 novembre) dove i fuggiaschi sostennero una sanguinosa battaglia per aprirsi un varco verso occidente. 34. Quali furono le conseguenze della disastrosa campagna di Russia ? Il disastro subito da Napoleone fece insorgere la controffensiva delle potenze europee che formarono la sesta coalizione (all'inizio del 1813), alla quale aderirono Inghilterra, Russia, Svezia, Prussia e, nell'estate, anche Austria. Preparato un nuovo esercito, Napoleone vinse a Lutzen e a Bautzen, in Sassonia (maggio 1813), ma fu sconfitto decisivamente a Lipsia (16-19 ottobre) e dovette ritirarsi entro i confini francesi. GAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 73 Gli alleati avanzarono oltre il Reno e penetrarono iitt^Mancia mentre il duca di Wellington dalla Spagna valicava ij^jpjiieL Parigi stessa fu occupata (31 marzo 1814) e Napoleone t jayfette arrendersi. Il trattato di Parigi, firmato il 30 maggio, ripjbj Ifcàva la Franeia ai confini dei 1792 e confinava NAPOLEONE me t'ispìa d'Elba col titolo di re. 35. Quale fu il nuovo governo della Francia? In Francia fu restaurata sul trono la dinastia dei pqrbone nella ligi XVIII. persona del conte di Provenza, che assunse il nome Col nuovo re rientrarono in Francia gli emigrati chej ' animati da spirito di vendetta, esigevano la restituzione dei lóto beni confiscati durante la Rivoluzione ed avevano la pretesa^ Hi occupare le antiche posizioni. Un profondo malcontento si .affiuse rapidamente nell'esercito, costretto alla riduzione dei quadri, ed anche nel popolo per l'abolizione del tricolore ed il ritorno;jalla bandiera dei Borbonici. Nell'atmosfera caratteristica del dopoguerra di una nazione sconfitta LUIGI XVIII divenne impopolare ,è,t mentre alcuni pensavano di sostituirlo con un principe del ramo di Orléans, altri rimpiangevano il grande Napoleone. 36. Che cosa furono i « Cento giorni »? Napoleone era al corrente degli avvenimenti di Erancia ed aveva conosciuto l'intenzione degli alleati di relegarlo u|y una lontana isola dell'Oceano Atlantico; decise perciò di prévjenirìi e, eludendo la vigilanza, fuggì dall'isola d'Elba con un nligliaio di uomini e salpò alla volta della Francia, dove sbarcò ii SI -marzo 1815 presso Cannes, mentre gli alleati stavano discutenc^ a Vienna il futuro assetto dell'Europa. L'esercito gli fu subito favorevole ed egli potè raggiungere Parigi e riprendere il coman<|ol"Qhe conservò per circa cento giorni, fino al 18 giugno, il giorno? della definitiva sconfitta riportata a Waterloo : , ,ij ' ' • Nei cento giorni Napoleone attese alla riorganizzazione dello Stato, instaurando un regime più liberale, ed alla}: preparazione della guerra inevitabile. 74 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II 37. Che cosa fecero gli alleati alla notizia del ritorno di Napoleone? Gli Alleati, quando seppero del ritorno in Francia di Napoleone, interruppero i lavori del Congresso di Vienna e si prepararono alla guerra, formando la settima coalizione (1815), alla quale aderirono Inghilterra, Austria, Russia, Pcussia. Lo scontro avvenne il 18 giugno a Waterloo, villaggio del Belgio, dove gli alleati al comando del duca di WELLINGTON e del generale prussiano BLUCHER sconfissero l'esercito francese. Il vinto imperatore dovette arrendersi e, considerato prigioniero di guerra, fu relegato nella lontana e malsana isola di Sant'Elena, dove si spense il 5 maggio 1821. Sul trono di Francia ritornò LUIGI XVIII che accettò il trattato di Parigi (20 novembre 1815), col quale rinunciava anche alla Savoia. LE COALIZIONI CONTRO LA FRANCIA Potenze coallzzate Austria Prussia Inghilterra Russia Spagna Portogallo Olanda Stato pontificio Regno di Sardegna Regno di Napoli Fatti d'arme Trattati di pace Neewinden (marzo 1793) Wattignies Pace di Basilea con la Prus(ottobre 1793) sia (aprile 1795) Tolone (dicembre 1793) Wissemburg Pace dell'Aia con l'Olanda (dicembre 1793) (maggio 1795) Fleurus (giugno 1794) Pace di Basilea con la Spagna (luglio 1795) MontenoMe (aprile 1796) Armistizio di Cherasco (aprile 1796) e pace di Parigi Millesimo (aprile 1796) (maggio 1796) col Regno di Sardegna Dego (aprile 1796) Pace di Talentino con Pio VI Lodi (maggio 1796) (febbraio 1797) Arcole (novembre 1796) Preliminari di Leoben (apriRivoli veronese le 1797) e pace di Campo(gennaio 1797) formio (ottobre 1797) con Capitolazione di Manto- l'Austria va (febbraio 1797) CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 75 LE COALIZIONI CONTRO LA FRANCIA nais, nel crollo napoleonico? Potenze coallzzate Inghilterra Austria 2a Coalizione RUSsia (1799-1802) Turchia Regno di Napoli Regno di Sardegna Austria ,, r, . . . ingruuerra ìa Coalizione D (1805) Russla Regno di Napoli Inghilterra 4a Coalizione (1806-1807) Russia Prussia Austria 5a Coalizione (1809) Inghilterra Russia xa r^ali^ionp Inghiltetra Mo^ 1^1 A^ Svezia (1813-1814) pnissia Russia Austria Falli d'arme di pace Col crollo napoleonico, dopo la battaglia di Lipsia, anche il regno d'Italia e quello di Napoli caddero, ma diverso fu il comCassano d'Adda Pace di Lufiéville con l'Au(aprile 1799) stria (fébfaio 1801) portamento del viceré d'Italia, EUGENIO, e del re di Napoli, MURAT. Trebbia (giugno 1799) Eugenio Beauharnais tentò di resistere alla pressione austriaca Pace di Fifenze col Regno di Novi Ligure ritirandosi successivamente dall'Isonzo e dall'Adige fino al Mincio (agosto 1799) Napoli ffmarzo 1801) dove vinse il nemico a Roverbella (febbraio 1814); ma la sua Marengo (giugno 1800) j, :\n Pace ài'lAftieris cori l'Inghil-resistenza non potè proseguire perché GIOACCHINO MURAT, sperando di conservare il regno, aveva abbandonato la causa di Na(dicembre 1800) terra: (èiarzo 1802) poleone e, alleatosi con gli Austriaci, aveva dichiarato guerra al Beauharnais. Intanto in Lombardia si era formata una corrente, spePace &i\Py.esburgo con l'AuUlma (ottobre 1805) cialmente nell'alta borghesia, favorevole all'indipendenza del regno stria -(dicembre 1805) italico sotto Eugenio. Ma gli era contrario il partito degli Italici, irataigar ^oituore IOU^M :. capeggiato da FEDERICO GONFALONIERI, che voleva l'indipendenza Austerlitz ma con un principe italiano, e Io avversavano grandi masse popo(dicembre 1805) lari specialmente delle campagne che, memori del buon governo dei ^tempi di Maria Teresa, desideravano il ritorno degli Austriaci. Cosi fu provocato un tumulto di piazza (20 aprile) in cui fu ucciso Jena (ottobre 1806) Pace di Ttlsit con la Russia il ministro delle finanze GIUSEPPE PRINA. EUGENIO BEAUHARNAIS, Auerstadt (ottobre 1806) e la Prussia (luglio 1807) Eylau (febbraio 1807) <; disgustato e sdegnato, si ritirò in Baviera e l'Austria occupò miliFriedland (giugno 1807) tarmente la Lombardia e il Veneto. L '!• Wagram (luglio 1809) Pace di Schónbrunn con l'Austìa (ottobre 1809) Lùtzen (maggio 1813) Bautzen (maggio 1813) Lipsia (ottobre 1813) Trattato d.L Parigi (maggio 1814) ,-.{ . 39. Quale fu il comportamento del re di Napoli, Gioacchino Murat, nel crollo napoleonico? ,., , « i Gioacchino Murat si era alleato con gli Austriaci per conservare il regno, ma, quando si accorse che le sue speranze sarebbero Inghilterra Waterloo (giugno 1815) Trattato Wi Parigi (novemstate ^ deluse, si presentò agli Italiani come liberatore dal giogo ,aa rCoalizione i- • bre 18!^ straniero e con un proclama diffuso da Rimini (30 marzo 1815) 7 . . , 5) invitò il popolo alla lotta per l'unità e l'indipendenza nazionale, < 1815 > ÌS Prussia ' \. Quale fu il comportamento del viceré d'Italia, Eugenio Beauhar- liberale. Ma le popolazioni non ripromettendo una costituzione sposero all'appello ed egli si trovò solo. Sconfitto dagli Austriaci 76 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II GAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 77 '.» V * a Talentino, dovette rinunziare al trono col trattato di Casalanza, nei pressi di Capua (20 maggio 1815), e abbandonò l'Italia, mentre a Napoli ritornavano i Borbone. Pochi mesi'.'