APPARATO
TEGUMENTARIO
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- EPIDERMIDE
- DERMA
- TESSUTO SOTTOCUTANEO
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EPIDERMIDE
DEFINIZIONE
E’ la zona più esterna della pelle. Alla sua base ci sono numerosi strati di
cellule che si riproducono continuamente spostandosi verso gli strati più
esterni per sostituire quelle che muoiono e si staccano (causando ad
esempio, la forfora).
L'epidermide non contiene vasi sanguigni e viene nutrita per diffusione
attraverso il derma sottostante.
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DERMA
DEFINIZIONE
Si trova sotto lo strato dell'epidermide ed è costituito da tessuto
connettivo, che funge da ammortizzatore per i traumi meccanici della
pelle. Il derma è strettamente legato all'epidermide da una membrana
basale e ospita molte terminazioni nervose che forniscono la sensibilità
tattile e termica. Contiene inoltre vasi sanguigni, vasi linfatici, ghiandole
sebacee ghiandole sudoripare, ghiandole apocrine e follicoli piliferi.
Il derma si suddivide in due strati: papillare e reticolare
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TESSUTO SOTTOCUTANEO
DEFINIZIONE
O ipoderma è la parte più interna che sta a contatto con i muscoli e gli
organi sottostanti; è costituita da cellule rotondeggianti piene di lipidi
(soprattutto trigliceridi), dette adipociti, circondate da una fitta rete di
vasi arteriosi e venosi. Lo spessore del sottocutaneo è variabile; funge da
isolante, riserva di lipidi, ammortizzatore e favorisce la mobilità della
pelle rispetto alle strutture più profonde.
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APPARATO TEGUMENTARIO
FUNZIONI
Come mediatore tra l'organismo l’esterno, la pelle svolge diverse
funzioni:
- Protezione meccanica
- Sensibilità tattile
- Barriera contro l'ingresso dei patogeni
- Equilibrio idrico salino
- Regolazione termica
- Sintesi di sostanze (vitamina D)
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FERITE
EMORRAGIE
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FERITE
DEFINIZIONE
Lesioni di continuo della cute, prodotte da agenti vulneranti, che
presentano o possono presentare dolore e fuoriuscita di sangue.
Si dividono principalmente in:
- Ferite
F i d
da taglio
li
Penetranti
Trapassanti
Transfosse
- Ferite da punta
- Ferite contuse
- Ferite lacero-contuse
- Ferite da punta e taglio
- Ferite da arma da fuoco
- Abrasioni/escoriazioni
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FERITE
CLASSIFICAZIONE
La gravità delle ferite si giudica da 4 fattori:
- Estensione
- Profondità
- Sede
Superficiali
Profonde
Penetranti
Interne
- Presenza di corpi estranei
Le complicanze possono essere:
- Lesioni agli organi interni
- Emorragie
- Shock
- Infezioni
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FERITE
INTERVENTO
Trattamento di una ferita:
Nel caso di ferite importanti con una grossa fuoriuscita
di sangue, il soccorritore non si deve preoccupare della
disinfezione, quanto di tamponare l’emorragia. La
medicazione verrà poi effettuata in ospedale
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FERITE
INTERVENTO
A. Indossare i guanti
B. Lavare e disinfettare
C. Comprimere sul punto di sanguinamento in caso di emorragia
D. Non comprimere se vi sono corpi estranei conficcati
E. Non rimuovere il corpo estraneo (pericolo di emorragia)
F. Chiamare tempestivamente il 118 nel caso di ferite estese e/o
profonde o in sedi particolari
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FERITE
INTERVENTO
Il cerotto non deve coprire o
soffocare la ferita
IMPORTANTE
Evitare l'uso di alcol o della tintura di iodio, sono sostanze nocive se
applicate direttamente sulle ferite. L'alcol è invece indicato per
disinfettare una zona del corpo prima di un intervento, oppure per
disinfettare gli strumenti da utilizzare nella medicazione, come
pinzette, forbicine, aghi...
