Tavola DIE00-010-03 - Relazione tecnica impianto elettrico

RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO
STAZIONE DI CAPODIMONTE
Cod. commessa C-TAN-CAP
1 GENERALITA
pag. 3
2 IMPIANTI ELETTRICI
pag. 3
2.1 CARATTERISTICHE IMPIANTO ELETTRICO
pag. 3
2.2 DATI ELETTRICI DEL SISTEMA
pag. 4
2.3 SUDDIVISIONE DEGLI IMPIANTI
pag. 4
2.4 CRITERI GENERALI
pag. 4
2.5 DESCRIZIONI DELLE OPERE DA ESEGUIRE
pag. 6
2.6 IMPIANTO AREE ESTERNE
pag. 10
3 IMPIANTO TELEFONICO ED ANTENNA TV
pag. 11
4 IMPIANTO TRASMISSIONE DATI
pag. 11
5 IMPIANTO DI SUPERVISIONE E GESTIONE IMPIANTI TECNICI
pag. 12
6 IMPIANTO DI TERRA
pag. 12
7 PRESCRIZIONI GENERALI
pag. 13
7.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
7.1.1 Coordinamento dell’impianto di terra coi dispositivi di protezione
pag. 13
pag. 13
7.1.1.1 Coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima
corrente
pag. 13
7.1.1.2 Coordinamento fra impianto di messa a terra ed interruttori
differenziali
pag. 14
7.1.1.3 Protezione mediante doppio isolamento
pag. 14
7.1.1.4 Protezione delle condutture elettriche
pag. 14
7.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
7.1.1 Protezione contro i contatti diretti in un quadro elettrico
-2-
pag. 15
pag. 16
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1 GENERALITA’
Il presente documento è stato redatto per illustrare i criteri progettuali ed i componenti
di maggior rilievo degli impianti eettrici e speciali che si prevedono di realizzare.
2 IMPIANTO ELETTRICO
2.1 CARATTERISTICHE IMPIANTO ELETTRICO
L’impianto elettrico da realizzare a servizio del fabbricato, delle zone esterne allo
stesso, della zona esazione (pensilina, isole e cabine) dovrà essere eseguito nel
rispetto delle prescrizioni
e normative indicate nella Relazione generale e in
particolare a quanto previsto della norma CEI 64-8, ultima edizione, (Impianti elettrici
utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c.) a
tutela della sicurezza delle persone e dei beni contro i pericoli ed i danni che possono
derivare dall’utilizzo degli impianti elettrici nelle condizioni che possono essere
ragionevolmente previste. L’impianto elettrico fondamentalmente dovrà prevedere
adeguate protezioni contro i contatti diretti e indiretti, contro gli effetti termici, contro le
sovracorrenti e le sovratensioni, le correnti di guasto e gli abbassamenti di tensione,
oltre che permettere l’alimentazione e il comando di tutte le apparecchiature.
Tutti i componenti elettrici dovranno essere scelti tenendo conto delle sollecitazioni e
delle condizioni ambientali specifiche nelle quali dovranno essere installati ed alle
quali possono venire sottoposti. Le loro caratteristiche non devono venire
compromesse dal loro montaggio durante la realizzazione dell’impianto.
L’impianto dovrà essere fornito di ogni parte necessaria al funzionamento, anche se
non espressamente indicata, fornita, collegata e funzionante a regola d’arte.
