“Ogni cosa è più semplice di quanto si pensi e, allo stesso tempo, più complessa di quanto si immagini” (J.W. von Goethe) Ambienti di apprendimento come “territori propriamente complessi”: Esempi sull’insegnamento/apprendimento della fisica moderna Olivia Levrini Dipartimento di Fisica, Università di Bologna Congresso SIF, Bologna, 2010 Criteri per la progettazione di ambienti di apprendimento in grado di favorire e sostenere: • una comprensione profonda dei contenuti di fisica moderna a livello di scuola secondaria; • un coinvolgimento attivo degli studenti; • la formazione di un pensiero critico e autonomo. Perché tali criteri caratterizzano gli ambienti di apprendimento come “territori propriamente complessi” In che senso tali criteri sono valutabili sia sulla base di risultati sperimentali, sia per la loro tenuta su un piano “teorico” Premessa Nei libri di testo di scuola secondaria, passando dalla fisica classica alla fisica moderna: Più il gioco di fa duro, più la trattazione si fa semplice: - Da argomentazioni articolate collezione di nozioni; - Evidenza di incoerenze. ad una I contenitori spazio-temporali sono stati eliminati dalla fisica? La relatività ristretta come la teoria che ha permesso di eliminare dalla fisica spazio e tempo assoluti (oggetti reali, contenitori sostanziali) vs. La relatività generale solitamente divulgata con immagini di un contenitore spazio-(temporale) così reale da essere curvato dalla materia “Making things easy but not easier” (A. Einstein): - evitare complicazioni inutili, ma anche... - evitare, il più possibile, approcci falsamente semplificanti (approcci che impongono una revisione dei concetti acquisiti non appena li si voglia approfondire o approcci che sottovalutano le potenzialità degli studenti); - valorizzare alcune forme di complessità produttiva (complessità che rendono un ambiente di apprendimento ricco abbastanza da favorire la comprensione dei contenuti e da valorizzare il potenziale cognitivo di ciascuno studente e dei diversi stili d’apprendimento). Forme di complessità produttiva: criteri di progettazione (1) Un approccio pluri-prospettico – analisi degli stessi contenuti (fenomenologie) da diverse prospettive; (2) Un approccio pluri-dimensionale – analisi e confronto delle diverse prospettive condotti su diversi piani: per le loro implicazioni concettuali, sperimentali, formali, ma anche per le loro peculiarità epistemologiche; (3) Un approccio longitudinale (PRIN F21, Coordinatore: P. Guidoni) – l’insegnamento/apprendimento della fisica moderna come ampliamento, revisione, ri-organizzazione dei fondamenti della fisica classica, sottolineando continuità e discontinuità dei diversi paradigmi esplicativi. Da un punto di vista metodologico: Analisi della letteratura di ricerca sui fondamenti, storia e filosofia della fisica Analisi della letteratura di ricerca in didattica della fisica per individuare una prospettiva didattica e operare una ri-costruzione disciplinare di dibattiti rilevanti sul piano culturale e significativi sul piano cognitivo La sfida: Entrare nella disciplina e nei dibattiti sui fondamenti, storia e filosofia... ..e trasformarli in un territorio propriamente complesso, culturalmente significativo per gli studenti ma anche intelligibile e percorribile ESEMPI DI RISULTATI DA STUDI PILOTA Valutazione degli ambienti di apprendimento in termini di: - Percorribilità, intelligibilità e livello di comprensione dei concetti di base; - Rilevanza culturale e livello coinvolgimento degli studenti; di - Efficacia nel favorire lo sviluppo di un pensiero critico e autonomo. PRIMO ESEMPIO Dalla sperimentazione di relatività: Contesto: Tirocinio SSIS (20 ore) (F. Bonazzi, L. del Pennino), a.s. 2001-2002 Studenti di V Liceo Scientifico Copernico”, Bologna (12 studenti) L’approccio pluri-prospettico e la comprensione dei contenuti “N. Peculiarità del percorso Fuoco sul confronto tra la prospettiva operazionista di Einstein e quella geometrica di Minkowski, collocate nel quadro di una ricostruzione, in chiave didattica, del dibattito (relazionismo vs sostanzialismo) sui concetti di spazio e tempo in fisica Un episodio di classe interessante Gli studenti si sono scontrati con il concetto di tempo proprio, trovandosi ad affrontare alcune difficoltà sorte dal confronto di una pluralità di definizioni e proprietà del concetto L'intervallo di tempo tra due eventi misurato nel sistema di riferimento in cui i due eventi avvengono nella stessa posizione (misurabile con un solo orologio) La lunghezza invariante di una distanza spaziotemporale (prospettiva geometrica) (prospettiva operazionista) Comprensione e senso di soddisfazione RISCONTRO ESTERNO Il modello delle classi di coordinazione (A. diSessa)*: Interpretazione teorica del perché il confronto tra diverse prospettive favorisca una comprensione profonda Difficoltà riconducibili a due problemi teorizzati come inevitabili nell’appropriazione di un concetto in fisica (costruzione di una classe di coordinazione): Span: “having adequate conceptual resources to operate the concept across a wide range of contexts in which it is applicable” Alignment: “being able to determine