Musicabilità: Pedagogia musicale per allievi diversamente abili dott.ssa Piera Bagnus Alba, 4 dicembre 2013 Premessa: le parole-valigia In un episodio di Alice nel Paese delle meraviglie, il capitolo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò Humpty Dumpty dice ad Alice «E’ un po’ come una valigia, capisci… ci sono due significati in una parola sola» MUSICALITA’ + DISABILITA’ Musicalita’ e Disabilita’, rispettivamente utilizzati per indicare la precoce attitudine musicale che caratterizza l’essere umano e lo conduce ad utilizzare il linguaggio sonoromusicale per esprimersi ed entrare in comunicazione con il mondo in modo interattivo, e la condizione di chi, in seguito ad una menomazione, vede limitata la sua capacità di agire e si ritrova in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Nelle nostre questo intenzioni termine-valigia intende soprattutto cancellare dal concetto di disabilità il costante riferimento alla “mancanza” di abilità ed alla distanza da un’ipotetica “norma”, a favore del riconoscimento di ciò che accomuna, dal punto di vista sonoro/musicale, ogni essere umano: la sua IDENTITA’. Secondo Imberty la musicalità umana è dunque un concetto fondamentale che ricopre una realtà iscritta nel patrimonio genetico della specie umana, quella della sua temporalità, della sua storicità individuale e collettiva, e della sua "socialità". In questo contesto, la musica appare umana non per caso ma per essenza. DALL’IDENTITA’ SONORO/MUSICALE Benenzon definisce ISO (Identità Sonora) il cumulo di energie e il suo processo dinamico formato da suoni, movimenti e silenzi che caratterizzano ogni essere umano e lo distinguono da un altro. L’ISO si struttura in ogni essere umano seguendo un medesimo percorso, però la dinamica energetica che si sviluppa è diversa tra un essere umano e l’altro. universale (l’insieme degli archetipi e del vissuto sonoro del periodo prenatale) gestaltico (caratteristica dell'individuo individualmente e nella sua integralità ) in interazione (comunicazione non verbale tra due o più persone) ambientale culturale ISO universale L’ISO universale comprenderebbe l’insieme degli archetipi e del vissuto sonoro del periodo prenatale. Si tratterebbe di un deposito energetico di suono, movimento e silenzio forgiatosi nel corso dei millenni che contiene i modelli originali e primari, i veri prototipi che tutti possediamo: il battito cardiaco con la sua struttura ritmica; i suoni di inspirazione e espirazione; sonorità acquatiche; il vento; il ritmo; del camminare, trottare, correre… A tutti questi suoni originari se ne andarono aggiungendo altri, che l'evoluzione stessa della cultura a poco a poco introdusse: a) i suoni emessi attraverso tubi o tamburi o sonagli b) gli intervalli ed alcune scale, come quella pentatonica onnipresente nelle nenie rivolte ai neonati di tutto il mondo. ISO gestaltico • L’ISO gestaltico descrive l’identità sonora di ogni specifico individuo e lo caratterizza, radicandosi su quello universale. • Tutti i fenomeni sonori, di movimento, gravitazionali e di silenzio in cui è immerso l'embrione e da cui è stimolato: - i suoni che circondano la madre durante la gestazione e che giungono al feto attraverso il liquido amniotico: voce del padre e altre voci; rumori del contesto sociale; musica, cultura e folklore; fenomeni acustici diversi; movimenti di pressione, tensione e distensione; pause e silenzi. • Tutti gli eventi che giungono dall'interno del corpo materno: - la sua voce; il ritmo cardiaco; ritmi e suoni di inspirazione e espirazione; suoni dell’apparato digestivo; suoni articolari e muscolari; movimenti gravitazionali, pause e silenzi. • Questa eredità corporea-sonoro-musicale e del silenzio rimarrà in ogni espressione non verbale dell'individuo che manterrà in memoria le tracce della comunicazione non verbale prenatale. ALLA PROGETTAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA • Chi sei? (ISO) • Da dove