2.2 DATI ELETTRICI DEL SISTEMA
Sistema
: TT alimentato da cabina elettrica
Tensione nominale
: 380V concatena, trifase con neutro
Massima variazione della tensione di
alimentazione rispetto al valore nomi
: ± 10%
nale
Corrente di corto circuito ipotizzata : 10 kA
Frequenza nominale
: 50 Hz
Fattore di potenza a regime
: 0,9
Caduta di tensione a fine linea
: < 4%
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2.3 SUDDIVISIONE DEGLI IMPIANTI
Sono previsti i seguenti impianti:
•
impianto elettrico generale FM, Luce e FM privilegiata (alimentata da Gruppo);
•
impianto di illuminazione aree esterne;
•
impianto telefonico;
•
impianto antenna TV;
•
Impianto di supervisione e gestione degli impianti tecnici;
•
Impianto di terra e protezione dai fulmini;
2.4 CRITERI GENERALI
Impianto di illuminazione di sicurezza e di emergenza
Detto impianto è così previsto:
•
impianto di illuminazione di sicurezza;
•
impianto di illuminazione fabbricato stazione sotto gruppo elettrogeno;
•
impianto di illuminazione aree esterne sotto gruppo elettrogeno;
•
impianto di illuminazione cabine esattori sotto gruppo elettrogeno;
L’illuminazione di sicurezza dovrà essere realizzata con apparecchiature di
illuminazione di tipo permanente [S.A.] e non permanente [S.E.], ad alimentazione
autonoma, costituite da apposite plafoniere conformi alle Norme CEI 34-22 e CEI 3421, contenenti al loro interno oltre il corpo illuminante fluorescente un sistema di
batterie al Nichel Cadmio con dispositivo di carica automatico tale da consentire la
completa ricarica in 12 ore ed autonomia di funzionamento in emergenza di almeno
60 minuti.
Nelle vie di fuga dovranno essere installate lampade bifacciali dotate di pittogramma
normalizzato, al di sopra o in prossimità delle Uscite di Sicurezza sono invece
disposte lampade monofacciali.
L’impianto deve, inoltre, essere dotato di apparecchiatura di telecomando al fine di
poter realizzare l’inibizione dell’accensione delle lampade in periodi di lunga chiusura.
Allo scopo di agevolare la verifica dello stato di funzionamento delle stesse deve
essere prevista una centrale di controllo e diagnosi per permettere sia la registrazione
di ogni anomalia e sia di programmare una diagnosi periodica.
L’alimentazione dell’illuminazione del fabbricato stazione e delle cabine esattori dovrà
provenire dal gruppo elettrogeno per poter garantire la permanenza del personale
all’interno dei locali senza indurre fenomeni di panico.
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Anche l’impianto a servizio dell’illuminazione delle pensiline dovrà essere alimentata
da gruppo elettrogeno, così come i percorsi pedonali del cunicolo.
Modalità di effettuazione dei comandi di emergenza
Dovranno essere installati appositi comandi per la messa fuori tensione dell’ impianto
elettrico, in particolare si deve prevedere:
•
Sgancio generale, da ubicare in appositi locali, che toglie tensione a tutto
l’impianto utilizzatore con eccezione dei circuiti di illuminazione di sicurezza.
•
Remotizzazione dello sgancio del Gruppo Elettrogeno, che ferma il motore del
gruppo, da riportare in appositi locali.
Tutto l’impianto deve essere supervisionato a mezzo di sistema integrato.
Criteri di dimensionamento della rete elettrica
Il dimensionamento della rete è stato effettuato in due fasi:
•
Determinazione delle potenze assorbite da ogni ramo e di conseguenza delle
correnti di impiego;
•
Dimensionamento di ogni ramo della rete.
Le potenze assorbite sono calcolate livello per livello della rete elettrica partendo da
dati presunti degli utilizzatori ed applicando fattori di contemporaneità diversi in
relazione al tipo di utilizzatore ed alla modalità di impiego.
Per il dimensionamento di ogni ramo della rete, i dati di ingresso sono costituiti a
livello di circuito terminale dalla potenza nominale dell’utilizzatore alimentato, e a
livello di quadro secondario e generale dai valori di potenza assorbita determinati
secondo quanto indicato al paragrafo superiore. In generale il dimensionamento in
portata è stato previsto con un margine di riserva del 10%.
Le portate nominali dei cavi sono quelle ricavate dalle tabelle UNEL, e tengono conto
del valore di massima temperatura ambiente di progetto e delle effettive condizioni di
posa ( tipo di condotti portacavi e vicinanza tra cavi diversi).
Il dimensionamento delle condutture è stato effettuato tenendo conto anche di:
Valore dalla caduta di tensione; il valore limite che si può utilizzare è quello
specificato dalla normativa e comunque al circuito utilizzatore non dovrà essere
superiore al 4%.
Coordinamento tra le caratteristiche della conduttura e quelle del relativo dispositivo
di protezione, in termini di correnti di corto circuito massime e minime e di energia
specifica passante, in tutte le configurazioni di esercizio previste dalla rete.