the same conceptcharacteristic circumstances”. information across diverse *Levrini O., diSessa A.A. (2008), How Students Learn from Multiple Contexts and Definitions: Proper Time as a Coordination Class, Phys Rev.ST-PER, 4, 010107. SECONDO ESEMPIO Dalla sperimentazione in meccanica quantistica: 2 classi V del Liceo Scientifico “A. Einstein”, Rimini - “class A” (19 studenti) - “class B” (20 studenti) Insegnante: Paola Fantini Durata della sperimentazione: circa 25 ore(l’una) L’approccio pluri-dimensionale e il coinvolgimento autentico Peculiarità del percorso: Fuoco sui dibattiti sui fondamenti, la storia e la filosofia della fisica (Bohr-Einstein; Bohr-Heisenberg; HeisenbergSchrödinger) per creare la tensione conoscitiva necessaria per accettare il formalismo (matrici di Pauli) come un aiuto e non come un’inutile complicazione. “Il problema non è stato capire ma accettare i risultati della teoria”* (Michele) “La parte del formalismo mi ha aiutato umanamente, perché è sempre confortante contare su equazioni, calcoli e leggi matematiche. […] il formalismo è stato facile da memorizzare e capire, ma, come dico, chiaro solo al suo interno.” (Simone R.) “Il punto che mi è risultato più duro da comprendere è stato l'abbandono del determinismo classico […] La fisica del determinismo era una scienza esatta, almeno a livello teorico; la Meccanica Quantistica, invece, è sconvolgente, perché ci mette di fronte al problema della conoscenza, ci fa chiedere se quello che osserviamo è realmente quello che è..” (Simone R.) * Levrini O., Fantini P., Pecori B. (2008), “The problem is not understanding the theory, but accepting it”: a study on students’ difficulties in coping with Quantum Physics, in R. Jurdana-Sepic et al.(Eds.), GIREP-EPEC Conference (2007, Opatija), Selected contributions, 319-324, Rijeka: Zlatni rez Il realismo non si perde. Occorre soltanto ri-definirlo in termini di probabilità (e non di certezza) QuickTimeª e un decompressore Codec YUV420 sono necessari per visualizzare quest'immagine. La matematica è un’astrazione. La si associa alla certezza soltanto per abitudine. QuickTimeª e un decompressore Codec YUV420 sono necessari per visualizzare quest'immagine. RISCONTRO IMPORTANTE: “A me è piaciuto vedere le diverse prospettive. Ci si accorge che la fisica non è solo un insieme di “aride formulette”, che non è solo il moto rettilineo uniforme. […] Uno non ha solo i risultati. Segue anche lo sviluppo delle idee. Questo aspetto “narrativo” lo rende più interessante… è come leggere un romanzo e vuoi sapere come va a finire” (Andrea B., uno studente non particolarmente interessato alla fisica) Riscontro esterno a medio- o lungo-termine sulla qualità della comprensione degli studenti: Esame di Fisica Generale ad Ingegneria (I semestre del I anno) Un esame molto selettivo: Soltanto 30 studenti su circa 100 hanno superato lo scritto. Soltanto 11 studenti hanno superato l’orale sui 30 ammessi. Tra gli 11 studenti che hanno superato l’esame c’erano tutti e 5 gli studenti usciti dalle “nostre” classi che si sono iscritti ad Ingegneria!!! TERZO ESEMPIO Dalla sperimentazione in termodinamica: Classe IV di Liceo Scientifico “A. Einstein”, Rimini (PNI) Insegnante: Paola Fantini Durata delle attiivtà: circa 25 ore L’approccio longitudinale, pluriprospettico e pluri-dimensionale e lo sviluppo di un pensiero critico e autonomo dei singoli studenti in risonanza con la crescita collettiva della classe Le attività di classe hanno delineato un “classroom corridor”, che gli studenti hanno navigato costruendo/seguendo “individual trajectories” (Confrey, 2006)* * The evolution of design studies as methodology, in Sawyer K. (ed.), The Cambridge Handbook of The Learning Sciences, Cambridge University Press, 135 – 152. Approcci alla Termodinamica e stili cognitivi Giulia Tasquier*, Paola Fantini**, Mariateresa Scarongella* * Dipartimento di Fisica, Università di Bologna ** Liceo Scientifico A.Einstein, Rimini Ricapitolando… Serie di criteri (“framework for action”) costruiti “euristicamente” a partire da scelte: - fatte inizialmente come scommessa; - via via esplicitate e rifinite su “buone pratiche d’insegnamento”; - interpretate, per quanto possibile, sulla base di un confronto, anche serrato, con modelli teorici elaborati da altri gruppi di ricerca a livello internazionale. Il gruppo di ricerca Eugenio Bertozzi, Dipartimento di Fisica, UNIBO Michela Clementi, Liceo Scientifico “Serpieri”, Rimini Paola Fantini, Liceo Scientifico “A. Einstein”, Rimini Marta Gagliardi, Dipartimento di Fisica, UNIBO Nella Grimellini Tomasini, Dipartimento di Fisica, UNIBO Christian Montanari, Liceo Scientifico “Serpieri”, Rimini Barbara Pecori, Dipartimento di Fisica, UNIBO Mariateresa Scarongella, Dipartimento di Fisica, UNIBO Giulia Tasquier, Dipartimento di Fisica, UNIBO “Too many indiscriminate connections will turn your mind to mush. But well-connected meaning structures let you turn ideas around in your mind, to consider alternatives and envision things from many perspectives until you find one that works. And that's what we mean by thinking!” (Minsky, Society of mind, 1986; p. 64) Grazie per la vostra attenzione