.qépo, con un folle gesto che voleva imitare la fuga dall'Elba e lei sbarco di Napoleone in Francia, approdò a Pizzo in Calabria;con l'intenzione di marciare su Napoli. Arrestato, subì un sommario processo e £u condannato alla fucilazione (13 ottobre 1815). •"'• i r-1 QUESTIONI DI CRITICA degli uomini feroci: non c'era nulla, nell'impressione che Bonaparte produsse su di me, che potesse rammentarmi né gli uni né gli altri. M'accorsi abbastanza presto che il suo carattere non poteva essere definito con le parole di cui noi abbiamo l'uso di servirci; egli non era né buono né violento, né debole né crudele, alla guisa degli individui a noi noti. Un tal essere, senza pari, non poteva né risentire né far provare simpatia. Io sentivo confusamente che nessuna emozione del cuore poteva agire su di lui. Egli considerava una creatura umana come un fatto o una cosa, e non come un simile. Egli non odiava e non amava; per luì non c'era che lui; tutto il resto delle creature non era che cifre. La forza della sua volontà consisteva nell'imperturbabile calcolo del suo egoismo. 40. Quale giudizio è stata espresso sulla personalità di Napoleone? (M. DE STAÈL - Considerazioni sulla Rivoluzione francese) Concordi, più o meno, sono. i giudizi espressi sulla personalità di Napoleone. È stato riconosciuto uomo dotktp di qualità non comuni, ma dominato da immenso orgoglio e da ^desiderio sfrenato di potere. E le sue stesse parole, riferite da uno 'scudiero, rivelano questa passione. ' Straordinaria è l'intensità e la tenacia delle sue passioni: forassimo il senso dei legami familiari; durevoli gli odi per quanto temperati dalla magnanimità più o meno spontanea degli uomini che tutto possono; orgoglio smisurato e geloso, spiegabile del resto in un uomo salito cosi in alto colla sola forza del suo genio che gli offuscava a volte il giudizio ed esplodeva a tratti in un'alterigia intrattabile; infine un'ambizione che fu certo in lui la più potente delle passioni, smisurata, sfrenata, insaziabile, a cui egli si abbandonava per la soddisfazione personale che il potere gli dava, ma anche per la coscienza del bene che con l'esercizio del potere pensava largire all'umanità. Ma, su tutte queste formidabili forze prime del temperamento, dominava più forte ancora una volontà inflessibile con sé come cogli altri, vigile, tenace, imperiosa, davanti a cui parevan piegare identicamente le cose e gli uomini. Nella sua solitària grandezza, Napoleone rimane isolato come da una invisibile barriera che impedisce la completa adesione spirituale, quasi egli appartenga a una razza diversa e superiore all'umana, ch'ei troppo disprezzava. In Napoleone mancava il tremore reverente davanti all'infinito mistero, il senso religioso della limitazione nostra davanti a Dio o all'Umanità, il fervore della carità che rispetta in ogni uomo un eguale e un fratello, la venerazione delle forze ideali del diritto tanto più potenti quanto meno materialmente misurabili. Ad ogni modo tutti devono riconoscere che oltre ogni dire eccezionale è l'intelligenza sua: completa, potentissima dal punto di vista dell'arte e da quello del pensiero, senza rivali nel campo dell'azione. I < Napoleone amava assai poco. Ancor meno egli.aveva riguardo a chi che sia. Questo non era in lui crudeltà, ma indifferenza completa nei riguardi delle persone nelle quali egli non vèdéya che strumenti e mezzi. Aveva la passione del potere e della gloria, ma sopra tutto del potere. Una preoccupazione continua, un lavoro' considerevole e ininterrotto, senza riposo, una esigenza sempre àtièrita, una propensione naturale alla diffidenza e all'irritazione, gli I èrano propri. Un culto che confinava