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2.5 DESCRIZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE
Impianto provvisorio
Nelle prime fasi di realizzazione delle opere devono essere realizzate alimentazioni
provvisorie per permettere il funzionamento, sia pure in forma ridotta, della stazione.
In particolare devono essere messi in opera cavi, elettrici e di segnale, a servizio
delle vecchie cabine esattori fino alla loro demolizione e la messa in funzione di
quelle nuove che verranno alimentate dal nuovo impianto.
A tale scopo dovranno essere intercettati i cavi provenienti dalla cabina elettrica e dal
gruppo elettrogeno esistente nel primo pozzetto al di fuori della zona dei lavori. Qui
dovranno essere realizzate delle derivazioni che alimentino il fabbricato provvisorio, e
le vecchie cabine, fino al termine dei lavori, oltre ad alimentare anche il nuovo
impianto via via che verrà realizzato. Al termine dei lavori tali derivazioni dovranno
essere sostituite con giunzioni definitive, stagne, colate in resina, che uniscano i
vecchi cavi con nuovi tratti così da prolungarli per permettere loro di arrivare ad
attestarsi sugli interruttori generali dei nuovi quadri elettrici.
Dopo la costruzione del nuovo fabbricato le linee provvisorie verranno abbandonate
pian piano che verranno installati i nuovi impianti ed i nuovi manufatti.
Dovrà essere permessa la possibilità di allaccio alla rete elettrica delle ditte
interessate ai lavori con gli impianti di cantiere.
Impianto Definitivo
L’impianto definitivo, oggetto della presente relazione, trae origine dai cavi, esistenti,
provenienti dal Quadro Elettrico Principale posto in cabina elettrica in prossimità dei
locali di trasformazione MT/BT e dal Gruppo Elettrogeno esistente non oggetto della
presente progettazione.
Quadro Elettrico Generale
Il quadro elettrico Generale dovrà essere alimentato dal cavo proveniente dal QE
Principale, esistente, che verrà attestato direttamente sull’interruttore generale. A sua
volta dovrà alimentare il quadro di scambio rete/gruppo, il quadro a servizio degli
Impianti Tecnologici, il quadro elettrico Pubblico (a serviuzio dei locali aperti al
pubblico), il quadro elettrico Lampioni, la sezione NON privilegiata del Quadro
elettrico di Fabbricato e tutte le utenze che non saranno servite da gruppo.
Il quadro elettrico Generale sarà di tipo in metallo da installare a pavimento in modo
solido e stabile per fare in modo che nessuna sollecitazione meccanica sia imposta ai
cavi in ingresso od in uscita.
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Gli interruttori montati saranno magnetotermici, modulari o scatolati, con protezione
differenziale di tipo istantanea ad alta sensibilità ove prevista (cfr. schema elettrico
allegato), di caratteristiche adeguate alle necessità.
Alcuni interruttori saranno dotati di comando a motore, tutti saranno dotati di contatti
ausiliari di segnalazione di stato.
I cablaggi saranno realizzati con conduttori unipolari tipo N07V/K o altri purché nel
rispetto delle norme CEI 20-22, attestati sugli interruttori, come da schema elettrico
relativo.
La partenza delle linee elettriche dovrà essere realizzata tramite morsettiere
numerate.
La distribuzione dal generale sarà realizzata tramite barraggio in rame o morsettiere
di potenza in rame.
Sotto gli interruttori a servizio delle luci esterne dovranno essere installati appositi
contattori che andranno comandati con crepuscolare orologio o manualmente, così
come indicato negli schemi elettrici allegati.
Il quadro sarà dotato di nodo equipotenziale direttamente collegato all’impianto di
terra con un cavo giallo verde di sezione non inferiore a 25 mmq.
Il quadro elettrico sarà equipaggiato di relativo schema elettrico e tutte le
apparecchiature a fronte quadro saranno identificate con targhette stampate su carta
autoadesiva.
Il quadro elettrico generale, composto come da schema allegato, alimenterà tutte le
utenze indicate negli elaborati grafici.
La suddivisione circuitale all’interno del quadro è stata pensata con un criterio che
ottimizzi le esigenze legate sia alle caratteristiche funzionali che alla distribuzione
delle utenze.
