fondamenti di economia aziendale e impiantistica industriale

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FONDAMENTI DI ECONOMIA AZIENDALE E
IMPIANTISTICA INDUSTRIALE
Proff. Alberto Baggini – Marco Melacini
A.A. 2008/2009
La contabilità esterna
Introduzione al bilancio di esercizio
Lo stato patrimoniale
Economicità di impresa
• Duraturo e autonomo funzionamento
–
–
–
–
Equilibrio reddituale nel breve e nel medio-lungo termine
Efficienza e flessibilità nell’uso dei fattori
Remunerazione congrua dei fattori
Equilibrio finanziario
• Valutazione dell’economicità: misurazioni
economiche di valori
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Misurazioni economiche
• Contabilità interna (analitica, industriale)
– Misurazione dell’efficienza nell’uso dei fattori
acquisiti (processi aziendali)
– La gestione dei processi interni si riflette sulle
operazioni di scambio
• Contabilità esterna
– Misurazione degli scambi con le economie terze
(mercati)
– Dallo scambio nascono i valori
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Che cos’è il Bilancio
• E’ un documento pubblico obbligatorio che contiene
le informazioni che l’impresa deve fornire all’esterno
• Sintetizza le operazioni di gestione condotte
dall’impresa nel corso di un periodo di riferimento
(esercizio)
• Le informazioni desumibili dal bilancio si possono
riassumere in 4 categorie principali:
– capacità reddituale
– entità del patrimonio aziendale
– situazione finanziaria
– evoluzione delle prestazioni nel tempo
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A chi si rivolge
• Il Bilancio è prima di tutto uno strumento di
comunicazione esterna rivolto:
– allo Stato (per la determinazione delle imposte);
– alle banche (per verificare la possibilità di erogare
finanziamenti);
– agli azionisti attuali e potenziali (informazioni sulle
prestazioni dell’impresa);
– al mondo economico nel suo complesso.
• Il bilancio ha anche scopo di informativa
interna rivolto al management dell’impresa
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L’esercizio (contabile)
• E’ un intervallo di tempo
convenzionalmente utilizzato per
suddividere il ciclo di vita dell’azienda in
unità rilevanti dal punto di vista fiscale e
gestionale
• Coincide generalmente con l’anno solare
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La normativa rilevante
• Normativa civilistica (IV Direttiva CE, recepita nel
sistema giuridico italiano con il D.Lgs. 127 del 9/4/1991)
• Documento pubblico ed obbligatorio
• Comunicazione informazioni verso tutti coloro che hanno
interessi a vario titolo nell’azienda (STAKEHOLDERS)
• Normativa fiscale (Testo Unico delle Imposte)
• Identificazione degli oneri fiscali per l’esercizio corrente
• Il bilancio fiscale può essere redatto basandosi sulla IV
direttiva CE
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I principi di redazione del Bilancio
• I principi contabili sono quei criteri che stabiliscono
quali sono i fatti da registrare e le modalità di
registrazione.
• Si possono identificare i seguenti principi:
– Completezza dell’informazione;
– Neutralità;
– Prudenza;
– Periodicità della misurazione;
– Competenza economica*.
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Evento economico vs. Evento finanziario
• Evento Economico = operazione valorizzata
economicamente effettuata dall’impresa (es. vendita di
prodotti, acquisto materie prime, utilizzo uffici ecc.)
• Evento finanziario = entrata o uscita di cassa
corrispondente ad un dato evento economico (es. incasso o
pagamento prodotti, pagamento materie prime, pagamento
affitto per utilizzo uffici, ecc.)
• Evento economico e corrispondente evento finanziario
possono avvenire in momenti diversi, quindi anche in
esercizi contabili differenti
es.: acquisto MP in Novembre (esercizio 2007), pagamento
dilazionato a 60 giorni quindi a Gennaio (esercizio 2008)
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Principio di competenza economica (1/2)
Il principio di competenza economica stabilisce che, nella
redazione del bilancio, le operazioni devono essere
attribuite all’esercizio in cui si verifica l’evento
economico, e non in quello in cui si manifesta il relativo
movimento monetario (evento finanziario).
