Comprensione e comunicazione del rischio - PMI-NIC

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La psicologia del rischio
Lucia Savadori
Rovereto, 19.09.214
1
Science of Risk
Assessment
Rischio = probabilità x intensità
Rischio = probabilità x intensità x esposizione
x vulnerabilità
Subjective Risk
Assessment
Rischio = ……
11 Settembre 2001:
attacco terroristico alle torri
gemelle, N.Y., USA
Due tipi di danni:
1.
Danni diretti: per le conseguenze immediate
dell’azione terroristica ci sono state circa
3000 vittime.
2.
Danni indiretti: per le conseguenze che non
erano sotto il controllo dei terroristi, ma che
hanno un’origine psicologica si sono avuti
altri danni (per esempio, danni finanziari nel
settore aereo, perdita di posti di lavoro nel
settore turistico, etc.).
3
( da Gigerenzer , 2006)
…“the total estimated number of Americans who
lost their lives on the road by trying to avoid the risk
of flying is 1,595.”…
5
Ogni volta che facciamo girare la roulette, la pallina può
cadere su qualsiasi numero, rosso o nero. L’evento è
totalmente casuale.
Terremoto
I terremoti non sono prevedibili, ma la probabilità di un terremoto
non è completamente casuale: è minore subito dopo che è
successo e aumenta da quel momento in poi.
Un esempio: l’assicurazione contro il terremoto
Probabilità
dell’evento
Numero di polizze
vendute
Tempo
Terremoto
Le persone lasciano scadere la loro assicurazione man mano che il
tempo passa perché si attenua la memoria dell’evento emotivo
(Kunreuther, 1996)
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Se il rischio è la possibilità di un evento avverso allora,
quale corso di azione comporta più rischi?
– Azione A: perdi 100 euro con il 50% di probabilità
Valore atteso = (-100 Euro) x 0,5 = -50 Euro
– Azione B: perdi 500 euro con il 10% di probabilità
Valore atteso = (-500 Euro) x 0,1 = -50 Euro
La nostra scelta è soggettiva
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La percezione del rischio
• Mappa cognitiva della percezione
del rischio
• Slovic, P. (1987). Perception of Risk. Science,
Vol. 236. no. 4799, pp. 280 – 285.
• L’euristica affettiva ed il sistema a
doppia via
• Finucane, M., Alhakami, A., Slovic, P., &
Johnson, S. (2000). The affect heuristic in
judgments of risks and benefits. Journal of
Behavioral Decision Making, 13(1), 1-17.
Paul Slovic
Decision Research,
Eugene, Oregon
La nostra mente di fronte alle decisioni
• Euristiche e bias
• Tversky, A., & Kahneman, D.
(1974). Judgment under
uncertainty: Heuristics and biases.
Science, 185, 1124-1131.
Amos Tversky
• Il sistema a doppia via
• Kahneman D. (2003). A
Perspective on Judgment and
Choice: Mapping Bounded
Rationality. American Psychologist,
Vol. 58, No. 9, 697–720
Daniel Kahneman
• Funziona in modo
inconscio/automatico
• è veloce
• non necessita di
istruzione formale
• Siamo consci delle
emozioni che produce
• difficile descrivere a
parole le ragioni
• usa le euristiche di
ragionamento
• è lento
• esamina
l’evidenza
• fa calcoli, fa
considerazioni
• quando decide,
è facile spiegare
a parole le
ragioni
Slovic et al., 2006
Il sistema esperienziale/affettivo è frutto di una
evoluzione umana forgiatasi in un ambiente molto
diverso da quello che abbiamo oggi, funziona
tramite veloci associazioni emotive collegate alle
rappresentazioni mentali evocate da uno stimolo
Come funziona il sistema esperienziale:
il ruolo centrale delle emozioni
• Studi sperimentali sull’euristica affettiva
• Studi su pazienti con lesioni frontali
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Il nucleare
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ODIO
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GIOIA
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TUMORE
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CONTAMINAZIONE
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MANIPOLAZIONE GENETICA
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NANOTECNOLOGIE
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I rischi ed i benefici
nella realtà sono
positivamente correlati
I rischi ed i benefici
nella mente sono
negativamente correlati
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Le persone costruiscono i giudizi di rischio e di beneficio
facendo ricorso ad una valutazione emotiva dell’oggetto: se il
sentimento che provano verso la tecnologia è positivo, allora i
rischi sono giudicati bassi ed i benefici alti, se il sentimento che
provano è negativo, allora i rischi sono alti ed i benefici bassi.
