Tanzania e Kenya
Safari fotografici nei parchi più belli dell’Africa
Il solo sentir risuonare i nomi Kilimanjaro, Ngorongoro, Serengeti, Selous, Zanzibar …. evoca le immagini
delle prime esplorazioni europee attraverso le foreste vergini africane. David Livingstone, Henry Stanley,
Johannes Rebman e ancora prima di loro, i mercanti cinesi, arabi e persiani, scoprirono un territorio dove la
natura regnava incontrastata in perfetto equilibrio. Con una ricca tradizione appartenente ad oltre 120 tribù
e l’abbondanza di animali selvatici che vivono nel loro ambiente naturale, la Tanzania può essere a ragione
ritenuta tra le regioni più autentiche del continente africano. Il Paese, con una superficie complessiva di circa
938.000 kmq, è situato appena a sud dell’equatore, affacciato sull’oceano Indiano per una lunghezza di 800
km di spiagge incontaminate. Il territorio è vario: dalle pianure costiere a livello del mare si passa alla Rift
Valley, alle foreste di Miombo, agli altipiani del sud e alle montagne che giungono quasi a 6.000 metri. Alla
Tanzania si aggiunge la natura altrettanto straordinaria del Kenya, una natura che ancora vince, nonostante
la presenza “minacciosa” dell’uomo europeo che, partito per conquistare, ha finito per essere egli stesso
conquistato e rinchiuso nel classico emporio per turisti, uguale in tutto il mondo. E riuscendo a fuggire …
quale meraviglia la natura lasciata libera! Il Kenya si trova a cavallo dell’Equatore africano e si affaccia sulle
sabbie bianche dell’Oceano Indiano. Offre scenari naturali di straordinaria bellezza e tranquillità, i suoi
contrasti sono indescrivibili, affascinanti e spesso misteriosi. Per questo è il Paese amato da Ernest
Hemingway, Roosvelt, Churchill, da Karen Blixen e molti altri che qui hanno trovato la migliore ospitalità.
Ecco, come per incanto, anche per noi, un mondo traboccante di vita, pieno di luce e di colore, dove nascita
e morte prepotenti cantano l’inno alla vita.
Le temperature oscillano fra i 15°C nelle zone degli altipiani e i 30°C della costa. Generalmente tra maggio e
ottobre il clima è fresco e piacevole. Le piogge arrivano poi tra novembre e maggio nel territorio continentale
e tra marzo e giugno nelle isole di Zanzibar, Pemba e Mafia. Il viaggio si effettua in auto fuoristrada 4x4 ad
uso esclusivo. Le sistemazioni sono previste in lodges e campi tendati di livello superiore che hanno una
particolare attenzione alle esigenze del turismo eco-sostenibile.
1° giorno, sabato ITALIA/ARUSHA
Partenza per l’aeroporto Kilimanjaro di Arusha con voli di linea. Arrivo in serata. Trasferimento in hotel. Cena
libera. Pernottamento. Hemingway, nel suo libro “Le nevi del Kilimanjaro” scriveva: “Grande come il mondo,
alta e incredibilmente bianca al sole era la cima quadrata del monte Kilimanjaro”. A 5895 metri sopra il livello
del mare il monte Kilimanjaro è la più alta montagna d’Africa, il maggiore massiccio e uno dei più grandi
vulcani emersi dalla crosta terrestre.
2° giorno, domenica KILIMANJARO/LAGO MANYARA
Prima colazione e partenza per il parco del Lago Manyara. Arrivo ed intero giorno di safari. Seconda
colazione. Situato alla base della grande scarpata della “Rift Valley” il parco nazionale del lago Manyara
(9322 kmq) è tra i luoghi più belli dell’Africa. Già all’ingresso del parco si ammira una vegetazione
lussureggiante con gli alti alberi della foresta acquitrinosa che offre riparo a schiere di babbuini e scimmie
blu. Più avanti la foresta si apre in terreni boscosi, prati, paludi e più in là si distende il lago definito come il
paradiso degli osservatori di uccelli. Se ne vedono più di 350 specie, inclusi gli amabili flamingo, i pellicani,
gli ibis sacri, gli svassi e le cicogne. Verso sud ai limiti del parco sgorgano sorgenti di acque calde sulfuree
chiamate Majimoto. Ma lo spettacolo più rinomato è offerto dai leoni che si arrampicano sugli alberi di acacia
e vi spendono la maggior parte del giorno adagiati sui rami fino a 6 metri dal suolo. Il parco è anche noto
per i bufali, gli elefanti, gli impala e gli ippopotami. Cena e pernottamento.