Quadro Elettrico Scambio Rete-Gruppo
Il quadro elettrico di Scambio sarà alimentato dal quadro visto al punto precedente e
dal cavo proveniente dal gruppo elettrogeno esistente, i due interruttori generali, suy
cui si attesteranno detti cavi, alimenteranno, in parallelo, il quadro elettrico.
Tali interruttori generali, di tipo motorizzato, dovranno essere interbloccati tra di loro e
dovrà essere installato un sistema che in automatico, al mancare tensione di rete,
chiuda il primo interruttore ed apra il secondo così da permettere alle utenze
privilegiate di essere alimentate da gruppo; al ritorno di tensione di rete dovrà
effettuare le operazioni inverse.
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A sua volta alimenterà gli UPS, la sezione Privilegiata del quadro elettrico Fabbricato
e tutte le utenze che sono state previste essere sotto gruppo, in particolare gli
impianti di illuminazione.
Il quadro elettrico di scambio sarà di tipo in metallo da installare a pavimento in modo
solido e stabile per fare in modo che nessuna sollecitazione meccanica sia imposta ai
cavi in ingresso od in uscita.
Gli interruttori montati saranno magnetotermici, modulari o scatolati, con protezione
differenziale di tipo istantanea ad alta sensibilità ove prevista (cfr. schema elettrico
allegato), di caratteristiche adeguate alle necessità.
Alcuni interruttori saranno dotati di comando a motore, tutti saranno dotati di contatti
ausiliari di segnalazione di stato.
I cablaggi saranno realizzati con conduttori unipolari tipo N07V/K o altri purché nel
rispetto delle norme CEI 20-22, attestati sugli interruttori, come da schema elettrico
relativo.
La partenza delle linee elettriche dovrà essere realizzata tramite morsettiere
numerate.
La distribuzione dal generale sarà realizzata tramite barraggio in rame o morsettiere
di potenza in rame.
Sotto gli interruttori a servizio delle luci esterne dovranno essere installati appositi
contattori che andranno comandati con crepuscolare orologio o manualmente, così
come indicato negli schemi elettrici allegati.
Il quadro sarà dotato di nodo equipotenziale direttamente collegato al nodo presente
nel quadro elettrico Generale con un cavo giallo verde di sezione non inferiore a 25
mmq.
Il quadro elettrico sarà equipaggiato di relativo schema elettrico e tutte le
apparecchiature a fronte quadro saranno identificate con targhette stampate su carta
autoadesiva.
Il quadro elettrico di scambio, composto come da schema allegato, alimenterà tutte le
utenze indicate negli elaborati grafici.
La suddivisione circuitale all’interno del quadro è stata pensata con un criterio che
ottimizzi le esigenze legate sia alle caratteristiche funzionali che alla distribuzione
delle utenze.
Quadri di zona
E’ stato previsto di realizzare alcuni quadri, oltre ai due visti ai punti precedente, che
andranno a servire utenze o zone specifiche.
Detti quadri saranno:
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•
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Quadro Elettrico “Fabbricato” (a servizio di tutte le utenze interne al fabbricato
e dell’illuminazione esterna di pertinenza dello stesso);
•
Quadro Elettrico “Impianti Tecnologici” (a servizio delle apparecchiature
elettriche degli impianti tecnologici);
•
Quadro Elettrico “Pubblico” (a servizio della zona di fabbricato aperta al
pubblico);
•
Quadro Elettrico Lampioni ( a servizio dei Lampioni Stadali).
Detti quadri dovranno essere installati nelle zone indicate negli elaborati grafici,
saranno di tipo in PVC o in vetroresina o in metallo da installare a pavimento o a
parete.
Gli interruttori montati saranno magnetotermici, modulari o scatolati, con protezione
differenziale di tipo istantanea ad alta sensibilità ove prevista (cfr. schemi elettrici
allegati), di caratteristiche adeguate alle necessità.
I cablaggi saranno realizzati con conduttori unipolari tipo N07V/K o altri purché nel
rispetto delle norme CEI 20-22, attestati sugli interruttori, come da schemi elettrici
relativi.
Le partenza delle linee elettriche dovranno essere realizzate tramite morsettiere
numerate.
