Le virosi dell`olivo in Puglia

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Associazione Regionale
Pugliese dei Tecnici
e dei Ricercatori in Agricoltura
partner Europe Direct Puglia
Centro di Ricerca e Sperimentazione in
Agricoltura “Basile Caramia”
18° FORUM
MEDICINA VEGETALE
L'OLIVICOLTURA PUGLIESE DI QUALITÀ:
approfondimenti agronomici e fitopatologici sulle nuove tendenze di coltivazione
Le virosi dell’olivo in Puglia
Loconsole G. - Savino V. – Bottalico G.
Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata – Università di Bari
Istituto di Virologia Vegetale del CNR Sez di Bari
Verticillium dahliae
Pseudomonas savastanoi pav savastanoi
Fitoplasmi
Meloidogyne
Verticillium dahliae
Sino a qualche anno addietro l’olivo sembrava
non essere gravato da problemi virologici:
•Isolamenti sporadici e comunque provenienti
quasi sempre da piante asintomatiche
SINO AL 1990 la diagnosi dei virus dell’olivo
avveniva esclusivamente attraverso l’utilizzo di
saggi biologici mediante trasmissione meccanica
(soprattutto da fiori) su diverse specie di indicatori
erbacei
Chenopodiacee,
Leguminosae,
Cucurbitacee,
Amarantacee e
Solanacee
percentuali di piante che risultavano infette da
virus era bassissima circa l’ 1%
difficoltà
di
trasmissione dei virus
dai tessuti di olivo agli
indicatori erbacei
presenza di virus non
trasmissibili
meccanicamente
(es. Closterovirus)
Sono stati messi a punto protocolli di analisi di
acidi nucleici a doppia elica da tessuti di olivo
(dsRNA=indicatore aspecifico della presenza di
infezione virale in una pianta)
Analisi elettroforetica del dsRNA
•molte
piante
(anche
asintomatiche)
sono
risultate positive ai saggi
diagnostici
•piante negative ai saggi
mediante
trasmissioni
meccaniche
risultate
positive
al
saggio
mediante dsRNA
Risultati dei saggi mediante dsRNA su campioni di
olivo provenienti da diversi Paesi
PAESI
N°CAMPIONI
SAGGIATI
POSITIVI
INFEZIONI (%)
428
365
85
EGITTO
40
33
82
GRECIA
78
49
62
LIBANO
30
21
70
MALTA
10
4
40
PALESTINA
11
7
64
6
2
33
SPAGNA
24
10
42
TUNISIA
10
10
100
AUSTRALIA
6
3
50
MAROCCO
10
8
80
137
51
37
790
563
62
ITALIA
CIPRO
USA
TOTALE
Scarsa sensibilità delle tecniche diagnostiche
•bassa affidabilità della trasmissione meccanica
su ospiti erbacei
•mancata messa a punto dell’indexaggio
• bassa
affidabilità
delle
tecniche
immunologiche, quali l’ELISA sia per il basso
titolo virale che per la presenza di sostanze
contaminanti negli estratti vegetali di olivo
La scarsa reattività sintomatica della specie alle
infezioni virali
La latenza delle infezioni
sono tutti fattori che hanno indirizzato
ed avviato una serie di studi per
caratterizzare (acquisire informazioni
sul comportamento biologico, sulla
sequenza, ecc.) di questi virus
RT-PCR
M 1 2
520 bp
SLRV
3
4
CLRV
OLRSV
Marker
ArMV
Elettroforesi di prodotti PCR amplificati con primers specifici per alcuni virus
dell’olivo:
OLV-1
OLYaV
5
6
8
7
9 10
IBRIDAZIONE MOLECOLARE
Su acidi nucleici totali estratti da differenti
accessioni di olivo mediante ribosonde virus specifiche
marcate con digossigenina
M
S
Multiplex hybridisation for SLRV, OLV-1, CLRV;
SLRV
O
OLV-1
C
CLRV
Tali tecniche hanno evidenziato:
•l’olivo ospita un elevato numero di
virus
•La scarsa sensibilità delle tecniche
diagnostiche utilizzate in passato
•L’elevata incidenza di infezioni virali
allo stato latente
L’applicazione di queste tecniche di diagnosi molecolare
(analisi dei dsRNA, amplificazione genica e ibridazione
molecolare) a campioni di olivo provenienti da varie
regioni italiane, ha messo in evidenza:
Mappa di distribuzione
dell’OLYaV
Campioni
saggiati
Positiv
iNegativi
Aree non
visitate
< 50
5110
0
101200
>
200
l’elevato
degrado
sanitario
degli
impianti
olivicoli
centro-meridionali
dove,
nonostante
l’assenza di sintomi
visibili sulle piante,
sono state riscontrate
percentuali
di
infezioni virali che
vanno dal 70% al
100%
valori
non
sospettati in passato
VIRUS SEGNALATI SU OLIVO
VIRUS
genere
Virus della maculatura anulare latente della fragola
(SLRSV)
Virus del mosaico dell’Arabis (ArMV)
