Bruschi_Scenotecnica_15-16 - Accademia di Belle Arti di Bologna

Ministero Istruzione Università e Ricerca
Alta For mazione Artistica e Musicale
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
B O LO G NA
Prof. Nicola Bruschi
Materia di insegnamento: Scenotecnica I e II
Ricevimento: il martedì dalle 9,30 alle 12,30 Aula Teatro
e-mail: bruschella @ gmail.com
Programma della materia
Via Belle Arti 54 – 40126 Bologna – Italy – phone 051 4226411 – fax 253032
C.F. 80080230370
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Scenotecnica I e II (primo e secondo anno triennio)
La scenotecnica è il “corpo fisico” della scenografia, la sua parte pratica e il completamento
“dell’idea”: non è da considerarsi come una disciplina da essa disgiunta, soprattutto per quanto
riguarda un’idea di didattica; per questo motivo le materie sono da considerarsi strettamente
legate tra loro nella realizzazione di un progetto di allestimento. La scenotecnica rende
effettivamente realizzabile il progetto scenografico nella realtà del quadro scenico e del
palcoscenico; ad una parte prettamente pratica si affiancherà anche un aspetto teorico della
didattica: rendendo lo studente consapevole della realtà del palcoscenico, dell’edificio teatrale e
del suo sviluppo storico. La didattica si sviluppa in un’ottica laboratoriale e sarà suddivisa in due
momenti principali che si intersecano tra loro: l’aspetto storico/teorico e quello pratico. Il momento
storico/teorico cercherà di evidenziare lo sviluppo tecnico e concettuale del palcoscenico e
dell’edificio teatrale dal teatro greco ad oggi, insistendo particolarmente dal 17° secolo e dallo
sviluppo (e nascita) della scenografia barocca arrivando fino ai nostri giorni: con particolare
attenzione ai “riteatralizzatori” dei primi del ‘900 e sull’attualità (considerando anche le attuali
innovazioni tecnologiche e lo sviluppo dei nuovi spazi per il teatro in rapporto con la città
contemporanea). La parte pratica si sviluppa in due momenti precisi: nel primo, partendo da
modelli e disegni del ‘700 e ‘800, lo studente svilupperà un progetto intuitivo di sviluppo in tre
dimensioni di un bozzetto bidimensionale realizzando un piccolo modello in scala. Il secondo
momento pratico verterà sulla realizzazione di disegni tecnici per il riporto in tre dimensioni del
proprio progetto sviluppato sul tema dato con anche la realizzazione di un modello in scala. La
parte pratica del corso ha per lo studente il valore di esercitazione per la realizzazione della sua
idea scenica di un progetto di allestimento, mettendo in campo tutte le tecniche rappresentative e
di sviluppo progettuale necessarie. L’obiettivo del corso è quindi di trasmettere agli studenti gli
elementi base della scenotecnica teatrale nel teatro all’italiana e in altri tipi di spazi e, allo stesso
tempo, dare una visione contemporanea dei problemi inerenti la materia in rapporto alle nuove
tecnologie di rappresentazione e sviluppo tecnico, alle istanze dello spettacolo contemporaneo, ai
metodi e alle tecniche elaborati anche in altri settori quali le arti visive e le installazioni ambientali.
L’insieme dei lavori realizzati durante l’anno è la base su cui si formulerà una valutazione dello
studente nell’esame finale, che sarà di confronto e colloquiale anche sui testi consigliati in
bibliografia.
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Bibliografia:
La bibliografia è indicativa, per tracciare un’idea del percorso didattico, può variare ed essere
approfondita con la preparazione delle lezioni.
-E.Panofsky La prospettiva come forma simbolica
-A. Nicoll, Lo spazio scenico
-F. Mancini, L’evoluzione dello spazio scenico
-P. Lenzini, Lo spazio figurativo
-G. Ricchelli, L’orizzonte della scena nei teatri
-A. Appia, Attore, musica e scena
-G. Craig, Il mio teatro
-Cataloghi monografici sull’opera di: Eugenio Guglielminetti, Daniele Lievi, Bob Wilson, Josef Svoboda,
Ralph Koltai, Luciano Damiani, Enrico Job e altri.
-Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, Architetture dell’immagine, un seminario di scenografia di Josef
Svoboda
-A. Pagliano, Il disegno nello spazio scenico
-E. Tamburini, Il quadro della visione
-N. Fraser, Progettare la luce
-S. Mazzanti, Luce in scena
-F. Crisafulli, Luce attiva
-L. Pecktal, Designing and drawing for the theatre
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Profilo professionale:
Dal 1991 lavora attivamente come scenografo particolarmente nel teatro di prosa e ricerca, ha progettato e
realizzato gli allestimenti di spettacoli teatrali per diversi teatri e compagnie, tra le principali realizzazioni le
collaborazioni con Arnaldo Picchi presso l’Università di Bologna DAMS e con Franco Brambilla presso La
Corte Ospitale di Rubiera.Nel 1994 cura l’allestimento generale delle Manifestazioni storiche per celebrare i
cinquecento anni della morte di Giovanni Pico della Mirandola, realizzando lo spettacolo: Matrimonio di Bianca
Maria d’Este e Galeotto I° Pico.Collabora stabilmente con varie realtà teatrali bolognesi e nazionali, come la
Compagnia del Teatro dell’Argine/ITC Teatro di S. Lazzaro con cui ha realizzato vari spettacoli dal 2002 ad
oggi, come Il Killer Disney di Edward Bond, Cronache da un mondo perfetto e Tiergartenstrasse 4 di e con la
regia di Pietro Floridia; Il sapore dell’acqua e Il diluvio di Gianni Celati.Con il Teatro Rebis di Macerata ha
realizzato vari spettacoli andati in scena al Teatro Lauro Rossi tra cui Di una specie cattiva per la regia di
Andrea Fazzini; con Claudio Morganti ha organizzato varie esperienze teatrali tra cui un’edizione del Woyzeck
di G. Buchner andato in scena al Festival Inequilibrio di Castiglioncello, con Boris Vecchio di Sarabanda per
Modifiche al silenzio a Marsiglia.Nel 1997 ha fondato la Compagnia teatrale Cantharide assieme all’attrice e
regista Elena Galeotti, con la quale ha organizzato le stagioni teatrali dal 1999/2000 al 2011 del Teatro di Zola
Predosa e con cui ha prodotto vari spettacoli, laboratori e manifestazioni culturali: I sognatori di K. Blixen,
Ceneri di H. Pinter e Le piume di Niobe; oltre al teatro di prosa e ricerca ha realizzato le scene perCarmen,
Opèra-comique in quattro atti su Musica di Georges Bizet, Direttore Carlo Goldstein, Regia Francesco
Esposito, Fondazione Teatro Goldoni di Livorno nel 2013/2014.Grandi Ferite, installazione ambientale per il
Comune di Mirandola all’interno delle manifestazioni e i progetti per la città dopo il terremoto del maggio 2012,
Mirandola 2014.Caliban’s Voice, spettacolo di apertura del progetto City Ghetto’s of today, drammaturgia e
regia Pietro Floridia, produzione THE STREFA WOLNOSŁOWA FOUNDATION (Polonia), presso il Museo
della Storia dell’immigrazione di Parigi, 2014.Negli anni ha anche curato la sistemazione tecnica e la
ristrutturazione di varie sale teatrali e sale prove tra cui lo Spazio Binario di Zola Predosa.Oltre al teatro ha
realizzato le scene per video e film tra cui: Siesta di I. Borghi, Il grande sogno di E. Negroni, Mary Star di E.
Galeotti; il documentario Dimorare, ricordare, raccontare, un progetto sulla Memoria e le testimonianze
popolari, 2010/11; oltre a realizzare video di propria creazione.La fotografia è il linguaggio maggiormente
seguito per l’analisi e la composizione delle scene, degli allestimenti e delle installazioni realizzate, ha
partecipato come relatore agli incontri Fotografia e teatro; organizzato da Claudio Morganti e il Teatro
Metastasio di Prato, 2012 e Le Giornate Teatrali di Colla Ameno, 2014 relatore alla conferenza sulla
scenografia organizzata da Teatrino Giullare. Ha partecipato a varie mostre collettive e personali.
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Data 15/10/2015
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