Il blackout del 28 Settembre 2003 - Associazione Pionieri e Veterani

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28 settembre 2003: il blackout elettrico nazionale.
Forse tanti non ricordano il blackout elettrico di dieci anni fa, evento verificatosi alle ore 3.26 del 28
settembre, con quest’articolo desidero ricordare quell’evento perché l’ho vissuto in prima persona nella
mia esperienza professionale.
La serata del 27 settembre 2003 era una delle tante belle serate settembrine, niente faceva presagire cosa
sarebbe successo durante la notte alle prime ore del nuovo giorno, dove è successo qualcosa che non
dimenticherò mai.
Quella notte ho vissuto un’esperienza drammatica, e nonostante tutto la ritengo positiva per quanto
vissuto, visto e imparato. Penso che solo chi vive tali esperienze può capire le difficoltà, le tensioni, lo
stress psicologico con l’emozione e l’ansia che ti prende. Un susseguirsi di eventi si accumulano
velocemente, devi capire e nell’immediatezza intervenire nel cercare di assicurare l’incolumità delle
persone, evitare danni agli impianti e garantire l’esercizio, i minuti sembrano ore.
Ma cos’è successo?
Le prime ore di domenica 28 settembre scorrono nella regolarità dell’esercizio nella mia Centrale di
Cogenerazione a San Donato Milanese, come scorre regolare la vita notturna in tutte le città italiane; a
Milano come a Matera, a Torino come a Taranto, a Roma come a Ragusa. Ovunque la notte scorre, a
Roma si stava svolgendo un grande evento ludico ricreativo, migliaia di persone vagavano per le strade.
L’euforia della “Notte bianca romana” si trasformerà in un caos con momenti difficili, dove non
funzionava più niente, improvvisamente la magica notte bianca è illuminata solo dalla luna.
Questo fu riferito dai vari telegiornali il giorno dopo che commentavano quanto successo a Roma e in
tutta Italia. Così come informavano le cronache televisive, con collegamenti dalle diverse città italiane,
dove riferivano sia il disagio, sia i primi ripristini graduali dell’esercizio e distribuzione dell’energia
elettrica con la ripresa delle diverse attività.
La sala controllo della centrale elettrica eni di cogenerazione a San Donato Milanese
Ero in turno presso la mia ex Centrale di Cogenerazione del Gruppo Eni, quale Capoturno gestivo
l’esercizio; tra una lettura e l’altra nella raccolta e l’archiviazione dei dati necessari alla conduzione, e tra
un controllo e l’altro le ore trascorrevano. L’esercizio non necessitava una particolare produzione elettrica
e termica pertanto la conduzione era con il funzionamento di una sola turbina a gas a carico produttivo
ridotto. Seguivo sui diversi monitor della Sala Controllo gli eventi e lo stato degli impianti, acquisendone
i vari cambiamenti di stato e la regolarità dell’esercizio.
Come un fulmine a ciel sereno alle ore 3,26, improvvisamente noto un abbassamento di luminosità,
l’accensione immediata delle lampade d’emergenza, il suonare dei diversi allarmi, la stampante
sequenzialmente inizia la stampa del variare degli stati impiantistici, guardo subito il quadro sinottico
elettrico mi rendo conto che si è aperto l’interruttore generale dell’interscambio con l’ENEL, è in corso
l’inizio del blocco generale di centrale.
Immediatamente con l’addetto elettrico ci rechiamo nella Sala Controllo della Sottostazione Elettrica,
illuminata anch’essa dalle lampade d’emergenza, sul quadro sinottico, i diversi parametri e le spie visive
degli interruttori, erano tutti lampeggianti nello stato “Aperto”, non si evidenzia nessun parametro o
segnale idoneo alla richiusura dell’interruttore Generale di Alta Tensione dell’interscambio con l’ENEL.
In tali condizioni purtroppo non posso fare nulla di particolare, ritorniamo velocemente in Sala Controllo
Primaria, lungo il percorso, nel viale dell’area all’aperto della Centrale, osservo il buio della notte
illuminato da una stupenda luna bianca.
L’Europa vista dal satellite durante la notte del blackout del 28 settembre 2003; si nota l’Italia al buio.
Telefono immediatamente al Centro Operativo Distrettuale dell’ENEL, dopo essermi qualificato gli
operatori del C.O.D. mi riferiscono che anche loro sono in uno stato d’emergenza segnalandomi che
mezza Lombardia era al buio, li ringrazio e li saluto.
Il blocco generale di una Centrale Elettrica e Termica comporta tutta una serie d’interventi e manovre
impiantistiche da fare immediatamente per non compromettere gli impianti.
Con i colleghi del turno mi concentro subito nel coordinamento e la gestione delle diverse fasi
dell’emergenza per non creare altri disservizi e mettere gli impianti in condizioni di sicurezza da poter
ripartire appena possibile.
Alle ore 5.39 sono nelle condizioni tecniche per richiudere l’Interruttore Generale d’Alta Tensione e con i
colleghi iniziare così a riavviare gli impianti, il resto è questione tecnica operativa che non descrivo.
I giorni successivi, la versione ufficiale del GRNT, Gestore delle Reti Nazionali del Trasporto d’Energia,
riferiranno che la propagazione del guasto che determinò il blackout fu un improvviso disservizio sulle
linee estere attraverso le quali giunge in Italia l’energia elettrica. Ovvero alle ore 3.25 in Svizzera ci
furono problemi tecnici sulla Linea a 380 KV di Silz – Soazza, con conseguenti criticità sulle altre
interconnessioni da provocare forti sovraccarichi, in particolare sull’elettrodotto a 380 KV Rondissone –
Albertville verso l’Italia. Criticità che fece abbassare sulla rete elettrica italiana la frequenza a 47,5 Hz,
preceduta dal distacco automatico d’utenza. Questi distacchi, quasi a effetto domino, provocarono una
situazione di squilibrio sull’intero sistema energetico nazionale da avere così il blackout elettrico generale
nazionale.
Situazione d’emergenza che ha coinvolto tutti i Settori Strategici Nazionali: da quello sanitario a quello
dei trasporti, dal militare al commerciale e anche finanziario per i danni conseguenti all’evento.
Moltissime le polemiche circa la causa, i danni economici e l’immagine stessa del nostro paese, con un
rimbalzarsi delle responsabilità dove nessuno sembrava averne colpa.
Il resto lascio che sia il lettore nel riflettere su cosa succede e come si vive quando viene a mancare
l’energia elettrica per moltissimo tempo. Oggi, in base al nostro stile di vita qualora accadesse un altro
blackout elettrico generale, come lo affronteremmo?
Antonio Barbalinardo, settembre 2013.
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