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EMORRAGIE
DEFINIZIONE
L'emorragia è una fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni, la cui
gravità dipende dalla quantità di sangue che viene perso e dalla sua
rapidità di uscita. Le emorragie più pericolose sono quelle derivanti
dalla lesione di una vena o di una arteria. Una grave emorragia,
soprattutto se arteriosa, costituisce un’urgenza assoluta e solo un
intervento immediato del primo soccorritore può salvare la vita
dell'infortunato.
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EMORRAGIE
CLASSIFICAZIONE
In base alla sede della lesione e a quella di raccolta del sangue le
emorragie possono essere suddivise in:
1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce direttamente all’esterno
(arteriose, venose, capillari)
2. emorragia interna, con raccolta di sangue nelle cavità corporee
(cranio, torace, addome)
3. emorragia interna esteriorizzata, con raccolta di sangue all’interno
di organi che sono in comunicazione con l’esterno (orecchio, naso...)
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EMORRAGIE
CLASSIFICAZIONE
Le emorragie possono essere classificate anche in base al tipo di vaso
sanguigno che si lacera:
- arterioso: sangue rosso vivo, che fuoriesce a spruzzo.
- capillare: sangue di colore scuro che esce in maniera continua
- venoso: sangue di colore più scuro
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EMORRAGIE
INTERVENTO
1.
Tamponare l’emorragia con una pressione diretta o sui punti di
compressione
2.
Sdraiare l’infortunato senza rialzare il capo
3.
Chiamare tempestivamente i soccorsi, 118
4.
Applicare un laccio (striscia di tessuto, cintura..) solo in situazioni
di rischio per la vita
5.
Non rimuovere i corpi conficcati
6.
Coprire per evitare perdite di calore
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EMORRAGIE
INTERVENTO
Per bloccare o diminuire le
perdite
si
può
cercare
di
fermare la circolazione del
sangue comprimendo i vasi
arteriosi in alcuni punti dove il
loro passaggio è facilmente
raggiungibile.
I
punti
di
compressione sono collocati tra
il cuore e la ferita.
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USTIONI
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USTIONI
DEFINIZIONE
L'ustione è una lesione dei tessuti tegumentari causata dall'esposizione
del tessuto stesso a:
- fonti termiche (caldo/freddo)
- sostanze chimiche (causticazione)
- sorgenti elettriche
La profondità del tessuto e l'estensione della superficie corporea colpita
determinano la gravità dell'ustione.
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USTIONI
DEFINIZIONE
I fattori eziologici(cause) possono essere determinati da:
-Ustione da calore: esposizione a combustibili, agenti chimici,
elettricità, sostanze ad alta temperatura;
-Ustione solare: esposizione a raggi ultravioletti, fulmini,
-Ustioni da sostanze chimiche;
-Ustione da congelamento: esposizione o contatto con temperature
molto basse;
-Ustione da radiazioni.
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USTIONI
CLASSIFICAZIONE
- nel I grado si ha la presenza di eritema
- nel II grado si hanno grandi bolle caratteristiche, dette flittene, dovute
all'edema
- nel III grado si ha la presenza di tessuto necrotico senza circolazione
sanguigna
- nel IV grado si ha una vera e propria carbonizzazione dei tessuti
La sintomatologia generale può manifestarsi con febbre, oliguria, perdita
di liquidi elettroliti e proteine, sostanze che se non reintegrate,
determinano un quadro di shock ipovolemico relativo che può portare il
soggetto al decesso
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USTIONI
CLASSIFICAZIONE
In base alla profondità le ustioni possono essere suddivise in:
- superficiali
- profonde
- a tutto spessore
Le ustioni superficiali o di I grado interessano solo l'epidermide. Le
ustioni profonde o di II grado interessano l'epidermide e lo strato
dermico del tessuto cutaneo. Le ustioni a tutto spessore o di III e IV
grado interessano l'epidermide, il derma, il tessuto sottocutaneo e a
volte il tessuto muscolare, i tendini e le ossa.
