I fondamenti teorici della CAA a supporto della disabilità e dell'inclusione Antonella Costantino°, Sergio Anastasia°, Eleonora Bergamaschi*, Laura Bernasconi°, Antonio Bianchi°, Daniela Biffi°, Emilia Cavallo°, Valeria Cimò°, Caterina Dall’Olmo*, Erica Elia°, Luca Errani, Fabiana Festa*, Giada Finocchiaro°, Daniela Ivan°, Lucia Lanzini*, Mara Marini*, Luca Pugliese°, Chiara Straquadanio°, Carla Tagliani°, Nataly Vivenzio°, Grazia Zappa° Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa °UONPIA Fondazione IRCCS “Cà Granda” Ospedale Maggiore Policlinico - Milano *Servizio di Neuropsichiatria Infantile Azienda Ospedaliera di Treviglio "Se volete sapere come ci si sente quando si è impossibilitati a comunicare, andate ad una riunione e fingete di non poter parlare. Usate le mani ma non carta e matita, perché queste generalmente non possono venir usate da persone con gravi disabilità fisiche, impossibilitate ad esprimersi verbalmente. Sarete circondati da persone che parlano: che parlano davanti a voi, dietro di voi, intorno a voi, sotto di voi, attraverso voi ed anche per voi, ma mai con voi. Voi verrete ignorati finché vi sentirete come un elemento dell’arredamento". J.Creek COMUNICAZIONE AUMENTATIVA paolo Ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale. La Comunicazione Aumentativa rappresenta un’area della pratica clinica, che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di individui con bisogni comunicativi complessi attraverso l’uso di componenti comunicativi speciali e standard ASHA 1989-ISAAC2002 Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell’individuo, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i gesti, i segni e la comunicazione con ausili. ASHA 1991 Pregiudizi sfatati sull’intervento di CAA Va messo in atto solo dopo aver provato tutto il resto Va messo in atto il più precocemente possibile È solo per chi non parlerà mai Non fa parlare i bambini È per chiunque abbia bisogni comunicativi Accelera lo sviluppo linguistico Richiede un certo livello cognitivo Sostiene lo sviluppo cognitivo Non si può usare nei disturbi primari della comunicazione È fondamentale nei disturbi primari della comunicazione Serve solo in uscita Sostiene la comprensione Non è adatto se ci sono problemi di comportamento Migliora i problemi di comportamento “…ci siamo resi progressivamente conto di come la comunicazione abbia un unico prerequisito, che non ha nulla a che fare con l’età mentale, l’età cronologica, i prerequisiti cognitivi, le formule matematiche o qualunque altro modello che sia stato sviluppato nel tempo per stabilire chi possa essere ….. candidato all’intervento e chi no. L’unico vero prerequisito necessario per comunicare è respirare.” Pat Mirenda, 1992 1 Intervento di CAA precoce: perché? L’intervento va iniziato appena c’è il dubbio di un disturbo di comunicazione Non ci sono prerequisiti del bambino ma ci sono prerequisiti dell’ambiente Vanno sensibilizzati i singoli territori L’intervento di CAA precoce è la miglior strategia di prevenzione nei confronti di possibili disturbi di comportamento futuri la comunicazione è strumento trasversale allo sviluppo la mancanza di strumenti di comunicazione ha conseguenze a cascata su tutte le altre aree e funzioni Se la comunicazione è per ognuno di noi necessaria in ogni momento e contesto, e non può limitarsi alle sedute riabilitative…… …allora è fondamentale che coloro che interagiscono con il bambino/ragazzo sappiano come offrirgli continue occasioni di comunicazione, fin dalle prime epoche di vita…. Le persone con difficoltà di comunicazione Se non ci sono prerequisiti nel bambino, ma ci sono “prerequisiti” dell’ambiente che sappiamo fanno “girare bene” l’intervento o al contrario lo ostacolano… …serve soprattutto costruire il terreno ambientale che permetterà ai bambini di avere un buon sistema di comunicazione aumentativa… • 1,2 % della popolazione generale • Tra 0,3 e 0,6 % dei bambini e degli adolescenti • In media: – 5 bambini ogni 1000 – 8000 ragazzi e famiglie in Lombardia – 50.000 ragazzi e famiglie in Italia 2 Storia della CAA • Anni 70 L’accesso agli interventi di CAA è ancora un bisogno largamente inevaso nella maggior parte dei paesi, in modo variabile a secondo degli anni considerati e delle nazioni. – nei disturbi motori, con competenze cognitive e linguistiche intatte – Canada, USA, Inghilterra • Anni 80 – autismo, disabilità intellettiva – soprattutto paesi anglofoni, nord Europa – fondazione dell’ISAAC I pochi studi disponibili mostrano che tra il 22 e il 60% dei ragazzi non ricevono alcun intervento di CAA. • Anni 90 e 2000 – sindromi genetiche, sempre maggiore