3° giorno, lunedì LAGO MANYARA/OLDUVAI/SERENGETI
Prima colazione e partenza per il parco nazionale di Serengeti. Sosta per la visita delle gole di Olduvai. Qui,
nel profondo canyon, furono trovate le ossa attribuite all’Homo Habilis, all’Australopiteco Boisei e molti
utensili in pietra realizzati 1.700.000 anni fa. Seconda colazione. Nel pomeriggio primo safari nel parco
Serengeti. Cena e pernottamento in lodge sulla collina all’interno del parco.
4° giorno, martedì SERENGETI (14.763 kmq)
Pensione completa. Intero giorno di safari. Il parco nazionale Serengeti è indubbiamente la riserva di vita
animale più conosciuta al mondo, ineguagliato per bellezza e valore scientifico. Entro i suoi confini vi sono
più di 3 milioni di grandi mammiferi in completa libertà, in una terra senza confini (secondo il significato
Masai del nome Serengeti). Cosparso di affioramenti rocciosi, gruppi di acacie, foreste e piccoli fiumi
occasionali qui si possono osservare circa 35 specie di animali diversi, inclusi i cosiddetti cinque “big”, cioè
elefanti, rinoceronti, leoni (più di 2000), leopardi e bufali e gli enormi branchi di gnu, gazzelle e zebre che
alla fine di maggio o ai primi di giugno iniziano la loro migrazione spettacolare dalla piana centrale verso le
acque permanenti a nord e a ovest del parco. Sono state viste colonne di gnu in marcia lunghe fino a 40 km;
in coda alla lunga processione ci sono i più deboli e quelli troppo vecchi per stare al passo. Dietro, leoni,
ghepardi, iene e licaoni. Solamente i più abili sopravvivono alla migrazione mentre gli avvoltoi volano
aspettando pazientemente di ripulire le carogne di quelli che soccombono. Altre specie comuni che si trovano
nel Serengeti sono ippopotami, giraffe, eland, impala, gazzelle, babbuini, scimmie (dei tipi vervet e patas),
facoceri, antilopi oltre ad una ricca selezione di uccelli. Nei fiumi del parco si incontrano perfino i coccodrilli.
5° giorno, mercoledì SERENGETI/NGORONGORO
Prima colazione e partenza per il cratere di Ngorongoro. Arrivo e seconda colazione. Cena e pernottamento
in lodge sulla collina di Lemala sul bordo esterno del cratere. L’area protetta del cratere copre una
estensione di 259 kmq e le norme del parco nazionale non consentono a nessuno di abitarvi, nemmeno ai
Masai che un tempo avevano qui le loro mandrie. Il cratere di questo vulcano spento, non l’unico in questo
territorio, è davvero una meraviglia della natura con una fauna ed una flora ricchissimi. Cena e
pernottamento al lodge.
6° giorno, giovedì NGORONGORO
Pensione completa. Intero giorno di safari nel cratere. Il cratere dello Ngorongoro che si trova a 2286 metri
s.l.m. è la caldera più larga e intatta del mondo circondato da pendii scoscesi che si levano a 610 metri dalla
base del cratere, in un anfiteatro naturale che misura 16 km circa di diametro. Ngorongoro dista circa 150
km da Arusha, 60 dal lago Manyara e 145 dal Serengeti. E’ un luogo di una bellezza che toglie il respiro.
Bernard Grzimek scrisse che non esiste nulla con cui si possa paragonare questo luogo; una delle meraviglie
del mondo. Sulla superficie di questo giardino dell’eden, raggiungibile con un fuoristrada possono essere visti
da vicino una moltitudine di animali, addirittura migliaia tra elefanti, bufali, zebre, gnu, gazzelle, rinoceronti,
scimmie e predatori quali ghepardi, iene e leoni. Più di cento specie di uccelli che non si trovano mai nel
Serengeti sono stati invece individuati qui. Si possono vedere anche struzzi, otarde, uccelli segretario, gru,
aironi, il picchio e i flamingo.
