L’elasticità Cap.4 L’elasticità • Fin’ora abbiamo visto come domanda e offerta di un bene reagiscano a variazioni del prezzo del bene • Sono state tutte considerazioni “qualitative” (direzione del cambiamento) e non “quantitative” (entità dello spostamento) • Per introdurre una analisi più specifica, occorre riferirsi al concetto di elasticità • Il concetto di elasticità della domanda rispetto al prezzo è di importanza cruciale per anticipare l’esito di variazioni di prezzo (legate ad esempio a una riduzione dell’offerta come nel caso precedente) sulla spesa totale • Vedremo perché la domanda di alcuni beni è più elastica rispetto al prezzo di quella di altri beni e quali sono le implicazioni di ciò sulla spesa totale in seguito a variazioni dei prezzi • Faremo quindi lo stesso in relazione all’offerta L’elasticità della domanda rispetto al prezzo • Ipotesi – Mercato delle sostanze stupefacenti – Chi ne fa uso, ricorre alla criminalità per finanziare la propria tossicodipendenza – Intensificazione dei controlli da parte della polizia – La curva di offerta si sposta verso sinistra – La quantità equilibrio scende da 50kg a 40kg al giorno – Il prezzo di equilibrio aumenta da 50 a 80 euro al grammo – La spesa totale in sostanze stupefacenti aumenta (in altri casi, la spesa totale diminuisce al ridursi dell’offerta) dipende dall’elasticità – Aumento della criminalità legata alla tossicodipendenza Domanda • Supponete di essere un coltivatore di grano e il vostro reddito dipende dalla vendita del grano cui dedicate tutta la vostra attività • Supponete di venire a sapere che l’università sta sviluppando un ibrido che vi permetterà (a voi come a tutti i coltivatori) di aumentare la produzione del 20%. • Dovreste rallegrarvene oppure no? Elasticità • Sostanzialmente l’elasticità ci aiuta a comprendere cosa accade alla spesa totale (e al ricavo totale che è totalmente speculare alla spesa totale) in un mercato quando il prezzo del bene scambiato in quel mercato varia • Nel caso di alcuni beni, la quantità domandata non è molto sensibile a variazioni di prezzo (es. perché beni necessari o con pochi sostituti), nel caso di altri beni lo è molto… Come questo si ripercuote sulla spesa totale conseguente a variazioni di prezzo? • Sappiamo che al ridursi del prezzo la quantità domandata aumenti, supponendo che l’offerta si possa adeguare all’aumento della domanda, questo aumento di quantità venduta a un prezzo più basso provoca un aumento della spesa (dei ricavi) o a una riduzione? • Dipende (l’elasticità ci consente di condurre questa analisi) L’elasticità della domanda rispetto al prezzo • Definizione – Variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a un cambiamento dell’1% del suo prezzo – L’elasticità della domanda al prezzo misura quindi la variazione della quantità domandata al variare del prezzo. Calcolo dell’elasticità L’elasticità della domanda al prezzo si può calcolare come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo es. se un aumento del prezzo della pizza del 10% ne provoca una riduzione della domanda del 20% si ha una elasticità della domanda pari a: • Elasticità della domanda rispetto al prezzo: Variazione % Q domandata/Variazione % Prezzo: 20% / 10% = 2 Il segno dell’elasticità • Poiché la quantità domandata di un bene ha sempre direzione opposta rispetto alle variazioni di prezzo, il segno davanti al numero che esce dal rapporto fra le due percentuali sarà un meno. • In generale, tuttavia (e così faremo di seguito), l’elasticità si considera in valore assoluto. Cioè tralasciando il segno meno • diremo quindi in generale che un valore maggiore dell’elasticità implica una maggiore sensibilità della domanda rispetto al prezzo (se mantenessimo il segno meno ovviamente dovremmo adeguare la terminologia) L’elasticità della domanda rispetto al prezzo • Qual è l’elasticità della domanda di pizza? – Quando il prezzo è un 1 euro/etto, la quantità domandata è 40kg al giorno – Se il prezzo scende a 0,97 