Verso l’inclusione scolastica Mutamenti di parole e di sguardi Grumello Del Monte, 23 Dicembre 2021 Fabiana Pina - Direttore per l’Inclusione • Una crisi come quella che stiamo vivendo (emergenza educativa, dentro un contesto sanitario emergenziale) ci costringe a tornare alle domande essenziali, a ridirci chi siamo, a metterci in dialogo, insieme, per trovare risposte adeguate. • «Il processo educativo esiste quando qualcosa si illumina, cioè porta fuori dal buio. Di questo oggi, come scommessa educativa, c’è bisogno: di punti di luce» (M. Recalcati). Ma noi riusciamo a portare un punto di luce all’interno delle nostre classi? Fabiana Pina - Referente per l’inclusione Essere punti di luce comporta accogliere una sfida… «Faccio spesso questo esempio: se ci sono venticinque ragazzi che vogliono imparare la matematica, sono sicuro che si troverebbero mille professori disponibili a insegnargliela, perché capaci; il problema è che non ci sono venticinque ragazzi desiderosi di imparare; occorre generarli e ridestarli al desiderio di imparare! Non basta che ci siano tantissimi professori ben addestrati e pronti per insegnare. […] La sfida che abbiamo davanti è ridestare il soggetto: non bastano semplicemente le conoscenze che noi adulti possiamo avere.» (Carron, Abbiamo una certezza per vivere?) Quanto siamo disposti a metterci in gioco per provare a ridestare un interesse, a riaccendere un desiderio di conoscenza? Cosa mi porta a spostarmi dal «si è sempre fatto così» al «facciamo qualcosa di nuovo»? Fabiana Pina - Referente per l’inclusione La classe…un mondo da scoprire • Talenti con DSA, disturbo attentivo con o senza ipertattività, difficoltà motorie, ritardo cognitivo, difficoltà di linguaggio, disturbi dello spettro autistico, apprendimento difficile, ansia, depressione, attacchi di panico, inibizione, disturbi della personalità, aggressività, disturbi della condotta alimentare, dipendenze patologiche, isolamento, passività, malattie croniche, compromissioni fisiche rilevanti, epilessie, abusi, maltrattamenti, lutti, povertà, deprivazione culturale, problemi motivazionali, distorsione dell’identità, deficit di autostima… Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Qualche dato… Talenti con difficoltà (% sul totale degli iscritti) 30,00 26,51 25,00 20,00 17,39 15,00 13,86 12,25 11,46 10,00 6,79 7,83 7,64 7,12 6,60 4,35 4,22 5,00 0,00 GRUMELLO DEL MONTE BUCCINASCO Disabilità CALCIO DSA altri BES Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione UPPRENDO Ci vorrebbe Batman… Fabiana Pina - Referente per l’inclusione Cara Prof, quando oggi mi hai detto di ricordare alla mamma i colloqui di mercoledì volevo dirti che non lo avevo dimenticato, nemmeno di notte. So già cosa le dirai: “E’ svogliato, si distrae continuamente, non fa i compiti e non ha mai le cose giuste, i voti sono sempre peggio”. Anche la mamma lo sa già, se lo è sentita dire un sacco di volte e forse abbasserà gli occhi in silenzio, o magari cercherà di difendermi, appoggiandosi ad una nuova, inutile scusa. L’ho trovata in cucina che piangeva. Mi ha parlato con lo sguardo al muro: “Dammi il cellulare e da qui a fine mese scordati di uscire con i tuoi amici”. Non ho detto nulla, nemmeno che mi dispiaceva e che senza il cellulare sarei stato definitivamente solo. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Prof. io mi sento scemo. Per fortuna domani c’è artistica perché mi piace disegnare e anche il mio prof. dice che ho una bella mano. Lo ha detto anche la prof. di fisica quando ho fatto una battuta a pallavolo. Ma la testa no. Mercoledì parlerai alla mamma, così saprà della nota sul registro, del 4 di storia e del 4 nella verifica di matematica. Non potrò mai prendere un otto per riuscire a rimediare, forse per questo la prof. mi ha messo in mano la verifica senza neanche guardarmi. Tu almeno prof. cerchi di spiegarmi gli errori, mi dici che posso farcela. Ma so che non è vero: a fine quadrimestre avrò sei insufficienze, di cui due 4. Neanche Batman riuscirebbe a tirarle su… Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Oppure educare è una questione di mira? Fabiana Pina - Referente per l’inclusione • Ci siamo mai chiesti come si sentono i nostri alunni con difficoltà? • Riusciamo a ricordare come ci sentivamo alla loro età? Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione AL DI LA’ DELLE CATEGORIE… • I talenti con BES sono tutti i ragazzi che vanno male, vivono con disagio e sofferenza la scuola, ecc.. per le più svariate motivazioni e hanno quindi bisogno di un supporto supplementare per affrontare le attività proposte alla classe. • Ogni talento, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali, rispetto ai quali è necessario che le istituzioni scolastiche offrano una adeguata e personalizzata risposta. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Occorre quindi un approccio pedagogico basato sull’idea che nell’azione educativa si deve partire da quello che la persona è o è in grado di fare, non da ciò che non può fare! Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Dal paradigma dell’integrazione al paradigma dell’inclusione • Guarda a tutti gli alunni (indistintamente/differen temente) e a tutte le loro potenzialità • Interviene prima sul contesto poi sul soggetto • Trasforma la risposta specialistica in ordinaria • Guarda al singolo • Interviene prima sul soggetto e poi sul contesto • Incrementa una risposta specialistica Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Una scuola inclusiva • Una scuola è inclusiva quando permette a tutti gli alunni, tenendo conto delle loro diverse caratteristiche sociali, biologiche e culturali, non solo di sentirsi parte attiva del gruppo di appartenenza, ma anche di raggiungere il massimo livello possibile in fatto di apprendimento. (adattamento da Booth e Ainscow, 2008) Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Fare inclusione… ma come? • Sinergia, confronto e collaborazione tra maestri: cooperazione tra i maestri, soprattutto tra maestri curricolari e maestro di sostegno. • Centralità della relazione che il maestro instaura con ciascun talento e attenzione all'accompagnamento di quest'ultimo verso il successo scolastico e formativo. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione • Attenzione al clima di classe e agli aspetti emotivi e motivazionali dei talenti, per poter guidare la classe stessa a diventare una comunità di apprendimento inclusiva e solidale. • Mantenimento di uno sguardo globale verso il talento, piuttosto che parziale e limitato ad alcune sue caratteristiche, riconoscendolo prima di tutto come persona e sollecitandolo a far emergere risorse e punti di forza. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione • Impiego di una didattica metacognitiva e di un approccio di partecipazione attiva e costruttiva da parte dei talenti, che vede il talento stesso protagonista del proprio apprendimento e soggetto attivo capace di riflettere sui propri processi cognitivi, emotivi, motivazionali, di auto-valutarsi e di confrontarsi con gli altri. • Approccio educativo e didattico basato sul rispetto delle singole individualità e delle diversità fra i talenti e dei loro diritti di uguaglianza e di partecipazione. Fabiana Pina - Referente per l’inclusione Fabiana Pina - Referente per l’inclusione In sintesi… • Insegnare a talenti con tipologie diverse di difficoltà è un aspetto fondamentale del saper insegnare. • «QUELLO CHE E’ NECESSARIO PER ALCUNI, DIVENTA UTILE PER TUTTI!» Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione La didattica inclusiva… • Utilizza una METODOLOGIA PARTECIPATA e COLLABORATIVA • Promuove la MOTIVAZIONE dei talenti • Cura il COINVOLGIMENTO EMOTIVO e COGNITIVO • Si pone l’obiettivo di NON lasciare indietro nessuno • Esplicita il rapporto con il sapere, dà il SENSO del lavoro scolastico • Sviluppa la capacità di AUTOVALUTAZIONE • NEGOZIA diversi tipi di regole e contratti • Utilizza l’idea delle intelligenze multiple Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione IL DOCENTE INCLUSIVO • Semplifica (non riduzione e banalizzazione dei concetti, ma rende comprensibile dando nuova forma) • Concretizza (associazioni a situazioni concrete e vissute) • Varia metodologie e strategie di insegnamento (perché ognuno trovi la più rispondente) • Differenzia le proposte sia nel sapere che nel saper fare • Migliora ciò che già sa fare bene -> motivazione professionale • Si confronta con gli altri, chiede il loro supporto, collabora con l’insegnante di sostegno della classe lavorando alla migliore inclusione scolastica possibile. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Alcune strategie didattiche inclusive… ❑Apprendimento cooperativo o cooperative learning. Studiando insieme in piccoli gruppi, i talenti ricordano meglio i concetti grazie all’interazione e sviluppano qualità come responsabilità, interdipendenza positiva e abilità sociali; ❑Compiti di realtà. Strategia didattica inclusiva volta alla risoluzione di una situazioneproblema simile bella vita reale, che offre l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche, preparando i talenti alle interazioni sociali fuori dalla scuola, e che in più offre l’occasione di collaborare riflettendo sul proprio comportamento; Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione ❑Problem solving. Trovare soluzioni a problemi attraverso conoscenze già acquisite, suscita l’interesse dei talenti e aumenta la loro autostima e fiducia nelle proprie capacità; ❑Studio di caso. Consiste in una descrizione dettagliata di un problema reale che i talenti devono identificare e posizionare, trovando delle modalità di approccio efficaci; ❑Didattica laboratoriale. Questo metodo si basa sulla riproduzione pratica di un concetto teorico appreso in precedenza, che permette ai talenti di produrre qualcosa attraverso strategie già conosciute o apprese sul momento; ❑Classe capovolta. Tecnica che prevede dei materiali multimediali su un tema che gli studenti consultano a casa per essere già preparati sull’argomento del giorno; ❑Role playing. Una forma di esercitazione dove i talenti svolgono per un tempo limitato il ruolo di attori davanti a un gruppo di spettatori. Questo metodo aiuta a comprendere meglio dinamiche sociali e punti di vista diversi dal proprio; ❑Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo, tattile, cinestesico) incrementa l’apprendimento Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione ❑ Compiti polirisolvibili, cioè affrontabili a diversi livelli di competenza. Esempio: RIELABORAZIONE BRANO NARRATIVO o Domande verbali o Disegno fumetti o Divisione in sequenze o Evidenziazione parole chiave o Ricerca immagini o Ricerca vocabolario Ogni talento può trovare il proprio spazio e partecipare alle attività pensate per la classe La Direttiva Ministeriale 27/12/2012 • Il 27 dicembre 2012: viene pubblicata la direttiva intitolata “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, che approfondisce e completa, laddove necessario, la Legge 170/2010 (che garantisce e tutela il diritto allo studio a tutti gli individui con Disturbi Specifici dell’Apprendimento). • Il Miur ha introdotto il riconoscimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ovvero degli individui che con continuità o temporaneamente manifestano esigenze didattiche particolari, dettate da cause fisiche, psicologiche, sociali, fisiologiche o biologiche. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione • Tre sono le categorie di alunni con B.E.S. identificate dal Miur: ▪ BES 1 FASCIA alunni con disabilità (legge 104); ▪ BES 2 FASCIA alunni con disturbi evolutivi specifici tra i quali: Disturbi Specifici dell’Apprendimento (per i quali è necessario presentare una diagnosi di DSA), deficit di linguaggio, deficit non verbali, deficit motorio, deficit di attenzione e iperattività (ADHD). ▪ BES 3 FASCIA alunni con svantaggio sociale, culturale e linguistico. • Nei casi di BES 1 e BES 2 sono richieste diagnosi e certificazioni mentre per tutti gli altri casi sono gli stessi insegnanti ad identificare, sulla base di analisi didattiche e pedagogiche, eventuali bisogni educativi speciali. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Fabiana Pina - Referente per l’inclusione «... è opportuno assumere un approccio decisamente educativo... rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni». Dir. Min. 27/12/12(Premessa) Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione • Legge 107/2015 (Buona Scuola) e D.Lgs.66/2017 (Decreto Inclusione): in cui viene trattata il tema dell’inclusione scolastica e delle relative modalità organizzative di messa in pratica. • D.Lgs.96 del 07 agosto 2019 va a modificare il Decreto Inclusione, introducendo alcune novità sul piano organizzativo e partecipativo al processo di inclusione scolastica (maggiore coinvolgimento di studenti e famiglie). Mancanza decreti attuativi e linee guida. • D.Intermin. 182/2020 relativo all’adozione dei nuovi modelli di PEI e delle correlate linee guida, annullato dal Tar Lazio. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Gli strumenti: PEI E’ per gli alunni con disabilità ed è prescritto dalla L 104/92 art. 13 e dal DPR 24/2/94. E’ redatto congiuntamente dagli operatori scolastici e da quelli dei servizi sociosanitari dell’ASL che sostengono l’integrazione, con la collaborazione della famiglia. La responsabilità è condivisa tra soggetti pubblici, Scuola e Servizi. PDP BES SECONDA FASCIA Previsto da: L 170/10 (DSA) DM 27/12/2012 e CM 8 6/3/2013 (BES) Serve per esplicitare le linee didattiche che la scuola programma per questo tipo di alunni. E’ di piena competenza della Scuola che può (non deve) chiedere la collaborazione di specialisti e altri soggetti esterni, ma ne conserva la responsabilità e la definizione. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione PDP per ‘altri’ BES È profondamente diverso. In questo caso la scuola non ha l’obbligo di predisporre il documento in conseguenza all’individuazione di un disturbo o disabilità. E’ discrezione del consiglio di classe redigere il documento. E’ consigliato soprattutto nel caso in cui sia rilevato una difficoltà o un disturbo in assenza di diagnosi e l’alunno debba sostenere l’esame di qualifica o diploma Chi è e cosa fa il maestro di sostegno nella nostra scuola? • Il maestro “di sostegno”, in realtà, è un maestro “per” il sostegno, o meglio per attivare le varie forme di sostegni che la comunità scolastica deve offrire. “Un insegnante competente che permetta al contesto scolastico di essere competente” (Canevaro, 2002) • L’insegnante per le attività di sostegno è un insegnante specializzato assegnato alla classe dell’alunno con disabilità per favorirne il processo di inclusione. Non è pertanto l’insegnante dell’alunno con disabilità, ma una risorsa professionale assegnata alla classe (MIUR) • Ogni insegnante ha piena responsabilità didattica ed educativa verso tutti gli alunni delle sue classi, compresi quindi quelli con disabilità (MIUR) Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione Chi è e cosa fa il maestro di sostegno nella nostra scuola? • E’ garante, insieme al tutor, della uniformità delle modalità pedagogiche di tutto il C. d. C. e della coerenza nel raggiungimento congiunto dei risultati attesi. • È responsabile dell’organizzazione dell’integrazione degli alunni con disabilità e della vigilanza sull’attuazione di quanto deciso nel Piano Educativo Individualizzato. • Si coordina con i maestri della classe in vista delle interrogazioni e dei compiti in classe. Propone la strutturazione di prove equipollenti o differenziate, d’intesa con il docente curricolare, qualora l’alunno non sia in grado di svolgere le medesime prove degli alunni della classe. • Un insegnante dunque che attiva sostegni e competenze varie nella vita scolastica di tutti e che non si racchiude in una relazione didattica individuale e separata con l’alunno disabile. Fabiana Pina – Direttore per l’Inclusione SE NON IMPARO NEL MODO IN CUI TU INSEGNI, INSEGNAMI NEL MODO IN CUI IO IMPARO GRAZIE PER Grazie per l’attenzione! L’ATTENZIONE! Fabiana Pina - Referente per l’inclusione