Molto spesso il farmacista viene consultato sulle interazioni

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Terapie farmacologiche
Molto spesso il
farmacista viene
consultato sulle
interazioni tra i
farmaci, raramente
sulle interazioni tra
farmaci e alimenti
di Elisa Brambilla
Farmacista e giornalista
Interazioni
tra farmaci
e alimenti
Il problema assume particolare rilevanza negli anziani che spesso, a
causa di molteplici patologie croniche, assumono diversi medicinali.
Qualsiasi sostanza che venga introdotta nell’organismo non si può
considerare inerte, in quanto può
modificare, aumentandolo o diminuendolo, l’assorbimento di altre sostanze. Altre ancora sono in grado
di diminuire l’efficacia o aumentare
la tossicità. Le reazioni non sono
mai facilmente prevedibili, poiché
dipendono da una serie di fattori, tra
cui l’età, il sesso, la razza, il patrimonio genetico, le eventuali patologie di ciascuna persona.
È nota la necessità di assumere
certi farmaci a stomaco pieno, a
causa della loro gastrolesività, caso
tipico degli antinfiammatori steroidei
e non steroidei, oppure perché il
loro assorbimento viene facilitato
dal cibo. Ad esempio, si consiglia di
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Terapie farmacologiche
Lercanidipina, isradipina,
barnidipina, felodipina,
nifedipina, nitrendipina,
lacidipina, manidipina,
nimodipina, verapamil,
nisoldipina, nicardipina.
Il metabolismo delle diidropiridine
può essere inibito dal succo di pompelmo, con conseguente aumento
della loro biosponibilità e aumento
del loro effetto ipotensivo
Sildenafil
tadalafil
vardenafil
Incremento della loro concentra-
Farmaci per la
disfunzione erettile
Inibitori della HMG
CoA reduttasi
Simvastatina, lovastatina
atorvastatina
Aumento del rischio di miopatia
Benzodiazepine
Midazolam, diazepam
alprazolam
Aumento dell’attività delle benzodiazepine
Antistaminici
Rupatadina
Aumento dell’esposizione sistemica
al farmaco
Antiaggreganti
piastrinici
Cilostazolo
Aumento del rischio di effetti avversi
(cefalea, diarrea)
assumere le statine dopo un pasto
perché vengono così meglio tollerate dallo stomaco e svolgono più
efficacemente la loro funzione.
Altri, invece, devono essere assunti lontani dai pasti per svolgere
appieno la loro azione. Tra questi
ultimi alcuni antibiotici, in particolare quelli sensibili all’acidità gastrica o quelli che si legano a
componenti del cibo. I liquidi, in
generale, accelerano il passaggio
del farmaco attraverso lo stomaco
e quindi la comparsa del suo effetto. Non tutti i liquidi, tuttavia, si
comportano allo stesso modo:
l’acqua naturale, a temperatura
ambiente, rappresenta la scelta
migliore; meglio non assumere farmaci con bevande calde, mentre
assolutamente da evitare le bevande alcoliche.
Antipertensivi
Aliskiren
Per la mancanza di dati non è possibile escludere una potenziale interazione tra il succo di pompelmo e il
farmaco, pertanto meglio evitare
Succo di pompelmo
Cortisonici
Budesonide
Può aumentare l’esposizione sistemica alla budesonide
Antianginosi
Ivabradina
La sua concentrazione viene raddoppiata in seguito alla somministrazione di succo di pompelmo
Antineoplastici
Sunitinib, bexarotene,
nilotinib
Aumento della concentrazione del
farmaco
Antiepilettici
Carbamazepina
Aumento dei livelli plasmatici del farmaco
Immunosoppressori
Tacrolimus, sirolimus,
ciclosporina, everolimus
Aumento del livello ematico del farmaco
Pimozide
quetiapina
Aumento della concentrazione del
farmaco e possibilità di prolungamento del tratto QT dell’ECG
Antiaritmici
Propafenone, amiodarone,
chinidina
Incremento dei livelli di farmaco
Analgesici oppioidi
Fentanil
metadone
Aumento delle concentrazioni di farmaco e prolungamento degli effetti
di tipo oppioide
Antivirali
Efavirenz
saquinavir
Alterazione dell’esposizione al farmaco
Anoressizzanti
Sibutramina
Aumento della tossicità
Antimicotici
Itraconazolo
Moderato aumento dell’esposizione
al farmaco
Interazioni tra farmaci e succo di pompelmo
classe di farmaci
Calcioantagonisti
Antipsicotici
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molecola
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effetti dell’interazione
zione plasmatica, con possibile vasodilatazione, cefalea e vampate di
calore
Il pompelmo non è il più benvoluto
fra gli agrumi, a causa del suo sapore particolare, ma è apprezzato
da molti per il suo potere dissetante,
perché ricco di fibre, vitamina C e
potassio, inoltre ha un basso potere
calorico. Tuttavia esso agisce con
azione inibitoria sul citocromo
CYP3A4, coinvolto nel metabolismo
di diversi farmaci, con i quali pertanto il pompelmo interagisce. La
scoperta avvenne in modo del tutto
casuale, durante uno studio per valutare le possibili interazioni tra etanolo
e
felodipina,
un
calcioantagonista, in cui il succo di
pompelmo venne usato per mascherare il sapore dell’etanolo. Fu riscontrato invece che gli effetti
ipotensivi della felodipina erano
molto più marcati rispetto all’aspettativa, e un ulteriore approfondimento rivelò che l’interazione si era
verificata proprio con il succo di
pompelmo.
