Collezione Liceo Scientifico Aless andro Serpieri Rimini
69.1
Arganetto elettrico
Descrizione
Una base di legno tornito sostiene un
cilindro d’ottone terminante con una
punta sulla quale è libera di ruotare una
croce uncinata di metallo. L’isolamento
da terra è assicurato da una basetta circolare
di
materiale
plastico
(originariamente vetro).
Firmato G.B. Paravia & C., risale al
1920.
Funzionamento
Collegando la parte metallica con una
macchina elettrostatica si osserva una
rapida rotazione dell’arganetto in senso
contrario alla direzione delle punte. Il
campo elettrico è, infatti, più intenso in
prossimità delle punte e ciò provoca una
ionizzazione dell’aria circostante ed una
Φ = 10 cm h = 7 cm
m = 25 g
repulsione degli ioni in prossimità delle
punte stesse. Tale moto degli ioni genera
una reazione che fa accelerare l’arganetto. Osservando il fenomeno al buio si osserva su ciascuna
punta un fiocco luminoso. Perché il fenomeno avvenga è necessario un rapido ricambio d’aria per
evitare che tutto l’ambiente circostante si carichi uniformemente, infatti, ponendo l’arganetto sotto
ad una campana di vetro questo cesserà di funzionare in breve tempo. Nel vuoto l’arganetto non gira mostrando che non vi è alcun fluido che esce dalle punte.
Uso
Per mostrare che il campo elettrico è più intenso in prossimità delle punte ed anche, non volendo, il
terzo principio della dinamica.
Tale esperienza fa parte delle dimostrazioni storiche (settecentesche) d’elettrostatica e rientra nella
categoria della “fisica da salotto” per interessare, stupire e divertire un pubblico alle volte più attento dei nostri studenti.
Carlo M. Fabbri 2005