(fonte: Alhakami and Slovic, 1994).
23
Il «celebre» caso di Phineas Cage
24
25
The strategies of human
reason probably did not
develop . . . without the
guiding force of the
mechanisms of biological
regulation, of which emotion
and feeling are notable
expressions. Moreover, even
after reasoning strategies
become established … their
effective deployment probably
depends . . . on a continued
ability to experience feelings.
Antonio Damasio; 1994, p.xii
26
Il ruolo delle emozioni nelle scelte
rischiose
(Bechara 2004)
27
(Bechara 2004)
28
(Bechara 2004)
29
Paura innata o appresa?
Comunicare il rischio
• La comunicazione del rischio è il trasferimento di informazioni sui
rischi e sui pericoli da un mittente ad un ricevente.
• Vi sono diversi esempi quotidiani in cui è implicata la comunicazione
del rischio: quando i politici devono informare i cittadini su un
nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti; o quando un medico deve
comunicare il rischio di un certo comportamento o di una certa
terapia al proprio paziente; o quando gli scienziati devono
comunicare i risultati di una indagine sulla nocività di una certa
sostanza.
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Walk e Gibson (1961)
esperimenti con il precipizio visivo
Risposte emotive condizionate
John B. Watson e Rosalie Rayner (1920) che condizionano un bambino di
11 mesi di nome Albert ad avere paura dei ratti di laboratorio.
33
Comunicare il rischio
Modo 1. Esperienza diretta
Modo 2. Esperienza indiretta
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L’esperienza diretta: il condizionamento
classico alla paura
La contextual fear conditioning task per il condizionamento classico alla paura.
(fonte: www.cellscience.com/Reviews5/Ca2+_stimulated_...)
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Le scimmie hanno una paura innata dei
serpenti? (Mineka, 80’)
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L’esperienza indiretta: il condizionamento
sociale alla paura
Un individuo impara ad avere paura di uno
SC (quadrato blu) attraverso l’associazione
dello SC con:
a) uno shock elettrico al polso
(condizionamento alla paura)
b) osservando un’altra persona avere pura
dello shock (observational fear learning);
(Fonte: Olsson & Phelps (2007). Social learning of fear. Vol. 10, N.9,
Nature Neuroscience)
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La comunicazione verbale del rischio
• Oltre che agire, una delle
attività tipiche degli esseri
umani è parlare.
• Quando si dice comunicazione
del rischio, infatti, spesso si
intende in realtà la
comunicazione verbale del
rischio.
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Barriere alla comunicazione verbale del
rischio
1. È verbale
2. Usa informazioni statistiche, che le persone non
comprendono
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E’ verbale
• Il linguaggio è un sistema di simboli arbitrariamente
connesso ad un referente e quindi staccato dal suo
referente nel mondo
• La trasmissione del rischio tramite il linguaggio, quindi,
non prevede l’osservazione nè l’esperienza diretta delle
proprietà emotigene del rischio, in altre parole, non
prevede l’osservazione o il contatto con uno stimolo
reale che può indurre paura.
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La comunicazione verbale vs. altre forme di
apprendimento
Un individuo impara ad avere paura di uno SC
(quadrato blu) attraverso l’associazione dello SC
con:
• a) uno shock elettrico al polso
(condizionamento classico alla paura- fear
conditionaing task)
• b) l’osservazione di un’altra persona avere pura
dello shock (observational fear learning);
• c) l’ informazione verbale “sentirai delle
leggere scariche elettriche ogni qual volta
comparirà un quadrato blu sullo schermo”
(instructed fear)
Olsson e Phelps, 2007, Nature Neuroscience
41
MA se lo stimolo è subliminale….
42
MA se lo stimolo è subliminale….
Osserviamo che solo nelle condizioni a e b la
reazione di paura può essere elicitata quando lo
SC (il quadrato blu) viene presentato in maniera
subliminale.
Nella condizione c (verbale) la presentazione
subliminale dello stimolo non innesca la
reazione di paura.