euro/etto, la quantità domandata sale a 40,4kg al giorno – Variazione percentuale del prezzo = 3% – Variazione percentuale della quantità = 1% – Elasticità= (1%)/(3%) = 1/3 – Se il prezzo di partenza è 1 euro, la domanda di pizza è anelastica La domanda di un bene può essere: • Elastica: se la quantità domandata reagisce più che proporzionalmente a variazioni di prezzo (elasticità > 1) • Anelastica: se la reazione è meno che proporzionale (elasticità < 1) • Elasticità unitaria: elasticità = 1 • L’elasticità della domanda misura la disponibilità dei consumatori a rinunciare al consumo del bene al crescere del suo prezzo L’elasticità della domanda rispetto al prezzo • Le determinanti dell’elasticità rispetto al prezzo – Possibilità di sostituzione – Quota destinata a un bene all’interno del bilancio di spesa – L’orizzonte temporale – Tipologia di bene La disponibilità di beni sostituti • Beni che hanno buoni sostituti avranno una domanda con elasticità:… • Elevata • Perché per il consumatore è facile sostituire quel bene con altri bene che hanno caratteristiche simili (es. burro e margarina sono buoni sostituti e un anche modesto aumento del prezzo del burro, se quello della margarina non cresce, porta a uno spostamento di domanda significativo). Le uova invece non hanno praticamente sostituti Quota destinata a un bene all’interno del bilancio di spesa • Al crescere della rilevanza in termini di quota di reddito che i consumatori dedicano all’acquisto di un bene, tanto maggiore sarà l’elasticità (infatti un variazione percentuale del prezzo di quel bene sarà comunque significativa nel portafoglio dei consumatori) • es. portachiavi il cui costo aumenta del 30% (lo cambio di rado e mi incide poco sul bilancio) e auto che aumenta del 30% (per i prodotti costosi l’elasticità tende ad essere più elevata perché c’è più incentivo a cercare sostituti) Orizzonte temporale • La domanda di un bene tende a essere più elastica nel lungo periodo. Perché? • Perché nel lungo periodo è più facile mettere in atto accorgimenti finalizzati a sostituire il bene oggetto dell’aumento del prezzo. • Es. se aumenta la benzina nel breve periodo poche soluzioni. Nel lungo periodo si può pensare di comprare una macchina a metano, trasferirsi vicino al posto di lavoro etc.) L’elasticità della domanda rispetto al prezzo • Naturalista economico – Perchè l’imposta sui beni di lusso applicata negli Stati Uniti agli yacht si è rivelata un tale disastro? (un’imposta su un bene la cui domanda è altamente elastica stimola un’ampia redistribuzione del consumo e produce un gettito limitato) – tabella 4.1: elsaticità lattuga: 2.8 (occupa una bassa quota del bilancio famigliare, ma moltissimi sostituti pressochè perfetti), teatro: 0.18 perchè pochi sostituti e gente che lo consuma h aspesso redditi elevati (dunque bassa quota di reddito) L’elasticità rispetto al prezzo • La formula relativa all’elasticità al prezzo (che appunto è data dal rapporto tra le due variazioni percentuali) può essere scritta come: ε = ΔQ/Q = (P/Q) x (ΔQ/ΔP) ΔP/P • ΔQ/ΔP è il reciproco della pendenza ε = (P/Q) x (1/pendenza) L’interpretazione grafica dell’elasticità rispetto al prezzo • L’elasticità della domanda al prezzo in un punto qualsiasi di una curva di domanda lineare è dato dal rapporto tra prezzo e quantità, nel punto in questione, moltiplicato per il reciproco della pendenza della curva di domanda La pendenza: • La pendenza della retta abbiamo già imparato che è costante (data dal rapporto tra intercetta verticale e intercetta orizzontale) (e dunque lo è il suo reciproco). • Tuttavia, il rapporto (P/Q) ovviamente varia spostandosi lungo la domanda • Il rapporto P/Q diminuisce spostandosi verso il basso della curva di domanda facendo ridurre l’elasticità Infatti: il medesimo cambiamento di prezzo che si verifichi vicino all’estremità superiore della curva (dove prezzo di partenza più alto) o vicino all’estremità inferiore, avrà una incidenza percentuale diversa… L’interpretazione