Virus dell’accartocciamento fogliare del ciliegio (CLRV)
Virus della maculatura anulare latente dell’olivo (OLRSV)
Virus del mosaico del cetriolo (CMV)
Virus latente 1 dell’olivo (OLV-1)
Virus latente 2 dell’olivo (OLV-2)
Nepovirus
Virus associato all’ingiallimento delle nervature (OVYaV)
Virus associato alla maculatura gialla e del declino
(OYMDaV)
Virus del mosaico del tabacco (TMV)
Virus semilatente dell’olivo (OSLV)
Virus associato all’ingiallimento fogliare dell’olivo
(OLYaV)
Virus della necrosi del tabacco (TNV)
Virus del mosaico leggero (OMMV)
Potexvirus
Undetermined
Nepovirus
Nepovirus
Nepovirus
Cucumovirus
Necrovirus
Oleavirus
Tobamovirus
Undetermined
Closterovirus
Necrovirus
Necrovirus
Saldatura del lembo
fogliare in piante
infette da OLV-1
Ramo con biforcazione
ed alterazione
dell’indice di fillotassi
su pianta infetta da
OLV-1
Sintomi di giallume associati alla presenza di
OLYaV
Sintomi di giallume associati alla
presenza di OLYaV
Ingiallimento fogliare (OLYaV)
Ingiallimento delle NERVATURE: OVYaV
Sintomatologia di probabile origine fitoplasmica
Sintomatologia sui frutti indotta da SLRV
(Frutti bitorzoluti)
sana
Butteratura e ritardo nella maturazione
su drupe di una pianta infetta da SLRV
MALATTIE VIRUS-SIMILI:
sintomatologie di probabile origine virale per
le quali non è stato identificato l’agente
causale
Sintomatologia
Trasmissione
meccanica
Trasmissione per
innesto
Paralisi parziale
-
+
Malformazioni fogliari
-
+
Foglie falciformi
-
+
Giallume infettivo
-
+
Sferosi
-
+
Fessurazione della
corteccia
-
Risultati non noti
Vaiolatura e gibbosità
dei frutti
-
Non effettuata
Deformazioni del lembo fogliare e dei
germogli
Foglie falciformi
Sferosi
EPIDEMIOLOGIA
•quattro dei virus isolati da olivo sono in grado di infettare
le
colture
attraverso
nematodi
(SLRSV,
ArMV)
o
direttamente, senza l’intervento di vettori (TMV e OLV-1)
•Non è stato tuttavia dimostrato che tali meccanismi
intervengano anche nel caso dell’olivo, anzi, per SLRV, ArMV
ciò appare poco probabile, data la rarità delle infezioni in
campo e l’assenza delle specie di nematodi vettori sul
territorio nazionale
•Il comportamento epidemiologico degli altri virus è
sconosciuto,
•di alcuni è nota la trasmissibilità per afidi (CMV) o
attraverso il polline (CLRV) ma sempre su colture diverse
dall’olivo
Resta tuttavia da considerare che i virus,
infettando
sistemicamente
le
piante,
permangono nel materiale di propagazione
che rappresenta dunque il loro principale
veicolo di diffusione
Tra i virus che infettano l’olivo ve ne sono alcuni
passibili di quarantena in Paesi d’oltre oceano come
l’Australia, l’Argentina, la Cina in cui l’olivicoltura è IN
ESPANSIONE E CHE SONO INTERESSATI AL VIVAISMO
OLIVICOLO ITALIANO
(i 4 nepovirus (ArMV, CLRV, SLRV, OLRSV) ed il closterovirus associato
all’ingiallimento fogliare dell’olivo (OLYaV)
DIFFUSIONE DI TALI ORGANISMI PATOGENI
SU MEDIE E LUNGHE DISTANZE, COL RISCHIO
DI CONTAMINARE AREE INDENNI
Le normative fitosanitarie vigenti hanno introdotto i
parametri qualitativi che i materiali di moltiplicazione di olivo
devono possedere per poter essere commercializzati in
ambito nazionale e comunitario
CERTIFICAZIONE
Obbligatoria
DM 14/04/1997
CAC
Conformitas Agraria
Comunitatis
(esenza da tutti i virus)
Volontaria
DM 24/07/2003
DM 4/05/2006
DM novembre 2006
VIRUS ESENTE (VF)
(ArMV, CLRV, SLRV, CMV, OLV-1,
OLV-2, TNV, OLYaV)
VIRUS CONTROLLATO (VT)
(ArMV, CLRV, SLRV, OLV-1,
OLYaV)
CONCLUSIONI
Diffusione dei virus dell’olivo avviene attraverso il
materiale di propagazione vegetativo
Affinchè gli agricoltori possano utilizzare piante “sane” è
indispensabile che i vivaisti utilizzino piante madri “sane”
e che nel ciclo produttivo rispettino dei punti critici
(terricci esenti da nematodi e funghi terricoli, contenitori
disinfettati o nuovi, igiene e pulizia delle strutture e degli
attrezzi che utilizza, ecc.)
Impiego di materiali di
propagazione esenti da virus per
la realizzazione dei nuovi oliveti
….GRAZIE per l’attenzione
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