Cambiamenti ambientali e malattie allergiche

annuncio pubblicitario
Cambiamenti ambientali e malattie
allergiche
I cambiamenti climatici
I cambiamenti ambientali, sia dovuti all’uomo sia indotti
dalla
natura,
influenzano
significativamente
sulle
presenze polliniche e di conseguenza sull’insorgenza di
malattie allergiche di tipo respiratorio.
Con i cambiamenti climatici si è avuta anche una
variazione della vegetazione sul territorio e quindi la
diffusione dei pollini.
L’EFFETTO SERRA
E’ un fenomeno climatico per cui la terra assorbe più
calore di quello che produce.
Alcuni gas intrappolano il calore irradiato dalla terra
impedendone la fuoriuscita.
O3
CH4
CO2
H2O
NOX
La terra riceve quasi tutta l’energia proveniente dal sole
(99,9%) la parte rimanente (0,002%) proviene dalla
radiazione riflessa dalla luna, dalla luce stellare e dai raggi
cosmici.
La temperatura della terra è determinato dal bilancio fra
entrare ed uscite di energia.
La
terra
risponde
alla
radiazione
solare
incidente
emettendo una radiazione nell’infrarosso però alcuni gas
(CO2, CH4, O3, NOx e H2O) assorbono in alcune lunghezze
nell’infrarosso e restituiscono parte dell’energia alla terra
Il Protocollo di Kyoto
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) nel
rapporto del 2001 dichiara che il riscaldamento terreste
osservato negli ultimi anni sia attribuibile ad attività
umane.
Il 16 febbraio 2005 entra in vigore il PROTOCOLLO DI
KYOTO
Tutti i paesi aderenti si impegnano a ridurre le emissioni
dei gas inquinanti nel periodo 2008 – 2012. Nel 2005 a
Montreal fu deciso di far proseguire il protocollo anche
dopo il 2012.
Ripercussione sulle malattie allergiche
Nel corso degli anni numerose piante sono state
importate in Europa da tutto il mondo.
La maggior parte si è adattata: piante neofite.
Una piccola parte sono diventate un problema e sono
note come specie invasive.
Le specie infestanti
Si sono sviluppate perché:
Hanno delle caratteristiche ecologiche ben definite;
Sono annue;
Producono molti semi;
Si adattano facilmente alle condizioni ambientali;
NON hanno trovato predatori.
Queste specie riducono la BIODIVERSITA’
Piante neofite
Si sono sviluppate perché:
Si adattano facilmente alle condizioni ambientali;
NON hanno trovato predatori.
Robinia pseudoacacia
E’
stata
una
delle
prime specie invasive
arrivate in Italia.
E’ nota anche come
gaggia
Caratteristiche:
Appartiene alla famiglia delle leguminose.
E’ un albero con rami spinosi.
Le sono imparipennate.
Ha le infiorescenze bianche.
Alianthus altissima
Appartiene
al
genere
delle
Simaroubaceae.
Le foglie hanno un odore poco
piacevole.
Può colonizzare terreni poco fertili.
La possiamo trovare lungo
le autostrade o vicino ai
binari dei treni.
Il polline può provocare
allergia.
Phytolacca americana
E’ nota come uva turca.
Cresce in luoghi incolti.
E’ una pianta tossica
Ad oggi non sono segnalate allergie
Famiglia delle Phytolaccaceae
L’Ambrosia
E’ una pianta erbacea annuale
Fiorisce nei campi
Genera allergie e forme asmatiche
In Italia il maggior focolaio di allergie si è avuto nella
zona dell’aeroporto di Milano.
Scarica