CAMBOGIA: dove andare MYANMAR: dove andare PHNOM PENH ANGKOR WAT YANGON Phnom Penh è la capitale della Cambogia, e la più vasta e popolosa città del paese, con circa 2 milioni di abitanti. Conosciuta come “la Perla dell’Asia”, è centro politico, commerciale e culturale. Rinomata per la sua architettura, che mescola lo stile tradizionale khmer allo stile importato dalla Francia, Phnom Penh è apprezzata per la cordialità della sua gente, che ha saputo conservare uno spirito allegro e positivo nonostante le traversie storiche. Approfondendo la storia del paese e spingendosi oltre ai fatti relativi alla recente guerra civile, si potranno scoprire aspetti molto suggestivi della Cambogia, un’area abitata già più di 4.000 anni fa. Nel corso dei millenni furono diversi i regni che si succedettero alla guida del paese, coi khmer che si stabilirono stabilmente nella regione a partire già dal I secolo d.C., ovvero al momento della fondazione del regno di Funan. Nel 1883 il governo della zona passò dai cambogiani ai francesi, che resero la Cambogia un protettorato di Parigi mettendola così al riparo dal rischio di smembramento da parte dei Thai e dei Vietnamiti. Dopo una settantina d’anni di amministrazione, durante i quali furono costruite le prime infrastrutture del paese, i francesi si fecero da parte, concedendo alla Cambogia l’indipendenza, firmata il 9 novembre 1953. Le maggiori attrattive architettoniche di Phnom Penh sono il Palazzo Reale, il Monumento d’Indipendenza, la Pagoda d’Argento ed il Wat Phnom; da non perdere una visia al Museo Nazionale. Per ricostruire invece i tragici eventi storici più recenti, bisognerà andare al Museo Tuol Sleng del Genocidio ed al Centro del Genocidio Choeung Ek, che si trova appena al di fuori dal centro. Angkor Wat (in lingua khmer Tempio della Città) è un tempio situato nel sito archeologico di Angkor. Fu fatto costruire da re Suryavarman II (113-1150), che ordinò che la gigantesca costruzione partisse da 4 lati contemporaneamente, cosi da essere completata in meno di 40 anni. Vista l’entrata principale situata a ovest come è usanza nei templi funerari, l’ipotesi più probabile è che si tratti di un mausoleo, un luogo dove il re avrebbe potuto essere venerato dopo la morte. Il tempio ha forma rettangolare, lungo circa 1,5 km da ovest a est e 1,3 km da nord a sud; all’interno del fossato che circonda completamente il muro perimetrale di 3,6 km vi sono tre gallerie rettangolari, costruite una sopra l’altra. Al centro del tempio si trovano cinque torri. Il Tempio Collina che si erge all’interno del fossato simboleggia Meru, la montagna degli dei nella religione indù, il tempio è infatti consacrato a Vishnu. Nel XIV e XV secolo il tempio fù convertito al buddismo Theravada, e tale è rimasto fino ai nostri giorni. Angkor Wat si differenzia dagli altri templi di Angkor perché non è mai stato del tutto abbandonato, ed inoltre il fossato esterno lo ha in un certo qual modo protetto dall’avanzare della giungla. Uno dei primi visitatori occidentali del tempio fù Antonio da Magdalena, un monaco portoghese che lo visitò nel 1586 ed affermò che “è una costruzione così straordinaria che è impossibile da descrivere con una penna”. Tuttavia il tempio divenne popolare in occidente solo alla metà del XIX secolo, dopo che Henri Mouhot pubblicò le sue note di viaggio. L’esploratore francese scrisse: “uno di questi templi potrebbe avere un posto d’onore accanto ai nostri edifici piu belli. È piu grandioso di qualsiasi cosa ci abbiano lasciato i greci e i romani”. Divenuto il simbolo della Cambogia, oggi appare sulla bandiera nazionale ed è considerato il piu vasto sito religioso del mondo. Yangon (ex Rangoon) è oggi il nome della più grande città dello stato del Myanmar e ne è stata la capitale fino al 6 novembre 2005. Ancora molto conosciuta come Rangoon, (come d’altra parte è molto usato il nome Birmania piuttosto che Myanmar), la città è situata alla convergenza dei fiumi di Bago e di Yangon ed è a circa 30 chilometri dal Golfo di Martaban. Fondata dai Mon, col nome di Dagon, seguì le sorti comuni al suo paese, crescendo di importanza molto velocemente