Ogni quadro sarà dotato di nodo equipotenziale direttamente collegato al nodo
presente nel quadro elettrico Generale con un cavo giallo verde di sezione non
inferiore a quella di fase del cavo di alimentazione del quadro stesso.
Ogni quadro elettrico sarà equipaggiato di relativo schema elettrico e tutte le
apparecchiature a fronte quadro saranno identificate con targhette stampate su carta
autoadesiva.
Ogni quadro elettrico, composto come da schema allegato, alimenterà tutte le utenze
indicate nei relativi elaborati grafici.
Distribuzione principale
Comprende tutti i collegamenti di potenza fra il quadro generale ed gli altri quadri
elettrici, ed i collegamenti tra gli interruttori e le scatole dove saranno derivate le linee
secondarie che andranno a raggiungere le utenze finali.
Tali collegamenti saranno realizzati con cavi in rame con isolamento in gomma e
guaina esterna in PVC di tipo FG7 posati su appositi cavidotti installati sottotraccia o
interrati o su apposito sistema di passerelle in acciaio zincato installate a parete o in
intercapedini accessibili lungo i percorsi esterni alle varie strutture.
Il dimensionamento delle condutture del sistema di distribuzione primaria e
secondaria dovrà rispettare le norme CEI 11-17 e 64-8, relativamente alla protezione
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dalle correnti di sovraccarico e di corto circuito ed alla protezione contro i contatti
indiretti, e considerando le portate dei cavi elettrici dalle tabelle CEI-UNEL 35024/1.
Gli interruttori previsti a protezione delle linee in uscita devono essere del tipo
automatico magnetotermico con portata, taratura e potere di interruzione adeguati ai
paramenti elettrici del punto di installazione e delle utenze da alimentare come
specificato nei disegni dei quadri.
I cavi delle linee di distribuzione principale saranno di tipo con isolamento in gomma
G7 non propagante l’incendio [Norma CEI 20-22/III], non propagazione della fiamma
[Norma CEI 20-35], ridottissima emissione di fumi opachi, gas tossici e assenza di
gas corrosivi [Norma CEI 20-37 e 20.38], completa assenza di piombo.
Impianti di illuminazione
Gli impianti di illuminazione interni e della pensilina avranno origine dal quadro di
stazione e saranno asserviti al gruppo elettrogeno.
•
Il livello di illuminamento previsto sarà almeno pari a quello previsto dalle
norme specifiche, come risulta dai calcoli illuminotecnici.
L’illuminazione di sicurezza è stata prevista nei corridoi, nelle vie di fuga e al di sopra
delle porte al fine di garantire l’illuminazione dei varchi di uscita.
Distribuzione Secondaria
Per distribuzione elettrica secondaria si intendono tutte le linee di alimentazione in
partenza dai sottoquadri delle singole zone o dallo stesso quadro elettrico generale e
verso le utenze finali o dalle scatole di derivazione, avendo derivato le linee dalla
distribuzione principale.
Tutti i circuiti, sia luce sia FM, saranno realizzati con cavi unipolari isolati in PVC,
senza guaina, del tipo N07V/K o multipolari con guaina del tipo FG7OR, N1VV/K o
FROR tutti rispondenti alle norme CEI 20-22 a seconda del tipo di posa previsto
I cavi dovranno essere posati su appositi cavidotti installati sottotraccia o fissati
all’interno di intercapedini o su apposito sistema di passerelle in acciaio zincato
installate a parete o in intercapedini accessibili.
Della distribuzione secondaria fanno parte i conduttori di neutro e terra, le cui sezioni
non saranno mai inferiori al conduttore di fase.
2.6 IMPIANTO AREE ESTERNE
L’impianto elettrico delle aree esterne, di pertinenza della stazione è così suddiviso:
-
Illuminazione stradale. Devono essere realizzati almeno 2 circuiti di
illuminazione ad alimentare armature stradali con lampade S.A.P. montate su
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pali di illuminazione che realizzano l’illuminazione delle aree stradali, il livello
di illuminazione sarà almeno quello ricavabile dalle norme specifiche. I circuiti
saranno alimentati da rete normale;
-
Illuminazione parcheggio a raso ed aree esterne fabbricato. Dovranno essere
realizzati circuiti di alimentazione a servizio delle aree esterne non stradali. In
particolare dovranno essere installati due circuiti per alimentare i corpi
illuminanti a servizio dei parcheggi di servizio e due circuiti a servizio
dell’illuminazione delle zone intorno al fabbricato, marciapiedi, rampa
d’accesso al seminterrato. I circuiti saranno alimentati da rete normale .