vieni? (biografia S/M; stili cognitivi) • Dove sei adesso? (qual è il tuo modo di essere in musica? Quale l’identità musicale attuale? Quali i tuoi gusti?) • Dove vuoi andare? (quali i tuoi obiettivi? PEI dalla L.104/1992; PSP dalla L.53/2003; PDP dalla DM 27/12/2012 in cui l’acquisizione delle competenze diventa il mezzo per raggiungere le mete che il soggetto si pone, realizzando una «Scuola su misura») In & Out L’educazione musicale svolge infatti un duplice percorso: dall’interno verso l’esterno, in quanto sostiene il bisogno di identità della persona ed il suo porsi in comunicazione con il mondo; dall’esterno verso l’interno in quanto, dotando gli alunni degli strumenti per decodificare il linguaggio sonoro, permette loro di riconoscersi parte di una comunità e della sua cultura, favorendo nel contempo la curiosità per la scoperta di altre realtà musicali. SCUOLA INCLUSIVA Superata da tempo la fase del semplice inserimento, oggi abbiamo ampliato anche il concetto di integrazione, connotando la scuola come comunità di apprendimento inclusiva. Centrali sono i concetti di appartenenza e partecipazione, per mostrare che se a ciascuno è permesso partecipare, tutti ne saranno arricchiti. In questo senso la diversità si fa risorsa e non un prezzo da pagare per ricostituire un’integrità altrimenti “danneggiata”. BISOGNI EDUCATIVI (SPECIALI?) Parlando di BES si fa riferimento a bisogni nati come conseguenza di un deficit, oppure legati a svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché relative ad alunni appartenenti a culture diverse : tutte situazioni che necessitano approcci pedagogico-didattici particolari atti a favorire gli apprendimenti, ma che possono diventare occasioni di apprendimento per tutti alle tante forme di comunicazione e ai diversi modi di essere, in musica come nella vita. NORMALI & SPECIALI Essere considerati “speciali” può comportare gravi rischi e notevoli svantaggi, al punto da arrivare a diventare il nuovo “marchio” che sottolinea la diversità ,sottraendo le persone “speciali” alla “normalità” delle relazioni con gli altri. Invece gli alunni “speciali” hanno, come tutti, anche bisogni “normali”, così come allievi “normali” non di rado manifestano bisogni “speciali”. Si rischia di proporre soluzioni “speciali” ai bambini “speciali” e strategie “normali” per i bambini “normali”. Solo adottando strategie educative specifiche, in risposta a bisogni specifici, si rispettano le pari opportunità e si realizza l’effettiva appartenenza inclusiva. NORMALE SPECIALITA’ “Normalità” e “Specialità” non sono due diversi modi di esistere, ma due diverse situazioni di bisogno. Non sono le persone ad essere “normali” o “speciali”, ma i loro bisogni, di volta in volta considerati. Quello che dobbiamo fare è imparare a confrontarci con la “speciale normalità” dei nostri allievi, riconoscendoli portatori di entrambe le necessità. La Dichiarazione di Salamanca L’UNESCO ed il governo spagnolo, nel 1994, hanno organizzato a Salamanca una conferenza mondiale sugli Special Needs Education. Al termine dei lavori è stata redatta una Dichiarazione i cui punti fondamentali sono riassumibili nei concetti di INCLUSIONE PASSIVA ed INCLUSIONE ATTIVA. Tutti gli alunni hanno diritto di trovare nella scuola un luogo idoneo ad accoglierli, indipendentemente dai diversi bisogni e percorsi di vita che li caratterizzano. La scuola deve diventare un’organizzazione in grado di apprendere (learning organization), e modificare se stessa per riconoscere e far fronte ai differenti bisogni degli allievi. Conservatorio «G.F.Ghedini» - Cuneo ATTENZIONE ALLE DIVERSE IDENTITA’ MUSICALI ED AL TEMA DELLA SALUTE • Corso biennale di specializzazione in Musicoterapia • Indirizzo Metodologie didattiche musicali per la disabilità nel Triennio di Didattica della musica e dello strumento CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DIDATTICA DELLA MUSICA Da più parti si è recepito il bisogno di una