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Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo V. L’INTERAZIONE SOCIALE
L’INTERAZIONE SOCIALE
• L’interazione tra individui è l’oggetto della microsociologia, uno dei due livelli fondamentali dell’analisi
sociologica.
• Gli studiosi interessati a questa branca di analisi si
occupano di fenomeni come le relazioni situate tra
individui e gruppi.
• I fenomeni micro studiati a livello di interazione sociale
sono in tutti i casi innestati entro le più ampie
istituzioni, studiate dai sociologi interessati al livello
macro (religione, famiglia, economia, governo).
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Capitolo V. L’INTERAZIONE SOCIALE
MICROSOCIOLOGIA E MACROSOCIOLOGIA
• Microsociologia: studia le persone o i
gruppi che interagiscono tra di loro
• Macrosociologia: studia le grandi
strutture della società (ad es. famiglia,
scuola, economia, governo, etc.)
Ogni contesto sociale comprende entrambe le dimensioni
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Capitolo V. L’INTERAZIONE SOCIALE
Teorie dell’interazione
Teorie
Principali esponenti
Idee chiave
Teoria dello scambio
Homans
Interazione in base a
costi-benefici
Interazionismo simbolico
Mead, Blumer
Conoscenza del
significato dei simboli,
comprensione delle
azioni e delle intenzioni
altrui
Etnometodologia
Garfinkel
Conoscenza del ‘senso
comune’
Modello drammaturgico
Goffman
Le interazioni sono una
sorta di
rappresentazione
teatrale
Teoria psicoanalitica
Freud
Il comportamento è
influenzato dalle
esperienze infantili
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I GRUPPI
• Uno dei meccanismi basilari, attraverso cui il
comportamento delle persone viene strutturato, è la
partecipazione a gruppi.
• Secondo Merton (1949) un gruppo è: “un insieme di
individui che interagiscono secondo determinati modelli,
provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono
considerati parte del gruppo dagli altri membri”.
• La prima caratteristica fondamentale dei gruppi è che
l’interazione al loro interno è strutturata a partire da
modelli caratteristici del gruppo medesimo.
• La seconda caratteristica fondamentale è che esiste, da
parte dei membri, una forma di senso di appartenenza al
gruppo.
• La terza caratteristica fondamentale è il riconoscimento
reciproco di appartenenza al gruppo da parte dei membri.
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Capitolo V. L’INTERAZIONE SOCIALE
GRUPPI PRIMARI E SECONDARI
• Posto che tutti i gruppi presentano delle caratteristiche
“di fondo” (interazione strutturata, senso di
appartenenza, identità di gruppo), è possibile
distinguere tra gruppi primari e gruppi secondari.
• I gruppi primari sono costituiti da un piccolo gruppo di
persone, che interagiscono direttamente e intrattengono
rapporti, che coinvolgono numerosi aspetti della loro
personalità. I sociologi parlano di gruppo primario, a
fronte di gruppi con le seguenti caratteristiche:
– stretti legami personalizzati
– ruoli non specializzati
– obiettivi indifferenziati
• I gruppi secondari sono costituiti da persone, che hanno
scarsi vincoli emotivi tra loro e interagiscono per
ottenere obiettivi specifici. Nei gruppi secondari le
persone contano come ruoli e non come individui. ►
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I GRUPPI PRIMARI
NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA
• Molti sociologi hanno parlato di declino dei gruppi
primari nella società industriale contemporanea. Ma di
fatto ancora oggi i gruppi primari svolgono un
importante ruolo di mediazione tra individui e ambiti
più ampi della società.
• All’interno delle organizzazioni, ad esempio, il fatto
che i lavoratori si costituiscano in gruppi primari
consente spesso di migliorare le prestazioni, definire
rituali organizzativi, migliorare il clima complessivo.
• Nelle situazioni estreme, come per esempio le
catastrofi, il ricomporsi di gruppi primari (con i
familiari o gli amici) consente di affrontare in modo
più efficace le situazioni.
• Inoltre, il richiamo ai gruppi primari consente di
esercitare un robusto controllo sociale sugli individui e
mobilitarli rispetto a scopi collettivi.
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PERCHE’ SI FORMANO I GRUPPI?
• La vita in gruppo è di importanza vitale per i singoli
esseri umani, oltreché per la riproduzione della specie
complessivamente intesa. I gruppi però, assolvono
molte altre funzioni:
– funzione strumentale. Molti gruppi si formano per
raggiungere un obiettivo specifico, che sarebbe
inattingibile per i singoli individui al suo interno;
– funzione espressiva. Ci sono gruppi che si formano per
soddisfare il bisogno di accettazione, stima e
indipendenza dei propri membri;
– funzione di supporto. Le persone possono riunirsi in
gruppi anche per dare sollievo a dei sentimenti negativi,
che non riuscirebbero magari ad affrontare da soli.
• Talvolta all’interno di uno stesso gruppo trovano
espressione funzioni differenti; ad esempio, la
funzione fondamentale di una brigata militare è di tipo
strumentale, ma all’interno del gruppo trovano spesso
spazio anche dimensioni espressive e di supporto.
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LA STRUTTURA DEI GRUPPI
• I sociologi si sono interrogati a lungo su quali fattori
influenzino maggiormente la struttura dei gruppi. Tra le
dimensioni rilevanti sono state privilegiate la dimensione,
la comunicazione e la distribuzione del potere.
• La dimensione è un carattere di importanza decisiva per i
gruppi, soprattutto quelli piccoli. Al loro interno,
l’aggiunta o l’allontanamento anche di un solo membro
possono produrre effetti molto rilevanti.
• Al variare delle dimensioni del gruppo, variano anche la
distribuzione di potere e la possibilità di comunicare tra
membri, oltreché tra membri e leader del gruppo.
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LE DINAMICHE DI GRUPPO
• Si dicono dinamiche di gruppo le “sequenze di eventi
rilevanti per il gruppo che tendono a ripetersi”. Tra di
esse vi sono la pressione al conformismo e la
distribuzione dei ruoli di leadership.
• I componenti di un gruppo tendono naturalmente a
sviluppare attitudini e modi di comportamento affini
(conformismo). Tale fenomeno si acuisce quando il
gruppo subisce molte pressioni o critiche dall’esterno.
• In ogni gruppo, secondo Bales e Slater (1955)
tendono a emergere due figure complementari di
leader, la cui presenza consente il successo collettivo.
I due leader sono rispettivamente:
– il leader strumentale, che propone soluzioni operative e
guida il gruppo al raggiungimento di obiettivi esterni;
– il leader espressivo, che polarizza le valutazioni positive
del gruppo e attraverso le sue azioni ne alimenta il
benessere emotivo.
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