Entrate di cassa
Impresa
Uscite di cassa
Utile (anno t) ≠ Entrate di cassa - Uscite di cassa
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Principio di competenza economica (2/2)
In particolare,
– un Ricavo è di competenza di un esercizio se in quell’esercizio
avviene l’effettiva alienazione del bene da parte dell’impresa,
indipendentemente dal momento in cui si ha l’entrata di cassa
– un Costo è di competenza di un esercizio se il ricavo
corrispondente è di competenza dell’esercizio
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I documenti che costituiscono il Bilancio
(1/2)
Il Bilancio di esercizio deve essere composto dai
seguenti documenti:
• Stato Patrimoniale: è la fotografia della situazione
patrimoniale dell’impresa in un dato istante (l’ultimo
giorno dell’esercizio)
• Conto Economico: sintetizza i flussi di natura
economica che si sono verificati durante l’esercizio
• Nota Integrativa e Relazione sulla gestione (redatta a
cura degli Amministratori, solo nelle società di capitali):
– forniscono informazioni di dettaglio su
• criteri di valutazione utilizzati
• variazioni nella struttura dei conti
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I documenti che costituiscono il Bilancio
(2/2)
• Relazione dei sindaci: (solo le S.p.a.)
• Relazione di certificazione: (solo le S.p.a.
quotate in Borsa)
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Stato Patrimoniale vs Conto Economico
31 Dic 2007/
1 Gen 2008
Esercizio
2007
31 Dic 2008/
1 Gen 2009
Esercizio 2008
Esercizio
2009
Conto Economico
Stato
Patrimoniale
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Lo Stato Patrimoniale
Si compone di due classi: attività (attivo) e
passività (passivo)
• Attività: vi sono rappresentati i capitali e le
risorse a disposizione dell’impresa per lo
svolgimento delle proprie attività
• Passività: vi sono rappresentati i diritti
vantati da terzi (azionisti, banche, fornitori,
ecc.) sulle risorse dell’impresa
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Lo Stato Patrimoniale
Attività
SP
Passività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Immobilizzazioni
C) Trattamento di fine rapporto
C) Attivo Circolante
D) Debiti
D) Ratei e Risconti attivi
E) Ratei e risconti passivi
B) Fondo per rischi e oneri
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Il bilancio
Attività
Risorse
SP
Passività
Diritti
• In ogni istante il totale dell’attivo deve
coincidere con il totale del passivo
• Nello stato patrimoniale è espresso il valore in
termini monetari di risorse che però non
corrispondono a liquidità immediata (tranne la
cassa).
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Attivo di Stato Patrimoniale
Attività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo Circolante
D) Ratei e Risconti attivi
SP
Versamenti del
capitale sociale
ancora dovuti da
uno o più soci al
termine
dell’esercizio
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Attivo di Stato Patrimoniale
SP
Attività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo Circolante
D) Ratei e Risconti attivi
Risorse a disposizione
dell’impresa la cui durata
di utilizzo è superiore
all’esercizio contabile
Possono essere di tre tipi:
– materiali
– immateriali
– finanziarie
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Immobilizzazioni materiali
• Beni materiali ad uso pluriennale espressi al netto
dei relativi fondi ammortamento
–
–
–
–
terreni e fabbricati
impianti e macchinari
attrezzature industriali
…
• Sono valutate al costo storico (costo di acquisto)
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Ammortamento
AMMORTAMENTO = quota del valore di un bene
attribuita ad un determinato esercizio contabile
Permette di:
• ripartire su più esercizi il valore del bene
immobilizzato
• misurare la perdita di valore dell’immobilizzazione e
rettificare il suo valore a bilancio
Fondo ammortamento = valore cumulato degli
ammortamenti nel tempo (sommatoria delle quote di
ammortamento)
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Ammortamento: criteri di calcolo
• Quote costanti: ripartizione del valore del bene in
misura costante per la vita utile presunta dello stesso
• Quote variabili
– Ammortamento Accelerato: ripartisco il valore del
bene in misura variabile sulla sua durata presunta quote alte nei primi anni, basse negli ultimi – Ammortamento Anticipato: raddoppio la quota di
ammortamento per i primi due anni di vita del bene,
quindi riduco l’arco temporale su cui si effettua
l’ammortamento
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Ammortamento: esempi
• Valore dell’immobilizzazione: 80.000 €
• Vita utile prevista: 5 anni
quota di ammortamento annuale nei vari casi
Criterio
q. costanti
accelerato
anticipato
anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5
16
16
16
16
16
32
22
12
7
7
32
32
16
-
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Immobilizzazioni immateriali
Sono relative ai costi sostenuti dall’impresa che, pur non
essendo relativi all’acquisizione di beni materiali,
presentano un’utilità pluriennale.