formazione specifica, in ambito musicale, rivolta a quegli insegnanti che si rivolgono ad allievi disabili, con DSA o che esprimono BES, per i quali può risultare difficoltoso l’apprendimento di uno strumento musicale e/o la partecipazione ad attività musicali d’insieme. NUOVO INDIRIZZO Metodologie didattiche musicali per la disabilità OBIETTIVO: la formazione di insegnanti ed operatori musicali specializzati nell’allestimento di ambienti di apprendimento musicale rivolti ad un’utenza in situazione di handicap, di DSA o che manifesta BES. L’articolo 3 della Costituzione afferma che è obiettivo imprescindibile dello Stato garantire il «pieno sviluppo della persona umana» e la sua «effettiva partecipazione» alla vita sociale e culturale del Paese. Da più decenni, si è intrapreso un percorso normativo e culturale volto all’integrazione ed inclusione, scolastica e sociale, di persone in situazione di disabilità. Ogni agenzia educativa e formativa deve attivare adeguati percorsi pedagogico-didattici volti a garantire ad ogni studente la possibilità di effettuare un’esperienza formativa piena e gratificante. Risulta fondamentale intervenire significativamente non soltanto sugli aspetti logistici ed organizzativi del sistema scolastico, ma soprattutto sulla professionalità docente. La grande eterogeneità dei bisogni formativi presenti oggi nell’utenza scolastica e il dovere della scuola di condurre ogni alunno al raggiungimento del “proprio” successo formativo, indipendentemente dal tipo di diversità di cui ciascuno è portatore, rendono infatti improrogabile la formazione di personale docente capace di predisporre azioni formative personalizzate e di qualità. Non si tratta soltanto di garantire pari discenti, quanto di riconoscere che la ricchezza, purché sia conosciuta e momento della vita di una comunità “educante”. opportunità a tutti i diversità è fonte di valorizzata in ogni che voglia definirsi Accanto ai più generali obiettivi formativi previsti per il Corso di Diploma Accademico di Primo livello in Didattica della musica (DCPL21), l’acquisizione degli strumenti pedagogici e psicologici fondamentali e delle principali tecniche strumentali e vocali e dei linguaggi compositivi relativi all’ambito della didattica della musica, ovvero; • di adeguate competenze nell’ambito della pratica vocale e della coralità, • di adeguate competenze di tecnica vocale e strumentale, nella sua pratica solistica e d’insieme e nei riferimenti storici; • di specifiche competenze nell’ambito delle metodologie didattiche riferite all’insegnamento della musica e dello strumento elettivo o del canto; • di adeguate tecniche di controllo posturale ed emozionale; • di competenze informatiche e di quelle relative ad una seconda lingua comunitaria OBIETTIVI SPECIFICI dell’indirizzo risultano essere: • conoscere la complessa realtà degli alunni in situazione di handicap, DSA e BES dal punto di vista psicologico e dello sviluppo di competenze musicali; • acquisire metodologie didattiche musicali, metodi e materiali specifici inerenti in particolare la disabilità visiva, intellettiva ed uditiva, oltre che i Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento (dislessia; disgrafia; disortografia e discalculia); • acquisire strumenti didattici finalizzati all’abilitazione, ovvero all’acquisizione, sviluppo e potenziamento delle competenze che consentono l’espressione della musicalità di ogni alunno; • maturare competenze necessarie alla creazione di ambienti di apprendimento e comunità di relazioni educanti in cui si valorizzino le molteplici dimensioni del “far musica insieme”; • collaborare con i docenti specialisti di sostegno nell’elaborazione dei piani educativi individualizzati e nella valutazione formativa dei risultati raggiunti in ambito musicale; • acquisire strumenti atti ad accompagnare, con i colleghi, la famiglia e gli operatori sanitari, il progetto scolastico e di vita degli alunni disabili.