Olsson e Phelps, 2007, Nature Neuroscience
43
Spiegazione
– Il condizionamento classico e l’apprendimento tramite
osservazione farebbero parte di un meccanismo di
apprendimento mentale più antico dal punto di vista evolutivo,
che precede l’emergere del linguaggio.
– L’apprendimento basato sul linguaggio, che è tipico del genere
umano e si basa su rappresentazioni in aree corticali superiori
che sono le stesse deputate ai processi di auto-coscienza e
consapevolezza, non essendo collegato ad una esperienza reale
o vicariata, è meno efficace di quella tramite il
condizionamento classico e sociale.
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Le informazioni statistiche
• Comunicare un rischio verbalmente è una operazione
difficile non solo perché il rischio non è codificato
“sensorialmente” ma anche perché la nostra mente fa
difficoltà a comprendere il significato di informazioni
statistiche.
– Es. la probabilità di contrarre la malattia è di 0.005
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“Numeracy”
• Il termine “numeracy” deriva dalla contrazione di
"numerical literacy“ ed indica l’abilità di comprendere ed
usare concetti di base della probabilità e della matematica.
• Circa 1 americano su 2 non possiede i requisisti matematici
minimi per comprendere i numeri che legge sui giornali
(Kirsch e coll., 2002).
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La scala di Numeracy di Lipkus (da Savadori et al., 2007)
% corrette
11. La probabilità di prendere una infezione virale è di 0,0005. Su 10.000 persone, quanti all’incirca
saranno gli infettati? (5)
30%
3. Nella lotteria gratta e vinci, la probabilità di vincere una macchina è di 1 su 1000. Quale
percentuale di biglietti della lotteria vincerà una macchina? (0,1)
38%
1. Immagina che un dado non truccato venga lanciato 1000 volte. Su 1000 lanci quante volte uscirà
un numero pari (2,4,6)? (500)
2. In una determinata lotteria la probabilità di vincere un premio di €10 è pari all’1%. Secondo te,
quante persone potrebbero vincere un premio di €10 se 1.000 persone comprano un singolo
biglietto della lotteria a testa? |________| (10)
10. Se la probabilità di contrarre una malattia è pari a 20 su 100, ciò dovrebbe corrispondere alla
probabilità del |__________| % di contrarre quella malattia (20)
50%
7. Se il rischio della persona A di contrarre una malattia nei prossimi 10 anni è pari a 1 su 100, e
quello della persona B è il doppio di quello della persona A, qual è il rischio della persona B?
|_________| (2 su 100)
68%
9. Se la probabilità di contrarre una malattia è pari al 10%, quante persone in un campione di 1000
ci si deve attendere che contrarranno quella malattia? |__________| (100)
68%
6. Se il rischio della persona A di contrarre una malattia nei prossimi 10 anni è pari all’ 1%, e quello
della persona B è il doppio di quello della persona A, qual è il rischio della persona B?
|_________| (2%)
72%
8. Se la probabilità di contrarre una malattia è pari al 10%, quante persone in un campione di 100 ci
si deve attendere che contrarranno quella malattia? |________| (10)
75%
4. Quale dei seguenti numeri rappresenta il più alto rischio di contrarre una malattia? 1 su 100, 1 su
1000, 1 su 10 (1 su 10)
5. Quale dei seguenti numeri rappresenta il più alto rischio di contrarre una malattia? 1%, 10%,
5% (10%)
80%
59%
64%
82%
47
Item n. 4. Quale dei seguenti numeri rappresenta il più
alto rischio di contrarre una malattia? 1 su 100, 1 su 1000,
1 su 10?
% corrette
96%
Universitari
94%
Più delle
superiori
83%
71%
Superiori o meno Adulti più anziani
(65-94)
Peters, Västfjäll, e coll., 2006, Psychological Science;
Peters, Dieckmann, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
Hibbard, Peters, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
48
Item n. 11. La probabilità di prendere una infezione virale
è di 0,0005. Su 10.000 persone, quanti all’incirca saranno
gli infettati?