Sono riconducibili a 3 categorie principali:
• oneri pluriennali: costi di ricerca e sviluppo, di pubblicità,
di sviluppo software, …
• acquisto beni immateriali: brevetti, licenze, marchi, …
• costi di avviamento: maggior valore pagato per
l’acquisizione di un’impresa rispetto al patrimonio netto
NB: anche per le immobilizzazioni immateriali si utilizza il
concetto di ammortamento
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Immobilizzazioni finanziarie
• Investimenti durevoli di natura finanziaria
(superiori all’anno)
– partecipazioni
– crediti finanziari
– altri titoli
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(Immobilizzazioni finanziarie)
Partecipazioni
• Pacchetti azionari in possesso dell’impresa relativi
a:
– imprese collegate
– imprese controllate
– altre imprese
• Sono investimenti strategici non speculativi
• Le partecipazioni sono valorizzate al costo di
acquisto (al netto del fondo svalutazione
partecipazioni)
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Controllata vs. Collegata
• Società controllata Æ l’impresa esercita influenza
dominante in assemblea ordinaria:
– per via diretta: possedendo il 50%+1 delle azioni
– per via indiretta: quando le condizioni permettono pieno
controllo anche senza il 50% delle azioni (azionariato
diffuso, accordi, partecipazioni in altre imprese del gruppo)
• Società collegata Æ l’impresa esercita influenza notevole
in assemblea ordinaria ma non tale da esercitare il
controllo. Si verifica nel caso di:
– partecipazioni > 10% del capitale sociale (nel caso generale)
– partecipazioni > 5% per società quotate (azionariato diffuso)
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(Immobilizzazioni finanziarie)
Crediti finanziari
• Sono prestiti di natura finanziaria tra
imprese
– verso controllate
– verso collegate
– altri
• Sono a lungo termine (altrimenti non
costituirebbero immobilizzazioni)
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(Immobilizzazioni finanziarie)
Altri titoli
• Investimenti strategici e non speculativi in
altri titoli, quali:
– obbligazioni
– titoli di stato con durata superiore all’esercizio
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Attivo di Stato Patrimoniale
SP
Attività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo Circolante
D) Ratei e Risconti attivi
Rappresenta il valore delle
attività liquide o trasformabili
in liquidità entro nel breve
termine
E’ costituito da:
– rimanenze (scorte)
– crediti a breve
– attività finanziarie che non
costituiscono
immobilizzazioni
– disponibilità liquide
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(Attivo circolante)
Rimanenze (scorte)
• Indicano il valore (monetario) di fine esercizio
di:
– Materie prime (MP) e prodotti di consumo
– Semilavorati (WIP)
– Prodotti finiti (PF)
• Criteri di valutazione
– MP e prodotti di consumo sono generalmente
valorizzati al costo di acquisto
– Il valore di WIP e PF dipende dai criteri utilizzati
dalla contabilità interna
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Valorizzazione delle rimanenze (1/2)
Nello stesso esercizio, un bene può essere acquistato
più volte, a prezzi differenti. Il valore delle scorte
dipende dalla logica di valorizzazione che utilizzo:
• Logica LIFO (Last In First Out): si ipotizza che le
prime unità utilizzate siano le ultime acquistate Æ
a scorta rimangono quelle acquistate per prime
• Logica FIFO (First In First Out): si ipotizza che le
prime unità utilizzate siano le prime acquistate Æ
a scorta rimangono quelle acquistate per ultime
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Valorizzazione delle rimanenze (2/2)
• Criterio del costo medio ponderato: si
ipotizza che i beni non possano più essere
identificabili singolarmente. Essi vengono
valorizzati ad un valore unico per
tipologia/categoria di prodotto
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(Attivo circolante)
Crediti a breve
• Rappresentano tutti i crediti detenuti
dall’impresa, ad eccezione di quelli verso soci
e quelli indicati nelle immobilizzazioni
finanziarie
• Si tratta quindi essenzialmente di:
– crediti commerciali nei confronti di clienti
– crediti finanziari di breve
• Sono espressi al netto del fondo svalutazione
crediti, che tiene conto del rischio di non
