Le arterie Struttura delle arterie e delle vene connettivo muscolo liscio endotelio Arterie Vene • conduttori di pressione • molti strati di tessuto muscolare liscio e connettivo • molto tessuto elastico. • serbatoi di sangue • pochi strati di tessuto muscolare liscio e connettivo • poco tessuto elastico. Lezione 19 1 M. LISCIO; CONNETTIVO ELASTICO E FIBROSO; ENDOTELIO DIAMETRO MEDIO INTERNO (mm) 4 SPESSORE PARETE (mm) MUSCOLARE, MOLTO ELASTICA 1 MUSCOLARE, BEN INNERVATA 0.03 0.006 0.008 0.0005 0.02 0.001 PARETE SOTTILE, POCO MUSCOLO LISCIO 0.5 PARETE + SOTTILE DELLE ARTERIE, MUSCOLO LISCIO, MOLTO ESTENDIBILE 5 PARETE SOTTILE, MOLTO PERMEABILE Vasocostrizione: riduzione del diametro Vasodilatazione: aumento del diametro Lezione 19 2 Principali funzioni delle arterie • conduttori di sangue • serbatoio di pressione: assicurano la continuità del flusso di sangue anche quando il cuore non si sta contraendo • smorzano le oscillazioni di pressione e di flusso provocate dal cuore (riducono il lavoro cardiaco) • controllano il flusso ai diversi distretti arteriosi mediante vasocostrizioni distrettuali Lezione 19 3 Le ARTERIE agiscono come serbatoio di pressione perché quando aumenta la pressione si distendono poco, ovvero hanno una BASSA COMPLIANCE. compliance = DV / DP = distensibilità Nei vasi con bassa compliance, come le arterie, un incremento della pressione sanguigna provoca una modesta espansione del vaso. L’elasticità delle arterie (compliance) si riduce con l’età Lezione 19 4 Smorzamento delle oscillazioni di flusso Arterie distensibili Durante la sistole il sangue scorre ai capillari Durante la diastole il sangue continua a scorrere ai capillari arterie elastiche (età giovanile) Arterie rigide Durante la sistole il sangue scorre ai capillari Durante la diastole il flusso attraverso i capillari si arresta Lezione 19 DP arterie rigide (età avanzata) 5 La pressione arteriosa media Calcolo pratico della Pa media : Pa = Pd + 1/3 (Ps-Pd) Esempio: Ps = 125 mm Hg Pd = 75 mm Hg Pa = 75 + 1/3 (125-75) = 75 + 50/3 = 91 mm Hg Lezione 19 6 Gettata cardiaca e resistenza periferica influenzano la pressione arteriosa media PAM = Q x R SE AUMENTA LA GITTATA CARDIACA (RESISTENZA PERIFERICA TOTALE INVARIATA) R = 8hl p r4 AUMENTANO: VOLUME SANGUE NELL’AORTA, PRESSIONE ARTERIOSA MEDIA SE AUMENTA LA RESISTENZA PERIFERICA TOTALE (GETTATA CARDIACA COSTANTE) Lezione 19 7 POLSO PRESSORIO = PRESSIONE SISTOLICA – PRESSIONE DIASTOLICA Variazione di pressione generata dalla sistole cardiaca, trasmessa nel sistema vascolare grazie all’elasticità delle arterie ad una velocità 10 volte superiore a quella sanguigna. DPa = DV /Ca Volume sistolico (DV) e compliance arteriosa (Ca) influenzano il polso pressorio Lezione 19 8 Il polso pressorio (DPa) è determinato dal volume sistolico (DV) e dalla compliance arteriosa (Ca) DPa = DV /Ca Se DV raddoppia, a parità di compliance, anche il polso pressorio (DP) raddoppia. La pressione arteriosa media aumenta e a questa si aggiunge un polso pressorio raddoppiato. DV2 DV1 DP1 Un dimezzamento della compliance, a parità di DV , produce un raddoppio di DP. Lezione 19 DP2 Ca alta DV Ca bassa 9 LE