-
Illuminazione pensilina. L’impianto luce della struttura di copertura della zona
esattori sarà alimentato da n° 2 circuiti; l’illuminazione sarà realizzata con
proiettori o con corpi illuminanti incassati a soffitto con lampade a ioduri
metallici e da lampade fluorescenti. I circuiti saranno alimentati da gruppo.
-
Cabine esattori. In ciascuna cabina esattore dovranno essere realizzate le
seguenti alimentazioni con partenza dal quadro generale di bassa tensione, o
dal quadro di scambio, posti nel locale quadri elettrici:
• Impianto di climatizzazione, utenza trifase da 6 KW da rete;
• Impianto forza motrice, utenza monofase da 2 KW da rete;
• Impianto stufa elettrica, utenza monofase da 3 KW da rete;
• Impianto privilegiato, utenza monofase da 1 KW da gruppo elettrogeno.
3 IMPIANTO TELEFONICO ED ANTENNA TV
Si dovrà realizzare l’impianto telefonico dell’edificio della stazione e delle cabine
esattori, con l’esclusione della fornitura del centralino telefonico e degli apparecchi
telefonici.
Si è prevista, quindi, esclusivamente la distribuzione telefonica (tubazioni, canalette,
box telefonici, cavi) e l’installazione delle prese telefoniche.
Inoltre, si realizzerà un impianto di ricezione televisiva da terrestre comprendente
l’antenna, la distribuzione del segnale, la centralina di amplificazione e le prese TV.
4 IMPIANTO TRASMISSIONE DATI
Si dovrà realizzare la sola predisposizione dell’impianto Trasmissione Dati, quindi
esclusivamente la progettazione delle canalizzazioni e dei punti presa all’interno del
fabbricato. Gli armadi e le parti attive non sono oggetto della presente progettazione.
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5 IMPIANTO DI SUPERVISIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI TECNICI
Il sistema per la Gestione Edifici (BMS) è del tipo ad intelligenza distribuita,
impiegando regolatori intelligenti su una Rete Locale (LAN), il sistema supporta
collegamenti ad auto-chiamata ad impianti remoti, utilizzando il sistema di rete
telefonica pubblica.
Ogni regolatore è in grado di operare autonomamente e di comunicare con gli altri
regolatori della rete.
L’interfacciamento uomo-macchina (terminale) con il sistema consiste in un personal
computer (P.C.) che può essere collegato al sistema ad un qualsiasi nodo della rete.
Il sistema può essere indirizzato contemporaneamente da diversi terminali.
Per tale impianto è prevista la sola predisposizione.
6 IMPIANTO DI TERRA
Il sistema di collegamento a terra dell’impianto è di tipo TT in quanto l’impianto di
terra a cui devono essere collegati tutti i conduttori di protezione, le masse estranee e
quant’altro non è lo stesso a cui è collegato il neutro proveniente dalla cabina
elettrica.
L’impianto utilizzatore deve avere un impianto di terra unico, cui vanno collegate sia
le messe a terra di protezione che quelle di funzionamento dei circuiti e degli
apparecchi utilizzatori, i limitatori di tensione dell’impianto nonché sistemi di
protezione contro le scariche atmosferiche e contro l’accumulo di cariche
elettrostatiche.