estensione degli ambiti di intervento – netto incremento in Europa e in Italia Modelli a confronto Linee di indirizzo teorico _________________________________________ LE ORIGINI • Prerequisiti: L’operatore di CAA valuta le limitazioni della persona e inizia un intervento su di lui per fargli raggiungere ipotetici prerequisiti NUOVI ORIENTAMENTI • Modello basato sui prerequisiti • Modello basato sulla partecipazione • La comunicazione in uscita • Total communication • Metodiche e tecniche • Interventi di Comunità • Supporto visivo • Lingua • Bisogni: L’operatore di CAA valuta le competenze, ipotizza i suoi bisogni e inizia un intervento con lui, definendo simboli, tabelle, ausili, training da usare a casa o a scuola in base ai migliori strumenti per il bambino • Partecipazione: L’operatore di CAA valuta le competenze del soggetto con le persone maggiormente significative e possibilmente nel contesto di vita e con la presenza di altri. Ascolta la conoscenza che i familiari hanno dell’utente e delle sue diverse modalità di funzionamento e coinvolgimento. Può così costruire un intervento su misura per lui, basato sui suoi interessi, competenze e obiettivi, nonché sulle barriere e facilitazioni che ci sono nel suo specifico contesto di vita e sulle priorità della famiglia in questo momento. Modelli a confronto Modelli a confronto CAA centrata sull’esposizione CAA centrata sulla produzione di atti comunicativi • Centrata esclusivamente sul disturbo espressivo (più facilmente e direttamente quantificabile) • Pensata per soggetti con prevalente disabilità motoria, in genere senza problemi cognitivi né linguistici • Ovvero persone che acquisiscono naturalmente nel proprio contesto di vita, la lingua parlata, attraverso l’ascolto I “bisogni comunicativi complessi” • Per queste persone, la lingua parlata è la lingua madre • La CAA può essere utilizzata come una seconda lingua che consente lo scambio comunicativo in uscita • Elemento fondamentale è la rapidità, per consentire di avvicinare il più possibile il ritmo comunicativo naturale • La correttezza morfosintattica è secondaria (Beukelman, Mirenda, 2013) • Sono presenti non solo difficoltà ad esprimersi, e quindi nel farsi capire dagli altri, ma anche e soprattutto difficoltà nel capire quanto gli altri vogliono comunicare, sul piano linguistico, cognitivo o direttamente comunicativo. • Come nel caso dei bambini autistici, possono essere contemporaneamente presenti difficoltà sul piano dell’intenzionalità condivisa, della teoria della mente, della comprensione linguistica e dell’utilizzo delle chiavi di contesto e della pragmatica per chiarire i contenuti dei messaggi. • Servono interventi molto diversi da quelli per il primo gruppo e focalizzati innanzitutto sul supporto alla comunicazione in entrata, linguistica e non linguistica. • Inizialmente i simboli sono stati quindi usati come supporto visivo in entrata, in modo simile alle parole-frasi usate per accelerare l’uscita 3 “comunicazione aumentativa totale” • Nel corso dello sviluppo del linguaggio, i bambini sono naturalmente e ampiamente immersi per almeno un anno in continue interazioni comunicative nella lingua che dovranno apprendere, prima che inizino a produrre le prime parole. • I bambini con difficoltà comunicative sono esposti meno dei coetanei alla lingua madre, sia sul piano quantitativo che qualitativo. • Spesso ai bambini e ragazzi con difficoltà di comunicazione viene chiesto di cominciare ad usare strumenti di CAA in uscita avendo avuto pochissima esperienza dell’uso che altri ne fanno intorno a loro (Romski e Sevcik, 2003). • A partire dalla metà degli anni 80 si è cominciato a sottolineare l’importanza dell’utilizzo in entrata degli strumenti di CAA • Gli strumenti di comunicazione dovrebbero essere utilizzati in prima persona dai partner comunicativi nelle interazioni con gli utenti, affiancando alle parole l’indicare i simboli corrispondenti attraverso un continuo modeling. Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa La CAA come supporto visivo 2 I bambini vengono esposti ed imparano un linguaggio sgrammaticato Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa La CAA come supporto visivo Alle origini dell’approccio del CSCA Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa La CAA come lingua La pratica clinica e la letteratura evidenziano come l’esposizione ad una lingua sgrammaticata possa nel tempo determinare conseguenze negative, sia per i bambini a sviluppo normotipico, sia per le persone con BCC CAA e E.B.M. Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa Il panorama e le criticità • Popolazione poco numerosa • Estrema variabilità delle caratteristiche cliniche e di funzionamento delle persone con BCC: età, livello cognitivo, linguaggio recettivo ed espressivo, attenzione, fenotipo comportamentale, esperienze precedenti, collocazione scolastica, diagnosi e comorbilità, caratteristiche dell’ambiente ec ecc • Elevata variabilità degli interventi e delle componenti in gioco (ambientali, affettive, cognitive, motorie …) • Obiettivi necessariamente personalizzati • Inadeguatezza della maggior parte degli strumenti di valutazione, sviluppati per altre tipologie di popolazioni e con elevato rischio di sottostimare e deformare le caratteristiche del campione • Prevalentemente, fino al 2000 in Italia, interventi diretti, con scarso raccordo con i diversi contesti • Ruolo cruciale giocato dai Partner Comunicativi (Light 1999, Schlosser 2000, Schlosser 2003, Geytenbeek 2010 ) 4 L’approccio del CSCA L’intervento di CAA integrato di territorio Dagli interventi specialistici diretti con il bambino nelle stanze di riabilitazione Al lavoro di supporto e di formazione della famiglia e dei contesti di vita Per: • facilitare il coinvolgimento della famiglia e dell’utente in qualità di partner attivi • consentire all’ambiente di divenire progressivamente sempre più competente e parzialmente autosufficiente • permettere al bambino di poter utilizzare i propri strumenti di comunicazione in tutti i contesti di vita • garantire la massima efficacia degli interventi ed il miglior uso delle risorse disponibili • Rischio di introdurre strumenti in uscita “troppo bassi” per i bisogni comunicativi dell’utente • Difficoltà nel trasmettere ai contesti di vita le modalità d’uso degli strumenti di caa • L’intervento precoce può essere più facilmente “ecologico” • Le lingue si apprendono attraverso l’esposizione nei primi anni di vita • È meno faticoso e più divertente per tutti • Difficoltà nell’inclusione scolastica e sociale di utenti con disturbi complessi di comunicazione • Essere bilingui è un incredibile vantaggio…. Strumenti ecologici? Nei primi anni di vita la lettura ad alta voce da parte di un adulto ha una fondamentale valenza affettiva e nello stesso tempo favorisce e stimola la comunicazione ed il linguaggio 5 Early booksharing… • • • • È una tipica attività “genitoriale” Può venire messa in atto molto presto (6 mesi) E’ e deve essere attività piacevole e non prestazionale E’ uno strumento molto potente verso: – – – – Lo sviluppo emotivo L’attenzione condivisa La comunicazione Lo sviluppo del linguaggio (prima di tutto in entrata) – La emergent literacy – …… siamo partiti dai libri “su misura” Perché leggere può dare mille cose buone al bambino e all’adulto ma se non è “su misura”, non funziona “Su misura” significa adeguato ai bisogni di quello specifico bambino • • • • • • • Nel modo di leggere Nell’argomento Nel testo Negli aspetti emotivi Nella grafica e nelle immagini Nell’accessibilità fisica Nell’accessibilità comunicativa i bambini con disabilità e complessi bisogni comunicativi sono quelli che avrebbero più vantaggi dall’essere esposti alla lettura ad alta voce non prestazionale, anche molto precocemente, e che più hanno bisogno del “su misura” spesso sono invece quelli a cui meno si legge, più tardi, e per i quali non si trovano mai libri adatti….. 6 In-Book? Libro personalizzato Un libro completamente nuovo, creato proprio per uno specifico bambino Trasforma in storia un’esperienza emotiva importante, positiva o negativa (la vacanza al mare, il ricovero in ospedale), interessi specifici (I pompieri, le ruspe…) o una grande passione (Spiderman…). ….libri illustrati per bambini con il testo in simboli…. L’argomento ha un elevato livello motivazionale per il bambino, e spesso è il primo aggancio possibile per bimbi molto piccoli, con disabilità complessa, con gravi problemi in comprensione linguistica, difficoltà attentive o con range di interessi minimi…. 7 Libro modificato parte da un libro esistente in commercio, e lo modifica per renderlo pienamente accessibile….. …la storia di Cappuccetto Rosso, a cui sono tolte o aggiunte pagine, il testo viene semplificato o arricchito, o ne vengono modificate parti per renderle più vicine all’esperienza del bambino….. Cannoli anzichè frittelle nel cestino… Ha il vantaggio di poter esporre il bambino a un linguaggio più ricco e strutturato, in cui si gioca con le ripetizioni e con le emozioni come in tutti i libri per bambini, e di potersi far leggere le stesse storie che leggono gli altri bambini…. Spesso condividendole con loro in classe…. 