degli animali domestici cosi come per cani, gatti e furetti al seguito delle persone dirette verso queste aree. 2. Quali animali possono contrarre la rabbia? Solo i mammiferi possono infettarsi e sviluppare la rabbia. Uccelli, pesci, rettili non si ammalano. In Europa la maggior parte dei casi sono segnalati nella volpe e, in misura molto minore, in altri animali selvatici (tassi, faine, erbivori selvatici) e domestici (cani, gatti, bovini, equini e ovicaprini) 8. LA RABBIA CHE COSA SI DEVE SAPERE 1. Da cosa è provocata la rabbia? La rabbia è una malattia infettiva acuta che colpisce i mammiferi, causata da un virus neurotropo appartenente alla famiglia Rhabdoviridae, genere Lyssavirus. L’infezione causa una encefalo mielite ad esito mortale. Il virus penetra nell’organismo attraverso la morsicatura, la leccatura di pelle non integra o il contatto della saliva dell’animale infetto con le mucose. Il virus non penetra attraverso la pelle intatta. Il virus si replica a livello del sito di infezione, per poi diffondersi attraverso le fibre nervose motorie e sensoriali fino al raggiungimento della sede elettiva, rappresentata dal sistema nervoso centrale. Il virus, dopo aver infettato il sistema nervoso di animali selvatici e domestici, è presente nella saliva dell’animale malato ancor prima della comparsa dei sintomi. Il periodo d’incubazione è molto variabile da 2 settimane a un anno, in relazione alla specie colpita, al punto di inoculazione e alla quantità di virus inoculato. L'epidemia interessa soprattutto gli animali selvatici, di questi la volpe è l'animale più colpito. Nei territori interessati e in quelli confinanti, a rischio di diffusione, è obbligatoria la vaccinazione antirabbica 3. La rabbia silvestre è presente in Italia? L’ultimo caso di rabbia nella Volpe diagnosticato in Italia risaliva al dicembre 1995, in Friuli Venezia Giulia - provincia di Trieste. Da ottobre 2008 la rabbia silvestre è ricomparsa nel nord-est del territorio nazionale, interessando prima la regione Friuli Venezia Giulia, province di Udine, Pordenone e Trieste, a seguito dell’evolversi dell’epidemia di rabbia che interessa la vicina Slovenia, e, dall’ottobre 2009, anche la regione Veneto, provincia di Belluno. Attualmente in Slovenia i casi segnalati sono prevalentemente localizzati lungo il confine sud-orientale con la Croazia, mentre l’Austria è indenne da rabbia. L'epidemia interessa soprattutto gli animali selvatici, di questi la volpe è l'animale più colpito. Ad oggi, in Italia, sono stati diagnosticati oltre 100 casi di rabbia in animali selvatici in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. I focolai risultano tutt’ora attivi. In Valle d'Aosta la rabbia non è attualmente presente e non si hanno notizie storiche dell’ultimo caso verificatosi. 4. Quali sono i segni della rabbia? Un animale con la rabbia presenta modificazioni del comportamento: l’animale selvatico perde la naturale diffidenza verso l’uomo e tende a muoversi anche nelle ore diurne, gli animali normalmente mansueti presentano fenomeni di aggressività, si possono osservare difficoltà nella deambulazione, paralisi ed infine morte. Si distinguono due fasi: • Fase di Rabbia furiosa o eccitativa: aumento progressivo dell’agitazione e dell’aggressività fino ad arrivare ad uno stato convulsivo. • Fase di Rabbia paralitica o depressiva: progressiva perdita di reattività e movimento, fino ad arrivare ad uno stato paralitico. 5. Quali precauzioni vanno prese per evitare l’esposizione? Va evitato qualsiasi contatto con gli animali selvatici e con qualunque animale sconosciuto anche se si mostra socievole. Non vanno adottati animali selvatici come animali da compagnia. Se un animale selvatico si comporta in modo strano è utile segnalare il fatto ai veterinari dell’Azienda sanitaria Locale, alla Polizia locale oppure al Corpo forestale. Va altresì segnalato al veterinario ogni comportamento anomalo o inusuale nel proprio animale domestico (cane, gatto,…) Nei comuni infetti e a rischio per rabbia silvestre è obbligatoria la vaccinazione antirabbica degli animali domestici, gli erbivori domestici al pascolo cosi come per cani, gatti e furetti al seguito delle persone dirette verso queste aree. Gli animali domestici, anche se vaccinati, non devono essere condotti nei boschi o al di fuori dei centri abitati. Il movimento di animali domestici e uomini nell’habitat silvestre può spingere gli animali infetti a muoversi verso nuove aree e questo facilita la diffusione della malattia. 6. Quali comportamenti devono tenere i cacciatori nelle zone interessate dalla rabbia? • Seguire le prescrizioni di eventuali ordinanze ministeriali, regionali, comunali o degli ufficiali sanitari. • Vaccinare i propri cani contro la rabbia. Non maneggiare a mani nude le spoglie dei mammiferi abbattuti, ma proteggersi con guanti robusti ed impermeabili. Nella preparazione dei trofei è opportuno adottare analoga protezione per non ferirsi ed è preferibile sottoporre a bollitura la testa prima di ogni altra operazione. • Segnalare alle Autorità competenti il rinvenimento di eventuali carcasse di animali, nonché la presenza di animali che presentino un comportamento anomalo. 