Dimensionamento dell’Impianto di Terra
L’impianto di terra deve essere unico per tutto il complesso e costituito da:
•
Dispersore: realizzato con corda di rame nuda di sezione 50 mm² direttamente
interrata integrato con puntazze in acciaio zincato a croce di lunghezza L =
1500 mm;
•
Collettori di terra: punti di collegamento fra dispersore, rete dei conduttori di
protezione e conduttori equipotenziali, costituiti da sbarre in rame e da
morsetti posti in posizione accessibile; apribili, per permettere le verifiche ma
solo mediante attrezzo;
•
Conduttori di protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore gialloverde, posati lungo gli stessi percorsi dei conduttori di energia, aventi la
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funzione di collegare tutte le masse dell’impianto elettrico; essi sono sempre
distinti dai conduttori di neutro;
•
Conduttori equipotenziali: conduttori isolati con guaina di colore giallo-verde
per il collegamento all’impianto di terra di tutte le masse estranee. Essi si
distinguono in conduttori principali, utilizzati per collegare ai collettori di terra le
masse estranee, e conduttori supplementari, utilizzati per collegare masse
estranee fra loro ed ai conduttori di protezione per la realizzazione
dell’equipotenzialità locale.
Qualora sia possibile in fase di costruzione poter raggiungere i ferri di armatura delle
strutture in calcestruzzo armato tali ferri possono diventare dei dispersori naturali
particolarmente utili per ridurre il valore della resistenza di terra dell’impianto.
L’impianto di terra a servizio dei locali oggetto della presente relazione sarà formato
da almeno 4 pozzetti collegati tra di loro e posti agli angoli del fabbricato nei quali
verranno interrate paline di rame fino al raggiungimento di una resistenza
dell’impianto di terra pari o inferiore a 50Ω e comunque coordinato con gli interruttori
differenziali, secondo le relazioni viste sopra. Verrà collegato, a tale impianto, un cavo
di dimensione pari ad almeno 35mmq di colore giallo verde al nodo equipotenziale
presente all’interno del QE Generale e da questo verranno collegati tutti i conduttori di
protezione a servizio delle varie utenze o degli altri nodi equipotenziali.
I conduttori di protezione a servizio delle varie utenze dovranno essere della stessa
sezione dei conduttori di fase. Dovranno inoltre essere connesse al nodo
equipotenziale tutte le masse estranee dell’impianto.
Anche alla base dei pilastri della pensilina verranno installati pozzetti con palina in
rame alla quale verranno collegati così da riportare a terra la struttura stessa.
7.PRESCRIZIONI GENERALI
7.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
7.1.1 Coordinamento dell'impianto di terra con dispositivi di interruzione
La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere realizzata con uno dei seguenti
sistemi:
7.1.1.1 Coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima
corrente.
Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con
un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente
relazione:
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Rt ≤ 50/Is
dove Rt è il valore in Ohm della resistenza dell'impianto di terra, nelle condizioni più
sfavorevoli, ed Is è il valore, in Ampère, della corrente di intervento del dispositivo di
protezione; se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti
di intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata.
Qualora il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti sia del tipo a tempo
inverso, Is è la corrente che ne provoca il funzionamento automatico entro 5 secondi.
Quando il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti è del tipo a scatto
istantaneo, Is è la corrente minima che ne provoca lo scatto istantaneo.
7.1.1.2 Coordinamento fra impianto di messa a terra ed interruttori differenziali
Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con
un interruttore con relè differenziale, che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere
non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo.
Affinché detto coordinamento sia efficiente, deve essere osservata la seguente
relazione:
Rt ≤ 50/Id
dove Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di
protezione.
7.1.1.3 Protezione mediante doppio isolamento
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di
protezione attiva, la protezione contro i contatti diretti può essere realizzata
adottando:
- macchine o apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzioni o
installazioni: apparecchi di classe II.
In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con
la protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a
terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II.
7.1.1.4 Protezione delle condutture elettriche
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le
sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle
prescrizioni delle norme CEI 64-8 .
In particolare, i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia
superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in
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funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori
automatici magnetotermici, da installare a loro protezione, devono avere una corrente
nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata
nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la
portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta
nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto
circuito che possono verificarsi nell'impianto, in modo tale da garantire che, nel
conduttore protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:
Iq ≤ I Ks2
conforme alle norme CEI 64-8.
Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto
circuito presunta nel punto di installazione.
È tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione
inferiore, a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario
potere di interruzione.
In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo
che l'energia specifica I2t, che viene lasciata passare dal dispositivo a monte, non
risulti superiore a quella che può essere sopportata, senza danno, dal dispositivo a
valle e dalle condutture protette.