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USTIONI
CLASSIFICAZIONE
Regola del nove:
L’estensione e la gravità di un ustione vengono determinate con la
cosiddetta regola del nove; convenzionalmente si divide il corpo
umano in zone (arto sup. dx-sn, arto inf. dx-sn, tronco, testa, zona
genitale) e si assegna una percentuale del 9% o suo multiplo per ogni
ben definita zona ustionata del corpo
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USTIONI
CLASSIFICAZIONE
Area del corpo
interessata
dall'ustione
Percentuale di
estensione
Arto superiore destro
9%
Arto superiore sinistro
9%
Arto inferiore destro
18%
Arto inferiore sinistro
18%
Testa
9%
Tronco
36%
TOTALE
100 % circa
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USTIONI
COMPLICANZE
-
Infezione:
è la più
frequente ed
è dovuta alla grave
immunodepressione ed al difetto della protezione cutanea.
- Complicanze gastrointestinali: nei pazienti con ustioni maggiori
del 25% della superficie corporea totale si verifica sempre un ileo
paralitico. La sepsi e/o l'ipovolemia possono produrre modificazioni
ischemiche a carico della mucosa o dell'intera parete per tutto il tratto
gastro-intestinale, che determinano ulcerazioni focolai e mucose (che
possono tradursi in vere e proprie ulcere da stress (ulcere di Curling)
cicatrizzazioni murali e perforazioni
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USTIONI
COMPLICANZE
- Complicanze respiratorie: broncopolmoniti, pleuriti, ecc. Bronchi
e polmoni possono essere coinvolti sia direttamente in seguito
all'inalazione di vapori tossici o aria calda, sia indirettamente, con il
quadro di "polmone da shock", causa di grave insufficienza respiratoria
che si realizza entro le 24/72 ore dal trauma.
- Complicanze renali: oliguria ed anuria sono giustificati dallo stato
ipovolemico,
dallo
shock,
da
sostanze
tossiche
endogene,
dall'infezione, dai farmaci somministrati.
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USTIONI
INTERVENTO
- Allontanare la fonte ustionante (se possibile)
- Raffreddare le zone interessate dall'ustione
con acqua fredda
corrente, tranne nei casi di ustione da agente chimico; non usare
ghiaccio,
- Non asportare gli indumenti, poiché potrebbero essersi attaccati alla
pelle. In questo caso è quindi necessario non sfilare gli abiti, in quanto
c'è il rischio di strappare la pelle ed aggravare la situazione, mentre è
possibile tagliarli con delle forbici nelle parti non bruciate.
- Avvolgere con un lenzuolo pulito la persona.
- Chiamare il pronto intervento 118
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IPOTERMIA
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IPOTERMIA
DEFINIZIONE
L'ipotermia o assideramento è una condizione clinica in cui la
temperatura corporea, scende significativamente al di sotto del suo
valore normale al punto da ostacolare il metabolismo. Si inizia a
parlare di ipotermia quando la temperatura scende al di sotto dei 35
C scendendo ancora, al di sotto dei 32 C le condizioni metaboliche
diventano critiche e, se non si interviene per alzare la temperatura,
mortali. Una temperatura corporea sotto i 27 C è quasi sempre letale.
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IPOTERMIA
DEFINIZIONE
Esistono due forme di ipotermia: acuta e cronica.
La forma acuta, quando la temperatura corporea scende bruscamente
(cadute in acque gelate, con temperature dell'aria sottozero) è la più
pericolosa;.
La forma cronica invece vede la temperatura scendere gradualmente
durante un lungo periodo di tempo.
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IPOTERMIA
SINTOMI
- Brividi (solo nello stadio iniziale)
- Pelle secca, fredda
- Battito cardiaco rallentato
- Respirazione rallentata
- Forte sonnolenza (può talvolta essere scambiata per ubriachezza)
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IPOTERMIA
INTERVENTO
Cosa NON FARE:
- Strofinare o massaggiare il paziente
- Darle da bere alcolici
- Usare borse di acqua calda o fare alla vittima un bagno caldo
- Trattare geloni o parti in stato di congelamento
Tutte queste azioni richiamano la circolazione del sangue verso la
pelle, privandone gli organi interni: devono perciò essere evitate.
