LA DATA DEL NATALE Alcuni affermano che la data del 25 dicembre come Natale di Cristo sia stata scelta in sostituzione della festa detta Sol Invictus, istituita attorno al 270 dall’imperatore Aureliano per celebrare la rinascita del sole dopo il solstizio d’inverno. I cristiani utilizzarono dunque al meglio il tempo libero offerto da una festa civile, ma la data del 25 dicembre fu scelta per un motivo rigorosamente storico. Come descritto da Luca 1, 5-25, Zaccaria aveva appena finito il suo turno di servizio al Tempio (turno- classe di Abìa, che abbracciava le prime due decadi di settembre), quando tornò a casa e si unì ad Elisabetta: giustamente, la Chiesa celebra al 23 settembre la concezione del Precursore, e al 24 giugno la sua nascita. Come narrato in Luca 1, 2438, Elisabetta era incinta di sei mesi quando il Logos si incarnò nella Tuttasanta Vergine Maria: è del tutto naturale pensare che fosse un 25 marzo, per cui la data del 25 dicembre non ha niente di “pagano”, ma è basata sul Vangelo. Isodh Isod hikon Dal seno prima della stella del mattino ti ho generato. Ha giurato il Signore e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek. Salva noi, Figlio di Dio, nato dalla Vergine, ché a te cantiamo: Alliluia! Kontaakio kionn Kont La Vergine oggi partorisce colui che è al di sopra di ogni sostanza, e la terra offre all’inaccessibile la grotta; gli angeli cantano gloria insieme ai pastori, e i magi fanno il loro viaggio con la stella: perché per noi è nato, piccolo bimbo, il Dio che è prima dei secoli. LA PAROLA DEL SIGNORE Patriarcato Ecumenico- Sacra Arcidiocesi di Italia e Malta Vicariato arcivescovile della Campania Chiesa dei SS. Pietro e Paolo- Napoli 25 dicembre Natale del nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo Vangelo del Mattutino (Mt 1, 18-25) Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe il suo sposo era giusto e non voleva ripudiarla, e così decise di rimandarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei è dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele” [Is 7,14], che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio. E gli diede nome Gesù. Apolytìk tìkio ionn Apoly tìk io La tua nascita, Cristo nostro Dio, ha fatto sorgere per il mondo la luce della conoscenza; con essa, gli adoratori degli astri sono stati ammaestrati da una stella ad adorare te, sole di giustizia, e a conoscere te, Oriente dall’alto. Signore, gloria a te! Apostolo (Gal 4, 4-7) Tutta la terra ti adori e salmeggi a te, salmeggi al tuo nome. Acclamate a Dio, o terra tutta. (Sal 65, 4. 1) Fratelli, quando giunse la pienezza del tempo, Dio inviò il Figlio suo, fatto da donna, fatto sotto la legge, per riscattare quelli che sono sotto la legge, affinché ricevessimo l’adozione a figli. Poiché siete figli, Dio ha inviato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori, il quale grida Abbà, Padre! Così non sei più schiavo ma figlio; e se figlio, anche erede di Dio per grazia di Cristo. I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani. Giorno a giorno trasmette la parola e notte a giorno annuncia la conoscenza. (Sal 18, 2-3) Vangelo (Mt 2, 1-12) Nato Gesù a Betlemme in Giudea, al tempo del re Erode, ecco giungere a Gerusalemme dall’oriente dei magi, i quali domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire ciò il re Erode fu turbato, e con lui tutta Gerusalemme. Convocò tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo e si informava da loro dove dovesse nascere il Cristo. Essi gli dissero: “A Betlemme di Giudea. Infatti così è stato scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei la più piccola tra i capoluoghi di Giuda; da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. Allora Erode chiamò di nascosto i magi e chiese loro informazioni sul tempo esatto del’apparizione della stella; quindi li inviò a Betlemme dicendo: Andate e fate accurata ricerca del bambino; quando poi lo trovate, fatemelo sapere, in modo che anch’io possa andare ad adorarlo”. Essi, dopo avere ascoltato il re, si misero in cammino. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non andò a fermarsi sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella si rallegrarono assai di gioia grande; ed entrati in casa videro il bambino con Maria sua madre e caddero a terra per adorarlo. Poi aprirono i loro tesori e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Quindi, avvertiti in sogno di non tornare da Erode, si allontanarono verso il loro paese. dal Sinassario: 25 dicembre- Natività del Salvatore Dio amorevolissimo, avendo visto il genere umano sotto il potere tirannico del diavolo, ebbe compassione e mandò il suo angelo Gabriele ad annunziare alla Madre di Dio: Salve, piena di grazia, il Signore è con te! E subito il Signore nostro e Dio fu concepito nel grembo incontaminato. Compiuti i nove mesi dal concepimento, uscì una disposizione di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutto l’universo e Quirino fu mandato da Gerusalemme a Betlemme per eseguire il censimento. Anche Giuseppe, il custode della Madre di Dio, discese con lei a Betlemme per farsi censire, ed ivi la Vergine stava per partorire e, non avendo trovato un’abitazione libera a causa della molta folla, si rifugiò in una povera spelonca, e diede alla luce incorruttibilmente il Signore nostro Gesù Cristo ed avvolse in fasce come bambino il Creatore dell’universo e lo depose nella mangiatoia di animali irrazionali, giacché avrebbe liberato noi dall’irrazionalità. *** *** In quei giorni vi fu un indovino chiamato Balaam, nella regione dei Persiani; egli fra le altre cose, predisse anche questo: Sorgerà una stella da Giacobbe, che disperderà i figli di Moab. Pertanto gli altri indovini e maghi, avendo ricevuto una siffatta profezia, la tramandarono a loro volta a tutti gli indovini persiani e così raggiunse quei magi e re dei Persiani, che erano tre, e vigilavano con cura, qualora avessero visto questo astro. Come astronomi, appena videro la stella di Cristo, che non faceva il corso come tutti gli altri astri da oriente a occidente, ma verso mezzogiorno, conobbero che manifestava la nascita del Grande Re. E seguirono la stella e trovarono Cristo il Signore e prostratisi lo adorarono e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. E così, al comando dell’Angelo, se ne tornarono con gioia alla loro regione.