con la superstizione l'aveva circondato per tanto tempo, ch'egli vi si era abituato e l'accettava corde''• qualche cosa di dovuto. Ma egli apprezzava questa adorazione sopra tutto dal punto di vista dell'utile reale che essa poteva procurargli. -Le leve principali che fanno muovere gli uomini sono la paura e l'interesse, non l'amore. Questa era la sua profonda convinzione. ; (E. V. TARLE - Napoleone) II timore ch'egli ispirava non era cagionato 'che 'dal singolare effetto della sua persona su quasi tutti quelli che ip avvicinavano. Io avevo veduto degli uomini degnissimi di rispetto," $\ó veduto anche 78 - NAPOLEONE BONAPARTE - GAP. II (A. FERRARI - Nuova Rivista Storica) CAP. II - NAPOLEONE BONAPARTE - 79 *' F' Lo svolgimento dei lavori procedette con lentezza e difficoltà per gli interessi contrastanti delle potenze; ad interromperlo e a disorientare l'Europa intera sopraggiunse l'improvviso, avventuroso ritorno di NAPOLEONE, che, lasciata l'Elba e sbarcato presso Cannes, si aprì facilmente la via per Parigi e rientrò alle Tuileries mentre Luigi XVIII si era visto costretto a ruggire. (II, 36). Ma fu avventura di breve durata, di soli « Cento giorni » perché le potenze furono pronte ad organizzare una nuova Coalizione e Napoleone fu definitivamente sconfitto a Waterloo (18 giugno 1815) e relegato a Sant'Elena (-» II, 37). Anche il tentativo di Gioacchino Murat di salvare il suo regno era stato frustrato dagli Austriaci ed a Napoli erano tornati i Borbone (—> II, 39). Proprio durante i Cento giorni erano ripresi i lavori del Congresso di Vienna che, sotto la spinta minacciosa degli avvenimenti, avevano assunto un nuovo ritmo: messi da parte gli egoismi e le ambizioni particolari, i diplomatici riuscirono ad accordarsi su tutti i problemi e il 9 giugno 1815, qualche giorno prima di Waterloo, fu firmato l'atto finale del Congresso. il futuro Gijprgio IV), guadagnò l'isola di Helgoland nel mar del Nord, l'isoja^di Malta nel Mediterraneo, il protettorato sulle Isole Ionie e varie colonie come l'isola di Trinidad e alcune delle Andile in America, il Capo di Buona Speranza in Africa, Ceylon in Asia; il re' 'ebbe come dominio personale il regno di Hannover in Germania; ,'| 6) il .'R«gno di Prussia, sotto FEDERICO GUGLIELMO III, compensava la perdita di alcuni territori polacchi con l'acquisto della Sassotiia nord-orientale, della Pomerania svedese e della Prussia renapa; 7) l'Impero d'Austria, retto da FRANCESCO I D'ASBURGO, compensava ; Ila perdita del Belgio con l'acquisto dei territori già appartenenti <^Ila Repubblica di Venezia ( eccetto le isole Ionie ) ; 8 ) una (Confederazione Germanica, nel centro dell'Europa, riuniva trentanove stati; di essa facevano parte alcuni territori del Regno di Prussia e dell'Impero d'Austria: organo centrale era una Dieta, presieduta dall'Imperatore d'Austria, che si riuniva a Francoforte sul Meno; ;l 2. Quale fu Za sistemazione data all'Europa dal Congresso di Vienna? 1) II Regno di Francia, retto da Luigi XVIII, ritornò ai confini del 1792, conservando però Avignone; 2) il Regno di Spagna fu assegnato al suo legittimo sovrano FERDINANDO vii DI BORBONE, che si affrettò ad abolire la Costituazione di Cadice; 3) il Regno di Portogallo fu dato a GIOVANNI VI di Braganza, che rimase in. Brasile, mentre governava effettivamente una giunta presieduta da un inglese; 4) il Regno dei Paesi Bassi fu costituito dall'unione dell'ex repubblica di Olanda e degli ex Paesi Bassi austriaci o Belgio e assegnato a GUGLIELMO i DI GRANGE - NASSAU; 5) il Regno Unito di Gran Bretagna e Manda, sotto il re GIORGIO III (per le gravi condizioni mentali sostituito da un reggente, 88 - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - CAP. Ili 9) la Coafederazione Svizzera ebbe riconosciuta la sua indipendenza e la neutralità perpetua; 10) il Re^no di Danimarca, sotto FEDERICO IV, perse