Valutazione dell`efficacia della litotrissia extracorporea ad onde d

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Valutazione dell’efficacia della litotrissia extracorporea ad onde d’urto con litotritore
Dornier MFL 5000 nel trattamento della litiasi ureterale non ostruente
A. Morelli, MG. Cuttano, F. Carlino, C. Mariani, C. Selli
SCOPO DEL LAVORO
I calcoli renali sono frequentemente causa di colica renale o di uropatia ostruttiva e possono portare
il paziente all’attenzione del medico per il forte dolore provocato. La litotrissia extracorporea ad
onde d’urto (ESWL) rappresenta una valida opzione per il trattamento di questa patologia, essendo
anche meno invasiva rispetto alla ureteroscopia (URS) ed eseguibile in regime ambulatoriale.
Lo scopo del lavoro è valutare l’efficacia dell’ESWL con Litotritore Dornier MFL 5000 nel
trattamento della litiasi ureterale in 10 anni di esperienza.
MATERIALI E METODI
Dal 2001 al 2011 abbiamo eseguito 1240 trattamenti ESWL per calcolosi ureterale. I calcoli sono
stati classificati in base alla localizzazione ureterale, in lombari (521), iliaci (158) e pelvici (549),
calcolando per ogni sede il Quoziente di Rendimento (EQ, Efficacy Quotient) ovvero il valore
espresso in percentuale in grado di indicare l’efficacia clinica del litotritore.
Inoltre abbiamo calcolato il numero dei trattamenti necessari a rendere il paziente stone-free inteso
come paziente libero da calcoli o con residui < 4 mm.
RISULTATI
L’EQ relativo ai 1240 pazienti totali trattati è stato del 70% mentre quello relativo alle singole
localizzazioni ureterali è stato del 64% per la sede lombare, 70% per l’iliaca e 85% per la pelvica.
Al fine di rendere il paziente stone free, nel 68,6 % dei casi è stato necessario un solo trattamento,
nel 21,1% due trattamenti e solo nel 10,3% tre o più trattamenti ESWL.
Nel 2,2% dei casi l’ESWL è stata inefficace ed è stato necessario optare per una successiva
uretroscopia. Dei pazienti sottoposti ad URS, solo lo 0,2% ha necessitato di una ulteriore litotrissia
(trattamento sandwich) per rendere il paziente stone-free.
DISCUSSIONE
Sebbene l’ESWL presenti una più alta percentuale di re-treatment (51% vs 2%) e la necessità di
eventuali interventi ausiliari successivi come disostruzioni o derivazioni urinarie fino ad eseguire
una URS in urgenza, essa rappresenta ancora oggi una valida opzione terapeutica per la litiasi
ureterale. Ha infatti il vantaggio di essere eseguibile in regime ambulatoriale, è ben tollerata dal
paziente e non necessità di assistenza anestesiologica.
L’URS pur garantendo un risultato immediato e una bassa percentuale di ritrattamenti, ha una più
alta incidenza di complicanze intra-peri operatorie come perforazioni o stenosi ureterali, infezioni
delle vie urinarie, ematuria o dolore e richiede un ricovero ospedaliero. Inoltre in letteratura non
sono descritte differenze significative nello stone free rate fra ESWL ed URS nei primi tre mesi
conseguenti al trattamento.
CONCLUSIONI
L’URS garantisce una risoluzione più immediata e risolutiva della litiasi ureterale, ma l’ESWL resta
ancora oggi una valida opzione nei pazienti con litiasi ureterale non ostruente. I nostri dati decennali
sui 1240 pazienti trattati per litiasi ureterale evidenziano infatti, un EQ totale pari al 70% ed uno
stone free rate del 68,6% con singolo trattamento, utilizzando un litotritore a spinterometro
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