Un ‘mare’ di oceani sotto i nostri piedi Quanta acqua c’è all’interno del nostro Pianeta? Quale influenza ha sul funzionamento della Terra? Le risposte in uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ismar-Cnr), Sezione di Geologia Marina di Bologna, pubblicato sulla Rivista Nature Il mantello terrestre contiene una quantità di acqua equivalenti a quella di parecchi oceani. “Certo non si tratta di acqua liquida, come immaginava Jules Verne nel suo Viaggio al Centro della Terra”, precisa Enrico Bonatti, direttore dell’Istituto di Scienze marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche, “ma di molecole di acqua legate ai minerali che compongono il mantello”. Il dato emerge da uno studio condotto dai ricercatori Ismar-Cnr di Venezia, Sezione di Geologia Marina di Bologna, in collaborazione con l’Istituto di Geoscienze e georisorse del Cnr (Igg-Cnr) di Pisa, sezione di Pavia. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, la presenza di concentrazioni anche minime di acqua nel mantello (la parte più esterna della Terra) ha conseguenze importanti sul funzionamento del nostro pianeta: determina infatti una diminuzione della viscosità del mantello stesso che ne favorisce i movimenti convettivi, permettendo la deriva dei continenti. Gli studiosi del Cnr hanno misurato il contenuto di acqua presente nei basalti campionati lungo la Dorsale Medio Atlantica. “Conoscendo la concentrazione di acqua dei basalti, si può calcolare che il mantello da cui i basalti provengono contiene da 0.1 a 0.2% di acqua”, spiega Bonatti. “Ciò vuol dire che il mantello terrestre, occupando il 70% del volume della Terra, contiene quantità di acqua equivalenti a quella di parecchi oceani”. In particolare, quest’acqua favorisce la fusione del mantello che risale sotto le dorsali mediooceaniche, una catena montuosa che si estende per oltre 70mila chilometri sul fondo degli oceani. Le dorsali sono strutture fondamentali per il funzionamento del nostro pianeta: è lì che si concentra l’80% del vulcanesimo della Terra e che si crea in continuazione nuova crosta terrestre. I basalti che affiorano sul fondo marino lungo queste catene montuose derivano dal raffreddamento del magma generato dalla fusione delle rocce del mantello terrestre, che risalgono a temperature altissime (oltre 1200 gradi C) sotto le dorsali. Roma., 17 marzo 2005 La scheda Che cosa: studio sulla presenza di acqua nel profondo della Terra Chi: Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia e Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr di Pisa Dove è pubblicato: Rivista Nature – autori: Marco Ligi, Enrico Bonatti, Anna Cipriani, Luisa Ottolini Per informazioni: Enrico Bonatti, direttore Istituto di scienze marine del Cnr – tel.051.6398935 Marco Ligi, Ismar-Cnr, tel. 051.6398903 - 8882 Ufficio stampa Cnr Rosanna Dassisti tel. 06/4993588 [email protected] www.stampa.cnr.it Capo Ufficio Stampa Marco Ferrazzoli Tel. 06.4993.3383 [email protected] piazzale Aldo Moro 7 – 00185 Roma