Apologia di Socrate»: l`attualità del messaggio da un

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VELIATEATRO 2015 – XVIII EDIZIONE
PARCO ARCHEOLOGICO DI ELEA-VELIA (SA) – 3-22 AGOSTO
«APOLOGIA DI SOCRATE»: L’ATTUALITÀ DEL MESSAGGIO DA UN TRIBUNALE DELL’ANTICA ATENE
CHRISTIAN POGGIONI METTE IN SCENA LA CELEBRE OPERA DI PLATONE FACENDONE UN «PROCESSO-SPETTACOLO»
MARTEDÌ 4 AGOSTO LA SECONDA SERATA. PRECEDE LA RAPPRESENTAZIONE L’INCONTRO CON LO STORICO DELLA FILOSOFIA FRANCO FERRARI
Cosa succederebbe se Socrate venisse accusato oggi? Parte da questa domanda l’«Apologia di
Socrate» messa in scena da Christian Poggioni, regista e interprete di questa versione teatrale di
una delle più note opere di Platone. Sul palcoscenico di VeliaTeatro 2015, martedì 4 agosto (ore
21), nel secondo appuntamento con la XVIII edizione della rassegna di teatro antico nella sede
dell’acropoli del Parco Archeologico di Elea-Velia. In una serata introdotta dal prestigioso intervento
di Franco Ferrari, professore di Storia della filosofia antica all’Università di Salerno, dal titolo «Il
processo a un uomo giusto: l’Apologia di Socrate». Un testo ancora attuale, dal profondo senso
politico, poiché mette di fronte un uomo e la comunità, in un drammatico confronto sul significato
del vivere personale e collettivo.
Il tribunale del filosofo, accusato, nell’Atene del 399 a.C., di corrompere i giovani e di commettere
empietà col suo pensiero e i suoi insegnamenti, è immaginato a metà tra antico e moderno.
Rispettando l’originalità dello scritto platonico, la messinscena punta alla comunicazione immediata
e coinvolgente, facendo risuonare vivi e attuali il pensiero e l’esempio di Socrate, così come la
testimonianza diretta di Platone ce li tramanda. La parola si fa voce, gesto, azione e rimbomba
nell’aria odierna, che percepiamo non meno viziata di quella della polis greca di 24 secoli fa. Il
processo-spettacolo che ne deriva ricostruisce le dinamiche tra imputato e denuncianti, tra il
maestro e i suoi arbitri, in un intenso scambio tra l’attore in scena e il pubblico, chiamato a
rispondere a domande e provocazioni e a rappresentare simbolicamente gli accusatori e i 500 giudici
della polis. Proponendo infine un interrogativo: la nostra Atene ha oggi un suo Socrate da
ascoltare?
«Apologia di Socrate» è l’autodifesa di un uomo retto, vittima di una congiura politica e infine
condannato a morte. Che al termine del processo porge ai propri accusatori un ultimo,
fondamentale messaggio: «Se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di
rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo giusto, infatti, non
può capitare nessun male, né in vita né in morte». La riduzione drammaturgica dell’opera di Platone,
i cui toni drammatici sono stemperati dall’acuta ironia del protagonista Socrate, ripropone al
pubblico contemporaneo lo stile della dialettica socratica, strumento per la ricerca della
conoscenza e la definizione dei valori.
L’accompagnamento musicale è di Vito Sisto, scenografia e costumi sono a cura di Aurélie
Borremans. Il protagonista. Christian Poggioni, attore e regista teatrale, figlio della prestigiosa
Scuola del Piccolo Teatro di Milano, è da anni impegnato sul fronte del recupero e della
rivitalizzazione del teatro antico. Oltre che nelle sue numerose interpretazioni, anche nelle vesti di
insegnante di recitazione presso il Laboratorio di Drammaturgia Antica e la Scuola di Alta
Formazione dell’Università Cattolica di Milano.
A stretto contatto con la rappresentazione è il breve incontro, che precede lo spettacolo, con uno
dei maggiori esperti e studiosi di Platone, Franco Ferrari, ordinario di Storia della filosofia antica
all’Università di Salerno e autore di numerose pubblicazioni sul grande filosofo ateniese del V-IV
secolo a.C. Il professore si soffermerà sulla figura esemplare di Socrate, quale emerge dall’opera
platonica, con il suo intervento, dal titolo «Il processo a un uomo giusto: l’Apologia di Socrate».
Successivo appuntamento mercoledì 5 agosto con «Le Rane», commedia di Aristofane rappresentata da
«Kerkís. Teatro Antico In Scena» con il Corso di Alta Formazione Teatro Antico in Scena dell’Università
Cattolica di Milano, per la regia di Christian Poggioni, con la direzione drammaturgica di Elisabetta Matelli. A
seguire due serate con il teatro comico di Plauto: martedì 11 agosto, «Càsina» e mercoledì 12 agosto,
«Menecmi», entrambe le opere a cura della compagnia «La Resistenza della Poesia». Martedì 18 agosto, in
scena «Animula Vagula Blandula. Adriano, l’uomo», spettacolo scritto da Flavio Marigliani e interpretato da
Roberto Santi, per la regia di Sandro Nardi. Ultima serata di VeliaTeatro 2015, sabato 22 agosto con «Sole»,
rappresentazione di e con Valentina Capone, liberamente tratta da «Le Troiane» e da «Ecuba» di Euripide.
La manifestazione, organizzata dalla Associazione Culturale Compagnia Michele Murino Cilento Arte, si
svolge con la partecipazione di: Soprintendenza Archeologia della Campania, Comune di Ascea, Parco
Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Pro Loco di Ascea, Regione Campania, Ente Provinciale per
il Turismo di Salerno; con il patrocinio morale dell’Università degli Studi di Salerno, con la collaborazione
scientifica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in collaborazione con l’Università degli Studi
di Urbino Carlo Bo.
Botteghino 15 euro; 10 euro per bambini sotto i 12 anni. Navette gratuite dal parcheggio all’ingresso del
Parco Archeologico di Elea-Velia per l’acropoli dalle 19.30. Il pubblico potrà rifornirsi gratuitamente di acqua
in bottiglie. L’area degli spettacoli è dotata di servizi chimici. Durante il festival è presente un presidio della
Croce Rossa Italiana sezione di Agropoli. INFO: www.veliateatro.it – tel. 334 3266442 – Pro Loco di Ascea tel.
0974 972230 – Arte’m (biglietteria del Parco Archeologico di Elea-Velia) tel. 0974 271016
UFFICIO STAMPA: BARTOLOMEO RUGGIERO - TEL. 329 3267300 - EMAIL [email protected][email protected]
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