Passando per i gironi danteschi

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TEATRI DEL TERRITORIO – MARGINALIA XV ed.
9 -10 - 11 Maggio
Compagnia C.S.D
"Passando per i gironi danteschi"
In collaborazione con:
"Dance is not a Mental state"
9 Maggio 2013. Questa produzione ideata da
Ulla Alasjärvi, che tanto successo ha
ottenuto al Meeting del I.P.C - Unesco a
Stoccolma, in Aprile parteciperà ad Atene
con il testo “Non sparare sui passerotti”
all'incontro mondiale dell' I.P.C – I.T.I –
Unesco ( International Theatre Institute).
Si apre il lavoro sull’Inferno di Dante, che
continua ormai dagli inizi del 2000. Certo, la
ricerca su Dante non finirà mai….. Lo
spettacolo è realizzato in collaborazione con
l’Accademia Itinerante.
"Il nostro non è un lavoro analitico sulle
parole e sulle visioni dantesche. Ci siamo
mossi per riprodurre ciò che dell’ Inferno
dantesco possiamo tradurre in segni
artistici con i mezzi teatrali a nostra
disposizione. Proponiamo al pubblico un
percorso da vivere, senza obbligo e senza dovere, in un paesaggio con i suoi momenti di luce,
di ombra e di mistero".
"Dante e i primi segni della consapevolezza europea"
Più che di uno spettacolo, qui si parla di un vero e proprio studio pluriennale sull’Inferno di Dante.
Uno studio che però non vuole essere uno scervellamento intellettuale, ma una trasposizione scenica
delle visioni dantesche. L'Europa ha bisogno, all'alba del terzo millennio, di segni forti per poter
lottare contro la minaccia infernale che oscura gli ultimi anni del secolo in corso: violenza, guerra,
corruzione, odio, disagio sociale. Le società contemporanee europee possiedono un patrimonio
culturale di valore inestimabile. Perchè allora non assurgere questo patrimonio ai fini di una
costruttiva potenzialità della vita? L'Inferno può anche essere letto come un momento di riflessione
su sistemi e valori che accomunano i popoli d'Europa. La lettura di un'opera d'Arte viene di sovente
effettuata in automatico, senza un qualche coinvolgimento personale.
Teatro Espace – via Mantova 38 – Torino -
Tel: 011-23 86 067 – [email protected]
L'individuo deve essere in grado di trasformare ciò che esiste dentro l'immaginazione, in un segno
riconoscibile, al fine di poter creare un senso all'esistenza e quindi trovare la propria adesione alla
struttura che gli garantisce l'appartenenza tanto a livello sociale, quanto a livello economico. E'
quindi attraverso codici comunicativi che per fortuna, le società europee, alla ricerca di nuove
modalità di ricerca di organizzazione sociale, si confrontano oggi. La modalità di Dante che in un
certo modo, conferma il suo ruolo come uno dei primi Europei, si esprime attraverso:
Passione, Consapevolezza e Necessità.
"La Passione"
Dante descrisse la sua partecipazione al viaggio con un linguaggio che esprimeva anche passione.
Ciò è molto raro, soprattutto in un'epoca che considerava la lingua come una serie di segni culturali,
priva di accenti soggettivi.
Aaron J. Gurevic, suggerisce che l'apparizione di Dante all'Inferno introduca nell'immobilità e nel
destino eterno dei suoi abitanti un istante drammatico di storicità. L'istante drammatico viene
descritto da Dante come un movimento vissuto da un individuo che non subisce, ma che partecipa
all'esperienza che la vita offre nel corso del tempo. La passione comprende anche il coraggio di
condividere la drammaticità dei momenti contingenti.
"La Consapevolezza individuale"
Dante si presenta come "uno di noi". E' proprio il teatro contemporaneo ad offrire una forma
estrema di coscienza individuale come esempio in "Aspettando Godot" di Samuel Beckett.
Si può anche dire che le trasformazioni che Dante propone siano parte permanente della dinamica di
comunicazione generale ed in particolare di rappresentazione di una finzione.
"L'Inferno" come "Aspettando Godot" sono un'ipotesi, un segno carico di potenzialità di "lettura".
"La necessità del viaggio esplorativo"
Nel MedioEvo, scrive Aaron J. Gurevic, l'uomo si trovò contemporaneamente su due piani
temporali: quello della vita individuale e passeggere, e quello degli eventi decisivi per il destino del
mondo. La vita effimera di ognuno si incrociava nel dramma storico del mondo intero.
Il viaggio di Dante all'Inferno si compie in poche ore, ma la durata di un tale viaggio non può essere
che eterna, almeno a livello mentale. Possiamo dire che la necessità di rendersi mobile e di spiegarsi
le dinamiche che determinano la trasformazione anche quotidiana dei fatti sono parte costante della
nostra dimensione mentale.
Abbiamo la libertà attraverso l'immaginazione di riprodurre la rappresentazione di ciò che è
effimero, passeggero e di ciò che è eterno. La scena permette la perpetuazione della finzione
rappresentata; gli spettatori vi partecipano individualmente.
Teatro Espace – via Mantova 38 – Torino -
Tel: 011-23 86 067 – [email protected]
Ideazione e Regia: Ulla Alasjärvi e Beppe Bergamasco
Interpreti: Ulla Alasjärvi e Accademia Itinerante
Teatro Espace – via Mantova 38 – Torino -
Tel: 011-23 86 067 – [email protected]
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