Meglio TwItter dei sondaggi (se il telefono non basta più)

Solo le mappe dell'lmt di Lucca avevano dato indicazioni attendibili
Meglio TwItter dei sondaggi
(se il telefono non basta più)
Le facce imbarazzate di alcuni
sondaggisti sono state l'altra faccia
triste della débacle di questa tornata elettorale. Fino al giorno prima
del voto era un susseguirsi di analisi e percentuali, a volte «clandestine» anche durante il periodo di silenzio elettorale. Previsioni magicamente smentite il giorno dello scrutinio. Ma forse qualcuno ci aveva visto giusto.
Come ricorda Gianni Riotta su
La Stampa, il lavoro fatto da Tychobigdata sui messaggi di Twitter
contraddiceva la «caduta libera» dì
cui da troppo tempo la sinistra parlava a proposito di Berlusconi. Vedeva un Mario Monti debole, un
Bersani stabile, un Grillo attivissimo. Ecco, guardando il dato definitivo toscano e quello invece elaborato dal progetto citato dal quotidiano dì Torino, pare che Twitter
sia una delle chiavi (al pari degli altri social network) per capire alcune dinamiche che sfuggono al tradizionale sondaggio (spesso telefonico).
Le mappe elaborate per il Corriere Fiorentino dell'Imt di Lucca ricalcano abbastanza il voto di domenì-
L'esperto
Mori (Mass Media & Opinion):
«Dobbiamo rileggerei dati
in chiave contemporanea,
analizzando i social network»
Atta frequenza
I tweet su Bersani
hanno avuto una alta
frequenza di citazioni
in Toscana
Media frequenza
Il leader Pdl ha avuto
frequenza molto bassa
di citazioni nelle zone
in cui era più forte
ca e lunedì scorso. I tweet di Monti
hanno avuto un «volume» e un «peso» molto basso in tutta la regione,
con una sola punta a Pisa, cioè l'unica provincia della Costa dove Scelta
Civica è arrivata vicina al 7 alla Camera. Bersani, all'opposto, vedeva
un indice «alto» in tutta la Regione, con le punte a Pisa e Livorno.
Berlusconi invece è in controtendenza: nelle province dove ha avuto il miglior risultato, come Lucca,
Grosseto e Arezzo, aveva comunque le punte più basse di «peso» social. Grillo idem: aveva le punte
«social» a Prato e Pisa, ma il miglior risultato l'ha avuto a Massa.
Uno strumento insomma che è riuscito a intercettare un andamento,
non ancora i voti. Ma che rischia di
diventare «indice di correzione»
per i sondaggi. I tecnici che si sono
occupati nelle scorse settimane di
contattare gli elettori per chiedere
le loro intenzioni di voto, raccontano che spesso il dato del Pdl veniva
«preso» basso, al io per cento, così
come quello di Grillo veniva preso
molto alto, oltre il 30. Ma ogni società «corregge», attraverso i propri algoritmi, il dato «grezzo» delle
telefonate fatte. E non sempre ci azzecca. Perché quell'algoritmo, quel-
Media frequenza
Beppe Grillo ha avuto
punte a Prato e Pisa,
ma il risultato migliore
l'ha fatto a Massa
la formula matematica, è frutto di
indicazioni sociopolitico-cultura-lì. Insomma, è un modo per leggere ed interpretare la realtà.
Samuele Mori, della Mass Media
& Opinion, spiega così il fallimento
dei sondaggi e delle proiezioni dell'ultima tornata elettorale: «Probabilmente - dice Mori - c'è una società mutata che non viene più letta con i paradigmi fin qui utilizzati
per elaborare i sondaggi, forse gli
istituti di ricerca dovranno trovare
nuove soluzioni, nuovi strumenti».
Insomma, «dobbiamo rileggere in
chiave contemporanea il paradigma dell'interpretazione dei dati.
Forse, vanno usati tutti i mezzi di
comunicazione, compresi i social
media e network, per arrivare a dati più consapevoli con nuovi strumenti di analisi». In futuro, magari, ci chiederanno chi votiamo anche con un tweet.
Bassa frequenza
I tweet del premier
hanno avuto poco
appeal, unica punta
il buon risultato a Pisa
F.