7. Cosa fare in caso di morsicatura? Nel caso si venga aggrediti e morsi da un animale sensibile alla rabbia in territori a rischio, rivolgersi immediatamente al pronto soccorso per le cure del caso e, se indicato dal medico, per il trattamento vaccinale antirabbico post contagio, E’ importante anche seguire attentamente alcune regole cautelative, tra le quali, lavare subito la ferita per almeno 15 minuti con abbondante acqua e sapone, questo per ridurre il rischio di infezione. Inoltre, se possibile, identificare l’animale morsicatore. Nel caso si tratti di un cane o di un gatto o altro animale domestico, questo verrà sottoposto a sorveglianza per 10 giorni dai servizi veterinari delle ASL, per verificare l’eventuale comparsa dei sintomi della malattia. Se al termine dei dieci giorni l’animale non avrà manifestato sintomi, l’osservazione avrà termine e nessuno avrà più nulla da temere. al fine di evitare contatti con animali selvatici, soprattutto le volpi, che possano essere infetti. 8. C’è cura per la rabbia nell’uomo? Non esiste una cura per la rabbia, ma solo la prevenzione, che si basa sulla vaccinazione preventiva (pre-esposizione) e sul trattamento antirabbico post-esposizione da effettuare nel più breve tempo possibile dopo il presunto contagio, ad esempio in caso di aggressione da parte di un animale sospetto. La vaccinazione pre-esposizione si applica a chi svolge attività professionali “a rischio specifico” (veterinari, guardie forestali, ecc.) • La vaccinazione antirabbica precontagio dei propri animali da compagnia è obbligatoria se gli animali vengono condotti all’estero o in zone a rischio (attualmente il nord-est dell’Italia) • I cani che vengono portati a passeggio nelle vie e in altri luoghi aperti al pubblico della città devono essere condotti al guinzaglio (se inseriti nell’art. 3 dell’Ordinanza Ministeriale 3 marzo 2009, cani giudicati a rischio potenziale elevato, dovranno portare anche la museruola); in locali pubblici o mezzi pubblici di trasporto devono avere sia il guinzaglio, sia la museruola. • Tutti i cani devono essere identificati e regolarmente iscritti all’anagrafe canina regionale; sarebbe bene inoltre che oltre al chip fossero muniti di una piastrina o un collare che riporti i recapiti telefonici del proprietario. 9. Come devo fare per vaccinare il mio animale contro la rabbia? Basta recarsi con il proprio animale presso un veterinario libero professionista , avendo cura di portare con se il libretto sanitario o il passaporto per la registrazione dell’avvenuta vaccinazione. E’ importante ricordare che tutti i cani devono essere identificati e regolarmente iscritti all’anagrafe canina regionale 10. Dopo quanto tempo rispetto alla data di avvenuta vaccinazione posso portare il mio animale presso le zone a rischio? Prima di portare un animale in vacanza o presso i territori interessati da questa malattia, gli animali devono essere vaccinati da almeno 21 giorni e da non oltre gli 11 mesi per vaccini con la validità di un anno, mentre per quelli con validità indicata di 24 o 36 mesi, si considerano rispettivamente i 23 e i 35 mesi. È importante rispettare tali periodi poiché l’animale potrebbe non essere sufficientemente protetto dall’infezione sia immediatamente dopo la vaccinazione (sviluppo della risposta immunitaria) o molto tempo dopo (perdita della risposta immunitaria) 11. Se vado in vacanza o sono diretto con il mio animale nei territori in cui è presente la Rabbia Silvestre, come mi devo comportare per evitare un eventuale rischio di contagio? Per i cani, i gatti e i furetti, o altro animale domestico sensibile, oltre alla vaccinazione obbligatoria contro la rabbia, è necessario tenerli al guinzaglio o contenerli, a seconda della specie, senza farli mai allontanare, anche per una breve passeggiata in libertà, SI RICORDA CHE: • Chiunque lascia liberi, o non custodisce con la debita cautela, animali pericolosi da lui posseduti o ne affida la custodia a persone inesperte, è punito con sanzione (art. 672 codice penale – depenalizzato dalla Legge 24/11/1981, n° 689 art. 33) • Il proprietario di un animale è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito ( codice civile art. 2052 – Danno cagionato da animali). • Ai sensi dell’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani del 03 marzo 2009 (GU n° 68 del 23/03/2009) il Veterinario dell’ASL provvederà in occasione della visita per la profilassi della rabbia a valutare anche le corrette modalità di gestione del cane. Per informazioni: SC Sanità Animale del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Valle d’Aosta Direttore Dr. Marco Ragionieri Loc. Amérique 7 – Quart Tel + 39 0165 774633 E-Mail: [email protected] CeRMAS (Centro di Referenza Nazionale Malattie Animali Selvatici) IZS PLV Direttore Inc. Dr. Riccardo Orusa Regione Amerique, 7/G - 11020 Quart (AO) – Italy Tel + 39 0165 238558 – Fax +39 0165 236775 E-Mail:[email protected] - [email protected] [email protected] Centro di Referenza Nazionale per la Rabbia IZS VE Direttore Inc. Dr. Franco Mutinelli Viale dell’Università, 10 – 35020 Padova– Italy Tel + 39 049 8084287 – Fax +39 049 8084258 E-Mail:[email protected] Siti consultabili: http://www.izsvenezie.it http://www.who.int/en http://www.cdc.gov http://www.izsto.it