Valutazione tecnica Sommario Alimentazione di carichi sensibili .................................. 2 Tipi di disturbo elettrico ........................................................................2 Disturbi principali con alimentazione elettrica a bassa tensione ...........3 UPS................................................................................... 4 La soluzione UPS .................................................................................4 Applicazioni UPS ..................................................................................5 Tipi di UPS ....................................................................... 7 UPS statico o rotante ...........................................................................7 Tipi di UPS statici .................................................................................9 Componenti e funzionamento dell'UPS ........................ 16 Componenti di un'unità UPS ................................................................16 Caratteristiche principali dei componenti UPS......................................19 Schema riassuntivo per le caratteristiche principali ..............................24 Modalità di funzionamento UPS ...........................................................25 Configurazioni UPS ..............................................................................26 Tecnologie ....................................................................... 28 UPS senza trasformatore .....................................................................28 Compatibilità elettromagnetica (CEM) .......................... 34 Disturbi elettromagnetici .......................................................................34 Norme e raccomandazioni CEM ...........................................................35 Norme relative agli UPS .................................................. 36 Ambito e osservanza delle norme ........................................................36 Norme principali per la regolamentazione degli UPS ...........................36 Immagazzinamento dell'energia .................................... 39 Tecnologie utilizzabili ...........................................................................39 Batterie .................................................................................................39 Volani ...................................................................................................43 Combinazione di UPS/gruppo elettrogeno ................... 46 Utilizzo di un generatore .......................................................................46 Combinazione di UPS/gruppo elettrogeno ...........................................46 Condizioni di carico transitorio ..................................... 48 Valutazione delle correnti di spunto......................................................48 Armoniche ....................................................................... 49 Armoniche ............................................................................................49 Valori caratteristici delle armoniche ......................................................51 Carichi non lineari e tecnologia PWM ........................... 54 Prestazioni dei carichi non lineari per gli UPS con tecnologia PWM ....54 Confronto tra sorgenti diverse ..............................................................57 Chopping a frequenza libera ................................................................58 Raddrizzatore PFC .......................................................... 60 APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 1 Alimentazione di carichi sensibili Tipi di disturbo elettrico Fare riferimento al WP 18 Teoricamente, i sistemi di distribuzione dell'alimentazione, pubblici e privati, forniscono alle apparecchiature elettriche una tensione sinusoidale di ampiezza e frequenza fisse (ad esempio, 400 volt efficaci a 50 Hz in sistemi a bassa tensione). Tuttavia, in condizioni reali i fornitori indicano il grado di fluttuazione rispetto ai valori nominali. Lo standard EN 50160 definisce le fluttuazioni normali nella tensione di alimentazione BT per i sistemi di distribuzione europei come segue: Tensione da +10% a -15% (valori efficaci medi su intervalli di 10 minuti), il 95% della quale deve rientrare, ogni settimana, nella fascia di +10%. Frequenza da +4% a +6% nell'arco di un anno con 1% per il 99,5% del tempo (collegamenti sincroni in un sistema interconnesso). In pratica, però, oltre alle fluttuazioni indicate, l'onda sinusoidale della tensione presenta sempre una distorsione di un certo grado dovuta ai vari disturbi che possono verificarsi nel sistema. Fare riferimento al White Paper WP 18 "The Seven Types of Power Problems" (Le sette differenti problematiche relative all'alimentazione elettrica) Fonti dei disturbi Alimentazione di rete L'alimentazione di rete può essere disturbata o addirittura interrotta dai seguenti fenomeni: Fenomeni atmosferici che colpiscono le linee aeree o i cavi interrati: - fulmini che producono un improvviso sovraccarico di tensione nel sistema; - brina che può accumularsi sulle linee aeree e causarne la rottura; Incidenti: - caduta di un ramo su una linea, che può causare un cortocircuito o un'interruzione; - taglio di un cavo, ad esempio durante opere di scavo o altri lavori di costruzione; - guasti nel sistema di alimentazione di rete; Squilibri di fase; Attivazione di dispositivi di controllo o protezione nel sistema di alimentazione di rete per il distacco del carico o a fini di manutenzione. Apparecchiature in uso Alcune apparecchiature possono generare disturbi nel sistema di alimentazione di rete, ad esempio: Attrezzature industriali: - motori, che possono causare cali di tensione dovuti a correnti di spunto all'avvio; - attrezzature quali forni ad arco e saldatrici, che possono causare cali di tensione e interferenze ad alta frequenza; Apparecchiature elettroniche di potenza (alimentatori a commutazione, variatori di velocità, ballast elettronici e così via), che spesso originano armoniche; Infrastrutture degli edifici, quali ascensori che possono provocare correnti di spunto o lampade fluorescenti che causano la formazione di armoniche. Tipi di disturbo I disturbi dovuti alle cause sopra indicate sono raccolti nella seguente tabella, che segue le definizioni contenute nelle norme EN 50160 e ANSI 1100-1992. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 2 Alimentazione di carichi sensibili (cont.) Disturbi Interruzioni di alimentazione Microinterruzioni Caratteristiche Cause principali Conseguenze principali Totale assenza di tensione 10 ms. Agenti atmosferici, commutazioni, guasti, lavori sulla rete. Funzionamento difettoso e perdita di dati (sistemi informatici) o interruzione della produzione (processi continui). Interruzioni Totale assenza di tensione per più di un periodo: - interruzione breve: 3 minuti (il 70% delle interruzioni dura meno di 1 s) - interruzione lunga: > 3 minuti Agenti atmosferici, commutazioni, guasti, incidenti, interruzioni di linea, lavori sulla rete. A seconda della durata, spegnimento dei macchinari e rischi per la sicurezza delle persone (ad esempio, per gli ascensori), perdita di dati (sistemi informatici) o interruzione della produzione (processi continui). Il valore efficace della tensione risulta ridotto a meno del 90% del valore nominale (ma superiore allo 0%), con ritorno a un valore maggiore del 90% in un lasso di tempo compreso tra 10 ms e 1 minuto. Aumento temporaneo fino al 10% oltre la tensione nominale, per una durata variabile da 10 ms ad alcuni secondi. Fenomeni atmosferici, fluttuazioni di carico, cortocircuito su un circuito vicino. Spegnimento dei macchinari, malfunzionamenti, danni all'attrezzatura e perdita di dati. - Qualità dei generatori di servizio e dei sistemi di trasmissione. - Interazione tra generatori e fluttuazioni di carico nel sistema di alimentazione di rete. - Commutazione nel sistema di alimentazione di rete. - Arresto di carichi a elevata potenza (ad esempio, motori o banchi di condensatori). Picchi di consumo, quando la rete non può soddisfare la richiesta ed è costretta a ridurre la tensione per limitare l'alimentazione fornita. - Per i sistemi informatici: corruzione dei dati, errori di elaborazione, spegnimento del sistema, eccessive sollecitazioni dei componenti. - Aumento della temperatura e invecchiamento precoce delle apparecchiature. Variazioni di tensione Cadute di tensione Sovratensione Sottotensione Calo di tensione che può durare da alcuni minuti fino a giorni interi. Spike di tensione Salto considerevole e repentino della tensione (ad esempio, 6 kV). Fulmini vicini, scariche statiche. Squilibrio di tensione (in sistemi trifase) Condizione nella quale il valore efficace delle tensioni di fase o gli squilibri tra fasi non sono uguali. - Forni a induzione. - Carichi monofase non bilanciati. - Aumento della temperatura. - Interruzione di una fase. Instabilità nella frequenza. Solitamente +5%, -6% (valore medio per intervalli di tempo di 10 secondi). - Regolazione dei generatori. - Funzionamento anomalo dei generatori. - Fonte di frequenza instabile. Sfarfallio dei sistemi di illuminazione dovuto a un calo di tensione o frequenza (< 35 Hz). Saldatrici, motori, forni ad arco, apparecchi a raggi X, dispositivi laser, banchi di condensatori. Tali variazioni superano la tolleranza di determinati strumenti e hardware dei computer (spesso pari a ± 1%), pertanto possono causare la perdita o la corruzione dei dati. Disturbi fisiologici. Salto considerevole, repentino e rapido della tensione. Simile a uno spike di tensione. Fenomeni atmosferici (fulmini) e commutazioni. < 1 s Ampiezza da < 1 a 2 kV con frequenze di alcune decine di MHz. > 1 s e 100 s Valore di picco da 8 a 10 volte superiore al valore nominale fino ad alcuni MHz. > 100 s Valore di picco da 5 a 6 volte superiore al valore nominale fino ad alcune centinaia di MHz. Avvio di piccoli carichi induttivi, aperture e chiusure ripetute di contattori e relè a bassa tensione. Variazioni di frequenza Fluttuazioni di frequenza Sfarfallio Altri disturbi Transienti ad alta frequenza Breve durata Durata media Lunga durata APC by Schneider Electric Spegnimento dei sistemi informatici. Corruzione o perdita dei dati. Aumento della temperatura. Invecchiamento precoce delle apparecchiature. Errori di elaborazione, corruzione dei dati, spegnimento del sistema. Danni a computer e schede elettroniche. Distruzione delle apparecchiature, invecchiamento precoce, guasto di componenti o materiali isolanti. Guasti (fulmini) o commutazioni ad alta tensione trasmesse alla bassa tensione mediante accoppiamento elettromagnetico. Arresto di carichi induttivi o guasti ad alta tensione trasmessi al sistema di bassa tensione mediante accoppiamento elettromagnetico. Edizione 01/2012 pag. 3 Alimentazione di carichi sensibili (cont.) Distorsione armonica Compatibilità elettromagnetica (CEM) APC by Schneider Electric Distorsione delle sinusoidi di corrente e tensione dovuta alle correnti armoniche assorbite da carichi non lineari. L'effetto delle armoniche di ordine superiore al 25 è trascurabile. Disturbi condotti o radiati di tipo elettromagnetico o elettrostatico. L'obiettivo è quello di garantire emissioni ridotte e livelli di immunità elevati. Macchinari elettrici con nucleo magnetico (motori, trasformatori a vuoto e così via), alimentatori a commutazione, forni ad arco, variatori di velocità. Attivazione di componenti elettronici (transistor, tiristori, diodi), scariche elettrostatiche. Edizione 01/2012 Sovradimensionamento dell'attrezzatura, aumento di temperatura, fenomeni di risonanza con i condensatori, distruzione dell'apparecchiatura (trasformatori). Malfunzionamento di dispositivi elettronici sensibili. pag. 4 UPS La soluzione UPS Le attività economiche moderne dipendono sempre più dalle tecnologie digitali, molto sensibili ai disturbi elettrici. Di conseguenza, molte applicazioni necessitano di un'alimentazione di emergenza che le protegga da eventuali disturbi nell'alimentazione di rete: Processi industriali e relativi sistemi di controllo/monitoraggio - rischio di perdite di produzione; Aeroporti e ospedali - rischi per la sicurezza delle persone; Tecnologie di informazione e comunicazione - rischio di arresto dei processi di elaborazione con costi orari di inattività molto elevati dovuti all'interruzione nello scambio di dati di vitale importanza, fondamentale per le aziende globali. UPS Un gruppo di continuità o UPS (uninterruptible power system) ha la funzione di assicurare l'alimentazione alle applicazioni più sensibili. L'UPS è un dispositivo elettrico posizionato tra la rete e i carichi sensibili, che fornisce tensione e garantisce: Alta qualità: la sinusoide in uscita è libera da qualsiasi tipo di disturbo presente nell'alimentazione di rete e rientra nei rigidi valori di tolleranza per ampiezza e frequenza; Alta disponibilità: la fornitura costante di tensione, entro le tolleranze specificate, è assicurata da una fonte di alimentazione di emergenza. L'alimentazione di emergenza solitamente proviene da una batteria, che fornisce energia quando necessario, senza alcuna discontinuità, sostituendo l'alimentazione di rete e garantendo all'applicazione l'autonomia di cui ha bisogno. Tali caratteristiche fanno dell'UPS la tipologia di alimentazione ideale per tutte le applicazioni sensibili, grazie a qualità e disponibilità di alimentazione garantite, indipendentemente dalle condizioni della rete. Componenti di un UPS Un UPS solitamente è costituito dai componenti principali indicati di seguito. Raddrizzatore/caricabatteria Questo componente assorbe l'alimentazione di rete e produce una corrente continua, che alimenta l'inverter e carica o ricarica la batteria. Inverter Questo componente rigenera totalmente una sinusoide di alta qualità per la tensione in uscita: priva di qualsiasi tipo di disturbo presente nell'alimentazione di rete, in particolare esente da microinterruzioni; entro i valori di tolleranza richiesti dai dispositivi elettronici sensibili (ad esempio, tolleranze relative ad ampiezza ± 0,5% e frequenza ± 1%, in confronto a ± 10% e ± 5% per i sistemi di alimentazione di rete, ovvero un fattore di miglioramento pari rispettivamente a 20 e 5). Nota: il termine "inverter" viene utilizzato a volte per indicare l'intero UPS, mentre in realtà ne costituisce solo una parte. Batteria La batteria garantisce un'autonomia operativa sufficiente (da 6 minuti ad alcune ore) subentrando al posto dell'alimentazione di rete quando necessario. Bypass statico Il bypass statico garantisce il trasferimento senza interruzione del carico dall'inverter all'alimentazione di rete diretta e viceversa. Il trasferimento senza interruzione viene eseguito da un dispositivo che implementa gli SCR (a volte denominato commutatore statico). Grazie al bypass statico è possibile mantenere costante l'alimentazione del carico, persino in caso di guasto interno o durante gli interventi di manutenzione dei moduli raddrizzatore/caricabatteria e inverter. Questo componente può inoltre essere utilizzato per i trasferimenti volti a richiamare a monte tutta l'alimentazione disponibile nel caso di sovraccarichi (ad esempio, cortocircuiti) che superano la capacità dell'UPS. Durante il funzionamento in modalità bypass statico, il carico è fornito direttamente dall'alimentazione di rete e non è più protetto (funzionamento in modalità ridotta). APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 5 UPS Bypass di manutenzione È possibile utilizzare questo bypass per alimentare il carico correttamente con l'alimentazione di rete, senza dover richiamare l'inverter o il commutatore statico. Il trasferimento al bypass di manutenzione viene attivato dall'utente mediante gli interruttori. Attivando gli interruttori necessari, il bypass statico e l'inverter vengono isolati per eseguire la manutenzione, ma continuano ad alimentare il carico in modalità ridotta. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 6 UPS (cont.) H V syste m H V /LV tra n sfo rm e r N o rm a l u tility p o w e r (d istu rb a n ce s a n d syste m to le ra n ce s) UPS N o n -se n sitive lo a d s R e ctifie r/ ch a rg e r B a tte ry In ve rte r M a in te n a n ce b ypa ss Sta tic b ypa ss R e lia b le p o w e r (n o d istu rb a n ce s, w ith in strict to le ra n ce s a n d a va ila b le d u e to b a tte ry b a cku p p o w e r) S e n sitive lo a d s Fig. 5.1. La soluzione UPS. Applicazioni UPS APC by Schneider Electric Gli UPS vengono utilizzati per un'ampia gamma di applicazioni che richiedono energia elettrica sempre disponibile e esente dai disturbi tipici dell'alimentazione di rete. La tabella seguente presenta alcune delle possibili applicazioni. Per ciascuna di esse viene indicato il grado di sensibilità ai disturbi e il tipo di UPS più adatto alla protezione dell'applicazione. Le applicazioni che richiedono questo tipo di installazione sono: sistemi informatici; telecomunicazioni; sistemi produttivi e strumentazione; altre applicazioni. Le tipologie di UPS più adatte sono descritte a pagina 9, nella sezione "Tipi di UPS statici". Sono presenti UPS statici con le seguenti caratteristiche: standby passivo; interazione con il sistema di distribuzione; doppia conversione. Edizione 01/2012 pag. 7 UPS (cont.) Applicazioni UPS Applicazione Sistemi informatici Data center Reti aziendali Piccole reti e server Computer autonomi Telecomunicazioni Telecomunicazioni Dispositivi protetti Protezione necessaria contro Microinterr Interruzioni Variazioni Variazioni Altro uzioni di tensione di frequenza - Ampi alloggiamenti per server montati ***** su rack - Data center su Internet - Insiemi di computer con terminali e ***** periferiche (unità di archiviazione su nastro, unità disco e così via) - Reti costituite da PC o workstation, reti **** di server (WAN, LAN) ***** ***** ***** ***** Doppia conversione ***** ***** ***** ***** Doppia conversione **** *** *** ** - PC, workstation - Periferiche: stampanti, plotter, segreteria telefonica ** ** * * ** Interazione con il sistema di distribuzione Standby passivo - PABX digitali ***** ***** ***** ***** ***** Doppia conversione *** ***** *** *** **** Doppia conversione **** ***** **** **** *** *** **** *** *** *** Doppia conversione Doppia conversione ** **** *** *** ** Doppia conversione Interazione con il sistema di distribuzione **** **** **** ***** *** Doppia conversione Sistemi produttivi e strumentazione Processi industriali - Controllo di processo - PLC - Sistemi a controllo numerico - Sistemi di controllo - Sistemi di monitoraggio/controllo robot - Macchine automatiche Settore medico e - Strumentazione laboratori - Scanner (60 Hz) Attrezzature industriali - Macchine utensili - Robot per saldatura - Presse a iniezione plastica - Dispositivi di regolazione di precisione (tessuto, carta e così via) - Impianti di riscaldamento per la produzione di semiconduttori, vetro, materiali puri Impianti di illuminazione - Edifici pubblici (ascensori, dispositivi di sicurezza) - Gallerie - Impianti di illuminazione delle piste negli aeroporti Altre applicazioni Frequenze speciali - Conversione di frequenza - Alimentatori per aeromobili (400 Hz) * bassa sensibilità ai disturbi. ***** alta sensibilità ai disturbi. APC by Schneider Electric Tipo di UPS (vedere pag. 8) Edizione 01/2012 pag. 8 Tipi di UPS UPS statico o rotante Fare riferimento al WP 92 Soluzioni con UPS statico o rotante Esistono due tipologie principali di UPS (figura 5.2 e maggiori dettagli in White Paper WP 92 - "Comparison of Static and Rotary UPS", Confronto tra UPS statico e rotante) che differiscono fondamentalmente nel modo in cui è implementata la funzione inverter dell'UPS. Soluzione statica Questi UPS utilizzano solo componenti elettronici per eseguire la funzione inverter. Si ottiene così una funzione inverter statico. Soluzione rotante Questi UPS utilizzano macchine rotative per eseguire la funzione inverter. Si ottiene così una funzione inverter rotante. In pratica, in questi UPS vengono uniti un motore, un generatore e un inverter statico molto semplificato. L'inverter filtra i disturbi provenienti dall'alimentazione di rete e regola solamente la frequenza della tensione in uscita (solitamente in forma di "onda quadra"), che alimenta un gruppo motore/generatore regolato, a volte collegato a un volano. Il gruppo motore/generatore genera una sinusoide di tensione in uscita, utilizzando la frequenza in uscita dell'inverter come riferimento. Fig. 5.2. UPS statico e rotante. Confronto Soluzione rotante Alcune delle argomentazioni a sostegno di questa soluzione sono le seguenti: Elevata corrente di cortocircuito del generatore dell'ordine di 10 In (dieci volte la corrente nominale) che facilita la protezione dei dispositivi; Capacità di sovraccarico pari al 150% (della corrente nominale) su un periodo più lungo (due minuti anziché uno); Installazione a valle isolata galvanicamente dalla sorgente di corrente alternata a monte grazie al gruppo motore/generatore; Impedenza interna che assicura elevate tolleranze ai carichi non lineari, spesso presenti con gli alimentatori a commutazione tipici dei sistemi informatici. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 9 Tipi di UPS (cont.) Soluzione statica Confronto con i vantaggi delle soluzioni rotanti Gli UPS statici di APC by Schneider Electric offrono tutti i vantaggi elencati di seguito. Funzionamento in modalità di limitazione di corrente (ad esempio, fino a 2,33 per MGE Galaxy 5000) con discriminazione garantita per circuiti con valori fino a In/2. Queste caratteristiche, più che sufficienti a livello operativo, escludono gli svantaggi dei sistemi rotanti: - surriscaldamento dei cavi; - le conseguenze di una corrente di cortocircuito eccessiva e il calo di tensione corrispondente per i dispositivi sensibili, durante il tempo necessario ai dispositivi di protezione per eliminare il guasto. Capacità di sovraccarico pari al 150% (della corrente nominale) per un minuto. La capacità di sovraccarico di due minuti non ha alcuna reale utilità, dato che la maggior parte dei sovraccarichi è di brevissima durata (inferiore a un secondo, come per le correnti di spunto di motori, trasformatori ed elettronica di potenza). Isolamento galvanico, se necessario, ottenuto mediante un trasformatore di isolamento. Funzionamento a doppia conversione che isola completamente il carico dall'alimentazione di rete e rigenera la tensione in uscita con una regolazione di precisione di ampiezza e frequenza della tensione. Impedenza interna molto bassa per prestazioni migliori con carichi non lineari grazie all'impiego di tecnologie a transistor di potenza. Altri vantaggi Le soluzioni statiche offrono molti altri vantaggi, grazie all'utilizzo della tecnologia con transistor di potenza unita alla tecnica di chopping (interruzione) PWM. Design complessivo semplificato, che presenta una riduzione del numero di componenti e connessioni, nonché delle possibili cause di guasto. Capacità di reazione immediata alle fluttuazioni di frequenza e ampiezza dell'alimentazione di rete mediante regolazione a commutazione comandata da microprocessore, basata sulle tecniche di campionamento digitale. L'ampiezza di tensione torna alle condizioni impostate (± 0,5% o ± 1% a seconda del modello) in meno di 10 millisecondi per variazioni del gradino di carico fino al 100%. Nell'intervallo di tempo indicato, il cambiamento del gradino di carico produce una variazione della tensione di carico inferiore a ± 2% per MGE Galaxy PW e Galaxy 5000, ad esempio. Efficienza elevata e costante con qualsiasi carico percentuale: un vantaggio fondamentale per unità UPS ridondanti con bassi carichi percentuali. Un'unità UPS statica con carico al 50% mantiene un'elevata efficienza (94%), mentre l'efficienza dell'UPS rotante cala fino a un intervallo di 88-90% (valore tipico), con un effetto diretto sui costi di esercizio. Configurazioni ridondanti che garantiscono elevata disponibilità nella struttura di sistemi di alimentazione particolarmente affidabili (ad esempio, per data center). Possibile integrazione in architetture ridondanti con funzioni separate che semplificano gli interventi di manutenzione, mediante l'isolamento di alcuni componenti dell'installazione. I sistemi rotanti consentono di integrare l'UPS, l'alimentazione di emergenza e il generatore in un unico componente, rendendo così possibile la separazione delle funzioni. Nessun punto singolo di vulnerabilità. I sistemi rotanti dotati di volani si basano sulla capacità del motore di avviarsi rapidamente (solitamente in meno di 12 secondi). Ciò significa che il motore deve sempre essere in condizioni perfette e sottoposto a una manutenzione costante. Se non si avvia, non c'è tempo per eliminare i carichi critici in maniera ordinata. È inoltre importante evidenziare i seguenti vantaggi non trascurabili: dimensioni e peso ridotti; nessuna usura dei componenti rotativi, con la conseguente facilità e rapidità di manutenzione. Ad esempio, con i sistemi rotanti è necessario verificare l'allineamento delle parti rotative e, dopo un periodo compreso tra 2 e 6 anni, la sostituzione dei cuscinetti è un intervento importante (sollevamento dell'attrezzatura, riscaldamento e raffreddamento dei cuscinetti durante la sostituzione). Conclusione Grazie ai vantaggi sopra indicati, gli UPS statici vengono utilizzati nella maggior parte dei casi, in particolare per applicazioni ad elevata potenza. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 10 Tipi di UPS (cont.) Nelle pagine seguenti, il termine UPS (uninterruptible power supply) sta a indicare la soluzione statica. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 11 Tipi di UPS (cont.) Tipi di UPS statici Norme UPS A causa del notevole aumento dei carichi sensibili, con il termine "UPS" si intende oggi un gran numero di dispositivi che spaziano dalle poche centinaia di VA per PC fino a molti MVA per data center e centri di telecomunicazioni. Allo stesso tempo, sono state sviluppate diverse tipologie di prodotti, con nomi commerciali non sempre chiari (a volte persino fuorvianti) per gli utenti finali. Per questo motivo la IEC (International Electrotechnical Commission, Commissione elettrotecnica internazionale) ha stabilito nuovi standard che regolamentano le tipologie di UPS e le tecniche utilizzate per misurare il livello delle prestazioni. Tali criteri sono stati inoltre adottati dal CENELEC, ovvero il Comitato europeo di normazione elettrotecnica. La norma IEC 62040-3 e la sua equivalente europea EN 62040-3 definiscono tre tipi (topologie) standard di UPS e i relativi livelli di prestazioni. Le tecnologie UPS includono: ● Standby passivo ● Line-interactive ● Doppia conversione Alimentazione CA in ingresso Le seguenti definizioni riguardano il funzionamento dell'UPS in rapporto alla fonte di alimentazione, compreso il sistema di distribuzione a monte dell'UPS. Le norme definiscono i seguenti termini: Alimentazione principale: energia normalmente disponibile in modo continuo, di solito offerta da un'azienda di fornitura elettrica, ma a volte generata dall'utente stesso; Alimentazione in standby: energia destinata a sostituire l'alimentazione principale in caso di guasto alla stessa. In sostanza un UPS può avere uno o due ingressi: Ingresso CA normale (o Rete 1), alimentato dall'alimentazione principale; Ingresso CA di bypass (o Rete 2), alimentato dall'alimentazione in standby, solitamente mediante un cavo separato proveniente dallo stesso quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT). UPS in funzione in modalità di standby passivo L'UPS viene installato in parallelo alla rete e la sostituisce in caso di emergenza. La batteria viene caricata mediante un caricabatteria che costituisce un elemento separato dall'inverter. Principio di funzionamento Modalità normale - L'inverter funziona in modalità di standby passivo. - Il carico è alimentato dalla rete attraverso un filtro che elimina alcuni disturbi e fornisce una regolazione parziale della tensione. - Le norme non definiscono ulteriormente il filtro, si parla semplicemente di un "interruttore UPS". Viene inoltre indicato che "è possibile incorporare ulteriori dispositivi per fornire una compensazione dell'alimentazione, ad esempio un trasformatore ferrorisonante o un trasformatore a commutazione automatica di prese". Modalità batteria di riserva - Quando la tensione CA in ingresso non rispetta le tolleranze specificate per l'UPS o l'alimentazione di rete non è disponibile, l'inverter e la batteria subentrano per garantire l'alimentazione continua del carico, in seguito a un brevissimo periodo di trasferimento (solitamente meno di 10 ms). Le normative non stabiliscono un periodo di tempo, ma specificano che "il carico viene trasferito all'inverter direttamente o mediante l'interruttore UPS (che può essere di tipo elettronico o elettromeccanico)". - L'UPS continua a funzionare con l'alimentazione della batteria fino al termine dell'autonomia della stessa o fino al ripristino della normale alimentazione di rete, che comporta il trasferimento del carico all'ingresso CA precedentemente utilizzato (modalità normale). APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 12 Tipi di UPS (cont.) Fig. 5.3. UPS in funzione in modalità di standby passivo. Vantaggi Schema semplificato; Costi ridotti. Svantaggi Nessun reale isolamento del carico rispetto al sistema di distribuzione a monte; Tempo di trasferimento. Il sistema opera senza un vero commutatore statico, quindi è necessario un determinato lasso di tempo per il trasferimento del carico all'inverter. Questo periodo di tempo risulta accettabile per alcune applicazioni individuali, ma è incompatibile con le prestazioni richieste da sistemi più sensibili e sofisticati (centri informatici di grandi dimensioni, centrali telefoniche e così via); Nessuna regolazione della frequenza in uscita, che resta quella dell'alimentazione di rete. Utilizzo Questa configurazione rappresenta un compromesso tra il costo e un livello accettabile di protezione dai disturbi. A causa degli svantaggi sopra indicati, questo tipo di UPS, in pratica, viene utilizzato solo per potenze nominali basse (< 2 kVA) e non può essere impiegato come convertitore di frequenza. UPS in funzione in modalità line-interactive Nella configurazione di standby l'inverter è collegato in parallelo all'ingresso CA e ha anche la funzione di caricabatteria, pertanto interagisce (funzionamento inverso) con la sorgente CA in ingresso. Principio di funzionamento Modalità normale Il carico è alimentato con alimentazione condizionata mediante un collegamento in parallelo tra ingresso CA e inverter. Se l'alimentazione di rete rientra nei valori di tolleranza, l'inverter regola le fluttuazioni nella tensione in ingresso. In caso contrario (funzionamento inverso), l'inverter carica la batteria. La frequenza in uscita varia in base alla frequenza in ingresso CA. Modalità batteria di riserva - Quando la tensione CA in ingresso non rispetta le tolleranze specificate per l'UPS o l'alimentazione di rete non è disponibile, l'inverter e la batteria subentrano per garantire l'alimentazione continua del carico. L'interruttore di rete (ad esempio, un commutatore statico) scollega inoltre la corrente alternata in ingresso per impedire il passaggio dell'alimentazione dall'inverter a monte. - L'UPS continua a funzionare con l'alimentazione della batteria fino al termine dell'autonomia della stessa o fino al ripristino della normale alimentazione di rete, APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 13 Tipi di UPS (cont.) che comporta il trasferimento del carico all'ingresso CA precedentemente utilizzato (modalità normale). APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 14 Tipi di UPS (cont.) Modalità bypass Questo tipo di UPS può essere dotato di bypass. In caso di mancato funzionamento di una delle funzioni dell'UPS, è possibile trasferire il carico all'ingresso CA di bypass attraverso il bypass di manutenzione. Fig. 5.4. UPS in funzione in modalità line-interactive. Vantaggi I costi possono essere ridotti rispetto agli UPS a doppia conversione con una potenza nominale equivalente, poiché l'inverter non funziona in modo continuo. Svantaggi Nessun reale isolamento del carico rispetto al sistema di distribuzione a monte, il che comporta: - sensibilità alle variazioni nella tensione di rete e frequenti richieste a carico dell'inverter; - influenza dei carichi non lineari a valle sulla tensione in ingresso a monte. Nessuna regolazione della frequenza in uscita, che resta quella dell'alimentazione di rete. Mediocre compensazione della tensione in uscita, in quanto l'inverter non è installato in serie con l'ingresso CA. La norma parla di "alimentazione compensata" a causa del collegamento in parallelo tra ingresso CA e inverter. Tuttavia la compensazione è limitata dalla sensibilità alle fluttuazioni di tensione a monte e a valle, nonché dalla modalità operativa reversibile dell'inverter. L'efficienza dipende da vari fattori: - il tipo di carico. Con carichi non lineari, la corrente assorbita è costituita da armoniche che alterano la corrente fondamentale. Le correnti armoniche sono alimentate dall'inverter reversibile che regola la tensione, riducendo drasticamente l'efficienza. - il carico percentuale. Al decrescere del carico percentuale, la potenza richiesta per caricare la batteria aumenta in modo significativo. Si rileva un punto singolo di vulnerabilità dovuto all'assenza di un bypass statico; in pratica, in caso di malfunzionamento, l'UPS si spegne. Utilizzo Questa configurazione non si adatta alla regolazione di carichi sensibili nella gamma di potenza medio-alta, in quanto non consente di eseguire la regolazione della frequenza. Per questa ragione, viene utilizzata quasi esclusivamente per potenze nominali basse. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 15 Tipi di UPS (cont.) UPS a doppia conversione L'inverter è collegato in serie con l'ingresso CA e l'applicazione. L'alimentazione del carico attraversa costantemente l'inverter. Principio di funzionamento Modalità normale Durante il normale funzionamento, l'alimentazione fornita al carico passa attraverso il raddrizzatore/caricabatteria e l'inverter che in combinazione eseguono una doppia conversione (CA-CC-CA), da cui il nome. La tensione è continuamente rigenerata e regolata. Modalità batteria di riserva - Quando la tensione CA in ingresso non rispetta le tolleranze specificate per l'UPS o l'alimentazione di rete non è disponibile, l'inverter e la batteria subentrano per garantire l'alimentazione continua del carico. - L'UPS continua a funzionare con l'alimentazione della batteria fino al termine dell'autonomia della stessa o fino al ripristino della normale alimentazione di rete, che comporta il trasferimento del carico all'ingresso CA precedentemente utilizzato (modalità normale). Modalità bypass Questo tipo di UPS è dotato di un bypass statico (a volte denominato commutatore statico) che garantisce il trasferimento senza interruzione del carico dall'inverter all'alimentazione di rete diretta e viceversa. Il carico viene trasferito al bypass statico nei seguenti casi: - guasto dell'UPS; - transienti della corrente di carico (correnti di spunto o di guasto); - sovraccarichi; - fine dell'autonomia della batteria. La presenza di un bypass statico presuppone che le frequenze in ingresso e uscita siano identiche; in questo caso l'UPS non può essere utilizzato come convertitore di frequenza. Se i livelli di tensione non corrispondono è necessario utilizzare un trasformatore bypass. L'UPS è sincronizzato con l'ingresso CA di bypass per garantire trasferimenti privi di interruzioni dall'inverter alla linea di bypass. Nota: è disponibile una seconda linea di bypass, spesso denominata bypass di manutenzione, da utilizzare per gli interventi di manutenzione. Questa linea è chiusa da un interruttore manuale. Fig. 5.5.UPS a doppia conversione. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 16 Tipi di UPS (cont.) Vantaggi Rigenerazione completa dell'alimentazione in uscita, proveniente sia dalla rete sia dalla batteria; Totale isolamento del carico dal sistema di distribuzione e dai suoi disturbi; Ampio intervallo di tensione in ingresso e allo stesso tempo precisa regolazione della tensione in uscita; Indipendenza delle frequenze in ingresso e in uscita, che consente di rientrare sempre nelle rigide tolleranze relative alla frequenza in uscita. Possibilità di utilizzo come convertitore di frequenza (se previsto), semplicemente disattivando il commutatore statico; Prestazioni di livello molto superiore in condizioni di stato stazionario e transitorie; Passaggio immediato alla modalità batteria di riserva in caso di guasto all'alimentazione di rete; Trasferimento senza interruzione a una linea di bypass (modalità bypass); Possibilità di bypass manuale (di solito standard) per facilitare gli interventi di manutenzione. Svantaggi Prezzo di mercato elevato, ma compensato dai numerosi vantaggi. Utilizzo Questa configurazione è la più completa in termini di protezione del carico, possibilità di regolazione e livelli di prestazione. Viene così garantita la massima indipendenza della tensione e frequenza in uscita rispetto a tensione e frequenza in ingresso. I suoi numerosi vantaggi rendono questa configurazione virtualmente l'unica utilizzabile per potenze nominali medie e alte (a partire da 10 kVA). Conclusione Gli UPS a doppia conversione rappresentano la maggioranza dei sistemi di potenza medio-alta venduti (95% con potenza di pochi kVA e 98% per potenze di 10 kVA e superiori). Ciò è dovuto ai numerosi punti di forza degli UPS di questo tipo, che rispondono alle esigenze di carichi sensibili con potenze nominali come quelle indicate, in particolare grazie al posizionamento in serie dell'inverter e dell'ingresso CA. Inoltre, questa soluzione è caratterizzata da pochissimi svantaggi, a parte ovviamente il costo elevato, che è però giustificato dall'offerta di prestazioni superiori, indispensabili per la protezione di carichi di natura critica. Un altro punto debole è rappresentato dalle perdite leggermente più elevate (una piccola percentuale). Nelle gamme di potenza prese in considerazione, le altre tecnologie risultano marginali, nonostante i costi notevolmente inferiori. Tali tecnologie presentano gli svantaggi qui elencati: Nessuna regolazione della tensione per UPS in modalità di standby passivo; Nessuna regolazione della frequenza per UPS in modalità di standby passivo e UPS line-interactive; Isolamento mediocre (spesso un limitatore di tensione) dall'ingresso CA a causa della configurazione in parallelo dell'inverter. Conclusione Per potenze nominali basse (<2 kVA), le tre tecnologie standard coesistono. È il rapporto tra costi ed efficacia delle funzioni di protezione, in relazione ai requisiti dei carichi e ai possibili rischi (per persone, produzione e così via), a determinare la scelta di una delle tre tipologie. Gli UPS a doppia conversione sono utilizzati quasi esclusivamente per potenze nominali superiori. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 17 Tipi di UPS (cont.) UPS in linea a conversione delta La struttura di questo UPS, illustrata nella figura 5.6, è costituita da una tecnologia più recente, introdotta dieci anni fa per eliminare gli inconvenienti tipici della struttura in linea a doppia conversione. È disponibile in dimensioni che vanno da 5 kVA a 1,6 MW. Negli UPS in linea a conversione delta, molto simili per struttura a quelli in linea a doppia conversione, l'inverter alimenta sempre la tensione di carico. Tuttavia, il convertitore delta fornisce anche potenza all'uscita dell'inverter. In caso di disturbi o guasti CA, questa struttura si comporta esattamente come quella in linea a doppia conversione. STATIC BYPASS SWITCH DELTA TRANSFORMER AC AC DC DC MAIN INVERTER DELTA CONVERTER BATTERY Figura 5.6: UPS in linea a conversione delta Un metodo semplice per capire l'efficienza energetica della topologia a conversione delta consiste nel considerare l'energia necessaria per consegnare un pacco dal quarto piano al quinto piano di un edificio come illustrato nella Figura 5.7. La tecnologia di conversione delta consente di risparmiare energia poiché il pacco viene trasportato solo per la differenza (delta) tra i due punti di inizio e fine del percorso. L'UPS in linea a doppia conversione trasferisce l'alimentazione alla batteria e viceversa, mentre il convertitore delta sposta solo dei componenti dell'alimentazione dall'ingresso all'uscita. DOUBLE CONVERSION DELTA CONVERSION X 4th Floor X 5th Floor 5th Floor 4th Floor Figura 5.7: Confronto tra doppia conversione e conversione delta APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 18 Tipi di UPS (cont.) Nella struttura della conversione delta in linea, il convertitore delta viene utilizzato per una doppia finalità. La prima è il controllo delle caratteristiche della potenza in ingresso. Questo front end attivo assorbe la potenza in modo sinusoidale, riducendo al minimo le armoniche riflesse sulla rete. In questo modo la compatibilità tra sistema del generatore e rete è ottimizzata, con una conseguente riduzione del riscaldamento e dell'usura del sistema di distribuzione dell'alimentazione. La seconda funzione del convertitore delta è il controllo della corrente in ingresso, al fine di caricare il sistema della batteria. Gli UPS in linea a conversione delta garantiscono le stesse caratteristiche di uscita rispetto a quelli in linea a conversione doppia. Tuttavia, le caratteristiche in ingresso sono spesso differenti. Un design in linea a conversione delta fornisce un ingresso per il fattore di potenza rettificato e controllato dinamicamente, ovviando all'utilizzo poco efficiente di banchi di filtri, tipico delle soluzioni tradizionali. Il vantaggio principale è una riduzione significativa delle perdite di energia. Inoltre il controllo della potenza in ingresso rende l'UPS compatibile con tutti i gruppi di generatori e riduce la necessità di sovradimensionare i cavi e il generatore. La tecnologia in linea a conversione delta è oggi l'unica tecnologia specifica per UPS protetta da brevetti, pertanto è improbabile che sia disponibile presso un gran numero di fornitori UPS. In condizioni di stato stazionario il convertitore delta consente all'UPS di fornire potenza al carico con un'efficienza molto maggiore rispetto alla struttura a doppia conversione. APC by Schneider Electric Edizione 05/2012 pag. 19 Componenti e funzionamento dell'UPS Componenti di un UPS Le informazioni riportate di seguito riguardano gli UPS a doppia conversione, ovvero la tecnologia più frequentemente utilizzata da APC by Schneider Electric per potenze nominali superiori a 10 kVA. Schema generale di un UPS Ai vari elementi riportati nel seguente schema sono stati assegnati dei numeri che corrispondono alle sezioni presenti nelle pagine successive. Fig. 5.6. Componenti di un'unità UPS. Fonti di alimentazione e ingressi UPS In sostanza un UPS può avere uno o due ingressi: Ingresso CA normale (o Rete 1), alimentato dall'alimentazione principale; Ingresso CA di bypass (o Rete 2), alimentato dall'alimentazione in standby, solitamente mediante un cavo separato proveniente dallo stesso quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT). Fonti CA, vedere pag. 9. Per una maggiore affidabilità generale del sistema, si consiglia di collegare l'UPS sia alla fonte di alimentazione principale sia a quella in standby (ingressi UPS alimentati mediante due circuiti separati provenienti dal QGBT). Tuttavia, se non sono disponibili due circuiti separati dal QGBT, entrambi gli ingressi CA (normale e bypass) possono essere alimentati mediante l'alimentazione principale (secondo cavo). La gestione dei trasferimenti tra le tue linee in ingresso è la seguente. L'UPS sincronizza la tensione in uscita dell'inverter con quella della linea di bypass, nel caso in cui quest'ultima rientri nei valori di tolleranza. Se è necessario, il commutatore statico può trasferire il carico all'ingresso CA di bypass, senza interruzioni (dato che le due tensioni sono sincronizzate e in fase) né disturbi (dato che l'alimentazione in standby rientra nella tolleranza) per il carico stesso. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 20 Componenti e funzionamento dell'UPS Al contrario, quando l'alimentazione in standby non rientra nei valori di tolleranza, l'inverter non è più sincronizzato e il trasferimento risulta impossibile. È comunque possibile eseguirlo manualmente. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 21 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Componenti di un UPS Raddrizzatore/caricabatteria (1) Trasforma l'alimentazione CA dalla fonte di alimentazione principale in corrente e tensione CC utilizzata per: alimentare l'inverter; caricare la batteria e fornirle tensione di mantenimento. Inverter (2) Utilizzando la corrente continua fornita da: raddrizzatore durante il normale funzionamento; batteria durante il funzionamento autonomo; l'inverter rigenera completamente un segnale sinusoidale in uscita, che rientra nei valori di tolleranza di ampiezza e frequenza. Batteria (3) Garantisce l'autonomia dell'UPS rispetto all'alimentazione di rete in caso di: interruzione di servizio; caratteristiche dell'alimentazione di rete che non rispettano la tolleranza specificata per l'UPS. L'autonomia della batteria è normalmente compresa tra 6 e 30 minuti e può essere estesa su richiesta. In base alla durata dell'autonomia, la batteria è alloggiata nell'armadio dell'UPS o in un armadio separato. Bypass statico (4) Viene utilizzato un commutatore statico per il trasferimento del carico dall'inverter al bypass senza alcuna interruzione* nell'alimentazione del carico (l'assenza di interruzioni dipende dal fatto che il trasferimento viene eseguito da componenti elettronici e non meccanici). Il passaggio è possibile quando le frequenze a monte e a valle dell'UPS sono identiche. Il trasferimento avviene automaticamente per una delle seguenti ragioni: Arresto volontario dell'UPS; Sovraccarico che supera la capacità limitata dell'inverter (è possibile disattivare questo trasferimento); Guasto interno. È anche possibile eseguirlo manualmente. * Il trasferimento senza interruzioni è possibile quando la tensione in uscita dell'inverter e quella in ingresso CA del bypass sono sincronizzate. La sincronizzazione viene mantenuta fino a quando l'alimentazione in standby rientra nei valori di tolleranza. Bypass manuale (5) Per il trasferimento del carico al bypass a fini di manutenzione viene utilizzato un interruttore manuale. Il passaggio è possibile quando le frequenze a monte e a valle dell'UPS sono identiche. Per passare alla modalità di bypass manuale vengono utilizzati interruttori manuali. Interruttori manuali (6, 7, 8) Questi dispositivi isolano i moduli raddrizzatore/caricabatteria e inverter e/o la linea di bypass per interventi di manutenzione. Interruttore di circuito delle batterie (9) L'interruttore di circuito delle batterie protegge queste ultime da uno scaricamento eccessivo, nonché il raddrizzatore/caricabatteria e l'inverter da un eventuale cortocircuito della batteria. Trasformatore di isolamento a monte (10) (attrezzatura opzionale) Garantisce l'isolamento dell'ingresso/uscita UPS quando l'installazione a valle è alimentata attraverso il bypass. Risulta particolarmente utile quando le modalità di messa a terra dei sistemi a monte e a valle sono diverse. Può essere installato nell'armadio UPS per la gamma MGE Galaxy PW. Trasformatore di adattamento della tensione (11) APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 22 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) (attrezzatura opzionale) Consente di adattare la tensione al valore desiderato. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 23 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Filtri (12) (attrezzatura opzionale) Quando il raddrizzatore/caricabatteria è di tipo a ponte di Graetz basato su tiristori (come negli UPS MGE Galaxy PW e 9000), un filtro armonico a monte riduce le armoniche di corrente prodotte dall'attivazione dei tiristori del raddrizzatore (vedere "Installazione dell'UPS - Fattori chiave" a p. 24). In questo modo viene inoltre ridotta la distorsione di tensione sulle barre collettrici a monte derivante dal passaggio delle correnti armoniche (il livello necessario è solitamente <5%). Inoltre questi UPS prodotti da APC by Schneider Electric sono dotati di un conduttore neutro sovradimensionato, installato di serie, che consente di far fronte alle conseguenze di armoniche di terzo ordine e relativi multipli che attraversano il conduttore neutro. Tutti gli altri UPS delle gamme MGE Galaxy e Symmetra sono dotati di un raddrizzatore tipo PFC che elimina la necessità di utilizzare un filtro (vedere "Installazione dell'UPS - Fattori chiave" a p. 24). A valle, gli UPS che impiegano le nuove tecniche di chopping PWM possono essere collegati direttamente a carichi non lineari. Questa tecnica consente agli UPS prodotti da APC by Schneider Electric di mantenere i livelli di THDU (distorsione armonica totale) al di sotto del 3%. Comunicazioni integrate (13) (14) Accanto all'esigenza di un'interfaccia uomo/macchina di facile utilizzo per monitorare l'attività dell'UPS, risulta oggi sempre più importante la comunicazione tra gli UPS e l'ambiente elettrico e di calcolo (sistemi di supervisione, sistemi di gestione degli edifici o BMS, sistemi di gestione informatica e così via). Gli UPS di APC by Schneider Electric sono progettati con una capacità integrata di comunicazione totale e includono: Un'interfaccia uomo/macchina (HMI) di facile utilizzo con display grafico avanzato e quadro sinottico. L'interfaccia si basa su sistemi di automonitoraggio e autodiagnostica che indicano continuamente lo stato dei vari componenti UPS, in particolare delle batterie. Ad esempio, per le gamme MGE Galaxy: - il sistema Digibat monitora continuamente lo stato della batteria con funzioni complete di gestione della batteria; - il sistema di monitoraggio della batteria B2000 o Cellwatch rileva immediatamente e localizza eventuali guasti alla batteria, per un monitoraggio predittivo. Per le gamme Symmetra: - il sistema di gestione della batteria APC installabile su rack (1U), accessibile mediante browser Web, unisce il monitoraggio e la verifica della batteria alla carica rapida singola per il massimo rendimento della batteria. Un'ampia selezione di schede di comunicazione compatibili con gli standard del mercato: - Scheda di gestione della rete (Ethernet) - Scheda Modbus - Jbus (RS232 e RS485) - Scheda relè (contatti a secco) per indicazioni - Scheda modem con teleassistenza È possibile utilizzare tali schede per implementare funzioni di teleassistenza, arresto controllato, notifiche e supervisione. Interfaccia uomo-macchina e trasmissione di informazioni: vedere "Installazione dell'UPS - Fattori chiave" p. 49. Dispositivi di protezione e distribuzione a monte e/o a valle (15) (16) (attrezzatura opzionale) È possibile dotare l'UPS della seguente attrezzatura: Interruttori di circuito BT a monte per ingressi CA (normale e bypass); Quadro elettrico BT a monte con protezione degli interruttori di circuito per ingressi CA (normale e bypass); Quadro elettrico BT a valle con protezione degli interruttori di circuito per diversi circuiti di uscita. APC by Schneider Electric offre una selezione di UPS e dispositivi di protezione perfettamente coordinati in termini di valori nominali e prestazioni. Soluzioni complete APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 24 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) APC by Schneider Electric è in grado di fornire soluzioni complete, dotate di tutti i componenti elencati qui sopra, comprese soluzioni con aria condizionata per data center, in combinazione con Schneider Electric. Per gli utenti, ciò significa avere un unico partner commerciale e un'installazione che offre prestazioni e affidabilità eccezionali. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 25 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Caratteristiche principali dei componenti UPS Le caratteristiche qui descritte sono basate sulle principali specifiche tecniche descritte nelle norme IEC 62040-3 / EN 62040-3 riguardanti i requisiti prestazionali per gli UPS. Alcuni termini qui utilizzati differiscono dal linguaggio comune e certe nuove funzioni non sono state ancora assimilate dai produttori del settore. Pertanto, caratteristiche e termini nuovi impiegati nelle norme vengono qui indicati tra parentesi e preceduti da un asterisco. Ad esempio, il titolo della sezione "Corrente in ingresso durante la carica con tensione di mantenimento della batteria", scritto con linguaggio di uso comune, è seguito da "(* corrente in ingresso nominale)", locuzione utilizzata nella norma. Inoltre, alcuni valori numerici vengono utilizzati come esempi. Tali valori, per la maggior parte, provengono dalle caratteristiche tecniche degli UPS corrispondenti, indicate nel Capitolo 4 o utilizzate semplicemente a scopo esemplificativo. Alimentazione CA in ingresso Numero di fasi e modalità di messa a terra del sistema L'alimentazione con ingresso CA (alimentazione principale) è trifase + neutro. Gli ingressi monofase non vengono utilizzati per i livelli di potenza trattati qui. La modalità di messa a terra del sistema è solitamente imposta dalle norme (IT, TT, TNS o TNC). Ingresso CA normale L'ingresso CA normale è alimentato dall'alimentazione di rete per il raddrizzatore/caricabatteria, entro determinati valori di tolleranza. Esempio: 400 V efficaci ± 15% a una frequenza di 50 o 60 Hz ± 5%, trifase. Ingresso CA di bypass L'ingresso CA di bypass è alimentato dall'alimentazione in standby. In pratica, questo cavo è collegato a un alimentatore di rete nel quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT), diverso da quello che alimenta l'ingresso CA normale. Generalmente, la tensione così fornita ha le stesse caratteristiche di quella dell'alimentazione di rete. Esempio: 400 V efficaci ± 15% a una frequenza di 50 o 60 Hz ± 5%, con una corrente di cortocircuito Icc2 = 12,5 kA. La corrente di cortocircuito rappresenta un'informazione importante per i dispositivi di protezione a valle in caso di funzionamento mediante bypass statico o di manutenzione. L'utilizzo di alimentazione principale e alimentazione in standby separate è consigliato, poiché aumenta l'affidabilità generale del sistema, ma non è obbligatorio. Tuttavia, se non sono disponibili due circuiti separati dal QGBT, entrambi gli ingressi CA (normale e bypass) possono essere alimentati mediante l'alimentazione principale (secondo cavo). Raddrizzatore/caricabatteria Tensione di mantenimento Rappresenta la tensione fornita dal raddrizzatore/caricabatteria che mantiene la batteria completamente carica. Varia in base alle batterie utilizzate e alle indicazioni del produttore. Corrente in ingresso durante la carica con tensione di mantenimento della batteria (* corrente in ingresso nominale) Rappresenta la corrente richiesta, in normali condizioni operative, per l'alimentazione dell'inverter alla potenza nominale durante la carica con tensione di mantenimento della batteria. Esempio: per un MGE Galaxy PW a 100 kVA con autonomia della batteria di 10 minuti, la corrente è I mantenimento ingresso = 166 A durante la carica con tensione di mantenimento della batteria. Corrente in ingresso durante la carica della batteria Corrisponde alla corrente richiesta per l'alimentazione dell'inverter alla potenza nominale durante la carica della batteria. Di conseguenza, ha un valore superiore APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 26 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) rispetto alla corrente precedente e viene utilizzata per dimensionare i cavi di ingresso del caricabatteria. Esempio: per lo stesso UPS di prima, la corrente in ingresso è I mantenimento ingresso = 182 A, ovvero superiore a quella indicata sopra poiché è necessaria per caricare la batteria. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 27 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Massima corrente in ingresso Corrente in ingresso quando l'UPS funziona nelle peggiori condizioni di sovraccarico consentite con la batteria scarica. È superiore alla corrente in ingresso durante la carica della batteria indicata sopra (a causa della corrente di sovraccarico), ma è limitata nel tempo (come il sovraccarico). Esempio: per lo stesso UPS indicato sopra, MGE Galaxy PW può sopportare un sovraccarico del 25% per 10 minuti e un sovraccarico del 50% per un minuto. Nello scenario peggiore con la carica della batteria in corso, la corrente in ingresso può raggiungere: I ingresso max = 182 A x 1,25 = 227,5 A per dieci minuti; I ingresso max = 182 A x 1,5 = 273 A per un minuto Oltre i limiti qui indicati, l'UPS avvia il trasferimento del carico senza interruzioni alla linea di bypass e inverte il trasferimento automaticamente quando il sovraccarico è terminato o è stato eliminato dai dispositivi di protezione preposti. Batteria (* mezzo di immagazzinamento dell'energia) Tipo Una batteria è caratterizzata dalla tipologia (piombo-acido aperta o sigillata, nichelcadmio) e dal tipo di installazione. APC by Schneider Electric propone batterie piombo-acido sigillate, installate in armadi. Durata di servizio Definita come il periodo operativo, in normali condizioni di utilizzo, durante il quale la batteria è in grado di fornire almeno il 50% dell'autonomia iniziale. Ad esempio, l'UPS MGE Galaxy PW è alimentato di serie da batterie piomboacido sigillate con una durata di servizio di oltre dieci anni. Questo tipo di batteria, con un'autonomia nominale di 30 minuti, alla fine della durata di servizio specificata garantisce da contratto solo 15 minuti di autonomia. Può avere un'autonomia maggiore se è stata utilizzata in condizioni ottimali (in particolare per quanto riguarda la temperatura); tuttavia, è garantito a livello contrattuale che l'autonomia non possa essere inferiore a questa durata, se non in caso di uso improprio. Modalità di funzionamento La batteria può essere: In carica: assorbe una corrente di carica (carica I1) alimentata dal raddrizzatore/caricabatteria. In carica con tensione di mantenimento: la batteria assorbe una corrente bassa, detta "di mantenimento" (I1 mantenimento), alimentata dal raddrizzatore/caricabatteria, che mantiene la propria carica mediante compensazione delle perdite a circuito aperto. In scaricamento: la batteria alimenta l'inverter fino al raggiungimento della tensione di arresto. Quando viene raggiunta questa tensione, impostata dal produttore, la batteria viene scollegata automaticamente (UPS di APC by Schneider Electric) per evitare danni causati da scarica profonda. Tensione nominale La tensione CC in uscita fornita dalla batteria all'inverter. Esempio: 450 V CC per le gamme MGE Galaxy PW. Capacità La capacità della batteria è espressa in ampere/ora. Esempio: per un MGE Galaxy PW a 100 kVA dotato di una batteria con dieci minuti di autonomia e durata di servizio di cinque anni, la capacità è pari a 85 Ah. Numero di celle Numero di celle singole della batteria che costituiscono l'intera stringa di batterie. Esempio: la batteria di MGE Galaxy PW 100 kVA è composta, per un determinato tipo di batteria, da 33 celle che forniscono 13,6 V ciascuna, per un'autonomia di dieci minuti. Tensione di mantenimento APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 28 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Rappresenta la tensione CC fornita dal raddrizzatore/caricabatteria e utilizzata per mantenere la batteria completamente carica. Esempio: per un MGE Galaxy PW, la tensione di mantenimento è compresa tra 423 e 463 V CC. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 29 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Autonomia (* durata energia accumulata) Il periodo di tempo, specificato all'inizio della durata di servizio della batteria, durante il quale la batteria alimenta l'inverter a pieno carico nominale, in assenza dell'alimentazione con ingresso CA. Esempio: MGE Galaxy PW offre tempi di autonomia standard di 8, 10, 15, 20, 30 e 60 minuti. La durata varia in base al carico percentuale dell'UPS. Per un UPS funzionante a pieno carico nominale (100% della potenza nominale), l'autonomia della batteria termina quando la tensione della batteria scende alla tensione di arresto specificata dal produttore. Ciò comporta l'arresto automatico degli UPS di APC by Schneider Electric. Per un UPS che opera a una percentuale di carico inferiore (ad esempio, 75%), il tempo di autonomia effettivo potrebbe essere maggiore. In ogni caso, l'autonomia termina sempre quando viene raggiunta la tensione di arresto della batteria. Tempo di ricarica (* durata nominale energia ripristinata) Tempo necessario alla batteria per recuperare l'80% di autonomia (90% di capacità), a partire dalla tensione di arresto della batteria. L'alimentazione proviene dal raddrizzatore/caricabatteria. Esempio: per un UPS MGE Galaxy 5500, il tempo di ricarica va da otto a dieci ore, a seconda della batteria e della relativa autonomia. Da notare che è molto improbabile che venga richiesto alla batteria di fornire alimentazione due volte in un così breve periodo di tempo. Ciò significa che il tempo di ricarica indicato rappresenta effettivamente un buon livello di prestazioni. Corrente massima della batteria (Ib) Nella fase di scarica, la batteria alimenta l'inverter con una corrente Ib che raggiunge il valore massimo al termine dello scaricamento. Questo valore determina la protezione della batteria e le dimensioni dei cavi. Esempio: per un MGE Galaxy 5500 a 100 kVA, questa corrente corrisponde a Ib max = 257 A. Inverter Potenza nominale (Sn) (* potenza apparente nominale in uscita) La potenza massima apparente Sn (kVA) che l'inverter può fornire a un carico lineare con un fattore di potenza di 0,8 durante il normale funzionamento in condizioni di stato stazionario. Le norme applicano inoltre questo parametro al funzionamento con alimentazione a batteria. Teoricamente il valore corrisponde se la batteria è dimensionata in modo corretto. Esempio: un dispositivo MGE Galaxy 5500 con potenza nominale (Sn) pari a 100 kVA. Potenza in uscita attiva (Pa) (* potenza nominale attiva in uscita per carichi lineari o non lineari di riferimento) La potenza attiva Pa (kW) che corrisponde alla potenza in uscita apparente Sn (kVA), nelle condizioni di misurazione sopra indicate. Lo stesso valore può essere indicato per un carico non lineare di riferimento standard. Esempio: l'UPS indicato in precedenza, MGE Galaxy 5500, con potenza nominale di 100 kVA alimenta una potenza attiva pari a Pa = Sn x 0,8 = 80 kW. Corrente nominale (In) La corrente che corrisponde alla potenza nominale. Esempio: per un UPS MGE Galaxy 5500 a 100 kVA e una tensione in uscita pari a 400 V, questa corrente corrisponde a: In Sn Un APC by Schneider Electric 100000 3 = 400 x 1,732 Edizione 01/2012 = 144,3 A pag. 30 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Potenza di carico apparente (Su) e carico percentuale Rappresenta la potenza apparente Sn (kVA) effettivamente fornita dall'inverter al carico, nelle condizioni operative selezionate. Questo valore è costituito da una frazione della potenza nominale, in funzione del carico percentuale. .Su Sn e .Tc = carico percentuale (%) = Su / Sn.. Esempio: per l'UPS citato in precedenza, se l'inverter fornisce 3/4 della potenza nominale (75% di carico), la potenza apparente è pari a 75 kVA e, in condizioni operative standard (PF = 0,8), corrisponde a una potenza di carico apparente di Pa = Su x PF = 75 x 0,8 = 60 kW. Corrente di carico (Iu) La corrente che corrisponde alla potenza di carico, ovvero al carico percentuale in questione. Viene calcolata a partire dal valore Pu come per la corrente nominale, prendendo come tensione la tensione nominale Un (valore regolato dall'inverter). Esempio: per l'UPS sopra indicato (75% del carico) Iu Su 75000 400 x 1,732 Un 3 = = 108,2 A che corrisponde a: .Iu = In x Tc. = 144,3 x 0,75 = 108,2 A Efficienza () Rappresenta il rapporto tra la potenza attiva Pu (kW) fornita dall'UPS al carico e la potenza Pin (kW) assorbita all'ingresso, mediante il raddrizzatore o dalla batteria. .= Pu / Pin. Per molti UPS l'efficienza è ottimale a pieno carico nominale e cala drasticamente con carichi percentuali ridotti. Grazie alla ridotta impedenza in uscita e all'assenza di perdite di carico, l'efficienza degli UPS MGE Galaxy è virtualmente stabile per carichi dal 25 al 100%. La gamma MGE Galaxy offre un'efficienza superiore a 90% a partire dal 25% di carico, fino al 93% a pieno carico nominale, nonché una modalità ECO che consente di aumentare l'efficienza di un ulteriore 4%, fino a raggiungere il 97%. In pratica, per gli UPS MGE Galaxy, un valore di efficienza pari a 0,93 può essere utilizzato per tutti i calcoli relativi all'alimentazione in ingresso per carichi compresi tra il 30 e il 100%. Esempio: per un dispositivo MGE Galaxy a 100 kVA con carico del 75%, un'efficienza di 0,93 corrisponde a una potenza in ingresso attiva dell'UPS pari a Pin = Pu / = 60/0,93 = 64,5 kW. Tensione in uscita Un Numero di fasi L'uscita può essere trifase (UPS 3f-3f) o monofase (UPS 3f-1f), a seconda della situazione. Da notare che le modalità di messa a terra dei sistemi a monte e a valle potrebbero essere diverse. Tensione in uscita nominale Generalmente corrisponde a quella dell'ingresso CA. Tuttavia è anche possibile installare un trasformatore di adattamento della tensione. Caratteristiche statiche Rappresentano i valori di tolleranza (massima variazione consentita) per ampiezza e frequenza della tensione in uscita in condizioni di stato stazionario. Più severi di quelli applicati all'alimentazione di rete, questi valori sono calcolati per il funzionamento normale con alimentazione in ingresso CA e per il funzionamento in modalità batteria di riserva. Variazione della tensione in uscita La tolleranza relativa all'ampiezza viene espressa da una percentuale del valore efficace nominale e può essere regolabile. Esempio: per un dispositivo MGE Galaxy, la tensione di 400 V efficaci ± 1% può essere regolata di ± 3%. Le norme stabiliscono inoltre una tensione in uscita di picco nominale e la tolleranza in rapporto al valore nominale. Variazione della frequenza in uscita APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 31 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) La tolleranza viene espressa come percentuale della frequenza nominale. Esempio: per un dispositivo MGE Galaxy, 50 o 60 Hz ± 0,1% durante il normale funzionamento con alimentazione principale e ± 0,5% in modalità batteria di riserva. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 32 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Sincronizzazione della frequenza con l'alimentazione principale L'inverter fornisce una tensione in uscita che rientra nei valori di tolleranza indicati sopra, indipendentemente dalla presenza di disturbi che colpiscono l'alimentazione a monte. A questo scopo, l'UPS: controlla i parametri di tensione (ampiezza, frequenza, fase) per la fonte di alimentazione principale, per determinare se rientrano nei valori di tolleranza specificati; reagisce a qualsiasi spostamento nei parametri in modo da: - adattare l'inverter (fase e frequenza) all'alimentazione in standby, fino a quando lo spostamento resta all'interno dei valori di tolleranza, in vista di un eventuale trasferimento del carico, - trasferire il carico all'alimentazione a batteria non appena lo spostamento risulta al di fuori dei valori ammessi. Le nuove tecnologie di chopping PWM e IGBT utilizzate negli UPS prodotti da APC by Schneider Electric garantiscono un eccellente adattamento a tali variazioni. Esempio: per gli UPS MGE Galaxy, la massima variazione di frequenza corrispondente ai valori di tolleranza è 50 Hz x 0,5% = 0,25 Hz. La sincronizzazione della frequenza con l'alimentazione CA di bypass è possibile da 0,25 a 2 Hz, in gradini di 0,25 Hz. Praticamente ciò significa che le variazioni di frequenza possono essere monitorate con dF/dt = 0,25 Hz/s e può essere eseguita un'ulteriore regolazione tra 0,25 e 1 secondo. Caratteristiche dinamiche Sono i valori di tolleranza in condizioni di carico transitorio. Gli UPS MGE Galaxy sono in grado di sopportare le seguenti condizioni. Squilibrio di carico Per squilibri nella tensione di carico (fase-neutro o fase-fase) pari a: - 30%, la variazione della tensione in uscita è inferiore a 0,1%; - 100% (una fase con Pn e le altre a 0), la tensione in uscita non varia oltre lo 0,2%. Variazioni del gradino di carico (transienti di tensione) Per gradini di carico da 0 a 100% o da 100 a 0% del carico nominale, la tensione non varia più di: ± 2% nell'alimentazione di rete; da +2% a -4% nell'alimentazione a batteria. Capacità di cortocircuito e sovraccarico Sovraccarichi - 1,1 In per 2 ore - 1,5 In per 1 minuto senza variazioni alle tolleranze in uscita. Cortocircuiti Oltre 1,65 In, gli inverter MGE Galaxy operano in modalità di limitazione di corrente fino a 2,33 In per 1 secondo, che corrisponde a: I picco max = 2 x 1,65 In = 2,33 In. Oltre questo valore, l'inverter trasferisce il carico all'alimentazione in standby o esegue un arresto statico (funzione di autoprotezione). Distorsione della tensione in uscita totale Le prestazioni degli UPS devono essere garantite per tutti i tipi di carico, compresi i carichi non lineari. Esempio: gli UPS MGE Galaxy limitano la distorsione armonica totale della tensione (THDU) nell'alimentazione in uscita ai seguenti livelli per: carichi lineari al 100%: - THDU fase/fase < 1,5% - THDU fase/neutro < 2% carichi non lineari 100%: - THDU fase/fase < 2% - THDU fase/neutro < 3%. Gli UPS MGE Galaxy operano nel rispetto delle caratteristiche specificate per tutti i tipi di carico. Nota generale: nella norma vengono specificati alcuni dei livelli prestazionali indicati in precedenza per l'alimentazione in uscita in condizioni di normale funzionamento o APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 33 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) durante il funzionamento con alimentazione a batteria. Nella maggior parte dei casi sono identici. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 34 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Schema riassuntivo per le caratteristiche principali Fig. 5.7. Lo schema illustra le caratteristiche principali (vedere l'elenco sottostante). Ingresso CA normale ● Tensione Un da +10% a -15% ● Frequenza f da +4% a -6% Ingresso CA di bypass ● Tensione Un da +10% a -15% ● Frequenza f da +4% a -6% ● Corrente di cortocircuito Icc2 (capacità di tenuta del bypass statico) Raddrizzatore/caricabatteria ● Tensione di mantenimento ● Correnti in ingresso - nominale (carica con tensione di mantenimento) - massima (carica della batteria) Batteria ● Autonomia: standard 5, 6, 8, 10, 15, 20, 30, 60 minuti (durate maggiori su richiesta) ● Durata di servizio: 10 anni o più ● Corrente massima Ib max. Inverter ● Potenza apparente in uscita: - nominale: Sn (kVA) - potenza di carico: Su (kVA) = Sn x Tc% ● Carico percentuale UPS Tc% = Su / Sn ● Potenza in uscita attiva: - nominale: Pn (kW) = Sn (kVA) x 0,8 - potenza di carico: Pu (kW) = Su (kVA) x PF = Sn x Tc% x PF = Un Iu PF ● Efficienza: Pu / Pn = 93% (97% in modalità ECO). ● Caratteristiche statiche (tolleranze tensione in uscita in condizioni di stato stazionario) - ampiezza: Un ± 1% regolabile fino a ± 3% - frequenza: f ± 1% durante il normale funzionamento e f ± 0,5% in modalità batteria di riserva - tensione in uscita dell'inverter (frequenza e fase) sincronizzata con quella della linea di bypass, purché quest'ultima rientri nei valori di tolleranza. ● Caratteristiche dinamiche (tolleranze in condizioni transitorie) - tensione massima e variazioni di frequenza per variazioni del gradino di carico da 0% a 100% oppure da 100% a 0%: Un ± 2%, f ± 0,5% ● Distorsione tensione in uscita - THDU carichi non lineari 100% < 2% ● Capacità di cortocircuito e sovraccarico: - sovraccarichi; - 1,5 In per 1 minuto - cortocircuiti: limitazione di corrente a 2,33 In per 1 secondo Carico APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 35 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) ● corrente di carico (Iu) ● fattore di potenza (PF) APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 36 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Modalità di funzionamento dell'UPS Modalità normale (con alimentazione di rete, vedere la fig. 5.8, parte sinistra) L'UPS assorbe l'alimentazione di rete CA necessaria al funzionamento mediante il raddrizzatore/caricabatteria che fornisce corrente CC. Parte dell'alimentazione di rete assorbita viene utilizzata per caricare la batteria o fornirle tensione di mantenimento: I1 mantenimento, se la batteria è già completamente carica; I1 carica, se la batteria non è completamente carica (ad es. viene ricaricata dopo una scarica recente). La corrente restante viene fornita all'inverter che genera un'onda sinusoidale di tensione in uscita all'interno delle tolleranze di ampiezza e frequenza specificate. Modalità batteria di riserva (con alimentazione a batteria, vedere la fig. 5.8, parte destra) La batteria subentra in sostituzione dell'alimentazione principale e fornisce la potenza richiesta dall'inverter per il carico, rispettando gli stessi valori di tolleranza specificati per la modalità normale. Ciò avviene mediante trasferimento immediato (la batteria è collegata in parallelo) quando: si verifica un guasto dell'ingresso CA normale (interruzione dell'alimentazione di rete); l'ingresso CA normale non rientra nelle tolleranze (tensione dell'alimentazione di rete degradata). Modalità normale Fig. 5.8. Modalità normale e modalità batteria di riserva. Modalità batteria di riserva Modalità di bypass (con linea di bypass statico, vedere la fig. 5.9, parte sinistra) Un commutatore statico (SS, static switch) assicura il trasferimento senza interruzioni del carico all'ingresso CA di bypass per l'alimentazione diretta del carico mediante alimentazione in standby. Il trasferimento avviene automaticamente in caso di: sovraccarico a valle che supera la capacità di sovraccarico dell'UPS; guasto interno nei moduli raddrizzatore/caricabatteria e inverter. Il trasferimento avviene sempre in caso di guasti interni, altrimenti è possibile solo se la tensione dell'alimentazione in standby rientra nei valori di tolleranza ed è in fase con l'inverter. A questo scopo: L'UPS sincronizza la tensione in uscita dell'inverter con quella della linea di bypass, nel caso in cui quest'ultima rientri nei valori di tolleranza. Il trasferimento avviene quindi: - senza alcuna interruzione nell'alimentazione. Poiché le tensioni sono in fase, gli SCR nei due canali del commutatore statico hanno tensione zero in contemporanea; APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 37 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) - senza alcun disturbo del carico, che viene trasferito a una linea di bypass che rientra nei valori di tolleranza; Al contrario, quando l'alimentazione in standby non rientra nei valori di tolleranza, l'inverter non è più sincronizzato e opera autonomamente su una determinata frequenza. Il trasferimento è quindi disattivato. È comunque possibile eseguirlo manualmente. Nota 1: questa funzione aumenta in modo notevole l'affidabilità, poiché sono davvero esigue le probabilità che un sovraccarico a valle e un guasto nell'alimentazione in standby si verifichino contemporaneamente. Nota 2: per assicurare il corretto funzionamento della linea di bypass, è necessario garantire la discriminazione tra il dispositivo di protezione a monte dell'ingresso CA di bypass (in uscita dal quadro elettrico generale di bassa tensione) e quelli sui circuiti in uscita dell'UPS (vedere le informazioni relative alla discriminazione riportate qui sotto). APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 38 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Modalità di manutenzione (con bypass di manutenzione, vedere fig. 5.9 parte destra) È possibile eseguire interventi di manutenzione senza interrompere il corretto funzionamento del carico. Il carico è alimentato dall'alimentazione in standby attraverso il bypass di manutenzione. Il trasferimento al bypass di manutenzione viene eseguito mediante interruttori manuali. Il raddrizzatore/caricabatteria, l'inverter e il commutatore statico vengono chiusi e isolati dalle fonti di alimentazione. La batteria è isolata dall'interruttore di protezione. Modalità bypass (bypass statico) Modalità manutenzione (bypass di manutenzione) Fig. 5.9. Modalità di bypass e modalità di manutenzione. Configurazioni UPS UPS in parallelo con ridondanza Questa seconda parte è interamente dedicata alla presentazione delle varie configurazioni possibili. Di seguito sono riportate ulteriori informazioni a proposito del collegamento in parallelo per un funzionamento ridondante. TM TM In particolare, tali informazioni riguardano gli UPS MGE Galaxy . Anche gli UPS TM modulari Symmetra utilizzano il collegamento in parallelo. Configurazioni, vedere "Scelta della configurazione dell'UPS" Tipi di configurazioni in parallelo Vi sono due tipi di configurazioni in parallelo: Unità UPS integrate in parallelo Questa configurazione espandibile può partire da una singola unità UPS con un bypass statico integrato e un bypass di manutenzione manuale. Per configurazioni con più di due unità UPS, un bypass di manutenzione comune è alloggiato in un armadio elettrico (vedere fig. 5.10). Unità UPS in parallelo con armadio elettrico per commutatori statici (SSC) L'armadio elettrico per commutatori statici include un bypass automatico e uno di manutenzione che sono comuni a un numero di unità UPS prive di bypass (vedere fig. 5.11). Questa configurazione, meno espandibile della precedente a causa delle prestazioni dei bypass, offre una maggiore affidabilità (SSC e unità UPS sono indipendenti). UPS modulari TM Gli UPS della gamma Symmetra sono composti da moduli dedicati e ridondanti (potenza, intelligenza, batteria e bypass). La struttura modulare con moduli di potenza a innesto migliora l'affidabilità del prodotto, in particolare la facilità di manutenzione e la disponibilità, nonché la possibilità di espandere l'installazione. Ridondanza APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 39 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) La ridondanza nelle configurazioni in parallelo può essere pari a N+1, N+2 e così via. Ciò significa che per alimentare il carico sono necessarie N unità UPS, ma vengono installate N+1 o N+2 unità, che condividono il carico. Vedere l'esempio sottostante. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 40 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Esempio Si consideri un carico critico con un valore nominale di 100 kVA. Ridondanza 2+1 - 2 unità UPS devono essere in grado di alimentare completamente il carico se la ridondanza non è disponibile. - Ciascuna unità UPS deve perciò avere un valore nominale di 50 kVA. - 3 unità UPS in condizioni normali condividono il carico di 100 kVA, ovvero ciascuna fornisce 33,3 kVA. - Le 3 unità UPS funzionano normalmente con un carico percentuale di 33,3 / 50 = 66,6%. - Le unità UPS integrate in parallelo sono dotate di un bypass statico ciascuna. Il trasferimento è gestito in modo da consentire alle tre unità UPS di trasferire il carico al bypass contemporaneamente, se necessario. Fig. 5.10. Unità UPS integrate in parallelo con bypass di manutenzione in comune e ridondanza 2+1. Funzionamento corretto con tutte le unità (ridondanza disponibile). Perdita di ridondanza - Un UPS si arresta, le due unità restanti funzionano al 100%. - È possibile eseguire gli interventi di manutenzione necessari sull'unità UPS guasta grazie al bypass di manutenzione. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 41 Componenti e funzionamento dell'UPS (cont.) Fig. 5.11. Unità UPS integrate in parallelo con bypass di manutenzione in comune e ridondanza 2+1. Funzionamento in seguito alla perdita di ridondanza. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 42 Tecnologia: UPS senza trasformatore Tecnologia UPS senza trasformatore Principio Originariamente tutti gli UPS avevano in dotazione un trasformatore di uscita utilizzato per impostare la tensione in uscita sul valore richiesto, creare un neutro e assicurare l'isolamento galvanico tra i sistemi di alimentazione a monte e a valle (Fig. 5.12). Oggi è possibile fare a meno di questo trasformatore, grazie al progresso tecnologico e alla riduzione del costo dei semiconduttori IGBT (Fig. 5.13). Bypass AC input Normal AC input Q1 Q1 Q4S Q4S Rectifier charger Rectifier charger Battery Bypass AC input Normal AC input UPS UPS Battery QF1 Static bypass QF1 Static bypass Manual bypass Q3BP Manual bypass Q3BP Inverter Inverter K3N K3N Q5N Q5N Loads Loads Fig. 5.12. UPS con trasformatore di uscita Fig. 5.13. UPS senza trasformatore Vantaggi Questa tecnologia offre gli utenti numerosi vantaggi fondamentali. ● Ingombro ridotto: lo spazio necessario è inferiore, grazie all'assenza del trasformatore; ● Peso ridotto: eliminando il trasformatore il peso risulta inferiore; ● Maggiore efficienza: eliminazione delle perdite dovute al trasformatore; ● Regolazione della tensione mediante modulazione del segnale per una migliore corrispondenza con il carico. I componenti elettronici agiscono direttamente sulla tensione in uscita per una regolazione più precisa e rapida della stessa. La tendenza L'impiego di UPS senza trasformatore ha preso piede nei primi anni '90 per potenze nominali che raggiungevano poche centinaia di kVA. Grazie ai vantaggi che li caratterizzano, questi UPS sono oggi ampiamente utilizzati anche per potenze nominali superiori, come risulta evidente dalla figura 5.14. La potenza nominale media degli UPS che si avvalgono della tecnica senza trasformatore risulta oggi 50 volte superiore a quella di 15 anni fa. P(kVA) 500 400 300 200 100 5 1990 years 1995 2000 2005 2010 Fig. 5.14. Potenza nominale media degli UPS senza trasformatore. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 43 Tecnologia: UPS senza trasformatore Isolamento galvanico Una delle motivazioni addotte per l'impiego di trasformatori di uscita è l'esigenza di fornire un isolamento galvanico. Tuttavia, gli UPS trifase che superano una determinata potenza nominale sono dotati di un bypass che garantisce la continuità dell'alimentazione. La presenza del bypass implica che l'UPS, con o senza trasformatore di uscita, non può provvedere all'isolamento galvanico tra la fonte e i carichi. Per questo motivo, la tecnologia UPS senza trasformatore è diventata ben presto la soluzione più utilizzata per potenze nominali elevate. Questo aspetto viene discusso di seguito confrontando l'impiego delle due tecnologie in base alla modalità di messa a terra del sistema riscontrata. Utilizzo con carichi di computer Valutazione delle modalità di messa a terra del sistema Per modalità di messa a terra si intende la messa a terra dei seguenti elementi: ● il punto neutro del sistema di distribuzione; ● le parti conduttrici esposte (ECP, exposed conductive parts) dei carichi. Le ECP sono sempre collegate tra loro, tutte insieme o in gruppi separati. Ciascuno di questi gruppi è collegato a un morsetto di messa a terra mediante un conduttore di protezione (PE o PEN, a seconda che sia collegato anche al conduttore neutro o meno). (1) Nella norma IEC 60364 le diverse modalità di messa a terra sono indicate da due lettere. ● La prima lettera descrive la messa a terra del punto neutro del trasformatore: - T: messa a terra; - I: senza messa a terra. ● La seconda lettera descrive la messa a terra delle ECP dell'apparecchiatura di carico: - T: messa a terra; - N: collegate al neutro che è a terra. In questo caso (N), una terza lettera indica la relazione tra il neutro (N) e i conduttori di protezione (PE): - C: un unico conduttore utilizzato per entrambe le funzioni; - S: conduttori separati. (1) Sostituita da "Power Transformer Loading Guide" (Guida al caricamento dei trasformatori di potenza), IECI 60076-7, Ed. 1. La norma definisce inoltre i sistemi seguenti: ● IT: neutro isolato ● TT: messa a terra neutro ● TN-C: conduttore neutro e messa a terra di protezione combinati (PEN) ● TN-S: conduttori neutro a terra (N) e messa a terra di protezione (PE) separati. Modalità di messa a terra per sale computer Utilizzo sistematico del sistema TN-S Il sistema TN-S è la modalità di messa a terra consigliata dai produttori e dalle norme riguardanti i sistemi informatici. Infatti questo sistema garantisce una distribuzione monofase e assicura un potenziale di riferimento per le ECP con il conduttore di protezione. Fasi: L1, L2, L3 Neutro: N Conduttore di protezione: PE Polo interruttore di circuito: x N e PE separati Fig. 5.15. Sistema TN-S per sale computer. Sistemi IT e TT: poco adatti ai sistemi informatici APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 44 Tecnologia: UPS senza trasformatore ● La gestione del sistema IT richiede personale altamente qualificato e un sofisticato monitoraggio per individuare ed eliminare i guasti di isolamento prima che un ulteriore guasto con elevata corrente di sgancio crei notevoli disturbi. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 45 Tecnologia: UPS senza trasformatore ● Il sistema TT è troppo sensibile alle sovratensioni causate da fulmini, per poter essere utilizzato con dispositivi informatici delicati. ● Il sistema TN-C(1) (conduttore PE e neutro a terra combinati) non offre un potenziale di riferimento affidabile come quello del sistema TN-S. I carichi monofase, frequenti nei sistemi informatici, generano armoniche H3 e relativi multipli di 3 (H6, H9 e così via) nel neutro. Le armoniche passano quindi nel conduttore PEN, dove possono causare: - perdita di equipotenzialità PEN che si propaga attraverso la schermatura e può compromettere il funzionamento del sistema informatico; - elevate correnti di sbilanciamento nei cavi e nelle strutture edilizie a causa dei numerosi collegamenti dei conduttori PEN a terra. La radiazione elettromagnetica così generata nei cavi può disturbare i dispositivi sensibili. (1) Il sistema TN-C può essere utilizzato a monte di un sistema TN-S, ma non è consentita la struttura inversa, poiché può causare un'interruzione del conduttore di protezione a monte, generando così un rischio per la sicurezza del personale a valle. Raccomandazioni dei produttori di computer: ricreare una rete con neutro a terra all'ingresso della sala computer I produttori di computer consigliano di creare il sistema TN-S con neutro a terra il più vicino possibile ai carichi, solitamente all'ingresso della sala computer. L'utilizzo di sistemi TN-S senza questo accorgimento, ovvero con il neutro a terra posizionato lontano a monte, potrebbe creare una differenza potenziale tra la terra e il neutro causata dalla distribuzione a monte. In conclusione, si consiglia di creare il sistema TN-S all'ingresso della sala computer con il neutro a terra nello stesso punto per garantire una distribuzione elettrica senza interferenze e adeguata ai sistemi informatici. Questo si ottiene generalmente con l'utilizzo di unità di distribuzione dell'alimentazione (PDU, Power Distribution Units) dotate di un trasformatore di ingresso, che consente di ottenere un potenziale di riferimento neutro affidabile e garantisce l'isolamento galvanico in qualsiasi modalità operativa dell'UPS (ingresso CA normale o bypass). Inoltre, questa soluzione consente di utilizzare trasformatori standard che offrono un'elevata affidabilità, superiore a quella dei trasformatori di uscita UPS. La soluzione con trasformatori di ingresso è molto diffusa negli Stati Uniti, dove un sistema di distribuzione trifase da 480 V viene portato all'ingresso della sala computer per alimentare trasformatori 480/208 V (fig. 5.16). UPS A UPS B . . PDU A x PDU A Isolating transformers used to recreate a TN-S system with neutral x x x Blade server Fig. 5.16. Esempio di trasformatori utilizzati all'ingresso delle unità di distribuzione dell'alimentazione per creare un sistema di distribuzione TN-S con neutro. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 46 Tecnologia: UPS senza trasformatore APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 47 Tecnologia: UPS senza trasformatore Confronto tra diverse modalità di messa a terra a monte Sistema IT o TT a monte In questo caso la modalità di messa a terra del sistema deve essere modificata in TN-S a valle dell'UPS. Poiché il neutro non può avere due riferimenti a terra diversi, l'isolamento galvanico è necessario per tutte le modalità operative dell'UPS (normale o bypass). ● Per UPS con trasformatore di uscita, solitamente viene aggiunto un trasformatore all'ingresso del bypass (vedere fig. 5.17). Questa soluzione presenta due problematiche: - è necessario utilizzare dispositivi di protezione a 4 poli per collegare e interrompere il neutro sul bypass; - la distanza D2 dall'uscita neutro dell'UPS e dai carichi può influenzare il potenziale neutro perché i trasformatori di isolamento non sono posizionati vicino ai carichi. ● Gli UPS senza trasformatore di APC by Schneider Electric possono funzionare a tre fasi senza neutro. Ciò consente di utilizzare un sistema di distribuzione trifase a 3 fili fino alle unità di distribuzione dell'alimentazione o equivalenti e di ricreare il sistema TN-S il più vicino possibile all'applicazione (vedere la fig. 5.17, parte destra). Questa modalità garantisce un potenziale di riferimento "pulito" per il conduttore PE. Oltre ai vantaggi in termini di efficienza, ingombro, peso e accoppiamento di tensione, la tecnologia senza trasformatore ha il pregio di essere semplice ed economica. Soluzione con trasformatore di uscita IT o TT a monte - TN-S a valle Soluzione senza trasformatore IT o TT a monte - TN-S a valle Fig. 5.17. IT o TT a monte e TN-S a valle. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 48 Tecnologia: UPS senza trasformatore (cont.) Sistema TN-C o TN-S a monte È possibile gestire queste due situazioni nello stesso modo. Con un sistema TNH-C a monte, è possibile separare il neutro e il PE a monte dell'UPS (separando i cavi) e quindi creare una configurazione TN-S sia a monte sia a valle. Negli schemi riportati di seguito il TN-C a monte semplifica la distribuzione. La fig. 5.18 illustra l'unico caso con sistema TN-C a monte. Per fornire un potenziale di riferimento, è necessario creare un sistema di distribuzione "pulito" installando un trasformatore all'ingresso della sala computer (solitamente con l'ausilio di un'unità di distribuzione dell'alimentazione o equivalente). Maggiore è la distanza D1 tra il trasformatore a monte e l'uscita dell'UPS e maggiore sarà anche la necessità di adottare questa soluzione, poiché il potenziale neutro può essere condizionato dalla distribuzione a monte. In questo caso, le soluzioni UPS con o senza trasformatore sono identiche, tuttavia la tecnologia senza trasformatore offre altri vantaggi in termini di efficienza, ingombro, peso e regolazione della tensione. Soluzione con trasformatore di uscita TN-C a monte e TN-S a valle Soluzione senza trasformatore TN-C a monte e TN-S a valle Fig. 5.18. TN a monte e a valle. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 49 Tecnologia: UPS senza trasformatore (cont.) Risultato del confronto Soluzioni con trasformatore di uscita ● Il trasformatore posto all'uscita dell'UPS deve essere di un tipo specifico, più costoso e ingombrante. ● È necessario aggiungere un trasformatore all'ingresso bypass, in quanto l'installazione richiede dispositivi a quattro poli e un cavo neutro, oppure installare un trasformatore di uscita. ● Il trasformatore aggiunto non si trova nella posizione più vicina possibile ai carichi. Soluzioni senza trasformatore ● Si evitano i vincoli imposti dal trasformatore di uscita dell'UPS. ● Un trasformatore viene installato all'ingresso della sala computer, solitamente in un'unità di distribuzione dell'alimentazione. Non sono necessari dispositivi a quattro poli per il bypass o distribuzione a monte del neutro. È comunque necessario aggiungere un trasformatore, ma ci sono notevoli vantaggi in termini di: ● costi dell'UPS: non sono richiesti trasformatori di uscita specifici, dispositivi a quattro poli e neutro sulla linea di bypass; ● ingombro e peso ridotti; ● migliore regolazione in uscita, per rapide fluttuazioni di carico. Visti i notevoli vantaggi, la tecnologia senza trasformatore sta rapidamente diventando la soluzione d'elezione per gli UPS. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 50 Compatibilità elettromagnetica (CEM) Disturbi elettromagnetici Disturbi elettromagnetici Tutti i disturbi elettromagnetici coinvolgono tre elementi. Una sorgente Una sorgente naturale (atmosfera, terra, sole e così via) o più spesso industriale (dispositivi elettrici ed elettronici). La sorgente genera i disturbi mediante variazioni immediate (impulsi) dei valori elettrici (tensione o corrente), definite da: una forma d'onda; un'ampiezza d'onda (valore di picco); uno spettro di frequenze; un livello di energia. Una modalità di accoppiamento L'accoppiamento attiva la trasmissione dei disturbi e può essere: capacitivo (o galvanico), ad esempio attraverso gli avvolgimenti del trasformatore; induttivo, mediante campo magnetico radiante; condotto, mediante un'impedenza comune, attraverso un collegamento di messa a terra. Una vittima Qualsiasi dispositivo che può subire i disturbi e non funzionare correttamente a causa dei disturbi stessi. Esempi Sorgenti In installazioni a bassa tensione, le sorgenti comprendono correnti che variano all'improvviso a causa di: guasti o cortocircuiti; commutazioni elettroniche; armoniche di ordine elevato; fulmini o rottura del trasformatore. Le frequenze sono basse (< 1 MHz) per frequenze di potenza e relative armoniche oppure elevate (> 1 MHz) per i fulmini. Accoppiamento Capacitivo: trasmissione dell'onda di un fulmine attraverso il trasformatore. Induttivo: radiazione di un campo magnetico creato da una delle correnti specificate sopra. La radiazione crea una forza elettromotrice indotta ovvero una corrente di disturbo, negli anelli del conduttore composti dai cavi che alimentano i dispositivi e i conduttori a terra dei dispositivi. A livello indicativo, una radiazione di 0,7 A/m può rappresentare un disturbo per i monitor. Ciò corrisponde al campo creato in una zona di 2,2 m attorno a un conduttore con corrente di 10 A. Condotto (impedenza comune): aumento nel potenziale del collegamento di messa a terra. Norme e raccomandazioni CEM Disturbi Emissione, immunità, suscettività Quando un dispositivo elettrico viene installato in un ambiente che può essere più o meno disturbato a livello elettromagnetico, esso può esser visto sia come sorgente sia come potenziale vittima dei disturbi elettromagnetici. A seconda del punto di vista adottato, si può parlare di: livello di emissione per una sorgente; livello di compatibilità per un ambiente; livelli di immunità e suscettività per una vittima. Queste nozioni sono l'argomento delle prossime pagine, nella sezione relativa ai livelli di disturbo definiti dalle norme. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 51 Compatibilità elettromagnetica (CEM) (cont.) Livelli di disturbo La norma IEC 6100-2-4 definisce alcuni livelli di disturbo per CEM: Livello 0: nessun disturbo; Livello di emissione: livello massimo autorizzato per un utente su una rete pubblica o per un dispositivo; Livello di compatibilità: livello massimo di disturbo previsto in un determinato ambiente; Livello di immunità: livello di disturbo che un dispositivo può sopportare; Livello di suscettività: livello a partire dal quale il dispositivo o sistema non funziona più correttamente. Di conseguenza, per dispositivi e attrezzature considerati: sorgenti, i limiti (livelli di emissione) devono essere impostati per disturbi emessi dai dispositivi per evitare di raggiungere i livelli di compatibilità, vittime, devono anche sopportare livelli di disturbo superiori ai livelli di compatibilità se questi vengono superati (ciò può accadere su basi transitorie). Tali livelli superiori sono rappresentati dai livelli di immunità. I livelli sono stati impostati sulla base delle norme che regolano la CEM. Elenco degli standard CEM, vedere la sezione a pagina 34 relativa agli standard CEM. Fig. 5.19 Livelli di disturbo CEM per dispositivi disturbati/che disturbano. Valori misurati I dispositivi vengono sottoposti a test. Vengono misurati cinque valori principali: Emissioni condotte (CE); Emissioni radiate (RE); Scariche elettrostatiche (ESD); Suscettività condotta (CS); Suscettività radiata (RS). Per i test sono necessarie risorse consistenti, in particolare una gabbia di Faraday per le emissioni condotte e la suscettività, nonché una camera anecoica per le emissioni radiate. APC by Schneider Electric dispone di camere anecoiche certificate per i test. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 52 Compatibilità elettromagnetica (CEM) (cont.) Fig. 5.20 I cinque principali valori di misurazione. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 53 Norme relative agli UPS Ambito e osservanza delle norme Ambito delle norme Le norme riguardano i seguenti aspetti: struttura dell'UPS; sicurezza delle persone; livelli prestazionali; ambiente elettrico (in particolare disturbi armonici e CEM); ecologia. Le norme relative agli UPS sono diventate sempre più precise, soprattutto in seguito alla creazione delle normative europee EN e alla loro armonizzazione con parte delle norme IEC preesistenti. Osservanza delle norme e certificazione L'osservanza delle norme garantisce l'affidabilità e la qualità di un UPS, la compatibilità con i carichi alimentati e con l'ambiente naturale, umano e tecnico. La dichiarazione di conformità alle norme da parte del produttore non rappresenta di per sé un'indicazione di qualità sufficiente. Soltanto una certificazione da parte di un'organizzazione riconosciuta costituisce una vera garanzia di conformità. Per questo i livelli prestazionali degli UPS prodotti da APC by Schneider Electric in relazione alle norme sono stati certificati da organizzazioni quali TÜV e Veritas. Marchio CE Il marchio CE è stato creato dal sistema legislativo europeo. È obbligatorio per la libera circolazione delle merci nell'Unione europea. Lo scopo di questa marcatura è quello di garantire, attraverso il rispetto delle corrispondenti direttive europee: che il prodotto non sia pericoloso (direttiva sulla bassa tensione); che il prodotto non inquini (direttiva sull'ambiente) e che sia compatibile a livello elettromagnetico (direttiva sulla CEM). Prima di apporre il marchio CE su un articolo, il produttore deve eseguire verifiche e controlli che garantiscano la conformità del prodotto ai requisiti nelle direttive applicabili. Questa marcatura NON è uno standard di certificazione né un marchio di conformità. Non garantisce che il prodotto sia conforme alle normative nazionali e internazionali. Non è una certificazione, come definita dalla legge francese (legge datata 3 giugno 1994). Inoltre, il marchio CE viene apposto al prodotto sotto la sola responsabilità del produttore o importatore e non prevede alcuna ispezione da parte di organizzazioni esterne certificate. Non tutte le etichette comportano le stesse implicazioni per i produttori. La conformità alle norme e ai livelli prestazionali specificati deve essere certificabile da parte di un'organizzazione esterna; questo non avviene con la marcatura CE, per la quale è concessa l'autocertificazione. Norme principali per la regolamentazione degli UPS Gli UPS realizzati da APC by Schneider Electric sono conformi con le principali norme internazionali applicabili, come certificano TÜV e Veritas. Sicurezza IEC 60950-1 / EN 60950-1 Apparecchiature per la tecnologia dell'informazione - Sicurezza - Parte: Requisiti generali IEC 62040-1/ EN 62040-1 UPS (Uninterruptible power system) - Requisiti generali e di sicurezza per gli UPS. IEC 62040-3 / EN 1000-3 UPS (Uninterruptible power system) - Metodo per specificare i requisiti di prestazioni e test. IEC 60439 Gruppo interruttori a bassa tensione e dispositivi di controllo. Direttiva BT: 2006/95/EC APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 54 Norme relative agli UPS APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 55 Norme relative agli UPS (cont.) Ambiente elettrico, armoniche e compatibilità elettromagnetica (CEM) Armoniche IEC 61000-2-2 / EN 61000-2-2 Livelli di compatibilità per disturbi condotti a bassa frequenza e segnalazione nei sistemi pubblici di alimentazione a bassa tensione. (Vedere la tabella 5-A nella pagina seguente) IEC 61000-3-2 / EN 61000-3-2 Limiti delle emissioni di correnti armoniche (corrente in ingresso dell'apparecchiatura 16 ampere/fase). IEC 61000-3-4 / EN 61000-3-4 Limiti delle emissioni di correnti armoniche (corrente in ingresso dell'apparecchiatura > 16 ampere/fase). IEC 61000-3-5 / EN 61000-3-5 Limitazione delle fluttuazioni di tensione e dello sfarfallio. EN 50160 Caratteristiche della tensione nelle reti pubbliche. (Vedere la tabella 5-B nella pagina seguente). IEEE 519 Procedure consigliate e requisiti per il controllo delle armoniche nei sistemi di alimentazione elettrica. CEM EN 50091-2 UPS - CEM. IEC 62040-2/ EN 62040-2 UPS (Uninterruptible power system) - Requisiti per la compatibilità elettromagnetica (CEM). Direttiva CEM 2004/108/EC Per attrezzature che possono causare o essere condizionate da disturbi elettromagnetici. Qualità Progettazione, produzione e manutenzione conformi alle norme ISO 9001 organizzazione di qualità. Ecologia Produzione in conformità alle norme ISO 14001. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 56 Norme relative agli UPS (cont.) Rumore acustico ISO 3746 Livelli di potenza sonora. ISO 7779 / EN 27779 Misurazione del rumore aerodisperso emesso dai computer e dalle attrezzature degli uffici. Tabelle dei livelli di compatibilità armonica Tabella 5-A. Livelli di compatibilità per le tensioni armoniche individuali in reti a bassa tensione come indicato nelle norme IEC 61000-2-2 / EN 61000-2-2. Armoniche dispari non Armoniche dispari multiple Armoniche pari multiple di 3 di 3 Ordine Ordine Ordine Tensione Tensione Tensione armonico n armonica armonico n armonica armonico n armonica come % della come % della come % della fondamentale fondamentale fondamentale 5 3 2 6 5 2 7 9 4 5 1,5 1 11 15 6 3,5 0,3 0,5 13 21 8 3 0,2 0,5 17 >21 10 2 0,2 0,5 19 12 1,5 0,5 23 >12 1,5 0,2 25 1,5 0,2 >25 0,2+0,5x25/n THDU risultante < 8% (per tutte le armoniche riscontrate tra quelle indicate). Tabella 5-B. Livelli di compatibilità per le tensioni armoniche in base al tipo di attrezzatura come indicato nella norma EN 50160. Classe 2 (1) Classe 3 Ordine dell'armonica di Classe 1 tensione generata (apparecchiature e (reti industriali e (per il collegamento sistemi sensibili) % pubbliche) % della dei principali della fondamentale fondamentale inquinanti) % della fondamentale 2 2 2 3 3 3 5 6 4 1 1 1,5 5 3 6 8 6 0,5 0,5 1 7 3 5 7 8 0,5 0,5 1 9 1,5 1,5 2,5 10 0,5 0,5 1 11 3 3,5 5 12 0,2 0,2 1 13 3 3 4,5 TDHU 5% 8% 10% (1) La classe 2 corrisponde ai limiti riportati nella tabella A per le norme IEC 61000-2-2 / EN 61000-2-2. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 57 Immagazzinamento dell'energia Tecnologie utilizzabili Immagazzinamento dell'energia negli UPS I sistemi di immagazzinamento dell'energia utilizzati dagli UPS per subentrare alla fonte primaria quando necessario devono avere le seguenti caratteristiche: disponibilità immediata di alimentazione elettrica; potenza nominale sufficiente per alimentare il carico; autonomia sufficiente e/o compatibilità con sistemi che offrono autonomie di lunga durata (ad esempio, gruppi elettrogeni o pile a combustibile). Valutazione delle tecnologie disponibili Fare riferimento al WP 65 L'analisi tecnica eseguita da APC by Schneider Electric ha condotto a un approfondito esame delle seguenti tecnologie: batterie; supercondensatori (ultracondensatori); volani; Immagazzinamento di energia magnetica a superconduttori (SMES). Per ulteriori informazioni, fare riferimento a WP 65 - White Paper 65: "Comparing Data Center Batteries, Flywheels, and Ultracapacitors" (Confronto tra ultracondensatori, volani e batterie dei data center). Le soluzioni relative a batterie e volani sono discusse di seguito. Batterie Soluzione per batterie Le batterie rappresentano indubbiamente la soluzione più utilizzata oggi per l'immagazzinamento di energia negli UPS. Ciò è una conseguenza del loro costo ridotto, della provata efficacia e della capacità di immagazzinamento; tuttavia questa soluzione presenta anche degli svantaggi in termini di dimensioni, manutenzione e ambiente. Con le potenze nominali prese in considerazione qui, le batterie offrono tempi di autonomia nell'ordine dei dieci minuti, sufficienti per superare lunghe interruzioni e attendere l'avvio di un gruppo elettrogeno per un tempo di funzionamento più esteso. TM Per la gamma Symmetra PX, APC by Schneider Electric offre inoltre soluzioni con tempi di funzionamento estesi basate sull'utilizzo di pile a combustibile, con la gamma di prodotti FCXR (Fuel Cell eXtended Run). Questa soluzione riduce drasticamente l'impatto ambientale e i requisiti di spazio rispetto alle soluzioni basate sull'utilizzo combinato di batterie e gruppo elettrogeno. L'immagazzinamento elettrochimico di energia mediante batterie, supportato se possibile dall'utilizzo di un gruppo elettrogeno con motore termico, rappresenta la soluzione più diffusa per la protezione dei carichi critici mediante UPS. Fig. 5.21. Immagazzinamento dell'energia mediante una batteria e un gruppo elettrogeno per autonomie prolungate. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 58 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Tipi di batterie industriali Famiglie di batterie Una batteria è costituita da un insieme di celle collegate tra loro. A seconda del tipo di cella, si possono distinguere due grandi famiglie di batterie: Batterie piombo-acido; Batterie nichel-cadmio. Le celle possono inoltre essere di tipo: a ricombinazione batterie sigillate Il tasso di ricombinazione del gas è il 95% minimo, pertanto non è necessario aggiungere acqua nell'arco della durata di servizio delle batterie (da cui il termine "sigillate"); aperto batterie aperte Queste batterie sono dotate di porte che consentono di: - rilasciare nell'atmosfera l'ossigeno e l'idrogeno prodotti durante le reazioni chimiche; - mantenere il livello dell'elettrolita aggiungendo acqua distillata o demineralizzata. Batterie utilizzate negli UPS Le tipologie principali di batterie utilizzate con gli UPS sono: Batterie piombo-acido sigillate, utilizzate nel 95% dei casi poiché non richiedono particolare manutenzione né una stanza appositamente adibita e possono quindi essere installate all'interno degli uffici, in qualsiasi posizione; Batterie piombo-acido aperte; Batterie nichel-cadmio aperte. Le batterie aperte pongono vincoli significativi in termini di manutenzione (verifica del livello dell'elettrolita) e di posizionamento (solo posizioni verticali). L'utilizzo delle batterie litio-polimero con gli UPS è attualmente in fase di studio. Per l'impiego con le proprie gamme di UPS, APC by Schneider Electric consiglia le batterie piombo-acido sigillate, tuttavia offre anche un'ampia selezione di altri tipi. Le tre tipologie di batterie sono disponibili per tutte le durate di servizio previste. È possibile adattare i livelli di capacità e l'autonomia per rispondere al meglio alle esigenze dell'utente. Le batterie proposte sono inoltre perfette per le applicazioni UPS in quanto sono state studiate in collaborazione con i maggiori produttori di batterie del mondo. Selezione della batteria, vedere "Installazione dell'UPS - Fattori chiave" p. 46. Modalità di installazione In base alla gamma di UPS, alla capacità e all'autonomia della batteria, quest'ultima è: di tipo sigillato e alloggiata nell'armadio UPS; di tipo sigillato e alloggiata in uno, due o tre armadi; di tipo aperto o sigillato e montata su rack. Montaggio in armadio Questo metodo di installazione è il più adatto per le batterie sigillate (vedere fig. 5.15). È facile da realizzare e garantisce la massima sicurezza. Batterie installate su rack Su ripiani (figura 5.16) Questo metodo di installazione è possibile per batterie sigillate o aperte ma che non necessitano di manutenzione (ovvero nessun controllo del livello dell'elettrolita). Montaggio a livelli (figura 5.17) Questo metodo di installazione è adatto a tutti i tipi di batterie e in particolare alle batterie aperte, poiché ne agevola il controllo e l'eventuale riempimento. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 59 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Fig. 5.22. Montaggio in armadio. Fig. 5.24. Montaggio a livelli. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 Fig. 5.23. Montaggio su ripiani. pag. 60 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Limitazioni relative alle batterie Limitazioni atmosferiche Le batterie fornite con gli UPS di APC by Schneider Electric sono progettate per funzionare nelle seguenti condizioni: Intervallo termico ottimale: da 15 °C a 25 °C; Intervallo umidità relativa ottimale: da 5% a 95%; Pressione atmosferica: da 700 a 1060 hPa (0,7 - 1,06 bar). Per le condizioni di funzionamento, contattare il servizio assistenza. Accesso È necessario garantire libero accesso alle batterie per le operazioni di verifica. Batterie installate nell'armadio UPS o in altri armadi: rispettare i requisiti di spazio indicati in "Dimensioni e peso", capitolo 4. Batterie installate su rack: selezionare un metodo di installazione adeguato al tipo di batteria. Operazioni preliminari: questo aspetto, molto importante poiché riguarda la sicurezza, viene ampiamente discusso in "Installazione dell'UPS - Fattori chiave" p. 49. Parametri principali delle batterie Autonomia Per una determinata batteria, l'autonomia varia in base a: la potenza da fornire, dove a un valore ridotto corrisponde una maggiore autonomia; le condizioni di scarica, dove un tasso di scarica elevato implica una tensione di arresto inferiore e aumenta la durata dell'autonomia; la temperatura, poiché entro i limiti operativi consigliati a una maggiore temperatura corrisponde un aumento dell'autonomia. Tuttavia, una temperatura troppo elevata influenza negativamente la durata di servizio della batteria; l'invecchiamento, dato che l'autonomia della batteria diminuisce nel corso del tempo. APC by Schneider Electric offre un'ampia gamma di autonomie (5, 6, 8, 10, 15 o 30 minuti) e durate di servizio (5 o 10 anni o più) standard; inoltre fornisce soluzioni che soddisfano richieste specifiche. Durata di servizio Una batteria viene considerata al termine della propria durata di servizio quando l'autonomia effettiva scende a un valore inferiore al 50% dell'autonomia dichiarata. È possibile prolungare la durata di servizio di una batteria nei modi seguenti: proteggendo la batteria dal rischio di scarica profonda; impostando i corretti parametri del caricabatteria, in particolare il fattore di ondulazione della carica o la corrente di mantenimento; mantenendo una temperatura di esercizio ottimale, compresa tra 15 °C e 25 °C. Modalità di ricarica Il ciclo di carica si divide in due passaggi: Passaggio 1 - corrente costante limitata a 0,1 C10 (un decimo della capacità della batteria per una scarica di dieci ore); Passaggio 2 - tensione costante al valore massimo consentito. La corrente di carica diminuisce gradualmente e raggiunge il valore di mantenimento. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 61 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Fig. 5.25. Ciclo di carica di una batteria. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 62 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Gestione delle batterie per le gamme MGETM GalaxyTM Digibat TM TM TM Per una corretta gestione dei parametri indicati sopra, tutti gli UPS MGE Galaxy di APC by Schneider Electric sono dotati di serie del sistema di monitoraggio della TM batteria basato su microprocessore Digibat (DSP dedicato per elaborazione in tempo reale). TM Digibat è un sistema intuitivo che offre funzioni avanzate e flessibili, nonché protezione fisica e assistita da computer per la batteria. Questo sistema garantisce inoltre un alto livello di sicurezza, misurazioni affidabili dell'autonomia e una durata di servizio ottimizzata. Ad esempio, per un UPS MGE Galaxy 5000 le funzioni comprendono: Inserimento automatico dei parametri della batteria; Misurazione dell'autonomia reale residua, considerando l'età della batteria, la temperatura e il livello di carico; (1) Calcolo della durata residua della batteria ; Test della batteria per individuare eventuali difetti di funzionamento della batteria (1) ; Regolazione della tensione della batteria in relazione alla temperatura per ottimizzare la durata della batteria; Test automatico della scarica della batteria a intervalli di tempo regolabili. Le funzioni di protezione comprendono: Protezione dal rischio di scarica profonda (in base al tasso di scarica) e isolamento della batteria mediante un interruttore di circuito che viene aperto quando l'autonomia, moltiplicata per due più due ore, è terminata; Limitazione della corrente di ricarica nella batteria (da 0,05 C10 a 0,1 C10); Segnale acustico di allarme progressivo, che indica il termine dell'autonomia; Vari test automatici. (1) Brevetti esclusivi di APC by Schneider Electric. Fig. 5.26. DigibatTM Monitoraggio della temperatura TM TM Gli UPS MGE Galaxy possono anche disporre di un modulo di monitoraggio della temperatura utilizzato per: Ottimizzare la tensione del caricabatteria in base alla temperatura presente nella stanza per la batteria; Avvisare l'utente quando i valori di temperatura consentiti preimpostati vengono superati; Fornire una stima più precisa dell'autonomia della batteria rispetto a quella calcolata dal sistema standard. Per evitare un aumento di temperatura della batteria, assicurare una ventilazione naturale degli armadi che contengono le batterie. Il sensore Environment Sensor rappresenta inoltre un semplice strumento per il monitoraggio di temperatura e umidità. È possibile utilizzarlo per avviare l'arresto in combinazione con il software in esecuzione nel modulo. Monitoraggio della batteria L'offerta di APC by Schneider Electric comprende anche i sistemi di monitoraggio della batteria B2000 e Cellwatch che operano in modo autonomo e in 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 63 Immagazzinamento dell'energia (cont.) comunicazione tra loro e consentono di rilevare immediatamente e localizzare tutti i guasti relativi alla batteria. Questi sistemi monitorano ciascun blocco o cella della batteria, consentendo di realizzare una manutenzione preventiva. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 64 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Volani Immagazzinamento dell'energia mediante volano Principio di funzionamento Un sistema di immagazzinamento dell'energia mediante volano è una "batteria meccanica" che accumula energia cinetica, sotto forma di massa rotante. Quando è necessario, durante un'interruzione di servizio, l'energia immagazzinata dalla massa rotante viene convertita in energia elettrica grazie al generatore integrato nel volano. La quantità di energia immagazzinata in un volano è definita come: 2 E = kMω dove k dipende dalla forma della massa rotante, M è la massa del volano e ω la velocità angolare. Si noti che l'energia accumulata è proporzionale al quadrato della velocità angolare. Per questo motivo, tra gli altri, APC by Schneider Electric propone volani che ruotano a velocità piuttosto elevate. In questo modo vengono ridotti sia il peso sia l'ingombro del sistema di immagazzinamento dell'energia. Applicazioni UPS Le unità a volano possono sostituire le tradizionali batterie UPS o funzionare in combinazione con esse per garantire un'alimentazione di emergenza istantanea e affidabile per le applicazioni da cui dipendono le aziende di oggi (data center, ospedali, studi di trasmissione, sale giochi aeroporti e stabilimenti produttivi). Questi dispositivi si interfacciano con il bus CC dell'UPS, esattamente come una batteria, ricevono corrente di carica dall'UPS e forniscono alimentazione CC all'inverter dell'UPS durante la scarica. UPS Critical loads AC input Rectifier Flywheel Inverter Battery Fig. 5.27. Schema semplificato di un UPS con volano per l'immagazzinamento dell'energia collegato in parallelo alla batteria. I sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano trovano due diverse applicazioni: una installazione include un gruppo elettrogeno, l'altra no. Rinforzo della batteria per installazioni senza gruppo elettrogeno Per installazioni prive di gruppo elettrogeno, un sistema di immagazzinamento dell'energia mediante volano può funzionare in parallelo alle batterie. Questo tipo di applicazione a volano viene spesso denominata "battery hardening" (rinforzo della batteria). In questa configurazione il volano rappresenta la prima linea di difesa contro le anomalie di alimentazione e consente di ottenere una maggiore disponibilità e risparmiare le batterie per interruzioni di alimentazione prolungate. Il sistema a volano fornisce per primo l'energia necessaria a superare le anomalie dell'alimentazione, prolungando così la durata della batteria in modo significativo mediante l'assorbimento di oltre il 98% delle scariche, normalmente alimentate dalla batteria. Il rinforzo della batteria mediante volano offre numerosi vantaggi. Minor numero di cicli carica-scarica, con conseguente prolungamento della durata utile della batteria; Minore frequenza di sostituzione della batteria e conseguente minore smaltimento di piombo acido; Maggiore disponibilità del bus CC critico. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 65 Immagazzinamento dell'energia (cont.) Sostituzione della batteria per installazioni con gruppi elettrogeni I gruppi elettrogeni sono solitamente in grado di sostenere il carico entro 10 secondi dal guasto alla rete. Le batterie dell'UPS forniscono alimentazione durante questa transizione, ma la loro affidabilità è sempre dubbia: sono completamente cariche? Tutte le celle presenti nella stringa di batterie sono funzionanti? Quando sono state controllate l'ultima volta? Al contrario, i sistemi basati su volano garantiscono un immediato e affidabile immagazzinamento dell'energia per una transizione sicura al gruppo elettrogeno in standby, il tutto con un ingombro ridotto. Un sistema a volano che fornisce 10 o 20 secondi di energia offre numerosi vantaggi in più rispetto alle batterie per installazioni con gruppi elettrogeni. Immagazzinamento di energia estremamente affidabile e sicuro: - circa 54.000 ore di MTBF (tempo medio tra guasti) - monitoraggio continuo per prestazioni assolutamente prevedibili Alternativa ecologica alle batterie: - non viene utilizzato piombo né acido; emissioni di anidride carbonica ridotte TCO (costo totale di proprietà) ridotto: - 20 anni di vita utile del prodotto - scarsa manutenzione necessaria - dimensioni e peso modesti - funzionamento garantito con temperature fino a 40 °C. Tipi di volani I volani per UPS si dividono in varie tipologie in base alla velocità, al materiale di cui sono composti e alla configurazione del motogeneratore. Velocità del volano Volani a bassa velocità - Velocità angolare <10.000 giri/min - L'energia necessaria per potenze elevate richiede l'impiego di pesanti volani di acciaio (pesanti e voluminosi) - Manutenzione periodica e sostituzione dei cuscinetti meccanici - Elevate perdite dovute a energia parassita - Per l'installazione è necessaria una soletta in cemento dalle specifiche particolari Volani ad alta velocità - Da 30.000 a 60.000 giri/min (potenzialmente fino a 100.000 giri/min) - Molto più leggeri anche per potenze elevate (l'energia viene accumulata mediante velocità di rotazione superiori) - Levitazione magnetica completa - Manutenzione periodica meno frequente - Ingombro e peso ridotti - Operazioni di messa in servizio, avvio e arresto semplificate Come già specificato, i volani proposti con gli UPS di APC by Schneider Electric operano a velocità relativamente elevate (36.000 giri/min quando la carica è completa) e offrono tutti i vantaggi corrispondenti. Materiali che compongono il volano Volani in fibra di carbonio I volani in fibra di carbonio sono prodotti mediante avvolgimento di grandi estensioni di fibra di carbonio su un fuso, tenuta insieme da una resina epossidica. Eventuali imperfezioni nel processo e gioco tra le fibre possono portare a uno sbilanciamento del volano nel tempo a causa delle sollecitazioni esercitate nella rotazione da un regime di alta velocità a uno di bassa velocità e viceversa, come avviene durante ogni normale ciclo di scarica. Quando il volano in fibra di carbonio risulta sbilanciato, l'intero modulo deve essere sostituito, con una notevole perdita di tempo e denaro. Volani in acciaio I volani forniti con gli UPS di APC by Schneider Electric sono prodotti in acciaio aerospaziale grado 4340. Questo materiale ha proprietà ben note, è disponibile presso numerosi fornitori e viene utilizzato in molte applicazioni con rotazioni ad alta velocità. Un fattore molto importante è che l'integrità del materiale è misurabile attraverso campionamenti del nucleo e ultrasuoni, per garantirne la conformità ai requisiti dell'applicazione. Lo stesso volano è stato utilizzato non solo in applicazioni 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 66 Immagazzinamento dell'energia (cont.) UPS, ma anche per rigenerazioni a cicli elevati, come motori elettrici per gru e rotaie elettriche. Queste applicazioni richiedono che il volano venga caricato e scaricato anche 20 volte in un'ora e dimostrano la solidità dell'acciaio di qualità aerospaziale, facendone il materiale di elezione per il volano. Configurazione del motogeneratore L'altra differenza tra i vari sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano sta nella configurazione del motogeneratore. I sistemi a volano di APC by Schneider Electric utilizzano un motogeneratore a magneti permanenti. Il vantaggio è duplice: - la maggiore efficienza del motogeneratore durante i processi di carica e scarica garantisce la capacità del volano di sostenere cicli intensivi; - il volano può generare energia autonomamente per mantenere la propria levitazione, anche in caso di mancanza dell'alimentazione di comando o di guasto nell'elettronica di potenza. Altri produttori utilizzano un motore sincrono a riluttanza che non è in grado di autogenerare energia in caso di guasto all'elettronica di potenza. - L'unità necessita di un'alimentazione di emergenza da un piccolo UPS per fornire energia ai cuscinetti magnetici. Installazione Armadi per volani I sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano si trovano in armadi separati che vengono collegati al bus CC come gli armadi per le batterie. È possibile installare più armadi per volani in parallelo per ottenere maggiore potenza, tempi di funzionamento più estesi o ridondanza. Preparazione del sito È necessaria una minima preparazione del sito per l'installazione di armadi per volani. Prima dell'installazione è necessario dedicare particolare attenzione ad alcuni aspetti: Cablaggio verso l'UPS e altre attrezzature Accesso per la manutenzione Spazi di raffreddamento Montaggio a pavimento Limitazioni relative ai volani Limitazioni atmosferiche I sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano forniti con gli UPS di APC by Schneider Electric sono progettati per funzionare nelle seguenti condizioni: Temperatura di esercizio: da -20 °C a 40 °C (senza declassamento) Temperatura minima per avvio a freddo: 0 °C Umidità relativa: fino a 95% (senza condensa) Per le condizioni di funzionamento, contattare il servizio assistenza. Parametri principali dei volani Potenza in uscita e tempo di autonomia I sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano forniti con gli UPS di APC by Schneider Electric offrono flessibilità nella scelta della migliore combinazione tra livello di potenza e tempo di funzionamento in risposta ai requisiti di applicazione. Sono disponibili unità singole con potenza nominale di 215 e 300 kW. Il modello da 300 kW può fornire 160 kW per ~18,75 secondi o 220 kW per ~10 secondi, solitamente sufficienti per le applicazioni di rinforzo della batteria o l'avvio del gruppo elettrogeno. È possibile installare in parallelo più unità a volano per garantire capacità, ridondanza e tempo di funzionamento maggiori. Durata di servizio 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 67 Immagazzinamento dell'energia (cont.) La durata di servizio di un volano per l'immagazzinamento dell'energia è generalmente di gran lunga superiore a quella delle batterie piombo-acido. I sistemi di immagazzinamento dell'energia mediante volano forniti con gli UPS di APC by Schneider Electric sono caratterizzati da una durata di 20 anni per temperature di servizio fino a 40 °C e frequenti cicli di carica-scarica. 92APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 68 Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno Utilizzo di un generatore Lunghi tempi di autonomia Un gruppo elettrogeno è costituito da un motore a combustione interna che muove un generatore, il quale a sua volta alimenta il sistema di distribuzione. Il tempo di autonomia di un gruppo elettrogeno motore varia in base alla quantità di combustibile disponibile. In alcune installazioni, il tempo di autonomia richiesto in caso di interruzioni del servizio è tale che è preferibile utilizzare un gruppo elettrogeno a supporto dell'alimentazione di rete (figura 5.28). Questa soluzione elimina la necessità di utilizzare batterie di grandi dimensioni con lunghi tempi di autonomia. Nonostante non ci sia una regola stabilita in merito, di solito per tempi di autonomia di oltre 30 minuti si preferisce utilizzare un generatore. Le installazioni critiche che richiedono livelli di disponibilità molto elevati e con costi di inattività sostanziosi (ad esempio, i data center) tendono a combinare sistematicamente l'utilizzo di UPS e gruppi elettrogeni. Il tempo di autonomia della batteria per l'UPS deve essere sufficiente per l'avvio del generatore e il collegamento all'impianto elettrico. Il collegamento viene di solito eseguito sul quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT), utilizzando un sistema di commutazione della fonte. Il tempo necessario per la commutazione dipende dalle specifiche caratteristiche delle installazioni, in particolare la sequenza di avvio, il distacco del carico e così via. Fig. 5.28. Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno Compatibilità di UPS e gruppo elettrogeno È necessario tenere in considerazione alcuni fattori quando si utilizza un gruppo elettrogeno per fornire energia con tempi di autonomia prolungati a un UPS. Variazioni del gradino di carico In condizioni di emergenza, quando è necessario un collegamento dell'installazione al gruppo elettrogeno, carichi pesanti possono generare elevate correnti di spunto, a loro volta causa di seri problemi operativi per il gruppo elettrogeno. Per evitare tali fenomeni, APC by Schneider Electric ha dotato i propri UPS di un sistema che garantisce un avvio graduale del caricabatteria; il processo dura circa dieci secondi. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 69 Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno Inoltre, quando l'alimentazione di rete è nuovamente disponibile, è possibile fermare il caricabatteria in modo graduale mediante un interruttore ausiliario al fine di evitare disturbi sugli altri carichi. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 70 Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno (cont.) Fig. 5.29. Avvio graduale di un raddrizzatore UPS durante il funzionamento con alimentazione dal generatore. Correnti capacitive Il generatore può fornire solo correnti capacitive relativamente basse (dal 10 al 30% di In). Quando viene installato un filtro LC, la difficoltà principale risiede nell'avviamento graduale del raddrizzatore con alimentazione dal generatore, quando la potenza attiva è uguale a zero e il generatore fornisce solo la corrente capacitiva per il filtro. Di conseguenza, l'utilizzo di filtri LC deve essere analizzato in modo corretto per garantire che il funzionamento sia conforme alle specifiche del produttore. Per risolvere questo problema è sufficiente utilizzare filtri LC compensati con un contattore. Per gli UPS con raddrizzatore PFC la compatibilità è totale. Filtri LC e generatori, vedere capitolo 1 pag. 26. Rispettive potenze nominali di UPS e generatori Un UPS dotato di rettificatore PFC è caratterizzato da un elevato fattore di potenza in ingresso (superiore a 0,9). Il gruppo elettrogeno motore può essere quindi utilizzato in modo estremamente efficace. Per i filtri LC, è sufficiente utilizzare filtri compensati con un contattore per risolvere il problema delle correnti capacitive. La compatibilità tra le potenze nominali di gruppi elettrogeni e UPS di ultima generazione elimina qualsiasi problema di declassamento. Stabilità della frequenza del generatore Durante il funzionamento con alimentazione del gruppo elettrogeno, può verificarsi una fluttuazione nella frequenza del generatore a causa delle variazioni nella velocità del motore termico per il quale le funzioni di regolazione non sono istantanee; tali variazioni derivano dai cambiamenti nel carico. Alcuni esempi di questa problematica sono l'avvio del gruppo elettrogeno stesso (fino al raggiungimento della velocità nominale), l'avvio di altri carichi alimentati dal gruppo elettrogeno (ascensori, sistemi di climatizzazione), e il distacco dei carichi. Ciò può causare problemi agli UPS line-interactive, caratterizzati da una frequenza in uscita identica a quella in ingresso. Le variazioni di frequenza del generatore possono generare numerosi trasferimenti all'alimentazione a batteria (quando la frequenza non rientra nei valori di tolleranza) e ripristini dell'alimentazione di rete (quando l'inverter ha stabilizzato la frequenza, ma il generatore non è ancora stabilizzato), conducendo a fenomeni di "oscillazione", ovvero instabilità attorno al valore di riferimento della frequenza. Negli UPS a doppia conversione, la regolazione della potenza in uscita eseguita dall'inverter elimina il problema. Gli UPS a doppia conversione sono totalmente compatibili con le fluttuazioni di frequenza dei gruppi elettrogeni. Questo non avviene per gli UPS line-interactive. Armoniche La reattanza subtransitoria X"d di un generatore è solitamente superiore alla tensione di cortocircuito Uccx di un trasformatore (dalle due alle quattro volte tanto). Qualsiasi corrente armonica assorbita dal raddrizzatore UPS potrebbe avere un impatto maggiore sulla distorsione armonica della tensione nelle barre collettrici a monte. Con la tecnologia del raddrizzatore PFC, l'assenza di armoniche a monte elimina il problema. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 71 Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno (cont.) Valutazione delle correnti di spunto All'avvio, alcuni carichi possono causare notevoli correnti di spunto (sovratensioni da commutazione, picchi di avvio), che durano per un determinato lasso di tempo. Per gli UPS, queste correnti rappresentano un carico apparente Sa (kVA) superiore a Sn (kVA), che può essere alimentato in condizioni di stato stazionario. Il valore di Sa da considerare per il corretto dimensionamento dell'alimentazione UPS viene calcolato sulla base delle correnti di spunto. Di seguito sono riportate alcune indicazioni su tali correnti originate da dispositivi di carico comuni. Motori I motori sono solitamente di tipo asincrono trifase (95% del totale). I requisiti di potenza aggiuntivi corrispondono alla corrente di avvio definita da (fig. 5.30): Id (da 5 a 8 In, valore efficace nominale) per un tempo td (da 1 a 10 secondi); Imax = da 8 a 12 In, per un tempo da 20 a 30 millisecondi. La potenza assorbita da tenere in considerazione (trascurando l'effetto picco di Imax) è pari a: Sa (kVA) = Un Id 3 durante td. Trasformatori BT/BT La commutazione del trasformatore genera picchi di corrente con ampiezze che vengono smorzate secondo un decadimento esponenziale con una costante temporale (vedere fig. 5.31). i = I1° picco exp -t/ dove rappresenta alcuni cicli (da 30 a 300 ms). I1° picco = k In (dove k è dato, solitamente compreso tra 10 e 20). Solitamente viene inoltre indicato per quanti cicli persiste il fenomeno e il valore dei picchi come percentuale di I1° picco. La corrente di spunto corrispondente viene calcolata sulla base di (vedere l'esempio): Sa (kVA) = Un I1° picco 3 , ovvero Sa (kVA) = k Un In 3 durante il numero di cicli. Esempio di corrente di spunto smorzata in quattro cicli con: 1° picco (100%): k In (k da 10 a 20) 2° picco 30%: 0,3 k In 3° picco 15%: 0,15 k In (1) Il totale dei valori efficaci delle correnti corrispondenti ai vari picchi (I picco / 2 ) è pari a: k In (1 0 ,3 0 ,15 ) 2 K In 1,45 k In 2 Questo corrisponde approssimativamente al valore del primo picco soltanto. (1) Considerando i picchi di corrente come onde sinusoidali; notare che alcuni produttori indicano un valore efficace di Ipicco / 2. Carichi di computer Gli alimentatori a commutazione sono dei carichi non lineari. La corrente per un carico monofase ha una forma d'onda simile a quella rappresentata nella figura 5.32. Può presentarsi un picco nella prima metà dell'onda pari a circa 2 In; tuttavia solitamente risulta molto inferiore a questo valore ed è trascurabile. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 72 Combinazione di UPS e gruppo elettrogeno (cont.) Fig. 5.30. Curva per avvio diretto in linea di un motore trifase asincrono. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 Fig. 5.31. Corrente di commutazione del trasformatore BT/BT. Fig. 5.32. Corrente di avvio per il carico di computer pag. 73 Armoniche Armoniche Origine delle armoniche Il sempre crescente utilizzo di dispositivi di calcolo per le telecomunicazioni e l'elettronica di potenza ha prodotto un aumento nel numero di carichi non lineari collegati ai sistemi di alimentazione. Per tali applicazioni sono necessari alimentatori a commutazione che trasformano la sinusoide della tensione in segnali periodici con forme d'onda diverse. Tutti i segnali periodici di frequenza f sono il risultato di segnali sinusoidali sovrapposti con frequenze che sono multipli di f, note come armoniche (vedere la sezione "Valori caratteristici delle armoniche" che tratta il teorema di Fourier, riportata di seguito, a pagina 40). La figura 5.32 illustra questo principio e mostra la corrente iniziale (la fondamentale) e l'armonica di ordine tre. Viene qui illustrato ciò che accade quando un'armonica di ordine tre (150/180 Hz) si sovrappone alla frequenza fondamentale (50/60 Hz). La frequenza del segnale periodico risultante è quella della fondamentale, ma la forma d'onda è distorta. Fig. 5.33. Esempi di armoniche. La crescita nella presenza di armoniche è un fenomeno che riguarda tutti gli impianti elettrici, commerciali e industriali, oltre che residenziali. Nessun ambiente elettrico moderno è esente da tali disturbi causati da dispositivi quali PC, server, tubi fluorescenti, condizionatori, variatori di velocità, lampade a scarica, raddrizzatori, alimentatori statici, forni a microonde, televisori, lampade alogene e così via. Tutti questi carichi sono definiti "non lineari". Conseguenze delle armoniche Le armoniche disturbano, in modo sempre più rilevante, ogni genere di attività, dalle fabbriche di componenti elettronici e sistemi di elaborazione dati alle stazioni di pompaggio, dai sistemi di telecomunicazione agli studi televisivi e così via, poiché rappresentano una parte significativa della corrente assorbita. Vi sono tre tipi di conseguenze negative per gli utenti: Impatto sugli impianti elettrici Le armoniche causano l'aumento del valore della corrente efficace in relazione alla corrente sinusoidale nominale. Ciò comporta un aumento di temperatura (talvolta notevole) in trasformatori, linee, generatori, condensatori, cavi e così via. Il costo nascosto dell'invecchiamento accelerato di alcuni dispositivi può essere molto elevato. Impatto sulle applicazioni Le correnti armoniche circolano nelle impedenze di sorgente e di linea, generando così armoniche di tensione che provocano a loro volta una distorsione di tensione sulle barre collettrici a monte dei carichi non lineari (figura 5.34). La distorsione della tensione di alimentazione (THDU a monte, distorsione armonica totale della tensione) può disturbare il normale funzionamento di alcuni dispositivi sensibili collegati alle sbarre collettrici. Inoltre, per sistemi TNC dove conduttori N e PE sono uniti a formare un conduttore PEN, le armoniche omopolari di ordine tre si accumulano nel conduttore neutro. Questa corrente di squilibrio nel neutro può disturbare i circuiti che collegano tra loro dispositivi a bassa corrente e potrebbero richiedere il sovradimensionamento del neutro. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 74 Armoniche (cont.) Fig. 5.34. Distorsione di tensione dovuta a reiniezione delle correnti armoniche per carichi non lineari. Impatto sull'alimentazione elettrica disponibile Le armoniche costituiscono una perdita di corrente diretta (fino al 30% in più di corrente consumata). L'utente sarà così costretto a pagare di più per avere meno corrente a disposizione. Precauzioni Generali Esistono diverse soluzioni tradizionali da applicare per limitare le armoniche: installazione di filtri passivi sintonizzati; installazione in parallelo di più cavi con sezioni trasversali di medie dimensioni; separazione dei carichi non lineari e dei carichi sensibili dietro trasformatori di isolamento. Tuttavia, queste soluzioni presentano due svantaggi principali: la limitazione delle armoniche è efficace solo per l'installazione esistente (l'aggiunta o la rimozione di carichi può renderla inefficace); l'implementazione è difficile nelle installazioni esistenti. I compensatori attivi di armoniche AccuSine (vedere capitolo 3) ovviano a questi problemi. Molto più efficaci di altre soluzioni, questi dispositivi possono essere utilizzati con tutti i tipi di carico e sono in grado di eliminare in maniera selettiva armoniche che vanno dal secondo al venticinquesimo ordine. Eliminazione delle armoniche, vedere "Come eliminare le correnti armoniche" UPS Gli UPS, a causa del raddrizzatore/caricabatteria, rappresentano carichi non lineari per la sorgente di alimentazione. Gli UPS di APC by Schneider Electric garantiscono un perfetto controllo delle armoniche a monte utilizzando raddrizzatori PFC "puliti" o filtri (MGE Galaxy PW e 9000). A monte dell'UPS, la distorsione di tensione totale resta entro limiti accettabili per gli altri dispositivi collegati alle stesse sbarre collettrici. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 75 Armoniche (cont.) Valori caratteristici delle armoniche Valori di corrente Espansione armonica di una corrente periodica Il teorema di Fourier indica che qualsiasi funzione periodica con una frequenza f può essere rappresentata come la somma dei termini (serie) composta da: un termine sinusoidale con frequenza f, detto frequenza fondamentale; termini sinusoidali con frequenze che sono multipli interi della frequenza fondamentale, ovvero le armoniche; un componente CC, se possibile. L'applicazione del teorema di Fourier alla corrente di carichi non lineari indica che una corrente periodica I(t), di qualsiasi forma a frequenza f (50 o 60 Hz), rappresenta la somma delle correnti sinusoidali armoniche così definite: I( t ) IH 1 2 sin( t 1) IH n 2 sin( n t n ) n2 dove IH1 è il valore efficace della corrente fondamentale alla frequenza f (50 o 60 Hz); = 2 f è la frequenza angolare della fondamentale; 1 è lo sfasamento tra la tensione e la corrente fondamentale; IHn è il valore efficace dell'armonica di ordine n, alla frequenza nf; n è lo sfasamento tra la tensione e corrente armonica di ordine n. È importante valutare le armoniche (n 2) in relazione alla fondamentale (n = 1) per determinare di quanto la funzione differisce dalla fondamentale. A questo scopo, è necessario prendere in considerazione i valori riportati di seguito. Contenuto armonico singolo della corrente Questo valore esprime il rapporto in percentuale tra il valore efficace dell'armonica data e quello della fondamentale. IH n Ih n % 100 IH 1 Tutte le armoniche presenti in una determinata corrente con l'indicazione dell'importanza relativa (valori Ihn) costituiscono lo spettro armonico della corrente. In genere l'influenza degli ordini al di sopra del 25° è trascurabile. Distorsione armonica totale della corrente Questa distorsione, detta THDI (distorsione armonica totale, dove I sta per corrente), esprime il rapporto tra il valore efficace di tutte le armoniche (n 2) e quello della fondamentale. Il valore THDI è espresso anche in termini di armoniche individuali. IH n2 T H D I% 100 IH1 2 n 100 n2 IH n IH1 2 Ih n% 2 n2 Nota: i residui armonici possono essere espressi in rapporto al valore Iefficace del segnale completo e non alla fondamentale (documenti IEC). In questo documento, è stata utilizzata la definizione del CIGRE, che utilizza la fondamentale. Per i residui armonici ridotti analizzati nelle pagine seguenti, le due definizioni producono risultati praticamente identici. Valore efficace di una corrente con armoniche Il valore efficace di una corrente alternata con periodo T è: Irm s 1 T T I t d t 2 0 Eseguiti i calcoli e utilizzando la rappresentazione delle armoniche, il valore può essere espresso come: Irm s IH 2 n n 1 dove IHn = valore efficace dell'armonica di ordine n. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 76 Armoniche (cont.) Il valore efficace può essere inoltre espresso come: Irm s IH 2 IH1 2 n n2 I eff IH 1 1 n2 oppure: IH n IH 1 2 da cui: Irm s IH1 1 Ih 2 n IH1 1 THDI 2 n2 Ihn = Ihn% / 100 (livello individuale espresso come valore e non come percentuale). THDI = THDI% / 100 (distorsione espressa come valore e non come percentuale). Il valore efficace della corrente è quello della fondamentale, moltiplicato per un coefficiente dovuto alle armoniche che è una funzione della distorsione. Un effetto delle armoniche è dunque quello di incrementare il valore efficace della corrente, che può condurre a un aumento della temperatura e quindi alla necessità di un sovradimensionamento dei conduttori. Minore è la distorsione, minore è la necessità di sovradimensionamento. Esempio Corrente in ingresso di un raddrizzatore trifase. Livelli di distorsione armonica Ih5 = 33% Ih7 = 2,7% Ih11 = 7,3% Ih13 = 1,6% Ih17 = 2,6% Ih19 = 1,1% Ih23 = 1,5% Ih25 = 1,3% THDI = 35% Fig. 5.35. Esempio di spettro di una corrente armonica. TH D I% Ih n% 2 n2 Il valore al di sotto del segno di radice quadrata: 2 2 2 2 2 2 2 2 33 + 2,7 + 7,3 + 1,6 + 2,6 + 1,1 + 1,5 + 1,3 = 1164 di conseguenza THDI% 34% e THDI = 0,34 Ie ff IH 1 1 T H D I 2 IH 1 0 .3 4 2 1 = = 1,056 x I1 Il valore efficace di questa corrente è quindi maggiore del 5,6% rispetto al valore efficace della fondamentale, ossia alla corrente nominale che non contiene armoniche, con un aumento della temperatura corrispondente. Valori della tensione Ai capi di un carico non lineare, attraversato da una corrente CA periodica distorta, anche la tensione è periodica con frequenza f ed è distorta rispetto alla sinusoide teorica. La relazione tra tensione e corrente non è più soggetta alla legge lineare di Ohm, che risulta applicabile solo per corrente e tensione sinusoidale. È possibile, tuttavia, utilizzare un'espansione di Fourier per la tensione e definire i seguenti valori, come per la corrente e con gli stessi risultati: Contenuto armonico singolo della tensione Uh n % 100 UH n UH 1 È anche possibile calcolare lo spettro armonico per la tensione. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 77 Armoniche (cont.) Distorsione armonica totale della tensione UH 2 n n2 T H D U % 100 100 U H1 n2 U Hn U H1 2 U h n 2 n2 THDU è la distorsione armonica totale, dove U indica la tensione. Valore efficace di una tensione con armoniche IH Irm s 2 n n 1 Allo stesso modo della corrente, questo valore può essere espresso come: U rms UH 1 1 Uh 2 n IH 1 1 THDU 2 n2 Il valore efficace della tensione è quello della fondamentale, moltiplicato per un coefficiente che è dovuto alle armoniche. Valori della potenza Fattore di potenza in presenza di armoniche Sulla base della potenza attiva ai capi di un carico non lineare P (kW) e della potenza apparente fornita S (kVA), il fattore di potenza è definito come: P ( kW ) S ( kVA ) Tale fattore di potenza non indica lo sfasamento tra la tensione e la corrente, poiché questi non sono sinusoidali. Tuttavia è possibile definire lo sfasamento tra la tensione fondamentale e la corrente fondamentale (entrambe sinusoidali) come: P 1 ( KW ) cos 1 S 1 ( kVA ) dove P1 e S1 sono rispettivamente la potenza attiva e la potenza reattiva corrispondenti alle fondamentali. La norma IEC 146-1 definisce il fattore di distorsione come: cos 1 Quando non ci sono armoniche, questo fattore equivale a 1 e il fattore di potenza è semplicemente cos. Potenza in presenza di armoniche Ai capi di un carico lineare trifase bilanciato, alimentato con una tensione U(t) da fase a fase e una corrente I(t), dove lo sfasamento tra U e I è , la potenza apparente in kVA, che dipende dai valori efficace U e I, è pari a: S UI 3 La potenza attiva in kW è: P = S cos La potenza reattiva in kvar è: Q = S sin Dove: S 2 P Q 2 Ai capi di un carico non lineare la definizione matematica di P è molto più complessa, poiché U e I contengono armoniche. Tuttavia può essere espressa semplicemente come: .P = S . ( = fattore di potenza) Se U1 e I1 sono le fondamentali spostate di 1, è possibile calcolare la potenza apparente, attiva e reattiva corrispondenti in questo modo: S1 U1 I1 S 3 2 P1 = S1 cos1 e Q1 = S1 sin1. La potenza apparente totale è: 2 P1 Q 1 D 2 dove D è la potenza di distorsione, dovuta alle armoniche. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 78 Carichi non lineari e tecnologia PWM Prestazioni dei carichi non lineari per gli UPS con tecnologia PWM Importanza dell'impedenza in uscita dell'UPS Schema equivalente dell'uscita di un inverter Relativamente al carico, un inverter è una perfetta fonte di tensione sinusoidale V0 in serie con un'impedenza in uscita Zs. La figura 5.36 riporta lo schema equivalente dell'uscita di un inverter quando il carico è presente. L'uscita dell'inverter è una perfetta fonte di tensione V0 in serie con un'impedenza in uscita Zs. Vc = impedenza ai capi del carico. Vs = impedenza all'uscita dell'inverter. ZL = impedenza di linea. Zc = impedenza del carico. Fig. 5.36. Schema equivalente dell'uscita di un inverter. Effetti dei diversi tipi di carico Per un carico lineare, le impedenze Zs, ZL e Zc sono considerate alla frequenza angolare = 2 f corrispondente alla frequenza di distribuzione (f = 50 o 60 Hz), che risulta in V0 = (Zs + ZL + Zc) I Per carichi non lineari, le correnti armoniche assorbite dal carico passano attraverso le impedenze. Per la fondamentale e le singole armoniche, i valori efficaci di corrente e tensione sono collegati in modo simile e possono essere espressi come: - per la fondamentale: U1 = (Zs + ZL + Zc) I1 - per ciascuna armonica di ordine k: UK = [Zs(kf) + ZL(kf) + Zc(kf)] IK I valori di impedenza sono considerati alla frequenza kf di un dato ordine. La distorsione di tensione diminuisce con i livelli individuali delle armoniche di tensione UK / U1. La relazione tra questi livelli e quelli delle correnti armoniche I K/ I1 è espressa dall'equazione: [Zs(kf) + ZL(kf) + Zc(kf)] / (Zs + ZL + Zc). Di conseguenza, per lo spettro della corrente di un dato carico, i livelli armonici della tensione individuale e la distorsione totale (THDU) diminuiscono con l'impedenza di sorgente e cavi alle frequenze stabilite. Conseguenze di carichi non lineari Per ridurre gli effetti delle correnti armoniche (THDU nei punti B e C), è necessario cercare quanto più possibile di: ridurre l'impedenza di linea; garantire una scarsa impedenza della sorgente alle varie frequenze armoniche. Per la massima efficacia di un UPS che alimenta carichi non lineari è importante che l'impedenza in uscita sia bassa alle varie frequenze armoniche. Di seguito vengono presentati i vantaggi offerti dalla tecnica di chopping PWM (pulse width modulation, modulazione della larghezza di impulso) in questo ambito. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 79 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Principio di funzionamento UPS Chopping della tensione CC mediante l'inverter con filtraggio Un inverter è composto da un convertitore che trasforma l'alimentazione CC fornita dal raddrizzatore/caricabatteria o dalla batteria in alimentazione CA. Ad esempio, per un UPS monofase è possibile convertire l'alimentazione CC in due modi: utilizzando un convertitore a mezzo ponte (vedere fig. 5.37) o un convertitore a ponte (vedere fig. 5.38). La tensione a onda quadra che si ottiene tra A e B viene quindi filtrata per produrre una tensione sinusoidale con basso livello di distorsione in uscita. Gli interruttori qui rappresentati per illustrare il principio sono IGBT controllati. Fig. 5.37. Convertitore CC/CA a mezzo ponte. Fig. 5.38. Convertitore CC/CA a ponte. In pratica, gli interruttori mostrati nelle figure 5.37 e 5.38 sono IGBT per i quali è possibile controllare i relativi tempi di spegnimento e accensione. Controllando i tempi di spegnimento e accensione è possibile "distribuire" la tensione sulla sinusoide di riferimento. Questo principio è noto come PWM (modulazione della larghezza di impulso). Viene illustrato nella figura 5.39 in modo semplificato, con cinque impulsi di onda quadra. L'area dell'onda sinusoidale della tensione è uguale a quella degli impulsi di onda quadra utilizzati per generarla. Le aree rappresentano l'alimentazione fornita dall'inverter al carico in un dato periodo di tempo, ad esempio T V Id t . 0 Maggiore è la frequenza di chopping (e il numero di impulsi di onda quadra) e migliore sarà la regolazione in rapporto all'onda di riferimento. La tecnica di chopping consente inoltre di ridurre le dimensioni del filtro interno per l'uscita LC (vedere fig. 5.40). APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 80 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Fig. 5.39. Tensione in uscita del convertitore CC/CA con cinque impulsi di onda quadra per semionda. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 Fig. 5.40. Filtro in uscita dell'inverter. pag. 81 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Inverter PWM Chopping PWM La tecnica di chopping PWM (modulazione della larghezza di impulso) unisce l'interruzione o chopping ad alta frequenza (alcuni kHz) della tensione CC da parte dell'inverter e la regolazione della larghezza dell'impulso per l'uscita dell'inverter, per conformarsi a una sinusoide di riferimento. Questa tecnica si avvale di IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor, transistor bipolare a gate isolato) che offrono tutti i vantaggi del controllo di tensione e tempi di commutazione molto ridotti. Grazie all'alta frequenza, il sistema di regolazione reagisce in modo rapido (ad esempio, 333 nanosecondi per una frequenza di 3 kHz) e modifica la larghezza degli impulsi entro un dato periodo di tempo. Il confronto con la tensione di riferimento consente di mantenere la tensione in uscita dell'inverter entro le severe tolleranze relative alla distorsione, anche per correnti molto distorte. Schema funzionale di un inverter PWM La figura 5.41 mostra lo schema funzionale di un inverter PWM. La tensione in uscita viene confrontata continuamente con quella di riferimento Vref, che è costituita da un'onda sinusoidale con un livello di distorsione molto basso (< 1%). La differenza di tensione viene elaborata da un correttore, in base a una funzione di trasferimento C(p), per garantire il controllo della stabilità e delle prestazioni. La tensione proveniente dal correttore viene poi amplificata dal convertitore CC/CA e dal relativo sistema di controllo con un guadagno A. La tensione fornita dal convertitore Vm viene quindi filtrata dal filtro LC per ottenere la tensione in uscita Vs. In sostanza, è necessario considerare l'impedenza dell'eventuale trasformatore di uscita per ottenere l'induttanza totale L. Spesso l'induttanza è integrata nel trasformatore, motivo per cui non viene inserita negli schemi. Fig. 5.41. Schema funzionale di un inverter PWM. Impedenza in uscita di un inverter PWM È possibile rappresentare il convertitore CC/CA e il filtro di cui sopra come impedenza in serie Z1 e impedenza in parallelo Z2 (vedere la parte sinistra della figura 5.42). Lo schema può essere modificato per mostrare l'impedenza in uscita Zs. Lo schema equivalente presenta (parte destra della figura 5.42): V'm = tensione misurata in condizioni di assenza di carico, ovvero V'm = Vm Z2 Z1 Z 2 Zs = impedenza misurata all'uscita con V'm in cortocircuito, ovvero: Z1 Z 2 Zs = APC by Schneider Electric Z1 Z 2 Edizione 01/2012 pag. 82 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Fig. 5.42. Schema equivalente di un inverter visto dall'uscita. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 83 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Z2 Il rapporto Z 1 Z 2 è la funzione di trasferimento del filtro, indicata come H(p). Per semplificare, C(p) x A viene sostituito da (p) che rappresenta la funzione di trasferimento di correzione e amplificazione. È quindi possibile sostituire la fig. 5.41 con lo schema funzionale illustrato nella fig. 5.43. Fig. 5.43. Schema funzionale modificato di un inverter con chopping PWM e sistema di regolazione della tensione in uscita caratterizzato da frequenza di chopping modulata. È possibile così dimostrare che l'impedenza in uscita dell'inverter Zs in questo caso è pari a: Z's Z1 (p ) (per ulteriori informazioni, consultare il documento Cahier Technique n. 159 di Schneider Electric). Ciò significa che nella banda passante di regolazione l'impedenza in uscita dell'inverter è uguale all'impedenza in serie del filtro divisa per il guadagno di correzione e amplificazione. Dato l'elevato guadagno nella banda passante di regolazione, l'impedenza in uscita è significativamente ridotta in confronto all'impedenza Z1 di un inverter non dotato di questo tipo di regolazione. Al di fuori della banda passante di regolazione, l'impedenza in uscita dell'inverter è uguale a quella del filtro ma resta comunque bassa, poiché corrisponde all'impedenza di un condensatore ad alta frequenza. Di conseguenza, l'impedenza in uscita è una funzione della frequenza (vedere fig. 5.44). La tecnica PWM (modulazione della larghezza di impulso) a frequenza libera limita in modo considerevole l'impedenza in uscita. Confronto tra sorgenti diverse Impedenza in uscita di varie sorgenti Le curve riportate nella figura 5.44 rappresentano le impedenze per varie sorgenti con valori nominali di uscita uguali, in funzione della frequenza CA. Le impedenze sono raffigurate come percentuale dell'impedenza di carico Zc. Trasformatori e generatori: la curva è una retta che corrisponde all'effetto dell'induttanza L (il termine che diventa rapidamente dominante nella reattanza in rapporto alla resistenza e che cresce in modo lineare come funzione della frequenza). Inverter moderni che utilizzano la tecnica di chopping PWM con frequenza di interruzione modulata: a tutte le frequenze armoniche, il rapporto Zs/Zc è - inferiore a quello rilevato per altre sorgenti - basso e praticamente costante. Conclusione L'inverter PWM è la sorgente che offre l'impedenza più bassa in presenza di armoniche e rappresenta indubbiamente la miglior sorgente disponibile sul mercato in termini di capacità di ridurre al minimo la distorsione di tensione causata da carichi non lineari. Questo dispositivo risulta dalle 5 alle 6 volte più efficace di un trasformatore con potenza nominale identica. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 84 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) La nuova generazione di UPS che integra IGBT e tecnica di chopping PWM con modulazione di frequenza costituisce la migliore sorgente di tensione sinusoidale, indipendentemente dal tipo di corrente assorbita dal carico. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 85 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) Fig. 5.44. Impedenza in uscita per diverse sorgenti in funzione della frequenza. Chopping a frequenza libera Chopping a frequenza libera La frequenza libera è un miglioramento della tecnica PWM. Per il chopping PWM è quindi possibile utilizzare una qualsiasi delle due tecniche (fig. 5.45). Chopping a frequenza fissa Le interruzioni avvengono a intervalli fissi e regolari che corrispondono alla frequenza di chopping sul singolo periodo. È possibile modulare la larghezza degli impulsi (impulsi di onda quadra) per maggiore aderenza al riferimento nell'intervallo di tempo fissato. Le due sinusoidi riportate nello schema corrispondono alla tolleranza (< 1%) relativa all'onda sinusoidale di riferimento. Chopping a frequenza libera Le interruzioni non avvengono necessariamente a intervalli fissi. Il chopping si adatta alle necessità di regolazione, ovvero al tasso di cambiamento del riferimento. L'ampiezza dei fronti di commutazione diminuisce (e la frequenza di chopping aumenta) all'aumentare del tasso di cambiamento della sinusoide di riferimento. Al contrario, l'ampiezza dei fronti di commutazione aumenta (e la frequenza di chopping diminuisce) al diminuire del tasso di cambiamento del riferimento. Nel complesso, la frequenza di chopping media è la stessa utilizzata nella tecnica con frequenza fissa (circa 3 kHz). Tuttavia la regolazione è migliore perché la commutazione è più rapida nelle zone con tasso di cambiamento elevato (vedere fig. 5.46). È possibile raggiungere anche 8 commutazioni per millisecondo, ovvero un tempo di regolazione che si abbassa fino a 125 nanosecondi (a fronte di 300 ns per la tecnica a frequenza fissa). La tecnica a frequenza libera offre una maggiore precisione della regolazione di tensione negli inverter PWM se confrontata con la tecnica a frequenza fissa. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 86 Carichi non lineari e tecnologia PWM (cont.) La frequenza di chopping è fissa. La modulazione avviene a intervalli prestabiliti, indipendentemente dal tasso di cambiamento della sinusoide di riferimento. Frequenza fissa. La frequenza di chopping libera aumenta quando il tasso di cambiamento del riferimento è elevato. La modulazione avviene quindi a intervalli che risultano più brevi quando il tasso di cambiamento della sinusoide di riferimento aumenta. Frequenza libera. Fig. 5.45. Chopping PWM con regolazione a frequenza fissa e a frequenza libera. Free-frequency switching Quality band with variations < 1% Output voltage curve Up to 8 commutations per millisecond Fig. 5.46. Regolazione con commutazione a frequenza libera. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 87 Raddrizzatori PFC Raddrizzatori PFC e standard Gli UPS vengono alimentati dal sistema di distribuzione CA mediante un raddrizzatore/caricabatteria. Rispetto al sistema a monte, il raddrizzatore è un carico non lineare che assorbe armoniche. Se si considerano le armoniche, esistono due tipi di raddrizzatori. Raddrizzatori standard Si tratta di raddrizzatori trifase che incorporano degli SCR e utilizzano un ponte esafase con chopping standard della corrente. Questo tipo di ponte assorbe le correnti armoniche con ordine di n = 6 k 1 (dove k è un numero intero), principalmente H5, H7, e, in misura minore, H11 e H13. Le armoniche vengono controllate tramite l'utilizzo di un filtro. Raddrizzatore PFC (Power Factor Correction, correzione del fattore di potenza) "pulito" Questo tipo di raddrizzatore è dotato di IGBT integrati e di un sistema di regolazione che adatta la tensione e la corrente in ingresso a una sinusoide di riferimento. Questa tecnica assicura che la tensione e la corrente in ingresso siano: perfettamente sinusoidali, ovvero prive di armoniche; in fase, cioè con fattore di potenza prossimo a 1. Con questo tipo di raddrizzatore, non sono necessari filtri. Raddrizzatori PFC Principio di funzionamento Il principio alla base del raddrizzatore PFC prevede che la corrente assorbita resti forzatamente sinusoidale. A questo scopo viene utilizzata la tecnica PWM presentata qui sopra. Il principio è quello di un convertitore "a sorgente di tensione" (vedere fig. 5.47), mentre il compensatore attivo di armoniche AccuSine utilizza un convertitore "a sorgente di corrente". Il convertitore agisce come una forza controelettromotrice (un "generatore di tensione sinusoidale") sul sistema di distribuzione e la corrente sinusoidale si ottiene dall'inserimento di un induttore tra l'alimentazione di rete e la sorgente di tensione. Anche se altri carichi non lineari aumentano la distorsione della tensione nel sistema di distribuzione, con un'adeguata regolazione è possibile assorbire una corrente sinusoidale. La frequenza di correnti armoniche basse residue è la frequenza della modulazione e dei relativi multipli. La frequenza dipende dalle capacità dei semiconduttori utilizzati. Fig. 5.47. Principio di funzionamento di un convertitore "generatore di tensione" pulito. Implementazione Raddrizzatore monofase La figura 5.48 illustra il funzionamento di un raddrizzatore monofase. La modulazione di tensione è ottenuta mediante un controller che forza la corrente a seguire una corrente sinusoidale di riferimento. Il transistor T e il diodo D costituiscono il modulatore di tensione. La tensione U varia quindi tra 0 e Vs a seconda dello stato di accensione o spegnimento del transistor T. Quando il transistor T conduce, la corrente nell'induttore L può soltanto aumentare, poiché la tensione è positiva e U = 0. Pertanto: APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 88 Raddrizzatori PFC di dt APC by Schneider Electric e L >0 Edizione 01/2012 pag. 89 Raddrizzatori PFC (cont.) Quando il transistor T è in stato di spegnimento, la corrente in L diminuisce, purché Vs sia maggiore di V, in modo che: di dt e Vs L >0 Perché si realizzi questa condizione, la tensione Vs deve essere superiore alla tensione di picco di V, ovvero il valore efficace della tensione CA moltiplicato per 2 Se questa condizione non viene soddisfatta, la corrente in L può aumentare o diminuire in qualsiasi momento. La variazione della corrente in L nel tempo può essere forzata mediante il monitoraggio dei relativi tempi di spegnimento e accensione del transistor T. La figura 5.49 mostra l'evoluzione della corrente I L in rapporto al valore di riferimento. Dal punto di vista della sorgente, il convertitore deve agire come una resistenza, ovvero la corrente I deve essere sinusoidale e in fase con e (cos = 1). Grazie al controllo del transistor T, il controller forza IL a seguire la corrente sinusoidale di riferimento con un raddrizzamento a onda intera. La forma di I può pertanto essere solo sinusoidale e in fase con e. Inoltre, per mantenere al valore nominale la tensione Vs in uscita, il controller regola il valore medio di IL. Fig. 5.48. Schema di un raddrizzatore monofase pulito che assorbe un segnale sinusoidale. Fig. 5.49. Evoluzione della corrente IL in rapporto al riferimento. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 90 Raddrizzatori PFC (cont.) Raddrizzatore/caricabatteria trifase La figura 5.50 mostra la disposizione di base del circuito, che risulta simile a quella riportata nella figura 5.48, con l'induttore posizionato a monte dei raddrizzatori; anche il principio di funzionamento è lo stesso. Il sistema di monitoraggio controlla tutte le tratte dell'alimentazione e forza la corrente assorbita in ciascuna fase a seguire il riferimento sinusoidale. Fig. 5.50. Schema di un raddrizzatore trifase pulito che assorbe un segnale sinusoidale. APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 91 Raddrizzatori PFC (cont.) APC by Schneider Electric Edizione 01/2012 pag. 92