la Norvegia ed aggiunse qualche territorio all'interno della Confederazione Germanica; 11) il Regno di Svezia, sotto CARLO XIII (a cui doveva succedere per adozione l'ex generale napoleonico BERNADOTTE col nome di. Carlo'XIV), perdeva la Finlandia, che passava alla Russia, e la Pomerania, che passava alla Prussia; in compenso il re di Svezia riceveva come unione personale la corona della Norvegia; 12) l'Impero di Russia, sotto lo zar ALESSANDRO I, guadadagnava la Finlandia,, appartenuta prima alla Svezia, e la Bessarabia, appartenuta prima all'Impero ottomano; si formava un Regno di Polonia, la cui corona era assunta dallo Zar; 13) la penisola italiana fu posta sotto l'influenza, diretta o indiretta, dell'Impero d'Austria (—» 3). GAP;} III - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - 89 3. Quale fu fo sistemazione data all'Italia dal Congresso di Vienna? In Italia furono costituiti i seguenti stati: 1 ) Regno Lombardo - Veneto unito politicamente all'Impero d'Austria, (mentre il Trentino, Trieste e una parte dell'Istria erano compresi nella Confederazione Germanica); 2) Regno di Sardegna, retto da VITTORIO EMANITELE I DI Savoia, che aggiungeva agli antichi possessi (Piemonte, Sardegna, la Savoia e Nizza) il territorio appartenuto prima alla Repubblica di Genova; 3} Ducalo di Parma e Piacenza, assegnato a MARIA LUISA D'ASBURGO, moglie di Napoleone, dopo la cui morte sarebbe tornato ai Borbone di Parma; 4) Ducato di Modena e Reggio, sotto FRANCESCO IV D'ASBURGO - ESTE; 5) Principato di Massa e Carrara, assegnato alla legittima erede MARIA BEATRICE D'ESTE, dopo la cui morte sarebbe stato annesso al Ducato di Modena; 6) Granducato di Toscana, restituito a FERDINANDO III DI ASBURGO - LORENA; 7) Ducato di Lucca, assegnato ai BORBONE DI PARMA finché essi non avessero ripreso Parma e Piacenza, ma destinato ad essere poi unito al granducato di Toscana; 8) Repubblica di S. Marino, indipendente; 9) Stato Pontificio, sotto il papa Pio VII, negli antichi confini, comprendente anche Benevento e Pontecorvo, nel Regno delle Due Sicilie; 10) Regno delle Due Sicilie, comprendente il regno di Napoli e la Sicilia, sotto il re FERDINANDO I DI BORSONE, che si affrettò ad abolire la Costituzione siciliana del 1812. 90 - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - CAP. Ili 4. Quali cHteri furono seguiti nel Congresso di Vienna per la sistemazione dell'Europa? I rappresentanti delle potenze europee, riuniti a Vienna per dare un aisetto nuovo all'Europa, seguirono questi criteri fondamentali: •{' i' 1 ) Ristabilimento dell'equilibrio- europeo sconvolto dalle vicende delfà-'Rivoluzione francese e del periodo napoleonico. Il principio mell'equilibrio delle potenze, proprio dell'Illuminismo e tenacerr^nte sostenuto dall'Inghilterra, fu attuato in pieno, poiché;! i ,'f : a) la Francia venne lasciata negli antichi confini, a svolgere il suo ruólp' di importante nazione europea, senza che umiliazioni o perdite '.territoriali la incitassero ad una « revanche »; b) l'Austria fu rafforzata, col predominio nella Confederazione germanica "e in Italia, in modo che potesse fare da contrappeso alle altre 'potenze europee; e) la Prussia fu anch'essa ingradita e messa in grado di bilanciare l'importanza austriaca nell'Europa centrale; d) la Russia fece acquisti territoriali, ebbe la desiderata influenza sulla Polonia, ma si vide preclusa la via per un'ulteriore espansione ] verso occidente dal rafforzamento dell'Austria, della Prussia e <^élla Svezia; e) l'Inghilterra, secondo le sue aspirazioni, accrebbe la potenza coloniale etì ottenne, nel Mar del Nord e nel Mediterraneo, ambiti punti strategici che le permettevano di controllare la situazione europea. f 2) Creazione di stati-cuscinetto intorno alla frontiera francese, destinati ad impedire alla Francia eventuali espansioni sul tipo di quelle del periodo della