8 Modeling… • nel leggere, si indicano uno per uno i simboli con il dito mentre si sta leggendo • nella parte inferiore del simbolo, in modo da lasciare libero e ben evidente sia il simbolo che la parola scritta • senza interferire con la vivacità del racconto • senza chiedere ritorni o dare istruzioni L’adattamento del testo • • • Va semplificata la struttura del testo (non troppo, non troppo poco) Va mantenuto alto il contenuto Va sempre verificato che sia ricco e divertente • Scrittura in simboli piena fin dall’inizio – È più facile per il bambino – È più facile per gli adulti • Nessun problema ad inserire simboli astratti (anzi! Verbi ed emozioni servono subito), purchè non siano troppi contemporaneamente nella frase • Giocare liberamente con le ripetizioni • La grafica conta! – Attenzione all’impaginazione e agli “a capo” – Il riquadro esterno aiuta il pattern – Il bianco e nero fa fare meno fatica 9 Nei bambini che hanno bisogno di CAA…. Nei bambini con BCC…. • Il libro su misura è uno strumento per l’intervento precoce molto efficace per il bambino e il suo ambiente • E’ semplice e naturale per tutti imparare come usare i libri su misura… • E’ piacevole, va a ruba e viene utilizzato con naturalezza da tutti coloro che sono vicini al bambino • La formazione aiuta a imparare a lavorare insieme e a personalizzare gli strumenti Nei bambini con BCC…. • Le due cose insieme preparano il bambino e il suo ambiente all’intervento di CAA che può seguire • Grazie al supporto della narrazione e ai simboli, gli IN-Book espongono il bambino a un ampio vocabolario ricettivo e a frasi ricche sul piano morfosintattico e pragmatico, prima di introdurre altri strumenti di CAA che necessitano di maggiore training dei partner comunicativi Maria Teresa Guasti, 2013 Maria Teresa Guasti, 2013 10 Maria Teresa Guasti, 2013 Quali indizi sono necessari per apprendere un verbo? Maria Teresa Guasti, 2013 Bambini SMA1 confronto punteggi Raven-TCGB con e senza CAA • Cosa vuol dire ROGARE? • • • • Rogo il TAPOLO Rogo CHE IL TAPOLO E’ SUL GRABOLO Rogo BUBU CHE GOGOLA IL TAPOLO Rogo BUBU GOGOLARE IL TAPOLO • VEDERE : 51, 7% CORRETTO Maria Teresa Guasti, 2013 Nuove frontiere… Gli IN-Book hanno cominciato a circolare spontaneamente nelle scuole materne, nelle biblioteche e in molti altri contesti….. Tesi di laurea Gaia A. 2012 • Il problema dell’insufficiente esposizione ad un linguaggio in entrata ricco ed adeguato e all’ascolto di testi narrativi non è solo dei bimbi con BCC • La possibilità di ascolto narrativo è un importante fattore protettivo e preventivo in molte situazioni di rischio per lo sviluppo • Il testo in simboli ha il grande vantaggio di appaiare elementi linguistici con elementi visivi (“rappresenta” le parole che si ascoltano). • La presenza del testo in simboli diventa quindi un importante elemento di contesto che si aggiunge ai numerosi altri presenti nella lettura ad alta voce di libri illustrati 11 IN-Book nella scuola dell’infanzia • Strumenti di inclusione • Usati e apprezzati non solo dal bambino disabile ma da tutta la classe • Attività autonoma e spontanea, i bambini si scambiano i libri e se li contendono, se li “leggono” a vicenda, indicando i simboli • Diventano componente culturale importante della vita della classe • Sono per tutti e adatti a tutti, perché non più costruiti “su misura” per il singolo, ma “scelti” su misura tra i tanti diversi a disposizione “Mirko va nella scuola dell’infanzia, ha gravi comportamenti problema ed è in lista d’attesa per un intervento di CAA, ma ha già degli In-book. Non ha amici né a scuola né ai giardini perchè i coetanei lo escludono. Ai giardini, però, c’è un bambino di poco più grande di lui, che va in un’altra scuola materna, ed è l’unico che lo capisca e giochi con lui. La mamma di Mirko racconta che è capace di spiegargli le cose in modo chiaro e con calma. Un giorno Mirko porta con se uno dei suoi In-book. L’altro bambino lo prende e con naturalezza comincia a leggerlo indicando i simboli. La mamma di Mirko è stupefatta e gli chiede dove ha imparato. Il bimbo risponde che anche un suo compagno ha libri “così” e che da sempre a scuola li leggono e piacciono tanto a tutti.” …è necessario passare da una filosofia dell’ “antibiotico di settima generazione” ad una filosofia dell’ “Acqua potabile”…. Gli IN-Book si espandono a macchia d’olio perché possono essere: • Strumento di prevenzione e supporto precoce per tutte le situazioni a rischio linguistico e dello sviluppo • Facilitatori delle relazioni tra i pari • Supporto alla inclusione di tutte le diversità • Facilitatori di attenzione, concentrazione……. • Intuitivi ed economici • Attivatori dell’interesse verso la literacy • ……. [email protected] http//:sovrazonalecaa.org 12