riscossione del credito
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(Attivo circolante)
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
• Si tratta di partecipazioni a fini speculativi e
non strategici:
–
–
–
–
–
in imprese controllate
in imprese collegate
in altre imprese
azioni proprie
altri titoli
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(Attivo circolante)
Disponibilità liquide
• Depositi bancari e postali (conti correnti)
• Assegni
• Denaro e valori in cassa
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Attivo di Stato Patrimoniale
SP
Attività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo Circolante
D) Ratei e Risconti attivi
Rettifiche dovute a sfasamenti
tra evento economico ed
evento finanziario
Si rilevano quando l’evento
economico è distribuito nel
tempo in modo continuo e
nell’arco di due o più esercizi
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Ratei e risconti attivi (1/2)
L’evento finanziario
si manifesta all’inizio
(o alla fine) del periodo
Esercizio
Evento Economico
1 Gen
31 Dic
L’evento economico si
manifesta su un arco temporale
pluri-esercizio
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Ratei e risconti attivi (2/2)
• Rateo Attivo: è un’entrata di cassa (ricavo) posticipata
rispetto all’evento economico
entrata di cassa
posticipata
Esercizio
Evento Economico
+
• Risconto Attivo: è un’uscita di cassa (costo) anticipata
rispetto all’evento economico
Esercizio
-
Evento Economico
uscita di cassa
anticipata
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Rateo attivo: esempio (1/2)
• Cedo in affitto un magazzino per 12 mesi a partire
dal 1/05/2008. Il pagamento dell’affitto (240 k€) è
interamente dovuto alla scadenza del contratto
(30/04/2009).
– L’evento economico è distribuito su più esercizi (20082009)
– L’evento finanziario è concentrato in un solo istante
(30/04/2009)
• Nell’anno 2008 avrò:
– affitti attivi pari al ricavo di competenza del 2008 Æ 8
mesi x 240 k€/12 mesi = 160 k€
– rateo attivo di 160 k€, pari al ricavo di competenza
2008
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Rateo attivo: esempio (2/2)
• Nell’anno 2009 avrò:
– aumento della cassa pari a 240 k€
– affitti attivi pari al ricavo di competenza del
2009 Æ 4 mesi x 240 k€/12 mesi = 80 k€
– estinzione del rateo attivo di 160 k€
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Risconto attivo: esempio (1/2)
• Prendo in affitto un magazzino, il cui contratto dura 12
mesi (dal 1/11/2007 al 30/10/2008) e prevede il
pagamento anticipato di tutto il canone pari a 360 k€.
– L’evento economico è distribuito su più esercizi (2007-2008)
– L’evento finanziario è concentrato in un solo istante
(1/11/2007)
• Nell’anno 2007 avrò:
– costo di competenza pari all’affitto passivo del 2007 Æ
2 mesi x 360 k€ /12 mesi = 60 k€
– diminuzione della cassa di 360 k€ pari all’intero canone di
affitto erogato anticipatamente
– risconto attivo di 300 k€, pari al costo sostenuto la cui
competenza economica è rimandata al 2008
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Risconto attivo: esempio (2/2)
• Nell’anno 2008 avrò:
– costo di competenza pari all’affitto passivo del 2008
Æ 10 mesi x 360 k€ /12 mesi = 300 k€
– estinzione del risconto attivo di 300 k€
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Attività
Passività
A) Patrimonio netto
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Passività
Indica il valore dei diritti
vantati sull’impresa dagli
azionisti per il capitale che
hanno versato e/o maturati
in seguito alle attività di
funzionamento dell’impresa
3 sono le voci principali:
– Capitale sociale
– Utile (perdita) di
esercizio
– Riserve
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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(Patrimonio netto)
Capitale Sociale
• E’ dato dal numero di azioni per il loro
valore nominale
– es. 1000 azioni con valore nominale 5€/azione
Æ capitale sociale = 5000 €
• Include sia il capitale sociale iniziale
(versato all’atto di costituzione della società)
sia i successivi aumenti
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(Patrimonio netto)
Aumenti di capitale
Servono a finanziare l’attività (l’espansione)
dell’impresa attraverso il conferimento di
nuovi fondi.