Rivoluzione e di Napoleone. Ai suoi confini orientali |laì Francia si trovò infatti, dopo il Congresso di Vienna: a) il Régno dei Paesi Bassi, b) la Prussia renana, appartenente al Regno di Prussia e facente parte della- Confederazione Germanica, CAP. Ili - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - 91 1) II destino dei vari stati fu deciso, secondo il vecchio criterio settecentesco, tenendo conto solo'degli interessi e delle ambizioni dei principi, senza il minimo riguardo per le necessità e le aspirazioni dei popoli. e) altri territori della. Confederazione Gerinlmica, d) la Svizzera, perpetuamente neutrale, '; e) il Regno di Sardegna, notevolmente ingrandito. p;• 3) Instaurazione del principio di legittimità, propugnato dal Talleyrand, in base al quale su ogni trono sarebbe dovuto tornare il legittimo sovrano e ogni stato avrebbe dovuto essere riconosciuto come nel passato. Tale principio di legittimità fu; tuttavia violato in vari casi; non risorsero per esempio il Sacro Romano Impero, né, in Italia, le repubbliche di Genova e di Venezia, mentre rimasero in piedi stati creati da Napoleone, come i .fegni di Baviera, Sassonia, Wtirttemberg nella Confederazione Germanica. 5. Quali sono gli aspetti positivi i< 'opera \dél Congresso di 2) Furono ignorati interamente i fermenti di libertà e di nazionalità che si erano affacciati in varie parti d'Europa durante il periodo napoleonico. Del resto, i diplomatici dei vecchi regimi che si trovarono riuniti a Vienna non potevano, logicamente, che seguire i principi della loro mentalità reazionaria, non innovatrice, volta a restaurare il passato, non a cogliere i nuovi spunti per l'avvenire. E occorre aggiungere che i princìpi liberali e nazionali erano per allora limitati a cerehie ristrette, specialmente di intellettuali, mentre i popoli in generale accettavano supinamente, o talvolta accoglievano addirittura con simpatia il ritorno dei vecchi sovrani. V ienna> Gli aspetti positivi dell'opera del Congresso eli Vienna si possono così riassumere: | 1 ) Fu trovata e fu presa la via degli accordi diplomatici, che dimostrò di poter risolvere le controversie internazionali senza dover ricorrere ai sistemi della violenza e della guerra. 2) Fu assicurato all'Europa un quarantennio1 di pace, durante il quale la civiltà europea ebbe un notevole sviluppo. 3 ) Si accettarono principi di collaborazione ^internazionale fra le varie potenze. 4) Fu accettata, nel Congresso di Vienna, ,c.0me norma internazionale, l'abolizione della tratta dei negri, che l'Inghilterra aveva già attuato nei suoi territori. ,' 6. Quali sono gli aspetti negativi dell'opera ! d,èl Congresso di Vienna? . 15 j { i • Gli aspetti negativi dell'opera del Congresso di i Vienna sono i seguenti: 5, ' • 92 - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - '.GAP, III 4 1r :i SANTA ALLEANZA 7. Come si formò la Santa Alleanza? L'idea di stabilire un patto d'alleanza fra i sovrani, che li impegnasse a governare secondo i principi di umanità del Cristianesimo e a darsi fra loro reciproco aiuto, come buoni fratelli, padri di immense famiglie, fiori nella mente dello zar ALESSANDRO I. Egli era imbevuto di idee umanitarie proprie dell'Illuminismo, che aveva appreso dall'antico precettore LAHARPE, aveva subito per un certo periodo il fascino delle idee liberali, nazionali, ed era inoltre soggetto ad infatuazioni mistiche: era insomma una personalità complessa, ma alquanto priva di coerenza. Da essa scaturf la Santa Alleanza, che unf allo zar di Russia Vituperatore d'Austria e il re di Prussia, definiti dal documento istitutivo « delegati della Provvidenza per governare tre rami della stessa famiglia ». Sottoscrissero poi il re di Francia e altri sovrani: si rifiutarono il Papa, al quale sembrò inopportuno partecipare ad un accordo con un soCAP. Ili - CONGRESSO DI VIENNA E RESTAURAZIONE - 93