Copyright (C) 2012 Giulio Bigliardi, Sara Cappelli, Enzo Cocca

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Questo abstract è pubblicato negli Atti della “Quinta conferenza
italiana sul software geografico e sui dati geografici liberi" (GFOSS
DAY 2012), Novembre 2012, http://www.gfoss.it/drupal/gfossday2012
Citalo così:
Archeologia e Open Source, “Quinta conferenza italiana sul software
geografico e sui dati geografici liberi GFOSS DAY 2012", Torino, 1416 Novembre 2012 (abstract). Giulio Bigliardi, Sara Cappelli, Enzo
Cocca.figshare.
http://dx.doi.org/10.6084/m9.figshare.156397
Open Source e Archeologia: casi di studio
Giulio Bigliardi
Laboratorio di GeoTecnologie per l’Archeologia, Centro di GeoTecnologie – Università degli Studi di Siena
Via Vetri Vecchi 34, San Giovanni Valdarno (AR)
[email protected]
www.geotecnologie.unisi.it
Sara Cappelli
Laboratorio di GeoTecnologie per l’Archeologia, Centro di GeoTecnologie – Università degli Studi di Siena
Via Vetri Vecchi 34, San Giovanni Valdarno (AR)
[email protected]
www.geotecnologie.unisi.it
Enzo Cocca
Università “L’Orientale” di Napoli
Palazzo Corigliano, Piazza S. Domenico Maggiore 12, Napoli
[email protected]
www.iuo.it
Il Laboratorio di GeoTecnologie per l’Archeologia dell’Università degli Studi di Siena
(www.geotecnologie.unisi.it) si occupa da alcuni anni di tecnologie applicate alla ricerca
archeologica: GIS, webGIS, rilievo 3D, rilievo fotogrammetrico, rilievo GPS, geofisica. Fin
dall’inizio il Laboratorio si è avvalso di diverse soluzioni, hardware e software, di tipo
commerciale. Tuttavia, nel corso dell’ultimo anno si sono progressivamente sostituite tali
applicazioni commerciali con soluzioni Open Source più adeguate alle esigenze dei progetti in
corso. In particolare si intendono qui presentare le recenti sperimentazioni realizzate sia nell’ambito
della ricerca scientifica, che in quello della formazione.
Per quanto attiene alla gestione dei dati di scavo del sito eritreo di Adulis, nell’ambito
dell’Adulis Project, si utilizza una soluzione completamente Open Source basata sull’integrazione
tra Quantum GIS e pyArchInit, un plugin scritto in python e sviluppato da L. Mandolesi
appositamente a scopi archeologici (sites.google.com/site/pyarchinit/). pyArchInit sfrutta le
funzionalità di Quantum GIS per tutte le funzioni di GIS e di visualizzazione dei dati e si appoggia
ad un database PostgreSQL, con estensione PostGIS, per tutte le funzioni di geodatabase e di
gestione dei dati. Il plugin offre una serie di interfacce grafiche per il data entry delle informazioni
alfanumeriche provenienti da contesti archeologici e un pacchetto di layer tabellari
PostgreSQL/PostGIS per la localizzazione del dato georeferenziato.
Nelle fasi iniziali del progetto si era ricorso all’utilizzo di un software GIS di tipo
commerciale, ma con il progredire del lavoro ci si è presto resi conto che tale soluzione non
soddisfaceva le esigenze del progetto:
• condivisione dei dati tra i membri del gruppo di lavoro provenienti da enti e nazioni diverse,
in particolare nelle fasi di rielaborazione post-scavo della documentazione, quindi necessità di
un’applicazione gestibile anche in remoto;
• utilizzo della medesima applicazione GIS da parte di tutti i membri del team per permettere
la condivisione del lavoro, quindi l’utilizzo di un applicazione libera da costi di licenza;
• utilizzo di un’applicazione facilmente modificabile per poter essere adattata e personalizzata
in base alle esigenze specifiche richieste dalle attività del progetto.
Al contrario, Quantum GIS e pyArchInit possono essere liberamente installati su qualsiasi PC
senza dover affrontare costi di licenza. Il geodatabase contenente tutti i dati di scavo è stato
centralizzato su un unico server e reso accessibile ai membri del progetto in modalità remota.
Questo rende possibile l’aggiornamento del geodatabase da parte di tutto il team, ciascuno per
quanto lo compete, permettendo di consultare e di accedere in tempo reale a tutti i dati di scavo.