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IPOTERMIA
INTERVENTO
Cosa FARE:
- Chiamare il servizio di emergenza ospedaliera
- Portare la vittima in un rifugio riparato
- Se si può fare rapidamente, togliere eventuali vestiti bagnati e
sostituirli con vestiti asciutti
- Dividere il calore corporeo con la vittima ponendosi insieme in un
letto, o un sacco a pelo
- Fornirle cibo e bevande calde non alcoliche
- Tenere la vittima sotto osservazione ed essere pronti a praticarle la
rianimazione cardiopolmonare
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IPERTERMIA
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IPERTERMIA
DEFINIZIONE
L'ipertermia è un forte aumento della temperatura corporea,
conosciuta anche come colpo di calore o colpo di sole. È una
condizione del corpo che può verificarsi per causa di particolari
condizioni climatiche tipiche dell'estate, ovvero alta temperatura
dell aria, alta umiditá e prolungata esposizione al sole. È diversa dalla
febbre, perché la febbre è una risposta dell'organismo a uno stato di
infezione e insorge a prescindere dalla temperatura esterna;
l'ipertermia invece insorge indotta solo dalla temperatura esterna.
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IPERTERMIA
DEFINIZIONE
Il primo stadio dell'ipertermia è lo stress da calore o esaurimento da
calore: è caratterizzato da confusione, crampi muscolari e spesso
nausea o vomito. A questo stadio iniziale la vittima suda copiosamente,
per dissipare il calore corporeo in eccesso; se l'esposizione al calore
prosegue, la temperatura corporea raggiunge l'intervallo dei 39-40 C e
si ha il colpo di calore vero e proprio, cioè l'ipertermia conclamata. Una
temperatura corporea sopra i 40 C mette a rischio la vita della vittima.
A 41 C il cervello inizia a subire danni, e inizia il processo di morte
cerebrale. A 45 C la morte è quasi certa.
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IPERTERMIA
SINTOMI
I sintomi dell’ipertermia possono essere scambiati con uno stato di
malessere generale, e se non trattati precocemente possono peggiorare
sensibilmente e far precipitare la situazione
- Mal di testa
- Svenimento
- Pelle arrossata
Pallore
- Disidratazione
Nausea /vomito
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IPERTERMIA
COLPO DI CALORE-DEFINIZIONE
Il metodo più efficace a disposizione del corpo umano per dissipare il
calore che lui stesso genera è la sudorazione: essa sottrae calore
all'interno del corpo e lo porta sulla superficie cutanea, dove
l'evaporazione, un processo molto endotermico, sottrae grandi
quantità di calore alla pelle, raffreddandola. La perdita di acqua
dovuta alla sudorazione, se non compensata, porta alla disidratazione
dell'organismo, che oltre un certo limite non può più sostenere la
sudorazione. A questo punto la vittima smette di sudare, e la
temperatura corporea sale rapidamente.
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IPERTERMIA
COLPO DI CALORE-INTERVENTO
1. Condurre immediatamente l'infortunato in un luogo fresco, ventilarlo
2. Raffreddarlo con impacchi di acqua fresca ma non troppo fredda
3. Controllare la respirazione e polso.
4. E' consigliabile fargli bere qualcosa di fresco, ma assolutamente non
alcolico (NO bibite gassate, caffè, se possibile bevande isotoniche)
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IPERTERMIA
COLPO DI SOLE - DEFINIZIONE
Il disturbo si manifesta per una protratta esposizione al sole.La causa
determinante non è, come nel colpo di calore, l'alta temperatura, ma
l'azione dei raggi solari, le radiazioni infrarosse e ultraviolette sul capo.
E' determinato dall’esposizione eccessiva ai raggi solari. Le persone
con la pelle chiara sono più vulnerabili a questo problema.
Caratteristica del colpo di sole è la scottatura di I e II grado e
conseguente eritema. La gravità del problema dipende da quanto
lungo è stato il tempo di esposizione al sole e dalla zona in cui è
avvenuto
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IPERTERMIA
COLPO DI SOLE - INTERVENTO
1. trasportare l'infortunato in un luogo fresco e aerato
2. togliere gli abiti
3. se cosciente: farlo sdraiare sulla schiena, con le gambe sollevate/ far
bere bevande fresche
4. se incosciente: metterlo in posizione laterale di sicurezza
5. praticare spugnature fredde sul capo e sul tronco
6. applicare borse di ghiaccio o impacchi freddi su capo, collo, inguine
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