% corrette
46%
33%
Universitari
Più delle
superiori
13%
11%
Superiori o meno
Adulti più
anziani (65-94)
Peters, Västfjäll, e coll., 2006, Psychological Science;
Peters, Dieckmann, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
Hibbard, Peters, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
49
Differenze di genere
Femmine
7,8
8,5
7,9
Maschi
8,5
5,5
Universitari
Più delle
superiori
6,9
6,6
Superiori o
meno
5,4
Adulti più
anziani (65-94)
Peters, Västfjäll, e coll., 2006, Psychological Science;
Peters, Dieckmann, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
Hibbard, Peters, e coll., 2007, Medical Care Research & Review;
50
L’effetto del formato numerico
Il formato di presentazione: per comunicare il rischio,
vengono solitamente usati numeri o grafici e la stessa
informazione può essere presentata in modi
matematicamente equivalenti ma questi modi sono
psicologicamente diversi.
51
“1 in X” vs. “Y in 1000”
Giudizi di probabilità percepita, gravità della
malattia e preoccupazione in funzione del formato
Pighin, Savadori, e coll., 2011
52
Dire: “il rischio è sopra la media”
Pighin, Bonnefon e Savadori, 2011
53
IL DEPOSITO AL YUCCA MOUNTAIN
• A partire dal 1978 il dipartimento dell’Energia americano iniziò a
studiare la possibilità di istituire nella zona un sito per lo
stoccaggio di materiale radioattivo, proveniente per la maggior
parte dagli impianti nucleari per la produzione civile di energia e
in misura minore da attività di carattere militare.
• Yucca Mountain apparve il luogo ideale in termini di sicurezza
geologica per ospitare il sito, essendo una catena montuosa di
origine vulcanica, in una zona desertica del Nevada distante circa
160 km da Las Vegas.
54
55
LA STIGMATIZZAZIONE
• la maggioranza dei cittadini dello Stato era preoccupata che
l’industria turistica di Las Vegas potesse venire penalizzata.
• Paul Slovic e coll. hanno usato il metodo di associazione libera di
pensieri (imaging), ed hanno scoperto che l’immagine emotiva
che una persona si costruisce di una località è un ottimo
predittore della preferenza verso quella località e quindi
dell’opposizione alle tecnologie come il nucleare.
– In effetti l’insediamento di un deposito di scorie radioattive stigmatizza
quella località provocando una caduta dei flussi turistici, scoraggiando la
scelta di quella meta per trascorrere la propria pensione e svolgere i propri
affari.
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I FIASCO COMUNICATIVI
• I risultati delle analisi scientifiche dei rischi non
garantiscono un impatto persuasivo sulle comunità
che si oppongono all’insediamento ritenuto
pericoloso e non sono persuasivi quando sono
utilizzati per sostenere che il rischio non esiste.
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LA PIATTAFORMA BRENT SPAR SHELL
• Nel 1995 la Shell presenta un progetto per smantellare
la piattaforma: affondarla nel nord Atlantico.
• Il progetto è approvato dai governi inglese e
norvegese.
• Ma Greenpeace accusa la Shell di commettere un
crimine ambientale (occupazioni, stampa,
boicottaggio, etc.)
• Durante il processo di decisione la Shell ha sempre
sostenuto che la soluzione era quella più vantaggiosa,
sia economicamente, che per la salute e per l’ambiente.
Ha sempre mostrato DATI, DATI, DATI
• La Shell abbandona il progetto.
• Greenpeace fa ufficialmente le scuse per aver diffuso
informazioni false.
• Errori: nel prendere quella decisione la Shell non
aveva considerato i valori ambientalisti che animavano
il pubblico.
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60
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Conclusioni
• Un buon project manager deve fare una corretta «risk assessment» senza
perdere di vista la «subjective risk assesment», cercando di anticipare i
possibili rischi «percepiti» dalle persone e non stupirsi se le informazioni
scientifiche o statistiche non persuadono il «sentimento di rischio».
• Una migliore comprensione statistica del rischio si può ottenere tramite
l’educazione formale e l’esperienza con i concetti di probabilità, ma,
probabilmente, una comprensione del “significato” di rischio si ottiene solo
dopo una certa “esperienza” diretta o indiretta con il rischio.
• Qualsiasi sia il formato di comunicazione del rischio usato, non è in sé
neutrale, ma incide sulla percezione del rischio, aumentandola o
diminuendola: è’ dovere di chi comunica essere consapevole dell’influenza
del formato sulla comunicazione ed è suo dovere farne un uso
responsabile (“libertarian paternalism”, Tahler e Sustein, 2003).
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Grazie
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