Possiamo distinguere tra:
• Aumento di capitale gratuito
• Aumento di capitale a pagamento
– senza sovrapprezzo
– con sovrapprezzo
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Aumenti di capitale: esempi
• Capitale sociale dell’impresa = 5000 €, dato da
1000 azioni con valore nominale 5€/azione.
• La società emette 100 nuove azioni:
Caso 1) aumento di capitale gratuito
– Capitale Sociale Æ + 500 € (100 azioni x 5
€/azione)
– Riserve Æ - 500 €
– Cassa invariata
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Aumenti di capitale: esempi
Caso 2) aumento di capitale a pagamento senza
sovrapprezzo (valore mercato = valore nominale)
–
–
Capitale Sociale Æ + 500 € (100 azioni x 5 €/azione)
Cassa Æ + 500 €
Caso 3) aumento di capitale a pagamento con
sovrapprezzo (valore mercato 8 €/azione)
– Capitale Sociale Æ + 500 € (100 azioni x 5 €/azione)
– Cassa Æ + 800 €
– Riserva sovrapprezzo azioni Æ + 300 €
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(Patrimonio netto)
Utile (perdita) di esercizio
• L’utile (perdita di esercizio), detto anche “Risultato di
esercizio”, è la risultante della differenza tra attività e
passività
Æ è il valore che porta il bilancio in pareggio
• E’ calcolato dopo le imposte, prima dei dividendi
(= parte dell’utile che viene distribuito agli azionisti)
• L’utile è una passività perché è un diritto degli
azionisti
• La perdita è un’attività perché è una risorsa societaria
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(Patrimonio netto)
Riserve
Le principali sono:
• Riserva sovrapprezzo azioni: nasce da aumenti di
capitale a pagamento con sovrapprezzo
• Riserva legale: riserva obbligatoria (prevista dalla
legge) creata accantonando parte degli utili di ogni
esercizio per finanziare la crescita dell’impresa
• Riserva statutaria: accantonamenti di utili in seguito a
particolari regole fissate negli statuti societari
• Riserva utili portati a nuovo: data dagli utili non
distribuiti, al di là delle riserve previste dalla legge o
dallo statuto
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Passività
Sono accantonamenti
per costi da sostenere
in futuro, la cui entità
o manifestazione è
incerta
– fondo imposte
– fondo
manutenzione
– fondo pensioni
– fondo previdenza
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Passività
E’ obbligatorio
Rappresenta l’insieme dei
diritti dei dipendenti
maturati fino all’esercizio
corrente
La liquidazione rappresenta il
flusso finanziario
corrispondente ai diritti
cumulati nel tempo dal
dipendente, che viene
erogata al termine del suo
rapporto con l’azienda
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Passività
Rappresentano la
componente principale
del passivo di SP
Comprendono tutte le
passività certe e
determinate nell’importo
Si indica la quota di debiti
esigibile entro l’esercizio
successivo
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Debiti
• Le tipologie principali sono:
– debiti commerciali: debiti verso fornitori, sorti
per costi relativi all’acquisto di materie prime,
servizi, costi per godimento di beni di terzi, ecc
– debiti finanziari: debiti contratti con banche o
con altri finanziatori
– debiti tributari: debiti verso lo Stato per imposte
dovute
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Passivo di Stato Patrimoniale
SP
Passività
Come per le analoghe voci di
attivo:
sono rettifiche dovute a
sfasamenti tra l’evento
economico e quello
finanziario
si rilevano quando la durata
dell’evento economico è
distribuita nel tempo in
modo continuo e nell’arco di
due o più esercizi
A) Patrimonio netto (Equity)
B) Fondo per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Ratei e risconti passivi
• Rateo Passivo: è un’uscita di cassa (costo) posticipata
rispetto all’evento economico
uscita di cassa
posticipata
Esercizio
Evento Economico
-
• Risconto Passivo: è un’entrata di cassa (ricavo)
anticipata rispetto all’evento economico
Esercizio
+
Evento Economico
entrata di cassa
anticipata
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Rateo passivo: esempio (1/2)
• L’impresa contrae un debito della durata di 15 mesi a
partire dal 01/04/2008. Gli oneri finanziari, pari a 15
k€, vengono pagati all’estinzione del debito
(30/06/2009).