7° giorno, venerdì NGORONGORO/NAIROBI
Prima colazione e partenza per Nairobi, via Arusha e attraversando il confine con il Kenya a Namanga. Dopo
aver effettuato tutti i controlli doganali si procederà per Nairobi, che dista circa 300 km, attraversando la
grande pianura Athi, territorio appartenente al popolo Masai. Sono una tribù di pastori sopravvissuti a
un’epoca passata e vivono più o meno come vivevano i loro antenati secoli fa. Noncuranti del passare del
tempo, la loro vita è regolata dal levare e dal calare del sole e dal continuo mutare delle stagioni. Alti e
slanciati con bei lineamenti, i Masai hanno un ottimo aspetto e il loro abbigliamento è estremamente
pittoresco. Si avvolgono intorno al corpo snello drappi sgargianti rossi e blu. Le donne di solito si adornano
con larghi collari piatti ornati di perline e fermacapelli multicolori. Attorno a braccia e caviglie portano
massicce spirali di rame. Uomini e donne spesso si allungano i lobi degli orecchi modellandoli con pesanti
orecchini e ornamenti di perline. L’ocra, minerale rossiccio ridotto in polvere, viene spesso mischiato con
grasso bovino e spalmato sul corpo a regola d’arte. Questa regione quasi piana si estende da Nairobi per
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circa 1.700 metri verso sud fino alla costa ed è formata da massicce colate di lava che fluivano dalle alture
del Kenya fino alla costa. Molte delle zone più belle e ricche del Kenya e della Tanzania si trovano ad
altitudini sopra i 1.400 metri con un clima piuttosto mite. Seconda colazione in corso di viaggio. Arrivo a
Nairobi in serata. Attraente capitale del Kenya dal 1905 si è sviluppata su un territorio paludoso in origine
abitato dai Masai. Si estende tra i 1660 e i 1800 metri di altezza e gode di un clima mite tutto l’anno
nonostante la sua vicinanza all’Equatore. Oggi è una città cosmopolita, interessante e il luogo ideale per
assaporare la moderna vita africana. Possiede un mercato molto vivace e attive aree commerciali, sobborghi
per gli impiegati e per la classe media e immense ville con giardini pensili per i più abbienti. Cena libera.
Pernottamento in hotel.
8° giorno, sabato NAIROBI/MONTE KENYA
Prima colazione e partenza in direzione nord attraversando la regione del popolo Kikuyu, il più grande
gruppo etnico del Kenya. Romantica è la leggenda sul fondatore dell’etnia dei Kikuyu, il mitico Gikuyu. La
storia narra che il loro dio Ngai, portò Gikuyu sulla cima della montagna Kirinyaga e lì, gli ordinò di costruire
la sua casa vicino ad un gruppo di fichi (mikyuy) nel centro del paese. Gli diede anche una moglie, Mumbi e
insieme ebbero nove figlie, dalle quali discesero i principali clan Kikuyu: Achera, Agachiku, Airimu, Ambui,
Angare, Anjiru, Angui, Aithaga e Aitherandu. Nella cultura Kikuyu i ragazzi e le ragazze vengono cresciuti in
maniera molto differente. Le ragazze vengono abituate al lavoro nei campi, mentre i ragazzi all’allevamento
degli animali. Le ragazze hanno anche la responsabilità di curare i fratelli più piccoli e di aiutare la madre nei
lavori di casa. Nella cultura Kikuyu l’identità della famiglia è portata avanti dando al primo figlio il nome del
nonno paterno, e al secondo il nome del nonno materno. Lo stesso vale per le ragazze: la prima è chiamata
con il nome della nonna paterna, la seconda con quello della nonna materna. Gli altri figli sono chiamati con i
nomi dei fratelli e delle sorelle dei nonni, partendo dal più vecchio per arrivare al più giovane. I Kikuyu
credono che in questo modo lo spirito dei nonni possa entrare nell’anima dei nipoti ed aiutarli nella vita.
