configurazione non invertente

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prof. Pasquale GRANATO
CONFIGURAZIONE NON
INVERTENTE
INSEGUITORE DI TENSIONE O
BUFFER
prof. Pasquale
GRANATO
prendiamo
in
La seconda configurazione che
considerazione è quella non invertente
I2
I1
L’analisi del circuito parte ancora una volta
dall’applicazione del 1° principio di Kirchhoff al
nodo VEssendo infinita la resistenza di ingresso dell’A.O.
in esso non entra corrente per cui avremo
I1 = I2
prof. Pasquale GRANATO
Applicando la legge di Ohm alle due correnti si
avrà :
(V- – 0)/R1 = ( Vo - V- )/R2
Dalla relazione che lega i potenziali di ingresso
all’uscita ha:
( V+ - V- ) = Vo/Avol
prof. Pasquale GRANATO
Essendo Avol infinito tale rapporto tende a
zero per cui possiamo affermare che
“ in un A.O. in configurazione lineare
la differenza dei potenziali
all’ingresso deve essere nulla”
Tale affermazione và sotto il nome di
“ principio di equipotenzialità degli ingressi “
prof. Pasquale GRANATO
Nel caso che stiamo esaminando il potenziale
dell’ingresso “V+” corrisponde a Vi, per cui
possiamo affermare che anche il potenziale
V- è Vi. Alla luce di quanto abbiamo detto la
relazione scritta precedentemente diventa :
(Vi – 0)/R1 = ( Vo - Vi )/R2
Vi/R1 = Vo/R2 – Vi/R2
Vi/R1 +Vi/R2 = Vo/R2
prof. Pasquale GRANATO
Vo = Vi R2/R2 + Vi R2/R1
Vo = Vi ( 1 + R2/R1 )
Dalla relazione ottenuta si evince che
- L’uscita è in fase con l’ingresso
- Il guadagno del circuito non potrà in alcun
modo essere minore di 1 anzi è sempre
maggiore.
prof. Pasquale GRANATO
Direttamente dalla configurazione invertente
facendo alcune considerazioni sul far
diventare il guadagno uguale a 1, si ottiene
la cosiddetta configurazione da inseguitore
di tensione o buffer a guadagno unitario,
vediamo quali sono :
Per poter ottenere guadagno unitario dalla
configurazione invertente è necessario
azzerare il rapporto R2/R1, ciò è ottenibile
se R2 è molto piccola e R1 molto grande.
prof. Pasquale GRANATO
Per ottenere questo allora la R2 viene
sostituita da un corto circuito ( resistenza
nulla ) la R1 viene completamente
eliminata, quindi tra il potenziale V- e
massa viene eliminato il collegamento.
Il circuito che ne risulta è il seguente
prof. Pasquale GRANATO
In questo circuito allora risulta
Vo = Vi
Sembrerebbe che tale configurazione non
serva a nulla invece ha una notevole
importanza, principalmente nel
disaccoppiamento dei circuiti con diverse
esigenze.
prof. Pasquale GRANATO
Facciamo un semplice esempio legato
all’esigenza di avere a disposizione
un amplificatore con una elevata
impedenza di ingresso. Tale esigenza
è legata al fatto che spesso la
potenza del segnale che dev’essere
amplificato è notevolmente bassa (
pensiamo al segnale proveniente da
un’antenna ). In questi casi
utilizzando un inseguitore otteniamo
che :
prof. Pasquale GRANATO
- Il segnale applicato all’ingresso non
invertente vede una impedenza infinita
( ricordiamoci che la Zi dell’ A.O. è
infinita )
- L’uscita dell’ A.O. segue fedelmente
l’andamento dell’ingresso ed inoltre, fatto
importantissimo, un A.O. visto dall’uscita
è paragonabile ad un generatore di
segnale ideale a causa della bassa
resistenza di uscita, quindi in grado di
erogare una potenza certamente superiore
a quella del generatore Vi.
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