– L’evento economico è distribuito su più esercizi (2008-2009)
– L’evento finanziario è concentrato in un solo istante
(30/06/2009)
• Nell’anno 2008 avrò:
– oneri finanziari (costo di CE) di competenza del 2008 Æ 9
mesi x 15k€/15 mesi = 9 k€
– rateo passivo di 9 k€, pari al costo (oneri) di competenza del
2008 (9 mesi x 15k€/15 mesi = 9 k€)
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Rateo passivo: esempio (2/2)
• Nell’anno 2009 avrò:
– estinzione del rateo passivo di 9 k€, pari al costo
(oneri) di competenza del 2008
– diminuzione della cassa di 15 k€
– oneri finanziari (costo di CE) di competenza del
2009 Æ 6 mesi x 15k€/15 mesi = 6 k€
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Risconto passivo: esempio (1/2)
• Cedo in affitto un magazzino per 12 mesi a partire dal
01/09/2007. L’intero ammontare dell’affitto (30 k€) è
pagato anticipatamente, alla stipula del contratto.
– L’evento economico è distribuito su più esercizi (2007-2008)
– L’evento finanziario è concentrato in un solo istante
(01/09/2007)
• Nell’anno 2007 avrò:
– affitti attivi pari al ricavo di competenza del 2007
Æ 4 mesi x 30 k€/12 mesi = 10 k€
– aumento della cassa di 30 k€ (pari all’intero affitto incassato
anticipatamente)
– risconto passivo di 20 k€, pari alla quota di ricavo di
competenza economica del 2008
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Risconto passivo: esempio (2/2)
• Nell’anno 2008 avrò:
– affitti attivi pari al ricavo di competenza del 2008
Æ 8 mesi x 30 k€/12 mesi = 20 k€
– estinzione del risconto passivo di 20 k€
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Ratei e risconti: riepilogo
• I ratei sono quote di ricavi (ratei attivi) o di costi
(ratei passivi) di competenza dell’esercizio in
chiusura, la cui manifestazione monetaria avrà
luogo nell’esercizio successivo o comunque in
esercizi futuri
• I risconti sono quote di costi (risconti attivi) o di
ricavi (risconti passivi) di competenza
dell’esercizio successivo (o comunque di
esercizi futuri), la cui manifestazione monetaria
ha avuto luogo nell’esercizio in chiusura
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Conti d’ordine (1/2)
• Sono annotazioni di memoria; corredano la situazione
patrimoniale e finanziaria esposta nello SP.
• Non costituiscono attività o passività in senso stretto
• In calce allo stato patrimoniale devono risultare le
garanzie prestate direttamente o indirettamente da
soggetti terzi all’impresa (fidejussioni, avalli, garanzie
personali o reali, garanzie prestate presso imprese
controllate o collegate)
• Devono aggiungere informazioni a quelle già
disponibili nello stato patrimoniale e non duplicarle
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Conti d’ordine (2/2)
• I conti d’ordine più tipici riguardano:
– garanzie
– beni di terzi presso la società
– impegni (per rilevanti acquisti di impianti, per
accensione di mutui, etc.)
– rischi (per i quali non è stato necessario effettuare
accantonamento passivo in bilancio)
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