Quest’area del Paese è molto fertile, ricca d’acqua, intensamente coltivata e coperta da fitte foreste; infatti i
Kikuyo sopravvivono soprattutto grazie all’agricoltura, coltivando banane, canna da zucchero, gigli, tuberi,
mais, miglio, fagioli e diverse varietà di verdure. Seconda colazione al Mountain Lodge ai piedi del Monte
Kenya (7.320 m), la seconda vetta più alta dell’Africa dopo il Kilimanjaro. Le rocce scure, la sua sagoma
imponente ed isolata e la sua cima innevata esercitano un fascino e un richiamo straordinari. Molti animali
come i “bushbuk”, elefanti africani, e bufali escono dalle foreste circostanti per bere nelle pozze d’acqua
durante il giorno. Sono facilmente visibili anche gli uccelli delle foreste. Nel tardo pomeriggio, breve
passeggiata guidata nella foresta, dove lungo il percorso si avrà la possibilità di incontrare animali come la
procavia, la genetta, e altre specie della famiglia della mangusta, la iena, il rinoceronte nero, il gufo reale
maculato, il leopardo e il maiale della foresta. Cena e pernottamento al lodge.
9° giorno, domenica MONTE KENYA/SAMBURU
Prima colazione e partenza in direzione nord verso Samburu, attraversando la linea dell’equatore e paesaggi
infiniti, privi di barriere. Si percorrono le sconfinate savane, dove la natura si manifesta nelle sue forme più
belle, tra i contrasti dei verdi altipiani e l’arida frontiera del nord. In questa riserva naturale è possibile
osservare numerose specie della fauna africana che iniziano la loro attività fin dal mattino presto animando
la foresta con i pappagalli, i piccioni, i buceri e numerose specie di uccelli canori dalle piume colorate. Arrivo
a Samburu, sistemazione nel lodge e seconda colazione. Pomeriggio dedicato al safari nelle vicinanze del
fiume Uaso Nyiro, un’attrattiva molto interessante specialmente per la possibilità di avvistare leopardi e iene
striate in cerca di qualche preda. Cena e pernottamento al lodge.
10° giorno lunedì SAMBURU
Pensione completa. Il primo safari inizia all’alba, quando l’attività dei predatori è molto più intensa. Secondo
safari nella riserva di Samburu, che a sud prosegue con la riserva naturale di Buffalo Springs. Qui l’altitudine
è di circa 1000 metri s.l.m. e il paesaggio è costituito da savana asciutta e piana in contrasto con foreste di
palma dom e una fitta vegetazione. Le numerose pozze sorgive (Springs) che attirano migliaia di uccelli
danno il nome a questo parco. In quest’area sono presenti oltre agli animali selvatici abituali come elefanti,
bufali, zebre di Grant e gazzelle, altre specie settentrionali come l’antilope giraffa, la zebra di Grevy, lo
struzzo dalle zampe blu, l’antilope Gerenuk e la giraffa reticolata. “Gerenuk” in lingua locale identifica un
animale che non ha bisogno di bere acqua, per altri significa “dal collo di giraffa”. Questa specie particolare
di animale bruca gli alberi come le giraffe ma dato che non è alta come loro sta eretta sulle zampe
posteriori. Il loro comportamento è davvero esemplare ed è uno degli animali preferiti per gli appassionati di
nutrizionismo. Infatti queste specie assumono acqua soltanto attraverso le foglie e altre fonti di cibo. Alcune
piante di notte forniscono un maggior quantitativo d’acqua rispetto al giorno in cui sono più secche
divenendo fonte preziosa d’acqua per gli erbivori.
