PREMESSO CHE
 nei giorni scorsi, con vari eventi ed iniziative, abbiamo ricordato il 40esimo anniversario del
terremoto del 1976,
 40 anni sono la doverosa occasione per riconfermare la bontà del modello di ricostruzione del
Friuli colpito dal terremoto del 6 maggio 1976.
 Gli interpreti di quella rinascita sono stati sicuramente i sindaci e gli amministratori dei comuni
terremotati, la Regione FVG e lo Stato italiano, i quali hanno saputo legiferare con intelligenza
politica e operare con criteri di efficienza ed efficacia condivisi;
 Gli interpreti sono stati i tecnici, gli operatori e i dipendenti pubblici dei comuni (molti di essi
giovanissimi, assunti in quell’occasione) che hanno svolto il lavoro al meglio delle loro capacità
personali e professionali in collaborazione con gli amministratori, e reso un servizio
imprescindibile per la ricostruzione dei loro paesi;
 Gli interpreti sono stati soprattutto i cittadini che hanno saputo superare il dolore per i loro morti
e per la perdita delle loro case (come diceva il poeta friulano, Luciano Morandini, già
consigliere comunale a Udine, “...la casa è un lungo frenetico amore...”).
E hanno preteso che la ricostruzione del Friuli fosse realizzata “senza iva e senza tangenti” (come
comparve su uno striscione esibito in una manifestazione pubblica da ‘Il punto del 15-16 settembre
1976’).
 la ricostruzione fu quindi una battaglia vinta tutti insieme: è questo l’autentico modello
Friuli al quale rendere onore.
 Ritenuto un preciso dovere della nostra amministrazione spendersi in prima persona per rendere
omaggio in modo concreto e coerente al ricordo e all’opera di chi contribuì a questa
“resurrezione”, valorizzando, oggi come allora, i principi di autonomia e iniziativa dal basso;
Considerato che
 la stessa presidente Serracchiani ha riconosciuto in quest’occasione: «Quarant’anni fa ci fu una
reazione di popolo, fatta di partecipazione, di solidarietà e di azione comune, che
oggettivamente serve ancora oggi se pensiamo di dover affrontare una crisi economica e
finanziaria come quella che stiamo affrontando. La coesione, l’unità, la capacità di trovarsi
come comunità, mi fanno dire che ce la possiamo fare, anche di fronte alle difficoltà più
grandi»,
 lo stesso presidente Mattarella, in occasione della sua visita a Udine il 6 maggio scorso, ha
riconosciuto nel suo discorso e valorizzato i valori concreti che hanno reso possibile questo
“miracolo friulano” riconosciuto da tutti;
Ritenuto
 di fondamentale importanza una presa di posizione delle istituzioni locali affinché facciano
pressione sulla Regione per riconoscere l’importanza della funzione dei comuni e l’autonomia
degli stessi;
Tutto ciò premesso,
IL CONSIGLIO COMUNALE DI UDINE
Impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere alla Presidente Serracchiani la presente
mozione, con la richiesta di
 agire con determinazione affinché la nostra autonomia e le prerogative dei comuni del FVG,
tanto importanti allora da venir addirittura potenziati, siano salvaguardati;
 chiedere alla regione FVG di fare un passo indietro sulla riforma degli enti locali, che
porterebbe una perdita di autonomia di ogni singolo comune;
 ascoltare le istanze del territorio per una riforma veramente condivisa, come lo fu la rinascita del
Friuli, dopo i drammatici eventi del 1976.
08.04.2016.
f.to I consiglieri comunali
Gallanda Claudia
Attuale capogruppo M5S
in consiglio comunale a Udine.
(Pervenuta mediante posta elettronica)