7.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti deve essere ottenuta con adatti provvedimenti
costruttivi, consistenti nell'uso di ripari od involucri da installare a protezione delle
parti attive, ove queste non siano convenientemente isolate, in modo da rendere tali
parti inaccessibili nelle normali condizioni di funzionamento degli impianti e negli
usuali interventi di manutenzione.
Devono essere protette contro i contatti diretti tutte le parti attive con tensione verso
terra superiore a 25 V c.a. e 50 V c.c.
L'isolamento delle parti attive che consenta di prescindere dalla loro segregazione
deve ricoprire completamente tali parti e deve essere rimovibile solo mediante
attrezzo
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RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO
STAZIONE DI CAPODIMONTE
Cod. commessa C-TAN-CAP
7.2.1. Protezione contro i contatti diretti in un quadro elettrico
I quadri elettrici devono essere installati e disposti in maniera tale che le persone non
possano venire in contatto con le parti attive se non con deliberato proposito e la
protezione mediante segregazione delle parti attive di un quadro elettrico deve
soddisfare i seguenti requisiti:
•
La rimozione o l'apertura o l'estrazione di porte, piastre di chiusura, ripari,
involucri e comunque di tutto ciò che concorre ad ottenere la protezione
contro i contatti diretti, deve richiedere l'uso di una chiave o di un altro
attrezzo.
•
E' opportuno prevedere ed ubicare convenientemente segnalazioni di
pericolo.
•
Tutte le parti attive (salvo la deroga di cui appresso) devono essere
sezionabili attraverso gli interruttori o sezionatori generali di tipo onnipolare.
•
In deroga a quanto prescritto al punto precedente tutti i collegamenti che non
possono essere sezionabili attraverso gli interruttori o sezionatori generali del
quadro (quali, ad esempio, certi collegamenti di telecomando e di
telesegnalazione) devono essere a bassissima tensione (non superiore a
25Vc.a. e 50Vc.c. verso terra).
•
I trasformatori riduttori utilizzati per i circuiti ausiliari e comunque per ottenere
le bassissime tensioni di cui sopra devono essere preferibilmente di
isolamento; altrimenti devono presentare gli avvolgimenti separati ed avere un
estremo (od il punto intermedio) dell'avvolgimento secondario connesso
francamente a terra.
•
Le calotte coprimorsetti delle apparecchiature di potenza devono essere di
materiale trasparente, o comunque devono consentire di verificare facilmente
il serraggio delle connessioni.
•
Tutti i circuiti che necessitano di frequente controllo e manutenzione o per i
quali, date le caratteristiche elettriche di sicurezza intrinseca, sia possibile
l'intervento a circuito alimentato senza particolari precauzioni (quali, ad
esempio, regolatori, schede, circuiti elettronici, ecc.) devono essere installati in
opportuni settori del quadro ed in posizioni facilmente raggiungibili in
condizioni di sicurezza (ad esempio in appositi moduli opportunamente
segregati dalle parti attive pericolose del quadro e dotati di proprie porte o
piastre di accesso).
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RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO
STAZIONE DI CAPODIMONTE
Cod. commessa C-TAN-CAP
Devono essere protetti con calotte o schermi appositamente eseguiti tipo LEXAN
trasparente sagomato: telecommutatori; barre di distribuzione (sia frontalmente che
fra i due gruppi); deviatori di by-pass; contattori; pannello fotocellula. Le restanti
apparecchiatura nonché le morsettiere devono essere protette con le calotte e
coprimorsetti di corredo.
Gli schermi potranno essere in un unico pezzo per gruppi di apparecchiatura
omogenee (per dimensioni e per sistema di tensione) e contigue (ad eccezione della
calotta posteriore della piastra telecomandi, che deve essere in un unico pezzo a
protezione delle parti attive.
Tali schermi dovranno proteggere sia i morsetti d'ingresso che di uscita dalle
apparecchiatura e dovranno essere sagomati (estensione in orizzontale) in modo da
proteggere le parti attive oltre che dai contatti diretti anche dalla caduta di oggetti od
utensili durante le operazioni di manutenzione effettuate nelle zone soprastanti.
Tutti gli schermi dovranno essere contrassegnati con il regolamentare segnale di
pericolo (triangolo con fulmine nero in campo giallo).
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