nel tempo grazie alla sua posizione strategica. Passò sotto l’occupazione Pyu, poi Birmana, poi Mongola poi di nuovo Birmana, e divenne molto nota durante l’era coloniale britannica. Nel novembre 2005, la giunta militare spostò la capitale a Naypydaw, nel Mandalay. La principale meta di interesse a Yangon è lo stupa buddista di Shwedagon Paya la cui cupola dorata raggiunge l’altezza di 100 metri. All’interno della pagoda è custodita una reliquia e precisamente una ciocca di capelli che secondo la credenza popolare sarebbe appartenuta al Buddha. Viste le molte dominazioni, sono presenti luoghi di culto di varie religioni, come la cattedrale cattolica di Santa Maria, la cattedrale anglicana di St.Paul e la sinagoga di Musmeah Yeshua. Yangon è una città verde piena di parchi, il piu grande è costituito dai Giardini di Mahabandoola, che ospitano il monumento all’Indipendenza e sono circondati da bellissimi edifici coloniali dove hanno sede le ambasciate. Intorno alla città ci sono diversi laghi, come Il lago di Inya, il più grande, e il Lago Kandawgyi, un tempo conosciuto come Victoria Lake, dove si trova il palazzo Karaweik, costruito nelle forme di un’antica imbarcazione reale birmana. MRAUK U SIEM REAP Siem Reap è il nome di una città e di una provincia della Cambogia nord occidentale, ubicata tra le rovine di Angkor Wat e il grande Lago di Tonle Sap. Al giorno d’oggi è una popolare destinazione turistica, la più popolare della Cambogia, nonchè la città a più rapida espansione di tutto il paese. Siem Reap è il punto di partenza ideale per visitare i famosissimi templi di Angkor, capolavori dell’architettura Khmer, dichiarati nel 1992, Patrimonio dell’Umanità protetto dall’Unesco. 12 indoCINA - utatvi aggi Mrauk U è un importante sito archeologico, localizzato nel nord dello stato di Rakhine. Si trova sulla riva sinistra del fiume Kaladan ed è circondato da colline sia a nord che a sud. Nel 1431 il re Min Saw Mon fondò Mrauk U e la rese capitale dell’ultimo regno Arakanese indipendente. La città arrivò a raggiungere una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti a metà del XVI secolo Un tempo città fortificata da bastioni lunghi 30 km e da un’intricata rete di fossati, oggi la natura e la giungla avvolgono e in parte nascondono un agglomerato di templi e pagode, le cui molte guglie fanno capolino tra il verde, regalando uno spettacolo molto suggestivo. MANDALAY Mandalay, che fù capitale del regno birmano fino all’occupazione britannica del 1886, la seconda città dell Myanmar ed è capoluogo della provincia omonima, oltre che porto commerciale sul fiume Irrawaddy. L’abitato si estende tutt’intorno al bellissimo nucleo storico, racchiuso da mura, dove si trovano templi, monasteri, vasti parchi e il palazzo reale di Mandalay. Il Palazzo Reale è una cittadella sulla collina di Mandalay, al cui interno si trova la reggia fatta costruire nel 1861 dal sovrano Mindon. Il palazzo, in gran parte in legno, fù distrutto da un grande incendio nel corso di una battaglia tra truppe britanniche e indiane da un lato, e gli occupanti giapponesi dall’altro, ma oggi conserva ancora molto del suo avventuroso splendore. Maha Myat Muni Paya è invece un luogo di pellegrinaggio molto venerato dai Buddisti. Vi si trova una preziosa statua del Budda in oro, adorna di pietre preziose, alta ben 4 metri. BAGAN Bagan, detta anche Pagan, è una vasta area archeologica sulle rive del fiume Ayerwaddy, disseminata di magnifici templi, pagoda e stupa, costruiti tra il XI e il XII secolo. Alla metà del XI secolo d.C, Bagan divenne la capitale di un potente stato creato dal re Anawratha, sostenitore del Buddismo Theravada. In questa pianura di 42 kmq furono costruiti circa 13,000 edifici di cui 2200 pervenuti a noi. Marco Polo fa riferimento a Bagan descrivendola come una “città dorata animata dal suono di mille campane e del fruscio delle vesti dei monaci”. È un luogo magico, ricco di atmosfera, portatore della sua ricchissima storia, che offre tramonti spettacolari, con le molte guglie degli stupa che si stagliano nel cielo rosso fuoco. a ggiorn amenti e informa zioni su www.utat .it/indocina 13