Lettera apocrifa attribuita a Galileo Galilei

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Lettera apocrifa attribuita a Galileo Galilei
[…] Non servono allora altri monumenti, grazie!
Quando si offre ancora il nome mio per un istituto tecnico io mi posso dire contento e lo stesso sia pur per un liceo,
insigne e civile impresa è quella di educare, ma per sottrarre
all’estinzione e all’oblio e tramandare alla posterità le virtú
e le nobili azioni degli uomini a che giova mettere il nome
loro agli alberghi e agli aeroporti?
Ciò mi pare di vieppiú un abuso in quanto a me non me
ne viene un besso e a loro giova senza merito. Pagassero almeno l’obolo di una borsa di studio a uno che la merita davvero, il nome mio sarebbe usato con ragione.
Preferirei affidar il mio ricordo alla custodia delle Muse e
ai monumenti incorrotti delle lettere, delle arti e delle scienze.
Ma perché ricordo tali cose? Lo fo per introdurre un’altra
forma perniciosa d’uso improprio del mio nome compiuta
da coloro che non si peritano di modificare il corso dei pianeti per poter godere nelle rivoluzioni di un poco di luce
di stelle sul loro corpaccio inerte, di un riflesso almeno di
splendore che faccia dire agli altri: «Guardate come brilla,
egli è una nuova stella ma voi non la riconoscete, ingrati!»
Parlo di chi paragona le sue disgrazie con le mie e a nome
mio per dire: «Anch’io come Galileo fui o vengo oppresso,
ostacolato, vilipeso e dall’altrui invidia offeso. Quindi appunto per riflesso io come lui genio incompreso chiamato a
rispondere del mio operato, giudicato da un Inquisitore…»
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prologo
Esagerati, non provano vergogna, non tollerano il giudizio
se non dai loro pari e se non arrivano al Nobel diventano
cattivi con il mondo e allora….
Allora si è qui nei secoli, ove ora son, organizzato un laico offizio, una corte di giudizio generale al merito, affatto
guasta di invidia e senza maldisposizione verso nessuno, ma
con contabilità precisa dei numerosi casi di:
– abuso di autorità e di reputazione;
– millantato merito per anzianità;
– millantato credito scientifico;
– attribuzioni in proprio di pubblicazioni redatte da assistenti oscurati dalla propria fama;
– abuso di curriculum;
– scarso senso dell’umorismo;
– inerzia grave;
– inerzia recidiva;
– inerzia premeditata;
– mancanza di modestia;
– uso disinvolto delle fonti;
– abuso di internet (grave!);
– ignoranza della storia;
– rassegnazione precoce (se in conditio di ragione);
– ostinazione perniciosa (se in stato di torto ostinato et
marcio);
– cumulo di cariche incompatibili con l’esercizio del mestiere di scienziato;
– abuso irragionevole del principio «tengo famiglia» nell’occupazione delle cattedre e cariche disponibili;
– uso del sindacato per fini personalizzati;
– carriere miste e cumulative con connesse rendite di posizione.
lettera apocrifa attribuita a galileo galilei
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Accedono al giudizio automaticamente al momento del
trapasso anche molti illustri oscuri a vario titolo a noi noti.
Sia chiaro, a voi che del passato avete poco tempo a dedicare, che noi, indipendentemente dalle religioni, dalle credenze e speranze vostre, noi siamo.
Siamo parole nei libri che parlano per noi.
Siamo scalini del filamento della doppia elica.
Siamo nell’eredità, siamo Pianeta, e infine voi atomi
dell’aria nostra ancora respirate, in molecole affatto nuove,
ma viziate vieppiú da quel voi che respirando fate.
Rassicuratevi sulla brevità del giudizio e la certezza della
pena. Essa sarà conteggiata in migliaia di bicchieri di vino
da pagare, la corte è assai numerosa e varia e dove noi siamo fa un po’ caldo e si ha di molto sete. A ogni buon conto,
mettete nella bara una riserva se sospettate d’esser magari
per un malinteso coinvolti. Se avrete molta ragione andrete
assolti e il vino lo berremo allora insieme.
La brutta notizia è che per le colpe si paga tutto e subito
e da questo tribunale sono stati banditi l’avvocati. Qui si è
tutti contro il portar la toga, e allora quelli si sono decisi a
farsi un paradiso solo per loro, il problema è che non si sono
ancora trovati d’accordo su chi lo debba fare, parlano, discutono, hanno tutti ragione di principio e non l’è piú finita.
Fonte: WikiLeaks.
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