grafica dell’elasticità rispetto al prezzo • Le variazioni dell’elasticità al prezzo lungo una curva di domanda lineare – L’elasticità al prezzo assume un valore diverso in ciascun punto lungo una curva di domanda lineare • Nel punto intermedio di una curva di domanda, il valore dell’elasticità dev’essere sempre 1 (infatti in quel punto il rapporto P/Q è esattamente pari alla pendenza e dunque si semplifica con 1/pendenza) L’interpretazione grafica dell’elasticità rispetto al prezzo • P/Q diminuisce spostandosi verso il basso • La domanda è elastica nella metà superiore, unitaria nel punto intermedio e anelastica nella metà inferiore di una curva di domanda lineare Due casi particolari • L’elasticità di una curva di domanda orizzontale è infinita • L’elasticità di una curva di domanda verticale è pari a 0 Elasticità e spesa complessiva • Possiamo quindi tornare ad analizzare la relazione tra elasticità e spesa complessiva per rispondere alle domande da cui siamo partiti L’elasticità e la spesa complessiva • Spesa totale = Ricavo Totale = (P x Q) • Il ricavo totale aumenta quando un incremento di prezzo, in percentuale, è maggiore rispetto alla corrispondente riduzione percentuale della quantità domandata • (ossia i due elementi che determinano il ricavo totale, prezzo e quantità, si muovono in direzioni opposte, si tratta quindi di valutare l’entità dei relativi spostamenti) Curva di domanda di biglietti per il cinema Spesa totale come funzione del prezzo Spesa totale come funzione del prezzo La spesa totale raggiunge il livello massimo al prezzo che corrisponde al punto medio della curva di domanda. Questo andamento è valido in generale per tutte le curve di domanda lineari L’elasticità e la spesa complessiva • Esempio ‒Il manager di un gruppo rock sa di poter vendere 5000 biglietti al prezzo di 20 euro ‒Ricavo totale = Spesa totale = 100,000 euro ‒L’elasticità della domanda è pari a 3 ‒Se aumenta il prezzo del 10%, la domanda si riduce del 30% ‒Spesa totale = 3500 biglietti x 22 euro = 77,000 euro ‒Se riduce il prezzo del 10%, la domanda aumenta del 30% ‒Spesa totale = 6500 biglietti x 18 euro = 117,000 euro L’elasticità e la spesa complessiva • Quando l’elasticità al prezzo di un prodotto è maggiore di 1 Le variazioni del prezzo e della spesa totale si muovono sempre in direzioni opposte ‒ • Quando l’elasticità al prezzo di un prodotto è minore di 1 ‒ Le variazioni del prezzo e della spesa totale si muovono sempre nella stessa direzione Elasticità della domanda al reddito Misura la variazione della quantità domandata al variare del reddito del consumatore. Il suo valore viene calcolato mettendo in rapporto la variazione percentuale della quantità domandata con la variazione percentuale del reddito (Variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a una variazione dell’ 1% del reddito) Tipi di beni sulla base dell’elasticità rispetto al reddito • La maggior parte dei beni sono beni normali: all’aumentare del reddito aumenta la loro quantità domandata. • Esistono tuttavia anche beni definiti beni inferiori: sono quei beni la cui domanda diminuisce all’aumentare del reddito dei consumatori Tipi di beni sulla base dell’elasticità rispetto al reddito • Fra i beni normali poi l’elasticità può variare in modo significativo (i beni necessari avranno una bassa elasticità rispetto al reddito (si devono acquistare in determinate misure necessariamente); i beni di lusso hanno elevata elasticità) Elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo • Rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata del bene 1 e la variazione percentuale del prezzo del bene 2 • In questo caso, l’elasticità può avere segno negativo ma anche positivo: ossia la variazione della domanda di un bene all’aumentare del prezzo di un altro bene può essere positiva o negativa a seconda che i due beni siano sostituti (elasticità positiva: se il prezzo del burro aumenta il consumo di margarina aumenterà) o complementari (elasticità negativa)