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11° giorno, martedì SAMBURU/NAKURU
Prima colazione e partenza in direzione sud per il Parco Nazionale del lago Nakuru. Si attraversa la terra di
Isiolo, una cittadina a 1220 metri di altitudine, punto d’incontro delle diverse tribù che abitano questa
regione. La caratteristica di Isiolo sono i braccialetti di metallo fatti a mano che vengono venduti per pochi
dollari dalle tribù locali. Lungo il percorso si incontrano territori appartenenti alle diverse tribù che popolano
questa regione. C’è un enorme contrasto tra le verdi colline del nord e l’arida regione costiera a sud. Gli
africani che vivono ad est sono molto rispettosi del loro territorio e sono state intraprese molte iniziative
contro l’abbattimento delle foreste per evitare problemi derivati dall’erosione. Si prosegue ad ovest,
attraverso la regione di Nanyuki nella parte sud dell’altopiano di Laikipia. Sosta sui monti Aberdare a
Nyaharuru, un tempo chiamata “Thompson’s Falls. Il Parco Nazionale di Aberdare che ora si chiama
Nyandarua, anche se il vecchio nome è ancora in uso, in realtà è una bella foresta d’alta quota, ricca di
bambù e tundra afro-alpina, caratterizzata dalla presenza di babbuini, elefanti, bufali e facoceri, ma anche
da pescosi torrenti e ampi spazi coperti di erica gigante. Nyaharuru è una piccola cittadina del Kenya a 2.350
metri di altitudine, una delle più alte del Paese e nella lingua masai significa “dove le acque scorrono
profonde”. Si trova a brevissima distanza dalle strette cascate che si gettano nella verde foresta di Marmanet
con un tuffo di ben 73 metri. Le acque che scendono vertiginosamente formano un lago frequentato da
ippopotami. Si prosegue attraversando le coltivazioni di tè degli altipiani fino a giungere nella profonda Rift
Valley, una depressione lunga 4.830 km che si estende dalla Siria al Mozambico e da dove si gode una
magnifica vista. Arrivo al lago Nakuru (30 kmq), famoso nel mondo per le innumerevoli specie di uccelli che
lo popolano. Se ne possono osservare, oltre agli spettacolari fenicotteri rosa, ben 400 tipi differenti. Nakuru
oggi è un vero e proprio rifugio per moltissimi animali come leoni, leopardi, rinoceronti neri e bianchi. E’ un
posto incantevole per osservare gli animali avvicinarsi al lago per dissetarsi. Seconda colazione in corso di
viaggio. Pernottamento al lodge all’interno del Parco.
12° giorno, mercoledì NAKURU
Pensione completa. Intero giorno di safari nel parco. Quest’area è nata nel 1961 e si estende su 188 kmq. Il
territorio è prevalentemente costituito da foresta e savana, tranne che intorno al lago, dove il terreno è più
paludoso. Innumerevoli specie vivono qui, come ad esempio le antilopi d’acqua, gli impala, i licaoni, gli
otocioni, le iene striate e le giraffe di Rothschild, introdotte recentemente. Sulle rive del lago si possono
trovare bufali, ippopotami e una gran quantità di uccelli, come le colonie di fenicotteri rosa, l’aquila di
Verreaux e il falco giocoliere, due rarissime specie di predatori.
13° giorno, giovedì NAKURU/NAIROBI
Prima colazione e partenza per Nairobi. All’arrivo, sistemazione in hotel e tempo a disposizione per un
personale incontro con la città. Il quartiere culturale ospita il Museo Nazionale, un sito molto originale ed
esotico con all’ingresso una grande sagoma in fibra di vetro dell’Elefante Ahmed che la superstizione
popolare riteneva molto anziano. Si accede al museo attraversando un
portale decorato con zanne di elefante. All’interno vi sono in
esposizione numerosi esemplari imbalsamati della fauna dell’Africa
orientale, una sezione dedicata all’antropologia con copie e calchi
appartenenti alle varie tribù locali, una copia delle pitture rupestri
tanzaniane di Cheke ed esposizioni di strumenti, attrezzi e decorazioni
delle popolazioni locali. Nei pressi del museo si trova il Serpentario con
oltre 200 specie di serpenti e rettili; inoltre un’esposizione di capanne
tradizionali e antiche macchine utilizzate nella coltivazione dei campi, e
una grande uccelliera con alcuni esemplari avicoli. C’è anche il museo
ferroviario che ospita il vagone su cui venne azzannato Charles Ryall, l’uomo che appostato su questo
vagone tentò invano di uccidere i leoni dello Tsavo che ostacolavano il passaggio della ferrovia. Nel quartiere
coloniale si trova invece la Jamia Mosque, con tre cupole e due minareti coperti da bulbi argentati, e nel
quartiere amministrativo si trova il Mausoleo di Kenyatta, uno dei padri fondatori del Paese, trasformato in
monumento al milite ignoto. Pasti liberi. Pernottamento.
14° giorno, venerdì NAIROBI/ITALIA
Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza con voli di linea per l’Italia.
Le sistemazioni previste:
Kilimanjaro, Novotel Hotel Mount Meru
Lago Manyara, Lake Manyara Hotel
Serengeti, Serengeti Sopa Lodge
Ngorongoro, Ngorongoro Sopa Lodge
Nairobi, hotel Windsor (5 stelle)
Monte Kenya, Mountain Lodge
Samburu, Samburu Lodge
Nakuru, Nakuru Lodge
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