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Terapie farmacologiche
Alimenti ricchi di
vitamina K
vino rosso, lievito di birra, cioccolato,
insaccati, salsa di soia, in alcuni
frutti e alcune verdure.
Questi alimenti antagonizzano l’azione del warfarin, anticoagulante molto utilizzato; tra di essi ricordiamo diverse verdure (asparagi, bietole,
spinaci, cavoli, cavoletti di Bruxelles,
broccoli, cime di rapa), la soia, il tuorlo d’uovo, l’olio di fegato di pesce. Il
warfarin interferisce con diversi farmaci, tra i quali molti acquistabili senza ricetta, con vaccini e con vitamine. L’efficacia e la sicurezza di questo farmaco sono correlate al valore
dell’INR (International Normalised
Ratio), che deve essere spesso monitorato in quanto influenzato da
vari fattori, tra cui appunto la dieta.
Alcol
Latte, latticini
e formaggi
Tetracicline e chinoloni non dovrebbero essere assunti in concomitanza
con il latte e i latticini, a causa della
possibile formazione di complessi
di calcio che comprometterebbero
l’assorbimento dell’antibiotico e
quindi la sua efficacia. Per lo stesso
motivo non si deve somministrare il
fluoro con il latte (formazione di sali
di calcio fluoruro), con riduzione dell’assorbimento del fluoro; non si
hanno effetti tossici, ma si vanifica
l’azione del fluoro. I formaggi stagionati contengono una molecola,
la tiramina, derivata dall’aminoacido
tirosina, normalmente metabolizzata
dalle monoaminossidasi (MAO).
Quando l’enzima è inibito, come nel
caso di assunzione di antidepressivi inibitori delle MAO, la tiramina
non metabolizzata si può accumulare e, a causa della sua azione vasocostrittrice, può causare una
grave crisi ipertensiva.
La tiramina si trova anche in altri alimenti: aringhe conservate, birra,
Il consumo di bevande alcoliche in
Italia è molto frequente, in ogni fascia di età; è necessario quindi
porre particolare attenzione all’uso
concomitante di farmaci. L’alcol ha
azione depressiva sul sistema nervoso centrale, per cui l’uso concomitante di farmaci depressori del
SNC ne potenzia la tossicità. Da ricordare il contenuto di tiramina di diversi alcolici e l’interazione con gli
inibitori delle MAO.
Tra le interazioni più comuni causate dall’alcol ricordiamo quelle con:
n antinfiammatori come l’acido
acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragie gastrointestinali;
n analgesici, tra cui tramadolo, codeina, morfina, metadone: eccessiva sedazione;
n benzodiazepine, antistaminici (difenidramina): eccessiva sedazione;
n barbiturici, fenotiazine: depressione del SNC;
n cefalosporine, metronidazolo, ketoconazolo, clorpropamide, isoniazide, isotretinoina: possibile
sindrome disulfiram-simile, caratterizzata da vampate, sudorazione, cefalea, tachicardia, ipotensione, nausea e vomito:
raramente è pericolosa, ma ci
sono stati casi di collasso, aritmia
cardiaca e decesso con dosi
molto elevate di alcol;
n paracetamolo: induzione degli
enzimi che trasformano il farmaco nel suo metabolita epatotossico;
n nitrati, ACE inibitori, betabloccanti, alfabloccanti: ipotensione
posturale, soprattutto all’inizio del
trattamento;
n metformina: aumento del rischio
di acidosi lattica;
n insulina, sulfoniluree ipoglicemizzanti: prolungata ipoglicemia;
n inibitori del reuptake della serotonina (sertralina, paroxetina): disturbi psicomotori;
n metoclopramide: depressione
del SNC.
L’alcol è inoltre controindicato in
concomitanza con terapie anticonvulsivanti.
Assorbimento del ferro
Oltre 200 mg di acido ascorbico incrementano l’assorbimento del ferro,
quindi in corso di terapia con questo
minerale è indicata l’assunzione di
alimenti ricchi di vitamina C (in particolare succo di limone e di arancia). Al contrario, sostanze che si legano al ferro, quali fosfati, fitati e
ossalati, contenuti nelle verdure e
nel latte, caffè o tè inibiscono l’assorbimento del ferro, che deve essere assunto a due ore di distanza
da questi alimenti. I farmaci a base
di ferro risultano più efficaci se assunti a stomaco vuoto, ma spesso
sono mal tollerati e si preferisce
quindi l’assunzione a stomaco pieno.
Ulteriori interazioni
Chi assume ACE inibitori, contro
l’ipertensione, dovrebbe limitare i
cibi ricchi di potassio, come le banane, le arance ed altri vegetali.
Caso particolare è poi quello dei
farmaci contro l’osteoporosi (alendronati), che vanno assunti al mattino, con acqua semplice, dopo essersi alzati dal letto, almeno
mezzora prima di introdurre qualsiasi alimento, bevanda o farmaco,
per non compromettere l’assorbimento dell’alendronato.
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