ARTERIOLE • • • • • • Diametro 10-50 mm, lunghezza: mm. Modificano il loro diametro attraverso segnali neuro-ormonali. Controllano la resistenza periferica vascolare (Rp) e conseguentemente la Pa media (vasi di resistenza). Possiedono un tono arteriolare di contrazione tonica che può aumentare o diminuire, regolando di conseguenza il diametro. Prevalentemente innervate dal simpatico. Scompare il polso pressorio Lezione 19 10 Vasocostrizione e vasodilatazione arteriolare regolano il flusso di sangue ai vari organi PVC PAM DP=PAM-PVC Pa = Q x R Le variazioni della distribuzione di flusso ai vari organi (% gittata cardiaca indirizzata ai vari organi) sono causate da variazioni della resistenza arteriolare. Lezione 19 11 Distribuzione dei flussi di sangue in un organismo a riposo e durante esercizio fisico intenso Esercizio fisico Riposo 5l/min 25l/min 0.7 0.5 0.2 1.15 1.25 1.00 1.00 1.05 0.85 20 0.25 0.65 0.6 0.50 VANTAGGI DELL’ORGANIZZAZIONE IN PARALLELO DEI VASI SANGUIGNI: • tutti gli organi ricevono sangue ossigenato • ciascun organo è regolato in modo Lezione 19 indipendente, in funzione delle richieste metaboliche • è un sistema a bassa resistenza 12 L’endotelio come regolatore della muscolatura liscia vasale: NO e acido arachidonico Prostaciclina (PGI2): inibisce all’endotelio e la loro aggregazione l’adesione delle piastrine FUNZIONI ENDOTELIO: BARRIERA SELETTIVA REGOLA IL TONO VASALE ANGIOGENESI PROPRIETA’ ANTICOAGULANTI Lezione 19 13 I CAPILLARI diametro 8-20 mm Capillare continuo Strato di cellule endoeliali su lamina basale (0.5 mm spessore) Sono complessivamente: 1-10*10^9: ogni cellula dista meno di 100 mm da un capillare Gli eritrociti si allineano in fila indiana Facilitano gli scambi gassosi Capillare fenestrato Espressi proporzionalmente funzionale del tessuto all’attività 6000 m^2 : area di scambio 5000 cm^2: sezione trasversa complessiva CONTINUO: muscoli, tessuto nervoso (barriera ematoencefalica), polmoni, tessuto connettivo, ghiandole esocrine Capillare sinusoidale FENESTRATO: glomerulo renale, intestino SINUSOIDALE: fegato, milza, noduli linfatici, surrene midollo osseo, Lezione 19 14 Scambio di liquidi attraverso la parete del capillare Il gradiente di pressione idrostatica (Pcap-Pi) spinge l’acqua fuori dal capillare (FILTRAZIONE) Il gradiente di pressione oncotica (pcap-pi) (pressione osmotica esercitata dalle proteine) tende a muovere l’acqua verso l’interno dei capillari (ASSORBIMENTO) Il flusso massivo che si genera tra capillare e tessuti è determinato dall’equilibrio di quattro pressioni: Pc = pressione idraulica del capillare Pi = pressione idraulica del liquido interstiziale Pc = pressione oncotica del plasma Lezione 19 Pi = pressione oncotica del liquido interstiziale 15 flusso massivo = k [(Pc - Pi) +(Pi –Pc)] Pc = 32 mmHg all’inizio del cap.; 15 mmHg alla fine Pi = 0 mmHg Pc = 25 mmHg Pi = 3 mmHg All’inizio del capillare (lato arteriolare) il liquido si muove fuori dal capillare (filtrazione): flusso massivo = (32 +3) – 25 ~ +10 mmHg ESTREMITA’ ARTERIOSA Alla fine del capillare (lato venulare) il liquido si muove dentro il capillare (riassorbimento): flusso massivo = (15+3) – 25 = – 7 mmHg (riassorbimento) ESTREMITA’ VENOSA Lezione 19 16 LE VENE DIAMETRO GRANDE, VALVOLE SEMILUNARI UNIDIREZIONALI, PARETI SOTTILI, BASSA PRESSIONE, ALTA COMPLIANCE (25 VOLTE MAGGIORE DELLE ARTERIE) VENULE: poco muscolo liscio, spessore parete 1/6 delle arteriole, diametro 20 micrometri Lezione 19 17 Le vene - Compliance venosa elevata: 25 volte la compliance delle arterie (piccolo DP crea grande DV), POSSONO INCORPORARE GRANDI VOLUMI CON PICCOLO AUMENTI DI PRESSIONE. - Condotti di raccolta del sangue a bassa resistenza: serbatoio di volume - Pareti sottili e grande diametro - Dotate di valvole unidirezionali per evitare il reflusso verso organi e tessuti - Serbatoio di sangue (contengono il 60% del sangue totale) - Innervate dal s. n. simpatico che causa aumentata contrazione venosa, maggior ritorno venoso e maggiore Pprecarico Il flusso venoso è mantenuto da: 1) Pvenosa di 15 mm Hg che si riduce a 5 mm Hg all’atrio destro 2) Pressione negativa toracica (pompa respiratoria) 3) Pompa muscolare scheletrica più sfinteri venosi Lezione 19 18 Attività muscolare: i muscoli alternando contrazione e rilasciamento fanno progredire il sangue verso le vene centrali ed aumentano la pressione venosa centrale. VALVOLA PROSSIMALE APERTA VALVOLA CHIUSA VALVOLA DISTALE CHIUSA MUSCOLO SCHELETRICO IN CONTRAZIONE VALVOLA APERTA MUSCOLO SCHELETRICO RILASCIATO MUSCOLO IN CONTRAZIONE: L’AUMENTATA PRESSIONE COMPRIME LE VENE, CHIUDE LE VALVOLE SOTTOSTANTI ED APRE QUELLE SOVRASTANTI MUSCOLO IN RILASCIAMENTO: LE VENE SI DISTENDONO E LA CHIUSURA DELLA VALVOLE IMPEDISCE IL REFLUSSO DEL SANGUE VERSO IL BASSO. Lezione 19 19 I fattori che influenzano la pressione venosa centrale POMPA M. SCHELETRIC A POMPA RESPIRATORIA SCARICA SIMPATICA VENE V0LUME EMATICO TONO VENOMOTORIO COMPLIANCE VENOSA PRESSIONE VENOSA CENTRALE RITORNO VENOSO PRESSIONE ATRIALE PRECARICO VOLUME TELEDIASTOLICO SCARICA SISTOLICA Lezione 19 GETTATA CARDIACA 20 Volume ematico EMORRAGIA VOLUME EMATICO PRESSIONE VENOSA Nell’emorragia il CENTRALE volume ematico diminuisce e quindi la RITORNO pressione venosa VENOSO centrale diminuisce, diminuisce il ritorno venoso e quindi PRESSIONE diminuisce il volume ATRIALE telediastolico. Per l’effetto Starling, una diminuzione del volume VOLUME telediastolico provoca TELEDIASTOLICO una diminuzione del volume di eiezione ventricolare e della SCARICA SISTOLICA gittata cardiaca, causando una diminuzione della GETTATA pressione arteriosa CARDIACA media. PRESSIONE VENOSA CENTRALE COMPLIANCE VENOSA TONO VENOMOTORIO SIMPATICA VENE PRESSIONE ART. MEDIA Lezione 19 21 Effetti della gravità sulla distensibilità delle vene PRESSIONE IDROSTATICA= r g h r sangue= 1.05 g/cm3 r mercurio= 13.55 g/cm3 LA PRESSIONE DI UN LIQUIDO E’ PROPORZIONALE ALL’ALTEZZA DELLA COLONNA: LE PARTI BASSE DEL CONTENITORE HANNO UNA MAGGIORE PRESSIONE IDROSTATICA. Se le pareti sono dilatabili si distendono a causa della maggiore pressione idrostatica. Lezione 19 22 Pressione arteriosa e venosa in posizione supina ed eretta LA PRESSIONE DELLA COLONNA DI SANGUE DI 100 mm DI ALTEZZA EQUIVALE ALLA PRESSIONE DI UNA COLONNA DI MERCURIO FI 80 mm. Lezione 19 23