Infine, pyArchInit ha un’elevata possibilità di adattamento alle esigenze specifiche del progetto,
consentendo la personalizzazione di alcuni aspetti dell’applicazione e lo sviluppo di nuovi moduli
perfettamente integrati all’interno delle altre funzioni dell’applicazione. In particolare, in queste
prime fasi del lavoro ci si è concentrati sulla traduzione in inglese dell’interfaccia, sullo sviluppo di
un modulo per la schedatura e la catalogazione della ceramica locale e sullo sviluppo di un modulo
per la gestione statistica dei reperti con il modulo R manager di Quantum GIS.
Per quanto riguarda il rilievo 3d, si sta sperimentando in alcuni contesti archeologici il
software Python Photogrammetry Toolbox (PPT), come alternativa Open Source all’uso del laser
scanner. PPT è un’applicazione integrata all’interno di ArcheOS (Archaeological Operating
System), il sistema operativo GNU/Linux pensato per la ricerca archeologica e rilasciato da ArcTeam s.n.c. sotto licenza GPL (www.archeos.eu). PPT è una suite open source che comprende due
applicazioni, Bundler, per la calibrazione della camera, e Patch/Cluster Multiple Stereovision View,
per l’elaborazione della nuvola di punti. Si tratta di un sistema per estrarre un rilievo 3D da un set di
immagini di partenza. Le attuali tecniche di Structure from Motion e Image-Based Modelling
aprono quindi nuove prospettive nel campo della documentazione archeologica, permettendo
semplici e rapide, ma accurate modalità di rilievo 3D. I principali vantaggi consistono nella
maggiore trasportabilità delle attrezzature, PC e fotocamera, e nella maggiore economicità del
lavoro rispetto all'utilizzo del laser scanner, sia in termini di risorse che in termini di tempo per
eseguire il lavoro.
La nuvola di punti può successivamente essere elaborata con applicazioni per la gestione e
l'editing di nuvole di punti e mesh come MeshLab (meshlab.sourceforge.net). MeshLab è
un’applicazione Open Source sviluppata dal Visual Computing Lab del CNR appositamente per la
creazione e l’elaborazione di mesh a partire da nuvole di punti 3D. La nuvola di punti elaborata da
PPT può essere visualizzata e ripulita e in seguito triangolata con uno dei filtri presenti in MeshLab
per ottenere la mesh. Infine, la mesh può essere colorata utilizzando il colore dei punti della nuvola,
in modo da ottenere una texture fotorealistica.
Per quanto riguarda il settore dell’alta formazione, in collaborazione con l’Istituto di
Formazione e Ricerca della Federazione Italiana Club e Centri UNESCO è stato organizzato un
programma formativo sulle Tecnologie Open Source per i Beni Culturali – Open Téchne
(www.istitutoficlu.org/open-techne/), che comprende corsi su database e database spaziali, GIS,
rilievo fotogrammetrico 2D, rilievo e modellazione 3D, realtà virtuale, webGIS, statistica. Per il
2013 sono stati attivati un Master di durata annuale, nove corsi brevi full-immersion e due
Executive Programme, cioè pacchetti di tre corsi rispettivamente sul GIS e sul 3D.
Bibliografia
G. Bigliardi, S. Cappelli, E. Cocca, An Open Source GIS for the archaeological site of Adulis in Eritrea, poster esposto
presso “4th International Conference on Remote Sensing in Archaeology - New Era of Earth Observation on Natural
and Cultural Heritage”, Beijing (China), 24-26 ottobre 2012. http://www.scribd.com/doc/112207166/G-Bigliardi-SCappelli-E-Cocca-An-Open-Source-GIS-for-the-archaeological-site-of-Adulis-in-Eritrea
Callieri M., Dell'Unto N., Dellepiane M., Scopigno R., Soderberg B., Larsson L. 2011. Documentation and
Interpretation of an Archeological Excavation: an Experience with Dense Stereo Reconstruction Tools. VAST11: The
12th International Symposium on Virtual Reality, Archaeology and Intelligent Cultural Heritage: 33-40.
http://vcg.isti.cnr.it/Publications/2011/CDDSSL11/Callieri_etAl_Documenting.pdf
Moulon P., Bezzi A., 2011. Python Photogrammetry Toolbox: una soluzione libera per la documentazione
tridimensionale, Archeofoss 2011. Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica VI
Workshop (Napoli, 9/10 giugno 2011). http://imagine.enpc.fr/publications/papers/ARCHEOFOSS.pdf (english version)
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